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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
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Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1908)

È fissata alle 9.30 del 26 novembre 2014 l’udienza pubblica nel corso della quale la Corte di Giustizia dell’Unione Europea pronuncerà la propria sentenza definitiva sulla legittimità dei contratti a termine reiterati oltre i 36 mesi nella scuola pubblica del nostro Paese. Dopo l’udienza di discussione che si è tenuta a Lussemburgo lo scorso 27 marzo - nel corso della quale la FLC CGIL è intervenuta a sostegno delle ragioni dei lavoratori precari - finalmente è stata fissata la data in cui si saprà l’esito conclusivo di questa vertenza.

L’aspettativa per questa sentenza è molto forte, visto l’alto numero di precari della scuola (ma anche di tutto il pubblico impiego) interessati all’esito di questa vertenza che - se positivo - potrebbe comportare la stabilizzazione di migliaia di lavoratori precari. Che questo possa essere l’esito sembra ormai sempre più probabile alla luce del parere già espresso a favore dei lavoratori precari da parte dell’Avvocato Generale presso la Corte di Giustizia e da parte della Commissione Europea che ha attivato anche una procedura di infrazione nei confronti dello Stato italiano avendo ravvisato l’incoerenza della normativa italiana rispetto a quella europea.

Che per lo Stato italiano si vada prefigurando una eclatante sconfitta ne è consapevole perfino il Governo Renzi che non a caso nel programma “La Buona Scuola” prevede a partire da settembre 2015 l’assunzione di circa 150.000 docenti precari. Un piano straordinario di assunzioni che, come affermato esplicitamente nello stesso documento “La buona scuola”, si rende necessario proprio per far fronte alle conseguenze della annunciata sentenza della Corte di Giustizia.

Tale risultato è stato fortemente voluto dalla FLC CGIL tanto da aver avviato numerosissime vertenze su tutto il territorio nazionale contro l’abuso dei contratti a tempo determinato nei confronti dei lavoratori precari. Ora attendiamo la sentenza della Corte europea con l’auspicio che questa possa finalmente dare una risposta conclusiva alle aspettative di tanti lavoratori sfruttati per anni e anni dalle pubbliche amministrazioni.

Sabato, 11 Ottobre 2014 17:10

ILVA - Fuga di gas in Acciaieria 1

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Durante le manovre di avvio in produzione dell’impianto di recupero gas di processo dell’acciaieria, asservito al convertitore 1 dell’acciaieria 1 - dopo l’attività di manutenzione di routine per rifacimento refrattario cui è stato sottoposto il convertitore 1 - oggi alle 11.30, si è verificata una fuoriuscita di gas da una valvola posta sulla rete gas. Sarebbero circa 250 i dipendenti che sono usciti a scopo cautelativo dalle rispettive zone di lavoro per rientrare dopo la fine dello stato di emergenza. Non ci sarebbe alcun ferito. Gli addetti all’emergenza di reparto hanno messo in atto le procedure interne, allertando tutto il personale operante in acciaieria 1 e allontanandolo momentaneamente dall’area interessata all’evento. Il personale di reparto, supportato dai Vigili del Fuoco di stabilimento, ha messo in sicurezza l’impianto.

 

Dopo aver verificato l’assenza di ulteriori anomalie, è stata dichiarata cessata l’emergenza alle 12.20 circa e il personale è rientrato nelle postazioni di lavoro.   Il convertitore 1 resterà fermo, per volontà dell'azienda, fino all'esito finale dell'indagine sulle cause che hanno generato il non corretto funzionamento.

"Sono state allertate - spiegano all'Ilva - tutte le autorità competenti per la “fase di attenzione” e sono intervenuti anche l’Arpa Puglia e il comando provinciale dei Vigili del Fuoco per acquisire informazioni e constatare l’evento che si è verificato Il convertitore 2 e il convertitore 3 - conclude la nota dell'Ilva - marciano efficientemente e in sicurezza".

Sabato, 11 Ottobre 2014 16:45

ILVA - La Uil: "Agli annunci ora seguano fatti concreti"

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"La UIL di Puglia sarà presente all'udienza del 16 dicembre prossimo del processo ILVA, essendosi costituita parte civile".

Lo annuncia Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia e di Bari-Bat, che manifesta la propria preoccupazione in quanto "tutte le problematiche e le passività derivanti da 20 anni di gestione Riva finiranno nella bad company, tuttavia nulla è dato sapere sulla così detta new company, se si fa eccezione per le notizie che trapelano dagli organi di stampa, ultime in ordine di tempo la lettera d'intenti e l'offerta d'acquisto presentata dalla cordata Arcelor-Mittal-Marcegaglia per 350 milioni di euro".

