Economia, Lavoro & Industria (1908)
ISOLA VERDE/ Nardoni: “I lavoratori di quella società hanno bisogno di risposte celeri”
Scritto da Giornalista1
Ieri a Bari incontro con l’ARIF e il Commissario per la Xylella
Si è svolto a Bari, l’incontro tra i vertici della Provincia di Taranto, della società in house Isola Verde e il Commissario per l’emergenza Xylella, comandante Giuseppe Silletti. All’incontro era presente anche il direttore dell’ARIF (l’Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali), Giuseppe Maria Taurino.
Stiamo sondando tutte le ipotesi percorribili per tentare di risolvere in una volta sola due emergenze che ci stanno particolarmente a cuore – ha detto l’Assessore Nardoni – perché mentre da un lato abbiamo bisogno di mettere al riparo tutto il nostro patrimonio olivicolo mettendo in sicurezza buona parte del territorio al confine con la provincia di Lecce, effettuando con celerità le pratiche agronomiche indispensabili che i Comuni non riescono a compiere in autonomia, dall’altro sappiamo che le professionalità espresse dai lavoratori di Isola Verde potrebbero assolvere a questo compito, guadagnando giorni utili verso una soluzione più strutturata del problema che li riguarda. Oltre 200 famiglie a cui dare risposte di sostegno economico e prospettive occupazionali.
La società in house in attesa di un piano di rilancio e riordino spettante proprio all’azionista unico, ovvero la Provincia di Taranto, riceve così un segnale di disponibilità da parte della Regione e dell’Assessorato all’agricoltura.
Isola Verde – dice ancora Nardoni – ha bisogno di risposte celeri e purtroppo in attesa dei riscontri che potrebbero arrivare dalle progettualità che sarebbero state messe in campo, come Regione abbiamo inteso prodigarci per l’acquisizione da parte della società in house della Provincia di Taranto, di una commessa che potesse garantire l’immissione di nuove risorse utili a pagare gli stipendi di questi lavoratori.
Durante l’incontro è stata valutata l’ipotesi, pertanto, di affidare agli operai della società in house della Provincia di Taranto gli interventi necessari e urgenti, dopo aver valutato la regolarità burocratico-amministrativa dell’azione prevista.
Le parti si aggiorneranno nei prossimi giorni per definire gli atti consequenziali.
CALL CENTER/ UN LAVORO CHE CI STANNO PORTANDO VIA. di Flavio Ferrante UGL.
Scritto da Giornalista1
Il problema non è solo a Taranto ma in tutta Italia.
Uno dei pochi lavori dove ancora un neo diplomato o laureato può sperare di inserirsi nel sistema produttivo nazionale è rappresentato dai call center, un termine generico che comprende un sistema complesso di attività e diversi gradi di professionalità.
Le innumerevoli aziende del settore che lavorano nel nostro paese, oltre a fare i conti con l’elevata tassazione nazionale, devono combattere quotidianamente con la concorrenza di altre nazioni limitrofe che, azzerando i diritti dei dipendenti, razionalizzano anche il costo del lavoro, decretando così la fine della “PROFESSIONALITA’ “con cui i nostri giovani s’impegnano quotidianamente per raggiungere risultati convincenti. E’ chiaro quindi che la competitività si basa esclusivamente sul “COSTO DEL LAVORO”
Purtroppo tutto questo spinge i grandi gestori ad affidare commesse “AL MASSIMO RIBASSO” quindi alla delocalizzazione delle attività nei predetti paesi. Note aziende italiane, esperte nella vendita a mezzo call center, esportano dall’ Italia il lavoro assumendo in altri stati, per ottenere maggiori ricavi derivanti dalla minore tassazione e/o dagli incentivi che quei paesi mettono a disposizione.
Aprire per traferire le offerte\commesse dei grandi gestori proprio in Romania, Tunisia, Albania ecc. e mettere per strada gli italiani che, con la loro professionalità hanno contribuito a rendere grandi le stesse aziende, significa danneggiare un sistema a scapito della qualità e della sicurezza.
In tutto questo il Governo, non solo sembra indifferente ma di fatto, siglando accordi extracomunitari, non fa che facilitare il disastro occupazionale in Italia.
E’ importante sapere che, l’ art. 24 bis del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83 convertito nella Legge 7 agosto 2012, n. 134 recante “Misure a sostegno della tutela dei dati personali, della sicurezza nazionale, della concorrenza e dell'occupazione nelle attività svolte da call center”, “dispone che quando un cittadino effettua una chiamata ad un call center deve essere informato preliminarmente sul Paese estero in cui l'operatore con cui parla è fisicamente collocato e deve, al fine di poter essere garantito rispetto alla protezione dei suoi dati personali, poter scegliere che il servizio richiesto sia reso tramite un operatore collocato nel territorio nazionale”; purtroppo fino ad oggi tale disposizione non viene rispettata e grazie agli ultimi accordi sottoscritti dai compagni del sig. Renzi, la tutela dei dati è stata ridimensionata.
In pratica, l’ultimo accordo sottoscritto fra l’Italia e il governo albanese permette l’utilizzo di dati dei cittadini italiani a fronte di un possibile nostro controllo.
Da un lato questo dovrebbe tutelare gli italiani, dall’altro condanna a morte l’occupazione nei nostri call center, alimentando l’emorragia dei posti di lavoro.
Un colpo di grazia perché come dicevamo prima, non prevede nessun margine di competizione in termini di mano d’opera e diritti dei lavoratori.
