
Economia, Lavoro & Industria (1978)
Lunedì, 09 Settembre 2013 16:22
Ammessi al concorso di mobilità del Comune di Taranto che ricerca un profilo professionale di "Istruttore Direttivo Amministrativo" ed uno di "Funzionario Amministrativo"
Scritto da Giornalista1
Con Determinazione Dirigenziale n. 248 del: 09/09/2013 della Direzione Risorse Umane del Comune di Taranto si è provveduto a pubblicare i candidati ammessi ed esclusi dai Concorsi indetto dall'Ente municipale per l' Acquisizione a tempo pieno ed indeterminato mediante mobilità volontaria di n.1 unità nel profilo professionale di "Istruttore Direttivo Amministrativo" - Cat. di accesso D/1 e di n.1 unità nel profilo professionale di "Funzionario Amministrativo" - Cat. di accesso D/3. Le risultanze delle istruttorie hanno dato questo esito: nel primo concorso 6 le domande pervenute di cui tre ammessi e tre esclusi. Gli ammessi sono Elena Carbotti di Taranto proveniente dalla Provincia di Taranto, Loredana D'Elia di Taranto proveniente dal Comune di Ginosa (TA) ed infine Leonardo Scarpetta di Castellaneta proveniente dalla Azienda Sanitaria Locale di Milano. Nel secondo concorso 7 le domande pervenute ma solo 2 gli ammessi: Si tratta di Alberto Bicocchi di Brescia proveniente dal Comune di Noale (VE) e di Tommaso Filotico di Manduria (TA) proveniente dalla Croce Rossa Italiana. L'intera procedura si concluderà entro novembre di quest'anno giusta Deliberazione della Giunta Comunale dell'11 marzo scorso.
247 del: 09/09/2013
Direzione:
II Direzione Risorse Umane
Tipo:
Determinazione Dirigenziale
Oggetto:
Acquisizione a tempo pieno ed indeterminato mediante mobilità volontaria . Risultanze Istruttoria - Ammissione ed esclusione dei candidati.
Responsabile:
Sig.ra Roberto Maria
Richiedente:
Comune di Taranto
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Sabato, 07 Settembre 2013 15:27
Per il consigliere regionale, Giuseppe Cristella (PdL) continua “Il dramma dei lavoratori dell'ex-Miroglio”
Scritto da Giornalista1
“Il piano di investimenti avanzato a suo tempo dalla società friulana QBELL leader nella produzione di televisori e schermi TV, con cui si prefiggeva d rilevare l’ex Miroglio di Ginosa, è fallito miseramente. Le trattative concertate con l’Assessorato regionale al Lavoro sono state sospese per sopraggiunte difficoltà di liquidità finanziaria lamentate dalla QBELL, la quale molto probabilmente se ne tornerà nella sua Friuli.
All’attualità, resta il dramma di almeno 195 lavoratori appartenenti agli ex stabilimenti tessili di Ginosa e Castellaneta per i quali si prospetta un futuro molto incerto causa la mancata ricollocazione lavorativa attesa ormai da quattro anni.
A mio avviso, si può e si deve risolvere la vertenza lavorativa in questione; sarà necessaria tuttavia, una migliore e più razionale concertazione di idee e di proposte a tutti i livelli istituzionali se si vorrà dare spazio ad altre potenziali trattative.
Penso che sarebbe opportuno svolgere al più presto un’approfondita indagine di mercato per meglio individuare le imprese interessate a rilevare gli ex stabilimenti della Miroglio che, non va dimenticato, si estendono per 14 ettari con una copertura di ben 54.000 mq.