"La nostra preoccupazione - prosegue Pugliese - deriva dal fatto che riteniamo doveroso che il Governo ponga, nel contratto di vendita, condizioni inderogabili per la salvaguardia dei livelli occupazionali, compresi quelli dell'appalto, l'accettazione del piano industriale di Bondi (in particolare l'utilizzo del pre-ridotto di ferro), l'accettazione del piano Ronchi per l'ambiente e la sicurezza degli impianti, con tempi già fissati e con una garanzia certa, magari attraverso la presenza di un rappresentante del Governo, in qualità di garante degli impegni assunti, all'interno del consiglio d'amministrazione della società".

"Abbiamo apprezzato - conclude il Segretario regionale della UIL - che nel corso dell'incontro con le Organizzazioni Sindacali convocato dal Presidente del Consiglio Renzi lo scorso martedì 7 ottobre si sia ribadito l'impegno a ricercare nell'immediato una soluzione per Taranto. Ora sarebbe opportuno che agli annunci facessero seguito notizie certe e fatti concreti, quantomeno per rassicurare i cittadini e i lavoratori ionici".

 

Lo scorso 8 settembre il Consiglio Comunale di Grottaglie ha approvato all’unanimità un ordine del Giorno sul tema Aeroporto Marcello Arlotta presentato e sottoscritto come primo firmatario dal consigliere comunale Francesco Donatelli.

Si tratta in sostanza di un documento che provava a richiamare ancora una volta l’attenzione su una questione antica che attiene le vocazioni di uno scalo che continua a non scartare assolutamente la possibilità di attivazione di voli civili e la possibilità di una integrazione dello stesso con il modello di sviluppo del territorio.

Chiediamo, insomma - spiega Donatelli - che la Regione Puglia e Aeroporti di Puglia di dettagliare al massimo il core business pensato per l’aeroporto di Grottaglie e di dare sostanza alle proposte di variante  contenute nel Piano di Sviluppo Strategico tese a mettere a sistema le aree industriali artigianali della nostra cittadina con quelle previste nella pianificazione dell’area aeroportuale.

A tal proposito Donatelli avrebbe anche richiesto, come da ordine del giorno, la convocazione di una riunione specifica con il responsabile delle politiche dei trasporti regionali, l’Assessore Giovanni Giannini e l’AU di Aeroporti di Puglia, Giuseppe Acierno.

Una riunione che speriamo venga convocata al più presto – dice Donatelli – perché i tempi sono maturi e il richiamo ciclico a questa vicenda non può finire in un nulla di fatto.

"La decisione del TAR Lecce di respingere il ricorso con cui, una associazione temporanea di impresa, aveva visto revocarsi l'appalto dei lavori di ammodernamento infrastrutturale del molo polisettoriale del porto di Taranto, mette, si spera, la parola fine ad un lungo periodo di attesa caratterizzato da ricorsi, controricorsi, tempi morti, sentenze della giustizia amministrativa, che hanno ritardato l'avvio di lavori necessari per il porto e lo sviluppo della sua vocazione industriale e commerciale". E' quanto scrive il consigliere regionale del Pd Michele Mazzarano. "Tali ritardi hanno creato enormi apprensioni, vista la scelta di Taranto Container Terminal e degli azionisti Evergreen e Hutchinson di interrompere le rotte intercontinentali e la conseguente minaccia di abbandonare Taranto.
La decisione del TAR infatti - sottolinea Mazzarano- consegna maggiore serenità ai lavoratori che temevano di perdere ogni certezza di futuro lavorativo.
Ora si auspica, visti i poteri straordinari attribuiti al Presidente dell'Autorità Portuale che ha anche funzioni commissariali, una vistosa accelerazione e il rispetto del cronoprogramma su cui si è accumulato notevole ritardo. Si spera che anche le importanti e significative opere di dragaggio dei fondali vedano quanto prima l'avvio e la realizzazione.
Evidentemente stiamo parlando di lavori che l'hub di Taranto attende da molto tempo che rappresentano la chiave per farne il porto commerciale più attrattivo e strategico del Mar Mediterraneo.
Una moderna infrastrutturazione e fondali in grado di far attraccare le navi container di ultima generazione- conclude Mazzarano-sono la condizione indispensabile perché il nostro smetta di essere solo il porto delle materie prime della più grande fabbrica siderurgica d'Europa ma diventi una delle fonti principali di nuovo sviluppo e nuova occupazione."

Venerdì, 10 Ottobre 2014 18:36

Massafra/ Rifiuti: presto l’isola ecologica

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A novembre i contribuenti pagheranno la seconda rata della Tari 2014 che anche  Massafra per le utenze non domestiche prevede tariffe differenziate sulla base della potenziale produzione di rifiuti, connessa alla tipologia di attività esercitata.  

