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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1912)

Sabato, 04 Gennaio 2014 08:02

TARANTO - ILVA: NESSUN EVENTO ANOMALO

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In relazione alle immagini pubblicate con le presunte emissioni dello stabilimento, ILVA S.p.A. precisa quanto segue: - Nello stabilimento non risultano essersi riscontrati eventi anomali il giorno 1 gennaio 2014 tali da poter generare particolari fenomeni emissivi, come verificato dai Vigili del Fuoco della Provincia di Taranto durante un sopralluogo effettuato nel pomeriggio del giorno in questione. - I dati di qualità dell’aria rilevati il giorno 1 gennaio 2014 sia dalle centraline dell’ARPA Puglia, che da quelle della rete ILVA gestite da ARPA Puglia, non hanno evidenziato in tale giorno valori anomali degli inquinanti monitorati, tra cui il PM10 e il PM2,5. - I fenomeni ripresi nelle immagini sono verosimilmente riconducibili alla presenza di un grosso corpo nuvoloso insistente sull’area dello stabilimento. Infatti, il corpo nuvoloso si presenta distaccato rispetto alle emissioni di vapore acqueo prodotto dalle attività dello stabilimento (vedi foto). Inoltre, da dati meteo si evince che il giorno 1 gennaio 2014 è stato caratterizzato da un elevato tasso di umidità con valori dell’ordine del 90% circa. Si potrebbero anche essere verificati fenomeni di "inversione termica".
Per il Bando Inail 2013 la data apertura e chiusura sono rispettivamente il 21 gennaio 2014 e l'8 aprile 2014. Le date e gli orari dell’apertura e della chiusura dello sportello informatico per l’invio delle domande, saranno pubblicate sul sito www.inail.it a partire dal 30 aprile 2014.L'Avviso ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro. Per “miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro” si intende il miglioramento documentato delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori rispetto alle condizioni preesistenti e riscontrabile con quanto riportato nella valutazione dei rischi aziendali. Le imprese possono presentare una sola domanda in una sola Regione o Provincia Autonoma. I soggetti destinatari dei contributi sono le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte alla CCIAA. Al momento della domanda, l’impresa richiedente deve soddisfare, a pena di esclusione, i seguenti requisiti: avere attiva nel territorio della Regione Puglia l’unità produttiva per la quale intende realizzare il progetto. Per le imprese di armamento, relativamente a progetti riguardanti navi e imbarcazioni, l’unità produttiva è la nave/imbarcazione; essere iscritta nel Registro delle Imprese o, nel caso di impresa artigiana, all’Albo delle Imprese Artigiane; essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti non essendo in stato di liquidazione volontaria, né sottoposta ad alcuna procedura concorsuale; essere in regola con gli obblighi contributivi di cui al Documento Unico di Regolarità Contributiva (D.U.R.C.); non aver chiesto, né aver ricevuto, altri contributi pubblici sul progetto oggetto della domanda; non costituisce causa di esclusione l’accesso ai benefici derivanti da interventi pubblici di garanzia sul credito, quali quelli gestiti dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Sono ammessi a contributo i progetti ricadenti in una delle seguenti tipologie: progetti di investimento; progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale; progetti per la sostituzione o l’adeguamento di attrezzature di lavoro messe in servizio anteriormente al 21 settembre 1996 con attrezzature rispondenti ai requisiti di cui al Titolo III del D.lgs. 81/2008 s.m.i. e di ogni altra disposizione di legge applicabile in materia. Le imprese possono presentare un solo progetto riguardante una sola unità