Economia, Lavoro & Industria (1945)
Lunedì, 23 Settembre 2013 14:48
Fabrizio Nardoni, Assessore Risorse Agroalimentari Regione Puglia Coordinatore Assessori Agricoltura Regioni italiane al Ministro Nunzia De Girolamo “Più nessun rinvio sulle questioni strategiche dell’agricoltura italiana”
Scritto da Giornalista1
Il Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo, sembra finalmente aver capito il dannoso immobilismo che stava producendo nel comparto dell’agricoltura italiana e si dice ora disponibile ad un coinvolgimento più rispettoso del sistema delle Regioni.
Una decisione che anche se molto tardiva deve vederci tutti impegnati per la soluzione di problematiche importanti che riguardano il settore.
Come coordinatore di tutti gli Assessori all’agricoltura delle Regioni italiane e come assessore alle risorse agroalimentari della Regione Puglia era stato, infatti, costretto nelle scorse settimane a prendere atto del rinvio sistematico di un confronto diretto con il Ministro su temi caldi come l’accordo di partenariato, le politiche della pesca, le decisioni sui regolamenti comunitari che riguardano la nuova PAC, la riforma di AGEA e delle altre agenzie e società vigilate e controllate dal Ministero e altro ancora.
Su questi e altre problematiche scottanti del comparto è infatti urgente e necessario conoscere la posizione politica del Ministro e condividerla e discuterla all’interno del sistema delle Regioni su cui purtroppo si riversa la responsabilità delle non risposte.
Così mentre noi attendavamo udienza, abbiamo assistito a fatti che dimostrano un atteggiamento antitetico rispetto alle parole e che oggi assumono una connotazione di gravita intollerabile: la proposizione di una legge delega vecchia nei contenuti e che rappresenta un tentativo di usurpazione dei poteri regionali; la costituzione di una agenzia della coesione che tende ad accentrare la definizione ed il controllo dei prossimi programmi d sviluppo rurale in luoghi innaturali rispetto a quelli agricoli ai quali il Ministero e le Regioni dovrebbero cedere competenze proprie, l'immobilismo su Agea con un nuovo commissariamento e senza alcun progetto di riforma, la recente nomina a direttore del capo della sua segreteria politica.
Torneremo con fiducia a confrontarci con il Ministro De Girolamo, sperando finalmente di segnare politiche di sviluppo che ridiano centralità a questo comparto e alle imprese e ai lavoratori del settore.
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Lunedì, 23 Settembre 2013 05:31
Due tarantini fra i nuovi componenti della Banca Popolare di Puglia e Basilicata: sono Antonello Presta, che entra in CdA, e Cosimo Damiano Latorre che assume la Presidenza del Collegio Sindacale.
Scritto da Giornalista1
Si è svolta regolarmente in seconda convocazione la mattina del 21 settembre 2013, presso il Centro Polifunzionale di Altamura l'Assemblea dei Soci della Banca Popolare di Puglia e Basilicata con all' ORDINE DEL GIORNO tre punti : 1. Rideterminazione del Consiglio di Amministrazione in n.ro 9 componenti ex art. 30 dello statuto; 2. Nomina n.ro 3 o 5 componenti del Consiglio di Amministrazione in conseguenza delle determinazioni di cui al precedente punto 1; 3. Nomina n.ro 3 sindaci effettivi e n.ro 1 sindaco supplente; designazione del Presidente del Collegio Sindacale. Entrano a far parte dei nuovi organi sociali della BPPB anche due tarantini, si tratta di Antonello Presta, già Presidente dell'Ordine dei Commercialisti ionici, che va a ricoprire il ruolo di componente del Consiglio di Amministrazione, e di Cosimo Damiano Latorre, attuale Presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Taranto, quale Presidente del Collegio Sindacale. Due incarichi molto rilevanti sui quali esprime soddisfazione il Consigliere regionale Arnaldo Sala il quale dice che "è la conferma del livello di assoluta eccellenza che gli ordini professionali della nostra città riescono ad esprimere in molti dei loro associati, tale da essere riconosciuto a livello regionale e nazionale. Sono sicuro - prosegue Sala - che i nostri due concittadini riusciranno a contribuire all’ indispensabile opera di promozione e di sostegno dell’economia locale che la Banca Popolare di Puglia e Basilicata svolge da sempre grazie anche alla capillare rete di sportelli presenti sul nostro Territorio. In un periodo in cui la globalizzazione tende a monopolizzare anche il mercato del credito, cercando di ridurre la clientela degli istituti di credito, sia le persone che le imprese, a soli “numeri” di un conto corrente, l’azione di prossimità svolta da una azienda come la Banca Popolare di Puglia e Basilicata deve essere considerata a tutti gle effetti come un presidio a tutela dell’ economia locale e delle nostre famiglie, e come tale deve essere difesa dalla politica e dalle Istituzioni da tentativi di controllo endogeno".