Il Governo ottuso non ancora soddisfatto si appresta a sottoscriverne un altro accordo anche con il Kosovo ed altri paesi.
Le commesse in taluni casi, sono affidate a grossi call center di proprietà di cittadini stranieri sbarcati sulle nostre coste all’epoca dei viaggi della speranza (oltre il danno la beffa).
Quel poco che resta ancora in piedi in Italia deve fare i conti, sempre grazie a questo Governo, con gli effetti provocati dal job acts, alcune note aziende del settore infatti, chiudono sedi al nord per crisi e assumono al sud, con nuovi contratti a tutele crescenti senza quell’ importante tutela prevista dall’art. 18.
Il bilancio occupazionale di tali operazioni è pari a zero ma crea grossi disagi sociali nelle aree abbandonate.
Questo modo di operare, trova la giusta collocazione in un quadro normativo che permette alle holding di creare, per ogni sede delle aziende, dando la possibilità di dichiarare crisi in una ed assumere nell’altra.
Oltre ai citati assist del Governo, si registrano inoltre casi assurdi, dove a delocalizzare in Albania e Slovenia è l’Aci Global, creata da ACI Ente Pubblico e non Economico, non curandosi che i dati degli utenti potrebbero cadere nelle mani di pirati informatici, con gravi rischi per la privacy.
Il Governo deve rendersi conto che il sistema di vendite ed assistenza telefonica, è negli interessi degli altri Stati, in quanto loro hanno capito che rappresenta un volano del commercio, talmente importante da permettere regimi di tassazione diversi e bassi costi del personale.
Disinteresse e superficialità nelle leggi infliggeranno un duro colpo alle prossime generazioni ed al nostro paese.
Diverse potrebbero essere le soluzioni per conservare e sviluppare questa
tipologia di lavoro in Italia come: il contenimento delle gare al massimo ribasso, la detassazione dei salari e delle imprese che nel loro insieme occupano centinaia di migliaia di giovani e meno giovani. La sfida da affrontare deve essere ambiziosa anche se mentre scriviamo, il call center Teleperformance di Taranto (oltre 2000 lavoratori) intende chiudere o proporre in alternativa assunzioni a tutele crescenti, azzerando quelle garanzie preesistenti previste dal famigerato art 18.
Flavio Ferrante
Dichiarazione del Segretario Generale Fim-Cisl Taranto Brindisi, Mimmo Panarelli. Meno spot, inappropriati, più incisività per coniugare e ambiente, salute e lavoro.
Il candidato presidente alla Regione Puglia, Michele Emiliano, dice di avere il coraggio di chiudere l’Ilva, qualora non fosse ambientalizzata. Non vogliamo credere che per Emiliano l’Ilva non abbia alcun valore, in termini di sviluppo del territorio. Sicuramente il candidato presidente, preso dai ritmi serrati della campagna elettorale, avrà perso di vista l’impegno messo in campo dal Governo (che ha già reso spendibili le risorse economiche intercettate) e dai commissari per rendere la fabbrica ecocompatibile. L’accelerata di questi giorni dei lavori di rifacimento dell’Altoforno n.1 (in tal senso oggi l’azienda nell’incontro con le OO.SS. ha confermato la ripartenza di Afo1 e Acc1, per i primi di agosto, oltre ad aver confermato che entro il mese di luglio ci sarà l’80% del completamento dei lavori Aia così come previsto dall’ultimo decreto), rappresenta il punto di partenza di una serie di interventi, nel rispetto di quanto previsto dall’Aia, che dovranno essere realizzati.
Quello di Emiliano è un pensiero che preoccupa la Fim-Cisl: un buon amministratore deve avere la capacità di risolvere i problemi cercando di non penalizzare il cittadino.
La Fim-Cisl ribadisce che la strada maestra da seguire, per salvaguardare le migliaia di posti di lavoro e consentire alle aziende del territorio di rimettersi in marcia, è quella dell’ambientalizzazione: rispetto dell’Aia e copertura dei parchi minerali, cosa che la Fim-Cisl ha sempre sostenuto.
Taranto e la Puglia hanno bisogno di un governo della Regione lungimirante e intraprendente, in grado anche di trasformare le emergenze attuali e future in opportunità. I cittadini e i lavoratori hanno bisogno di certezze che tutti insieme dobbiamo sostenere.
Eccellenze/Zanzar Sistem verso la quotazione in Borsa
Scritto da Giornalista1Nel 2015 in discesa dell'1,7% il peso del fisco sulle piccole imprese. In Puglia le imprese lavorano solo per pagare le tasse sino al “Tax free day”
Scritto da Giornalista1
Pasquale Ribezzo, Cna Puglia: “ Tassare le imprese per quanto incassano effettivamente”
Il “tax free day” è un modo semplice e immediato per capire fin dove arriva, nell’arco dei 12 mesi, la mano del fisco sulle piccole imprese. Come media nazionale, nel 2015 le piccole imprese lavoreranno per il fisco sei giorni meno che nel 2014. Insomma , dice Ribezzo Cna Puglia , da questa indagine della Cna Nazionale si evince che :
se sei un imprenditore e lavori a Taranto il 31 Agosto finisci di lavorare per il " socio Fisco " e poi inizi a guadagnare per la tua Azienda , non solo il totale delle tasse pagate dagli imprenditori tarantini ammonta all 66,8% ed il tutto posiziona la citta’ al 17° su 113 citta’ prese in considerazione nella ricerca della Cna Nazionale , si puo’ dire con certezza che” a Taranto si lavora 8 mesi per pagare le tasse nazionali e comunali” . mentre in Puglia sei un imprenditore “ fortunato “ se lavori a Lecce perché il 14 agosto finisci di lavorare per il “ SOCIO FISCO “ ed inizi a guadagnare qualcosa , sei “ sfortunato” se lavori a Bari perché per guadagnare qualcosa devi aspettare il 10 Settembre .
