
Economia, Lavoro & Industria (1978)
SICCITÀ/ Sbloccate le opere per l'invaso Pappadai, i lavori a un'impresa tarantina
Scritto da Giornalista1La Regione Puglia sblocca le opere infrastrutturali per mettere in esercizio l’invaso artificiale del Pappadai, nel Tarantino, attraverso due interventi. Obiettivo é rendere operativo un invaso inutilizzato da decenni in modo da dare respiro al mondo agricolo e consentire alla Puglia di contrastare la siccità, particolarmente acuta in questa fase.
Intervenendo alla presentazione delle opere nel Tarantino, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha detto che si rilancia “un'idea nuova per la gestione della risorsa idrica in Puglia e in tutto il Mezzogiorno, consentendo a Regioni come il Molise, la Campania, la Calabria o la Basilicata, di utilizzare ciò che già è nella nostra disponibilità, grazie a programmi a breve termine, come quello della diga del Pappadai, e a medio termine, come quella del Liscione in Molise. L'acqua - ha sostenuto Emiliano - è un patrimonio comunitario che deve essere condiviso secondo uno schema giusto, assicurato da un rapporto tra il Governo centrale e le società che devono distribuire l'acqua”. Per Emiliano, “grazie alla riforma che abbiamo varato difendendo il valore pubblico dell'acqua, Acquedotto Pugliese è pronto a essere la parte principale del soggetto unico per la distribuzione dell'acqua in tutto il Sud Italia".
"A questa idea - ha rilevato Emiliano - si deve accompagnare la disponibilità di tutti gli altri soggetti interessati, perché cucire una governance così complessa su un bene così essenziale, è un'operazione politica di grande livello, alla quale come Regione Puglia abbiamo dato disponibilità, come l'ha data il presidente del Molise a condividere l'acqua della diga del Liscione. Questo - ha concluso Emiliano - non è solo un problema tecnico, ma è un problema di natura politica e noi siamo pronti a discuterne con il commissario e col Governo senza nessun tipo di prevenzione”.
Gli interventi in questione che permetteranno l’esercizio dell’invaso Pappadai sono il recupero funzionale delle opere, degli impianti e delle apparecchiature dell’invaso (importo progetto, 2.000.000 euro, importo lavori 1.330.000 euro) e il recupero funzionale di opere e impianti del sistema irrigazione Salento costituito dal nodo idraulico di Monteparano e nodo idraulico di Sava, due centri del Tarantino (importo progetto 2.133.000 euro, importo lavori 1.361.295 euro). Ad aggiudicarsi le opere è stata l'impresa tarantina Delfiume. Adesso il 23 maggio avverrà la consegna dei lavori relativi ai due progetti finanziati. Alla presentazione erano presenti le diverse Autorità nazionali e regionali che gestiscono la risorsa idrica, nonché le associazioni del mondo agricolo. Per Donato Pentassuglia, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, “abbiamo lavorato con i diversi soggetti, Autorità di distretto meridionale, Acque del Sud, commissario straordinario per gli interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, ministeri, fino ad arrivare a intercettare risorse importanti dal Fondo di Sviluppo e Coesione. In quest’opera - ha evidenziato Pentassuglia - abbiamo stanziato risorse importanti a valere sul nostro bilancio regionale. Si tratta dei primi 6 milioni che hanno determinato opere che di fatto consentono l’utilizzazione vera e piena di questa diga”.
TRAGUARDI/ Il presidente della Cassa Edile di Taranto Angelo Bozzetto nominato Coordinatore delle Casse Edili industriali pugliesi
Scritto da Giornalista1Angelo Bozzetto, una vita nel sistema dell'edilizia, attualmente presidente della Cassa Edile di Taranto è stato eletto Coordinatore regionale delle Casse Edili industriali della Puglia: la designazione ha avuto luogo a Bari, il 14 aprile, nel corso della riunione del Consiglio Generale di ANCE Puglia, su proposta del Presidente regionale Gerardo Biancofiore. La nomina è stata accolta con entusiasmo da tutto il sistema della bilateralità pugliese, che ha riconosciuto nel Presidente Bozzetto una figura autorevole, capace di garantire continuità e innovazione, attribuendogli altresi spirito di sintesi e visione strategica. Un ringraziamento particolare va al Presidente Gerardo Biancofiore per la fiducia espressa, al Presidente Vito Messi di ANCE Taranto, ai Presidenti di ANCE Bari, Brindisi, Lecce e Foggia, nonché a tutti i Presidenti delle Casse Edili industriali pugliesi per la nomina avvenuta all'unanimità. «Sento forte la responsabilità e l'onore di questa nomina - ha commentato Bozzetto - incarico che intendo svolgere in piena sintonia con tutti i colleghi, nel segno della cooperazione, dell'efficienza e della difesa del valore del lavoro regolare e sicuro nel settore edile. La Puglia può e deve diventare un esemplare modello di buona bilateralità.» La Cassa Edile di Taranto esprime il proprio orgoglio per questo prestigioso incarico che riconosce l'impegno e la qualità del lavoro svolto in questi anni da tutto il sistema territoriale.
