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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1907)

Adesso le premesse ci sono tutte affinchè l’aeroporto di Taranto spicchi finalmente il volo! E non è una frase retorica, alla luce degli ultimi avvenimenti e del processo in itinere, anche se alcune associazioni di cittadini che si battono per il completo utilizzo dello scalo jonico, non abbasseranno la guardia, fino a che la nebbia che ha volutamente (da parte di certa politica) avvolto una delle maggiori e più sicure piste d’Italia, si diraderà completamente. La conferenza stampa promossa sabato 11 gennaio 2014 dalla Camera di Commercio di Taranto, e presentata dal presidente cav. Luigi Sportelli, ha portato una sensazione di cauto ottimismo tra le nostre associazioni e movimenti, trattando delle novità positive per l'aeroporto di Taranto -Grottaglie. In concomitanza con le comunicazioni del presidente Sportelli, anche la buona notizia che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Mauro Lupi, avrebbe intenzione di reinserire lo scalo ionico tra i 36 di interesse nazionale, in controtendenza col precedente Piano nazionale degli aeroporti, proposto in prima lettura dal precedente ministro Corrado Passera. Il provvedimento, naturalmente, dovrebbe essere portato, entro gennaio, alla attenzione del Consiglio dei Ministri. Abbiamo, peraltro, appreso una confortante notizia a smentire, ancora una volta e se ce ne fosse bisogno, che non ci siano compagnie interessate al nostro aeroporto. Infatti, un operatore aeronautico svizzero, ha deciso di operare su Taranto, indicando alcuni collegamenti che includono Catania, Palermo, Roma, Albenga-Nizza, Timisoara (località romena). Era, purtroppo, prevedibile che, a questo punto, la società che gestisce i 4 scali pugliesi, e cioè AdP (Aeroporti di Puglia) iniziasse il suo puntuale boicottaggio pretendendo tasse di approdo aumentate del triplo, rispetto alle tariffe pubblicate dalla stessa AdP. E' evidente che, almeno in questo caso, l'operatore, il quale non ha condizionato il suo intervento all'ottenimento di contributi pubblici, sappia che la società di gestione non può chiedere tariffe discriminanti, rispetto agli altri scali, pertanto queste scaramucce fanno solo perdere tempo e non potranno creare ripensamenti operativi, dal momento che la scelta di Taranto è stata frutto di un attento studio di fattibilità aziendale. Il presidente Sportelli, già ampiamente schierato dalla parte del territorio, ha registrato, suo malgrado, alcune anomalie puntualmente evidenziate ai consiglieri regionali presenti alla conferenza stampa. con l'imbarazzo di chi, in rappresentanza istituzionale, è costretto a manifestare dissenso, spingendosi fino al ricorso alle sedi giudiziarie, qualora la politica regionale dovesse persistere nell'attuale atteggiamento discriminatorio. Comunque, l'ottimismo delle associazioni pro-aeroporto di Taranto, insieme al presidente di TarantoVola, Francesco Gravina, artefice assoluto di tutta l'operazione,ci porta a vedere il traguardo del 14 aprile (data programmata per l’inizio voli della Cityline Swiss) con l'appianamento di tutte le difficoltà poste fino ad oggi da Aeroporti Puglia, e quindi l'auspicio che la società regionale, provveda al restiling dell'aerostazione, perchè l'immagine di Taranto non può essere lasciata nelle mani di chi fino ad oggi, ci ha marginalizzato, privandoci della possibilità di competere sul mercato dell'offerta trasportistica al massimo delle sue potenzialità. Quanto sopra è stato condiviso dalle seguenti associazioni e movimenti: Comitato Arlotta 1995 (portavoce Gianni Lacava), Benvenuti a Taranto (coordin. Giacomo Lanzafame), Mov. Aeroporto Magna Grecia (presid. Walter G. Fischetti) Progentes (presid. Cinzia Amorosino), Puglia Internazionale (presid. Stefania Bellanova), Taranto…Voglia di volare!!! (coordin. Alfredo Luigi Conti), TarantoVola (presid. Francesco Gravina)
