![Economia, Lavoro & Industria](/cms/media/k2/categories/4.jpg)
Economia, Lavoro & Industria (1935)
Classificazione delle acque del Mar Grande. La replica dell'assessore regionale Fabrizio Nardoni al sindaco di Taranto Ezio Stefano .
Scritto da Giornalista1In relazione alla nota del sindaco di Taranto Ippazio Stefàno sulle problematiche relative alla classificazione delle acque del Mar Grande, interviene l'assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni. "Le relazioni di franco e leale confronto istituzionale e il rapporto contraddistinto da reciproca stima con il mio concittadino e sindaco di Taranto Ippazio Stefàno mi invitano a precisare alcune questioni relative alla classificazione delle acque del Mar Grande. Il sindaco e i miticoltori tarantini sanno bene quale impegno in questi mesi sia stato profuso nel tentativo di arginare gli effetti della crisi del comparto determinata dalla grave congiuntura economica e dalle note vicende legate alle condizioni delle acque del Mar Piccolo. Mi piace ricordare, a tal proposito, che lo scorso 8 luglio nel Convento di san Francesco a Taranto abbiamo tenuto un Tavolo tecnico regionale e un convegno internazionale sul “Rafforzamento della competitività e produttività dell’acquacoltura per uno sviluppo locale sostenibile” che ha visto la partecipazione di tutti i rappresentanti delle Organizzazioni Professionali, della ASL e dell'ARPA. Lo scorso 8 agosto, invece, insieme con l'assessore regionale al Welfare e alle Politiche del Benessere Elena Gentile, è stato affrontata proprio la questione della classificazione delle acque che non può essere liquidata come un semplice "problema burocratico". E' noto a tutti che la Regione Puglia, in questo caso particolare, è tenuta a seguire e ad osservare le normative nazionali che, a loro volta, rispecchiano le direttive comunitarie. In caso di inosservanza, la Regione Puglia potrebbe incorrere negli ammonimenti dell'UE e in gravi sanzioni pecuniarie che finirebbero per rendere meno agevole il delicato percorso per alleviare la crisi dei mitilicoltori. Vi è poi una questione di carattere squisitamente igienico-sanitario che pure va tenuta in considerazione. Che cosa succederebbe nel caso vi fosse una patologia imputabile al consumo dei mitili? E' una domanda che rivolgo tenendo lontano ogni intento polemico. Naturalmente, nel rispetto delle normative vigenti e in un clima di serena e proficua collaborazione istituzionale, non lascerò nulla di intentato - e il mio impegno sarà massimo pur in questo periodo feriale - per tentare di accorciare i tempi "tecnici" e consentire la tempestiva commercializzazione del prodotto dei mitilicoltori".
SI PREANNUNCIA UN SETTEMBRE DISASTROSO PER IL COMMERCIO IONICO E DEL CAPOLUOGO. NECESSARIO PROSEGUIRE LA COLLABORAZIONE CON IL COMUNE DI TARANTO
Scritto da Giornalista1Il presidente di Confcommercio Taranto agli inizi dl mese di agosto ha evidenziato alcuni dati riguardanti chiusure, occupazione, consumi, ecc, del settore del commercio che in provincia jonica conta più del 60% degli occupati. A settembre, dopo la pausa di ferragosto - ha detto Leonardo Giangrande - resteranno chiusi e per sempre molti negozi, in molti casi si tratta di brand importanti con esercizi nel cuore commerciale del capoluogo dove le chiusure nei primi sei mesi del 2013 sono state pari a 321, superando già la metà delle chiusure dell’intero 2012 quando le saracinesche abbassate furono 543 lo scorso anno. Sono dati che testimoniano quello che è la realtà dei fatti percorrendo alcune vie del capoluogo come De Cesare, Mazzini, Principe Amedeo, Anfiteatro, Battisti, Liguria, le Piazze del centro, caratterizzate da una sequenza di saracinesche chiuse in alcuni tratti impressionante. Stesso discorso vale per le due più importanti vie del centro D'Aquino e Di Palma dove negozi monomarca starebbero per chiudere i loro punti vendita in Taranto, e con altri che si appresterebbero ad andar via dalla città dei due mari. Quello che si teme fortemente è che a fine anno si possa