MESSA PASQUALE -EX ILVA/ L'arcivescovo: "vertenze ancora aperte, per il lavoro e per la salute". Il commissario Quaranta: "la città non dialoga con noi"
Scritto da Giornalista1“Tutto ciò che attiene alla questione industriale tarantina non è più questione di conoscenza né di coscienza. Sappiamo ormai tutto. Tutte le vicende umane che non riescono a risolversi, che sembrano non avere via d’uscita, mancano di un atto di superamento dettato dall’amore”. Lo ha detto l’arcivescovo di Taranto, Ciro Miniero, nell’omelia per la messa del precetto pasquale celebrata oggi nello stabilimento di Acciaierie d’Italia, presenti molti dipendenti della fabbrica, dirigenti, autorità e anche due dei tre commissari dell’amministrazione straordinaria: Giancarlo Quaranta e Davide Tabarelli. “Mi appello a chi ha il compito e il dovere di agire - ha detto l’arcivescovo - affinché voi possiate ritrovare serenità, che la città tutta possa intravedere un orizzonte limpido. Tutto deve partire da questo segno di amore dal più potente al più piccolo” ha evidenziato l’arcivescovo di Taranto. Prima di questo passaggio, Miniero ha sostenuto riferendosi alla crisi occupazionale e industriale di Taranto: “Nessuna delle vertenze degli ultimi anni può dirsi risolta, restano tutte vivide le emergenze che preoccupano voi operai e la città tutta. A tutto questo si aggiungono la preoccupazione e le incertezze del contesto internazionale”. E ancora ha aggiunto Miniero: “Tutti conosciamo la situazione sanitaria così come la precarietà dei lavoratori. Chissà però se ci siamo chinati per guardare dal basso loro, gli ammalati, questa città, con lo spirito di chi serve per amore” e se “ci siamo piegati a servizio sincero degli ammalati, degli operai e delle famiglie”.
“In un anno la città non ha trovato il tempo, il modo o la volontà di avviare il dialogo con l’azienda, con questa azienda, basata sull’onestà intellettuale”. ha detto oggi, nel suo intervento alla fine della messa uno dei commissari di Acciaierie d’Italia, Giancarlo Quaranta, a proposito del rapporto tra Taranto e l’ex Ilva. Ci sono state solo due eccezioni, ha detto Quaranta riferendosi ai meeting di due club service, “occasioni che hanno permesso un dialogo serio, concreto, privo di qualunque forma di compromesso. Se ai dipendenti di questa fabbrica si dovesse concedere di produrre ancora acciaio, gli stessi contribuiranno concretamente alla realizzazione di un nuovo ponte, quello sullo Stretto”. Il commissario Quaranta, sempre sul rapporto tra l’ex Ilva e Taranto, ha poi chiesto all’arcivescovo Ciro Miniero, che ha celebrato la messa del precetto pasquale presente una platea di dipendenti AdI, ma anche rappresentanti delle istituzioni, dei sindacati e dell’imprenditoria, di “favorire la costruzione di un ponte più importante di quello sullo Stretto. Un ponte sul quale fare incontrare convinzione, trasparenza e onestà intellettuale. Qualità necessarie a scongiurare un epilogo per questa fabbrica che non risolleverà nessuno di noi dal peso della responsabilità dell’aver agito con imperizia”. E prima di questo passaggio sulla città di Taranto, Quaranta ha detto, a proposito della gestione commissariale di Acciaierie, che “dal febbraio 2024 abbiamo improntato la nostra azione alla trasparenza e alla concretezza: abbiamo chiuso i contenziosi ereditati, avviato la Valutazione di impatto sanitario in anticipo rispetto agli obblighi europei, risposto a tutte le richieste legittime di dati e informazioni, inserito nel bando di vendita dell’Azienda l’impegno alla decarbonizzazione e al ristoro per la città. Abbiamo riattivato gli impianti nel rispetto degli standard ambientali - ha sostenuto Quaranta -, ricostruito la fiducia dei clienti storici e reso possibile il recupero dei crediti pregressi per dipendenti e fornitori. Ai collaboratori di questa fabbrica vogliamo dire con chiarezza: in questi anni avete dimostrato competenza, dignità e pazienza. È su queste basi che possiamo costruire il futuro dell’azienda”.