“Volare dall’aeroporto di Taranto/Grottaglie si può. Non solo perché la struttura è perfettamente funzionante, ma anche perché ci sono vettori che hanno deciso di avviare voli di linea da e per lo scalo ionico e che, a tal fine, hanno manifestato nelle forme di legge previste, questa volontà ad Aeroporti di Puglia”. Ha esordito così il presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli illustrando la proposta avanzata dalla compagnia aerea Cityline Swiss sagl, con sede a Lugano, in collaborazione con il brand commerciale Kiss Fly. La società ha avanzato ad Aeroporti di Puglia un programma di voli operativo dal prossimo 14 aprile 2014, con collegamenti con Roma Fiumicino, Palermo, Catania, Timisoara e Nizza Albenga. “Questa proposta – ha sottolineato Sportelli – conferma quanto sostenuto nei mesi scorsi nelle riunioni e nei documenti del Tavolo della Mobilità, voluto ed istituito dalla Camera di commercio. In questi anni, infatti, il nostro aeroporto è stato mantenuto in una condizione di inoperatività non perché è mancato l’interesse nei confronti della struttura e del suo bacino passeggeri di riferimento ma per una precisa volontà tesa ad impedire qualsiasi tentativo di crescita dello scalo. Specifiche richieste di utilizzo dello scalo ionico sono state dirottate su altre realtà. Questo non può più accadere, la proposta della Cityline Swiss dimostra che l’aeroporto di Taranto/Grottaglie può svilupparsi. E’ un dovere di Aeroporti di Puglia assicurare pari opportunità a tutti gli scali della regione ed è un diritto dei cittadini della provincia ionica poter contare su una mobilità moderna ed efficiente”. I dati sull’andamento del traffico aereo in Puglia relativi al 2013 indicano un calo dei passeggeri, ma con un costante recupero rispetto ai primi mesi dello scorso anno. Il segmento che tiene meglio è quello dei voli internazionali. “Per questo accogliamo in maniera positiva – ha detto il presidente della Camera di commercio – la previsione di voli con la Romania, un’apertura importante verso l’Est europeo, un mercato in forte crescita. Di sicuro interesse anche i collegamenti con la Sicilia”. L’aeroporto di Taranto/Grottaglie è collocato in una posizione baricentrica che abbraccia l’Alto Jonio su cui affacciano le province di Taranto, Matera e Cosenza, un’area che conta circa 700mila abitanti ed oltre 2 milioni di presenze nei periodi di maggiore flusso turistico. “Ci auguriamo – ha concluso il presidente Sportelli – che Aeroporti di Puglia non ostacoli con manovre ostruzionistiche anche questo vettore. Auspichiamo che la società unica di gestione degli aeroporti pugliesi garantisca a Taranto le stesse condizioni, le stesse tariffe, le stesse agevolazioni, gli stessi servizi degli altri aeroporti della regione. Ci auguriamo, inoltre, che le potenzialità dell’Arlotta siano tenute nella giusta considerazione nei documenti di programmazione regionale e che Taranto non sia rinchiusa in una gabbia quale rischia di diventare la destinazione cargo. Anzi, crediamo che l’apertura ai voli civili di linea contribuisca a crescere l’appeal complessivo dello scalo e quindi anche di un ipotetico terminal merci che al momento non esiste”. Infine, un’altra buona notizia per Taranto. Il ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, sta rivedendo il Piano Nazionale degli Aeroporti. La precedente versione del ministro Passera aveva cancellato l’aeroporto di Taranto/Grottaglie. Lupi, invece, intende inserire l’Arlotta tra i 36 scali nazionali considerati nel Piano. Il provvedimento dovrebbe essere discusso nel Consiglio dei ministri entro la fine di gennaio. COLLEGAMENTI DA E PER TARANTO ORARI PARTENZA ORARI ARRIVO dal lunedì al venerdì NIZZA ALBENGA 05.45 07.00 ROMA FIUMICINO ROMA FIUMICINO 07.45 09.00 TARANTO TARANTO 16.25 17.40 ROMA FIUMICINO ROMA FIUMICINO 18.20 19.35 NIZZA ALBENGA (volo Taranto – Nizza Albenga via Roma Fiumicino) lunedì - mercoledì – venerdì TARANTO 09.20 10.20 PALERMO PALERMO 10.50 11.50 TARANTO martedì – giovedì TARANTO 09.20 10.20 CATANIA CATANIA 10.50 11.50 TARANTO TARANTO 12.10 13.50 TIMISOARA TIMISOARA 14.20 16.00 TARANTO I voli saranno operati con ATR72-200 da 66 posti (MTOW 22 ton) di compagnia aerea comunitaria certificata EASA.