La ‘ratio’ per attrarre imprese potenzialmente interessate ad acquisire le strutture della ex-Miroglio di Ginosa e Castellaneta e a procedere quindi alle relative assunzioni è rappresentata dalla qualità del capitale umano per il quale vi sarebbero fondi pubblici per una sua riqualificazione professionale; da bonus che si identificano con la cessione volontaria di ciascun dipendente del proprio TFR a favore dell’impresa subentrante che andrebbe ad investirli nel ciclo della produzione; dalla concessione infine di consistenti sgravi fiscali e di finanziamenti pubblici che andrebbero a supportare gli investimenti operati dall’impresa interessata all’operazione. Insomma gli ingredienti per un processo di riconversione industriale dell’ex-Miroglio sono reali e possono costituire un polo d’attrazione per quelle imprese che intendano espandersi ed incrementare i loro fatturati attraverso la cultura del lavoro e dell’onestà imprenditoriale. Ritengo altresì, che qualora la vertenza in questione non dovesse trovare uno ‘sbocco’ accettabile, occorrerebbe allora, per i circa duecento ex lavoratori, una riqualificazione professionale al fine di reimpiegarli a piccoli gruppi, ovvero ‘spacchettati’ anche nelle diverse realtà cooperativistiche operanti sul territorio jonico come ad esempio nel campo dell’agricoltura o del turismo così come in quello di altri settori produttivi.
A tal proposito invito i sindaci i cui territori sono drammaticamente interessati dalla crisi dell’ex gruppo Miroglio ad esperire un’indagine conoscitiva dell’attuale mercato imprenditoriale locale al fine di meglio individuare le aziende disposte ad assumere, ciascuna per il proprio, un ristretto numero di ex lavoratori della Miroglio; tanto, per una più razionale distribuzione dei medesimi che attualmente sono in CIG.
Diffidiamo da grandi complessi industriali come la QBELL o altre che con il pretesto di voler risolvere il dramma occupazionale dei nostri lavoratori con pseudo piani d’investimenti, nella realtà vogliono invece speculare sui vari bonus fiscali e finanziari messi a disposizione dal competente Ministero del Lavoro, dalla Regione e anche dagli stessi lavoratori attraverso il loro TFR.
Piuttosto, tali benefici molto più opportunamente andrebbero indirizzati verso le nostre piccole e medie aziende locali che non avendo dimensioni da grande industria, meglio potrebbero gestire una crisi economica e comunque non ci ritroveremmo a gestire vertenze occupazionali lunghe, complicate e di difficile se non impossibile risoluzione.
Occorre allora un cambio di mentalità, oserei dire un cambio di cultura nella visione complessiva del ‘fare imprenditoria’.
Finiamola con il consentire soprattutto alle aziende settentrionali di depredare le risorse del nostro territorio in termini di capitale umano, aziendali e finanziari con l’illusione che ci risolvano il problema attraverso il classico colpo di bacchetta magica, quando in realtà il loro inverecondo scopo invece è esclusivamente quello di attuare la politica del ‘mordi e fuggi’.
Ridare dignità ai tanti ex lavoratori attualmente in CIG deve costituire una priorità politica, un’emergenza morale ed istituzionale.
Per farlo però è necessario riqualificarli professionalmente per destinarli ad un lavoro differente da quello svolto precedentemente così da coinvolgerli in un nuovo processo produttivo.
Penso ad esempio alla manutenzione dei numerosi servizi comunali: dalla raccolta differenziata, al ripristino del zone a verde come alla semplice pitturazione di aule scolastiche; attività che potrebbero essere affidate soprattutto ad imprese che dimostrino di aver assunto ex lavoratori in CIG.
Chiedo infine ai sindaci coinvolti nella dolorosa questione della ex Miroglio, attualmente alle prese con il dramma di tanti ‘ex lavoratori’ e con quello della disoccupazione giovanile, di divenire essi stessi, i veri artefici di una nuova stagione politica locale che non li veda però spettatori passivi di decisioni politiche calate dall’alto; piuttosto managers istituzionali con idee e proposte tali da generare le cosiddette attrattive imprenditoriali in grado di offrire dunque soluzioni concrete e ‘su misura’ ai differenti problemi occupazionali dei loro concittadini.