“Tax free day” Puglia
10 settembre 2015 a Bari
5 settembre 2015 Foggia
31 Agosto a Taranto
21 agosto 2015 a BRINDISI
14 agosto 2015 Lecce
Questa è la sconcertante realtà che Pasquale Ribezzo , Segretario Regionale della Cna Puglia , stigmatizza leggendo i dati dell’Osservatorio della Cna sulla tassazione delle piccole imprese presentato ieri a Roma . I posizionamenti e le percentuali di tasse pagate nei ns capoluoghi di provincia evidenziano come sia ancora molto alta l’imposizione fiscale sia nazionale che locale e che , ad esempio , a Bari, città classificata come le piu’ care dal punto di vista fiscale , il totale delle tasse pagate ammonti ad una cifra assurda ed improponibile per chi gestisce un’attivita’ imprenditoriale del 69.6% ,a Foggia il 68,2%, a Taranto il 66,8% mentre a Brindisi il 64,2% e , per finire , una magra consolazione , la città piu’ “ bassa per le tasse “ si rivela Lecce con il 62,1%
È necessario un’inversione di tendenza per far si che la ripresa possa partire anche nella nostra Puglia cosi’ operosa e sempre alla ricerca di nuovi mercati , bisogna pero’ favorire e snellire l’accesso al credito per far fronte alla mancanza di liquidità degli artigiani e dei piccoli imprenditori; rispettare i tempi di pagamento e far fronte ai debiti verso le imprese e prevedere una tassazione agevolata ad artigiani e piccole imprese soprattutto nelle aree di crisi.
La Cna Puglia sostiene che sulle piccole imprese continua ad accanirsi un fisco fra i più voraci d’Europa. Ma questa voracità sta cominciando, di poco e lentamente, a calare, proponiamo con urgenza che le piccole imprese csiano tassate per cassa e non per competenza, cioè sulla base dei redditi effettivamente incassati, sarebbe un significativo passo in avanti. E ottenuto senza eccessivi oneri per le casse pubbliche, in quanto i versamenti verrebbero solo posposti”.
Nel 2015 il peso complessivo del fisco (Total Tax Rate) si profila un calo dell’1,7%, passando dal 63,9% del 2014 al 62,2%. Siamo ancora, come si vede, ben al di sopra del 59,2% raggiunto nel 2011, l’anno zero del federalismo fiscale. Il calo del 2015 va interamente intestato all’abolizione della componente lavoro dell’Irap. Un beneficio che poteva essere ben più corposo, se non fosse stato dimezzato dal maggior prelievo dell’Irpef e dei contributi previdenziali degli imprenditori (IVS). Il taglio dell’Irap si è trasformato in reddito d’impresa, quindi immediatamente soggetto all’Irpef. Torniamo alla riduzione possibile nel 2015.
E’ un passo nella giusta direzione, continua Ribezzo , e come Cna Puglia ci aspettiamo le relative conferme dalle decisioni che prenderanno i Comuni nei prossimi mesi , chiediamo che i Sindaci non decidano di compensare i tagli, già stabiliti, dei trasferimenti dello Stato centrale, rimettendo mano ai tributi locali, per non far svaniredel tutto fino a farlo scomparire il beneficio fiscale indotto dal taglio dell’Irap. Lo rileva il Rapporto 2015 dell’Osservatorio CNA sulla tassazione della piccola impresa, curato dal Centro studi e dal Dipartimento politiche fiscali, presentato oggi in occasione del convegno “Comune che vai, fisco che trovi”.
Per info piu’ dettagliate : http://www.cna.it/cna/dipartimenti-e-uffici/politiche-fiscali/notizie/nel-2015-discesa-dell17-il-peso-del-fisco-sulle
Scheda posizionamento su 113 citta’ e total tax rate
TURISMO - Lamanna (Att): "Lo Iat alle Pro loco, ricetta vincente per essere il numero uno in Puglia"
Scritto daTaranto/ Laboratorio Lavoro, due giorni di incontri, riflessioni, dibattiti
Scritto da Giornalista1Si è tenuta presso l'aula magna del Dipartimento Jonico Universitario – sede ex Caserma Rossarol Convento di San Francesco, Città vecchia Taranto, Laboratorio Lavoro, la due giorni organizzata da Consulenti del Laovoro e Fondazione Cultura del Laovoro "cdl Giovanni Colucci" quest'anno intitolata "il Lavoro, tra persona e capitale".
Tutti i soggetti a vario titolo interessati al fondamentale tema dell’occupazione sono i protagonisti di Laboratorio Lavoro, evento giunto quest’anno alla seconda edizione e programmato presso la sede del Dipartimento Jonico Universitario, nel cuore del Borgo Antico della città di Taranto.
Ad organizzarlo l’Ordine dei Consulenti del Lavoro - Consiglio Provinciale di Taranto e la Fondazione Cultura del Lavoro “C.d.L. G. Colucci”, ideatori e promotori dell’iniziativa.
