Economia, Lavoro & Industria (1959)
PNRR/ Taranto prima in Puglia per i finanziamenti sul digitale
Scritto da Giornalista1In Puglia è Taranto, con oltre 1,7 milioni di euro, a guidare l’elenco degli enti locali che hanno ottenuto più risorse nell’ambito della missione 1 del Pnrr, in particolare per la prima componente mirata alla digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella pubblica amministrazione.
I dati sono stati diffusi sulla piattaforma PA digitale 2026 dal dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri. Sono diverse le misure già finanziate: 14mila euro per i servizi legati alla carta d’identità elettronica, oltre 516mila euro per sito e servizi online, più di 219mila euro per l’adozione dei sistemi PagoPA e app IO e poco meno di 1,1 milioni di euro per abilitazione e migrazione ai servizi cloud.
“Costruire la città del futuro significa anche innovare i processi - ha detto il sindaco Rinaldo Melucci - ed è quello che stiamo facendo con queste risorse e con le competenze dei nostri uffici. È un modo efficace di accorciare la distanza tra cittadini ed ente”.
Infine per il vice sindaco Fabrizio Manzulli, “presto l’ammontare dei finanziamenti salirà ancora perché aspettiamo buone notizie da altre due misure: l’attivazione di una piattaforma per le notifiche digitali e un progetto di “citizen inclusion” per migliorare l’accesso ai servizi digitali”.
EOLICO/ Taranto porto di sbarco per Falck Renewables e BlueFloat Energy
Scritto da Giornalista1Falck Renewables e BlueFloat Energy hanno definito un’intesa col gruppo turco Yilport, concessionario del terminal container di Taranto attraverso la società San Cataldo Container Terminal (Scct). L’obiettivo, spiegano le società, “è raggiungere un accordo sulle modalità di utilizzazione a titolo esclusivo di un’area del terminal del porto di Taranto per portare avanti le attività legate alle fasi di costruzione e di operatività dei progetti di eolico marino galleggiante che le due società energetiche stanno sviluppando in partnership paritetica”. Falck Renewables e BlueFloat Energy si sono impegnate per la realizzazione di due grandi parchi eolici off shore al largo del Salento e di Brindisi.
L’oggetto del memorandum d’intesa è il potenziale utilizzo di un’area del terminal di Taranto, ubicato sul molo polisettoriale, “per lo sbarco, lo stoccaggio, la costruzione e l’assemblaggio delle piattaforme galleggianti e delle turbine eoliche in banchina”. Le aziende hanno costituito un gruppo di lavoro “che svilupperà in dettaglio i contenuti dell’accordo definitivo per la concreta utilizzazione e valorizzazione dell’area che consentirà a Falck Renewables e BlueFloat Energy di programmare tutte le attività e a Yilport Taranto di valorizzare l’operatività completa del Terminal.
Carlo Carbone, vicepresidente cda Yilport Taranto, sottolinea “l’importanza della sinergia con Falck Renewables e BlueFloat Energy per il terminal e per l’intero porto di Taranto. Il progetto valorizza la funzione multipurpose del terminal e rappresenta un passo del percorso per riportare il porto di Taranto al ruolo di piattaforma logistica strategica nel Mediterraneo, a supporto del sistema economico italiano valorizzando la filiera locale”.
“Quello di Taranto - commenta Kseniia Balanda, direttore eolico marino Italia della partnership Falck Renewables -BlueFloat Energy - è il primo porto con cui prendiamo un impegno perché l’area jonica, dal punto di vista logistico e strategico, può consentirci di avviare al meglio i cantieri connessi alla realizzazione dei progetti di eolico marino galleggiante in Italia”. “È nostra intenzione - prosegue Belanda - contribuire alla definizione di una strategia per la riconversione e la specializzazione dei porti italiani per questo tipo di impianti, sviluppando filiere locali, posti di lavoro e competenze attraverso formazione e collaborazioni con università e centri di ricerca. Questo è il primo di una serie di impegni che stiamo prendendo con il territorio al fine di co-sviluppare progetti concreti attraverso percorsi condivisi”.