Da ultimo credo che nelle tante vertenze lavorative che hanno ‘toccato’ lavoratori pugliesi, Vendola abbia avuto un ruolo tanto nefasto quanto insignificante nella risoluzione delle stesse, al punto che si è originata una sfiducia popolare, intimamente legata alla politica sciatta e cialtrona espressa dalla massima carica politico-istituzionale regionale, sempre più distante dalla realtà socio-economica del suo territorio, e sempre più vicina al mondo edulcorato delle vetrine televisive.
L’accanimento ad esempio con cui il nostro Presidente chiede la decadenza dalla carica da parlamentare di Berlusconi ‘docet’”
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Sabato, 07 Settembre 2013 15:18
Il vino pugliese nel gotha di tre bicchieri.Soddisfazione dell' Assessore Regionle alle Risorse Agricole Fabrizio Nardoni: “Un riconoscimento che inorgoglisce e sprona assieme”
Scritto da Giornalista1
13 etichette pugliesi entrano nuovamente nel gotha di Tre Bicchieri: la guida del Gambero Rosso dedicata alla migliore produzione enologica italiana.
Questo riconoscimento inorgoglisce e sprona assieme – dice Fabrizio Nardoni – congratulandosi con le cantine entrate nel palmares dell’importante struttura sinonimo di qualità in ambito eno-gastronomico mondiale – perché dietro il pubblico encomio vi è il lavoro di tanti produttori, tecnici ed esperti che testimoniano del grande valore vitivinicolo della Puglia. Valore che la pubblica amministrazione e il governo regionale ha il dovere di custodire e sostenere in tutte le sue forme. Un successo che premia la scelta e l’attenzione delle politiche regionali verso i vitigni autoctoni – afferma ancora l’Assessore alle Risorse Agroalimentari pugliese - e che conferma il ruolo della Puglia nell’ambito delle potenzialità di mercato espresse da un settore in costante crescita.
Le etichette premiate quest’anno da Tre Bicchieri del Gambero Rosso sono:
Primitivo di Manduria d.o.c. Es 2011 – Gianfranco Fino
Primitivo di Manduria d.o.c. La Signora 2010 – Morella
Primitivo di Manduria d.o.c. Dunico 2010 – Accademia dei Racemi
Gioia del Colle Primitivo d.o.c. 17° – Cantina Polvanera
Gioia del Colle Primitivo d.o.c. Muro Sant’Angelo Contrada Barbatto 2010 – Chiaromonte
Gioia del Colle Primitivo d.o.c. Parco Largo 2011 – Plantamura
Salice Salentino d.o.c. Riserva 2010 – Leone de Castris
Salice Salentino d.o.c. Riserva 2010 Selvarossa – Cantina Due Palme
Castel del Monte d.o.c. Riserva Vigna Pedale 2010 – Torrevento
Primitivo del Salento i.g.t. Torcicoda 2011 – Tormaresca
Susumaniello Salento Rosso i.g.t. Torretesta 2011 – Tenute Rubino
Salento Rosso i.g.t Merula 2011 – Carvinea
Salento Rosso i.g.t MLV 2010 – Masseria Li Veli
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Sabato, 07 Settembre 2013 09:39
PORTO DI TARANTO punto e a capo. di Michele Conte
Scritto da Giornalista1
Si è avuta finalmente la conferma che i lavori di adeguamento della darsena del Molo Polisettoriale, per come incardinati nell’accordo per lo sviluppo…del 26 aprile 2012 non potranno essere terminati entro i 24 mesi stabiliti anche perché non risultano nemmeno ancora appaltati. Lo ha confermato nel corso della chiacchierata pubblica tenutasi il 4 u.s. nell’ambito del ciclo di conferenze dal titolo : “NON C’E’ DEMOCRAZIA SENZA VERITA’ (itinerari, anche economici, di speranza) organizzate dall’associazione “La Città che vogliamo”, Il Presidente dell’Autorità Portuale di Taranto nonchè Commissario Straordinario alle opere di infrastrutturazione del Porto ritenute indispensabili per ricondurre il Porto all’agibilità precedente lo spostamento (2011), al Pireo, delle