Diversi gli Enti e le Istituzioni coinvolte a vario titolo. Hanno fornito il proprio patrocinio, il Consiglio Nazionale dell’Ordine Consulenti del Lavoro, l’E.N.P.A.C.L., la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, la Fondazione Consulenti per il Lavoro, l’ANCL, il Comitato Unitario Professioni Taranto, la Regione Puglia, la Provincia di Taranto e il Comune di Taranto, l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, la Lumsa Università Sede di Taranto, (previsti crediti formativi per gli iscritti alle due Università aderenti), l’Inail e la Fondazione Centesimus Annus Pro Pontefice. L’evento, inoltre, è organizzato con la partecipazione dell’ANCL Taranto, l’Associazione Giovani Consulenti del Lavoro di Taranto, gli Ordini degli Avvocati e dei Dottori Commercialisti di Taranto, potranno far partecipare i propri iscritti attribuendo loro crediti formativi cosi come agli stessi Consulenti del lavoro, l’IGS, il CSDN e il Lyons Club Taranto San Cataldo. L’iniziativa inoltre si avvale del contributo della Camera di Commercio di Taranto e Banca di Taranto.
A supportare l’evento il comitato scientifico, composto da consulenti del lavoro, docenti universitari, esperti di marketing e di politiche del lavoro di chiara fama, in particolare, Gianni Arrigo,Roberta Caragnano, Luca Conserva, Giovanni Di Corrado, Germano Farina, Nicola Fortunato, Domenico Garofalo, Paolo Moretti, Antonio Panico, Pietro Panzetta, Giovanni Antonio Prudenzano, Enrico Claudio Schiavone.Oltre, il comitato organizzatore composto da altri esperti, Angela Blasi, Amedeo Cottino, Francesco d’Angela, Rita De Santis, Francesco Giannico, Deborah Giorgi, Anna Loscalzo, Angelo Nisi, Andrea Panzetta, Maria Petio, Anna Zella.
La segreteria tecnica è dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, quella Scientifica della Fondazione Cultura del Lavoro “CdL G. Colucci”, quella Organizzativa della Sirio Marketing e Comunicazione.
Obiettivo principale di Laboratorio Lavoro individuare nuove prospettive occupazionali e di crescita economica avendo come punto di riferimento metodologico il coinvolgimento di tutti gli attori sociali: istituzioni, imprese, sindacati, studenti, mondo accademico. Infatti è solo dal dialogo tra questi ed altri soggetti portatori di specifici interessi, tutti comunque riconducibili al tema lavoro, che si può sperare di produrre effetti positivi nel medio e lungo periodo. Bando all’improvvisazione, dunque, per far posto al confronto e all’approfondimento.
Numerosi incontri legati a quattro aree di discussione: Diritto del lavoro- Fisco- immigrazione e tematiche connesse, infinela - Politica economica e le relazioni industriali. Gli argomenti da trattare, scelti dal Comitato Tecnico Scientifico, insediatosi diversi mesi prima dell’evento, verranno portati all’attenzione del pubblico, cui sarà lasciato ampio spazio di intervento. In tal modo emergeranno ulteriori spunti di riflessione che arricchiranno il dibattito, solitamente moderato da addetti ai lavori e giornalisti. Accanto ai workshop, inoltre una serie di iniziative collaterali, particolare il seminario sulla progettazione europea ed altri all’insegna della promozione territoriale e dell’approfondimento tematico con finalità divulgative.
Emblematico il titolo scelto per questa seconda edizione: “Il lavoro, tra persona e capitale”. Durante la due giorni posto l’accento sulla necessità di recuperare e valorizzare la dimensione etica del lavoro in quanto attività essenziale allo sviluppo e alla realizzazione dell’essere umano.
“Il tema prescelto di questa seconda edizione suggerisce riflessioni assai importanti da diversi punti di vista – dichiara - Pietro Panzetta, Presidentedella Fondazione Cultura del Lavoro “Cdl G. Colucci,nel mondo globalizzato – continua Panzetta - la complessità delle dinamiche sociali ed economiche rappresenta una costante con cui tutti devono fare i conti: imprese, professionisti, soprattutto giovani alla ricerca di un impiego. Non ci sono dunque scorciatoie per affrontare seriamente la questione lavoro: occorre serietà e analisi dei processi sociali. Noi, con la nostra iniziativa, ci proponiamo di offrire un valido contributo in tal senso.”
Ecco, nel dettaglio, i temi che saranno trattati nel corso di questo appuntamento giunto quest'anno alla seconda edizione.
Il lavoro tra persona e capitale
Nel nostro Paese, tutti gli attori del mercato del lavoro, i consulenti del lavoro, i giuslavoristi, come gli altri professionisti di settore, sono oggi chiamati ad affrontare problematiche di notevole complessità, in cui si contrappongono – in un sistema regolato da fonti nazionali, sovranazionali e contrattuali collettive - gli interessi connessi alle tutele dei lavoratori e quelli funzionali a garantire il capitale economico delle imprese, il tutto nell’ambito del tema contingente, ma non meno importante e complesso, della ripresa economica e produttiva del paese.
Poiché gli interessi in gioco, pur apparendo nel breve termine divergenti, rivestono tutti un peso rilevante, non solo nel dibattito politico e sindacale, o nei piani di politica industriale, ma anche in vista degli assetti futuri dell’organizzazione sociale ed economica della Nazione e, in una parola, per l’evoluzione del sistema democratico, il Legislatore sembra tentare una difficile mediazione tra le diverse istanze, talora con risultati apprezzabili, talora meno.