arrivare ad una cifra a quattro numeri. Ad affossare ancora di più il settore è il continuo ridursi dei consumi che vede la provincia jonica – nel 2012 ultima in Puglia - anche nel 2013 con un -2,6 %. Una riduzione dovuta certamente ad una crisi che ha colpito l'intero territorio provinciale ed in maniera particolare il capoluogo con il numero di lavoratori licenziati, in cassa integrazione ed in mobilità in continuo aumento. Si tratta di soggetti che con il magro compenso che percepiscono a fine mese non riescono a pagare i mutui sottoscritti per acquistare in passato auto e case con molti di loro che non riescono ad arrivare al 31 per soddisfare le esigenze primarie come quella di far mangiare i propri figli. Si eliminano tutte le spese inutili, quest' estate non è andati in giro per evitare di spendere i soldi inutilmente, e lo si è visto chiaramente con le strade della litoranea salentina, un tempo super trafficate, quest'anno totalmente libere. Per tutte queste ragioni Confcommercio sta provando ad avviare un percorso di collaborazione con Consulenti del lavoro e Commercialisti, nell'intento di aiutare concretamente le imprese attraverso servizi di informazione, approfondimento ed assistenza in materia di lavoro, normative contrattuali, accesso al credito. "Un tema quest'ultimo sui cui occorre trovare al più presto - ha ribadito il massimo rappresentante dei commercianti ionici - un’intesa con il sistema bancario, anche per rendere pienamente operativi gli 11 milioni e mezzo di euro che la Regione Puglia ha messo a disposizione del Confidi Confcommercio Puglia da utilizzare per le imprese. Si tratta di una situazione molto difficile in quanto malgrado l’80% del prestito sia garantito dalla confidi, risulta complesso utilizzare queste risorse per la indisponibilità degli istituti di credito, sempre più arroccati in una monolitica posizione di difesa. Ma Confcommercio di Taranto non si sta fermando qui e sta puntando in maniera incisiva al contenimento dei costi dei fitti ed a politiche fiscali incentivanti. Per la organizzazione dei commercianti ionici l'approvazione da parte del Consiglio comunale di Taranto del Piano del Commercio deve costituire una occasione utile ad avviare un confronto su alcuni importanti temi ribaditi n una lettera inviata al Sindaco e all’Assessore allo Sviluppo Economico e Produttivo, e che essenzialmente sono quelli di individuare strumenti tributari di sostegno ed incentivi alle nuove aperture nel Borgo e in Città Vecchia che potrebbe essere utile a frenare la desertificazione delle più importanti aree a vocazione commerciale della città. "La rapidità con cui il degrado sta erodendo pezzi del tessuto urbano, ad alta presenza di attività terziarie sino a pochi mesi fa, richiede - per Confcommercio - una pronta attuazione di quanto deciso dalla massima assise cittadina e l’avvio urgente di un confronto con i massimi esponenti politici e tecnici degli assessorati competenti. Ogni ulteriore indugio, seppure di solo qualche mese, - dicono dal Palazzo di vetro - potrebbe essere disastroso".
FORTE ODORE DI GAS NELLE ZONE SALINELLA E TARANTO DUE QUESTA SERA
Scritto da Giornalista1UN ODORE NAUSEABONDO SI E' AVVERTITO NELLA TARDA SERATA ( ERANO CIRCA LE 21,30) DI OGGI NELLE ZONE DELLA SALINELLA E DI TARANTO DUE, MA ANCHE NELLE ZONE COSTIERE DI SAN VITO E LAMA. LA CAUSA E' PROBABILMENTE DA RICERCARE IN QUALCHE NUVOLA DI GAS PROVENIENTE DALLA ZONA INDUSTRIALE CHE A SEGUITO DEI VENTI DI MAESTRALE HANNO PORTATO LA PUZZA AD OLTRE 6-7 CHILOMETRI DAGLI STABILIMENTI. IN PRATICA PER GLI ABITANTI DELLE ZONE SALINELLA ED IN MODO PARTICOLARE PER QUELLI DI TARANTO DUE VALE IL FAMOSO DETTO CHE SE NON E' ZUPPA E' PAN BAGNATO. NEL SENSO CHE QUANDO SPIRA IL VENTO DI SCIROCCO GLI ABITANTI DI QUEI QUARTIERI SONO COSTRETTI A SOPPORTARE LE PUZZE PROVENIENTI DAL DEPURATORE GENNARINI, QUANDO SPIRA INVECE IL VENTO DI TRAMONTANA O MAESTRALE SONO COSTRETTI A SOPPORTARE LE PUZZE PROVENIENTI DALL'AREA INDUSTRIALE. FINO A QUANDO QUESTI CITTADINI SOPPORTERANNO?
