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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1787)

Rappresentano il 95% del tessuto economico del Paese, le piccole e medie imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dell’artigianato. Le più esposte alla crisi che sta travolgendo l’economia del Paese. "Rete Imprese Italia” di cui fa parte Confcommercio lancia una grande mobilitazione nel Paese, per chiedere con forza a Governo e Parlamento una svolta urgente di politica economica. La crisi, la crescita allarmante della disoccupazione e una pressione fiscale, locale e nazionale, che anche nel 2014 rimarrà a livelli intollerabili, rischiano di prolungare i loro effetti sulle imprese, già stremate da forti difficoltà, e provocare un ulteriore impoverimento delle famiglie." Il tempo delle attese è finito. Rete Imprese Italia ha scelto di convocare per il 18 febbraio una grande manifestazione a Roma per chiedere un deciso cambio di rotta. Per questo, le imprese vogliono esprimere il profondo disagio per le condizioni di pesante incertezza in cui sono costrette ad operare ma anche avanzare concrete proposte di rapida attuazione che possano evitare il declino economico e ripristinare un clima più positivo e di maggior fiducia nel futuro. E’ la prima volta che Confcommercio sceglie la piazza per manifestare un disagio. Anche la Confcommercio della provincia di Taranto darà un segnale forte della sua presenza, partecipando alla manifestazione del 18 p.v. con una folta rappresentanza di dirigenti e soci che lasceranno le loro attività per raggiungere Roma. Una partecipazione sentita e spontanea che vedrà la discesa diretta in piazza degli imprenditori. Alle ore 24.00 di lunedì 17 p.v. si muoveranno da Taranto, Manduria e Lizzano tre pulman per giungere nella capitale nelle prime ore del mattino, e far rientro a Taranto nel primo pomeriggio del 18, subito dopo la manifestazione.
In merito alle informazioni diffuse da Fabio Millarte, responsabile Wwf Taranto Onlus, relativamente allo stoccaggio incontrollato di amianto presso l'officina di carpenteria, ILVA precisa che all'interno dell'officina in oggetto non esistono accumuli di sostanze contenenti amianto e che quanto veicolato non trova alcun fondamento e non rispecchia l'attuale stato dei luoghi. Di tutte le fotografie allegate al comunicato stampa firmato da Fabio Millarte del Wwf, l'unica riconoscibile ritrae un pacco di lamiere ondulate di copertura site in un piazzale esterno all'officina di carpenteria, già sottoposte a caratterizzazione, che non contengono amianto. Le restanti immagini non trovano riscontro con i luoghi di lavoro dell'officina di carpenteria, di conseguenza la denuncia è del tutto priva di fondamento. ILVA diffida chiunque dal divulgare notizie non conformi al vero e si riserva di effettuare le opportune valutazioni a tutela della reputazione propria e dei suoi dipendenti.
Venerdì, 14 Febbraio 2014 06:19

PUGLIA - ASSESSORE NARDONI SU EMERGENZA XYELLA

Scritto da
XLa vicenda che riguarda il disseccamento degli ulivi nel Salento merita rigore e il massimo della serietà e della sobrietà anche nelle dinamiche che riguardano l’informazione.
F“La visita dei commissari europei, venuti a verificare la correttezza dei dati comunicati al Comitato Fitosanitario Permanente, si concluderà domani e solo dopo sapremo che decisione si intende adottare sull’emergenza.” Lo afferma l’assessore alle Risorse agroalimentari, Fabrizio Nardoni, che continua:”I commissari hanno potuto constatare la serietà e la validità del lavoro svolto in campo e in laboratorio e questo lascia ben sperare che la decisione definitiva potrà essere quella già anticipata nel mese di dicembre  in sede di riunione del Comitato a Bruxelles.
“Fin qui il dato sul lavoro che stiamo svolgendo in questi giorni, ma mi preme sottolineare anche il fenomeno collaterale più grave a quello della patologia degli ulivi: ovvero il pullulare di informazioni che associazioni e movimenti a vario titolo intendono entrare a gamba tesa sulla gestione dell’eradicazione della malattia con considerazioni prive di alcun riferimento tecnico-scientifico.
