Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1902)

Venerdì, 18 Luglio 2014 09:49

Expo Maestrie 2014: eccellenze ioniche in vetrina

Scritto da

Un autunno all'insegna della promozione con 'Expo Maestrie, la prima rassegna delle eccellenze di terra ionica, che si svolgerà a Grottaglie dal 30 ottobre al 2 novembre prossimi.L'iniziativa è promossa da Expo Co. Group ed è sostenuta da Comune di Grottaglie, Camera di commercio di Taranto, Gal Colline Joniche.

<Nell’ambito delle iniziative a favore della crescita socio - economica del territorio e della internazionalizzazione dei sistemi produttivi locali- si legge in una nota stampa- la Camera di commercio di Taranto ha inteso sostenere con il proprio patrocinio morale la prima edizione di Maestrie Expo 2014 in programma il prossimo autunno. La campionaria ha la particolarità di offrire una vetrina alle eccellenze ioniche in settori che possono costituire una reale occasione di sviluppo per la nostra provincia.>

L'iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa nel corso della quale sono stati illustrati finalità e obiettivi di una vetrina da cui ci si aspetta un ritorno non solo di carattere economico.

<Le aziende aderenti- ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio di Taranto Luigi Sportelli- potranno avere un’opportunità in più per ampliare i propri contatti commerciali sia sul mercato nazionale, sia su quelli esteri.

Maestrie Expo 2014 - ha proseguito Sportelli-sarà, infatti, l’occasione per parlare, in una cornice particolarmente bella, degli aspetti positivi del nostro territorio ricco di risorse e capacità di tipo tradizionale e vocazionale (l’artigianato e l’agroalimentare), ma anche innovative (le energie rinnovabili) che vanno adeguatamente supportate e promosse pure con strumenti espositivi come questo che richiamino l’attenzione degli operatori nazionali ed internazionali. Anche il turismo, comparto di grande rilevanza nelle politiche camerali, sarà opportunamente messo in risalto con un padiglione dedicato.

Ottime, dunque, le premesse e auspicabilmente positivo il risultato di questa ambiziosa sperimentazione>.

Sinergia e condivisione per valorizzare e favorire l'accesso al delle diverse realtà produttive presenti sul territorio. E' questa, in sintesi, la filosofia di Expo Maestrie. 

<L’Ente camerale - ha detto ancora Sportelli-prosegue, in tal modo, a valorizzare i settori produttivi che presentano maggiori potenzialità per un rapido ed efficace rilancio dell’economia ionica, operando peraltro in modo sinergico con altre Amministrazioni pubbliche ed avviando best practice di condivisione necessarie a superare gli ostacoli che impediscono la ripresa.>

 

 

Nuovo Corso per la Cgil di Taranto. A giorni nuovi volti occuperanno quelli lasciati dall'attuale. Questo cambio al vertice cade in periodo particolarmente complesso della vita economica tarantina con nuove emergenze occupazioni e vecchie questioni ancora drammaticamente aperte. <Luigi D’Isabella- si legge in una nota stampa- già segretario generale della CGIL di Taranto ha già ricevuto l’incarico di coordinatore regionale della FILCTEM e Filomena Principale componente della segreteria territoriale della Camera del Lavoro è già al lavoro da circa due settimane nella segreteria regionale dello SPI CGIL, così la CGIL di Taranto è pronta a svolgere il direttivo del prossimo 21 luglio nell’ottica del rinnovamento.

Nella sede dell’Appia Palace Hotel di Massafra, a partire dalle 9.30, si svolgeranno, infatti, i lavori per la nomina del nuovo segretario generale e del nuovo componente di segreteria che insieme a Paolo Peluso (attuale segretario organizzativo) completeranno la rosa dei nomi che guiderà la CGIL tarantina nelle sfide dei prossimi anni.

Abbiamo lavorato in questi mesi nell’impegno del passaggio del testimone – spiega Paolo Peluso – e lo abbiamo fatto nella consapevolezza che il lavoro svolto sin qui da Luigi D’Isabella, segretario degli anni più difficili della storia politica, economica ed occupazionale di Taranto e della sua provincia costituisce un ottima base di lavoro e un patrimonio esperienziale importante  per una organizzazione che nei marosi della crisi ha continuato a mantenere saldo l’impegno di difendere il lavoro e i diritti collettivi. Una bussola che D’Isabella non ha mai smesso di tenere come riferimento principale della nostra missione statutaria.