IL RICONOSCIMENTO/ Il past president dei commercialisti di Taranto, Mimmo Latorre, nel Consiglio di gestione della Fondazione nazionale di Ricerca
Scritto da Giornalista1Prestigioso riconoscimento per il dott. Cosimo Damiano Latorre, già presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Taranto, eletto nel Consiglio nazionale della Fondazione di ricerca. Il Consiglio nazionale dell’ODCEC ha costituito nei giorni scorsi due Fondazioni che si occuperanno di ricerca e formazione. Latorre è membro del Consiglio di gestione della Fondazione nazionale di ricerca. L’insediamento dei due Consigli si è tenuto a Roma.
Si tratta di un progetto molto importante per tutto l’Ordine professionale nazionale, che rafforzerà ulteriormente l’autorevolezza dei commercialisti, impegnati ad implementare ed approfondire la ricerca e la formazione, punti cardini della loro vita professionale.
“La nascita di queste due realtà distinte era stata annunciata nei mesi scorsi dal presidente nazionale dei commercialisti, dott. Elbano de Nuccio, afferma il presidente dell’Ordine tarantino dott. Francesco Vizzarro. Ora questo progetto è una realtà e noi ne siamo particolarmente contenti, sia perché aggiunge prestigio alla nostra attività, sia perché l’inserimento nel Consiglio nazionale del nostro past presidente costituisce il giusto riconoscimento per un professionista di grande spessore professionale ed umano. Siamo certi – continua Vizzarro – che l’apporto del dott. Latorre sarà proficuo per il futuro prossimo dei commercialisti tarantini”.
“Preliminarmente mi sento in dovere di ringraziare il Presidente dei Commercialisti Elbano De Nuccio ed il nostro Consiglio Nazionale per l’importante incarico conferitomi – afferma Cosimo Damiano Latorre - e quindi per aver ritenuto che posso ancora dare il mio contributo alla nostra bellissima Categoria professionale cui mi onoro di appartenere. Il progetto della costituzione della “Fondazione Nazionale di ricerca dei Commercialisti” punta a valorizzare e a rafforzare ulteriormente l’autorevolezza della nostra immagine professionale attraverso una ricerca scientifica di assoluto valore per la categoria e per i suoi stakeholders”.
La fondazione è dunque un Ente di Ricerca scientifica e svolgerà, prioritariamente e senza scopo di lucro, l'attività di ricerca scientifica, strumentale al CNDCEC, finalizzata all'ampliamento e all’acquisizione di nuove conoscenze per lo sviluppo della professione del Commercialista come configurata dall’ordinamento professionale. Tale scopo sarà realizzato principalmente mediante lo svolgimento di attività di ricerca scientifica e di redazione di documenti per l’individuazione di nuove conoscenze nel campo delle materie economiche, giuridiche, statistiche e scientifiche riferite al sistema Paese e nell’ambito della cooperazione europea ed internazionale; mediante la diffusione, la divulgazione e la pubblicazione dei risultati di ricerca e di interpretazioni normative collegate ai settori di attività della Professione; nonché mediante la promozione e l'attuazione di ogni iniziativa diretta allo studio e approfondimento, a livello scientifico e tecnico - applicativo, delle materie che costituiscono o potranno costituire oggetto della professione di Commercialista, nonché delle materie complementari o comunque attinenti alla medesima.
“Mi è stato affidato un ruolo particolarmente importante e prestigioso – conclude Latorre - che svolgerò con il massimo impegno possibile, senza risparmi di energia e con grande dedizione e costanza, che è il minimo per ripagare la fiducia accordatami. Non mancherò altresì di rapportarmi con l’ODCEC di Taranto, con il Presidente Vizzarro e con il Consiglio territoriale, al quale assicuro fin da ora la massima collaborazione possibile”.