"Dopo anni di inerzie e promesse disattese, finalmente vediamo una prospettiva concreta e duratura. Vi assicuro che stiamo lavorando avendo ben presenti gli interessi di tutti e non lasciando indietro nessuno”. Lo ha dichiarato su Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, nel messaggio ai lavoratori della fabbrica dell’acciaio, messaggio letto da uno dei tre commissari di AdI, Davide Tabarelli, alla fine della messa . Per Urso, “é un momento complesso a livello internazionale, per l’economia in generale e per la siderurgia in particolare. Come molti di voi sanno, i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e di Ilva, in merito alla cessione dei complessi aziendali, hanno avviato la procedura per negoziare in via preferenziale con il consorzio azero guidato da Baku Steel Company CJSC e Azerbaijan Investment Company OJSC. Questa decisione - dichiara il ministro nel suo messaggio ai dipendenti AdI - è il risultato di un’analisi approfondita delle offerte arrivate. Ci siamo impegnati per cercare la soluzione più affidabile focalizzandoci sulla solidità finanziaria, sulla sostenibilità industriale e sui benefici occupazionali per la vostra comunità”. Urso formula quindi gli auguri di Pasqua, “sperando che ciascuno possa trarre nuova linfa da questo periodo di festa, per affrontare le sfide future con rinnovata determinazione”. (foto ANS)
PORTO DI TARANTO/ 15 mln per riqualificare i lavoratori TCT-Evergreen
Scritto da Giornalista1
Quindici milioni di euro per la riqualificazione professionale dei 320 addetti ex TCT-Evergreen, la società che sino al 2015 ha avuto in concessione il terminal container nel porto di Taranto. Si tratta di personale attualmente disoccupato, attualmente in carico all’Agenzia per i lavoro portuale. Oggi la Regione Puglia ha approvato l’accordo sulla formazione dei lavoratori. La Regione ha condiviso il “Protocollo di intesa tra Regione Puglia e Autorità di Sistema Portuale del Mar Jonio” per la definizione di un quadro di interventi per il rilancio e la salvaguardia dell’occupazione dell’area portuale di Taranto con il comitato Sepac - task force Lavoro -, Arpal, Autorità di Gestione Regione Puglia, Autorità di Sistema Portuale di Taranto, dipartimento formazione della Regione Puglia e i sindacati Cgil, Cisl e Uil. “Si tratta di un vero e proprio intervento di riqualificazione professionale, per un investimento che si aggira attorno ai 15 milioni di euro - dicono Cgil e Filt Cgil -. E’ un processo che auspicavamo da tempo, considerato che l’approvazione del percorso e della presa in carico di Arpal (Agenzia Regionale Politiche Attive del Lavoro), oggi fornisce non solo a questi lavoratori, ma anche allo stesso porto di Taranto, uno scenario di prospettiva capace di essere appetibile anche per nuovi investimenti di rilancio delle attività portuali” L’Arpal Puglia, infatti, coordinerà i percorsi di formazione, progettati per garantire l’aggiornamento delle competenze e il reinserimento nel mercato del lavoro. I corsi, della durata variabile tra 300 e 630 ore, includeranno stage aziendali e culmineranno con il rilascio di certificazioni valide a livello europeo. La finalità, si spiega, “è fornire strumenti concreti per affrontare nuove sfide professionali e garantire un futuro lavorativo stabile”. Attualmente i 320 ex TCT-Evergreen percepiscono l’Ima, indennità di mancato avviamento, che, insieme all’Agenzia, è stata prorogata dal Parlamento con una norma ad hoc per il 2025 e il 2026. Analogo intervento è stato disposto anche per i porti di Cagliari e Gioia Tauro. Un’altra parte del personale iniziale ex TCT-Evergreen è invece al lavoro con Yilport, la nuova società terminalista turca che nel 2020 è subentrata ad Evergreen.