Un passaggio di mano che si ufficializzerà il prossimo 21 luglio con nomine e incarichi che per la CGIL ionica potranno rappresentare al contempo continuità ma anche innovazione.

Anche l’incarico assunto in sede regionale  da Filomena Principale – dichiara ancora il segretario organizzativo – è il riconoscimento al lavoro svolto da questa Camera del Lavoro e da Filomena in maniera particolare su tematiche non solo riguardanti il lavoro ma anche il delicato capitolo delle politiche sociali e di genere.

Il direttivo della CGIL di Taranto- conclude la nota stampa- si riunirà alle 9.30 del 21 luglio nella sala conferenze dell’Appia Palace Hotel di Massafra e già nel primo pomeriggio di lunedì prossimo potrebbe decretare i volti e i nomi che saranno alla guida della CGIL tarantina.>

'Parte ora il toto segretario, tra le indiscrezioni più accreditate c'è quella secondo cui a prendere posto di D'Isabella potrebbe essere proprio l'attuale segretario organizzativo Paolo, che ha dalla sua una lunga militanza nel sindacato, o Massafra del settore Chimici.

 

Giovedì, 17 Luglio 2014 14:05

Tra Sportelli e Giangrande è scontro aperto

Scritto da

 

"Il territorio ha subìto una inutile lagnanza priva di fondamento e di interesse per imprese e cittadini, in una logica di critica irresponsabile e distruttiva". E la polemica dell'estate è servita.

Ancora una volta uno contro l'altro armati. Luigi Sportelli, presidente della Camera di Commercio e Leonardo Giangrande, omologo in seno a Confcommercio proprio non riescono a seppellire l'ascia di guerra. Lo scontro che getta benzina sul fuoco di una città in perenne ebollizione è la decisione assunta da Camera di Commercio di chiudere la Sala Resta, un provvedimento pare necessario nell'ottica della spending review. Tutto ciò ha scatenato la reazione di Giangrande che ha puntato l'indice contro la gestione dell'ente camerale, mettendo in campo anche questione stipendi e doppi incarichi. La replica di Sportelli, durissima, non si è fatta attendere.

"Gli attuali rappresentanti di Confcommercio Taranto- scrive Sportelli- continuano ad inseguire il clamore piuttosto che la soluzione dei tanti problemi del loro settore sul nostro territorio con operazioni mediatiche alle quali, per l’ennesima volta, siamo costretti, nostro malgrado, a rispondere.

Apprezziamo la posizione della Confcommercio“nazionale” che invita alla valorizzazione del Sistema camerale attraverso il rilancio delle attività promozionali ed il perseguimento di una maggiore efficienza ed economicità di gestione.

Confcommercio Taranto sa perfettamente che quest’ultimo obiettivo è stato già raggiunto dalla Camera di commercio di Taranto che, infatti, presenta costi inferiori a quelli standard rilevati a livello nazionale. In virtù di questa efficienza che altre realtà ancora stanno perseguendo, si è costretti ad intervenire su servizi non essenziali come quello congressuale, la cui breve sospensione (in assenza di prenotazioni fino al prossimo mese di settembre), comporterà un sicuro risparmio per l’Ente e nessun disservizio per la collettività.

Diverso da quello nazionale è l’atteggiamento dei rappresentanti della Confcommercio“provinciale” che a fronte di un’assoluta mancanza di partecipazione costruttiva ai democratici processi decisori dell’Ente camerale, utilizza gli organi di informazione arrogandosi il diritto di decontestualizzare dati di bilancio trasparenti e certificati da organismi terzi ed indipendenti. Solo a titolo di esempio, le retribuzioni dei vertici sono pubblicate da anni sul sito camerale, come prescrive la legge. Trasparenza che non è certamente caratteristica della governance di questa associazione i cui iscritti probabilmente non conoscono la destinazione delle risorse rinvenienti dalle quote associative.