A tal scopo l’incontro nei giorni scorsi tra la Delegazione Confcommercio, rappresentata da Angelo Melone e l’assessore alla Promozione e Marketing territoriale, Raffaele Gentile, dedicato alle problematiche connesse alla  raccolta differenziata, e alle modalità operative da adottare per migliorare il servizio e per abbassare la quota variabile del tributo. 

Nello specifico gli operatori hanno  sollecitato una revisione della  raccolta differenziata dei rifiuti urbani, chiedendo di portare da quattro a cinque -possibilmente includendo la domenica- la raccolta dell’umido che interessa i settori del food e della somministrazione,  valutando che quattro giorni si sette non siano sufficienti per garantire un livello di igiene e di decoro adeguati, soprattutto in primavera-estate e nelle giornate di pioggia.

Si è poi discusso dell’isola ecologica che entro il 3° trimestre del 2015 – ha fatto sapere Gentile- dovrebbe essere già operativa. I commercianti hanno chiesto di individuare un settore da riservare al conferimento dei rifiuti prodotti dalle attività commerciali, al fine di stimolare la collaborazione da parte dell’utenza che potendo godere di ulteriori sgravi, sarebbe incentivata ad avere un ruolo attivo nella raccolta.


"Le autorità italiane rispettino la legge e notifichino alla Commissione europea i dati reali dello sversamento di liquido e olio lubrificante avvenuto lo scorso mese di settembre nel Mar Grande di Taranto". In una nota Rosa D'Amato, parlamentare europea del Movimento 5Stelle, punta il dito contro l'ennesimo danno ambientale causato dall'Ilva dalla città pugliese.

"Temiamo - aggiunge l'eurodeputata - che lo sversamento in mare di 60mila litri di questo liquido inquinante sia stato sottostimato. I cittadini vogliono essere rassicurati sulla tempistica dell'intervento e sull'efficienza dei sistemi di sicurezza. "Siamo preoccupati - conclude Rosa D'Amato - per la nomina, confermata ieri al Parlamento europeo  dai gruppi popolari e socialisti, del nuovo commissario a Energia e cambiamenti climatici. Il mandato del commissario all'Ambiente Potocnick sta per scadere e, viste le sue attenzioni alla problematica Ilva, ci auspichiamo che esprima al più presto il parere ragionato (reasoned opinion).  Se il dossier Ilva fosse affidato a Miguel Cañete saremmo alla commedia dell'assurdo: un ex petroliere, con nessuna sensibilità verso la tutela dell'ambiente e della salute, dovrebbe vigilare sul rispetto delle regole a  Taranto!". 

La crisi ha travolto il settore edilizio minandone la stabilità alle fondamenta. Nel periodo 2008/2014 l'attività nelle costruzioni ha cumulato una perdita prossima al 30%, contribuendo per 1,5 punti percentuali al calo del prodotto interno lordo. E' questa in sintesi la lapidaria verità contenuta nel documento presentato da Bankitalia in sede di audizione alla Camera sul decreto Sblocca Italia. E l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili), sempre nel medesimo ciclo di audizioni, rincara la dose con 57mila imprese sparite dal mercato e circa 800mila lavoratori in meno lungo tutta la filiera delle costruzioni, ed una crisi complessiva di periodo che, senza il dato più che positivo della riqualificazione dello stock abitativo, porterebbe il settore ad un -47%.

Uno scenario drammatico e preoccupante che, in Terra Ionica, diventa ancora più aspro. "La situazione tarantina nel settore, è ancora peggiore ed i dati a nostra disposizione ci raccontano quasi un dimezzamento dell’attività produttiva e dell’occupazione", sottolinea, commentando i dati della banca centrale e del centro studi Ance,  il presidente di Ance Taranto, Antonio Marinaro, secondo il quale il territorio ionico "deve poter individuare una strada percorribile per affrontare con decisione la crisi creando nuove occasioni di sviluppo. Se l’attività di recupero e riqualificazione del patrimonio immobiliare è l’unico comparto in positivo, allora questo deve indicare a tutti noi la strada da seguire. La rigenerazione urbana può diventare allora la leva da azionare per investimenti in grado di riportare sul territorio cantieri ed occupazione. La riconsiderazione in chiave innovativa dei quartieri storici delle nostre città grandi e piccole - prosegue Marinaro - rimetterebbe in giro cospicui finanziamenti pubblici e privati, riconsegnerebbe un futuro certo ai nostri centri storici e ,fattore ormai indispensabile, farebbe vivere meglio i cittadini. E’ una strada che ormai come Ance, non senza difficoltà, abbiamo cominciato a percorrere, come dimostrano le azioni messe in campo per la città vecchia di Taranto e le diverse intese siglate con amministrazioni comunali della provincia per la rigenerazione e la valorizzazione dei patrimoni immobiliari pubblici".