“Riteniamo che queste posizioni non giovino all’olivicoltura salentina che invece avrebbe bisogno di ricevere correttezza di informazioni dalle fonti ufficiali che lo ribadiamo provengono solo dall’Osservatorio fitopatologico regionale il quale insieme al Comitato fitopatologico nazionale sta svolgendo un lavoro con grande equilibrio e in un stato di incertezza che può essere dipanato soltanto dagli approfondimenti che la ricerca sta svolgendo in questo campo e che ci stanno consentendo di delimitare non solo l’aree interessate ma anche l’eventuale propagazione della malattia.
Per aggiornare lo stato dell’informazione e fornire corrette notizie convocheremo presto una conferenza stampa sul tema.”
Verifica dello stato di avanzamento delle opere di adeguamento infrastrutturale del Porto di Taranto. E’ quanto analizzato durante l’incontro istituzionale promosso dall’Assessore ai Trasporti Giovanni Giannini con il Presidente dell’Autorità Portuale di Taranto Sergio Prete. Tutti gli interventi programmati per il potenziamento dell’infrastrutturazione portuale a supporto dello sviluppo dei traffici containerizzati e della logistica sono in avanzato stato di completamento del proprio iter tecnico amministrativo.(...) L’analisi puntuale condotta dall’Assessore e dal Presidente Prete ha messo in evidenza che: • nell’ambito della Piastra Portuale di Taranto, le 5 opere previste (strada dei moli, ampliamento del IV sporgente, darsena a Ovest del IV sporgente, Piattaforma Logistica e Vasca di contenimento dei fanghi ad ovest di Punta Rondinella), ricevute le ultime autorizzazioni da parte della Provincia di Taranto sull’impianto di trattamento dei fanghi “rossi” di dragaggio, sono tutte a lavori già iniziati o in fase di consegna delle aree agli appaltatori; • il dragaggio e l’approfondimento dei fondali al Molo polisettoriale con connessa vasca di colmata dei fanghi, ha concluso l’iter procedurale della Valutazione di Impatto Ambientale e si è solo in attesa del Decreto che, al momento, è alla firma del Ministro Bray del MIBAC e del Ministro dell’Ambiente Orlando, al quale rimarrà da firmare il conclusivo propedeutico Decreto di cui all’art. 5 bis della legge 84/94. • il consolidamento / adeguamento dell’esistente banchina del Molo polisettoriale ha già visto l’aggiudicazione definitiva della gara e nonostante il ricorso al TAR del 2° e 3° classificato, il 5 di marzo, con la discussione del merito si avrà contezza del contraente con il quale sottoscrivere il contratto; • la riqualificazione del molo polisettoriale in radice, conclusa la conferenza dei servizi con esito positivo ed ottenuto da parte del Comune di Taranto il provvedimento di autorizzazione paesaggistica è in corso la redazione del progetto esecutivo; • per la nuova diga foranea il progettista incaricato dalla TCT Spa sta adeguando il progetto alle prescrizioni del Comitato Tecnico Amministrativo del provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche; • il potenziamento degli esistenti collegamenti ferroviari del porto, ultimate le attività di progetto da parte di RFI, è in attesa degli esiti sulla Notifica degli Aiuti di Stato. Verrà tuttavia richiesto ad RFI di avviare comunque le procedure di gara con le opportune clausole di salvaguardia; Al fine di rendere leggibili e trasparenti le evidenze degli atti amministrativi di ogni progetto, il Commissario Prete ha presentato in anteprima all’Assessorato il nuovo sito internet: “futureport” che verrà attivato nelle prossime settimane, a disposizione della Comunità Tarantina e Pugliese tutta, per monitorare in tempo reale l’avanzamento delle attività. E’ stato altresì approfondito lo stato di avanzamento dell’iter di approvazione, in variante al PRG del Comune di Taranto, del nuovo Piano Regolatore del Porto. Il Consiglio Comunale, competente al rilascio dell’atto conclusivo, dovrebbe esprimersi in breve circa questo fondamentale strumento regolatore dell’assetto complessivo del Porto. Il monitoraggio delle attività da parte della Regione Puglia continuerà con assiduità e frequenza sino al termine dei lavori.(

