Associazione mafiosa, scambio politico-mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, detenzione di armi, trasferimento fraudolento di valori, attentati: sono alcuni dei reati contestati alle persone coinvolte nell’inchiesta che un anno fa coinvolse il Comune di Statte (Taranto) con l’arresto in carcere del sindaco dell’epoca, Francesco Andrioli, e di altri assessori. Ora dopo l’udienza preliminare davanti al gup di Lecce Giulia Proto, 10 persone sono state rinviate a giudizio mentre 35 hanno scelto il rito abbreviato. Tra questi anche l’ex sindaco Andrioli che dopo l’arresto si dimise. Il Comune è stato poi commissariato, a Statte si è rivotato e adesso da alcuni mesi ci sono un nuovo sindaco e una nuova amministrazione. Nell’inchiesta coinvolto anche Giulio Modeo, figlio di Antonio, noto come "Messicano", personaggio di rilievo della criminalità di Taranto negli anni passati. Al centro delle indagini, secondo la Guardia di Finanza e la Procura antimafia, figura Davide Sudoso, sospettato di aver guidato un'associazione dedita allo spaccio di droga. Sudoso viene ritenuto colui che ha condizionato le elezioni che hanno portato all’elezione di Andrioli a sindaco, ottenendo in cambio una serie di favori. Nelle indagini è emerso anche che alcuni degli indagati, tra il 2020 e il 2021, avrebbero fatto parte di una organizzazione di tipo mafioso accusata di detenzione di armi e di intestazione fittizia di beni a prestanome. Il gruppo risponderebbe, inoltre, di estorsioni, di spedizioni punitive e attentati incendiari.
La vendita di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, è giunta al rush finale. Domani a mezzanotte scadono i nuovi termini per presentare le offerte vincolanti dopo il rinvio che c’è stato a fine novembre. Stavolta però niente dilazioni. Il rinvio da fine novembre al 10 gennaio venne effettuato per dar modo ai potenziali acquirenti di strutturare meglio la loro offerta.
È una fase molto delicata quella che comincia da dopodomani. Non si conoscerà ovviamente nell’immediatezza quale gruppo ha presentato l’offerta ritenuta migliore per AdI perché i commissari Fiori, Quaranta e Tabarelli, espressione del Governo, dovranno fare una serie di valutazioni. In ogni caso, se ci sarà un’offerta ritenuta congrua economicamente e valida industrialmente, non ci dovrebbero essere problemi - viene riferito - altrimenti se ciò non ci fosse, si dovranno fare altre valutazioni. Da rilevare che a fronte di offerte per l’intero gruppo, il discorso non si chiude subito poiché è prevista un’ulteriore fase di negoziazione con gli investitori privati con la finalità di giungere ad un loro rilancio.
Il bando di gara lanciato a fine luglio dai commissari Fiori, Quaranta e Tabarelli privilegia la vendita di Acciaierie in blocco unico, ma tuttavia non esclude la cessione per pezzi se non dovessero arrivare per l’insieme offerte ritenute soddisfacenti. Da tenere presente che allo stato, salvo che non si manifestino altri compratori, solo tre offerenti su quindici puntano all’intero gruppo di Acciaierie. E in quest’ultimo nucleo quelli che appaiono meglio piazzati sono Vulcan Steel dall’India e Baku Steel dall’Azerbaijan. C’è poi il fondo americano Bedrock, che si è fatto vivo mesi fa, ha partecipato alla data room aziendale per la conoscenza dei dati di AdI, ed è il fondo che ha acquisito l’azienda siderurgica canadese Stelco, l’ha risanata e rilanciata e poi l’ha venduta nei mesi scorso agli americani di Cleveland Cliff. Il nome di Stelco è stato anche inserito tra i soggetti potenzialmente orientati a prendersi tutta l’ex Ilva.