produttiva e una sola tipologia tra quelle sopra indicate. Per progetti tipologia 2 l’intervento può riguardare tutti i lavoratori facenti capo ad un unico datore di lavoro, anche se operanti in più sedi o più regioni. Per tipologia 1 (progetti di investimento), il progetto può essere articolato in più interventi/acquisti purché funzionali alla riduzione, eliminazione e/o prevenzione della medesima causa di infortunio o del fattore di rischio indicata dall’impresa nel modulo di domanda on line. In ogni caso, per i progetti di tipologia 1, la causa di infortunio o fattore di rischio per il quale il progetto viene presentato deve essere riscontrabile nel DVR (documento di valutazione dei rischi) o, nel caso di imprese non tenute alla redazione del DVR neanche nella forma prevista dalle procedure standardizzate, in altro documento di valore equipollente ai sensi della normativa vigente. Il contributo, in conto capitale, è pari al 65% delle spese ammesse. Il contributo è calcolato sulle spese sostenute al netto dell’IVA. In ogni caso, il contributo massimo erogabile è pari a € 130.000. Il contributo minimo ammissibile è pari a € 5.000. Per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale non è fissato il limite minimo di contributo. Sono ammesse a contributo tutte le spese direttamente necessarie alla realizzazione del progetto nonché le eventuali spese accessorie o strumentali, funzionali alla realizzazione dello stesso ed indispensabili per la sua completezza. Le spese, documentate, devono essere direttamente sostenute dall'impresa richiedente i cui lavoratori e/o titolare beneficiano dell'intervento. Sono anche ammesse a contributo eventuali spese tecniche, entro limiti precisati negli allegati 1 e 3 dell' Avviso. a) Intervento: Ristrutturazione o modifica strutturale e/o impiantistica degli ambienti di lavoro. a') Spese Tecniche: le spese tecniche sono ammissibili entro la percentuale massima del 10% rispetto ai costi di intervento, con un importo massimo di 10.000 euro, ad eccezione del mero acquisto di macchine/attrezzature per il quale la percentuale massima ammissibile è pari al 5% rispetto ai costi di intervento, con un importo massimo di 5.000 euro. Spese di progettazione ed elaborati a firma di tecnico abilitato; Spese per Direzione Lavori e coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione; Certificazioni di regolare esecuzione o collaudo; Relazioni e dichiarazioni asseverate sulle barriere architettoniche; Certificazioni relative alla prevenzione incendi; Certificazioni acustiche rilasciate da tecnici abilitati in acustica ambientale; Dichiarazione di conformità degli impianti; Denuncia di messa in servizio di impianti di messa a terra e relative verifiche; Denuncia di messa in servizio di impianto di protezione scariche atmosferiche (D.P.R. 462/01); Relazioni tecniche per la classificazione ambienti con pericolo di esplosione (Titolo XI D.Lgs 81/08); Denuncia di messa in servizio di impianti elettrici installati in luoghi con pericolo di esplosione (D.P.R. 462/01) e relative verifiche (art. 296 D.Lgs 81/08); Ogni altra documentazione o certificazione prevista per la materia su cui si chiede il contributo richiesta dalla specifica normativa; Perizia giurata; Oneri previsti per il rilascio di autorizzazioni o nulla osta da parte di enti e amministrazioni preposte. b) Intervento: Installazione e/o sostituzione di macchine, dispositivi e/o attrezzature con messa in servizio successiva al 21 settembre 1996. b') Spese tecniche: Relazioni tecniche in merito alle caratteristiche della nuova macchina e alle modifiche del layout produttivo; Certificati di prove, verifiche e collaudo della macchina (ove previsto); Perizia giurata; Ogni altra documentazione o certificazione prevista per la materia su cui si chiede