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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1907)

Il governo esclude la chiusura. Il governo sta trattando con Arcelor Mittal per evitare la chiusura dei siti o l\'amministrazione straordinaria. Ci sarà un nuovo incontro a palazzo chigi entro il 7 novembre\". Lo ha detto Roberto Benaglia della Fim Cisl al termine dell\'incontro a Palazzo Chigi sul futuro dell\'ex Ilva. 

I sindacati dei metalmeccanici si preparano per oggi a una giornata di sciopero in tutti gli stabilimenti ex-Ilva, con un sit-in a Roma. La decisione arriva dopo che il presidente di Acciaierie d\\\'Italia Holding, Franco Bernabè, il 17 ottobre durante l\\\'audizione presso la commissione Attività Produttive della Camera ha messo il proprio mandato a disposizione del governo, lanciando contestualmente l\\\'allarme sul rischio di fallimento imminente del gruppo siderurgico.

   \\\"Sono mesi che denunciamo le condizioni disastrose in cui versano gli stabilimenti del gruppo di Acciaierie D\\\'Italia a causa della mancanza di investimenti e di manutenzioni ordinarie e straordinarie. Il Governo continua a rimanere in silenzio di fronte a questa situazione che sta peraltro mettendo in pericolo la salute e la sicurezza dei lavoratori\\\", affermano in una nota congiunta i sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm.  

 “A poche ore dallo sciopero di 24 ore di tutti gli stabilimenti di Acciaierie D\\\'Italia non abbiamo ricevuto alcuna convocazione. Stante la gravità della situazione in cui versa il gruppo, riteniamo il confronto indispensabile, visto che i lavoratori in manifestazione a Roma scenderanno in piazza per il lavoro, la salute, la sicurezza ed il futuro dell’ex Ilva”. Lo hanno dichiarato i segretari generali Roberto Benaglia di Fim Cisl, Michele De Palma di Fiom Cgil e Rocco Palombella di Uilm. Nell’ex Ilva di Taranto Nell’ex Ilva lo sciopero è scattato alle 23 di oggi e terminerà oggi alla stessa ora. Alla mezzanotte di ieri , dai vari punti prestabiliti, sono partiti  i pullman organizzati dalle sigle metalmeccaniche Fim, Fiom e Uilm, direzione Roma. Da Taranto si sono mossi in 7-800, altri 200 circa arriveranno da Genova e Novi Ligure, stabilimenti più piccoli, e tutti insieme si ritroveranno questa mattina  per l’avvio del corteo di protesta a piazza dell’Esquilino per andare poi in piazza Santi Apostoli. 

 

 

“La società si spegne per consunzione”. Lo ha detto oggi alla Camera su Acciaierie d’italia, ex Ilva, il presidente della holding Franco Bernabé. Infatti, ha rammentato il manager, quando ArcelorMittal, azionista di maggioranza di AdI, l’ha deconsolidata dal perimetro della multinazionale, la società, che fattura 3 miliardi ed ha un fabbisogno di circolante minimo di circa 2 miliardi, “e forse anche più”, “ha dovuto provvedere autonomamente” e “lavora senza finanziamento bancario. Lavora - ha sostenuto Bernabé - con la cassa generata dal ciclo di produzione. Ma se gestisce produzione e finanziamento di circolante con un giro di cassa autonomo, ogni volta questo giro perde un pezzo perchè la cassa va agli investimenti, ad altri fabbisogni, e non può essere utilizzata per comprare le materie prime”. Di conseguenza “ogni giro di produzione riduce la produzione”. Senza trascurare che la “crisi energetica ha ridotto la generazione di cassa” e “impedito l’emissione degli ordini per la realizzazione dei nuovi impianti”, ha aggiunto Bernabé. Il negoziato tra Governo e Mittal “non è ancora arrivato ad una conclusione”, ma “la prospettiva è di lungo periodo”, evidenzia il presidente di AdI, mentre la societa deve affrontare “stringenti esigenze finanziarie nel brevissimo periodo”. È necessario perciò che questi interventi “siano compatibili con l’urgenza che la situazione finanziaria della società impone”. “Non abbiamo più tempo - sottolinea Bernabè, ricordando di aver denunciato ripetutamente la crisi anche al Parlamento -. Di più non posso fare e per questo ho messo a disposizione il mio mandato”.  “Credo però che un merito vada dato alla comunità di Taranto che ha sofferto enormemente per i problemi derivanti dall’insediamento dello stabilimento. La comunità di Taranto, il sindaco, la Regione Puglia, hanno accettato l’idea che il piano di decarbonizzazione si sviluppasse su un arco di dieci anni, il minimo richiesto per un progetto così ambizioso. Credo che va dato atto alla comunità locale di aver accettato questo processo, a maggior ragione credo che non possa essere delusa. Non si puó dire, va bene, abbiamo scherzato. Si chiude tutto. Lo stabilimento é un valore, un asset importante per il Paese, va salvaguardato e rilanciato e quindi tutti i tentativi per andare in quella direzione, sono tentativi che vanno sostenuti e apprezzati”. 