Domenica, 12 Gennaio 2014 07:48

Opportunità lavorative da Club Med

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L’individuazione da parte dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia di 10 milioni di euro da destinare alle zone del tarantino colpite dall’alluvione dell’ottobre scorso sono una risposta concreta e sollecita rispetto ai silenzi ed alle inutili attese in occasione dei passati eventi calamitosi. Sono inoltre il segno di una attenzione particolare mai riservata prima ad un territorio che sembrava perennemente escluso da misure di sostegno e sviluppo. Mi auguro che la riunione convocata dall’Assessore Nardoni serva a superare ogni difficoltà, dare risposte concrete a quel territorio ma anche ad avviare finalmente i cantieri della ricostruzione.In un momento di grave difficoltà economica mi pare davvero controproducente animare attriti tra realtà istituzionali chiamate a dare risposte concrete e che nei mesi precedenti avevano già sottolineato l’importanza di una nuova stagione di confronto bipartisan specie di fronte ad eventi imprevedibili e drammatici come quelli registrati poco più di due mesi fa nella nostra provincia. I dieci milioni di euro individuati dall’Autorità di gestione del Programma di Sviluppo Rurale per la Puglia rappresentano per un importante risultato da ascrivere al pronto impegno del nostro Assessore regionale e sprecarli nel segno della polemica sarebbe un pessimo messaggio di inizio anno. Siamo certi che le parti in causa, nell’incontro in Regione, riusciranno a ritrovare le giuste sintonie ed a procedere a passo spedito verso il rapido impiego delle risorse che servono alle comunità colpite dall’alluvione e al sistema economico e produttivo della nostra provincia.
Non possiamo assolutamente correre il rischio di spendere male e frettolosamente i fondi comunitari, specie in un settore come quello della pesca in cui la Puglia ha bisogno di recuperare tempo e attenzioni. E’ questa la motivazione che l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, fornisce in merito alla proroga dei termini per la presentazione delle domande e della documentazione per il bando F.E.P. (Fondo Europeo per la Pesca) 2007-2013 Misura 1.3 al prossimo 5 febbraio. Circa 2 milioni e mezzo di euro di risorse per cui era stata inizialmente prevista la scadenza del 6 gennaio che invece l’Assessore regionale non intende sottrarre al ventaglio di possibilità di offrire al comparto. Una opportunità che spero il settore vorrà cogliere appieno – commenta Nardoni – soprattutto nell’ottica del banco di prova che dovremo sostenere in vista della programmazione dei nuovi fondi strutturali in tema di eco-sostenibilità e innovazione, ma anche in virtù del fatto che è impensabile non attrezzarsi con politiche adeguate e spinte in una Regione dove troppo poco si è fatto per un territorio con oltre 850 chilometri di costa. E’ un patrimonio di esperienze, ma anche dall’alto valore economico-produttivo che la nostra regione deve rivalutare al massimo. La Misura 1.3 del F.E.P. infatti prevede di finanziare investimenti a bordo dei pescherecci e interventi in tema di selettività. Termini dunque riaperti per consentire la partecipazione collettiva di tutti i soggetti coinvolti e un’analisi più ampia delle tematiche anche sulla scorta delle numerose richieste condivise dalla Regione e pervenute dalle varie associazioni di categoria e organizzazioni cooperative degli operatori della pesca.