Si invitano nuovamente i vertici della Confcommercio locale-prosegue Sportelli- a criticare meno ed a lavorare meglio. Nonostante la significativa presenza in Consiglio camerale, essi  non hanno espresso alcuna progettualità nei settori di  competenza, primo fra tutti il turismo, danneggiando i propri, incolpevoli, associati ai quali viene preclusa la possibilità di accedere ai finanziamenti che la Camera di commercio ha inserito in bilancio. Ne discende, ovviamente, che i soldi stanziati non vengono spesi. Un atteggiamento che certifica l’incapacità di sostenere le imprese in difficoltà e di accompagnarle lungo percorsi di crescita e di sviluppo. L’unico impegno che i suddetti sembrano aver assunto nei confronti dell’Ente è quello di trascinarlo in  sconsiderati attacchi giudiziari e mediatici che li vedono ripetutamente  soccombenti, scaricandone i costi sui propri associati.

Pretestuoso è, infine, il riferimento alla gestione del MeTa, questione sulla quale l’attuale governance camerale ha già chiarito che la decisione di non partecipare alla società di gestione è in capo alla precedente governance, espressione proprio di Confcommercio.

Insomma - conclude il presidente della Camera di Commercio il territorio ha subito un’ulteriore lagnanza priva di fondamento e di nessun interesse per imprese e cittadini in una logica di critica irresponsabile".

Qualche settimana fa proprio Sportelli, alla luce dei drammatici dati sulla crisi, auspicava la creazione di una cabina di regia per affrontare tutti insieme i temi dello sviluppo. Di questo passo, riuscire a far partire da Taranto un'unica voce sarà sempre più difficile.  

 

 

 

Giovedì, 17 Luglio 2014 11:03

Una mobilitazione per salvare i bambini di Taranto

Scritto da

Pubblichiamo di seguito un contributo di Luisa Campatelli

Nessuno può e deve rimanere indifferente di fronte all'ennesimo grido di allarme lanciato dai pediatri di Taranto alla luce dei gravissimi dati contenuti nello studio Sentieri. Ciascuno per le proprie competenze e responsabilità deve intervenire per dare risposte in tempi brevi e certi: interruzione dell'esposizione dei bambini a fonti inquinanti, recepimento da parte della Asl delle indicazioni contenute nello studio in materia di prevenzione, diagnosi e terapia, adozione da parte delle istuzioni locali e centrali di tutti gli interventi necessari a favorire e rendere possibili soluzioni. Ci aspettiamo, che come avviene quando sono in gioco posti di lavoro e investimenti, sulla vita e sulla salute dei bambini di Taranto si dia vita a una mobilitazione direttamente proporzionale alla straordinaria gravità del problema.

Al sindaco, al neo assessore regionale alla Sanità , al ministro per la Salute chiediamo cosa intendono fare per dare risposte concrete a questa emergenza. Quando era nel pieno della sua "fase ambientalista" , il governatore Vendola dichiarò che avrebbe bollato con il marchio di "ammazza bambini" chi avesse continuato ad inquinare. Di tempo ne è passato, crediamo sia arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti...

di seguito pubblichiamo il documento dei Pediatri di Taranto

I Pediatri di Taranto, prendendo atto dell'aggiornamento dello studio SENTIERI dell'Istituto Superiore di Sanità che ha dimostrato e confermato un eccesso preoccupante dimortalità e ricoveri nel primo anno di vita e in generale nella fascia 0-14anni, una maggiore incidenza di patologie tumorali, di patologie perinatali e di patologie respiratorie acute, maggiori incidenze che si verificano in un territorio ad alto rischio ambientale riconosciuto come Sito di Interesse nazionale per le Bonifiche ,concordano con gli autori dello studio sulla necessità di intervenire "evitando esposizioni indebite dei bambini a inquinanti ambientali" e di " garantire alle donne in gravidanza un ambiente sicuro".

Preso atto, inoltre, che, in base al documento di Valutazione del Danno Sanitario elaborato da ARPA Puglia ancora nel 2016 persisterà l'immissione nell'ambiente di sostanze cancerogene e tossiche con un rischio cancerogeno per via inalatoria inaccettabile per un grande numero di cittadini e tra questi donne gravide e bambini, i Pediatri concordano con le conclusioni di ARPA Puglia sullainsufficienza delle misure finora messe in atto per la tutela della salute dell’intera popolazione e dei bambini in particolare.