“Il gruppo dirigente in capo al gruppo Arcelor Mittal (che detiene il 68% della società AdI) nega la gravità dei fatti. La situazione, purtroppo, è di una gravità senza precedenti. Di questo stato di impoverimento degli impianti produttivi, ne sono ben consapevoli le maestranze, i tecnici ed i dirigenti operativi che lo vivono nel quotidiano”. Lo dice Federmanager Puglia, la federazione dei dirigenti d’azienda, sulla crisi ex Ilva-Acciaierie d’Italia. Secondo Federmanager, “la fabbrica possiede valenti tecnici e dirigenti che, se ben motivati, sono certamente in grado di riportarla alla sua completa funzionalità e sostenibilità. Il piano deve essere inizialmente basato su un incremento delle produzioni con gli impianti attuali, con la marcia continua dei tre altiforni, condizione indispensabile per la sostenibilità economica. Nel mentre si opera per il recupero di questo assetto produttivo, deve avviarsi subito una prima fase per la decarbonizzazione del processo. Nel piano industriale, deve essere dunque inclusa la realizzazione di un impianto Dri a metano da 2,5 milioni di tonnellate anno, con relativo forno fusorio elettrico, da rendere operativi a fine 2026, come base del processo di innovazione e ambientalizzazione, fortemente richiesto dal territorio e ormai condizione necessaria per sopravvivere nei mercati”.

    “Per avviare tutto questo, va risolto, prioritariamente, quello che oggi è il principale problema e cioè l\'assetto societario e finanziario” conclude Federmanager. 

Acciaierie d’Italia (ex Ilva) attacca il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, cioé il vertice dell’associazione di settore di Confindustria alla quale la stessa azienda é associata. In una nota, Acciaierie manifesta “grande sconcerto” per “le continue dichiarazioni” di Gozzi, “nelle quali critica la società, il suo management e Arcelormittal, uno dei suoi azionisti”. “Acciaierie d\\\'Italia - dichiara l’azienda - ricorda di essere associata alla Federacciai italiana, di cui il signor Gozzi è presidente. Come tale egli dovrebbe, almeno per statuto, tutelare gli interessi e l’immagine dell\\\'azienda, così come per qualsiasi altro associato. In effetti Acciaierie d\\\'Italia è l’unico associato di Federacciai contro il quale il signor Gozzi si permetta questo livello di critiche, almeno negli ultimi anni”. “Sorprende poi che il signor Gozzi, nelle sue comunicazioni pubbliche, rappresenti di avere una profonda conoscenza di Acciaierie d\\\'Italia quando senz’altro, almeno negli ultimi cinque anni, non ha avuto alcuna occasione di visitarne gli impianti” prosegue ancora Acciaierie, che sta \\\"valutando ogni azione a difesa dei propri interessi, anche avverso l\\\'associazione coinvolta”. 

La statale tra Taranto e Bari (Appia) è invasa da un corteo di imprenditori e lavoratori dell’indotto siderurgico di Acciaierie d’Italia (ex Ilva). Diverse centinaia di persone, seguite da qualche decina di mezzi tra Tir, camion e furgoni, protestano contro il rischio, a loro dire concreto, che Acciaierie d’Italia finisca in amministrazione straordinaria.     “Ma stavolta, rispetto al 2015 quando ci fu l’amministrazione straordinaria di Ilva spa, mandando definitivamente in fumo posti di lavoro e imprese\", sostengono i manifestanti. \"L’acciaieria non deve chiudere”. Diversi partecipanti indossano una maglietta bianca con la scritta di colore azzurro “Rispetto per Taranto”. E sul frontale dei mezzi sono affissi manifesti con la scritta “No al bidone di Stato” con riferimento all’amministrazione straordinaria e al fatto che Acciaierie d’Italia è partecipata dallo Stato al 38% attraverso Invitalia. Il 62% è, invece, nelle mani della multinazionale Arcelor Mittal. Il corteo dalla fabbrica è diretto a Taranto, in prefettura, ma i mezzi, per non creare intralcio e disagio, verranno fatti tornare indietro alle porte di Taranto all’altezza dello svincolo per la statale per Reggio Calabria (Ionica). Tutta l’area è presidiata da polizia e carabinieri. 