Tolti i gruppi che puntano all’intero corpo di AdI - i cui principali stabilimenti sono a Taranto, Genova, Novi Ligure e Racconigi - i restanti dodici, tra cui Marcegaglia, vogliono solo singoli asset e attività. C’è preoccupazione nei sindacati per il passaggio della vendita. In una relazione fatta prima dell’estate, i commissari hanno scritto che “in via di prima e larga approssimazione, il valore di cessione dell’azienda” può attestarsi attorno ad un miliardo e mezzo di euro, “inclusivo del valore di cessione del magazzino”. Ma ai sindacati più che l’offerta economica, interessa quella occupazionale e si teme che i potenziali compratori abbassino l’asticella.
Oggi Acciaierie ha circa 10mila addetti, di cui 8mila a Taranto. In cassa integrazione straordinaria sono circa 2.200-2.300 unità a Taranto, più qualche altro centinaio nel resto del gruppo. Va ricordato che quando a novembre 2018 subentrò ArcelorMittal, che vinse a giugno 2017 la gara lanciata dalla precedente gestione commissariale, Ilva aveva circa 13mila addetti, ma Arcelor offrì lavoro per 10mila poi portati a 10.700. Gli altri rimasero in Ilva in amministrazione straordinaria, in cassa integrazione, e lì sono rimasti, mai più ricollocati al lavoro, almeno sino ad oggi. E in questa situazione ci sono circa 1.600 persone.
Adesso il timore delle sigle metalmeccaniche e degli stessi lavoratori è che il nuovo acquirente prenda meno delle 10mila unità dell’organico, tanto più che l’ex Ilva dal 2027 dovrà avere i forni elettrici - anche perché la decarbonizzazione è una delle priorità richiamate nel bando di vendita - e l’elettrificazione della produzione già di per se significa meno occupati. Tutto questo sicuramente delinea un percorso in salita.
Per l’ex Ilva questa è la terza privatizzazione. La prima è avvenuta nel 1995 dall’Iri (Stato) al gruppo Riva, rimasto sino ai primi mesi del 2013 quando l’azienda è stata poi commissariata dal Governo. La seconda, in base all’esito di una gara internazionale, a giugno 2017, quando l’azienda è passata dai commissari pubblici alla multinazionale ArcelorMittal, con la quale in seguito si è alleata la società pubblica Invitalia dando così vita ad Acciaierie d’Italia, join venture rimasta in carica sino a febbraio scorso quando è poi subentrato un nuovo commissariamento. La terza privatizzazione è attesa quest’anno, col passaggio dai commissari ad un altro privato, quello che vincerà la gara in corso. Ma i tempi di conclusione dell’operazione non dovrebbero più essere a marzo prossimo, come inizialmente si pensava di poter fare, potrebbero slittare probabilmente di uno o due mesi.
I sindacati chiedono al Governo che lo Stato resti nella nuova Ilva che verrà. Cosa che il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha invece escluso, individuando nel ricorso al golden power lo strumento di controllo pubblico del futuro investitore. Da quando AdI è stata commissariata, l’azienda ha ottenuto 300 mln da Ilva in amministrazione straordinaria - la società che ha gestito la privatizzazione a Mittal e che tuttora è proprietaria degli impianti - 320 del prestito ponte autorizzato dalla commissione UE (portati col dl Milleproroghe a 420) e contrattato infine un prestito di 200 mln con Morgan Stanley di cui circa 50 già erogati.
Un ragazzo di 19 anni è morto in un incidente stradale avvenuto nella borgata di Talsano a Taranto. Il ragazzo viaggiava a bordo di una Seat Ibiza che, per cause ancora al vaglio della Polizia locale, si è schiantata contro un furgone Ford Transit.
Ieri mattina c'è stata firma per il trasferimento dei 52 milioni di euro stanziati dalla Regione Puglia in favore dell'Università di Medicina a Taranto. Una tappa importante per il
cammino e la crescita di una realtà universitaria che si va via via consolidando.