Sul rinnovo degli organi societari della BPPB si erano alzate numerose polemiche soprattutto da parte sindacale che criticava la dirigenza di non lasciare libertà di voto nella scelta dei nuovi componenti del CDA. Lo stesso Presidente del CDA, l’avv. Pasquale Caso, che peraltro aveva rimesso il mandato, in ottemperanza alle richieste di una discontinuità nella governance dell'Istituto, a seguito dell'esito della recente ispezione di Banca d'Italia, ha cercato di fare chiarezza e sgombrare il campo da ogni dubbio sulla correttezza del comportamento della Banca proprio il giorno prima dello svolgimento dell'Assemblea. Avendo già rassegnato le mie dimissioni e presentandosi il Consiglio di Amministrazione in gran parte dimissionario, il mio unico e prevalente obiettivo - ha tenuto a precisare l’avv. Caso - resta lo svolgimento della importante riunione assembleare nel pieno rispetto della trasparenza, linearità e correttezza formale e sostanziale".
La Banca Popolare di Puglia e Basilicata, uno dei più importanti Istituti di Credito locale può contare su 29.000 soci ed oltre 350.000 clienti con ben 1300 dipendenti distribuiti in tutte le filiali presenti nelle regioni Puglia, Basilicata, Campania e Molise.Nel primo semestre 2013 ha registrato un risultato di periodo al netto delle imposte di 846 mila euro con un incremento dei principali margini gestionali: +38,5% il margine di servizi e +4,3% il margine di intermediazione. La raccolta diretta da clientela si è mantenuta stabile con un orientamento della clientela su forme più liquide. La raccolta globale, ha supera i 6,1 miliardi, e confermato la tenuta dei volumi rispetto all'anno precedente, in linea con gli obiettivi di mantenimento del funding a sostegno dell'attività di impiego e dei margini di liquidità. Gli impieghi sono risultati in lieve flessione, conseguenza della diminuita domanda di finanziamenti nel comparto dei mutui alle famiglie, del sensibile e generale calo delle compravendite di immobili e delle diminuite richieste di credito per investimenti da parte delle imprese. Invariato il patrimonio di vigilanza, mentre il Total Capital Ratio ed il Tier 1 si posizionano rispettivamente all'11,4% e al 7,2%.
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Sabato, 21 Settembre 2013 15:38
Il bilancio dell’estate: 90% di avvistamenti di delfini nei mari di Taranto!L’arrivo del catamarano da ricerca “Taras” ha permesso a 1.600 persone di diventare per un giorno “ricercatore scientifico” in mare associandosi a JDC
Scritto da Giornalista1
Tempo di bilanci: questa estate su 75 uscite in mare effettuate, 65 volte sono stati avvistati i delfini, con una percentuale di avvistamento del 90%: è una ulteriore conferma della presenza stanziale di colonie di delfini nel mare di Taranto.
È il dato principale della campagna estiva di monitoraggio della presenza dei delfini nel Golfo di Taranto realizzata dalla Jonian Dolphin Conservation, l’associazione che da oltre quattro anni studia e tutela la presenza dei cetacei nel Golfo di Taranto.
In questi mesi nel Golfo di Taranto è stata documentata la presenza di tre specie di delfini: oltre la Stenella striata (Stenella coeruleoalba), una specie comune di delfino che raggiunge i due metri, in più occasioni sono stati avvistati anche il Tursiope (Tursiops Truncatus), impiegato nei delfinari, e il grande Grampo (Grampus Griseus) che può raggiungere i quattro metri.
Questa estate ha debuttato “Taras”, il nuovo catamarano da ricerca scientifica della Jonian Dolphin Conservation che, potendo imbarcare fino a 40 persone, ha permesso ad oltre 1.600 persone di vivere, associandosi alla JDC sul sito www.joniandolphin.it, la straordinaria esperienza di diventare per un giorno “ricercatore scientifico” condividendo a bordo di Taras le attività della JDC.