La situazione è tale da non consentire ulteriori indugi  ritardi: se il Governo non interviene subito a deflagrare sarà una vera e propria bomba sociale. Al Presidente del Consiglio Meloni chiediamo di seguire direttamente il dossier e arrivare ad una soluzione compatibile con i sacrosanti diritti di dipendenti e fornitori, che non smarrisca per strada i progetti di rilancio dello stabilimento in chiave greenlunico possibile per sperare in una solida continuità.

Così il Presidente di Confindustria Taranto, Salvatore Toma, commenta lennesima situazione di impasse in cui versa lo stabilimento siderurgico, alle prese con gli annosi e ripetuti problemi che investono direttamente imprese fornitrici e lavoratori ma che impattano inevitabilmente sul tessuto economico di unintera città. Gli scenari paventati da alcuni organi di stampa negli ultimi giorni, che riportano al periodo buio del 2015, non fanno altro che aggiungere ulteriori preoccupazioni a quelle già esistenti, nonostante le rassicurazioni fornite da Acciaierie dItalia, che smentisce la possibilità di un nuovo ricorso allamministrazione straordinaria. Entrare nel merito di chi dice e di chi replica non ci interessa  dichiara questo proposito il vertice dellaConfindustria jonica  per una semplice evidenza: la situazione è già drammatica oggi, al di là di ulteriori scenari che ci riportano ad anni drammatici e cheovviamente respingiamo con forza. Ed è per questo cheauspicando che la trattativa in corso fra Governo e Adi non produca ulteriori provvedimenti -tampone, utili solo a rinviare il problema, invochiamo linteressamento diretto alla questionedella Premier Meloni, su cui riponiamo la nostra piena fiducia e che invitiamo a venire a Taranto per incontrare Confindustria e tutti gli attori territoriali prima che quella bomba sociale esploda 

A fargli eco sono i Presidenti della sezione Metalmeccanica e Navalmeccanica Pasquale Di Napoli e della sezione Materiali da Costruzione Michele De Pace

Al centro delle dichiarazioni dei due imprenditori, la situazione delle imprese fornitrici e subfornitrici dellex Ilvatornate oramai da mesi a soffrire lassenza o il forte ritardo dei pagamenti da parte di AcciaierieSembra un copione già visto e rivisto ma è purtroppo la realtà  dichiara Di Napoli  la situazione si presenta, come tante altre volte, vincolata agli esiti di una trattativa di cui non abbiamo la benché minima contezza: le nostre imprese hanno bisogno di certezze e quel che regna è invece un clima di grande confusione, con una fabbrica che sembra navigare a vistalindotto è solo la punta di un iceberg. Abbiamo bisogno di essere interlocutori diretti delle scelte che si andranno a fare a livello centrale 

Michele De Pace, che rappresenta un segmento importante di tante piccole e medie aziende a loro volta subfornitrici, auspica a sua volta un intervento risolutivo da parte del GovernoSiamo consapevoldi non essere davanti alla crisi aziendale di una fabbrica qualsiasi: ne abbiamo subito le drammatiche conseguenze otto anni fa, con la debacle prodotta dallamministrazione straordinaria, che ha messo letteralmente in ginocchio un intero comparto. Tuttavia  aggiunge De Pace  oggi rispetto a ieri abbiamo maggiore contezza degli attori in campo e della consapevolezza deGoverno rispetto alle molteplici criticità. Taranto è sullorlo di una crisi senza ritorno. E parlo di Taranto, della sua provincia e di una filiera interminabile di attivitàtrasversali a tutto il Paeseperché il collasso annunciato del centro siderurgico diventerebbe il collasso di un intero sistema.

Cresce l’attesa per i Taranto Port Days (TPD) che per tre giorni, da domani venerdì 6 a domenica 8 ottobre prossimi, proporranno un ricco programma di iniziative (dettaglio su www.port.taranto.it  e sulle pagine social dedicate) che permetterà a tutti di conoscere meglio il Porto di Taranto; la manifestazione, che gode del patrocinio del Comune di Taranto, è promossa dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio - Porto di Taranto (AdSPMI) affiancata nell’organizzazione dalla Jonian Dolphin Conservation (JDC).

