Cronaca, Politica & Attualità

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Cronache e ultime notizie. Aggiornamenti e approfondimenti in tempo reale dalla Puglia

La prima giornata di voto per l’elezione di sindaco e consiglio comunale si chiude a Taranto alle 23 con un’affluenza del 42,57 per cento. Manca per la stessa ora il raffronto con la tornata precedente del 2022 che registrò una partecipazione finale del 52,21 per cento, ma va precisato che nel 2022 si votò in un solo giorno per la concomitanza dei referendum sulla giustizia e lo scrutinio delle comunali avvenne solo dal primo pomeriggio del giorno successivo. E quindi la valutazione definitiva sull’affluenza di queste elezioni potrà essere fatta solo oggi pomeriggio sulla base dei dati relativi alla chiusura. Intanto nelle precedenti rilevazioni di quest’oggi l’affluenza è stata alle 12 del 13,83% contro il 16,24% del 2022, mentre alle 19 del 32,25 per cento contro il 34,63.
Continua a mantenersi in calo di due punti percentuali rispetto alle comunali di giugno 2022, il dato dell’affluenza a Taranto. Alle 19, seconda rilevazione della giornata, aveva votato il 32,25 per cento contro il 34,63 della volta precedente. L‘andamento è molto diversificato in base alle sezioni. Ve ne sono alcune, per esempio, che sono molto al di sotto, tra il 15 e il 19 per cento. Il dato delle 19 è riferito a tutte le 191 sezioni di Taranto. Il rilevamento delle 12 riferito sempre a 191 sezioni aveva evidenziato una affluenza del 13,83 per cento contro il 16,24 per cento della volta precedente. In queste comunali i candidati sindaci sono 6, le liste 28 e i candidati consiglieri circa 900 per 32 seggi. Rispetto alle ultime comunali, Taranto ha perso circa 2.700 elettori. 
In calo la percentuale di votanti a Taranto: il dato delle 12 è del 13,83% contro il 16,24% della tornata precedente, giugno 2022. Intanto 70 presidenti di seggio ieri mattina hanno rinunciato all’incarico, prima dell’insediamento dei seggi, pertanto si é dovuto provvedere alle sostituzioni. A Taranto per le comunali le sezioni sono 191 più 5 speciali (ospedali e carcere), mentre gli elettori sono 161.067, 2.700 in meno rispetto a giugno 2022, quando il corpo elettorale contava 163.778 iscritti. Per le elezioni di domani e lunedì, i neomaggiorenni, sono 706.
 Sei candidati sindaco, 28 liste, quasi 900 candidati consiglieri per 32 seggi da assegnare, centrodestra e centrosinistra disuniti. Sono i principali elementi delle comunali di Taranto, una delle città più grandi che va al voto domenica e lunedì. Alle urne sono chiamati circa 163mila elettori, ma, visto l’andamento delle ultime consultazioni, c’è un grosso punto interrogativo che si chiama astensionismo. In pista, per indossare la fascia tricolore, sono Piero Bitetti, Luca Lazzàro, Francesco Tacente, Mirko Di Bello, Annagrazia Angolano e Mario Cito. Bitetti, ex presidente del Consiglio comunale, è espressione di Con, movimento politico vicino al governatore pugliese Michele Emiliano, che con Pd, Avs, Demos, Dc e altre liste civiche di centrosinistra formano il suo schieramento (8 liste). Lazzàro è invece l’ex presidente di Confagricoltura Puglia. Debutta in politica ha 4 liste dalla sua ed è stato scelto da FdI, e sostenuto da Forza Italia, Noi Moderati e Partito Liberale.…
È Gianfranco Palmisano il nuovo Presidente della Provincia di Taranto. 37 anni, Vice Segretario del PD Pugliese, sindaco di Martina Franca e coordinatore ANCI Giovani Puglia. Eletto con 43.232 voti ponderati, ha superato l'esponente di destra Alfredo Longo che ha ottenuto 31.346 voti ponderati e Ciro D'Alò che invece ha ottenuto 20.901 voti ponderati. Affluenza alle urne 94,7% Schede bianche 0 Schede nulle 2Lu.Lo. 
di Luca Lorusso Alfredo Longo, sindaco di Maruggio, Ciro D'Alò sindaco di Grottaglie e Gianfranco Palmisano, sindaco di Martina Franca, si contendono oggi la carica di Presidente della Provincia di Taranto. 423 votanti, tra sindaci e consiglieri dei 29 comuni della provincia ionica. Ognuno di loro esprime un voto con un peso ponderale diverso, a seconda delle dimensioni del proprio comune. I comuni con maggiore valore ponderale sono Martina Franca, Grottaglie e Manduria. A questa tornata non partecipano Taranto e Massafra entrambe commissariate. Terminate le operazioni di scrutinio, viene proclamato eletto presidente della provincia il candidato che consegue il maggior numero dei voti, sulla base della ponderazione. A parità di voti, è eletto il candidato più giovane. Alle 1330 avevano votato 199 su 423 con un affluenza pari al 47%.