Alla luce di quanto premesso si chiede  che venga immediatamente sospesa la immissione di sostanze nocive sulla popolazione poiché, stante l'attuale situazione, l'unica cosa di cui ha bisogno il nostro territorio è un immediata e profonda opera di bonifica ambientale e meno che mai  di eventuali ulteriori interventi che possono essere ulteriormente pregiudizievoli per l'ambiente.

Riteniamo gravissima questa situazione in cui i nostri bambini sono condannati ad una aspettativa di vita inferiore a quella di altri e che nessuna motivazione politica, economica o sociale può giustificare tale situazione.

Si sottolinea , inoltre, che dai suggerimenti dello studio SENTIERI emerge fortemente la necessità di implementare le risorse utili per una efficace prevenzione prima e poi per una efficace gestione delle patologie pediatriche e neonatali volte ad abbattere questa inaccettabile mortalità infantile .

A fronte dei tanti bisogni del nostro territorio assistiamo invece purtroppo ad un impoverimento delle risorse umane proprio in quei settori come la  Terapia Intensiva Neonatale e la  Pediatria dell’Ospedale che avrebbero urgente necessità di essere arricchite nella stessa pianta organica , settori  questi che, con la pediatria di base territoriale ,sono l’unico argine contro questo inaccettabile trend dimortalità.

I Pediatri di Taranto dichiarano la propria disponibilità  a collaborare a qualsiasi iniziativa di ricerca epidemiologica e qualsiasi piano sanitario teso a tutelare la salute dei minori.

Firmato:

I Pediatri di Taranto eProvincia

Il presente documento è condiviso e sottoscritto dalla Presidenza e dalla Commissione Ambiente e Salute dell'Ordine 

Mercoledì, 16 Luglio 2014 17:55

NELL’INTERESSE DI TARANTO. di Alessandro De Donno

Scritto da
Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Alessandro de Donno Responsabile SCUE Taranto.
Egregio Direttore,
mi riferisco ad un articolo apparso su un giornale locale dal titolo “Taranto valorizzi la sua storia” e in particolare ai fondi “lasciati” a Bari e Brindisi per confutare quanto riportato. La “Storia “ comunitaria di Taranto ha il suo principio nel 1997 con il  Programma RECITE II Leader il CONSORZIO ASI di Taranto con la prima conferenza internazionale organizzata sul territorio che ha visto la presenza di funzionari della Commissione Europea e Parlamentari Nazionali, a seguire il Programma POSIDONIA del Comune di Taranto co-finanziato con i Fondi FESR e una miriade di progetti comunitari che hanno spaziato dal Programma Leonardo da Vinci (7 Progetti) , agli IBEX (International Buyers Exibition) in Portogallo, Grecia (2), Marocco(2), Francia,  con la presenza di PMI dell’area jonica e del territorio nazionale che hanno sottoscritto accordi di sviluppo delle proprie aziende a livello internazionale. Il 2003, Anno europeo dei diversamente abili ha collocato il Comune di Taranto vincitore di progetto  tra le 5 proposte  finanziate  su 2000 domande  pervenute al Ministero competente.
Nel continuum di questo percorso di successo, oltre al Programma URBAN II, ben tre progetti  co-finanziati sulla Linea di Bilancio INTERREG III B e C  della Direzione Generale Politiche Regionali, afferenti la portualità e le aree industriali quali volàno  per lo sviluppo dell’economia. Inoltre, chi ha memoria storica ricorderà, abbiamo realizzato il Museo delle Arti Piscatorie in Città Vecchia nel2007  (unica presenza sul territorio meridionale tra Napoli e Palermo), abbiamo scritto la storia di Taranto dal Neolitico ai giorni nostri,  realizzato un software innovativo per i Poli Museali, ri-pensato Isola Porta Napoli con l’apporto scientifico del DIASS di Taranto, abbiamo altresì realizzato indicatori afferenti il traffico sulla città di Taranto che hanno ricevuto il plauso della Commissione Europea, una delegazione scientifica del territorio(DIASS)  ha presenziato a Bruxelles alla chiusura del progetto New Epoc  extension, abbiamo tenuto a Taranto 12 meeting internazionali con la presenza di  7/9 Nazioni  per incontro, abbiamo divulgato il nome di Taranto a livello internazionale, decine di giovani hanno lavorato all’interno dei progetti con regolare retribuzione e le  PMI del territorio che hanno presentato progetti hanno ottenuto i co-finanziamenti per lo sviluppo della propria attività. Questo excursus decennale ha visto “sempre” la entusiastica partecipazione “apartitica” della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Taranto, delle ONG e dell’associazionismo in genere come dei media e delle associazioni di categoria. Questo flusso si è interrotto quando abbiamo proposto alla attuale Amministrazione Comunale un macro progetto per il territorio con 8.000 nuovi posti di lavoro nel settore del turismo che ha ricevuto una accoglienza entusiastica ma nei fatti ha portato a 0. Dunque, i finanziamenti NON sono stati lasciati a Bari e Brindisi, il problema di fondo è che molte Associazioni, purtroppo, non hanno i requisiti per accedere ai finanziamenti e, non ultimo abbiamo una scarsa presenza di esperti del settore.
Chiudo con un commento: sulla rivista danese afferente la città di Taranto turistica “Se riuscite a non guardare verso le industrie inquinanti e evitate di attraversare la città vecchia, vi consigliamo di non trattenervi oltre due giorni”. Questo è il messaggio per invertire, in toto questa tendenza.
Alessandro DE DONNO
Esperto Progettista Comunitario
Consulente per i Rapporti con l’Unione Europea

