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Giornale di Taranto - Visualizza articoli per tag: Dura presa di posizione del Consiglio Direttivo dell’ANCE Taranto
Dura presa di posizione del Consiglio Direttivo dell’ANCE Taranto. Dopo il drammatico appello del sistema delle imprese edili tarantine pubblicato sui giornali locali, i costruttori edili pronti ad azioni forti di protesta. Marinaro: “Quello che sta accadendo nel nostro comparto si legge nelle pagine di cronaca nera eppure sembra non destare preoccupazione . Un Consiglio direttivo monotematico sulla crisi dopo il disperato appello lanciato dalle imprese edili dell’ANCE di Taranto su alcune testate giornalistiche regionali e locali si è svolto nei giorni scorsi nella sede di Confindustria. Le nostre aziende stanno morendo e migliaia di lavoratori stanno perdendo il posto di lavoro, ma nessuno dopo il nostro drammatico appello ha sentito il dovere istituzionale o politico di correre al capezzale di questo comparto in fin di vita – dice Marinaro, presidente dell’Associazione Costruttori Edili di Taranto – e il silenzio attorno alle vicende che riguardano centinaia di aziende e tante famiglie tarantine sa di ulteriore condanna ad un isolamento che viviamo ormai da troppi anni. E’ rammaricato Marinaro che dopo il messaggio di vendesi di tutto il comparto edile pubblicato provocatoriamente sulle pagine dei giornali lo scorso week-end pensava che finalmente qualche impegno o qualche richiesta di ulteriori chiarimenti avrebbe preso il posto di quel silenzio omertoso che spesso accompagna i temi caldi abbinati al settore delle costruzioni. C’aspettavamo dalle istituzioni territoriali una presa di coscienza, un risveglio etico prima ancora che politico – affonda Marinaro – perché quello che sta accadendo a Taranto nel nostro comparto si legge nelle pagine di cronaca nera e giudiziaria eppure sembra non destare preoccupazioni. Il riferimento è al ripetersi di atti intimidatori a danno di imprese associate e ad opere affidate ad aziende con qualche requisito non proprio in regola. Il pericolo serio che corre questa comunità non è quello della perdita del lavoro di questa o quella azienda tarantina – ripetono all’unisono gli imprenditori del Consiglio ANCE – ma quello della graduale e progressiva sostituzione di pezzi di economica sana e che genera sviluppo e massa salari sul territorio, con pezzi di economia non sana. E questo, in una città e in una provincia dove il rapporto virtuoso tra rappresentanza istituzionale e forza produttiva locale è tragicamente interrotto, non fa altro che creare ulteriore povertà. Fino ad oggi abbiamo parlato la lingua della proposta – conclude Marinaro - ma di fronte alla sordità delle istituzioni siamo pronti a parlare dalle prossime settimane la lingua, inusuale per noi, della protesta.