Grazie al loro contributo, nonché al sostegno di pochi sponsor che hanno creduto nella Jonian Dolphin Conservation, associazione che non ha un euro di contributo pubblico, questa estate “Taras” è uscito in mare 75 volte realizzando una attività di ricerca scientifica che non ha eguali in tutta Italia.
“In questi mesi – spiega Carmelo Fanizza, presidente di Jonian Dolphin Conservation – abbiamo potuto raccogliere un infinità di dati scientifici utili allo studio e alla tutela dei delfini, un’attività resa possibile dal contributo dei nostri associati che si imbarcano su Taras; sono loro che, votandoci e postando entusiastici commenti, hanno piazzato la Jonian Dolphin Conservation al secondo posto nella classifica delle attrazioni censite a Taranto dal sito specializzato Trip Advisor, la prima è il Castello Aragonese”.
Ovviamente le attività di ricerca scientifica in mare della JDC continueranno anche nei mesi invernali e, con buone condizioni meteo-marine, anche in ottobre e novembre le persone potranno imbarcarsi su Taras la domenica (www.joniandolphin.it).
Nei prossimi mesi, soprattutto, la Jonian Dolphin Conservation realizzerà nuovi percorsi educativi e di sensibilizzazione a favore delle scuole del territorio: sono stati elaborati diversi progetti, differenziati per scuola primaria, e secondaria di primo e secondo grado, che prevedono sia un percorso teorico negli istituti scolastici, sia una serie di uscite in mare a bordo del catamarano da ricerca “Taras” per osservare i cetacei nel loro ambiente naturale (info per le scuole dott.ssa Miccoli Sartori cell. 334.2297904).
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Sabato, 21 Settembre 2013 05:45
FEDERALBERGHI TARANTO: QUALE TURISMO SENZA AEROPORTO? Resistenza di Aeroporti di Puglia a non spostare la leadership di Bari e Brindisi
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Un bel mare, un importante museo, un castello ricco di storia bastano per rendere un luogo turisticamente attrattivo? Non occorre essere esperti di marketing turistico per comprendere che un territorio è in grado di attrarre flussi turistici se è capace di mettere a sistema più fattori: attrazioni naturali e non, ricettività, accessibilità, servizi e immagine. L’offerta turistica di Taranto e del suo territorio provinciale risponde a questi requisiti? Qualsiasi risposta non aggiungerebbe probabilmente nulla di nuovo a quanto non sia stato già detto e ribadito negli anni ai tavoli istituzionali e non. Ciò malgrado le polemiche nelle settimane scorse attorno alla strada regionale Talsano-Avetrana ed in questi giorni all’ aeroporto Arlotta di Grottaglie, riportano in auge il tema della accessibilità, dei collegamenti e delle infrastrutture di fondamentale importanza per lo sviluppo turistico del territorio provinciale. Il tema è stato discusso – quest’oggi- nell’ambito della assemblea di Federalberghi provinciale.
In merito al pronunciamento dell’assessore regionale ai trasporti, riguardo al futuro dello scalo aeroportuale di Grottaglie, indicato nel Piano regionale dei Trasporti come scalo cargo (scelta in realtà tutta da discutere, poiché solo il 20% della movimentazione nazionale sarebbe attualmente disponibile), gli operatori contestano la decisone della Regione di escludere l’Arlotta dai voli di linea, pur in presenza di requisiti – la pista più lunga in Italia- che lo renderebbero idoneo ai voli civili. Quanto alla possibile apertura ai voli charter (ma, perché solo estivi?), va altresì evidenziato che sin’ora non sono state messe in campo da parte della Regione Puglia politiche finalizzate ad attrarre nuovi vettori, sullo scalo tarantino e a renderlo competitivo, come si è invece fatto altrove.
Tenuto conto che il territorio è fortemente penalizzato (i trasporti ferroviari sono obsoleti, i collegamenti stradali incompleti – la Bradanico/Salentina, Regionale 8 - ), non si comprende per quale ragione ci si arroghi il diritto di effettuare scelte destinate ad avere un forte impatto sullo sviluppo socio-economico del territorio. Per quale ragione chi viene a Taranto o parte da Taranto, o peggio ancora dall’arco occidentale provinciale, deve accollarsi l’onere di raggiungere Bari o Brindisi per poter prendere un volo aereo; tra l’altro Grottaglie potrebbe divenire l’aeroporto di riferimento delle località della dorsale jonica occidentale (calabro-lucana) andando così a migliorare l’offerta regionale e ciò giustificherebbe l’eventuale impegno finanziario. La verità è invece da sempre un’altra: la pervicace resistenza di Aeroporti di Puglia a non spostare di un solo millimetro la leadership di Bari e Brindisi, indifferentemente che si tratti di voli di linea o di charter.