GRANDI MANOVRE/ Quattro anni fa Ilva diventava ArcelorMittal: ora si attendono le mosse del nuovo Governo
Scritto da Giornalista1Quattro anni fa l’Ilva cambiava nome e nel gruppo siderurgico che in origine era appartenuto allo Stato, la vecchia Italsider, poi al privato (Riva) dal 1995 ai primi mesi del 2013, e poi di nuovo allo Stato attraverso i commissari dell’amministrazione straordinaria, entrava la multinazionale ArcelorMittal. Ad ingresso avvenuto, il 7 novembre del 2018 fu rimossa dall’esterno della direzione di stabilimento la vecchia insegna Ilva e sostituita con quella ArcelorMittal. Che nei primi mesi del 2021 verrà cambiata ancora con quella di Acciaierie d’Italia a seguito della formazione della nuova società e dell’ingresso dello Stato nel capitale attraverso Invitalia.
In questi anni gli investimenti sono stati fatti dall’azienda. Franco Bernabè, presidente di Acciaierie d’Italia, ha detto in un’audizione in Regione Puglia che negli ultimi tre anni sono stati investiti nell’ex Ilva di Taranto 1,1-1,2 miliardi di euro di cui 700 milioni riferiti alla sola parte ambientale. Anche la situazione economica aziendale è migliorata: il fatturato è passato da 1,618 miliardi del 2020 a 3,386 miliardi del 2021 e il margine operativo lordo è diventato positivo.
Si è però aggravata la situazione del circolante, molto carente, e si è allungata la lista dei mancati pagamenti. Un dato su tutti: secondo Confindustria Taranto, l’indotto locale avanza 100 milioni dall’azienda. Anche la produzione di acciaio non ha mai toccato i 6 milioni di tonnellate l’anno, che sono la soglia autorizzata sino alla completa attuazione degli interventi ambientali, e che l’ex Ilva annunciava già come obiettivo del 2019.
Il bilancio di sostenibilità presentato nelle scorse settimane dall’azienda dice che la produzione di Taranto è stata di 3,4 milioni di tonnellate nel 2020 e di 4,1 milioni nel 2021. Per quest’anno, invece, all’inizio era stato dichiarato un obiettivo di 5,7 milioni di tonnellate, obiettivo ribadito nel corso dei mesi, ma poi c’è stata una correzione di rotta come quella prefigurata di recente dall’ad Lucia Morselli, quando ha detto che “chiaramente l’emergenza gas riduce un pò la capacità produttiva perchè la quantità di gas va diminuendo”.
Sulla produzione i conti finali si faranno a dicembre, ma appare davvero molto problematico che si possano centrare i 5,7 milioni di tonnellate con un altoforno su tre (il 2) ed un’acciaieria su 2 (la 1) fermi da luglio. Inoltre da metà 2019 ad oggi nello stabilimento di Taranto si è ricorsi senza interruzione alla cassa integrazione con varie tipologie (prima ordinaria, poi Covid, poi ancora ordinaria e da marzo scorso straordinaria per un anno) e con numeri crescenti. La cassa in corso riguarda un numero massimo di 3mila addetti di cui 2.500 a Taranto.
I sindacati parlano di “fabbrica ferma”, di “situazione stagnante” e di risalita produttiva “fallita” nel 2022. Aleggia anche l’ipotesi che per l’emergenza gas possano essere fermati altri impianti. A Taranto i parlamentari eletti a settembre sono stati invitati da Fim, Fiom e Uilm ad un confronto il 14 novembre ma si attendono le mosse del Governo e soprattutto del nuovo titolare del Mise, il ministro Adolfo Urso. Che per la Fim Cisl avrebbe già fatto un primo esame dei dossier Taranto e Piombino. Una decisione a breve è attesa sul miliardo di euro che col decreto Aiuti Bis il Governo ha messo nelle mani di Invitalia per intervenire sull’ex Ilva.