Nella seconda edizione di Laboratorio Lavoro abbiamo deciso di approfondire questi temi di fortissima attualità, chiedendoci, per esempio, quanto la normativa di recente emanazione risulti coerente con lo spirito della Costituzione; come si sia evoluto il rapporto tra legge e contrattazione e, nell’ambito di questa, tra i diversi livelli negoziali; verso quale tipo di organizzazione aziendale volgano le nuove relazioni industriali.
Vorremmo verificare l’idea che sia possibile generare valore economico con modalità favorevoli sia all’azienda che allo sviluppo civile ed economico del territorio, definendo un rapporto di dipendenza reciproca tra l’azienda e la comunità che la circonda. In tale visione l’organizzazione non opera più avulsa dal contesto, ma ne è profondamente radicata e diventa fulcro di un network che garantisce il buon funzionamento dei processi produttivi e risposte adeguate alle istanze di tipo sociale.
Essendo già stato dimostrato che il benessere organizzativo minimizza il turnover e l’assenteismo, riducendo le perdite e massimizzando il profitto, rivisitare le strategie aziendali in un’ottica di attenzione alle istanze sociali può incrementare la produttività? Porre efficacemente in relazione il successo dell’impresa ed il processo di miglioramento sociale offre spazio a diverse opportunità ma soprattutto consente all’organizzazione di innalzare i propri standard di efficienza, di differenziarsi ed espandere i propri orizzonti di mercato.
Anche in termini di sistema fiscale non mancano le continue proposte modificative della normativa di riferimento. Non a caso i Consulenti del Lavoro già in occasione del 6° Congresso Nazionale proposero una riflessione sull’imposizione unica che oggi risulta di cogente “novità”. Ciò dimostra quanto sia necessario monitorare costantemente il quadro normativo per considerare adeguatamente le condizioni di maggior favore per i rapporti commerciali, industriali e del lavoro. Un approfondimento, cioè, che aiuti a comprendere l’effettivo livello della riduzione della pressione fiscale sui redditi prodotti e a valutare le reali esigenze di semplificazione e di maggiore trasparenza, con particolare riguardo alle concessioni di incentivi fiscali.
Sempre per restare su temi di più scottante attualità, abbiamo deciso di puntare l’attenzione anche sulla circolazione dei lavoratori nell’ambito e all’esterno della Comunità Europea; approfondendo i temi del lavoro degli immigrati e dei cittadini stranieri in genere e del lavoro degli Italiani (imprese e cittadini) all’estero, in una parola le norme e le procedure che regolano la mobilità internazionale.
Gli incontri tematici:
opinioni a confronto su lavoro, fisco e politica industriale
AREA A
DIRITTO E DIRITTI NEL LAVORO
Il Jobs Act, come già le altre riforme precedenti, vorrebbe scrivere una pagina fortemente innovativa nella storia della dottrina del lavoro del nostro Paese; ma la riforma è in linea con il dettato costituzionale? Quali aspetti del Jobs Act esprimono legittima evoluzione del sistema e quali presentano profili di criticità?
· Quadro normativo giuslavoristico e principi costituzionali
AREA B
FISCALITA’ E CRESCITA ECONOMICA
Il dibattito sul sistema fiscale italiano è un cantiere sempre aperto che stenta a trovare soluzioni reali per lo sviluppo e la crescita del paese e dei territori colpiti da eventi straordinari naturali e non. Per questo motivo è necessario affrontare la delicata questione dello straordinario livello della pressione fiscale presente in Italia, che rappresenta invece un freno alla crescita economica, influenzato peraltro dalla qualità della spesa pubblica.
In ragione di ciò, vogliamo confrontarci su quali nuove prospettive si possono tracciare nei rapporti tra fisco e cittadini.
· Riforma Tributaria: proposte di semplificazione e nuove politiche fiscali
AREA C
LE REGOLE SULLA CIRCOLAZIONE DEI LAVORATORI
Dall’analisi della normativa vigente in materia di lavoro degli italiani all’estero e degli stranieri nel nostro Paese, e dalla comparazione con le altre nazioni Europee ed extraeuropee, alcuni spunti di riflessione sulle eventuali criticità esistenti, anche alla luce dell’ingresso di nuovi Paesi; spunti accompagnati da una analisi dei fabbisogni professionali espressi dalle imprese e da una disamina delle procedure e degli adempimenti necessari a favorire la circolazione di lavoratori e il diritto di stabilimento delle imprese.
· La gestione dei rapporti di lavoro in area UE ed extraUE
AREA D
LA POLITICA INDUSTRIALE E IL RUOLO DEI CONTRATTI COLLETTIVI
Nel panorama produttivo italiano, nell’ottica della gestione flessibile delle problematiche occupazionali e di cogliere le opportunità di ripresa e crescita economica, la legislazione e lo stesso ordinamento intersindacale attribuiscono sempre maggior rilievo alla contrattazione aziendale e territoriale. Un effetto contingente della crisi o una linea di tendenza che sopravviverà alla congiuntura economica?