Cementir Italia S.p.A. è un’Azienda controllata dal gruppo Cementir Holding S.p.A. società multinazionale il cui azionista di riferimento è la famiglia Caltagirone di Roma. Lo stabilimento Cementir - Cementerie del Tirreno, oggi Cementir Italia Spa, di Taranto nasce negli anni ’60 all’interno del gruppo IRI proprio perché a ridosso della più grande acciaieria di Europa per l’utilizzo della loppa sotto prodotto della ghisa. Permettendo all’ex Italsider, oggi Riva, di smaltire la loppa che diversamente per il produttore diventerebbe un rifiuto speciale da dover dismettere. Noi adoperiamo la loppa nel nostro ciclo di produzione dei cementi di tipo III. I cementi di questo tipo chiamato “d’altoforno ” è un prodotto eco compatibile rispetto agli altri tipi in quanto richiedono meno energia per essere prodotti e riciclano sotto prodotti di altri cicli produttivi. In questi anni la proprietà a fronte di questa acquisizione, frutto della privatizzazione dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale, ha potuto accumulare tanto profitto da investire all’estero e continuando a macinare successi economici a costruito un “impero” multinazionale. Lo stabilimento di Taranto usa la loppa anche per produrre il clinker con conseguente riduzione di consumi energetici, incrementandone l’utilizzo rende più performante il prodotto finale. Il clinker usato anche per cementi non di tipo III offre maggiori vantaggi economici. Inoltre usare la loppa per produrre il clinker riduce il consumo di argilla con minori richieste di materiale di cava. Acquisire il clinker da altri siti significa usare un prodotto che ha un maggiore impatto ambientale in fase produttiva ed arreca un ulteriore danno ambientale perché và ad aggiungersi l’inquinamento causato dal trasporto su gomma contrariamente a quello che succederebbe producendolo a Taranto. Rimanendo in ambito ambientale andrebbe anche precisato che il combustibile utilizzato per il ciclo a caldo (Pet-coke) può essere diminuito con l’utilizzo del CSS (Combustibile Solido Secondario; ex CDR, Combustibile Da Rifiuto) che utilizzato nelle cementerie offre le garanzie di essere smaltito in condizioni tali da non produrre sottoprodotti inquinanti, in quanto le temperature minime di esercizio devono necessariamente essere ben superiori alle temperature in cui il CSS potrebbe produrre tali sottoprodotti . Il ns Stabilimento è dotato di un impianto collaudato e pronto all’uso che non sappiamo quando e se mai verrà utilizzato. Si ricorda che smaltire CSS è un vantaggio per la collettività!!! Lo stabilimento di Taranto ha un sistema di monitoraggio dei gas emessi al camino 24 ore su 24, una centralina è collegata direttamente con l’Arpa di Taranto che controlla le nostre emissioni, ed in caso di mancato rispetto dei limiti imposti ci sono delle sanzioni pensantissime nei confronti dell’Azienda. Lo stabilimento di Taranto ha da sempre lavorato nel rispetto. Sta adempiendo anche alle ultime prescrizioni previste dall’AIA frutto del congelato progetto “Nuova Taranto”. Nel 2011 la Holding ha deciso di fare notevoli investimenti presso lo stabilimento di Taranto, realizzando una nuova linea produttiva, utilizzando le tecnologie più innovative dal punto di vista dei rendimenti ed ambientali. Dopo le note vicende che hanno interessato l’Ilva, il progetto è stato congelato. Purtroppo e a tutti ben nota la rapida ed imprevedibile evoluzione degli eventi, che nel luglio 2012 hanno caratterizzato, con forte eco mediatico nazionale ed internazionale , le vicende del polo industriale tarantino, con l’affare Ilva. I suoi perduranti effetti giudiziari ed, in generale, il clima d’incertezze rispetto alla vitale fornitura di loppa che lo stabilimento siderurgico offriva al nostro impianto. La decisione di realizzare una nuova linea produttiva è stata presa in pieno periodo di crisi economica nazionale e di Cementir Italia, decisione da considerare giusta se si guarda verso le prospettive future, cosa che non è stata mai fatta negli anni passati. In queste condizioni appariva l’azienda sin dall’estate 2012 imporre un momento di riflessione alla decisione di implementare l’investimento, complice il mai motivato blocco della delibera finale del previsto finanziamento regionale a fondo perduto a favore dello stesso (circa 20ml di euro). Ma, in aggiunta al perdurare di prospettive non chiare sul futuro dell’area a caldo dell’Ilva, ulteriori elementi intervenivano negli ultimi mesi del 2012 a spingere l’Azienda a dichiarare il