il contributo richiesta dalla specifica normativa. c) Intervento: Modifiche del layout produttivo c') Spese tecniche: Progettazione, direzione lavori e certificazioni di regolare esecuzione o collaudo redatte da tecnico abilitato (in relazione agli specifici ambiti normativi); Dichiarazioni di montaggio e installazione secondo la regola dell’arte rilasciata dall'installatore; Ogni altra documentazione o certificazione prevista per la materia su cui si chiede il contributo richiesta dalla specifica normativa; Perizia giurata; Oneri previsti per il rilascio di autorizzazioni o nulla osta da parte di enti e amministrazioni preposte. d) Intervento: Interventi combinati, relativi alle tipologie a, b, c. d') Spese tecniche: Le spese tecniche e assimilabili riconoscibili sono strettamente legate alla tipologia di intervento effettuato e pertanto occorre fare riferimento ai casi a, b, c precedentemente riportati. e) Intervento: Sostituzione/ adeguamento di attrezzature di lavoro messe in servizio anteriormente al 21 settembre 1996 e') Spese tecniche: Certificati di prove, verifiche, certificazioni e collaudi della attrezzatura (ove previsto); Perizia giurata; Ogni altra documentazione o certificazione prevista per la materia su cui si chiede il contributo richiesta dalla specifica normativa. Le spese ammesse a contributo devono essere riferite a progetti non realizzati e non in corso di realizzazione alla data dell’8 aprile 2014.Resta a carico dell’impresa ogni onere economico nel caso in cui la propria domanda di contributo non si collochi in posizione utile ai fini del finanziamento nella successiva fase di inoltro on line o non superi le fasi di verifica o rendicontazione. Non sono ammesse a contributo spese relative ad acquisto o sostituzione di: dispositivi di protezione individuale nonché ogni altro relativo complemento o accessorio; automezzi e mezzi di trasporto su strada, aeromobili, imbarcazioni e simili; impianti per abbattimento emissioni o rilasci nocivi all’esterno ambienti di lavoro, o qualsiasi altra spesa mirata alla salvaguardia dell’ambiente; hardware, software e sistemi di protezione informatica fatta eccezione per quelli dedicati all'esclusivo ed essenziale funzionamento di sistemi (impianti, macchine, dispositivi e/o attrezzature) utilizzati ai fini del miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza; mobili e arredi; consulenza per la redazione, gestione ed invio telematico della domanda di contributo; adempimenti inerenti la valutazione dei rischi di cui agli artt. 17, 28 e 29 del D.lgs 81/2008 s.m.i.; interventi da effettuarsi in locali diversi da quelli nei quali è esercitata l’attività lavorativa al momento della presentazione della domanda; manutenzione ordinaria degli ambienti di lavoro, di attrezzature, macchine e mezzi d’opera; adozione e/o certificazione e/o asseverazione dei progetti di tipologia 2 relativi ad imprese senza dipendenti o che annoverano tra i dipendenti esclusivamente il datore di lavoro e/o i soci; le spese inerenti i compensi ai componenti degli Organismi di vigilanza nominati ai sensi del D.lgs 231/2001; acquisizioni tramite locazione finanziaria (leasing); mero smaltimento dell’amianto (lo smaltimento è ammesso solo nel caso in cui l'intervento rientri in un progetto complessivo volto al miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori dell'azienda nel quale è compresa rimozione amianto ad esempio presente in coperture, per coibentazione e similari); acquisto di macchinari o apprestamenti indispensabili per l'erogazione di un servizio o per la produzione di un bene, di cui l’impresa non dispone ma che deve comunque possedere per avviare l’impresa o una nuova attività; costi del personale interno: personale dipendente, titolari di impresa, legali rappresentanti e soci.