linee di Evergreen che scalavano (2001-2011) il terminal contenitori tarantino realizzato alla fine degli anni novanta ed avviato agli inizi degli anni 2000, con un record di oltre 850 mila contenitori lavorati nell’anno 2006 ridottisi gradatamente fino a poco più di 250.000 nel 2012 . i lavori di adeguamento, per come incardinati nell’ Accordo per lo sviluppo… del 26 aprile 2012. Questo slittamento sicuramente comporterà, come primo effetto, la scadenza del primo biennio di cassa integrazione per i lavoratori di TCT e determinerà disagi ai lavoratori e nuovi impegni alle parti sociali per garantire sostegno all’occupazione. Il Presidente dell’A.P. nell’affermare che i lavori non potranno essere completati nei 24 mesi, inopinatamente previsti ad aprile 2012 ( chi possiede minimi rudimenti di lavori pubblici ha avuto chiaro, da subito, che il termine dei lavori non poteva minimamente coincidere con i tempi ipotizzati anche per chi avesse avuto capacità prodigiose!) , ha anche però assicurato che il termine previsto nell’Accordo… non è un termine perentorio , ma è un termine ordinatorio … che potrà quindi coincidere con le date indicate in apposito cronoprogramma da redigere congiuntamente da Autorità Portuale, TCT SpA ( Hutchinson + Evergreen + azionista di minoranza) e Sogesid SpA. I Ministeri e gli altri Enti pubblici si sono defilati o hanno dato ampio mandato ai tre soggetti per risolvere il problema dei tempi? Non resta a questo punto che sperare che TCT nelle sue componenti societarie accetti e concordi un altro termine (perentorio o ordinatorio che sia) per dare finalmente certezza ai lavoratori e al territorio. Dobbiamo sperare che Evergreen (parte sostanziale del pacchetto societario di Tct, perché detiene nelle sue mani il traffico e le merci) non abbia trovato nel Porto del Pireo migliori rese nelle attività di imbarco e sbarco, economie di scala nelle attività generali, di stoccaggio, di esecuzione delle operazioni doganali, convenienze di vicinanza ai territori di distribuzione delle merci trasportate e di quanto altro possa determinare la convenienza di un vettore a scalare un porto situato in una regione geografica piuttosto che in altra e in generale una migliore funzionalità della gestione portuale in generale. Però si evidenzia un’altra criticità dell’accordo: al titolo PIANO DI INTERVENTI si legge: al punto a. ” intervento di messa in sicurezza e bonifica della falda in area ex Yard Belleli, funzionali alla realizzazione della cassa di colmata c.d. “Ampliamento del V Sporgente”;… e poi ancora …”Con riferimento all’intervento, indicato al punto a., l’avvio dei lavori del MISP dell’ex area Yard Belleli risulta PROPEDEUTICO alle attività oggetto del presente protocollo, in quanto l’insieme delle operatività progettuali che concorrono, a diverso peso, alla definizione del presente Accordo risultano interconnesse alla realizzazione di tali opere. Per cui, quando ci si accinge a definire il cronoprogramma delle attività di reciproco impegno per la soluzione della crisi, a che punto è la bonifica della falda dello Yard Belleli o quantomeno la sua messa in sicurezza? Se non si mette in sicurezza la falda dello Yard Belleli non si può realizzare la cassa di colmata , non si possono fare i dragaggi e se non si possono fare i dragaggi è INUTILE procedere al rinforzo della banchina del molo polisettoriale, sarebbero oltre ottanta milioni di euro pubblici spesi inutilmente! Nel caso della non soluzione della messa in sicurezza della falda dello Yard Belleli si dovrebbe pensare che la stessa progettazione della cassa di colmata possa essere messa in dubbio.