Oltre a mostre, manifestazioni, concerti e iniziative all’insegna della cultura, dello sport e dell’intrattenimento, il programma comprende numerosi convegni e momenti di approfondimento dedicati al main topic di questa edizione 2023 dei Taranto Port Days: le professioni e le “competenze” dei porti e del mare, in linea anche con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU.

Nei panel dei convegni moderatori e relatori saranno equamente suddivisi tra i due generi, in linea con l’iniziativa “No Women No Panel - Senza donne non se ne parla\" promossa all’unisono da tutti i Presidenti delle AdSP nazionali e da Assoporti quale strategia collaborativa volta alla promozione della partecipazione equilibrata e plurale negli eventi di comunicazione.

Il primo convegno dedicato al main topic dei TPD2023 sarà “Blue Skills: Percorsi e competenze trasversali” (ore 11 venerdì 6 ottobre): i lavori si articoleranno in due sessioni, la prima “Giovani e cultura del mare: l’importanza della generazione di valore per la comunità ionica” sarà introdotta e moderata dal Prof. Nicolò Carnimeo, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”; la seconda, moderata da Vittorio Pollazon della JDC, sarà \"Costruire sostenibilità: dal Taranto Dolphin Sanctuary al circuito della giustizia minorile. I cantieri di opportunità per i giovani di Taranto” con un forum dedicato a docenti e studenti degli Istituti Scolastici.

Nel convegno “Dialogo Mediterraneo: la cooperazione vien dal mare” (ore 17.30 venerdì 6 ottobre) il main topic analizzerà i traffici marittimi come elementi in grado di creare rapporti e sinergie tra i porti del Mediterraneo.

I lavori saranno aperti e coordinati da Alessandro Panaro, Responsabile dell\'Area di Ricerca Maritime & Mediterranean Economy di SRM, centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo; i saluti istituzionali saranno portati da Sergio Prete, Presidente AdSP del Mar Ionio, da Rinaldo Melucci, Sindaco di Taranto, e dal Capitano di Vascello Mario Berardocco in rappresentanza dell’Amm. Div. Flavio Biaggi, Comandante del Comando Marittimo Sud.

In seguito si svilupperà il focus tecnico con il contributo di Olimpia Ferrara, Responsabile Ufficio Maritime presso SRM; momento conclusivo del convegno sarà la tavola rotonda cui parteciperanno Sergio Prete, Presidente AdSP del Mar Ionio, e Greta Tellarini, Professore ordinario di Diritto della navigazione presso l’Università degli Studi di Bologna.

Nei TPD2023, inoltre, si terrà (ore 11.30 domenica 8 ottobre) l’evento conclusivo del progetto transfrontaliero “BioTourS” – acronimo di BIOdiversity and TOURism Strategy to protect cetaceans – che con le sue attività ha interessato cinque città costiere: oltre Taranto, ove ha sede la capofila Jonian Dolphin Conservation, Bari e Termoli in Italia, Cattaro in Montenegro e Valona in Albania; obiettivo principale del progetto è stato “esportare” in queste zone le buone pratiche della JDC per un turismo sostenibile e rispettoso dell’ecosistema marino; il progetto è stato realizzato nell’ambito del programma Interreg IPA CBC Italia-Albania-Montenegro, cofinanziato dall\'Unione Europea e gestito dalla Regione Puglia con la partecipazione del Molise, Albania e Montenegro.

Altri convegni dei Taranto Port Days di particolare interesse saranno “Cantieristica navale e nautica da diporto: le opportunità per il Porto di Taranto e il suo tessuto produttivo” (ore 15.30 venerdì 6 ottobre) a cura di Confindustria Taranto, “Diventare professionisti del porto. Gli operatori del Porto di Taranto si raccontano” (ore 9.30 sabato 7 ottobre) a cura di Optima Confcommercio, “La gestione strategica delle risorse umane per la creazione di valore” (ore 11 sabato 7 ottobre) a cura del Taranto Propeller Club e, interamente dedicato all’universo Donna, “BET WE CAN! Cerchio di donne che amano il mare” (ore 10.30 domenica 8 ottobre).