IL BANDO/ "Innovativi per vocazione": Confcommercio Taranto lancia un premio per i giovani imprenditori
Scritto da Giornalista1“Innovativi per vocazione”, Confcommercio Taranto lancia un premio che riconosce e valorizza le imprese giovanili che si distinguono per innovazione, sostenibilità e diversificazione. Il Premio che è alla sua prima edizione, è ideato dalla categoria Giovani Imprenditori Confcommercio Taranto e verrà assegnato annualmente. L’avviso con il regolamento del Premio Giovani Imprenditori 1° edizione, ed i moduli di partecipazione è pubblicato sul sito di Confcommercio (www.confcommerciotaranto.it ).
Le candidature dovranno pervenire alla Confcommercio entro il 30 aprile, all’ indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
Possono partecipare al Premio le imprese iscritte alla Camera di commercio di Brindisi e Taranto da non più di 5 anni dalla data di pubblicazione dell’Avviso; è essenziale che la media di età dei componenti della compagine societaria non superi i 42 anni. Possono candidarsi le imprese operative in qualsiasi settore economico e con sede legale e/o operativa nella provincia di Taranto.
“Con questo Premio vogliamo valorizzare – commenta Claudio Fino, presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio Taranto- quelle imprese giovanili più audaci che con il loro impegno nell’innovazione possano contribuire a scrivere un cammino di sviluppo e crescita sostenibile per il nostro territorio”
Le candidature saranno valutate da una commissione di esperti sulla base di sei criteri: Innovazione- Sostenibilità- Diversificazione- Crescita e Sviluppo – Impatto sul territorio- Digitalizzazione; ambiti ad ognuno dei quali verrà assegnato un punteggio sulla base di un processo di valutazione che comprenderà: l’analisi della documentazione presentata; un colloquio conoscitivo con i rappresentanti della azienda; la visita in azienda e la valutazione finale.
La commissione esaminatrice sarà composta da un rappresentante dei Giovani imprenditori Confcommercio Taranto, da esperti di innovazione, sostenibilità e sviluppo aziendale e da membri di Confcommercio Taranto e dei due co-partner del Premio, BCC Banca Bari e Taranto e Confidi Confcommercio Puglia.
Il Premio prevede un riconoscimento ufficiale in danaro per i primi tre classificati di euro 500,00 e targa di merito. La cerimonia di premiazione avverrà nel mese di Giugno.
VENDITA DELL'ILVA/ Vertice a Palazzo Chigi. Urso: dal 14 trattativa esclusiva con l'acquirente. Ora massimo riserbo
Scritto da Giornalista1Nel vertice di ieri a Palazzo Chigi con i sindacati metalmeccanici, il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha annunciato che dopo il 14 marzo i commissari straordinari assegneranno l’ex Ilva e poi partirà la trattativa esclusiva con il soggetto acquirente. Lo apprende AGI da fonti partecipanti al tavolo svoltosi ieri nella sala verde. Non sono però stati fatti i nomi dei soggetti industriali. Oltre ai ministri Urso, Calderone e Pichetto Fratin, collegato un video anche il responsabile dell’Economia, Giorgetti.
“Voglio assolutamente evitare che qualcuno faccia ricorso, aggrappandosi a una dichiarazione che può sfuggire a qualcuno. C’è bisogno della massima discrezione fino al termine previsto dal bando”, ha aggiunto Urso, secondo quanto riferiscono fonti partecipanti al tavolo Governo-sindacati sull’ex Ilva.
“Servono strumenti straordinari per gestire una crisi straordinaria, nessun lavoratore deve restare indietro”. ha chiesto la Uilm con il segretario generale Rocco Palombella.“Dobbiamo gestire la vertenza dell’ex Ilva con strumenti straordinari che prevedano anche forme di risarcimento ai lavoratori, perché la nostra priorità è non lasciare indietro nessuno - ha detto Palombella -. Abbiamo di fronte un passaggio epocale verso una produzione green e per questo c’è bisogno di misure che diano una risposta a ogni lavoratore. Il destino dello stabilimento passa dalla tutela dei lavoratori in Ilva as, degli appalti e dei lavoratori sociali attualmente in cassa integrazione. A una nostra richiesta specifica sia la ministra Calderone che il ministro Urso hanno dichiarato di assumersi l’impegno di salvaguardare l’intera occupazione garantendo strumenti e risposte per tutti i lavoratori sociali e in Ilva as, oltre ai lavoratori dell’appalto che saranno tutelati” ha detto infine Palombella.