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Venerdì, 06 Settembre 2013 18:42
Fissata al 22 ottobre 2013 la Sessione esami di idoneità all'esercizio del servizio di taxi e di noleggio con conducente
Scritto da Giornalista1
La Camera di commercio di Taranto ha indetto una sessione di esami di idoneità all'esercizio del servizio di taxi e di noleggio con conducente.
Per la predetta sessione è stato stabilito che la prova d'esame si terrà presso la sede della Camera di commercio di Taranto - Viale Virgilio n. 152 - il giorno 22 ottobre 2013 alle ore 9,00.Le domande per l'ammissione all'esame dovranno pervenire presso lo sportello polifunzionale del registro delle imprese ovvero al protocollo generale entro e non oltre il termine perentorio del 18 settembre 2013 ore 13,00, pena esclusione.
L'ufficio si riserva di stabilire ulteriori sedute d'esame in caso di un elevato numero di istanze.
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Venerdì, 06 Settembre 2013 18:35
Manifestazione d'interesse : servizio di raccolta, svuotamento, trasporto e termodistruzione delle carcasse di orgine animale.
Scritto da Giornalista1
La Direzione Ambiente, Salute, Qualità della Vita del Comune di Taranto ha predisposto un avviso pubblico : Manifestazione di interesse per l’affidamento del servizio di raccolta, svuotamento, tarsporto e termodistruzione della carcasse di origine animale. L’avviso è pubblicato in area amministrazione link Bandi -Concorsi -Avvisi. Le istanze vanno presentate entro le ore 12.00 di lunedì 7 ottobre 2013. Per Info telefonare allo 099/458114 o inviare una mail a e.mai
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Venerdì, 06 Settembre 2013 18:07
Pe il Presidente di ConfindustriaTaranto Enzo Cesareo è urgente riattivare al più presto la Consulta per lo Sviluppo”. Gli imprenditori incontrano gli assessori e i consiglieri regionali tarantini.
Scritto da Giornalista1
Riattivare al più presto la Consulta per lo Sviluppo”. Il Presidente di Confindustria Taranto ha incontrato gli assessori e i consiglieri regionali tarantini per una condivisione a tutto campo delle iniziative da assumere nell’immediato per la ripresa economica del territorio. Il Presidente Cesareo ha stigmatizzato fortemente, nel corso dell’incontro, il grave atto di intimidazione subìto dal Sindaco di Taranto, al quale Confindustria esprime solidarietà, nell’ultimo consiglio comunale. “Non più tollerabili atti del genere”.
Riprende all’insegna degli incontri serrati e della piena operatività l’attività di Confindustria Taranto dopo la pausa estiva.
Dopo aver incontrato, nei giorni scorsi, il sindaco di Taranto Ippazio Stefano, il Presidente di Confindustria Vincenzo Cesareo ha avviato stamani un confronto a tutto campo con gli assessori e i consiglieri regionali tarantini Fabrizio Nardoni, Annarita Lemma e Alfredo Cervellera sui temi più urgenti ai fini della ripresa economica del territorio.
A fronte di un contesto di grave crisi, i partecipanti all’incontro, recependo le linee già tracciate dalla stessa Confindustria nella riunione del Comitato di Presidenza tenutasi ieri, hanno condiviso l’esigenza di dotare la città e la provincia di un organismo di coordinamento al fine di rendere al più presto operativi i progetti già in itinere e prendere in esame ulteriori ipotesi di investimento.
A questo proposito, è stata indicata la Consulta dello Sviluppo quale organismo deputato ad accogliere le varie istanze. Assieme alla riattivazione di tale strumento è apparso altrettanto urgente assicurare all’interno dell’organismo la presenza dei rappresentanti del territorio jonico in Regione, aspetto sul quale i convenuti, peraltro parte in causa, hanno espresso totale condivisione.