Nella tarda mattinata di oggi il sindaco di San Giorgio Jonico, Giorgio Grimaldi, accompagnato dagli assessori Pietro Venneri e Mauro Sessa, ha incontrato una delegazione della locale Confcommercio guidata dal presidente Giancarlo Piccione . Scopo dell’incontro l’analisi della situazione venutasi a creare a seguito della approvazione delle nuove tariffe raccolta e smaltimento rifiuti TARES, in applicazione degli indirizzi fissati dal D.P.R 158/99. L’applicazione della Tares, con le modalità indicate dal Governo, determina, come è noto, un pesante aggravio degli importi tariffari sulle attività commerciali individuate come maggiori produttori di rifiuti (commercio di ortofrutta, ristorazione e bar). Gli incrementi tariffari determinati a San Giorgio, per tali categorie sono di notevole entità. Appesantimenti difficilmente sostenibili nella attuale congiuntura caratterizzata da un pesante calo dei consumi e da un conseguente stato di grave disagio delle imprese. Negli scorsi giorni si sono svolti ripetuti incontri, alcuni con una larga partecipazione di operatori commerciali che hanno rappresentato unitamente alla Confcommercio i devastanti effetti degli aumenti sui risicati bilanci delle imprese. Il sindaco Grimaldi si è impegnato a far approvare dal Giunta programmata per domani, un intervento a sostegno delle categorie più penalizzate che consentirà una prima consistente riduzione del 25% circa dell’importo complessivo da corrispondere. La Giunta disporrà inoltre un rinvio della prima rata di pagamento a fine gennaio, In questo periodo gli uffici commerciali e la Confcommercio daranno assistenza alle imprese interessate per ottenere il pieno riconoscimento di alcune riduzioni tariffarie previste dal Regolamento comunale che disciplina la TARES attraverso il quale le singole aziende in relazione alla propria specifica attività e collocazione potranno conseguire un ulteriore abbattimento del costo del servizio (sino ad un massimo del 40/50%). Va dato atto che, nella attuale situazione normativa e di disponibilità di bilancio, l’Amministrazione locale si è particolarmente impegnata, è necessario ora che da subito si avvii un confronto relativamente alle applicazioni del tributo 2014. Un confronto che non potrà prescindere dall’affrontare il tema della raccolta differenziata, dalla cui attuazione dipende la possibilità di un sostanziale e strutturale ridimensionamento degli oneri sulla raccolta dei rifiuti a carico delle imprese, specie quelle che producono scarti alimentari. Altro impegno assunto dall’Amministrazione Comunale è di intervenire per debellare il fenomeno dell’abusivismo commerciale specie nel settore della vendita di prodotti ortofrutticoli, una situazione che contribuisce ad incrementare i costi di gestione dello smaltimento dei rifiuti. Confcommercio e Amministrazione di San Giorgio, approvata la delibera di giunta e definita un’ attenta analisi della platea dei contributi, torneranno ad incontrarsi per organizzare una adeguata attività di comunicazione e di assistenza a tutte le imprese locali.
1. Le centraline di monitoraggio dell’aria del quartiere Tamburi per quanto riguarda gli IPA e le polveri sottili sono interamente gestite da ARPA Puglia che acquisisce, elabora, valuta e valida i dati monitorati, pubblicando sul suo sito i dati che la stessa Agenzia ritiene più idonei. Nella recente “Relazione sui dati della qualità dell’aria – Taranto Gennaio 2013 – Ottobre 2013”, ARPA Puglia ha evidenziato che “Dai dati mostrati non si evidenziano anomalie nel funzionamento dei monitor di IPA installati”, pubblicando conseguentemente i dati sul suo sito web. E’ comunque da tenere presente che anche nel periodo evidenziato i dati di IPATOTALI sono stati rilevati e acquisiti dal server dati collocato presso la sede del Dipartimento Provinciale di Taranto di ARPA Puglia, al quale ILVA può accedere direttamente in forza di quanto previsto dall'art. 4 del contratto di comodato. Dai dati monitorati non risulta quindi essere corretta l’affermazione che nel periodo indicato mancassero i dati di polveri sottili (PM10 e PM2,5) dal momento chetali dati sono presenti nei tabulati pubblicati da ARPA Puglia. 2. E’ da sottolineare che la normativa europea e quella nazionale di recepimento, prevedono per il PM10 un limite giornaliero di 50 µg/m3 da non superare per più di 35 volte nell’anno (affiancato al valore di 40 µg/m3 come media annuale), mentre per il PM2,5 è previsto il solo limite di 25 µg/m3 medio annuale. A ogni modo, i valori di PM10 rilevati il giorno 13 dicembre2013 sono stati inferiori al limite giornaliero di 50 µg/m3 su tutte le postazioni come rappresentato dai dati di ARPA Puglia disponibili su web. Inoltre, si ricorda che gli sforamenti operati da ILVA nel corso del 2013 del limite giornaliero di 50 µg/m3 sono stati pari a 8, quindi ben al di sotto dei 35 concessi dalla normativa. Per il PM2,5non risulta corretto il confronto del valore medio giornaliero con il limite riferito alla media annuale; nonostante ciò, i valori medi riportati nella recente relazione di ARPA Puglia avente a oggetto “Relazione sui dati della qualità dell’aria – Taranto Gennaio 2013 – Ottobre 2013” evidenziano il rispetto del limite di 25 µg/m.