Come ormai noto, ARPA dal 2009 monitora le concentrazioni di Benzo(a)Pirene e di altri IPA nei tre siti denominati Machiavelli, Alto Adige e Talsano. Il grafico che segue riporta le medie mobili annuali di Benzo(a)Pirene dall’avvio del monitoraggio ad oggi. Dall’esame del grafico è evidente la diminuzione dei livelli di B(a)P nella stazione di Machiavelli, mentre per Alto Adige e Talsano le concentrazioni rimangono abbastanza omogenee. Inoltre nella stazione Machiavelli dal 2010 è in funzione l’analizzatore di di IPA tot ECOCHEM mod. PAS 2000 che utilizza il metodo della fotoionizzazione selettiva degli IPA totali, adsorbiti sulle superfici degli aerosol carboniosi aventi diametro aerodinamico compreso tra 0.01 e 1.5 μm. Il parametro relativo agli IPA totali in aria ambiente non è normato: il D. Lgs. 155/10, che disciplina la materia relativa alla qualità dell’aria, si riferisce unicamente al Benzo(a)Pirene adsorbito sulla frazione di particolato PM10, indicando un valore obiettivo annuale da non superare. In figura è mostrato il trend annuale delle concentrazioni di Ipa totali nella stazione Machiavelli. Si nota un netto decremento dei valori nel 2013 rispetto agli anni precedenti che conferma la diminuzione di concentrazione rilevata con le misurazioni di BaP. Dal I agosto 2013 è attiva una rete di monitoraggio interna allo stabilimento ILVA composta da 6 stazioni una delle quali collocata nel quartiere Tamburi, in Via Orsini. Anche tale stazione è dotata di un analizzatore di IPA tot dello stesso modello installato a Machiavelli che, sin dalla sua installazione, ha registrato concentrazioni superiori a quelle lette in quest’ultimo sito. Per verificare il corretto funzionamento di questi due analizzatori di IPAtot ARPA ha effettuato delle misure in parallelo. Inizialmente è stato affiancato all’analizzatore di Via Orsini un secondo analizzatore (anch’esso del tipo ECOCHEM PASS 2000) opportunamente tarato. Il grafico che segue riporta le concentrazioni di IPAtot registrate a Machiavelli e a Orsini dai due analizzatori in parallelo (denominati Orsini e Orsini2). Si osserva come i due monitor installati a Orsini leggano concentrazioni sovrapponibili e superiori a quelle di Machiavelli. Successivamente l’analizzatore denominato Orsini2 è stato spostato nella stazione Machiavelli. Di seguito si riportano le concentrazioni registrate a Orsini e a Machiavelli dai 2 analizzatori in parallelo. Orsini Machiavelli 2 (Ex Orsini 2) Machiavelli Anche in questo caso i due analizzatori montati in parallelo a Machiavelli leggono concentrazioni analoghe e costantemente inferiori a quelle registrate in Via Orsini. In conclusione, i dati fin qui raccolti da ARPA permettono di affermare quanto segue: 1. Gli analizzatori di IPAtot installati nelle stazioni di monitoraggio Machiavelli e Orsini forniscono dati accurati; 2. Le concentrazioni di IPAtot registrate a Machiavelli sono costantemente inferiori a quelle di Via Orsini, anche in ragione delle maggiori emissioni da traffico che interessano quest’ultimo sito; 3. Nella stazione di monitoraggio Machiavelli dal 2009 ad oggi è stato registrato un costante decremento delle concentrazioni di Idrocarburi Policiclici Aromatici, misurati sia come B(a)P adsorbito sulla frazione di particolato PM10 che come IPAtot misurato in continuo con lo strumento ECOCHEM PASS 200; 4. Appaiono prive di fondamento le affermazioni dell’associazione Peacelink sul “significativo aumento di IPA in diverse zone della città di Taranto”.

