Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Giornalista1

Si apre un caso attorno alla prossima partenza da Taranto della portaerei Cavour della Marina Militare, destinazione Palermo, lo stabilimento Fincantieri, per essere sottoposta ad un lavoro di riparazione. Questo nonostante a Taranto ci sia l’Arsenale della Marina, lo stabilimento industriale della Difesa che si occupa di lavori alle navi militari, e che la stessa Cavour dalla fine del 2018 alla primavera del 2020 sia stata sottoposta proprio in Arsenale ad importanti lavori di ristrutturazione ed ammodernamento che hanno coinvolto Fincantieri, Leonardo e diverse imprese di Taranto.  La Uilm solleva il problema e dichiara che oltre alla Cavour, sarebbero trasferiti per lavori a Fincantieri Palermo anche i sommergibili. “Se confermato, costituirebbe un ennesimo e duro colpo al settore navalmeccanico tarantino” sostiene la Uilm, che ricorda di aver evidenziato mesi fa “come Fincantieri utilizzasse lavoratori provenienti da altri territori senza considerare le professionalità locali del settore”.

 

Protesta anche l’associazione Indotto Acciaierie d’Italia e general industries col presidente Fabio Greco (“Cosa si vuole lasciare a Taranto? Forse non è stata appresa dalle istituzioni ignare la condizione che gli imprenditori stanno attraversando?”) e si attiva la politica con Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera, e Massimiliano Stellato, consigliere regionale pugliese di Italia Viva. “Non vorremmo che alla base di certe scelte vi siano delle ragioni che esulano dal valore e dalle competenze di un territorio e guardino piuttosto alla maggiore affinità politica tra il Governo nazionale e l’Amministrazione siciliana” afferma Pagano. E Stellato: “Lo scenario prefigurato dalla Uilm sia presto scongiurato per il bene dei lavoratori, delle imprese e della città”. Ma per Confindustria Taranto l’allarme è infondato. Dichiara il presidente Salvatore Toma: “La Cavour andrà a Palermo ma solo per un intervento che non è possibile fare a Taranto perché nel secondo semestre dell’anno lo stabilimento industriale della Marina sarà pieno di lavoro come non mai e portare in Arsenale la Cavour significherebbe intralciare gli altri interventi che devono essere fatti”. “La Cavour - aggiunge Toma - effettuerà invece a Taranto lavori rilevanti tra la fine del 2023 e il 2025. Questo è il dato che conta. Come conta il fatto che dopo giugno in Arsenale avremo ben sei navi ai lavori, tra le fregate e le unità Etna e San Giusto. Mai l’Arsenale di Taranto ha avuto un carico di impegno così significativo”. Intanto la direzione dell’Arsenale ha programmato per il 28 marzo un incontro con i sindacati per un punto di situazione sui lavori. 

É in tournée questa settimana in diversi teatri pugliesi, l’attore tarantino Brian Boccuni, in “Stanno sparando sulla nostra canzone”, una black story musicale di Giovanna Gra, con Veronica Pivetti e Cristian Ruiz. Ieri sera sold out a Nardò e applausi a scena aperta per il trio di performers che si esibiranno questa sera al Teatro Vignola di Polignano a Mare e giovedì 23 marzo al Politeama Italia di Bisceglie. Uno scoppiettante show ambientato nell’America degli anni Venti, che lega quel periodo ai giorni nostri attraverso una trascinante colonna sonora che va da David Bowie a Renato Zero. Uno spettacolo nel quale Brian Boccuni riesce ad esprimere le sue doti di artista eclettico e intenso, interpretando brani classici della musica internazionale con assoluta padronanza della scena.

Lu.Lo.