· I rapporti tra i contratti di diverso livello
IL PROGRAMMA
Mercoledì 29 Aprile
Ore 9,00 Registrazione dei partecipanti
Ore 9,30 Indirizzi di saluto e avvio dei lavori
Ore 10,30 DIRITTO E DIRITTI NEL LAVORO
Quadro normativo giuslavoristico e principi costituzionali
Ore 10,30 AREA A - DIRITTO E DIRITTI NEL LAVORO
Quadro Normativo Giuslavoristico e principi costituzionali
Introduce
Luca Conserva Consulente del lavoro e Avvocato
Modera
Michele Marolla Giornalista
Discussant
Angela Blasi Consulente del lavoro
E. Claudio Schiavone Centro Studi Napoletano
Maria Petio Esperta Politiche del Lavoro
Intervengono
Gianni Arrigo Professore associato di diritto del lavoro nell’università degli Studi di Bari; Direttore Di Eidos (Istituto Europeo Di Documentazione E Studi Sociali)
Marco Biasi
Dottore di ricerca in Diritto dell’impresa nell’Università Ca’ Foscari di Venezia e avvocato
Roberta Caragnano Avvocato, Peer Review Agenzia Europea Eige, Docente Università LUM Jean Monnet
Federico Ghera Professore Associato di Diritto Costituzionale nell’Università degli Studi di Foggi
Salvatore Marra (CES) Presidente Youth Committee della Confederazione Sindacale Europea
Vito Pinto Professore associato confermato di Diritto del lavoro nell’Università degli Studi di Bari
ore 12,00
Il Punto... Fonditalia
ore 13,00 pausa lavori
Mercoledì 29 Aprile
Seminario Specialistico di “Progettazione Europea” a cura Dott. Laura Frittoli
C/O Sede Consiglio Provinciale Ordine dei Consulenti del Lavoro - V.Le Magna Grecia 100 - Taranto
Dalle Ore 11,00 alle ore 18,00 prevista la prenotazione obbligatoria max 20 persone
ore15,00 AREA B - FISCALITA’ E CRESCITA ECONOMICA
Riforma tributaria: proposte di semplificazione e nuove politiche fiscali
Introduce
Marco Gasparo Consulente del lavoro e dottore commercialista
Modera
Pierangelo Poutzolu Giornalista
Discussant
Massimiliano Conte c Consulente del lavoro
Valentina Albanesi Consulente del lavoro
Intervengono
Gaetano Antonucci Avvocato tributarista
Cosimo D. Latorre Presidente Cup; Presidente Provinciale Ordine Dottori Commercialisti
Maurizio Leo Docente presso l’Accademia della Guardia di Finanza e presso la Scuola Superiore dell’economia e delle finanze e avvocato
Paolo Moretti Presidente Associazione Igs Istituto per il Governo Societario
Pietro Panzetta Consulente del lavoro presidente della Fondazione Cultura del Lavoro “Cdl G. Colucci”
Maurizio Villani Avvocato Tributarista In Lecce
Ore 17,00 EVENTO SPECIALE
Federico Guiglia, giornalista intervista Daniele Valente titolare della Sneakers 76 tra i top ten store in Europa e Alessandro Castellaneta della Holsus Ai Applications che si occupa di tecnologie dell’informazione e comunicazione avanzata
ore 17,30
AREA C – LE REGOLE SULLA CIRCOLAZIONE DEI LAVORATORI
La Gestione Dei Rapporti Di Lavoro In Area UE Ed Extra Ue
Introduce
Germano Farina Consulente del lavoro; Professore a contratto di Diritto del lavoro Nell’università degli Studi Di Bari
Discussant
Pietro Panzetta Consulente del lavoro
Modera
Sergio Pargoletti Giornalista
Intervengono
Riccardo Rossano Avvocato esperto politiche dell’immigrazione
Francesco Basile Direttore Risorse Umane - Bosch Tecnologie Diesel e Sistemi Frenanti
Giuseppina Pizzolante Ricercatrice Università Degli Studi Di Bari Mohamed Trabelsi senior Specialist in Workers Activities
Giovedì 30 Aprile
ore 11,00
AREA D - LA POLITICA INDUSTRIALE E IL RUOLO DEI CONTRATTI COLLETTIVI DECENTRATI
I rapporti tra i contratti di diverso livello
Introduce
Giovanni Prudenzano Consulente del Lavoro presidente Consiglio provinciale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro Taranto
Discussant
Giuseppe Massafra Segretario generale Cgil Taranto
Daniela Fumarola Segretario generale Cisl Taranto
Giancarlo Turi Segretario generale UIL Taranto
Michele Conte Esperto in politiche portuale
Michele Coviello Provincia di Taranto - Agenzia del Lavoro e formazione professionale
Modera
Luisa Campatelli Giornalista
Giovanni Battafarano Segretario generale Associazione del Lavoro
e welfare
Enrico Claudio Schiavone Avvocato giuslavorista e cultore della materia diritto del lavoro nell’Università degli studi di Bari Francesco Carinci già professore Ordinario di Diritto del lavoro nell’Università Alma Mater di Bologna, Vice Presidente Associazione Internazionale di Diritto del lavoro (I.S.L.S.S.L.)