"La facoltà di Medicina è già una solida realtà a Taranto- ha sottolineato il consigliere regionale Cosimo Borraccino consigliere del presidente Emiliano per l'area di Taranto- grazie al lavoro di squadra con enti locali e Università e il nostro impegno, che stiamo già attuando, è quello anche di costruire nuove residenze universitarie per far diventare Taranto, sempre di più una Città universitaria. Nei prossimi mesi inaugureremo anche il nuovo corso di Laurea in Terapia della Neuro psicomotricità dell'Età Evolutiva oltre ad aver mantenuto quello di scienze e tecniche dello sport. A breve ci sarà anche l’instituenda azienda ospedaliera San Cataldo per gestire il nuovo ospedale che l’anno prossimo entrerà in funzione, dando di fatto l’avvio al POLICLINICO DI TARANTO, il terzo in Puglia, dopo Bari e Foggia.
Insomma un grande lavoro, con tante risorse della REGIONE PUGLIA che, col Presidente Emiliano, abbiamo messo in campo, in questi anni, per la nostra città".
"Oggi fissiamo un altro tassello affinché Taranto e i suoi giovani possano aspirare ad un futuro migliore” ha sottolineato il senatore Mario Turco, vicepresidente del MoVimento 5 Stelle, nonché coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa.
“La mitezza, la cortesia, il rispetto regnino qui, come altrove nella Puglia. Ogni volta che si fa lite per qualcosa, si perde energia e tempo. Auguro per il 2025 alla città di Taranto e a tutta la provincia di poter vivere in armonia le sfide bellissime che abbiamo lanciato e che dobbiamo vincere ad ogni costo”. ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
"L’armonia, la pace, gli interessi dei cittadini, ci hanno guidato - ha aggiunto - Persino nella questione dei Giochi del Mediterraneo dove io sono stato fatto fuori nella gestione - ha osservato sul commissariamento dei Giochi da parte del governo - penso davvero di essermi comportato come la mamma davanti a Salomone. Ho detto 'va bene, purché salviate il bambino, datelo pure ad un’altra madre purché lo salviate', e mi auguro veramente che ci riescano. Sono a disposizione del commissario Ferrarese se ha bisogno di aiuto, ma deve farmi capire come posso aiutarlo”.
“A questa città io mi sono legato anche per motivi sentimentali - ha proseguito Emiliano sempre su Taranto - Era una città così dura, così delusa, che ovviamente per uno con il carattere come il mio, era la città perfetta per cercare di fare tutto quello che potevo per cercare di restituirle fiducia nel futuro. Questo è uno dei pezzi, insieme a tante altre cose che questa città ha davanti, compresi i Giochi del Mediterraneo, la decarbonizzazione dell’Ilva, gli investimenti culturali che stiamo facendo".
"Io al posto dei tarantini non mollerei. Continuerei a essere duro e deluso. Loro hanno titolo per chiedere che lo Stato e la Repubblica in generale gli restituiscano tutto ciò che gli hanno chiesto per cento anni. Per cento anni questa città ha obbedito. Deve continuare a farlo, perché questa è la sua natura, è una città fatta così, però nel rispetto dei suoi diritti. Prima di tutto quello alla salute. Poi c’è il diritto alla bellezza, al benessere, allo studiare qui, al vivere qui, all’investire qui. Questa - ha concluso Emiliano - è una città straordinaria, la seconda della Puglia, e dal punto di vista infrastrutturale in Puglia non ha paragoni con nulla”. E quindi “anziché parlare di elezioni, di candidature, e avere quelle come linea maestra, provate a immaginare cosa stiamo provando noi oggi che abbiamo fatto una cosa buona per Taranto, cioè portato la Facoltà di Medicina in una città che sino a pochi anni fa sembrava abbandonata da Dio e dagli uomini, dove nessuno voleva venire nemmeno a studiare. Adesso invece è un dato di fatto”. "Abbiamo lanciato il cuore oltre l’ostacolo con scelte radicali che hanno motivazioni forti: il benessere dei cittadini e la ricerca soprattutto in quei luoghi che pagano un prezzo troppo alto in termini di salute. - queste le parole dell'assessore regionale a Lavoro, Formazione, Istruzione, Università Sebastiano Leo- Lo abbiamo fatto in ogni scelta anche con il visionario progetto di Puglia Regione Universitaria, su cui la Regione investe da tempo, che mira a trasformare la nostra regione in un centro di eccellenza accademica, promuovendo la sinergia tra università e territori. L’addendum di oggi è un tassello importante di questo percorso e dimostra che quando istituzioni, università e territori lavorano insieme, i risultati possono essere straordinari. Con il presidente Emiliano, il rettore Bronzini e le istituzioni coinvolte, ci abbiamo creduto e oggi Taranto è anche questo: una città universitaria con un corso di Laurea in Medicina, dove fare ricerca e richiamare le giovani eccellenze. "
Lu.Lo.