Taranto e la sospirata Zona Franca Urbana: sarebbe opportuno – secondo Confcommercio - avviare un confronto. Lo scorso gennaio sono stati pubblicati i bandi per le ZFU – Zone Franche Urbane- individuiate in 3 aree (Sicilia, Calabria e Campania). Nei giorni scorsi l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Loredana Capone, rispondendo alle sollecitazioni di Confcommercio Taranto, ha fornito chiarimenti riguardo alla attività in corso tra Regione e Ministero per la pubblicazione dei Bando per la Puglia. A tal fine è bene precisare che – osserva il presidente di Confcommercio, Leonardo Giangrande, in una nota all’indirizzo del presidente della Regine, Nichi Vendola, dell’assessore Capone, del sindaco Ippazio Stefano- la pubblicazione del Bando non risolve tout court la questione Taranto, essendo necessario che la Regione individui possibili riserve di scopo. Il provvedimento di avvio della ZFU a Taranto interessa un’area (Tamburi, Croce – Isola Porta Napoli e Paolo VI) che, per i noti motivi, è una delle più critiche del territorio. Un contesto urbano di limitato appeal, ove risulta difficile immaginare che possano nascere nuove imprese in ragione dei soli benefici fiscali e tributari previsti, trattandosi tra l’altro di risorse contenute. E’ perciò necessario che Regione e Comune individuino ulteriori interventi di marketing urbano da associare al Bando delle ZFU pugliesi (come previsto dalla circolare 2008 del Mise). Si potrebbe a tal scopo dare piena operatività al Protocollo d’Intesa del luglio 2012, nonché adottare politiche di incentivazione fiscale legate all’utilizzo di immobili di proprietà pubblica. Difficilmente, l’adozione della ZFU potrebbe da sola dare alle aree beneficiarie la attesa svolta decisiva che possa contribuire a creare un nuovo sviluppo imprenditoriale. E’ altresì necessario che il Bando non trascuri le imprese già operative, quelle micro e piccole imprese che da sole hanno fatto fronte alla crisi soprattutto in questi ultimi, difficili anni. L’obiettivo deve essere quello di fermare la chiusura delle attività, oltreché incentivare l’avvio di nuove imprese. Non si può ignorare il dramma che le imprese già residenti hanno dovuto affrontare in questi anni di totale decadimento del quartiere a ridosso dell’area industriale. Sarebbe ora che ci si ponesse di problema di aiutare chi eroicamente e con tanta fatica ha resistito, nell’incertezza del futuro.