La vicenda Tarsu ha evidenziato come lo stato di difficoltà tra le imprese del Terziario del capoluogo sia ormai incontenibile. Una situazione di grave difficoltà che le imprese hanno voluto manifestare, in modo civile e democratico, prendendo parte ai lavori del Consiglio comunale lo scorso 30 novembre. A tal fine il presidente provinciale di Confcommercio, Leonardo Giangrande, scrive al sindaco Ippazio Stefano e agli otto capigruppo del Consiglio comunale per sollecitare il rispetto degli impegni assunti in quella sede. Il confronto tra le tariffe Tarsu di Taranto e quelle di altri capoluoghi pugliesi evidenzia come, a causa del dissesto, le imprese locali stiano subendo pressioni tributarie superiori. Nel corso del Consiglio comunale del novembre scorso i capigruppo della maggioranza sottoscrissero un documento con il quale, seppure in modo affrettato, venivano assunti alcuni impegni: in direzione di una generale rivisitazione del sistema impositivo locale (Tarsu, Tosap), e dell’avvio di un tavolo che garantisse al partenariato un confronto costante riguardo ai processi decisionali finalizzati a riqualificare la gestione della macchina amministrativa e dei servizi comunali e a costruire percorsi di nuovo sviluppo della economia jonica in grado di restituire fiducia alle imprese. E’ necessario che il confronto promesso – incalza il presidente di Confcommercio- venga avviato immediatamente, giacché gli aumenti della Tarsu, comunque deliberati, rischiano nel contesto economico attuale, di far scattare la molla della protesta, questa volta difficilmente controllabile. L’auspicio è che per il bene della città si sappia lavorare tutti assieme per obiettivi concreti e misurabili nel tempo che facciano sentire i tarantini degnamente rappresentati a tutti i livelli.
Rocco Palombella della Uilm e Mimmo Panarelli della Fim-Cisl, intervengono dopo sentenza del Tribunale di Taranto che ha respinto il ricorso della FIOM Cgil che aveva chiesto l'annullamento delle consultazioni per il rinnovo RSU all'interno dell'ILVA ."Ennesimo 'flop' della Fiom che perde tra i lavoratori ed anche nelle aule giudiziarie a cui ricorre in continuazione. Spero che durante queste festivita' natalizie colgano la giusta atmosfera per rinsavire anziché prediligere la politica-spettacolo", ha affermato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, riguardo alla decisione del Tribunale di Taranto che ha respinto il ricorso della Fiom per invalidare le elezioni del rinnovo delle Rsu all'Ilva e ha condannato i metalmeccanici della Cgil alle spese processuali. Dalle motivazioni del Tribunale depositate oggi - e' detto - "risalta la validita' delle elezioni per il rinnovo delle Rsu nello stabilimento dell'Ilva tenute dal 27 al 29 novembre". "In quell'occasione - ricorda Palombella - la Fiom era stata sonoramente sconfitta dal risultato delle urne in cui emergeva la netta vittoria della Uilm. Circa diecimila addetti si erano recati a votare, ma i metalmeccanici della Cgil hanno cercato di capovolgere l'esito elettorale certificato dal competente Collegio, rivolgendosi in Tribunale. Le motivazioni della