Ieri mattina c'è stata firma per il trasferimento dei 52 milioni di euro stanziati dalla Regione Puglia in favore dell'Università di Medicina a Taranto. Una tappa importante per il
cammino e la crescita di una realtà universitaria che si va via via consolidando.
"Il potenziamento del corso di Medicina e Chirurgia - ha evidenziato il sindaco Rinaldo Melucci -non è solo una crescita accademica, ma il cuore di un progetto che punta a diversificare e rafforzare il nostro tessuto economico.
"La facoltà di Medicina è già una solida realtà a Taranto- ha sottolineato il consigliere regionale Cosimo Borraccino consigliere del presidente Emiliano per l'area di Taranto- grazie al lavoro di squadra con enti locali e Università e il nostro impegno, che stiamo già attuando, è quello anche di costruire nuove residenze universitarie per far diventare Taranto, sempre di più una Città universitaria. Nei prossimi mesi inaugureremo anche il nuovo corso di Laurea in Terapia della Neuro psicomotricità dell'Età Evolutiva oltre ad aver mantenuto quello di scienze e tecniche dello sport. A breve ci sarà anche l’instituenda azienda ospedaliera San Cataldo per gestire il nuovo ospedale che l’anno prossimo entrerà in funzione, dando di fatto l’avvio al POLICLINICO DI TARANTO, il terzo in Puglia, dopo Bari e Foggia.
Insomma un grande lavoro, con tante risorse della REGIONE PUGLIA che, col Presidente Emiliano, abbiamo messo in campo, in questi anni, per la nostra città".
"Oggi fissiamo un altro tassello affinché Taranto e i suoi giovani possano aspirare ad un futuro migliore” ha sottolineato il senatore Mario Turco, vicepresidente del MoVimento 5 Stelle, nonché coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa.
“La mitezza, la cortesia, il rispetto regnino qui, come altrove nella Puglia. Ogni volta che si fa lite per qualcosa, si perde energia e tempo. Auguro per il 2025 alla città di Taranto e a tutta la provincia di poter vivere in armonia le sfide bellissime che abbiamo lanciato e che dobbiamo vincere ad ogni costo”. ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
"L’armonia, la pace, gli interessi dei cittadini, ci hanno guidato - ha aggiunto - Persino nella questione dei Giochi del Mediterraneo dove io sono stato fatto fuori nella gestione - ha osservato sul commissariamento dei Giochi da parte del governo - penso davvero di essermi comportato come la mamma davanti a Salomone. Ho detto 'va bene, purché salviate il bambino, datelo pure ad un’altra madre purché lo salviate', e mi auguro veramente che ci riescano. Sono a disposizione del commissario Ferrarese se ha bisogno di aiuto, ma deve farmi capire come posso aiutarlo”.