Gli investimenti regionali per potenziare i due scali ed attrarre nuovi vettori non sono stati irrilevanti, al contrario riguardo a Grottaglie – ed alla presunta vocazione cargo- ci si è soprattutto riempiti la bocca con parole e progetti non supportati da adeguati investimenti finalizzati a potenziare ad esempio la retroportualità, i collegamenti stradali e ferroviari.
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Venerdì, 20 Settembre 2013 14:52
Incontro a Bari con Commissione Agricoltura Parlamento Europeo. Assessore regionale Nardoni: “In vista della nuova PAC improcrastinabile il confronto con il Governo nazionale”
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Incontro questa mattina nella sede dell’Istituto Agronomico del Mediterraneo di Bari-Valenzano tra il mondo agricolo territoriale, l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni e una rappresentanza della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo guidata dal Presidente Paolo De Castro.
Questa attenzione verso la nostra Regione ci onora e conferma la politica di estrema cautela adottata dalla Commissione nei confronti del mondo agricolo territoriale che rischiava di essere trascinato nel vortice di una PAC troppo squilibrata e favorevole alle imprese e al sistema agricolo e agroindustriale del nord Europa – ha detto l’Assessore Nardoni nel corso dell’incontro – Per questo sento innanzitutto il bisogno di ringraziare pubblicamente tutta la Commissione e in particolar modo il Presidente De Castro e gli europarlamentari che nelle singole commissioni hanno guardato alla Puglia e all’agricoltura dell’area mediterranea con particolare attenzione.
Il senso della missione pugliese degli europarlamentari lo chiarisce lo stesso Presidente De Castro che parla di un confronto diretto con il mondo dell’agricoltura che si è inteso difendere alla vigilia dell’ultimo trilogo e della votazione finale della nuova PAC prevista per il prossimo 30 di settembre.
L’atto finale di un lavoro che ha visto la Commissione impegnata per ben due anni e che proseguirà nella delicata fase di confronto relativa alle misure transitorie.
Siamo nella fase più delicata di questo negoziato – ha dichiarato ancora l’Assessore Fabrizio Nardoni che nel ruolo di coordinatore degli assessori regionali italiani all’agricoltura nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, proprio sul tema nella riunione di Coordinamento svoltasi mercoledì nell’inedita sede della Fiera del Levante di Bari, ha sollecitato un confronto immediato con il Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo.
E’ un appuntamento che non si può più rimandare nel tempo – ha sottolineato l’Assessore Fabrizio Nardoni – Perché abbiamo bisogno di norme, regole e tempi certi in quest’anno anno di ponte tra la vecchia e la nuova programmazione, per adeguare gli strumenti, tutelare il comparto e soprattutto rilanciarlo nell’ottica dei nuovi cardini di intervento introdotti dalla PAC 2014-2020, come sostenibilità ambientale e innovazione.
Rassicurazioni in tal senso sono giunte dal Presidente della Commissione, Paolo De Castro che ha parlato dell’atto legislativo per le misure transitorie che dovranno mettere in condizione gli Stati membri di adempiere, con tempi e modalità certe, alle indicazioni provenienti dalla nuova PAC.
Infine un passaggio dell’intervento dell’Assessore pugliese ha riguardo l’importante strumento del Marchio Comunitario - Prodotti di Qualità di Puglia.
Devo ringraziare la Commissione e la relatrice del pacchetto qualità e Marchi d’Area per l’importante sostegno offerto a questo strumento su cui la Puglia sta investendo tantissimo – ha dichiarato – siamo convinti che la tracciabilità, ma anche le importanti premialità che dovremo inserire nei bandi della prossima programmazione in favore delle aziende a marchio, sia sul fronte della promozione che della produzione, rispondano al bisogno di una agricoltura più sostenibile, rispettosa della qualità e della genuinità del prodotto.
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Venerdì, 20 Settembre 2013 14:48
ACCORDO “U.P.P.I./ CONFCOMMERCIO” PER LA RIDUZIONE DEI CANONI DI LOCAZIONE
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I bilanci delle imprese del commercio attestano, ormai da qualche tempo, una drastica riduzione del volume d’affari che incide sulla vita delle imprese stesse. Il crescente numero di cessazioni attesta il malessere profondo che sta investendo il settore del commercio.