Alla presidenza del Consiglio abbiamo detto non un lavoratore di meno. I lavoratori che hanno difeso l’azienda sono tutti quanti in questo processo di transizione verso la decarbonizzazione. Devono essere tutti quanti coinvolti e garantiti”. ha detto Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil, dopo l’incontro. “Abbiamo detto al Governo che vogliamo provare a confrontarci con il nuovo soggetto che dovesse esserci, vogliamo confrontarci con il Governo, e provare a raggiungere un accordo. Un accordo con i Governo, le istituzioni e la nuova proprietà che sia un accordo di acciaio ma per il lavoro e l’ambiente, questo deve essere il segnale nuovo” ha detto De Palma.
Le proposte presentate hanno tutte l’aspetto della decarbonizzazione, i tempi che ci hanno definito sono il mese di giugno, e questo è il mese in cui le risorse messe a disposizione dello Stato vengono in qualche modo ad esaurirsi”. ha sottolineato Ferdinando Uliano, segretario generale Fim Cisl, “Avremmo due mesi di tempo da aprile per sviluppare una trattativa e mettere in sicurezza le questioni poste” ha detto Uliano.
“Non è ancora possibile entrare nel merito delle proposte in campo poiché la gara è ancora aperta. Entro la seconda metà di marzo, il governo prevede di valutare le offerte ricevute e di avviare un negoziato esclusivo con il soggetto ritenuto più adatto”. Lo dichiara la Fim Cisl col segretario generale Ferdinando Uliano e il segretario nazionale Valerio D’Alò sul vertice a Palazzo Chigi sull’ex Ilva. “Contemporaneamente - dice la Fim - saranno avviate procedure antitrust e sarà esercitata la golden power, un potere di controllo e salvaguardia per garantire che l'azienda rimanga sotto un adeguato presidio. Un punto importante emerso durante l'incontro è la collaborazione con gli enti locali, che il ministro Urso ha evidenziato come un aspetto fondamentale della procedura di cessione. Questo approccio mira a garantire che tutte le parti interessate siano coinvolte e che le decisioni prese siano condivise”. Uliano e D’Aló “hanno preso atto delle tempistiche indicate dal ministro, sottolineando la necessità di completare l'operazione in tempi rapidi, specialmente considerando che, come indicato dallo stesso Urso, a giugno l'azienda potrebbe trovarsi in difficoltà. I tempi non devono però influire sul percorso della trattativa che sarà sviluppata con la nuova società ricordando che nel 2018 l'accordo arrivò dopo circa un anno di negoziato”. La Fim, inoltre, ha “accolto positivamente la prospettiva di una partecipazione pubblica nella nuova compagine societaria”, esprimendo però “la necessità di comprendere meglio gli aspetti di governo e gestione dell'azienda”. La Fim ha ribadito “che l'accordo sindacale deve essere un elemento centrale, vincolante, soprattutto per quanto riguarda l'occupazione, sia di Acciaieria D’Italia, Ilva As e indotto, e le misure da adottare per garantire che nessuno venga lasciato indietro”. Per la Fim, “è essenziale considerare anche forme di incentivo per i lavoratori e tutte le opportunità industriali che si potranno generare. Infine, è stato sottolineato come sia prioritario garantire che il processo di decarbonizzazione sia accompagnato da una sostenibilità che non sia solo ambientale, ma anche sociale. Questo aspetto è fondamentale per assicurare che l'intera operazione possa realizzarsi in modo equilibrato e responsabile, tutelando tanto l'ambiente quanto le persone coinvolte”.
LAVORO/ Hiab chiude a Taranto, parte la casa integrazione per circa 100 dipendenti e si cercano acquirenti
Scritto da Giornalista1Partirà da la cassa integrazione straordinaria alla Hiab, durerà 12 mesi e accompagnerà la dismissione dello stabilimento di Statte (Taranto) dove sinora l’azienda ha costruito gru di piccole e medie dimensioni. La Hiab ha un centinaio di dipendenti. La cassa inizialmente sarebbe dovuta cominciare l’1 marzo ma lo slittamento dell’incontro tra ministero del Lavoro, Hiab, sindacati metalmeccanici e Regione Puglia ha fatto slittare i tempi. Hiab ha offerto dieci mensilità all’esodo e le sigle metalmeccaniche hanno chiesto che l’incentivo sia corrisposto anche ai lavoratori che potrebbero pensionarsi.
