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Giornale di Taranto - Cronaca, Politica & Attualità
Cronaca, Politica & Attualità

Cronaca, Politica & Attualità (5296)

Cronache e ultime notizie. Aggiornamenti e approfondimenti in tempo reale dalla Puglia

Era ai domiciliari, ma da casa sua dirigeva on line il gioco d’azzardo e in 146 giorni, ha postato sui social oltre 300 video. La Polizia ha arrestato a Manduria, e portato in carcere a Taranto, un 41enne. L’uomo utilizzava con più “profili” una popolare piattaforma social per pubblicare con assidua frequenza sia foto e video della sua vita quotidiana che per organizzare giochi d’azzardo on line nei quali lui rivestiva il ruolo del cosiddetto “mazziere”.L’uomo avrebbe anche postato numerosi video per festeggiare l’uscita dal carcere tempo addietro. Le prescrizioni del regime detentivo domiciliare vietano l’uso del telefono o di qualsiasi altro mezzo per comunicare con persone diverse da quelle appartenenti al suo stretto nucleo familiare. Il 41enne è stato prelevato a casa dagli agenti e anche questo momento della sua vita è stato ripreso da un video postato dalla moglie su uno dei profili social dell’uomo. 
Il Tribunale di Taranto ha ordinato il risarcimento di una vedova il cui marito è morto nel 2007 a causa di un carcinoma polmonare da esposizione ad amianto, benché la donna abbia presentato istanza 12 anni dopo il decesso dell’uomo e l’Inail abbia sollevato il giudizio la prescrizione. La giudice del lavoro, Giulia Viesti, ha riconosciuto il diritto a percepire la rendita ai superstiti e l’assegno funerario alla vedova dell’uomo, dipendente dell’ex Ilva di Taranto. L’uomo aveva subito anche un infortunio sul lavoro in fabbrica e svolto la prestazione lavorativa nello stabilimento siderurgico di Taranto sino al 29 febbraio 1992 con qualifica di operaio e mansioni di gruista e carropontista nell'area convertitori e presso il reparto dell’acciaieria 1. La vedova, assistita legalmente dall’Anmil di Taranto, ha chiesto all’Inail il pagamento delle prestazioni riconosciute per legge in favore dei congiunti dei lavoratori che decedono per infortunio o malattia professionale, solo nel…
La Marina Militare ha avviato ieri mattina a Taranto la costruzione della nuova caserma sommergibili “Farinati”. La cerimonia, con il simbolico primo getto di cemento, ha segnato l’inizio dei lavori della struttura intitolata alla medaglia d’oro al valor militare, capitano di corvetta Paolo Tolosetto Farinati degli Uberti, morto al comando del regio sommergibile Balilla nelle acque del Mar Adriatico nel luglio 1916. L’evento, ha spiegato la Marina, “simboleggia la rinascita di una infrastruttura storica e strategica per Taranto e per la componente sommergibili della Marina Militare, da oltre un secolo legata alla città. La caserma è destinata a ospitare gli uffici del comando flottiglia sommergibili e dei sottomarini dipendenti. Un progetto di rilevante importanza, che si inserisce nel generale potenziamento e modernizzazione delle infrastrutture militari del Paese e contribuisce al miglioramento del benessere del personale imbarcato sulle unità subacquee”. “È stato molto emozionante presiedere oggi questa cerimonia - ha detto…
Un’indagine della Procura di Taranto, condotta dalla guardia di finanza, sugli appalti del carcere di Taranto ha portato oggi a 3 arresti e 5 misure interdittive, due delle quali riguardano l’ex direttrice del carcere, Stefania Baldassari, e l’ex direttore generale del Comune di Taranto e attuale dirigente comunale, Carmine Pisano. Sotto le lente degli investigatori sono finite la gestione di alcuni appalti assegnati tra il 2020 e il 2022. Sono 10 complessivamente le persone indagate. Le accuse contestate a vario titolo sono false attestazioni, falso ideologico, truffa, abuso d’ufficio, turbativa d’asta e corruzione. Secondo quanto accertato dalle indagini, l’ex direttrice ha in più occasioni attestato falsamente la sua presenza nel carcere aggirando il sistema di rilevamento delle presenze. Inoltre, Baldassari ha procurato un ingiusto vantaggio a una cooperativa per la gestione di un laboratorio di pasticceria nell’istituto di pena, sempre secondo l\\\\\\\'accusa. Proprio Baldassari nei mesi scorsi aveva ottenuto dalla…
Furto notturno alla biblioteca alla Biblioteca Acclavio di Taranto. I responsabili si sono introdotti nella struttura di piazzale Bestat dopo aver sfondato una porta. Il loro bottino è stato l’incasso dei distributori automatici di caffè e merendine. Questo deplorevole atto - scrive il sindaco Rinaldo Melucci in una nota- non solo rappresenta un danno economico (è stato rubato l’incasso dei distributori automatici di bevande e snack), ma desta sconcerto in quanto colpisce profondamente uno dei poli culturali più importanti della nostra città. Melucci sottolinea inoltre che è fondamentale che tutti, cittadini e istituzioni, in collaborazione, proseguano e rafforzino il loro impegno volto a promuovere e proteggere questi luoghi di cultura, affinché gli stessi possano continuare a svolgere il proprio ruolo educativo e sociale.