Comuni le valutazioni di carattere generale. “Una città che ha bisogno di un orientamento univoco e di un coordinamento forte e condiviso”- è stato ribadito – “ e che dovrà ottimizzare al massimo l’attuale interlocuzione in atto col Governo portando all’attenzione del tavolo interministeriale richieste precise e programmi condivisi”.
Per far questo, appare indispensabile che nelle mani del Sindaco Stefano – ha sottolineato il Presidente Cesareo - arrivino istanze precise da parte dei vari attori territoriali, in quanto attualmente unico referente titolato, per il territorio jonico, ad interloquire in sede centrale.
A questo proposito, Confindustria Taranto ha espresso, attraverso il suo vertice, piena solidarietà al primo cittadino di Taranto per l’atto intimidatorio subìto in occasione dell’ultimo consiglio comunale ad opera di uno sparuto gruppo di cittadini. Un episodio che Confindustria ritiene non tollerabile nel metodo e nel merito, in quanto palesemente provocatorio e fortemente inibitore del corretto svolgimento di un regolare consesso democratico.
Dopo aver ulteriormente sottolineato la volontà di “fare squadra” per accelerare la ripresa economica, il Presidente Cesareo ha ripercorso assieme agli esponenti regionali le questioni più contingenti, fra cui la necessità di rendere celere l’iter di attuazione della zona franca urbana, in cui Taranto ricade, al fine di poter godere al più presto dei relativi benefici, e di estenderla anche alla zona portuale, in prospettiva di un ulteriore rafforzamento, già in atto con i lavori cantierizzati, dello scalo jonico.
Quindi, sono stati ripercorsi brevemente i progetti ancora in itinere (Eni e Tempa Rossa, oltre alla complessa partita delle bonifiche) e, assieme a questi, la volontà più volte espressa di condividere la Smart Area con le istituzioni territoriali e di concretizzarla nelle sue svariate – e molteplici - espressioni progettuali, candidando parte della stessa alla prossima programmazione europea 2014-2020 in una visione prospettica allargata anche ad altri interventi all’insegna della diversificazione produttiva.
I partecipanti all’incontro hanno convenuto di calendarizzare a breve una serie di incontri tematici con l’auspicio di estendere il confronto agli altri attori territoriali all’interno della già citata Consulta dello Sviluppo, da attivare in tempi brevissimi.
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Venerdì, 06 Settembre 2013 17:37
AUMENTO DELL’IVA: .RIPARTE LA CAMPAGNA DI CONFCOMMERCIO TARANTO. lE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE LEONARDO GIANGRANDE
Scritto da Giornalista1
Ridurre i costi che gravano sulle imprese e ridare vigore alla domanda: diminuire il costo del lavoro, evitare l'aumento dell'Iva, riformare il sistema fiscale, rendere totalmente deducibile l'Imu sugli immobili strumentali. Sono queste le richieste che Confcommercio rivolge al Governo per uscire dalla crisi che grava sulle piccole imprese diffuse che rappresentano l’ossatura dell’economia del Paese.
Uno dei primi punti dell’agenda di Confcommercio riguarda l’aumento dell’IVA dal 21 al 22% di cui si torna a parlare in questi giorni.
"Occorre impegnarsi perché l’IVA non aumenti, lo afferma con forza il presidente provinciale di Confcommercio, LEONARDO GIANGRANDE, che afferma: “Un aumento dell'imposta, sarebbe come buttare benzina sul fuoco di una recessione che e' ancora forte e ardente perché in termini di occupazione, consumi e crescita da troppo tempo stiamo giocando al ribasso. La sospensione dell'aumento dell'Iva sarebbe già un passo avanti in un momento in cui le imprese del commercio e devono fare i conti con mesi e mesi di fermo”.
Intanto Confcommercio Puglia sin dal giugno scorso si è attivata con una campagna di sensibilizzazione contro il rincaro dell’aliquota organizzata su tutto il territorio regionale: una grande raccolta firme che ha coinvolto imprenditori e cittadini per chiedere al Governo di recedere dal proposito di aumentare l’Iva. La campagna momentaneamente sospesa dopo la decisone del Governo di rinviare all’autunno le decisioni, riparte in queste settimane.