sentenza dimostrano l'infondatezza delle loro vane pretese". "E'una vergogna - afferma ancora - che un'organizzazione sindacale abbia rinunciato a fare sindacato per prediligere scelte di natura politica e giudiziaria. La verita' e che 'toppa' dappertutto, giocando su piu' piani, senza alla fine prediligere quello della tutela di chi lavora". "La contraddizione di questo modo di fare e' che da anni non trae le dovute conseguenze dei propri errori, che nessuno le chiede un assunzione di responsabilita' e che addirittura, il suo leader mistifica la realta' andando continuamente in televisione a rifilare dei noiosissimi 'pistolotti' senza ne' capo, ne' coda". "Ecco perché conclude - la vicenda di Taranto e le motivazioni della sentenza avversa alla Fiom assumono un forte significato di verita' pubblica". Sulla questione si registra anche una dichiarazione del segretario generale della Fim-Cisl di Taranto Brindisi Mimmo Panarelli il quale dice che "Dopo aver perso, il 26 novembre 2013, il ricorso per “impedire” le elezioni in Ilva, oggi, la Fiom perde anche il ricorso d’urgenza (ex art.700 C.p.c.) per invalidare le stesse elezioni all’interno dell’Ilva di Taranto, svoltesi regolarmente - in linea con la normativa vigente - nei giorni 27, 28 e 29 novembre 2013. Il Tribunale di Taranto, sezione Civile, nella persona del Giudice designato Antonio Pensato, sciogliendo la riserva formulata nell’udienza del 10 dicembre 2013, ha dato ragione a Fim e Uilm, rigettando l’ex art.700 proposto dalla Fiom di Taranto, condannando altresì la stessa alla rifusione delle spese di lite (circa 5.700 euro) in favore delle altri parti costituite (Usb, Uilm e Fim. Per la Fiom è arrivato il momento di convincersi che tutte le scorciatoie per scappare dal confronto con i lavoratori sono binari morti. Aver deciso da molto tempo di abbandonare la via della contrattazione, unica strada che contraddistingue il buon sindacato, ha prodotto un risultato evidente e così devastante. Sarebbe opportuno da parte della Fiom interrogarsi sull’allontanamento dalla realtà, deciso ormai da troppo tempo e che sta contribuendo ad alimentare dubbi tra i lavoratori. La vera contrattazione, quella che porta frutti alle famiglie dei lavoratori, passa dai tavoli negoziali, attraverso la sigla degli accordi, in primis il Ccnl. Le azioni di disturbo, mediante il coinvolgimento dei Tribunali, spesso possono danneggiare i lavoratori stessi. La nostra tenacia, anche questa volta, ha evitato che tutto ciò accadesse, consegnando agli oltre 11mila dipendenti dell’Ilva di Taranto un Consiglio di fabbrica legittimato da oltre l’80% dei votanti. In questo caso, così come nelle circostanze in cui abbiamo chiesto con i referendum l’orientamento dei lavoratori, alla Fim premeva soprattutto capire il livello di consenso del lavoro fin qui svolto. Il risultato è eloquente: la nostra azione è stata premiata in fabbrica. Ci auspichiamo che, dopo questa ennesima sconfitta, la Fiom riconosca i propri errori e ritorni a sedersi ai tavoli delle contrattazioni, contribuendo con i fatti a dare un futuro migliore ai lavoratori e alla città.