Nel gennaio 2013 Alfio Pini, veniva nominato Commissario straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area di Taranto. A distanza di un anno – il 30 gennaio scorso- si è tenuta la riunione della cabina di regia sulle bonifiche, presieduta da Pini, e in tale occasione, tra i vari argomenti trattati, si è parlato anche del Mar Piccolo. Quel che è sostanzialmente emerso è che siamo ancora lontani dall’aver individuato un percorso di bonifica, che si stanno ancora raccogliendo le informazioni – i campionamenti per accertare la presenza di pcb, mercurio e metalli pesanti-, che si è alla ricerca delle fonti inquinanti (in mare o in terra, o entrambe?), e che successivamente si dovrà risalire ai soggetti inquinanti. Entro fine marzo, Arpa Puglia dovrebbe rendere ufficializzare l’esito dei campionamenti, ma non è dato di sapere se tale esito sia sufficiente per definire l’inquadramento ambientale dal quale partire per formulare l’intervento di bonifica (capping, dragaggio, altro). Insomma, a parte le 26 stazioni di campionamento e l’approccio sempre più scientifico nella ricerca delle fonti inquinanti del Mar Piccolo, la bonifica per ora appare ancora molto lontana. Intanto è dal 2011 (e già allora vi era una relazione della Regione Puglia che tra le fonti inquinanti indicava una discarica dell’Arsenale Militare) che i mitilicoltori, hanno dovuto abbandonare i loro impianti nel primo seno del Mar Piccolo. Se in tre anni, l’unica cosa prodotta sarà un inquadramento ambientale, per quanto scientifico ed attendibile possa essere, vi è da temere che occorrano almeno altri tre anni per arrivare a definire quale tipo di intervento realizzare. Non ci sembra, che si stia procedendo con un tempismo da codice rosso, come il Mar Piccolo richiederebbe. Con assoluta naturalezza si sta decretando: la fine di un’attività da secoli legata al Mar Piccolo (le fonti dicono che il bizantino Niceforo II Foca abbia voluto la mitilicoltura nello specchio di mare ); con assoluta naturalezza si tollera che una produzione riconosciuta in Italia e all’Estero, possa perdere il suo valore di marchio naturale, probabilmente per non riconquistarlo mai più nell’immaginario del consumatore; con assoluta naturalezza si tollera che tanti lavoratori del mare e tante famiglie abbiano perso la loro (nella maggior parte dei casi l’unica) fonte di sostentamento. D’altra parte la storia della mitilicoltura jonica non è mai stata costellata di successi costruiti a tavolino, supportati da politiche pubbliche di promozione come è stato altrove per il Parmigiano Reggiano o il Prosciutto di Parma; ciò malgrado il settore, sebbene al di sotto delle sue reali potenzialità, ha sempre espresso -pur nel suo spontaneismo- una capacità produttiva di ottimo livello. La nomina di Alfio Pini, tecnico di riconosciuta esperienza, aveva fatto ben sperare in un accelerazione delle procedure di bonifica del Mar Piccolo, e soprattutto aveva fatto sperare in un metodo di lavoro basato sul confronto con gli stakeholder. Si prende atto invece che con la categoria dei mitilicoltori e le loro organizzazioni, malgrado le diverse richieste di incontro non vi sono stati momenti di approfondimento delle problematiche tecniche legate alla produzione, ignorando in tal modo che il Mar Piccolo appartiene agli abitanti di questo territorio, e che il futuro di esso va anche discusso con quella gente che per secoli ha legato ad esso la sua stessa vita.
“Il cambiamento si può avere, basta solo volerlo”, queste le prerogative di Casartigiani Taranto che Lunedi 3 febbraio p.v. parte con il Tuor (che vedrà coinvolta tutta la provincia Jonica ) di presentazione del progetto: Artigiani Digitali – progetto di digitalizzazione delle imprese artigiane, che punta a sviluppare un vero e proprio mercato digitale a misura di artigiano, con una rete commerciale che avrà valenza internazionale. Si parte quindi da Grottaglie, terra dei ceramisti, alle ore 17:00 presso il Castello Episcopio alla presenza del Presidente Provinciale di Casartigiani Domenica Annicchiarico e del Segretario Provinciale Stefano Castronuovo e del Delegato di Casartigiani Grottaglie Francesco Cavallo, sarà spiegata la Mission e le finalità del progetto; relatore della serata il Dott. Aldo Chetry che spiegherà alle aziende come partecipare o come si svilupperà il progetto. Tutte le aziende Artigiane di produzione sono invitate a partecipare sarà un’ottima occasione per far riprendere il nostro artigianato dalla crisi che ci attanaglia.