“A questa città io mi sono legato anche per motivi sentimentali - ha proseguito Emiliano sempre su Taranto - Era una città così dura, così delusa, che ovviamente per uno con il carattere come il mio, era la città perfetta per cercare di fare tutto quello che potevo per cercare di restituirle fiducia nel futuro. Questo è uno dei pezzi, insieme a tante altre cose che questa città ha davanti, compresi i Giochi del Mediterraneo, la decarbonizzazione dell’Ilva, gli investimenti culturali che stiamo facendo".
"Io al posto dei tarantini non mollerei. Continuerei a essere duro e deluso. Loro hanno titolo per chiedere che lo Stato e la Repubblica in generale gli restituiscano tutto ciò che gli hanno chiesto per cento anni. Per cento anni questa città ha obbedito. Deve continuare a farlo, perché questa è la sua natura, è una città fatta così, però nel rispetto dei suoi diritti. Prima di tutto quello alla salute. Poi c’è il diritto alla bellezza, al benessere, allo studiare qui, al vivere qui, all’investire qui. Questa - ha concluso Emiliano - è una città straordinaria, la seconda della Puglia, e dal punto di vista infrastrutturale in Puglia non ha paragoni con nulla”. E quindi “anziché parlare di elezioni, di candidature, e avere quelle come linea maestra, provate a immaginare cosa stiamo provando noi oggi che abbiamo fatto una cosa buona per Taranto, cioè portato la Facoltà di Medicina in una città che sino a pochi anni fa sembrava abbandonata da Dio e dagli uomini, dove nessuno voleva venire nemmeno a studiare. Adesso invece è un dato di fatto”. "Abbiamo lanciato il cuore oltre l’ostacolo con scelte radicali che hanno motivazioni forti: il benessere dei cittadini e la ricerca soprattutto in quei luoghi che pagano un prezzo troppo alto in termini di salute. - queste le parole dell'assessore regionale a Lavoro, Formazione, Istruzione, Università Sebastiano Leo- Lo abbiamo fatto in ogni scelta anche con il visionario progetto di Puglia Regione Universitaria, su cui la Regione investe da tempo, che mira a trasformare la nostra regione in un centro di eccellenza accademica, promuovendo la sinergia tra università e territori. L’addendum di oggi è un tassello importante di questo percorso e dimostra che quando istituzioni, università e territori lavorano insieme, i risultati possono essere straordinari. Con il presidente Emiliano, il rettore Bronzini e le istituzioni coinvolte, ci abbiamo creduto e oggi Taranto è anche questo: una città universitaria con un corso di Laurea in Medicina, dove fare ricerca e richiamare le giovani eccellenze. "
Lu.Lo.
Sono stati accreditati al comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo i 25 milioni deliberati dal Governo a metà ottobre per l’organizzazione dell’evento internazionale sportivo in programma a Taranto ed altri centri pugliesi nell’estate 2026. Presidente del comitato è Massimo Ferrarese che riveste anche il ruolo di commissario di Governo per la manifestazione. I 25 milioni costituiscono l’ultimo, in ordine di tempo, impegno finanziario del Governo per i Giochi, giunti alla ventesima edizione, dopo i primi 150 milioni deliberati nel 2022 e i 125 nel 2024, entrambi destinati agli impianti sportivi. Su un plafond complessivo di 300 milioni, c’é quindi la disponibilità di circa 75 milioni, di cui 50 per le opere e 25 per l’organizzazione. Mentre le spese già affrontate sono nell’ordine di 15 milioni tra costi di struttura, costi delle progettazioni e acconti ai Comuni. Il compito delle opere ricade sul commissario, quello dell’organizzazione, invece, sul comitato. Ora che i 25 milioni sono arrivati, commissario e comitato vogliono accelerare sulle sponsorizzazioni. Il canale degli sponsor viene infatti ritenuto essenziale per la manifestazione del 2026. Per gli sponsor, il commissario si è quindi attivato sia direttamente con la sua struttura, che attraverso Sport e Salute. Con la società pubblica che ha curato le progettazioni e il lancio delle gare d’appalto per Iacovone e PalaRicciardi - due impianti sportivi di Taranto - c’è infatti un accordo per avere un supporto anche sul versante del marketing attraverso personale della società. Mentre all’interno del comitato dei Giochi ci sono già figure delegate al marketing. Si pensa al coinvolgimento di soggetti importanti. A società nazionali ma anche a quelle presenti a Taranto, industriali e non solo, che magari vogliono utilizzare i Giochi del Mediterraneo per veicolare ulteriormente il loro nome.