Già domenica 8, in occasione della manifestazione ‘Notte Panna’ sarà allestito un stand in viale Liguria, dove i cittadini che vorranno aderire alla campagna di Confcommercio contro l’aumento dell’Iva, potranno sottoscrivere la petizione.
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Venerdì, 06 Settembre 2013 04:55
Uno studio sulla distribuzione del rischio di ricovero per Tumore maligno della Tiroide nella Provincia di Taranto
Scritto da Giornalista1
Uno studio sulla distribuzione del rischio di ricovero per Tumore maligno della Tiroide nella Provincia di Taranto
Autori: A. Mincuzzi°, N. Bartolomeo*, P.Trerotoli*, S. Minerba°
Istituto/i: ° S.C. Statistica Epidemiologia ASL Taranto *Dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Obiettivi:
Il cancro della tiroide rappresenta una patologia in notevole accrescimento in tutti i paesi industrializzati. Questo comporta un incremento della sensibilità degli operatori sanitari che pongono maggiore attenzione alla diagnosi della patologia nel loro ambito di osservazione. Varie richieste di approfondimenti epidemiologici provengono anche dal tessuto sociale e istituzionale: dalle indagini della Procura per denuncie dei cittadini contro l’eccessivo inquinamento ambientale alle pressioni delle varie associazioni ambientaliste che riconducono al problema “diossina” l’aumento e l’eccesso delle patologie oncologiche tiroide rilevate nel territorio. Alla luce di queste premesse è stato effettuato un approfondimento che ha l’obiettivo di georeferenziare i soggetti residenti nella Provincia di Taranto e di visualizzare la distribuzione del rischio di ricovero in tutti i Comuni della Provincia, con il dettaglio delle Sezioni di Censimento nel Comune di Taranto.
Materiali e metodi:
Sono state utilizzate ed integrate le banche dati SDO, Anagrafe Assistiti e Anagrafe del Comune di Taranto. E’ stato rilevato il numero di casi di tumore maligno della Tiroide dall’archivio delle SDO, considerando caso il primo ricovero di ciascun individuo residente in Puglia avvenuto in qualunque struttura ospedaliera regionale e del resto d’Italia, nel periodo tra il 2001 ed il 2010. Sono stati utilizzati i seguenti indicatori: - numero grezzo di eventi per sesso e classe di età; - tasso standardizzato per sesso e classe d’età; - rischio relativo (RR) della patologia, aggiustato per sesso, classe d’età e indice di deprivazione dell’area di cui si descrive il rischio. L’analisi è stata condotta per due distinti livelli geografici (comuni della provincia di Taranto e sezioni di censimento ISTAT del comune di Taranto) e in due intervalli temporali: 2001- 2005 e 2006-2010. La standardizzazione dei tassi è stata effettuata con metodo indiretto e i tassi di riferimento sono quelli rilevati nella regione Puglia. I valori attesi sono ottenuti da un modello di regressione logistica con variabile dipendente: logit dell’odd dei casi e come variabile indipendente: sesso e classe d’età. I valori attesi sono stati utilizzati in un modello Bayesiano per la determinazione del rischio di ricovero per ogni specifica causa aggiustando il RR tenendo conto del valore dell’indice di deprivazione, e del valore del RR delle aree circostanti. Successivamente si è proceduto, per ogni anno, alla georeferenziazione di ciascun residente nella città di Taranto presente nell’anagrafe sanitaria degli assistiti, sulla base dell’indirizzo di residenza presente nella predetta anagrafe. I dati sono stati elaborati utilizzando il software SAS 9.3. I RR aggiustati sono stati determinati utilizzando il software Winbugs14. Le mappe sono state realizzate utilizzando il software «Quantum Gis», software open source per la georeferenziazione e la rappresentazione spaziale di eventi
Risultati:
Le mappe di distribuzione del tumore maligno della Tiroide nei comuni della Provincia di Taranto (Fig. 1-2) mostrano una presenza in eccesso della patologia che interessa il capoluogo e i comuni dell’area orientale della provincia. Dal confronto tra i due quinquenni emerge come, nel quinquennio 2001-2005 l’eccesso di rischio rimane al di sotto del 50% in 10 comuni, mentre nel quinquennio 2006-2010 si rileva in 22 comuni di cui 3 mostrano un eccesso di rischio compreso fra il 50% e il 100% (Tab. 1-2). I risultati della distribuzione per area di censimento nel Comune di Taranto confermano la tendenza all’aumento nel tempo della distribuzione della patologia che interessa prevalentemente le aree periferiche che vanno dal centro abitato verso il polo sud-orientale della città, con eccessi che si mantengono in media per quartiere al di sotto del 50% (Fig. 3-4).