Dovrà essere rifatta da parte di Dri d’Italia, società di Invitalia, la gara di appalto per la progettazione e costruzione a Taranto dell’impianto per la produzione del preridotto di ferro che servirà ad alimentare i futuri forni elettrici dell’ex Ilva e quindi ad attuare la decarbonizzazione. Il Consiglio di Stato ha infatti confermato la sentenza del 2024 del Tar di Lecce che ha annullato gli atti con cui Dri ad agosto 2023 ha assegnato l’opera alla società Paul Whurt, specializzata in impiantistica siderurgica. L’impianto del preridotto ha già una dote di un miliardo a disposizione per essere costruito. Postato inizialmente nel 2019 nel Pnrr dal Governo Draghi, il Governo Meloni nel 2024 l’ha poi trasferito nel dl numero 19 del 2 marzo (misure sul Pnrr) per evitare che la scadenza del 2026 del Piano di ripresa e resilienza facesse saltare i fondi, visto che il progetto non era cantierabile a…
“Particolarmente gravi sono le accuse di ritardi, inerzie e peggio ancora di falsità addebitate alla Procura della Repubblica di Taranto con colpevole superficialità a fronte di eventuali responsabilità che andranno accertate nelle sedi opportune tenuto conto della gravità della vicenda che si è determinata il 7 maggio 2025 presso lo stabilimento siderurgico”. Sull’ex Ilva di Taranto, la giunta esecutiva distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) esprime “esprime massima solidarietà e vicinanza ai colleghi della Procura di Taranto reiteratamente ed infondatamente accusati di avere diffuso notizie false in ordine alla ricostruzione degli eventi e alle determinazioni assunte all’indomani dell’incendio sviluppatosi all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto lo scorso 7 maggio 2025”. Il riferimento è alle dichiarazioni rilasciate ieri dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, in ordine al sequestro senza facoltà d’uso dell’altoforno 1 dello stabilimento di Taranto a causa di un incendio e al fatto che secondo il ministro, ma anche secondo…
E' scontro tra Procura e Ministro delle Imprese sull'incendio ad Afo1 nell'ex Ilva di Taranto. Afo1 è stato posto sotto sequestro senza facoltà d'uso. Sulla questione il procuratore Eugenia Pontassuglia ha inviato una nota agli organi di stampa che a distanza di 24 ore ha scatenato la reazione del Ministro Urso. “Sulla base delle valutazioni espresse da Arpa Puglia”, la Procura della Repubblica di Taranto ha autorizzato “l'esecuzione della quasi totalità delle attività richieste, restando escluse quelle che, secondo le valutazioni tecniche espresse da Arpa, da un lato non incidevano sula integrità degli impianti, dall'altro apparivano confliggenti con le esigenze probatorie connesse al sequestro”. Queste le parole del procuratore della Repubblica di Taranto, Eugenia Pontassuglia, in merito al sequestro dell’altoforno 1 di Acciaierie d’Italia. Il procuratore risponde a quanto affermato dall’azienda, secondo la quale il ritardo con cui l’autorità giudiziaria ha dato l’ok all’intervento di messa in sicurezza dell’impianto, ha…
“La visione delle immagini registrate dalle telecamere interne all'impianto permetteva di riscontrare che alle ore 11.31 del 7 maggio 2025 dalla tubiera 1 era fuoriuscito un notevole quantitativo di gas incendiato seguito da proiezione di materiale solido incandescente con conseguente sviluppo di incendio di vaste proporzioni”. Così, in una nota, il procuratore della Repubblica di Taranto, Eugenia Pontassuglia, descrive l’incendio di mercoledì scorso all’altoforno 1 dell’ex Ilva (Acciaierie d’Italia) di Taranto, da cui é poi scaturito il sequestro senza facoltà d’uso dell’impianto. “Gli organi tecnici intervenuti - spiega il procuratore - chiarivano che l'evento in questione aveva esposto a evidenti rischi per la propria incolumità i lavoratori interni nonché quelli delle aziende terze presenti in tali luoghi sulla traiettoria delle emissioni incendiarie di gas e di materiale solido”. Inoltre, aggiunge il magistrato, “dipendenti di AdI avevano avuto accesso alla unità sanitaria sita all'interno dello stabilimento a causa di ustioni di…
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