Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 170

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 166

Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1902)

“Garanzia Giovani, in tutta Italia, è stata accolta con scetticismo dagli stessi ragazzi a cui il programma è rivolto – ha dichiarato Leo Caroli, assessore al lavoro – perché sviluppare un pacchetto di interventi che vuole favorire l’orientamento e l’inserimento in un mercato del lavoro dove l’offerta di lavoro non aumenta, è un controsenso. Per queste ragioni – ha continuato Caroli – abbiamo “personalizzato” Garanzia Giovani in Puglia, investendo in una piccola rivoluzione che vuole la collaborazione tra soggetti pubblici, come i Centri per l’Impiego che stanno svolgendo un lavoro straordinario, e soggetti privati e pubblici raccolti in Associazioni Temporanee. Grazie a questa interazione, il ragazzo beneficiario di Garanzia Giovani potrà scegliere a quale ATS rivolgersi e attivare una delle misure concordate con il CPI, sulla base della profilazione sviluppata. Tramite un’unica porta si accede, quindi, ad un ventaglio di opportunità. La piccola rivoluzione si completa con il pagamento a saldo dell’ente di formazione e solo a successo ottenuto, cioè ad assunzione del giovane, perché la buona formazione porta buona occupazione. Contestualmente, si cerca di aumentare l’offerta di lavoro attraverso altre politiche e misure, come ad esempio i cantieri di cittadinanza”.

 

“Garanzia Giovani, in Puglia, è il programma del “nonostante” – ha detto l’assessore alla formazione e al diritto allo studio Alba Sasso – Garanzia Giovani in Puglia funziona nonostante la campagna di comunicazione scadente che ha portato un numero elevatissimo di giovani ad iscriversi pur non avendo i requisiti. Garanzia Giovani in Puglia funziona nonostante gravi ulteriormente sui servizi pubblici per l’impiego, già in difficoltà, con organici ed investimenti del tutto inadeguati. Nonostante tutto ciò, abbiamo già convocato oltre la metà degli iscritti e preso in carico il 28% di questi, un dato in linea con quello nazionale. Siamo, inoltre, la quarta regione d’Italia e la prima del sud per capacità di programmazione e attuazione, chi ci precede però ha scelto di affidarsi esclusivamente al privato. Oltre all’avviso multimisura – ha proseguito Sasso – stiamo sviluppando un altro bando, rivolto agli Istituti Tecnici e Professionali e agli enti di formazione che, sempre nell’ambito della Youth Guarantee, miri al reinserimento dei giovanissimi che hanno abbandonato prematuramente la scuola, per offrire loro un percorso formativo attrattivo ed utile ad acquisire una qualifica o un diploma. Il NEET non esiste in natura, bisogna andare a cercarlo all’ultimo domicilio conosciuto: la scuola. E da lì iniziare per riportarcelo”.

 

 

Nota su Garanzia Giovani

 

Prosegue la via pugliese al Programma Europeo “Youth Guarantee”, un Piano che integra le misure previste dal Governo con le esperienze regionali di successo a sostegno dell’occupazione giovanile.

 

Rivolto ai giovani tra i 15 e 29 anni, “Garanzia Giovani” è lo strumento attraverso cui l’Unione Europea vuole garantire ai soggetti in possesso dei requisiti, e cioè disoccupati o fuori dal sistema di istruzione formale e della formazione professionale, un percorso di reinserimento nel sistema di istruzione e formazione o di inserimento nel mondo del lavoro attraverso le misure previste dal Programma (orientamento, tirocini, servizio civile, sostegno all’autoimpiego e mobilità professionale transnazionale e territoriale).

 

Attraverso l’innovativo Avviso Multimisura, rivolto ai soggetti interessati alla presentazione di candidature per la realizzazione di alcune delle misure previste nel Piano Esecutivo Regionale per l’attuazione della Garanzia Giovani, la Regione Puglia selezionerà le Associazioni Temporanee di Scopo che, in competizione tra loro, realizzeranno le misure 1-C "Orientamento specialistico o di secondo livello", 2-A "Formazione mirata all'inserimento lavorativo", 3 "Accompagnamento al lavoro", 5 "Tirocinio extra-curriculare, anche in mobilità geografica" e 8 "Mobilità professionale transnazionale e territoriale".