Discussione:
I risultati dell’approfondimento confermano la tendenza all’incremento di questa patologia nell’ultimo decennio. Ciò potrebbe essere dovuto ad un aumento della pressione diagnostica e alla conseguente attività terapeutica ad essa legata. Parallelamente all’aumento dei ricoveri si registra, infatti, un aumento delle tiroidectomie che i residenti nella Provincia di Taranto tendono a subire in strutture ospedaliere extra regionali (le regioni che rappresentano le mete principali per la gestione della patologia oncologica tiroidea sono: Lazio, Toscana e Marche). Cionondimeno, nell’ambito della valutazione del rischio di ricovero rispetto a quello che può essere considerato uno standard regionale è evidente un eccesso della distribuzione della patologia nell’area orientale della Provincia che può essere solo in parte giustificato da una eventuale maggiore sensibilità degli operatori sanitari e dei residenti nei comuni di pertinenza. Un notevole apporto alla valutazione potrà essere fornito dai dati di incidenza del Registro Tumori della Sezione di Taranto del Registro Tumori Puglia in via di accreditamento.
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Giovedì, 05 Settembre 2013 19:36
Il Consigliere regionale Pd, Anna Rita Lemma comunica che sulla questione Aeroporto"Arlotta, l'assessore Giannini il 12 sarà a Grottaglie per un confronto"
Scritto da Giornalista1
"Il dibattito intorno all’utilizzo dell’aeroporto di Grottaglie è molto animato e coinvolge, naturalmente, chi come me rappresenta questo territorio. Il Piano dei Trasporti vigente, votato nel 2004 e ormai in scadenza, attribuisce a Grottaglie il ruolo di aeroporto cargo con parzialissimo eventuale utilizzo come scalo passeggeri. Così deliberò l’allora Consiglio regionale, alla vigilia di un decennio che lasciava presagire l’implementazione dell’attività portuale e l’importante insediamento Alenia. Quel decennio è trascorso ma il bilancio dell’attività aeroportuale è oggettivamente negativo.
Oggi, però, il territorio ionico è interessato ad una nuova idea di sviluppo, in un contesto nel quale da una parte registra ritardi preoccupanti nella definizione dell’attività portuale, e dall'altra subisce la crisi industriale anche legata ai temi della prevalente, legittima, domanda di salute dei tarantini. Quesiti sul nostro futuro che richiedono una rinnovata politica partecipata.
Per questo, la richiesta di un incontro con l’assessore regionale ai Trasporti e ai Lavori Pubblici, Giovanni Giannini, è un passaggio fondamentale. La V Commissione, di cui faccio parte, ha fatto propria questa istanza prontamente raccolta dall'assessore. Giannini sarà giovedì 12 settembre, alle 17.30, a Grottaglie per incontrare le istituzioni locali. Un primo passaggio utile per un confronto di merito sul futuro della nostra provincia, a cominciare dal suo aeroporto"
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