necessario congelamento dell’investimento, tra i quali la difficile situazione dell’area portuale, che si stava risolvendo in una riduzione degli spazi concessi in gestione esclusiva della Cementir, circostanza da cui scaturiva l’esigenza di rimodellamento delle prospettive di spedizione via mare ipotizzate nel business case del nuovo impianto. Da ultimo, la richiesta di un’applicazione secondo tempi stringenti di alcuni pur necessari, ma contemperabili solo con la prospettiva immediata e accelerata del rifacimento completo dello stabilimento e la conseguente denegata ipotesi di un rinvio per rendere compatibili gli investimenti da fare con i nuovi scenari di riferimento, spengevano l’Azienda a considerare necessario, per un tempo transitorio ad allora non definibile un ridimensionamento delle attività su quello stabilimento con chiusura dell’area a caldo fino a diversa determinazione o a sblocco definitivo della decisione sul nuovo impianto. In questo contesto è da aggiungersi il blocco della cava del calcare in agro di Statte (Ta) nonostante le autorizzazioni favorevoli dell’assessorato regionale di competenze. Quindi ancora una volta ci troviamo, in questa città, di fronte al fatto che invece di fare investimenti al fine di ambientalizzare lo stabilimento, si preferisce bloccare tutto e mandare a casa centinaia di lavoratori con disagio economico-sociale per gli stessi e le proprie famiglie ed arricchire già la tragica situazione occupazionale nel nostro territorio Jonico. A tal fine vi poniamo alcuni quesiti: come mai è possibile che a Taranto l’Autorità portuale prevede che si facciano grandi opere portuali senza pretendere che si usi il cemento di altoforno, che viene esportato in tutto il mondo per questo tipo di lavori? Come mai la decisione della Cementir di congelare l’investimento di 175 ml di euro su Taranto viene accolta quasi con soddisfazione anziché appoggiare la stessa a fare quanto aveva annunciato? Come mai la Regione Piemonte sulla stessa vicenda ha trovato soluzioni che hanno potuto garantire il mantenimento della presenza della Cementir sul territorio di Alessandria, a Taranto si aspetta con inerzia che succeda qualcosa senza promuovere nessuna azione incisiva e risolutiva? Come mai in Piemonte c’è una legge regionale che consente di prevedere ricadute positive per i territori interessati dalle grandi opere ed in Puglia no? Come mai il destino di 60 lavoratori diretti e di oltre 150 indiretti e delle loro famiglie che a breve rischiano di perdere il posto di lavoro non interessa ai politici ed alle istituzioni pugliesi e tarantine? Forse non siamo ugualmente italiani ed aventi diritti come i nostri colleghi piemontesi? Forse a Taranto c’è chi pensa che governare e gestire le istituzioni significhi disinteressarsi del presente e futuro dei lavoratori? Vi ricordiamo che l’organico prima di iniziare tutto ciò era di 115 unità con le mobilità che si sono susseguite l’organico è stato ridotto 95 con lo spegnimento della linea a caldo l’organico si riduce a 42 unita.Perché l’Azienda sta ignorando la internalizzazione per la ricollocazione del personale e gli altri strumenti previsti dall’accordo del 19/09/2013? Vogliamo la tutela dei posti di lavoro! Noi non accettiamo tutto questo e siamo pronti a difendere i nostri posti di lavoro nell’unica ed ultima speranza che la Regione Puglia ci dia appoggio. Diversamente, con qualunque mezzo, denunceremo l’atteggiamento di abbandono di chi avrebbe dovuto tutelarci. E’ noto alle parti che tutti i lavoratori hanno deciso di scioperare e che sono pronti alla mobilitazione, non escludendo altre iniziative per la salvaguardia del proprio posto di lavoro. In questi ultimi anni i lavoratori hanno fatto notevoli sacrifici per venire incontro all’Azienda con la visione di un nuovo sito produttivo che avrebbe portato sicurezza e crescita per il futuro. Abbiamo accettato passivamente un blocco delle categorie, dato la polivalenza incondizionatamente, accettato una mobilità per ristrutturazione, lavorato in ambienti malsani, ma tutto ciò non è servito a niente. L’Azienda e le istituzioni locali e regionale si devono assumere l’impegno del futuro dei lavoratori in qualsiasi modo possibile. Sulla qustione si registra un intervento del consigliere regionale Pd, Michele Mazzarano. "La crisi dello stabilimento Cementir di Taranto è un altro puzzle di un mosaico industriale in disfacimento. La chiusura dell'area a caldo, derivante dalla caduta della domanda di approvvigionamento della loppa, legato alla crisi dell'edilizia e alle incertezze produttive dell'Ilva, ha un'altra pesante ricaduta occupazionale. La Regione Puglia ha il dovere di lavorare e sostenere un progetto di ammodernamento degli impianti che sia garanzia di maggiore ecocompatibilità rispetto agli attuali e rilanci lo stabilimento Cementir di Taranto. L'assessore Loredana Capone ha il dovere di accelerare un confronto in Giunta regionale su tale progetto e di aprirsi ad una larga condivisione. I lavoratori e le loro rappresentanze devono essere protagonisti di questo percorso. I problemi di Taranto meritano attenzione particolare per il loro valore strategico per l'intera regione".