Quanto alle spese organizzative, una delle prime cose da sistemare è il nolo delle due grandi navi da crociera che per la durata dei Giochi saranno a Taranto per ospitare i 4.500 atleti attesi insieme alle loro delegazioni. Sport e Salute lancerà molto probabilmente a fine mese il bando di gara, si dovrebbe avere la partecipazione delle compagnie di navigazione più importanti, e si stima per due navi e per circa 15 giorni di utilizzo una spesa complessiva di 7-8 milioni.
di Lucia Pulpo
Coltivare sogni, mettere a frutto le proprie passioni, dare concretezza al talento ed esserci quando c'è da unirsi per una realtà migliore. Candida Semeraro c'è alle manifestazioni e cortei ai per la città, per le persone con disabilità, contro la violenza sulle donne. Lei è un’attivista dal capello sbarazzino, disponibile e curiosa di quel che gira intorno al “sociale”. Grazie a lei è possibile toccare la vita che ha ripreso la zona di Porta Napoli, i locali e la rinascita dell’artigianato locale. Da qui, dal suo “Ammostro” inizia il nostro viaggio alla scoperta del nuovo anno. La incontriamo durante una riunione.
Cos’è Ammostro? E chi c'è dentro?
Non pensavo fosse così complicato rispondere a questa domanda, provo a fare un passo indietro per guardare Ammostro da una prospettiva più ampia e chiedermi di nuovo “Cos'è?”
Inizio dalla parte più semplice, Ammostro e un’Associazione di Promozione Sociale con sede a Porta Napoli all’interno di uno dei capannoni che caratterizzano lo storico quartiere artigianale di Taranto. Fulcro principale è la serigrafia artigianale declinata in diverse forme, dalla stampa per la personalizzazione di accessori, t-shirt e poster, alla stampa d’artista fino al cuore pulsante che è la serigrafia naturale, caratterizzata dall’impiego di pigmenti estratti dalle piante della macchia mediterranea e trasformati in colore serigrafico. E fin qui tutto chiaro, ma Ammostro non è solo questo, è uno spazio creativo, un contenitore di idee e progetti. All’interno del suo laboratorio c’è anche una sartoria e costumeria che si occupa di tecniche di cucito artigianale e design innovativo, con laboratori di restyling promuovendo il riciclo creativo e poi c’è una sala prove musicale che accoglie i musicisti del territorio in un ambiente stimolante per le loro sperimentazioni sonore. Ma ancora non basta a spiegare Cos'è Ammostro, perché Ammostro è casa, è quel posto del cuore che ti accoglie e ti fa immergere nel suo di mondo. Si perché varcando quella soglia vai oltre, prima sei sul marciapiede di via Costantinopoli dove le problematiche che caratterizzano la zona sono abbastanza evidenti e poi entrando quasi non te lo aspetti cosa ci sia dopo. La respiri subito la sua aria creativa, percepisci il “fare” e viene voglia anche a te di fare, provare, sperimentare, cimentarti in qualcosa di nuova che sia un’esperienza serigrafica, un laboratorio di cucito o entrare in sala prove e sederti alla batteria con le bacchette in mano e tu nemmeno la sai suonare la batteria. Ma alla fine che importa, sei da Ammostro qualcosa la farai e sarà bello!
E poi c’è la parte educativa, il lavoro di inclusione sociale nei quartieri con le categorie più vulnerabili, i laboratori formativi nelle scuole per affrontare in modo nuovo tematiche ambientali e sociali attraverso l’arte e l’artigianato, la creazione di una rete partecipativa che contribuisca in modo significativo alla crescita civica, formativa e culturale di questo territorio.