“Per una mammografia nei presidi Asl di Taranto, la prenotazione sarebbe possibile solo nel febbraio 2025. Per una Tac o una risonanza magnetica con o senza contrasto, è meglio cercare fuori provincia perché ai Cup, i Centri unici prenotazione, tarantini questi esami diagnostici sembrano ormai in overbooking. Per una colonscopia, gli assistiti dell’Asl di Taranto dovranno attendere aprile 2024. Più di un anno. Poi è meglio che abbandonino ogni speranza, se necessitano invece di visita oculistica, cardiologica o elettrocardiogramma. Si tratta in tutti i casi di visite ed esami programmabili, ma ben oltre i 30, 60 o 180 giorni previsti per legge”. Lo hanno segnalato oggi, in una conferenza stampa, Cgil e Spi Cgil a Taranto annunciando iniziative di tutela legale per i cittadini, “vittime delle liste di attesa”. “Il diritto alla salute è presupposto di una società civile ma in questo caso discrimina anche sul fronte dell’accessibilità economica ai servizi” ha dichiarato Paolo Peluso di Spi Cgil. Mentre per Tiziana Ronsisvalle, della Cgil, “è un girone dantesco che aggiunge disperazione a disperazione perché chi è alle prese con patologie a volte complesse deve poter traguardare tempi certi di approccio alla sua malattia”. 

I viaggi più estremi, gli incontri più particolari, la bellezza di luoghi incantevoli in simbiosi con la natura. Tutto nell’incontro di sabato 25 marzo a “Porte dello Jonio”

 

Continua il percorso di diffusione della lettura e della cultura dell’associazione “Pablo Neruda” che sabato 25 marzo 2023 presenterà il pluripremiato scrittore tarantino Gaetano Appeso, autore di libri che, nella forma di diari, raccontano i suoi viaggi estremi, fatti quasi sempre in solitudine, in Paesi lontanissimi e bellissimi. Sabato prossimo  alle ore 18.30 nel Cortile del Pescatore presso Porte dello Jonio la giornalista Gabriella Ressa, vice Presidente di Neruda Associazione, dialogherà  con lo scrittore.  Ad organizzare l’incontro letterario l’Associazione “Pablo NERUDA” con il presidente  Saverio Sinopoli d’intesa con il direttore del Centro, Mauro Tatulli.

Sul mega schermo scorreranno  foto, video e ricordi di viaggi   nei vari continenti, dal  Sud America all’Asia, dalla Cina  all’Amazzonia. Le tematiche tante: dal cibo ai pericoli in luoghi così “estremi”, dai compagni di viaggio alle persone e comunità indigene.

Valentina Esposito e Sergio Tersigni leggeranno alcuni brani tratti dai libri di Appeso. La direzione artistica è come sempre di Francesco Marinaro.  

Gaetano Appeso, esploratore, è autore di quattro libri già best seller, editi dalla Casa editrice Antonio Dellisanti: “Mesoamerica”, “Tianchao”, “Email dall’Amazzonia”. Il suo ultimo libro “Asia Estrema” sta per essere pubblicato anche in lingua inglese.

I viaggi di Appeso sono molto particolari, un inno alla libertà e alla voglia di conoscere l’altro senza alcuna sovrastruttura. Il primo viaggio in solitario con sacco a pelo a zaino in spalla lo portò tra i monoliti di Stonehenge. Poi dall’Europa è passato alla foresta amazzonica, ritrovandosi a dormire all’interno di capanne di paglia accolto dalle tribù locali, a mangiare ratti per onorare la loro tavola e a soffrire per la mancanza di tutte le comodità a cui era abituato. Ma ormai lo spirito libero aveva impostato un nuovo modo di viaggiare. Zaino sempre pronto, c’è una cosa alla quale Appeso non rinuncia: è il suo  taccuino, il diario sul quale  segna ogni cosa, per poi riportarle nei suoi appunti di viaggio. Scritti senza giudizi e  preconcetti.

Premio Libro dell’Anno 2018, oggi l’Ufficiale della Marina Militare si divide tra Taranto, sua città d’origine e Roma. “ I miei viaggi sono poveri per scelta. Non metto piede in alberghi o ristoranti, preferisco il sacco a pelo e la cucina locale, per vivere la quotidianità e lo spirito del luogo visitato condividendo cibo, acqua e aria con gli abitanti del luogo”. Quando viaggia Appeso cerca di essere un viaggiatore leggero, rispettoso dell’ambiente, utilizzando mezzi pubblici o a emissioni zero (la bicicletta) per gli spostamenti locali, la borraccia invece delle bottiglie di plastica, un coltellino multifunzione che è anche forchetta. “Sono piccoli accorgimenti, ma mi regalano tanto: la sensazione di essere un tassello che compone il mosaico naturale che avvolge il nostro meraviglioso pianeta”.