A seguito della comunicazione di “licenziamento collettivo per riduzione personale” da parte dell’Azienda La Pulisan srl titolare dell’appalto di pulizie civili ed industriali presso lo stabilimento Cementir di Taranto la Fisascat Cisl Taranto Brindisi comunica di proclamare dal 9 al 13 gennaio ’14 lo sciopero dell’intera forza lavoro per l’intero turno di lavoro. Le motivazioni che ci spingono a proclamare lo sciopero - dicono dalla Fisascat Cisl - sono la conseguenza di una riduzione del personale della La Pulisan srl di 10 unità su 16 operanti all’interno della Cementir a seguito della comunicazione della committenza che ha previsto la riduzione del servizio di oltre il 60% a partire dal 02/01/2014. Riteniamo che le scelte imprenditoriali nel ridurre drasticamente l’appalto fatte dall’Azienda Cementir sul territorio Tarantino, non possono essere accettate da questa Organizzazione Sindacale soprattutto in questo momento particolare di grave crisi occupazionale che sta attraversando il nostro territorio. La Fisascat Cisl conclude ricordando che manifesteremo il nostro dissenso pertanto davanti allo stabilimento Cementir a partire dalle ore 7,30 del 9 gennaio ’14.
Il Comune di Francavilla Fontana (Br) ha indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo pieno ed indeterminato, di n. 1 posto di Istruttore Direttivo Tecnico-Informatico, cat. D3. Il bando di concorso, unitamente allo schema di domanda, è pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Francavilla Fontana www.comune.francavillafontana.br.it. Per eventuali informazioni rivolgersi all'Ufficio Personale del Comune di Francavilla Fontana. Tel. 0831-820212/0831-820210. Indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Scadenza: 27 gennaio 2014 Fonte: GU 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n.102 del 27-12-2013 Un altra opportunità viene da un Concorso pubblico per esami (GU 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n.103 del 31-12-2013), per il reclutamento di 30 unità di personale della Terza Area - Fascia retributiva F1 - profilo informatico da destinare al Ministero dell'economia e delle finanze, per gli uffici ubicati in Roma. Il 40% dei posti messi a concorso è riservato al personale appartenente al ruolo unico del Ministero dell'economia e delle finanze. Per partecipare occorre essere in possesso di una delle lauree indicate nel bando (http://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-12-31&atto.codiceRedazionale=13E05546) . La scadenza è fissata al 30 gennaio 2014 . Il Ministero dell'Istruzione mette invece in concorso 281 posti per assistenti di lingua italiana - che affiancheranno gli insegnanti di scuole di ogni ordine e grado in vari paesi della Comunità Europea. I candidati, in possesso di laurea specialistica o magistrale, di età inferiore a 30 anni e con cittadinanza italiana, lavoreranno per un anno a 12 ore settimanali, con una retribuzione che varia secondo il paese di destinazione. Le domande, on line, possono essere inviate fino al 16/1/2014. Avviso e modulistica sul sito del Ministero al link www.istruzione.it/allegati/Avviso_2014.pdf E' indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per il conferimento di quarantanove posti di dirigente di seconda fascia dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli con scadenza il 27 gennaio 2014 (GU 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n.102 del 27-12-2013). La Scuola superiore dell'economia e delle finanze indice uno speciale concorso pubblico per il reclutamento di 179 unità di personale della Terza area, Fascia retributiva F1, per il Ministero dell'economia e delle finanze, di cui: 90 con profilo giuridico e 89 con profilo economico anche questo con scadenza: 27 gennaio 2014 (GU 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n.102 del 27-12-2013).