Settore Agricolo: puntare su investimenti, controlli mirati e ripristino della legalità delle attività nel rispetto delle regole delle leggi e dei contratti.
Scritto da Giornalista1In Prefettura a Bari, pochi giorni fa, è stato sottoscritto il Protocollo d’intesa regionale per la costituzione di rapporti di collaborazione interistituzionale contro l’illegalità e il lavoro sommerso, al fine di attivare task force provinciali ed azioni mirate di contrasto, svolgere il monitoraggio e l’analisi dei dati sui fenomeni criminali. Tale processo auspichiamo che divenga, nei settori Agricolo e Agroalimentare, vero deterrente per chi non è in regola e, al contempo, sostegno alle numerose imprese sane, creatrici di sviluppo, affinché queste emergano sempre di più creando solida economia aggiuntiva, prodotti e alimenti di eccellenza (uva, vino, olio, ecc…) e competendo in un mercato ormai globalizzato. Tali settori così potranno, allo stesso tempo, fare rete con quelli di industria, turismo e commercio, sostenendo a pieno titolo lo sviluppo dell’intera regione. Certo, per il settore Agricolo in particolare è necessario che si punti ad uno sviluppo di sistema attraverso opportuni investimenti, nuovi controlli mirati - che avvengono oggi nonostante le esigue risorse a disposizione degli organi preposti - e, inoltre, con la repressione per ripristinare la legalità delle attività nel rispetto delle regole delle leggi e dei contratti. E, in particolare, la lotta al lavoro nero può rendere strategico lo sviluppo anche in questo settore che continua ad essere vocazionale dei nostri territori. Non possiamo pensare né tantomeno accettare, che le aziende che fanno ricorso a sistemi irregolari e al caporalato calpestino impunemente la dignità di migliaia di lavoratori, creando una economia malata e squilibrata. Il lavoro nero e sommerso, mai dimenticarlo, è il lavoro reso al di fuori di ogni regola e legalità, senza versare le dovute trattenute fiscali e spesso anche i contributi previdenziali e ciò significa, di fatto, anche sottrarre al territorio ed alla collettività nazionale, utili e risorse. I dati dell’osservatorio pugliese sui reati del settore Agricolo e Agroalimentare (O.r.s.a.) dimostrano che circa il 50 per cento delle aziende del comparto agricolo ispezionate presentava irregolarità per la forza lavoro impiegata. A Taranto su 80 aziende ispezionate 39 sono risultate irregolari, a Brindisi su 54 aziende, le irregolari sono state 27. Soprattutto in questo settore, l’illegalità e il caporalato devono essere combattuti senza fare sconti, perché significa anche, per chi si piega a questi meccanismi illegali, consegnare il proprio destino di aziende e di braccianti agricoli, donne, extracomunitari e giovani, a meccanismi illegali ed alla gestione sconsiderata del mercato del lavoro. Il Protocollo d’intesa regionale, siamo certi, andrà a rafforzare grazie al Prefetto di Taranto Dott. Claudio Sammartino, il già operativo protocollo sottoscritto il 28 ottobre 2011 per aggredire, sul versante ionico, fenomeni che riguardano il non rispetto della sicurezza sui posti di lavoro per il settore agricolo e dell’edilizia. In un situazione come quella ionico-salentina, dove la competitività delle aziende agricole è insufficiente - ad esempio, per la costituzione in forme associative o l’apertura verso nuove colture che possono aggredire il mercato locale e non solo –ma la concorrenza sleale è altissima e dove il tessuto imprenditoriale agricolo è decisamente fragile e parcellizzato, è necessario favorire un' Agricoltura di sistema dove difendere la vita dell’impresa attraverso anche l’ausilio di un sistema creditizio più elastico, agevole e tracciabile. Così come tracciabile, noi della Fai Cisl, vorremmo diventasse il lavoro agricolo rendendo più agevole l’incontro domanda/offerta e sperimentando anche una nuova gestione del mercato del lavoro attraverso la partecipazione degli Enti Bilaterali, garantendo così dal primo momento al lavoratore un’azienda sicura, dove ricevere una retribuzione adeguata nel rispetto di leggi e contratti e alle aziende garantire, lavoratori qualificati. Insomma, occorre dare finalmente strada alla cultura della legalità del lavoro, in Agricoltura.