Il Comune di Taranto potrà chiedere il risarcimento per il dissesto finanziario dell’ente del 2006 che, a fronte del rilevante indebitamento accumulato, portò l’insediamento nell’ente dell’organo straordinario di liquidazione.  La terza sezione civile della Corte di Cassazione (sentenza 6726/2023 dello scorso 7 marzo, ma resa nota oggi), presieduta da Giacomo Travaglino, relatrice Chiara Graziosi, ha infatti ribaltato la pronuncia della Corte di Appello di Taranto nel 2020 aveva rigettato la richiesta di risarcimento avanzata dal Comune. I giudici di Appello si basarono sul presupposto della carenza di prova di reato sotto il profilo oggettivo e soggettivo. In Cassazione è stato invece accolto pienamente il ricorso del Comune di Taranto proposto dall\'avvocato Stefano Caffio. “Al di là della possibilità e della volontà di procedere alla richiesta di risarcimento - ha detto il  sindaco Rinaldo Melucci -, questa sentenza ci restituisce un riconoscimento sacrosanto: avevamo ragione a continuare nella nostra azione di tutela dell\'istituzione comunale”. “Abbiamo posto un caposaldo, ossia che vi è stata un\'amministrazione illecita delle finanze dell\'ente. Responsabilità, quest\'ultima, che pesa interamente su quei partiti di centrodestra che oggi, invece, tentano goffamente di riscoprirsi puristi” rileva Melucci. La Cassazione, spiega il Comune, ha infatti accolto in pieno le tesi difensive che hanno fronteggiato la complessità della vicenda. “In tale ottica - si afferma -, le “condotte” accertate rappresentavano in ogni caso un illecito civile meritevole di risarcimento, nonostante la prescrizione del reato. La sentenza consentirà all’ente di chiedere un risarcimento per il danno stimabile in 500 milioni di euro per i fatti che portarono alla dichiarazione di dissesto, cioè il sistematico occultamento di rilevanti poste di debito dal rendiconto comunale, tali da renderlo non rappresentativo dell\'effettiva situazione finanziaria”. 

Sono stati tutte dimesse le persone rimaste ferite ieri sera a Taranto, nel rione Tamburi, nell’esplosione improvvisa di un faló abusivo acceso per la festa di San Giuseppe. I feriti refertati al pronto soccorso sono stati 7, di cui uno in condizioni più serie tant’è che ieri sera la prognosi era riservata. Anche quest’ultimo, un ragazzo di 16 anni, è stato poi dimesso con prognosi di dieci giorni.

    Molti, dopo l’esplosione, hanno accusato malori e bruciori. Si tratta di persone che erano a pochissima distanza dal faló. Tanta la gente presente in via Grazia Deledda. E l’esplosioine avrebbe potuto avere conseguenze ben più rilevanti.

    Il pronto soccorso ieri sera è stato preso d’assalto sia dai feriti che dalle loro famiglie, si è creata tensione ed è stato necessario l’intervento della polizia per riportare la calma. Le indagini, intanto, hanno permesso di identificare e denunciare tre persone.

   A differenza dellaprima ipotesi, secondo cui l’esplosione sarebbe stata causata da una bombola di gas o da una tanica di benzina presente nella catasta di legno - fatta di vecchi mobili, porte di appartamento e pedane per il deposito merci - è emerso che a causare l’esplosione sono stati residui di benzina e alcol usati per accelerare l’accensione del faló. La deflagrazione è stata immediata, come si vede anche dai tanti video girati dai presenti è che sono diventati subito virali in rete. 

I Comprensivi Martellotta e Viola,  unica “vision” sul tema dell’inclusione e del rispetto

Martedì, 21 Marzo incontro sul tema

 

 

Saranno le preziose api che dagli alberi, dalle finestre e dai cancelli dei Comprensivi, V. Martellotta e Viola  di Taranto,  lunedì 21 Marzo richiameranno l’attenzione in occasione della  Giornata Mondiale delle persone con la sindrome di Down (WDSD – World Down Syndrome Day), un appuntamento voluto da Down Syndrome International e sancito ufficialmente da una risoluzione dell’Onu.