 

Taranto Port Days 2023 è sostenuto da SIR - Servizi industriali, SJS Engineering e YILPORT - San Cataldo Container Terminal; si ringraziano Rimorchiatori Napoletani srl, Fondazione Taranto25, Studio Gaudio Recording e Strumentimusicali.net; partner tecnici della manifestazione sono Decathlon ed Ecotaras.

 

I segretari generali di Fim, Fiom e Uilm e i coordinatori nazionali hanno deciso di convocare per lunedì 9 ottobre alle ore 10, sotto al ministero delle Imprese e del Made in Italy, il prossimo coordinamento nazionale unitario dei delegati del Gruppo Acciaierie d’Italia/Ex Ilva.

    Sarà la prima volta che un coordinamento sindacale si tiene in pubblico e nello specifico sotto ad un ministero.

    La discussione, in assemblea pubblica - spiega un comunicato sindacale - avrà l’obiettivo di condividere le diverse esperienze, le posizioni e le criticità dei vari stabilimenti e di decidere insieme le prossime iniziative da mettere in campo fino a quando il governo non aprirà una trattativa con le organizzazioni sindacali per discutere del futuro di tutti gli stabilimenti ex Ilva. 

Solo con la conoscenza e con il lavoro congiunto di ognuno di noi si può costruire una società dove la COMPETENZA ed il TALENTO prevalgono sul genere”. Franca Todaro, Presidente del Comitato delle Pari Opportunità dell’ODCEC di Taranto, commenta così l’evento “L’ EQUO COMPENSO - Gender Pay Gap e Lavoro autonomo ”,  organizzato dal Comitato delle Pari Opportunità, unitamente all’ODCEC di Taranto, con il patrocinio della Fondazione Nazionale Ricerca dei Commercialisti, che si terrà sabato 7 ottobre 2023, c/o Salina Hotel in Taranto dalle ore 9.30 alle ore 12.30.

Il convegno, che rappresenta un importante approfondimento sulla legge dell’Equo Compenso, approfondirà le tematiche inerenti  la tutela dei professionisti e del diritto a una retribuzione dignitosa delle prestazioni con l’obiettivo dell’eliminazione di ogni disparità. Un argomento quanto mai attuale quello dell’equo compenso, soprattutto se inserito in un dibattito ancora più ampio che affronta tutte le discriminazioni di genere. Ed è con queste attenzioni che il Comitato delle Pari Opportunità dell’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Taranto ha organizzato questa giornata di formazione, grazie alla presenza di  autorevoli relatori: l’On. Avv. Maria Carolina Varchi, Deputata Commissione II Giustizia Camera dei Deputati, correlatrice del progetto di legge sull’equo compenso e la Prof.ssa Valeria Filì, Ordinaria di Diritto del lavoro della Università di Udine e segretaria generale dell’AIDLaSS: Associazione italiana di diritto del lavoro e della sicurezza sociale.

Si relazionerà sulla disuguaglianza di trattamento retributivo tra uomini e donne, fenomeno non circoscritto al lavoro subordinato ma anche al mondo del lavoro autonomo, e dei lievi  progressi ottenuti durante gli ultimi anni, evidenziando l’attenzione sempre crescente sulla disparità di genere a livello globale.

La legge sull ”equo compenso” garantisce a tutti i liberi professionisti il diritto ad una parcella adeguata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto e al rispetto dei parametri ministeriali previsti.  Il gender pay  gap è il principio della parità retributiva per un lavoro uguale, c’è però nella differenza salariale fra uomini e donne una discriminazione di genere che è quella componente non spiegata nel gender pay gap che non dipende dalla produttività ma dalla appartenenza di genere, cioè dai pregiudizi e dagli stereotipi che non hanno fondamento economico e che danneggiano le donne, le imprese, la società. Dall’unione di queste due importanti tematiche scaturisce l’organizzazione di questo convegno/seminario, che vuole essere un piccolo contributo informativo oltre che un momento di riflessione e approfondimento.  

Interverranno il Presidente dell’ ODCEC di Taranto Dott. Francesco Vizzarro, il Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, l’Onorevole  Avv. Dario Iaia, la Presidente della I sez. Civile del Tribunale di Taranto Dott.ssa Stefania D’Errico, il Presidente del Consiglio di gestione della Fondazione Nazionale Commercialisti dott. Antonio Tuccillo e il Presidente del Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili Dott. Prof. Elbano De Nuccio.

I lavori saranno moderati dalla Presidente del CPO  dell’ODCEC di Taranto dott.ssa Franca Todaro.

Taranto, 03 ottobre 2023.

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