INCONTRI/ Educazione finanziaria per diventare cittadini sostenibili: le iniziative di BCC San Marzano e FEduF (ABI)
Scritto da Giornalista1Dal 2 novembre il primo degli appuntamenti dedicati all’educazione finanziaria a conclusione del Festival dello Sviluppo Sostenibile di Asvis e #OttobreEdufin2022
San Marzano di San Giuseppe, 31 ottobre 2022 – Riparte il 2 novembre, a conclusione di #OttobreEdufin e del Festival dello Sviluppo sostenibile, il ciclo di incontri dedicati all’educazione finanziaria organizzato da BCC San Marzanoin collaborazione con FEduF (ABI). Protagonisti della prima giornata oltre 200 studenti che parteciperanno alla lezione “Diventare cittadini sostenibili”, appuntamento didattico online di cittadinanza economica dedicato al tema della sostenibilità e proposto con l’obiettivo di stimolare una riflessione per sensibilizzare ragazze e ragazzi sui temi della economia circolare e della gestione consapevole delle risorse oltre ad approfondire i modelli di sviluppo sostenibile e di economia civile.
Gli appuntamenti di BCC San Marzano e FEduF (ABI) proseguiranno con altri importanti occasioni di incontro: il 18 novembre è la volta di “Abbasso gli stereotipi!”, una lezione di cittadinanza economica per imparare che non esistono differenze tra le abilità maschili e femminili, soprattutto quando si parla di autonomia, di sostenibilità e di futuro. Una riflessione sulla parità di genere come strumento di sostenibilità, oltre che competenza di educazione civica e sviluppo di conoscenze indispensabili per abbattere gli stereotipi e le differenze.
“La partnership con FEduF è ormai parte integrante del nostro modo di essere banca sul territorio – ha dichiarato Emanuele di Palma, presidente della BCC San Marzano – “Riteniamo che l’educazione finanziaria sia un tassello di fondamentale importanza per la costruzione di un futuro sostenibile. Dobbiamo riuscire a scalare le classifiche internazionali che ci vedono ancora in coda tra i Paesi OCSE su questo fronte. Viviamo un’epoca di profonde trasformazioni e complessità, non solo per il quadro macroeconomico e il contesto geopolitico, ma anche per la rivoluzione digitale nel sistema dei pagamenti e per l’urgenza di una vera e propria transizione ecologica. Per queste ragioni seguiamo con entusiasmo il percorso delineato con FEduF nelle scuole di ordine e grado dei territori in cui operiamo e in cui stiamo riscontrando una straordinaria partecipazione”.
Grazie a un programma formativo di educazione finanziaria per affrontare temi decisamente complessi e all’impegno profuso dalla BCC di San Marzano, nel corso del 2021 oltre 1.000 studentesse e studenti delle scuole secondarie di I e di II grado nelle province di Taranto e Brindisi hanno avuto a disposizione nozioni accessibili e complete, che hanno toccato tutti gli argomenti alla base della “cittadinanza economica consapevole”, su cui è necessario essere preparati anche alla luce delle profonde interazioni tra ambiente, società, economia e istituzioni che impattano sulla vita di ognuno di noi.
“Trasmettere alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi le competenze base di economia partendo dalla constatazione che anche loro seppur giovani devono effettuare ogni giorno delle scelte che hanno a che fare con il denaro – commenta Giovanna Boggio Robutti, Direttore Generale di FEduF – è un compito complesso e articolato che riusciamo a svolgere grazie al supporto di istituzioni e banche come BCC di San Marzano. Grazie a questa collaborazione riusciamo a mettere a disposizione dei docenti, degli studenti e delle loro famiglie alcuni percorsi innovativi necessari per acquisire le competenze di cittadinanza economica sempre più fondamentali nell’attuale quotidianità di ognuno di noi”.