Alla Hiab di Statte, comune alle porte di Taranto, il 28 febbraio è stato l’ultimo giorno di lavoro. La cassa coinvolge circa 100 dipendenti, mentre la produzione di gru piccole e medie sinora fatta a Taranto, verrà cancellata. Si farà in Polonia e in Spagna. In Italia Hiab, controllata della multinazionale Cargotec, terrà solo il sito di Minerbio, in provincia di Bologna, nel quale prossimamente confluirà con un accorpamento quello di Argelato, anch’esso nel Bolognese, dove lavorano circa 13-14 unità. La Vertus, è la società a cui Hiab ha conferito l’incarico di advisor per cercare possibili, nuovi investitori per lo stabilimento che si chiude.
E sono tre, intanto, le manifestazioni di interesse per Hiab, anche se due sembrerebbero più fondate in questa fase iniziale. Ma Hiab non ha fatto nomi, né ha indicato provenienza e settori delle imprese, dicendo che si è in una fase preliminare. Hiab, in sostanza, sta acquisendo notizie sugli interlocutori e per il momento non si sbilancia. Nel piano industriale ha preventivato su Minerbio una produzione di 250 gru nel 2025 e di circa 300 nel 2026. A Minerbio, che costruirà gru grandi, non ci saranno esuberi ma solo l’assorbimento del personale che ora è ad Argelato. Una volta fatte le chiusure, la produzione di Hiab avverrà a Minerbio per l’Italia, Spagna, Brasile e Polonia. Nell’accordo sulla cassa integrazione entreranno gli aspetti già concordati per le parti. Ovvero che la Hiab è disposta a dare un incentivo di 10mila euro più tre mesi di fitto pagato se da Taranto in 25 - questo il numero indicato - dovessero essere disponibili a trasferirsi a Bologna, ma le disponibilità anche ieri non sono emerse. Inoltre, verrà corrisposta un’integrazione economica alla cassa per tutto il periodo di vigenza per ridurne l’impatto economico, mentre chi dovesse chiudere il rapporto di lavoro mentre è in corso la cassa, riceverà dalla Hiab in una soluzione unica la quota integrativa relativa al periodo compreso tra l’uscita definitiva dall’azienda e la conclusione della stessa cassa.
GRANDI MANOVRE/ Gli azeri di Baku Steel di nuovo a Taranto, si va verso la scelta dell'ex Ilva
Scritto da Giornalista1Nuova missione degli azeri di Baku Steel all’ex Ilva di Taranto dove hanno incontrato i tecnici di Acciaierie d’Italia. Mentre in uno degli ultimi fine settimana erano stati i sei commissari delle due amministrazioni straordinarie, AdI e Ilva, a recarsi a Baku, capitale dell’Azerbajian, e a visitare i loro impianti. Non è certo la prima visita che i rappresentanti di Baku compiono a Taranto. Rientra probabilmente negli approfondimenti sul dossier che uno dei potenziali acquirenti sta effettuando e precede la decisione del Governo e dei commissari sul nuovo investitore. Per il Governo e i commissari, sono gli ultimi giorni di valutazione. Nella serata di domani, nell’incontro che il Governo avrà a Palazzo Chigi con le sigle sindacali - lo ha convocato il sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano -, dovrebbe essere presentato il quadro d’insieme. Cioè dovrebbero essere illustrati i contenuti delle tre offerte arrivate dall’azera Baku Steel, dall’indiana Jindal International e dal fondo americano Bedrock per l’insieme di Acciaierie, visto che si è inteso privilegiare chi punta al gruppo intero e non a singoli asset, sui quali ci sono sette offerte. La scelta del vincitore sarà invece effettuata entro il 14, come il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha specificato. A pochi giorni dalle date dell’11 e del 14, la decisione finale - apprende Quotidiano - non è stata ancora ufficialmente presa. Tratta poi la conclusione, non ci sarà - come era parso in un primo momento - il negoziato esclusivo con il vincitore della gara alfine di migliorare l’offerta presentata poiché i pilastri sono già stati posti. E d’altra parte dalla prima data fissata per la presentazione delle offerte vincolanti, che era fine novembre, si sono succeduti una serie di rinvii proprio per dar modo ai tre potenziali investitori di rilanciare la propria proposta. Cosa che é avvenuta soprattutto per Baku e Jindal. Presa quindi la decisione, non partirà un supplemento di trattative, ma un’ulteriore fase, non meno impegnativa, che riguarderà l’adozione del Golden Power da parte del Governo, che attraverso questi poteri speciali eserciterà la vigilanza sull’interesse pubblico nazionale, il rilascio del parere dell’Antitrust europeo (anche se Baku e Jindal non appartengono a Paesi della UE, tuttavia ci potrebbero essere esportazioni di queste aziende verso l’area della UE), la stesura del contratto di vendita e la messa a punto della norma che prevederà la partecipazione minoritaria dello Stato nella nuova compagine societaria (potrebbe essere intorno al 20 per cento e il Governo pare che intenda fare un provvedimento specifico). Mentre costituirà un capitolo a parte, poi, il confronto con i sindacati per l’accordo relativo al personale da assumere e all’organizzazione del lavoro.