Giuseppe A. Recchia Avvocato e dottore di ricerca in Diritto del Lavoro dell’Università degli studi di Bari
Vittorio Massanelli esperto politiche del lavoro
ore 12,45 CERIMONIA DI CHIUSURA
Mercoledì 29 Aprile Evento a latere
Seminario Specialistico di “Progettazione Europea” a cura Dott. Laura Frittoli
C/O Sede Consiglio Provinciale Ordine dei Consulenti del Lavoro - V.Le Magna Grecia 100 - Taranto
Dalle Ore 11,00 alle ore 18,00 prevista la prenotazione obbligatoria max 20 persone
Grandi Manovre/ Total E&P Italia: nuovo AD per rilanciare il progetto Tempa Rossa
Scritto da Giornalista1Con la nomina del nuovo AD François Rafin, nuova organizzazione per Total E&P Italia
Roberto Falabella e Roberto Pasolini, rispettivamente nominati alla testa del Segretariato Generale e della Direzione Esecutiva Affari Istituzionali e Relazioni Esterne, riporteranno direttamente all’AD della filiale italiana del Gruppo.
Allo stesso François Rafin, ad interim, la Direzione Esecutiva del Progetto Tempa Rossa.
Cambio al vertice per infondere nuova energia a un progetto che riguarda molto da vicino il capoluogo ionico e il suo futuro. Ad illustrare la nuova strategia è lo stesso Gruppo Total E&P Italia nell'articolato comunicato con annessa scheda tecnica che di seguito pubblichiamo
Con la nomina di François Rafin a nuovo Amministratore Delegato di Total E&P Italia, la filiale italiana del Gruppo Total si dota di una nuova organizzazione, attraverso la creazione di tre poli aziendali che faranno direttamente riferimento al nuovo AD: il Segretariato Generale, la Direzione Esecutiva Affari Istituzionali e Relazioni Esterne ela Direzione Esecutiva del Progetto Tempa Rossa.
Alla guida del Segretariato Generale sarà il Dott. Roberto Falabella, che arriva in Total E&P Italia proveniente dalla Francia dove, presso la Divisione Total Marketing & Services Africa e Medio Oriente, ha ricoperto il ruolo di Responsabile Finanze. La lunga carriera nel Gruppo Total, iniziata nel 1990, ha visto Falabella ricoprire incarichi di Direzione nel settore Risorse Umane e Finanze di diverse filiali Marketing e Raffinazione del Gruppo, in Italia, Angola ed Etiopia.
Sotto la responsabilità dell’Ing. Roberto Pasolini, dal 2006 Direttore Commerciale & Comunicazione di Total E&P Italia, sarà invece la Direzione Esecutiva Affari Istituzionali e Relazioni Esterne. Nel Gruppo Total dal 1981, Pasolini ha oltre trent’anni di esperienza nei settori dell'engineering e della logistica, che lo ha portato a ricoprire incarichi di responsabilità e di rappresentanza in varie realtà del Gruppo, anche all’estero. Rientrato in Italia nel 2000, fino al 2006 ha ricoperto il ruolo di Direttore Supply & Logistica della Direzione Generale Raffinazione e Marketing di Total Italia.
La Direzione Esecutiva del Progetto Tempa Rossa sarà direttamente seguita dallo stesso AD, François Rafin.
Obiettivo della riorganizzazione è dare nuovo impulso alla realizzazione del Progetto Tempa in Basilicata, di cui Total E&P Italia è operatore, infondendo nuova linfa agli assi principali dell'attività della compagnia: dalle relazioni con tutti gli stakeholder, nazionali e locali, al completamento dello sviluppo di Tempa Rossa, con particolare riguardo all’ambito Salute, Sicurezza e Ambiente (HSE) e all’attività tecnica e operativa, fino alla gestione interna della filiale stessa.
A Roberto Falabella e Roberto Pasolini, in qualità di Direttori Esecutivi, è stato affidato anche un ruolo di rappresentanza della Società.
COMPANY PROFILE TOTAL E&P ITALIA S.p.A.
TOTAL E&P Italia S.p.A. è la filiale italiana operante nel settore dell’esplorazione e produzione del gruppo TOTAL S.A., uno dei primi 5 gruppi petroliferi mondiali.
Negli ultimi 50 anni il gruppo TOTAL, attraverso le sue filiali italiane, è stato partner o operatore in oltre 300 permessi di ricerca o concessioni di coltivazione. Il gruppo TOTAL ha partecipato all’acquisizione di 50.000 km di linee sismiche e alla perforazione di circa 500 pozzi, di cui 200 come operatore.
Nella regione dell’Appennino meridionale dove la Società ha attualmente concentrato la sua attività, e particolarmente in Basilicata, TOTAL E&P Italia S.p.A dispone di 6 permessi di ricerca e/o concessioni di cui cinque come operatore.
In Basilicata TOTAL E&P Italia S.p.A., con il 50% di partecipazione ( 25% Shell Italia E&P S.p.A e 25% Mitsui E&P Italia B S.r.l), è operatore della concessione Gorgoglione (MT), dove nel 1989 è stato individuato il giacimento di Tempa Rossa. A seguito del protocollo d’intesa siglato nel novembre 2004, il 22 settembre 2006 è stato sottoscritto con la regione Basilicata un Accordo Quadro, che ha dato il via al programma di sviluppo del giacimento.
Alcuni dati di approfondimento sul giacimento di Tempa Rossa
Il progetto Tempa Rossa prevede lo sviluppo di un giacimento petrolifero all’interno della Concessione Gorgoglione, situato nell’alta valle del Sauro, nel cuore della Basilicata.