 

Il consiglio comunale di Taranto decide di rinunciare ad un investimento su Taranto pari a 300 milioni di euro, mentre la raffineria rischia di chiudere e l'economia precipita. Confindustria Taranto, stigmatizzando fortemente la linea adottata dal Comune, torna a sottolineare la valenza del Progetto Tempa Rossa, incitando l'ente regione a sostenere quelle opportunità che altrove, in Sicilia e non solo, vengono sostenute e portate avanti da intere comunità e che qui a Taranto vengono respinte in nome di un ambientalismo in gran parte  oramai solo ideologico, approssimativo e purtroppo ostativo di ogni progetto di sviluppo per il territorio.

Mentre il sistema Paese cerca di andare avanti, attraverso la spinta riformista e “sblocca Italia” del Premier Renzi, Taranto arretra sempre più, schiacciata dall'ostruzionismo tout-court di alcune associazioni ambientaliste che si oppongono ai progetti di sviluppo e, peggio ancora, della stessa amministrazione comunale, completamente in balìa di un sentimento antindustrialista diffuso e immotivato che rischia di condurre al totaledefault di un'intera città. E' purtroppo questa l'unica valutazione possibile all'indomani dell'ennesimo “no” opposto al progetto Tempa Rossa da parte del consiglio comunale di Taranto, che ancora una volta non brilla per capacità di valutazione e di approfondimento di un progetto importante e di grande valenza per la città; il parere negativo dell'assise comunale arriva peraltro   in un momento in cui era ancora in piedi un confronto, in tal senso, con l'Eni. Malgrado lo stesso sindaco avesse più volte annunciato di voler analizzare il progetto e poi assumere le opportune decisioni dopo appositi confronti ad hoc con le parti interessate, il primo cittadino ha deciso per un - probabilmente più comodo- dietro front.  Taranto – va purtroppo ribadito – è già letteralmente sfiancata dal ridimensionamento dei suoi più grandi insediamenti industriali: oltre alla ben nota vicenda Ilva, ancora tutta da scrivere anche dopo l'ennesimo decreto del governo, anche le sorti della raffineria, infatti, sono state messe in discussione dall'Eni per via della crisi che investe il settore.  Il rischio di deindustrializzazione più volte paventato da questa associazione si fa pertanto  sempre più tangibile, e quel che è peggio nella pressochè totale indifferenza dell'ente per primo deputato a decidere delle sorti della città. Così, mentre in altre regioni, come la vicina Sicilia, la comunità fa le cosiddette barricate e si batte per la tutela dei suoi insediamenti, qui da noi  si creano le condizioni per una desertificazione che non è solo industriale ma è della città, delle sue reali prospettive di crescita, di occupazione, di potenziamento e valorizzazione delle sue risorse.  Nell'indifferenza rischia di passare, peraltro, anche un altro aspetto non indifferente: l'avvio del progetto Tempa Rossa, infatti, si presenta al momento strettamente connesso alla permanenza su Taranto della stessa raffineria, che, attraverso la realizzazione dell'oleodotto, aumenterebbe i livelli di competitività dello stabilimento tarantino conferendogli un'importanza strategica nello scacchiere delle raffinerie in Italia, allontanando pertanto i paventati rischi di chiusura.  E ancora, nel merito, oltre ad un investimento di 300 milioni di euro, Tempa Rossa comporterebbe una presenza di 140 navi  petroliere in più, (operanti con criteri di massima sicurezza) nel corso di tutto l'anno: un numero certo ben lontano dai rischi di affollamento che si vorrebbero far passare come motivazione per il “no”. Al contrario, si verrebbe a creare una movimentazione, all'interno del porto, che conferirebbe allo scalo quella operatività e quindi quella competitività, da sempre invocate e già fortemente a rischio per il ridimensionamento del centro siderurgico, che da solo, nel porto, movimenta, senza alcun problema, oltre 800 navi all'anno. Il vero effetto-domino, purtroppo, non è quello che si vorrebbe attribuire al progetto Tempa Rossa, bensì alla serie di scelte (o meglio di “non -scelte”) scellerate che continuano a caratterizzare l'operato dei nostri decisori. Ecco perchè chiediamo l'intervento della Regione Puglia e del governatore Vendola, affinchè si esprima, a sua volta, su una questione che è culturale e sociale prima ancora di essere produttiva ed economica. Una questione che attiene l'evoluzione di un territorio altrimenti destinato ad arretrare di mezzo secolo rispetto alla sua storia, con ripercussioni purtroppo sempre più gravi.