 

A tal proposito, Martedì 21, i Comprensivi di Taranto,  Martellotta  Viola, che hanno particolarmente a cuore il tema, lanciano una nuova iniziativa, “Costruiamo un futuro insieme” - Con noi, per noi. Riflessioni sull’importanza della giornata sulla Sindrome di Down e sulla finalità dell’iniziativa. La scelta della data dell’evento, istituito per diffondere maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome di Down, e creare una nuova cultura della diversità e promuovere il rispetto e l’inclusione nella società di tutte le persone con tale sindrome, non è casuale.

Infatti la  sindrome di Down, detta anche Trisomia 21, è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più – tre invece di due – nella coppia cromosomica n. 21 all’interno delle cellule.

Il simbolo che i due istituti hanno scelto, quest’anno, per la manifestazione 2023 sulla Sindrome di Down, è, l’operosa  “ape” e il suo  preziosissimo insegnamento. Un modus vivendi, quello delle api,  da cui l’uomo trae parecchi insegnamenti. Da esse si può imparare a vivere bene in una comunità, a godere della reciproca compagnia, a gestire i rapporti con i propri simili e ad apprezzare l’aiuto dei simili, sapendo che non ha un valore relativo al singolo individuo, ma all’intera comunità. Una simbologia preziosissima che ci porta a riflettere sull’importanza del lavoro di gruppo, della cooperazione e della condivisione per uno stesso comune obiettivo.

 

Ospite dell’incontro, che si terrà Martedì 21, nella conference hall della scuola Media Martellotta, in Via Scoglio del Tonno, alle ore 10:00, promosso dal DS del IC Martellotta,  Gianni Tartaglia e dalla DS dell’IC Viola,  Marilena Salamina, sarà il Dr. Nino Eustachio Leone, Presidente AIPD sez. Taranto.

 

La giornata – ci offre l’occasione per riflettere sulla sindrome di Down e su come sia possibile trasformare le difficoltà in ricchezza - chiariscono all’unisono i due Dirigenti scolastici, Tartaglia e Salamina – parleremo della necessità di promuovere sempre di più, percorsi abilitativi precoci mirati e individualizzati, affinché ogni persona possa sentirsi a scuola realmente incluso non solo nelle parole ma nei fatti.

“C’è ancora molta strada da fare  - spiega il presidente Nino Leone – la centralità e l’unicità della persona è ciò che più abbiamo a cuore. Anche  all’interno del movimento internazionale si insiste sul parlare di “loro” come «persone con sindrome di Down» e non «persone Down», una terminologia che tenderebbe a identificare la persona con la sua sindrome, mentre la prima ribadisce la centralità della persona e la sindrome di Down come una delle sue caratteristiche. Sembra poco, ma anche questa è una conquista”.

La Polizia ha denunciato a Taranto tre persone (di cui un minore) ritenute presunte responsabili del reato di incendio doloso a seguito dell’esplosione del falò, non autorizzato, allestito per i festeggiamenti di San Giuseppe nella serata di ieri nel rione Tamburi. Gli agenti della Squadra Mobile, da un esame delle immagini del momento dell’esplosione e delle fasi della preparazione del rogo,  diffuse sui social, hanno raccolto elementi utili alla ricostruzione dei fatti e li hanno riferiti alla Procura della Repubblica di Taranto e a quella dei Minori. Un uomo avrebbe versato sulla catasta di legna già a forma di piramide, del liquido, presumibilmente infiammabile, facendo ricorso ad una scala su cui era salito per far sì che il materiale da ardere si impregnasse. Dopo alcuni minuti, un giovane, munito di un bastone alla cui estremità era fissata una stoppa, anch’essa imbevuta di liquido infiammabile, avrebbe chiesto ad un’altra persona che era vicino al falò, di dar fuoco allo straccio. Quest’ultimo, appena posato sul cumulo di legna, ha provocato una forte deflagrazione, seguita da tanto fumo e dal volo di schegge del materiale bruciato che hanno colpito molti dei presenti vicini al falò. Dalle informazioni assunte al Pronto Soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dove nel frattempo erano arrivati numerosi feriti, la Polizia ha individuato l’uomo (un 57enne tarantino) che, dalla comparazione con le immagini, dovrebbe essere quello che ha versato la benzina sul cumulo di legna. Al pronto soccorso era presente anche il figlio minorenne di quest’ultimo. Sarebbe il giovane che impugna il bastone per l’accensione del falò. Sarebbe stato inoltre individuato anche l’uomo che ha dato fuoco alla stoppa imbevuta di liquido infiammabile. Il  più grave dei feriti ha avuto dai medici una prognosi di 15 giorni. Non si esclude l’eventuale presenza di altre persone che, pur senza farsi refertare, hanno riportato lievi lesioni. Numerose sono state le auto danneggiate ed i vetri degli immobili vicini infranti dalle schegge scagliate dall’esplosione. 