Il progetto prevede la messa in produzione di 8 pozzi – di cui 6 già perforati, e 2 da perforare dopo l’ottenimento delle autorizzazioni – e la costruzione di un centro di trattamento oli dove gli idrocarburi estratti, convogliati tramite una rete di condotte interrate, verranno trattati e separati nei diversi sottoprodotti (grezzo, gas metano, zolfo, GPL). Il petrolio sarà trasportato tramite condotta interrata all’oleodotto “Viggiano-Taranto”, mentre il gas sarà convogliato alla rete nazionale di distribuzione. Prevista anche la costruzione di un centro di stoccaggio GPL dotato di 4 punti di carico stradale.
Il progetto si estende principalmente sul territorio del Comune di Corleto Perticara (PZ), a 4 km dal quale verrà costruito il centro di trattamento. L’area dove sarà realizzato il centro di stoccaggio GPL si trova invece nel Comune di Guardia Perticara (PZ).
A regime l'impianto - tra i più evoluti nel settore petrolifero - avrà una capacità produttiva giornaliera di circa 50.000 barili di petrolio, 230.000 m³ di gas naturale, 240 tonnellate di GPL e 80 tonnellate di zolfo, con un incremento della produzione petrolifera nazionale del 40%.
Numeri questi in grado di fornire un contributo importante alla bilancia nazionale dei pagamenti e alla riduzione della dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento energetico.
Taranto/ Cementir, dall'ammodernamento tecnologico all'ipotesi di chiusura
Scritto da Giornalista1Si è parlato anche dello stabilimento di Taranto, con una ipotesi che potrebbe rivelarsi clamorosa ed avere pesanti ripercussioni sul territorio ionico, durante l'Assemblea degli azionisti della Cementir riunitisi a Roma per l'approvazione del bilancio.
Sul tavolo della discussione sembra sia arrivata la proposta di chiusura dello stabilimento tarantino che, come è noto, nei mesi scorsi è stato al centro della cronaca economica e ambientale per gli inrventi di ammodernamento e raddoppio. Ora, addirittura, si parlerebbe di smantellamento, evidentemente nell'ambito di un piano teso a contenere i costi e quindi ridimensionare l'attività considerata non in linea con le esigenze di bilancio del Gruppo che fa capo all'imprenditore romano Caltagirone.
Sarebbe interessante capire perchè l'ipotesi di chiusura riguarderebbe lo stabilimento tarantino e non invece quelli di Caserta e del Piemonte.
PORTO - Il ministro Delrio taglia i fondi. Evergreen lascia Taranto e inaugura linea Bari-Pireo
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Graziano Delrio, appena insediatosi al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha confezionato un bel regalo per Taranto: ha tagliato i fondi destinati al porto perché, a quanto, pare, la struttura ionica non risulterebbe più nel piano delle opere pubbliche, che il neoministro ha ridotto da 55 a 24. Un provvedimento in controtendenza dal momento che lo stesso Delrio che, quando ricopriva l’incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha ribadito la centralità e l’importanza del porto di Taranto e con lui lo stesso premier Renzi. Anzi, nell'utlimo decreto "Salva Ilva" erano state previste risorse anche per il porto di Taranto certamente non esaustive per portare a termine i lavori.
Resta da capire come mai una mossa del genere possa essere passata inosservata ai parlamentari tarantini che fanno parte della maggioranza che sostiene il governo.
E poichè le cattive notizie non viaggiano mai sole, ecco che Evergree, con una lettera indirizzata ai propri clienti, ha ufficializzato l’apertura di un collegamento, che avrà cadenza settimanale, Bari-Pireo abbandonando, di fatto, lo scalo di Taranto. Proprio lo stesso servizio che avrebbe dovuto garantire allo scalo ionico una soglia minima di movimentazione merci. Del fatto è stata la stessa Autorità portuale, in una nota, a informare che "nel mentre si attende l’imminente convocazione della presidenza del Consiglio dei ministri o del ministero delle Infrastrutture e Trasporti per la definizione dei rapporti con la Tct SpA, soprattutto in relazione al rinnovo della Cigs ed alla gestione del terminal, nella giornata di ieri è stata acquisita una nota con la quale Evergreen Line comunica l’attivazione del nuovo servizio denominato PSI (Piraeus – South Italy) che, a partire dal 20 maggio 2015, collegherà il porto di Bari con quello del Pireo con cadenza settimanale e garantirà la connessione import/export con i servizi oceanici per l’Estremo Oriente e Intramed per i porti del Mediterraneo. Ciò nonostante - aggiunge Sergio Prete, presidente dell'Autorità portuale - al terminal di Taranto, di cui Evergreen è socia attraverso una società del gruppo, chiuso per scelta unilaterale della Tct SpA, vi siano circa 900 metri di banchina non interessati dai lavori di ammodernamento avviati dall’Autorità portuale, oltre alle banchine libere della radice del molo polisettoriale e di Calata V. Inoltre, nei giorni scorsi una associazione temporanea di imprese del porto di Taranto aveva formalizzato alla stessa Evergreen Line ed ai suoi agenti una offerta di movimentazione dei contenitori presso il molo San Cataldo, riuscendo a raggiungere la tariffa ritenuta appetibile in base alle indicazioni del vettore. La Evergreen Line, nonostante l’impegno di coordinamento e l’offerta dell’ATI jonica, in linea con i propri desiderata, - conclude Prete - ha deciso di attivare il servizio nel porto di Bari. L’informazione è stata prontamente girata al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, per le ulteriori opportune valutazioni finalizzate alle decisioni da assumere nei prossimi giorni di concerto con il presidente dell’Autorità portuale e il Comitato portuale".