Un nuovo progetto innovativo per rilanciare le impese. E' nato "Pagine Italiane", il primo network che sostiene l'azienda attraverso una serie di azioni di marketing diretto, finalizzato, proprio, ad una maggiore incisività commerciale. L'idea sarà presentata SABATO 21 DICEMBRE, ALLE ORE 18.00, NELLA SALA CONGRESSI DELL'HOTEL PARCO DEI PRINCIPI DI BARI-PALESE (VICINANZE AEROPORTO). Interverranno, RAFFAELE CATACCHIO, _relazione pubbliche_; DANIELE ABBRUZZESE, _direttore commerciale di "Pagine Italiane"_; GIUSEPPE GONNELLA, _marketing commerciale_ e LEONARDO BOZZI, _app developer_. Il progetto si pone, dunque, l'obiettivo di creare una rete che aggrega professionisti, imprese ed esercenti commerciali. Una nutrita presenza di informazioni e schede dettagliate sempre online, divise per categorie con, inoltre, la possibilità di usufruire del servizio E-Commerce, un ulteriore portale dedicato solo al commercio elettronico. Tale iniziativa avrà, ancora, ampia visibilità grazie all'applicazione App IOS e Android, non solo, tra i servizi innovativi vi è il sistema di video pubblicità che sarà presente su tutti i maggiori social network con una visibilità concreta ai fini della promozione aziendale. "La nostra è una storia di successo in cui - spiega MICHELE PASTORESSA, Ad di "Pagine Italiane" - il nostro obiettivo è quello di dare un'impennata alle imprese locali con un progetto innovativo e tra i primi in Italia. Si tratta, quindi, di una vera novità. Non solo. Le informazioni di "Pagine Italiane" saranno fruibili sia dal web che dal mobile grazie all'app IOS pubblicata su App Store e, quindi, aderendo al portale ogni gestore avrà a disposizione uno spazio dedicato con un suo profilo". "Le informazioni sul portale - aggiunge Daniele Abbruzzese, direttore commerciale di "Pagine Italiane" - potranno essere inserite in maniera autonoma, con foto e testi personalizzabili tramite il gestionale web, senza dover corrispondere alcuna royalty. Insomma, l'obiettivo è unico: creare una rete che unisca professionisti, imprese ed esercizi commerciali, mettendo la propria azienda nel circuito online al fine di incrementare il business". Le prossime aperture saranno oltre che a Bari, Roma e Milano
Continua la pratica delle potature radicali e indiscriminate. Diverse segnalazioni e foto sono giunte dai cittadini di via Nitti. Proprio le potature in quella strada erano state oggetto nel lontano 2009 di una accorata denuncia- ricordano da Legambiente! Da svariati anni analoghi interventi sono stati aspramente criticati dalla nostra associazione e da tutti gli "addetti ai lavori", ma anche quest'anno per l'ennesima volta i "potatori" sono "tornati all'attacco". Da svariati anni tentiamo di collaborare il Comune fornendogli la consulenza "gratuita" dei nostri agronomi per garantire alla città una corretta manutenzione del verde pubblico: tuttavia, ogni anno, si ripetono potature scellerate su piante che non le tollerano affatto e che, a seguito di tali interventi, sono destinate a morire o ad ammalarsi in breve tempo perché le continue e drastiche potature indeboliscono le piante e ne abbreviano la vita. Ne sono un esempio i tanti scheletri rimasti in tante vie di Taranto. Torniamo a chiedere "PERCHÈ?" Gli interventi di potatura devono essere effettuati "esclusivamente" laddove "indispensabili" e nell'assoluto rispetto sia delle buone pratiche forestali sia del regolamento del verde; gli stessi, inoltre, non devono riguardare indiscriminatamente tutti gli esemplari insistenti in ogni strada oggetto dell'intervento ma solo quelli per i quali sussista una reale esigenza accertata. E invece continuano gli interventi su chiome che hanno uno sviluppo contenuto. Come lo avevano altri alberi, proprio di Via Nitti, ridotti negli anni scorsi a tre tristi monconi. Tra l'altro, eliminare gran parte dell'apparato fogliare è una vera follia in una città fortemente inquinata come la nostra perché riduce drasticamente la capacità fotosintetica e l'azione di trattenimento delle polveri sottili. Senza poi sottovalutare il problema degli uccelli cui è stata tolta la possibilità di ripararsi durante la notte e di cibarsi dei frutti che erano presenti sulla chioma. Il Comune ha acquistato e piantumato numerosi alberi: ma che senso ha piantare alberi se poi non si sa curarli ed anzi li si condanna a morte con potature inutili? E' appena stata assunta la decisione di liberare l'AMIU dall'onere della cura del verde urbano: in attesa che si affidi il servizio il Comune dovrebbe perlomeno impedire interventi assurdi. Esiste un regolamento del verde, approvato dallo stesso Comune, che sanziona questi interventi. Noi torniamo a chiedere che il Comune lo faccia rispettare. O bisognerà rivolgersi all'Autorità Giudiziaria per ottenere il reintegro di tutti quelli alberi che non sono sopravvissuti e che non riusciranno a sopravvivere a questi rozzi interventi?