 

 \"Quel che è accaduto ieri nei quartieri Tamburi e Paolo VI non è da sottovalutare, anche alla luce delle continue segnalazioni che ci giungono da quelle aree, per esempio rispetto all’ostilità mostrata nei confronti dei tanti cantieri di rigenerazione urbana che abbiamo avviato e della maggiore presenza delle istituzioni e dei presidi del territorio che stiamo programmando. La sensazione è che vi sia una sorta di netta opposizione al cambiamento, un rifiuto delle regole che noi, invece, dobbiamo contrastare\". Lo afferma Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, che aggiunge: \"Perciò anche quest’anno, come gli scorsi, avevamo lavorato sodo affinché fosse rimosso e sequestrato il materiale accumulato per appiccare i falò abusivi, ben oltre 50 tonnellate.A fronte di pochi elementi che discreditano questa città e mettono a repentaglio una vita serena della comunità, c\'è una stragrande maggioranza di cittadini onesti, responsabili, laboriosi, che merita che nessuno si arrenda rispetto alle sfide dei nostri tempi. E per questo ci occorre l\'aiuto di prefettura e forze dell\'ordine: abbiamo bisogno di incontrarci presto e capire insieme cosa fare ancora per impedire che si ripeta quanto accaduto ieri, come per ritrovare equilibrio e tranquillità in quelle zone della città. Le istituzioni faranno sentire la loro attenzione e certe abitudini incivili vanno interrotte. Contro questo disprezzo delle regole e del buon senso, che mette a repentaglio anche la vita dei più piccoli, abbiamo bisogno di restare vigili e uniti, occorre contegno e prudenza anche di tutte le forze politiche e degli stakeholder rappresentativi della città, occorre mettere al primo posto il futuro di Taranto\". 

 

Questa mattina squadre di Amiu (Kyma Ambiente) e Polizia locale sono intervenute per mettere in sicurezza e bonificare l’area del rione Tamburi di Taranto dove ieri sera l’accensione di un falò abusivo per la festa di San Giuseppe ha provocato una violenta esplosione con feriti (non gravi) e danni alle auto e agli stabili vicini. L’azienda di igiene urbana del Comune di Taranto è intervenuta con operatori, ragno meccanico e una pala meccanica. Sono stati rimossi grandi quantitativi di materiale, finestre, sedie e tavoli di legno, utilizzati per il rogo che ha causato una forte deflagrazione ieri sera. 

    Gli interventi congiunti di Amiu e Polizia Locale per rimuovere cataste e materiali di ogni tipo accumulato in varie zone della città erano iniziati la scorsa settimana e sono proseguiti fino alla giornata di San Giuseppe. Rimosse oltre 50 tonnellate. E c’è stata anche una sassaiola contro i mezzi aziendali e le pattuglie dei vigili. “Episodi come quelli che si sono verificati non sono legati alla tradizione, ma parliamo di pura inciviltà - ha commentato il presidente di Kyma Ambiente, Giampiero Mancarelli -. Un costo di circa 15 mila euro, causato dall’inciviltà di pochi, ma che si riversa a carico di tutta la cittadinanza. La speranza è che siano i cittadini stessi ad isolare queste sacche di inciviltà”. 

Capuano: “Vittoria del gruppo e della sofferenza, alla salvezza manca ancora qualche punto.” Tommasini: “ Non abbiamo mai perso la fiducia in noi stessi, daremo il massimo fino alla fine.”