ASSEMBLEA CONFINDUSTRIA/ Confronto sulle rotte del cambiamento. Fratin annuncia: firmato il decreto, Taranto hub eolico offshore
Scritto da Giornalista1Energia, innovazione, decarbonizzazione, sono queste le parole maggiormente richiamate ieri all'assemblea di Confindustria Taranto su Le rotte del cambiamento. È stata una grande occasione di incontro e di riflessione sui più importanti temi che riguardano il presente e il futuro del territorio in rapporto alla sua visione di crescita e economica e imprenditoriale. Si è parlato di come gestire le risorse in campo, PNRR , JTF, Contratto istituzionale di Sviluppo, di Giochi del Mediterraneo, e naturalmente dell'ex Ilva prossima alla cessione. Particolarmente attese in questo senso erano gli interventi del presidente nazionale di Confindustria Emanuele Orsini e di Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e vice presidente di Confindustria.
Ad aprire i lavori è stato il presidente di Confindustria Taranto Salvatore Toma che ha abbracciato tutte le questioni sul tappeto sottolineando la necessità che tutte le risorse disponibili siano spese perché non farlo sarebbe un'enorme occasione persa "Oggi - ha detto-abbiamo una dote straordinaria di risorse – dal PNRR al JTF a quelle già previste nel CIS, il Contratto istituzionale di Sviluppo – ma occorre che i processi godano di una forte accelerazione.
E’ una sfida che non possiamo permetterci di perdere. Tali risorse andranno ripartite su progetti importanti, che vanno dalla ricerca e sviluppo per la filiera dell’idrogeno verde allo stoccaggio di energia da fonti rinnovabili e all’efficientamento energetico; dal sostegno alla transizione ecologica per tutelare le risorse naturali ai progetti su innovazione, transizione e diversificazione dell’economia. Senza entrare nel merito dei progetti pubblici, attivati da Comune e Commissario per le bonifiche, che avranno ricadute importanti sull’economia del territorio, fondamentali sono le misure a favore delle imprese che saranno attivate attraverso avvisi pubblici. E parliamo di misure riguardanti ricerca, servizi avanzati in ottica di innovazione e sostenibilità, aiuti agli investimenti produttivi. Gli avvisi avranno inizio a partire dal terzo trimestre di quest’anno, per proseguire nell’anno prossimo e chiudersi entro il 2029. Accanto a questi, ci sono una serie di strumenti che vanno dai Pia ai Mini Pia, Nidi, Tecnonidi, Gber e Impresa Possibile, grazie alla programmazione virtuosa della nostra Regione Puglia. Non meno di rilievo si prospettano le misure di sostegno alla riqualificazione e formazione dei lavoratori, anche cassintegrati, con particolare attenzione alla formazione specialistica e professionalizzante per la transizione. Rispetto al PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a fronte di un 30% di risorse spese a livello nazionale, la sola città di Taranto, destinataria di ben un miliardo 300 milioni di risorse complessive per 599 progetti, non supera il 9% di fondi già impiegati. E’ un dato che deve farci riflettere e che ci pone davanti ad una emergenza che non possiamo ignorare: la nostra capacità di spesa deve poter procedere in proporzionealla mole di opportunità di cui disponiamo."
La grande questione dell'ex Ilva e della sua cessione è stata al centro dell'intervento del presidente nazionale Orsini.