Tale persistente difficoltà sta contribuendo a desertificare il Borgo di Taranto e a far chiudere molti negozi in periferia. Confcommercio unitamente ai proprietari degli immobili, rappresentati dall’U.P.P.I. (l’Unione dei Piccolo Proprietari Immobliari), ha concordato la possibilità di negoziare una riduzione dei canoni di locazione.
Lunedì 23 settembre alle ore 10.30 (c/o Confcommercio) il presidente prov. dell’U.P:P.I., Ciro PARISI e il presidente prov. di Confcommercio, Leonardo GIANGRANDE sottoscriveranno un protocollo d’intesa alla presenza degli Organi di informazione.
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Venerdì, 20 Settembre 2013 14:41
VERTENZA CEMENTIR DI TARANTO: ASSESSORE CAROLI, NESSUN LICENZIAMENTO, VERIFICHEREMO ACCORDO DI PROGRAMMA
Scritto da Giornalista1
L'assessore al Lavoro, Leo Caroli, comunica che mercoledì scorso si è tenuto un incontro sulla vertenza Cementir di Taranto, con la convocazione di azienda, parti sociali e istituzioni e per evitare il licenziamento di 120 dipendenti.
“Oggi – dichiara Caroli – esprimo soddisfazione nell'apprendere che nella successiva riunione presso il Ministero del Lavoro l'azienda ha revocato la procedura di mobilità, rinunciando ai licenziamenti, accettando dunque l'invito che gli avevamo avanzato al tavolo regionale: ritiro della procedura di mobilità e l'attivazione degli ammortizzatori sociali”.
“Rimane adesso – spiega – l'impegno a riconvocare azienda, istituzioni locali, parti sociali e autorità portuale per entrare nel merito del contratto di programma Cementir, che prevede ingenti investimenti con la disponibilità di banchine dedicate all'atività aziendale presso il porto di Taranto”.
Nauturalmente – conclude – il mio impegno personale sarà finalizzato alla salvaguardia dei posti di lavoro e ad accertare la piena compatibilità del progetto industriale con l'ambiente e la salute dei cittadini di Taranto.
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Venerdì, 20 Settembre 2013 14:19
SEQUESTRATI dalla Guardia di Finanza AL PORTO di Taranto 7.500 KG. DI RIFIUTI SPECIALI.
Scritto da Giornalista1
LA MERCE ERA CONTENUTA ALL’INTERNO DI UN CONTAINER ILLEGALMENTE DESTINATO IN CINA.
Militari del Gruppo di Taranto, in collaborazione con funzionari della locale Dogana, all’esito di una serie di controlli finalizzati al contrasto dell’illecito traffico transfrontaliero di rifiuti, hanno proceduto al sequestro, presso il locale scalo marittimo, di 7.500 kg. di rifiuti speciali.
Il materiale, costituito da vasche da bagno e piatti doccia in resina polimerica, era stato stivato all’interno di un container in procinto di essere esportato nella Repubblica Popolare Cinese, grazie ad una licenza d’importazione rilasciata da quel paese ed esibita a corredo della documentazione doganale.
I militari della Guardia di Finanza ed i funzionari doganali hanno però accertato la difformità tra quanto realmente contenuto nel container e quello che è stato dichiarato sui documenti d’esportazione, con riferimento sia alla tipologia dei rifiuti (rifiuti da imballaggi in plastica – Polietilene) e sia alla quantità degli stessi.
Una persona è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per traffico illecito di rifiuti (ex D.Lgs. 152/2006) e per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico (art. 483 C.P.).
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Venerdì, 20 Settembre 2013 06:16
Per qualche bolletta pagata con ritardo si diventa “moroso abituale”. Il caso dell'ENEL. di Antonio Bosco Presidente Adiconsum Taranto Brindisi
Scritto da Giornalista1
E' noto a tutti il momento critico delle famiglie italiane dal punto di vista finanziario in quanto vissuto dalla stragrande maggioranza sulla propria pelle.
Disoccupazione, inflazione, riduzione della capacità di spesa e conseguente calo dei consumi, sono parte di un’analisi quotidiana condivisa
Ma c’è anche che i colossi dell'energia ci mettano del loro e questo non va per niente bene! Un Associato Adiconsum della nostra provincia, in grave crisi finanziaria, eufemismo per dire che lavora quando può, è classificato dall'Enel come “moroso” e non certamente inteso nell’accezione … veneta del termine. Qualche bolletta pagata con ritardo e diventa addirittura “moroso abituale”.