 

 

 

di Andrea Loiacono

 

 

 

Il Taranto ritrova il successo che mancava dal cinque febbraio scorso e lo fa con un gol di Tommasini che stende la Virtus Francavilla nel finale. Mister Capuano conferma il 3-5-2 , schiera Boccadamo sull\\\'esterno di centrocampo e Mastromonaco mezz\\\'ala, mister Calabro schiera la Virtus Francavilla con il 3-4-1- 2 con Murillo alla spalle di Maiorino e Patierno. Parte bene il Taranto con Mastromonaco che raccoglie una respinta della difesa e lascia partire un tiro dai venticinque metri che impegna Avella. Al 15\\\' risponde la Virtus con Maiorino che calcia forte di poco fuori dai trenta metri. Al 19\\\' c\\\'è un bello scambio tra Maiorino e Murillo che calcia debolmente tra le braccia di Vannucchi. Al 25\\\' nel Taranto esce Formiconi al suo posto Manetta. Al 28\\\' grande occasione per il Taranto su azione d\\\'angolo con Tommasini che raccoglie una sponda e si produce in una rovesciata forte ma centrale Avella si supera e respinge. Al 24\\\' ci prova Bifulco nel Taranto con un tiro a giro alto. Il primo tempo non regala altre emozioni.

 

 

 

Ad inizio ripresa doppio cambio nel Taranto con gli ingressi di Sciacca e Provenzano per Boccadamo ed Evangelisti. Al 66\\\' ci prova Tommasini bravo a destreggiarsi e tirare forte ma il tiro termina fuori. Al 70\\\' viene ammonito Ferrara. Al 73\\\' doppio cambio nel Taranto, dentro Diaby e Nocciolini per Antonio Romano e Bifulco. Al 76\\\' si vede il Francavilla con una conclusione di Patierno deviata in angolo. All\\\'89\\\' quando tutto lascia ormai presagire al pari, Manetta serve in profondità Tommasini che con lo stop lascia sul posto Idda e fulmina Avella con un gran destro che porta il Taranto in vantaggio e fa esplodere di gioia la panchina rossoblu. Al seondo minuti di recupero una punizione di Maiorino scalda i guanti di Vannucchi che alza in calcio d\\\'angolo. Non accade più nulla sino al triplice fischio finale. Il Taranto compie un balzo in classifica toccando la quota dei quaranta punti e sabato allo Icovone arriva l\\\'Avellino.

 

 

 

Queste le dichiarazioni del tecnico Capuano nel post gara: Una dedica particoolare per questa Vittoria va a Vittorio Galigani che ha subito un delicato intervento chirurgico, con la speranza che possa tornare presto al suo posto. Penso che la vitoria di oggi sia strameritata e cercata dal primo minuto. Ho messo in campo una squadra di aggressione, i primi venti minuti li abbiamo giocati a ritmi altissimi, poi siamo calati inevitabilmente e ho fatto dei cambi tattici per equilibrare la situazione. Questa è la vittoria del gruppo e della sofferenza. La bravura di questo gruppo è stata quella di non snaturarsi mai, abbiamo una grande organizzazione difensiva; il gol è stato una liberazione ma dobbiamo continuare su questa strada. Abbiamo fatto più punti rispetto al Taranto dello scorso anno, abbiamo vinto contro una squadra forte, nel calcio per me valgono i numeri e sono fiero dei ragazzi. Spesso si è enfatizzato il fatto che non segnassimo ma abbiamo subito solo quattro gol in quattordici partite con due rigori inventati. Abbiamo subito tanti torti arbitrali, rigori non dati, infortuni ma piangermi addosso non fa parte della mia filosofia. La vittoria di oggi de Messina alza un poco la quota salvezza ma i sei punti di vantaggio sulla Viterbese ci fanno stare più tranquilli, spero di chiudere il discorso sabato prossimo contro l\\\'Avellino.”