Le temperature elevate di quest’estate hanno surriscaldato le acque del mare e provocato due fenomeni: la moria delle cozze nere allevate nel mare di Taranto, una pesante ipoteca per quelle che il prossimo anno dovrebbero andare sul mercato, e l’allontanamento delle meduse dalle spiagge di Castellaneta Marina e Ginosa Marina sul litorale ionico occidentale, a poche decine di chilometri dal capoluogo. Già nelle scorse settimane i mitilicoltori avevano dichiarato che le cozze rimaste in mare e che dovevano essere raccolte per la vendita, sono di fatto rimaste \"asfissiate” dal caldo e dal conseguente innalzamento della temperatura dell’acqua del mare. Tant’è che la richiesta di cozze nere da parte dei consumatori, molto elevata nel periodo estivo, è stata soddisfatta col prodotto ittico proveniente da altre parti della Puglia (l’Adriatico), da altre regioni, ma anche dall’estero (Grecia e Spagna). Adesso, però, il problema rischia di minacciare anche la produzione attesa nel prossimo…
Con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, tre uomini di Palagiano, in provincia di Taranto, sono stati fermati dai carabinieri nelle scorse ore e condotti in carcere. Si tratta di un 23enne, un 27enne e un 34enne. Vittima dello stupro è una ragazza di 23 anni che i tre dovevano riaccompagnare a casa e che invece hanno condotto, forzando la sua volontà, nelle campagne isolate dove l’hanno sottoposta a violenza.
di Luca Lorusso L'amico di una città intera. Così è stato definito in uno dei tanti, tantissimi messaggi che in queste ore stanno invadendo i social per ricordare Max, il cane buono, amato da tutti, che purtroppo non è sopravvissuto a una serie di patologie che lo hanno colpito rendendo vano l intervento dei medici del centro veterinario di Locorotondo dove era ricoverato. Già se ne sente la mancanza, in centro, dove stazionava abitualmente, salutato sempre con affetto. Amato tanto si, al punto da finire al centro di una petizione popolare quando fu rinchiuso in un canile. Ora lo spazio va ai ricordi, alle testimonianze fotografiche, ed è significativo che la città si riconosca nella storia di Max, cane randagio, in cerca di un padrone che viene adottato da una comunità intera. Ora è partita una petizione per dedicargli una statua, o una targa che sta suscitando polemiche e reazioni…
Lutto nel mondo dell’impresa a Taranto. Ieri, dopo una lunga malattia, è venuto a mancare all’età di 85 anni, Renato Ninfole, mitico capitano d’impresa della celebre torrefazione tarantina. Renato Ninfole ha, infatti, guidato per tanti anni la storica azienda di caffè che dal cuore della città vecchia, a partire dal 1921 è riuscita ad evolversi, rappresentando, di fatto, uno dei simboli produttivi della città dei due mari. Era tenace Renato Ninfole, e come esponente della seconda generazione dei Ninfole, aveva guidato a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90 il nuovo corso dell’impresa famigliare, traghettando l’opera artigianale in un vero e proprio colosso agro-industriale di qualità. A lui si deve anche la costruzione del moderno stabilimento lungo la strada che da Taranto porta a San Giorgio Ionico, e il rinnovamento dell’asse produttiva, di commercializzazione e distribuzione del prodotto in tutta Italia. Era un uomo libero e per questo amava il…
Si dimette dal servizio dopo essere stata aggredita, sia verbalmente che fisicamente, dai genitori di un bambino che stava medicando durante il turno di notte. Protagonista una dottoressa di 32 anni di Manduria (Taranto), in servizio alla guardia medica di Maruggio, sul litorale orientale tarantino. La dottoressa ha motivato le dimissioni dalla guardia medica con la mancanza di tutele. “Ho rassegnato le dimissioni - ha detto -, mi dispiace per il lavoro a cui tenevo tanto e so che sarà difficile trovare un sostituto vista la carenza di medici, ma non riuscirei più a lavorare serenamente senza la presenza di un minimo di vigilanza. Mi è capitato di ricevere insulti e aggressioni verbali - ha proseguito la dottoressa - ma questa volta ho avuto proprio paura perché se non fossero arrivati gli infermieri del 118 non so cosa sarebbe potuto accadere”. La dottoressa, subito l’aggressione, si è recata al pronto…
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