Forse può bastare a spiegare cos’è questo Ammostro, anche se di sicuro qualcosa l’ho scordata ma forse è meglio così, magari lascio la curiosità di venire a trovare me, Maria e Fabio per scoprire il resto.
Nell'incontro ricorre il concetto di “Comunità educante”. Educazione e futuro, perché in un laboratorio di artigianato?
Da quando il progetto muove i sui primi passi, abbiamo sempre avuto una particolare attenzione alla formazione e sensibilizzazione rivolta ai più giovani, avvalendoci dell’arte e dell'artigianato come strumento educativo per la creazione di nuove visioni. È un percorso che parte dall’imparare facendo, un fare concreto legato ai materiali impiegati e all’ambiente che ci circonda. Proprio attraverso l’arte serigrafica viene intrapreso un percorso più ampio e creativo che accompagna i partecipanti a conoscere da una nuova prospettiva la bellezza della natura del nostro territorio, sperimentare in modo diretto la magia dei colori naturali e rispettare i tempi lenti del processo artigianale. L’artigianato è espressione dell’identità di un territorio e della sua popolazione, racconta la sua storia, la sua cultura e le sue radici. Rappresenta un modo alternativo di educare, dove il braccio e la mente lavorano insieme, dove ogni studente è creatore della propria conoscenza.
Stare qui è come entrare nel film “Midnight in Paris” di Woody Allen con atmosfera soffusa quasi sognante e irreale. Qual è la vostra Taranto?
La nostra Taranto cerchiamo di costruirla giorno per giorno con il lavoro che portiamo avanti da dieci anni con Ammostro, perché siamo delle sognatrici e continuiamo a sperare che queste piccole e semplici azioni possano contribuire al cambiamento che tanto desideriamo.
Ed è bellissima la percezione che hai avuto di quella serata, fa capire come può bastare davvero poco per essere proiettati in una nuova visione e iniziare a farne parte, serve un po’ di musica e l’anima di persone che come noi vogliono cambiare questa città.
La maggior parte della gioventù tarantina migra e si afferma
altrove, come i partheni arrivarono a Taranto in quanto “esodati” di
Sparta. Credi che questo sia un destino ineluttabile?
Non demonizzo il partire per studiare e formarsi in un’altra città o nazione.
Viaggiare e poter vivere in luoghi diversi dalla propria terra aiuta ad ampliare la mente e la visione del futuro di questo mondo come lo conosciamo. Quello che mi auguro è però il ritorno, il ritorno di chi ha avuto la possibilità di crescere ed evolversi ed è pronto a portare un cambiamento nel tessuto sociale del suo territorio.
Siete nati col progetto “bollenti spiriti”. Cos’è cambiato e cosa
progettate per il futuro?
Dal 2014, nascita del progetto Ammostro, tante cose sono cambiate.
È cambiato il nostro laboratorio, che si è evoluto con i suoi spazi insieme a noi e alle nostre esigenze; è cambiato il gruppo di lavoro, con le persone che vi hanno gravitato in questi anni e che a loro modo hanno lasciato un prezioso contributo, alcune sono andate vie percorrendo una strada diversa, altre invece sono rimaste diventando parte attiva del team Ammostro; e indubbiamente siamo cambiate noi, siamo cresciute insieme al nostro progetto, abbiamo accolto le sconfitte e le piccole soddisfazioni quotidiane, ci siamo scontrate con questa città e le sue problematiche rafforzando però il desiderio di spostare lo sguardo sempre un po’ più in là, di cambiare la prospettiva di visione delle cose e di proseguire la nostra “rivoluzione gentile” con quello che amiamo fare! Essendo ancora in atmosfera da inizio anno e buoni propositi futuri mi auguro di continuare a resistere insieme alle mie compagne di viaggio, nel nostro laboratorio,
che sarà sempre un rifugio da questo mondo che molto spesso proprio non capiamo.
di Luca Lorusso
Sono giorni di attesa ma anche di protesta a Taranto per la spinosa questione relativa al progetto per la creazione del più grande dissalatore d'Italia sul fiume Tara a Taranto.