“Mi immagino e auspico che il 14, il 17 di questo mese sarà individuato il percorso con l’impresa che può essere interessata a portare quest’azienda che per noi é fondamentale. Che sarà, dev’essere anche coesa con il territorio - ha detto Orsini - perché sarà anche importante la costruzione che ci sarà tra territorio e impresa. La siderurgia è per noi fondamentale, perché se vogliamo avere un piano industriale del Paese e Ilva un pezzo della rotta - ha sostenuto Orsini citando il tema dell’assemblea di Confindustria Taranto, ‘le rotte del cambiamento’ -, è fondamentale avere le materie che sono quelle che costruiscono il percorso industriale e la siderurgia sicuramente è tra queste materie”.
Su questo fronte Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente, ha dato un annuncio importante con un videomessaggio in cui accanto all’impegno “sulla nuova Ilva decarbonizzata”, ha detto di aver “già firmato, e trasmesso per il concerto agli altri ministeri Economia e Trasporti, l’individuazione di Taranto come base di riferimento per le piattaforme offshore".
"Questo riesce a fare il paio, naturalmente, con quella che sarà la nuova produzione di acciaio di Ilva”, ha aggiunto Pichetto, "cioè l’utilizzo dell’acciaio per le piattaforme. È un impegno per creare un nuovo percorso. È un impegno nazionale per tentare di raggiungere dei livelli dei prezzi di energia che siano compatibili e permettano la competitività del nostro Paese”.
Quella dell’ex Ilva “è una storia complessa e in tutti questi mesi ho sottolineato sempre la centralità del piano industriale che è quello che dà garanzie al territorio, ai lavoratori e al fatto che l’Ilva di Taranto possa continuare a essere un hub strategico per il Paese". ha detto Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e vice presidente di Confindustria, parlando oggi a margine dell’assemblea.
"Credo che i commissari siano molto impegnati sull’analisi del piani industriali e dei piani di decarbonizzazione che per me fanno parte essenziale del piano industriale”, aggiunge Gozzi. “I commissari, sotto la guida di Giancarlo Quaranta, hanno fatto un lavoro eccellente. Un lavoro eccellente di normalizzazione sia industriale che organizzativa e manageriale, che costituisce premessa fondamentale per chi arriverà. Perché arrivare in un deserto disastrato, è una cosa ancora più difficile".
"Arrivare in un ambiente sia pure con tutte le difficoltà, ma ordinato e normalizzato, è il grande valore dell’azione di governo che i commissari hanno dato in questi mesi e di cui l’Ilva aveva estremamente bisogno", ha concluso il presidente di Federacciai.
Lu.Lo.
GRANDI MANOVRE/ Ex Ilva: rush finale per la vendita, commissari in Azerbajian per incontrare i vertici di Baku Steel
Scritto da Giornalista1I commissari delle amministrazioni straordinarie di Acciaierie d’Italia e di Ilva hanno incontrato a Baku, capitale dell’Azerbajian, i vertici di Baku Steel Company e i rappresentanti del Governo azero e della società statale Azerbaijan Investment Company Ojsc, per discutere della cessione dell’ex Ilva. I commissari hanno anche visitato gli impianti di Baku Steel. Il confronto viene ritenuto positivo. A novembre due dei tre commissari di AdI, Fiori e Tabarelli, erano stati in Oman e incontrato i manager di Jindal International, il gruppo che compete come Baku Steel e gli americani di Bedrock per l’intera acquisizione del gruppo dell’acciaio. In Oman, Jindal sta infatti costruendo un’acciaieria basata su forni elettrici e preridotto che dal 2026 produrrà inizialmente 3 milioni di tonnellate di acciaio per poi salire a 5 a regime. È un investimento da 3 miliardi di dollari. Rientrati in Italia dall’Azerbajian, i commissari AdI, Fiori, Quaranta e Tabarelli, ma anche i commissari Ilva, Danovi, Di Ciommo e Savi - è Ilva in as la società venditrice -, dovranno ora tirare le somme e riportarne le conclusioni al ministro delle Imprese, Adolfo Urso. Anche se Baku è data in pole position ed è quella che con i rilanci avvenuti entro il 14 febbraio ha offerto 400 milioni in più rispetto a Jindal, fonti vicine al dossier dicono che la partita non é definitivamente chiusa e che la verifica finale terrà conto di tutte tre le offerte. Anche quella degli americani di Bedrock - che è un fondo di investimento -, i quali, al contrario degli altri due gruppi, non hanno effettuato alcun rilancio confermando la proposta avanzata a gennaio. L’esito dell’istruttoria finale dei commissari potrebbe aversi già in questa settimana o all’inizio della prossima.