PORTI/ Per Taranto settembre peggior mese dell’anno con -40,1%
Scritto da Giornalista1A settembre il porto di Taranto ha registrato il peggior dato di traffico del 2022 con un calo del 40,1 per cento rispetto allo stesso mese del 2021. Eccetto aprile, quando sul 2021 c’è stato un episodico 51,8 per cento di aumento, tutti gli altri mesi dell’anno portano il segno negativo. Che è prevalentemente a due cifre, tra oltre il 20 e oltre il 30 per cento di diminuizione, eccetto maggio quando il calo del traffico è stato contenuto nell’8,2. Marzo è poi stato l’altro mese dove il calo, rispetto gli altri mesi del 2022, è stato minore: 11,9. A settembre, come in tutti gli altri mesi dell’anno, ha pesantemente influito sull’attività del porto la situazione di difficoltà in cui sono i grandi complessi industriali dell’area, tra i maggiori fruitori dello scalo, a partire da Acciaierie d’Italia, ex Ilva. È pari al 45,7 per cento il calo delle rinfuse con -66 per le liquide e -39 per le solide. Giù del 13,9 per cento il totale merci varie. In rialzo i teu relativamente ai container, con 117 per cento di incremento, ma la cifra assoluta dello scorso mese è comunque modesta. L’aumento percentuale dei teu è dovuto al fatto che a settembre 2021 erano stati toccati valori molto bassi.
Nel complesso, gli sbarchi di settembre scorso sono stati inferiori del 45,8 per cento rispetto ad un anno fa e gli imbarchi del 30,7. Il movimento delle navi è calato del 4,3 per cento, 156 il mese scorso contro le 163 di settembre 2021. Sul traffico merci, già i dati di agosto 2022 confrontati su agosto 2021, hanno archiviato un trimestre estivo, giugno-luglio-agosto, alquanto pesante con un calo complessivo a due cifre. È stata infatti del 34,5 per cento la diminuizione ad agosto, del 27 a luglio, del 23,4 a giugno. E anche nei primi tre mesi del 2022, il calo è stato nell’ordine di due cifre percentuali. Ed è probabilmente l’exploit temporaneo di aprile (+51,8) che attenua la negatività della classifica semestrale del 2022 con -9,5 per cento sul 2021. Ad agosto scorso, paragonato sullo stesso mese del 2021, si registrano -62,1 per cento di merci in container, -49,3 di rinfuse solide (le materie prime per l’ex Ilva), -13 di rinfuse liquide e 407 teu in meno, l’unità di misura dei container. Giù, inoltre, del 40,2 per cento gli sbarchi e del 25,1 gli imbarchi.
ACCIAIO/ Steelmaster: da oggi a Taranto focus sull’acciaio, poi a Brescia
Scritto da Giornalista1Manager, tecnici e ingegneri di Acciaierie d’Italia e di altre aziende siderurgiche partecipano da oggi a Taranto alla venticinquesima edizione di Steelmaster. Durerà sino al 28 ottobre ed è un corso di alta formazione dedicato al mondo dell'acciaio, dagli aspetti industriali a quelli tecnologici, organizzato da Rina. Al centro, i temi della transizione. Tra i partner ci sono anche la Commissione Europea e Confindustria Brescia dove Steelmaster si sposterà dal 21 al 25 novembre. In quest’ultima sede è previsto anche un intervento del presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, mentre domani interverrà a Steelmaster l’ad di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli.
“Obiettivo del corso è fornire ai partecipanti gli strumenti e le metodologie per delineare un quadro completo della siderurgia a livello nazionale, europeo e mondiale” si spiega, evidenziando che “documenti ufficiali della Commissione Europea citano lo Steelmaster come “unico” esempio nel panorama europeo della formazione in siderurgia”. Si fa inoltre presente che “l’iniziativa assume un particolare rilievo in un contesto in cui l'ecosistema siderurgico è di fronte alla sfida di una transizione digitale ed ambientale” e “l'economia circolare, modello economico al quale l’acciaio è sempre stato totalmente coerente, rappresenta un'importante evoluzione del modello di economia lineare”. “L'edizione 2022 - si afferma - prevede l'approfondimento di temi quali cicli e tecnologie di produzione, struttura dell'industria siderurgica, mercato dell'acciaio, ricerca e innovazione, applicazione dei prodotti, sicurezza sul lavoro, aspetti ambientali, analisi di bilancio, logistica e altri aspetti organizzativi e gestionali”.