Così l'Enel riduce la potenza erogata alla sua abitazione come previsto dall'AEEG (Autorità del settore) fino a chiedere la cessazione del contratto di fornitura di energia elettrica. Il nostro Associato si reca allo sportello Enel per risolverla questione, paga lo scaduto ma invece di riattivare la potenza, come sarebbe stato giusto ed equo, gli viene comunicato che, appunto, è in atto la procedura di cessazione.
Per riavere la fornitura, con un nuovo contratto, si prevedono tempi … tecnici non ben quantificati, a meno che - così lo consigliano – non attivi un nuovo contratto, sempre a suo nome, sempre allo stesso indirizzo, però con un costo maggiorato.
Il cliente dell'Enel ci sta, attiva un nuovo contratto ma nonostante la cifra pagata deve attendere sempre i tempi … tecnici, cioè non meno di cinque giorni.
Ci chiediamo: è possibile che nonostante l'introduzione dei contatori elettronici, comandati da remoto, non si possano espletare questi servizi in tempo reale?
E' poi, è possibile far pagare pressoché una cifra doppia per una stipula di contratto allo stesso cittadino-utente, con lo stesso indirizzo e lo stesso contatore?
Dove sono i benefici reali per i consumatori, pur in presenza di una persistente crisi economica del Paese e del Sud in particolare, che si vedono costretti a pagare il doppio per riavere l'energia elettrica in casa ma con gli stessi tempi della procedura normale?
E infine, perché far stipulare un nuovo contratto quando si pagano regolarmente le scadenze pur gravate di morosità?
E’ francamente inaccettabile che si faccia cassa in questa maniera!
Antonio Bosco
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Giovedì, 19 Settembre 2013 16:46
Le questioni più rilevanti dell’accordo per i lavoratori in somministrazione. di Cosimo Giannattasio Felsa Cisl territoriale Taranto Brindisi
Scritto da Giornalista1
Nei giorni scorsi, insieme con altre sigle sindacali ed Assolavoro, abbiamo siglato l’ipotesi di accordo per il 4° rinnovo del contratto nazionale (C.c.n.l.) dei lavoratori in somministrazione.I contenuti dell’accordo, che le Parti sottoscriveranno definitivamente il prossimo 30 settembre, determinerà risultati a nostro giudizio positivi per le condizioni di questi lavoratori i quali, in modo sempre crescente, attirano le attenzioni e l’interesse delle aziende.
Sono almeno quattro le questioni più rilevanti dell’accordo che vogliamo evidenziare.
Intanto si rafforza l’istituto della rappresentanza sindacale nelle Aziende dove il lavoratore in somministrazione è chiamato ad operare (ogni 15 dipendenti che abbiano almeno due mesi di missione), mediante l’istituzione di regole, rafforzamento di ruoli e permessi retribuiti.
La seconda questione riguarda lo sviluppo della Bilateralità attraverso azioni di sistema per politiche attive del lavoro a favore delle fasce giovanili e dei fuoriusciti dal mercato del lavoro, con la costituzione di sportelli territoriali e l’istituzione di un fondo di solidarietà.
Terzo punto nodale è la parità di trattamento economico, il rafforzamento delle missioni lunghe di servizio ed incentivi per le Agenzie del lavoro che promuovono assunzioni a tempo indeterminato.
Infine, si introducono criteri di flessibilità in alcuni settori come turismo, grande distribuzione organizzata, logistica, alimentare agricoltura, telecomunicazioni e servizi alla persona, riconoscendo al lavoratore una retribuzione minima a fronte di una disponibilità dichiarata. Un principio, quest’ultimo, da noi particolarmente sostenuto in questi anni, ovvero che la flessibilità deve essere retribuita maggiormente rispetto al lavoro fisso.
Come Felsa Cisl territoriale Taranto Brindisi ribadiamo la nostra soddisfazione per i contenuti dell’ipotesi di C.c.n.l., costituendo esso ulteriore, sostanziale passo avanti nel cammino di conquista delle tutele per tutti quei lavoratori che, fino a ieri, erano i precari per antonomasia del mondo del lavoro. A loro la Felsa e la Cisl Taranto Brindisi continuano a dedicare attenzione massima, assicurando rappresentanza politica, tutela e servizi specifici. Per ulteriori informazioni questi lavoratori possono continuare a trovarci presso la sede del Coordinamento territoriale di via Regina Elena, n. 126 a Taranto (Tel. 099 4526862 - int. 39 – Fax 099 4520455 e-mail:
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).
Cosimo Giannattasio
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