 


 

Condivido senza se e senza ma la linea politica della stragrande maggioranza dei componenti della Direzione provinciale di Forza Italia che, come ha ben riportato il Coordinatore provinciale, On. Gianfranco Chiarelli, si è espressa in modo negativo sul progetto Tempa Rossa in quanto al momento non sono state presentate precise garanzie sulle eventuali ricadute ambientali e, soprattutto, sulla assoluta inadeguatezza delle ricadute occupazionali e delle compensazioni a favore del nostro Territorio. Non posso non chiedermi, infatti, quante nuove assunzioni di personale tarantino porterebbe il progetto Tempa Rossa? E soprattutto, che royalties sarebbero garantite alla nostra città e al tessuto economico del nostro Territorio? A una città che da lustri paga, in termini ambientali, un prezzo altissimo per lo sviluppo dell’industria italiana siderurgica, petrolifera e navalmeccanica, non si può pensare di offrire nulla di più di quello che già la Legge Marzano prevede, ovvero il proverbiale “piatto di lenticchie”! Rammento che appena un anno addietro, mentre la produzione ENI si localizzava prevalentemente a Taranto, la stessa ENI sponsorizzava importanti manifestazioni a Milano Condivido, pertanto, la linea politica della Direzione provinciale di Forza Italia che rappresenta una svolta copernicana nei rapporti Taranto-grande industria: se è vero che Matteo Renzi guarda con attenzione a Taranto e ai suoi drammi -come ha più e più volte detto- allora “convinca” l’ENI a cambiare finalmente atteggiamento nei confronti del nostro Territorio.

 

 

Taranto, lì 15 luglio 2014 2014                               Arnaldo Sala

Consigliere Regionale FI


"Tempa Rossa" è legato ad un modello di sviluppo responsabile della grave crisi sanitaria, sociale ed economica che affligge l'area jonica.

"Siamo" sostiene Lunetta Franco presidente del circolo di Taranto, "contrari ad interventi che vadano a potenziare l'esistente apparato industriale peggiorando le criticità ambientali e sanitarie o i rischi a carico del territorio. I nuovi investimenti devono andare in un'altra direzione di sviluppo e rispondere a criteri di ecosostenibilità. Tempa Rossa ripropone invece la logica, ormai del tutto arcaica e da superare, di sfruttamento delle risorse non rinnovabili e di sperpero delle risorse naturali".