Per l’ex Ilva partecipano agli incontri ingegneri neoassunti, capi reparto e tecnici di Taranto e degli stabilimenti di Genova e Novi Ligure. “La formazione è ormai una delle attività centrali dell’azienda, insieme a quelle produttive. Continuiamo a investire nella crescita delle risorse umane per essere sempre meglio preparati alla fase di evoluzione che il nostro settore, come tutta l’industria, sta attraversando. Per noi le competenze interne sono essenziali e per questo stiamo intensificando la collaborazione con iniziative di formazione del livello di Steelmaster”. Lo dichiarato Arturo Ferrucci, direttore Risorse Umane di Acciaierie d’Italia. (foto di repertorio)
ALTA TENSIONE/ Ex Ilva, i sindacati: “situazione insostenibile, il 4 novembre iniziativa pubblica coinvolgeremo i parlamentari ionici”
Scritto da Giornalista1“L’assenza di risposte da parte dei governi che si sono avvicendati in questi anni ha creato una situazione ormai insostenibile”. Lo dicono nel documento congiunto, dopo l’assemblea a Taranto, le sigle metalmeccaniche, edili, dei trasporti e dei servizi di Cgil, Cisl e Uil, a proposito dell’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia. “Tale situazione di criticità - rilevano - ha coinvolto tutti i lavoratori, in particolar modo i lavoratori dell’appalto e dell’indotto, che continuano a subire ritardi sul pagamento degli stipendi e l’avvio di numerose procedure di cassa integrazione per cessazione di attività di molte aziende del territorio”.
“Per tali ragioni - si afferma - le organizzazioni sindacali lanciano l’ennesimo grido d’allarme, anche al futuro governo, promuovendo un’iniziativa per il prossimo 4 novembre che vedrà il coinvolgimento dei parlamentari ionici”. Per i sindacati di tutte le categorie che ruotano attorno al polo siderurgico, “l’obiettivo di tale iniziativa è quella di affrontare nel merito una vertenza che non può subire ulteriori rinvii su problematiche che riguardano l’occupazione, l’ambiente e il futuro industriale di Taranto e dell’intero Mezzogiorno”. “A valle dell’iniziativa pubblica e in assenza di risposte e rapidi sviluppi - si dichiara - siamo pronti a mobilitarci fino al raggiungimento di soluzioni concrete e risolutive“.
ALLARME SICUREZZA/ I sindacati al prefetto: “va garantito un parcheggio dignitoso ai lavoratori dell’ex Ilva”
Scritto da Giornalista1“Evitiamo che si arrivi a scontri istituzionali e si lavori per rendere un parcheggio dignitoso ai propri dipendenti. L’azienda si assuma le proprie responsabilità e funga da soggetto sociale provando a dare risposte ai propri dipendenti e prendendo impegni concreti nei confronti di coloro che ogni giorno garantiscono la produzione all’intento dello stabilimento”. Lo dicono i sindacati metalmeccanici Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm dopo l’incontro presieduto dal prefetto di Taranto, Demetrio Martino, sul problema dei parcheggi all’esterno dell’ex Ilva di Taranto, divenuti ormai teatro di furti, danneggiamenti vandalici e incendi di auto di dipendenti della fabbrica. L’ultimo episodio qualche giorno fa con tre auto di lavoratori date alle fiamme, un incendio di natura dolosa. Al vertice convocato dal prefetto su istanza dei sindacati, l’azienda ex Ilva non si è presentata. “Purtroppo, ancora una volta, registriamo un atteggiamento inaccettabile da parte dei vertici di Acciaierie d’Italia che, anche oggi, hanno preferito non partecipare al tavolo istituzionale, convocato dal prefetto, nonostante le tante problematiche che riguardano i parcheggi dell’ex Ilva utilizzati dai lavoratori diretti e dell'appalto” evidenziano Fim, Fiom e Uilm, dichiarando che lo stesso prefetto Demetrio Martino adesso proverà a “trovare una soluzione tecnica al fine di raggiungere un giusto equilibrio rispetto alle problematiche”.