Attesa perché il caso venerdì 10 gennaio sarà oggetto di una Conferenza dei Servizi che ha congelato ogni giudizio in attesa di valutare l'impatto ambientale dell'opera.
Protesta perché ambientalisti e associazioni continuano a far sentire forte la loro voce. Ieri in tanti hanno partecipato alla manifestazione contro il progetto e in difesa del fiume Tara. "Se la conferenza dei servizi dovesse andare male- hanno ribadito- ricorreremo al Tar e a ogni altra azione legale per difendere il fiume Tara". Nel mirino degli ambientalisti ci sono gli effetti del prelievo di acqua sull'ecosistema del fiume ma anche il problema dello smaltimento della melma ipersalina, residuo del trattamento, senza tralasciare gli alti consumi energetici dell'impianto. “Meglio sarebbe - ribadiscono gli ambientalisti - destinare i finanziamenti (circa 70 milioni di euro) a chiudere le falle della rete di AQP che nella sola provincia ionica disperdono il 60% della preziosa risorsa”. Dubbi in parte condivisi anche dall'ARPA, l'agenzia regionale per la protezione ambientale e non del tutto fugati dall'Acquedotto Pugliese che pure assicura che il fiume Tara non subirà danni dalla presenza del dissalatore.
Al MArTA giornata di iniziative speciali il giorno dell’Epifania.
Alle 17.00 di oggi lunedì 6 gennaio, infatti, è previsto un approfondimento dedicato a “Giochi e giocattoli nel mondo greco e romano”.
Sonagli, piccoli animali in terracotta e addirittura bambole snodabili. Il Museo archeologico nazionale di Taranto conserva un’importante collezione di questi reperti dedicati al mondo dell’infanzia.
Nella serata dell’Epifania il MArTa, infatti, organizza una visita guidata tematica per far conoscere quali erano i giochi, i passatempi e i giocattoli che hanno accompagnato la vita di bambini e adulti greci e romani. Un viaggio che condurrà grandi e piccini alla scoperta di come erano fatti i giocattoli antichi, in che occasione venivano regalati, i significati che potevano assumere oltre a quello ludico e come, a distanza di millenni, appaiano simili ai giochi odierni.
La visita tematica della durata di circa 2 ore è rivolta ad un massimo di 25 partecipanti. L’attività sarà compresa nel costo d’ingresso per il museo di 10 euro, salvo le gratuità o le riduzioni previste dalla legge e dalle convenzioni. La prenotazione (obbligatoria) dovrà essere effettuata al numero 099 4532112 sino ad esaurimento dei posti disponibili, comunicando il proprio nome e cognome, email, telefono e numero di partecipanti.
di Andrea Loiacono
Non inizia nel migliore dei modi il duemilaventicinque del Taranto. Gli ionici sono stati sconfitti per 3a1 al "Francioni'" di Latina in un match praticamente chiuso già sullo scadere del primo tempo per effetto delle reti di Peterman e l' ex Crecco allo scadere. Nella ripresa rossoblu che subiscono la terza rete firmata da Vona di testa. Il Taranto prova a rendersi pericoloso con una traversa di Speranza dalla distanza e con il primo gol in campionato del difensore Papazov di testa dagli sviluppi di calcio d' angolo. Da segnalare la pesante contestazione da parte dei supporters ionici nei.confronti della società con qualche intemperanze al momento dell' ingresso nel settore loro riservato. Taranto che resta sempre ultimo e con un'ennesima penalizzazione in vista a seguito del deferimento per il mancato pagamento degli stipendi. La crisi in casa Taranto non accenna a svanire e tutta la città è in attesa che si possa risolvere la questione del passaggio societario, se e quando dovesse avvenire.