Anche quest’anno si è svolto il mercatino dell’Epifania, in via Alto Adige a Taranto, manifestazione promossa dall’Assessorato alle Attività Produttive del Comune capoluogo, in collaborazione con le associazioni di categoria dei commercianti su aree pubbliche maggiormente rappresentative sul territorio. La Felsa Fivag Cisl Taranto Brindisi, rappresentata dal coordinatore territoriale Giovanni Castellano ringrazia i propri associati per la professionalità espressa durante le festività natalizie, per la caparbietà con cui hanno affrontato le intemperie ed esprime misurata soddisfazione sull’andamento delle attività del mercatino. Esso ha visto sabato 4 u.s. come giornata positiva, mentre domenica 5 u.s. le attività commerciali sono state penalizzate dalle piogge insistenti che hanno, di fatto, impedito una sufficiente affluenza di cittadini e messo in difficoltà economica gli operatori, moltissimi dei quali hanno abbandonato le rispettive postazioni anzitempo. La soluzione adottata dall’Amministrazione comunale di consentire l’apertura anche il successivo giorno dell’Epifania, dalle 9.00 alle 14.00 non ha prodotto, purtroppo, i risultati di recupero economico che ci si aspettava. La Felsa Fivag Cisl, plaudendo all’operato della Polizia Locale per il lavoro svolto e per la presenza assicurata da essa fino alla chiusura del mercato, auspica una immediata ripresa dei rapporti di concertazione con l’Assessore alle Attività Produttive di Taranto su tutto il ventaglio di questioni riguardanti il settore del commercio su aree pubbliche, a partire dalla riorganizzazione dei mercati settimanali, dal ripristino del mercato dei Tamburi, dalla regolarizzazione mercato delle pulci, ecc.
Sabato, 04 Gennaio 2014 08:02

TARANTO - ILVA: NESSUN EVENTO ANOMALO

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In relazione alle immagini pubblicate con le presunte emissioni dello stabilimento, ILVA S.p.A. precisa quanto segue: - Nello stabilimento non risultano essersi riscontrati eventi anomali il giorno 1 gennaio 2014 tali da poter generare particolari fenomeni emissivi, come verificato dai Vigili del Fuoco della Provincia di Taranto durante un sopralluogo effettuato nel pomeriggio del giorno in questione. - I dati di qualità dell’aria rilevati il giorno 1 gennaio 2014 sia dalle centraline dell’ARPA Puglia, che da quelle della rete ILVA gestite da ARPA Puglia, non hanno evidenziato in tale giorno valori anomali degli inquinanti monitorati, tra cui il PM10 e il PM2,5. - I fenomeni ripresi nelle immagini sono verosimilmente riconducibili alla presenza di un grosso corpo nuvoloso insistente sull’area dello stabilimento. Infatti, il corpo nuvoloso si presenta distaccato rispetto alle emissioni di vapore acqueo prodotto dalle attività dello stabilimento (vedi foto). Inoltre, da dati meteo si evince che il giorno 1 gennaio 2014 è stato caratterizzato da un elevato tasso di umidità con valori dell’ordine del 90% circa. Si potrebbero anche essere verificati fenomeni di "inversione termica".
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