 

 

 

Queste le parole del match winner Tommasini: “Questo è un gol che ci porta tre punti fondamentali che non facevamo da un po\\\'. Mancano cinque partite alla fine e ci teniamo a chiudere al meglio. In occasione del gol Manetta mi ha servito in profondità, sono stato bravo a liberarmi di Idda e segnare, penso che oggi tutta la squadra abbia fatto una grossa partita, non abbiamo mai perso la fiducia in noi stessi, il lavoro paga e noi lavoriamo tanto in settimana. Nelle prossime cinque partite affronteremo squadre attrezzate per i play-off e le ultime due saranno scontri diretti, vogliamo regalare ai tifosi ancora delle soddisfazioni.”

Drammatico epilogo dei festeggiamenti di San Giuseppe a Taranto a causa della scellerata accensione di un  gigantesco falò non autorizzato ed altamente pericolosi. La catasta di legna in fiamme è letteralmente esplosa, in via Grazia Deledda, al quartiere Tamburi travolgendo quanti, adulti, ragazzi e bambini si trovavano intorno al fuoco. Ci sarebbero numerosi feriti, tra cui bambini, uno in gravi condizioni. Sembra che a scatenare la deflagrazione sia stata la presenza di una tanica di benzina accompagnata forse dall’uso di petardi posti all’interno della catasta di legna data alle fiamme. Sul posto forze dell’ordine e mezzi di soccorso. Un video riprende la drammatica scena e si sentono distintamente le urla di spavento e di dolore di quanti erano sul posto. “Tremava tutto- avrebbe riferito uno dei presenti- c’erano tanti bambini. Tutto il quartiere sta in ospedale”.

 

 Ci sono sette feriti tra cui un 16enne in prognosi riservata. Un’altra ventina di persone si sarebbe presentata autonomamente al pronto soccorso per farsi medicare. I feriti sono stati raggiunti da schegge e materiali volati via a causa dell’esplosione. Tutto è avvenuto in via Grazia Deledda. Sul posto forze di polizia e 118. Probabilmente, si suppone, all’interno della catasta di legno e materiali che era stata ammassata, era rimasta una bombola di gas oppure una tanica di benzina. Nelle ore precedenti l’esplosione nel quartiere Tamburi, oltre 50 tonnellate di legname erano state portate via da varie aree periferiche di Taranto dalla Polizia locale e dall’Amiu, l’azienda comunale per l’igiene urbana, i cui uomini e mezzi hanno operato congiuntamente. Il legname, derivante da vecchi mobili abbandonati, suppellettili dismesse, pedane per le merci, e materiali di risulta, era stato accatastato abusivamente per l’accensione dei falò di San Giuseppe, una tradizione pugliese che però è vietata nei luoghi e nelle modalità non autorizzate. 


L’intervento degli agenti e del personale Amiu Taranto si è concentrato soprattutto nei quartieri Paolo VI, Tamburi e nelle ore precedenti anche Tramontone, tutti alla periferia della città. Le azioni di sgombero erano state predisposte dall’amministrazione comunale “a tutela della legalità e del senso civico - hanno dichiarato il sindaco Rinaldo Melucci e l’assessore Cosimo Ciraci -. Le squadre, con operatori e mezzi per la rimozione del pesante materiale, e gli agenti della Polizia Locale hanno lavorato per mettere in sicurezza le zone oggetto dell’intervento e garantire lo svolgimento regolare delle operazioni”. Portate via cataste di legna, vecchie porte e finestre, tavoli, sedie e un gran numero di bancali. Tutto il materiale è stato rimosso manualmente dagli operatori con il supporto del “ragno meccanico”, un’attrezzatura di Amiu. Il Comune ha specificato che l’accumulo di materiale ingombrante è vietato dalla legge e che la combustione incontrollata genera emissioni pericolose, danni ad abitazioni e aree verdi circostanti e pericolo per chiunque si trovi nelle vicinanze. I falò consentiti per la festa di San Giuseppe sono solo quelli che osservano, dai materiali ai luoghi, le regole di sicurezza, sono promossi da specifici comitati festa, soprattutto nei centri della provincia di Taranto, e sottoposti ad autorizzazione preventiva. Tuttavia nonostante il lavoro fatto, non si è riusciti tuttavia ad evitare faló abusivi e conseguenze serie come quelle verificatesi questa sera.  
Lu.Lo.

Pagina 1 di 814