Ma tutto ciò non sarebbe possibile senza un effettivo passo in avanti nei processi di spesa. Gli enti locali dovrebbero, in un regime di carenza di risorse finanziarie, impiegare al meglio i denari a disposizione puntando su celerità e qualità della spesa, nonché su una effettiva capacità di costruzione di alleanze e partenariati tra pubblico e privato.

"La velocità dell’azione è oggi determinante, sia nell’attuazione delle opere che nella gestione dei programmi complessi di trasformazione del territorio - precisa il presidente Marinaro – altrimenti si rischia di vanificare ogni sforzo e di mettere a rischio la stessa tenuta delle imprese. Determinante è anche uno scatto di qualità da parte di tutti. Qualità progettuale, ma anche qualità delle cabine di regia dove si decidono le vie dello sviluppo locale e l'attuazione degli interventi. Se la grave contingenza economica verrà affrontata con il giusto piglio ed energia - conclude Marinaro - la stessa si potrà superare con un accordo strategico e lungimirante tra le pubbliche amministrazioni e le imprese locali che possa interpretare davvero l'interesse generale".

 

Mercoledì, 08 Ottobre 2014 18:18

LAVORO - Salario minimo, Stefàno scrive al premier Renzi

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"Il dibattito in corso sul salario minimo, così giustamente sentito dal suo governo è, senz’altro, un tema di rilevante importanza che auspico fortemente trovi l’accordo di tutte le parti politiche e sociali per giungere ad una definitiva quanto positiva conclusione". Il sindaco Ezio Stefàno proprio non riesce a stare più di una settimana senza scrivere lettere soprattutto quelle indirizzate al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi. Allora, eccolo tornare a sedersi dietro la sua scrivania a palazzo di città per prendere carta e penna e tornare a scrivere al premier.

Oggetto di questo nuovo intervento non le ben note emergenze ambientali bensì la questione del salario minimo da garantire a quella fetta, ben ampia, di lavoratori privi di qualsiasi forma di tutela. Il salario minimo è la più bassa paga oraria, giornaliera o mensile che in taluni stati i datori di lavoro devono per legge corrispondere a impiegati e operai. Introdotte per la prima volta in Australia e Nuova Zelanda alla fine del diciannovesimo secolo, le leggi sul salario minimo sono state poi introdotte in molti altri Paesi del mondo, e sono oggi in vigore in molti Stati.

In Italia esistono pensioni minime, mentre un livello di salari minimi non è previsto da leggi nazionali, ma dalla contrattazione fra le parti sociali. Gli stage e i contratti a progetto non fanno riferimento ad alcun contratto nazionale di lavoro e ad un livello di inquadramento con il relativo salario base: i rapporti di lavoro regolati da queste tipologie contrattuali non prevedono alcun salario minimo.

"Mi preme in proposito - scrive ancora Stefàno - manifestarle tutto il mio più vivo apprezzamento per questa iniziativa da lei intrapresa in quanto va a tutela di quei lavoratori  più svantaggiati, più deboli, non coperti dalle maglie dei contratti collettivi nazionali e li garantisce da qualunque forma di sfruttamento. Il salario minimo, nella sua capacità di restituire una dimensione sociale ai lavoratori, concorre ad incentivare i consumi, migliorando  l’economia e può essere valido strumento per contrastare l’attuale fase di crisi che sta attraversando il nostro Paese. Ho inteso inviarle questo breve ma significativo messaggio di condivisione e di sostegno all’iniziativa intrapresa,- conclude il sindaco -  in quanto garantisce il diritto di cittadinanza e allevia l’impegno che fortemente sostengono i Comuni nella loro quotidiana azione di attuazione del principio di sussidiarietà".

Il consigliere regionale Giuseppe CRISTELLA (FI) ha diffuso la una nota stampa in cui solleva dubbi sullo stato di attuazione del programma Garanzia Giovani a Taranto e provincia. Ecco il testo della sua interrogazione.
"Ho presentato un’interrogazione per conoscere lo stato d’attuazione del programma “Garanzia Giovani” relativamente a Taranto e provincia.
Ho chiesto inoltre di conoscere il numero dei patti di servizio sinora siglati con le varie aziende e se a Taranto e/o nella sua provincia risultano allestiti presso i Centri per l’Impiego sportelli dedicati al Programma “Garanzia Giovani”;  conoscere le ragioni se del caso, di un’eventuale deplorevole inesistenza di detti sportelli e infine, quali provvedimenti  intenderà adottare l’assessore al ramo in ordine alle problematiche da me evidenziate in considerazione del fatto che la Regione Puglia, riveste la qualità di organismo intermedio di PON YEI (impiego giovanile)"

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