Anche il sindacato Usb ha contestato l’assenza dell’ex Ilva al vertice. Usb afferma che nella riunione il consorzio per l’area industriale di Taranto (Asi) ha comunicato che “l’acciaieria ha negato la possibilità di accendere le luci in quella zona, rendendo ovviamente l’ambiente poco sicuro perché non illuminato”.
DECARBONIZZAZIONE/ Idrogeno: l’UE sostiene progetti Eni e Enel a Taranto e a Gela
Scritto da Giornalista1
Due progetti per lo sviluppo di idrogeno verde da parte di Enel Green Power ed Eni sono tra i beneficiari italiani del supporto pubblico autorizzato dalla Commissione europea nell’ambito di IPCEI Hy2Use, il progetto comune di interesse europeo elaborato e notificato congiuntamente da tredici Stati Membri, che erogheranno complessivamente fino a 5,2 miliardi di euro per sostenere la ricerca e l'innovazione, la prima applicazione industriale e la costruzione delle relative infrastrutture nella catena del valore dell'idrogeno. Intestatario della notifica di finanziamento è South Italy Green Hydrogen, la joint venture creata dalle due società per portare avanti lo sviluppo dei progetti.
Gli impianti saranno realizzati uno all’interno della bioraffineria di Gela, dove sarà installato un elettrolizzatore da 20 MW, e l’altro nelle vicinanze della raffineria di Taranto, dove sarà installato un elettrolizzatore da 10 MW, entrambi con tecnologia PEM. L’idrogeno verde, prodotto utilizzando esclusivamente energia rinnovabile, è stato individuato dalle due aziende come soluzione idonea per contribuire al processo di decarbonizzazione dei due stabilimenti.
“Siamo orgogliosi dell’inserimento di questi progetti tra quelli selezionati dall’Unione Europea nell’ambito del prestigioso IPCEI Hy2Use“, dichiara Salvatore Bernabei, Ceo di Enel Green Power. “Le due iniziative in collaborazione con Eni costituiscono un passo importante per la realizzazione di impianti di elettrolisi utility scale, consentendo di testare ed accelerare lo sviluppo di tutta la filiera per la produzione di idrogeno verde in Europa”.
“Affrontare in modo efficace la transizione energetica nel quadro di sistemi economici e industriali diversificati e complessi significa utilizzare tutte le tecnologie a disposizione in grado di decarbonizzare i molteplici ambiti emissivi”, commenta Giuseppe Ricci, Direttore Generale Energy Evolution di Eni. “L’idrogeno è una delle strade che Eni sta percorrendo e siamo lieti che questi progetti con Enel siano stati selezionati dall’Unione Europea nell’ambito dell’importante progetto comunitario IPCEI Hy2Use”.
La realizzazione dei progetti potrà essere oggetto di successivi accordi che verranno definiti nel rispetto della normativa applicabile, ivi inclusa quella in materia di operazioni tra parti correlate.
Nel segmento dell'idrogeno verde, il Gruppo Enel sta sviluppando progetti anche in Spagna, Cile e Stati Uniti.
Eni, principale produttore e consumatore di idrogeno in Italia, ha inoltre inaugurato a giugno 2022 la stazione di servizio idrogeno di Mestre e sta studiando ulteriori iniziative in Italia e all’estero per la decarbonizzazione delle industrie hard to abate e della mobilità pesante. L’obiettivo è di arrivare a produrre 4 MTPA di idrogeno low carbon e rinnovabile al 2050.