Alta Velocità adriatica, si allarga il fonte del sì. È ora di tutti i Consigli regionali italiani la battaglia per i treni veloci sulla dorsale e per l’Alta Capacità della rete appenninica tra Foggia e Napoli. Su relazione del pugliese Onofrio Introna, la Conferenza nazionale dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome ha approvato all’unanimità, nella riunione plenaria di Roma, un ordine del giorno che chiede al governo Letta di “considerare prioritaria l’estensione alla dorsale adriatica di progetti di velocizzazione e modernizzazione dei collegamenti ferroviari”. Sempre al governo nazionale, i Consigli regionali chiedono di “reperire le risorse finanziarie necessarie e di porre in essere tutte le iniziative utili” per conseguire un obiettivo infrastrutturale strategico per l’intera rete ferroviaria italiana. “I colleghi presidenti convengono e segnalano a Palazzo Chigi – sottolinea Introna – che la modernizzazione delle infrastrutture ferroviarie lungo l’Adriatico, considerata la sua stretta interconnessione con le reti appenniniche, quella ionica e quelle dei Paesi europei del settore Nord Orientale, verrebbe ad assumere un valore strategico per collegare tutte le regioni italiane, assicurando una mobilità efficace e sostenendo la capacità industriale-commerciale e quindi lo sviluppo economico di ogni territorio del Paese”. Il documento della Conferenza dei Parlamenti regionali sollecita inoltre il raddoppio dei 38 km di binario unico che limitano tuttora la linea ferroviaria adriatica. A parte un chilometro a nord della stazione di Ortona in Abruzzo, “l’anacronistica strozzatura interessa in massima parte il territorio pugliese, nei 37 km tra Lesina-Termoli – ricorda il presidente Introna – la richiesta al Governo è che questo intervento atteso da tempo venga compreso quanto prima tra le opere strategiche indifferibili, interessando una ferrovia che va considerata anche in continuità con i collegamenti tra l’Europa e il Mediterraneo, oltre che parte integrante dei ‘corridoi’ europei verso i Balcani l’Egeo e il Mar Nero”. Il presidente della Conferenza nazionale, Eros Brega, a nome di tutti i Consigli chiederà un incontro al premier Letta e al ministro Lupi, proprio per illustrare la richiesta delle Regioni dell’urgente ammodernamento delle reti ferroviarie. Collegamenti moderni e veloci su binari sono essenziali al servizio dello sviluppo del Paese.
A seguito dell’interruzione delle relazioni sindacali con la Casa Circondariale di Taranto, da parte di tutte le OO.SS., interruzione resasi necessaria a causa della preannunciata apertura del reparto da adibire a sorveglianza dinamica, senza alcun incremento di personale, la CISL FNS ha intrapreso un’azione di verifica e confronto con i vertici del DAP, già sollecitati dal Provveditore Regionale, ed ha ottenuto un riscontro, che vede un incremento pari a otto, dieci unità di Polizia Penitenziaria da trasferire attraverso la mobilità, che sarà attuata attraverso trasferimenti basati sulla graduatoria nazionale. La CISL FNS PROVINCIALE, REGIONALE e NAZIONALE, attraverso i vertici della propria organizzazione, ha realizzato un successo parziale a favore dei lavoratori del carcere tarantino, evitando il collasso organizzativo della struttura. L’azione della CISL FNS, ancora una volta, ha posto in essere tutte le sue energie, affinché il personale di Polizia Penitenziaria non arretri nello stato di “ schiavitù “, aggravando notevolmente il problema del sovraffollamento a carico del personale di Polizia Penitenziaria ed il suo carico di lavoro. La CISL FNS persevererà nell’azione intrapresa, per restituire dignità al personale di Polizia Penitenziaria.
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