Il progetto "Tempa Rossa" eleva i fattori di rischio da incidenti rilevanti ("direttiva Seveso"), soprattutto nella zona di costruzione dei due nuovi serbatoi e del campo boe. Va rilevato come il tratto ferroviario e la strada dei moli limitrofi all'area serbatoi già rientrino nella zona di "danno" individuata dal PEE riguardante la raffineria. Così come il campo boe, interessato ad un aumento delle operazioni di carico delle petroliere, risulta a sua volta caratterizzato come "prima zona di sicuro impatto" dal PEE e dal Piano di sicurezza portuale.

Per Leo Corvace, del direttivo del circolo, " la procedura deve essere bloccata. Non solo per la mancata approvazione del piano regolatore del porto. Ma anche per i fortissimi ritardi accumulati nell'approvazione della variante urbanistica prevista dal D.M. 5 maggio 2001 da parte del Comune di Taranto e del piano di emergenza interno e di quello esterno del porto da parte di Autorità Portuale e Prefettura così come imposto dal D.M. n. 293/2001. Questi ritardi nell'applicazione della 'Direttiva Seveso' hanno sinora impedito la definizione delle distanze di sicurezza da osservare per nuovi insediamenti ed infrastrutture nelle zone considerate a rischio dal PEE (Piano di Emergenza Esterno predisposto dalla Prefettura)".

Per Legambiente la variante urbanistica prevista dal D.M. 5 maggio 2001 deve essere adottata subito, quindi con la situazione esistente e non successivamente all'esame del progetto "Tempa Rossa", anche per ostacolare indesiderate imposizioni di parte governativa. L'approvazione della variante urbanistica con le relative distanze di sicurezza da rispettare può infatti impedire nuovi insediamenti pericolosi come "Tempa Rossa" che vanno ad incrementare il rischio da incidente rilevante preesistente.

Per Lunetta Franco e Leo Corvace, infine, "anche il decollo del porto deve avvenire secondo criteri di ecosostenibilità ambientale. L'aumento del rischio da incidenti (collisioni, incendi, etc) o da inquinamento del mare (perdite di idrocarburi per cause varie) derivanti dal parallelo incremento del traffico di petroliere è da ritenersi inaccettabile ed anch'esso determinante per il No al progetto Tempa Rossa ".

 

 

 

 

 

Importante successo dell’iniziativa di sciopero nello stabilimento Ilva di Taranto proclamato da Fim, Fiom, Uilm, per le prospettive dello stabilimento siderurgico ionico e di tutto il Gruppo Ilva e la sua rapita ambientalizzazione e riqualificazione industriale.

Lo sciopero, proclamato per le ultime 4 ore di ogni turno, ha determinato il blocco di tutti gli impianti. Tale iniziativa avviene in concomitanza con il Consiglio dei Ministri proclamato per oggi e che dovrebbe occuparsi di agevolare: da un lato le condizioni affinché le banche concedano il “prestito ponte” per la messa in sicurezza del Gruppo, dall’altro per agevolare l’utilizzo dei fondi attualmente sequestrati alla famiglia Riva nei depositi bancari elevetici.

 Ci risulta singolare il comportamento della USB e del comitato dei liberi e pensanti. I primi, non contenti del volantino diffuso ieri contro lo sciopero hanno continuato questa mattina a fare di tutto per ostacolare l’adesione allo stesso tentando di rassicurare i lavoratori sul pagamento degli stipendi e del premio. L’adesione allo sciopero e la partecipazione alle assemblee davanti alle portinerie D e A testimoniamo che i lavoratori hanno ben compreso che l’iniziativa aveva una portata ben più ampia: il futuro dell’Ilva e la difesa del posto di lavoro.

Ci auguriamo che sia sempre ben più chiara la singolare convergenza tra coloro che vogliono continuare a produrre inquinando, e in queste ore attaccano l’applicazione del piano ambientale, e coloro che vogliono la chiusura dello stabilimento tarantino, in qualche caso promettendo ai lavoratori in luogo del lavoro, sussidi e assistenzialismo che non arriveranno mai .


Pagina 117 di 136