Il Comune di Ginosa è come un carro armato con le ruote bucate. Mille ostacoli da superare e scarsi mezzi per farvi fronte. Tre eventi alluvionali, in due anni, hanno messo in ginocchio l’economia del territorio e danneggiato in modo grave il patrimonio storico-ambientale della Gravina, un luogo di grande richiamo turistico. L’alluvione dell’ottobre 2013 ha completamente distrutto il ponte – sulla SS 580- che collega la cittadina alla zona costiera di Marina di Ginosa ed alla SS 106, arteria di grande collegamento. Alcuni imprenditori locali , come ci segnalano dal nostro Direttivo di Ginosa, si erano proposti per il ripristino momentaneo del ponte (in attesa di un progetto definitivo ) al fine di consentire la ripresa dei collegamenti, vitali per l’economia del territorio legata alle attività agricole, artigianali e commerciali. La Provincia – ente competente- ha opposto il suo veto, senza tuttavia offrire risposte alternative alla comunità ginosina che, a distanza 3 mesi, continua a vivere tutti i disagi dell’isolamento. L’unico collegamento stradale restano i percorsi lunghi e tortuosi in campagna, non adatti e insicuri per sopportare il via vai di mezzi pesanti. Il Comune di Ginosa impegnato attraverso il suo sindaco ad affrontare le conseguenze drammatiche delle avversità naturali, in un contesto economico già da prima non florido, sembra un Don Chisciotte in lotta contro i mulini a vento. I collegamenti stradali, i crolli precedenti e recenti, la pressione dei cittadini esasperati, la carenza di risorse, l’assurdo silenzio delle istituzioni. E’ paradossale come in una situazione che è costata la vita a 4 persone, e che ha portato via case e lavoro a tanta gente, gli Enti (Regione e Provincia) rimangano così desolatamente distanti ed incapaci di dare risposte. E la politica? Dopo i sopralluoghi, le belle parole e le promesse … su Ginosa è calato il sipario.
Nei giorni 28 e 29 Gennaio l’Autorità Portuale, nell’ambito della propria attività promozionale, tesa all’incremento dei traffici e alla diversificazione degli stessi, ha accolto i rappresentanti di una società italiana di preminente rilevanza nazionale che opera nel settore del traffico passeggeri. L’iniziativa volta a candidare Taranto anche quale scalo turistico è stata avviata lo scorso anno con la partecipazione - unitamente ai porti di Bari e Brindisi, in qualità di Apulian Ports Association - a Cruise Shipping Miami 2013, il più importante salone mondiale del settore turistico e crocieristico, con la finalità di inserire lo scalo jonico a completamento ed integrazione dell’esistente offerta turistica della piattaforma portuale pugliese. Gli operatori in visita a Taranto sono stati accolti presso l’Autorità Portuale e hanno avuto occasione di visionare le banchine e aree disponibili per ospitare un possibile traffico passeggeri, nonché di acquisire un quadro di massima sui progetti che l’Ente ha in corso di realizzazione al fine di ampliare l’offerta di servizi portuali e logistici funzionali anche al turismo. Nel corso della visita al porto di Taranto, inoltre, si è tenuto un incontro con gli operatori dei servizi tecnico-nautici, a seguito del quale è emersa la piena rispondenza dello scalo sia sotto l’aspetto della disponibilità di aree, banchine e fondali che della funzionalità ed efficienza dei servizi marittimi. La delegazione, accompagnata dal Presidente dell'Autorità portuale, ha successivamente effettuato alcune visite nel nostro territorio per conoscerne il valore storico – culturale e paesaggistico. Gli operatori, infatti, oltre ad analizzare le dotazioni portuali hanno potuto verificare alcuni aspetti connessi ai possibili itinerari da proporre ai tour-operator che si interfacciano con il turistapasseggero. A tal fine hanno visitato alcune delle più prestigiose attrazioni della città di Taranto, della provincia jonica e della città di Matera, in considerazione degli esistenti protocolli di intesa con la Regione Basilicata e la Provincia di Matera. A conclusione dei sopralluoghi, sia di natura tecnica che turistico-culturale, è stato manifestato un alto livello di gradimento e di interesse. E’ emersa, tuttavia, la forte necessità di intraprendere un percorso di valorizzazione delle potenzialità storiche e culturali dando un maggiore impulso ad iniziative connesse alla promozione e al marketing territoriale.
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