 

L’Avviso Multimisura sperimenta un innovativo modello di interazione tra soggetti pubblici e soggetti privati, tra Centri per l’Impiego e Associazioni Temporanee di soggetti che operano nel campo dei servizi per il lavoro e in quello della formazione professionale.

In questo modo, attraverso la scelta di una ATS, obbligata a prendere in carico tutti i giovani che la scelgono, il ragazzo profilato dal relativo CPI ha l’opportunità di accedere, tramite una sola “porta”, ad un ventaglio di opportunità previste dal Piano.

 

I giovani, destinatari delle azioni, concorderanno presso il CPI le misure attivabili e, dopo la sottoscrizione del Patto di servizio, sceglieranno liberamente l’ATS che li prenderà in carico e li seguirà nel percorso concordato. Le ATS, nell’esercizio dell’erogazione dei servizi, opereranno in raccordo con i Centri per l’Impiego.

 

A seguito di alcune correzioni sulla piattaforma informatica, utili a rendere coerente la procedura telematica di candidatura con le indicazioni dell'Avviso, sono stati prorogati i termini per la presentazione delle istanze alle ore 14.00 dell'11 novembre 2014. La procedura online, attiva nella pagina Garanzia Giovani del portale www.sistema.puglia.it, sarà quindi disponibile fino alla suddetta data.   

 

Ad oggi, hanno aderito a Garanzia Giovani per la Puglia 15.867 potenziali beneficiari, di questi, in soli tre mesi, sono stati convocati per il primo colloquio 8.634 giovani, pari al 54% degli aderenti, un giovane su due è stato quindi contattato dal relativo Centro per l’Impiego.

Sono stati profilati e hanno stipulato il relativo patto di servizio circa 4500 giovani, pari al 28% degli iscritti. Un dato in linea con i numeri nazionali: secondo l’ultimo report diffuso dal Ministero del Lavoro, in Italia si sono iscritti a Garanzia Giovani oltre 270mila giovani, di questi sono stati presi in carico e profilati circa 76mila ragazzi e cioè il 28%.

 

Nonostante il ritardo con cui - a livello nazionale - sono stati individuati i requisiti dei potenziali beneficiari, e nonostante il programma Garanzia Giovani vada a gravare ulteriormente su un sistema, quello dei servizi pubblici per l’impiego, già in difficoltà, con organici ed investimenti del tutto inadeguati per realizzare gli standard di servizio che sono chiamati a rendere, i Centri per l’Impiego della Puglia hanno smentito le tante previsioni negative, garantendo standard vicini a quelli previsti dal Governo nazionale.

 

Secondo i dati diffusi dal Ministero del Lavoro, la Puglia risulta essere la migliore regione del centro-sud Italia per capacità di programmazione e attuazione del Programma Garanzia Giovani, dietro solo a Lombardia, Veneto e Liguria.

 

Sono, inoltre, già stati pubblicati o prossimi alla pubblicazione gli Avvisi relativi all’attuazione delle altre misure previste nel Piano Regionale Garanzia Giovani non contemplate dal bando Multimisura, come ad esempio il Servizio Civile o il reinserimento dei giovani tra i 15 e i 18 anni in percorsi formativi.

 

 

 

 

"Abbiamo certamente apprezzato le dichiarazioni giunte dalla Presidenza del Consiglio sull’importanza del settore siderurgico nell’economia nazionale, così come accogliamo con piacere un’eventuale visita del presidente del Consiglio a Taranto, per valutare di persona la situazione. Tuttavia riteniamo che, proprio in virtù di tale, riconosciuta importanza, si debba accelerare il passo e passare con decisione dalle parole e dagli annunci ai fatti concreti, per restituire speranza ai tanti lavoratori diretti e dell’indotto dell’Ilva, da troppo tempo abbandonati in balia degli eventi, assieme a un’azienda che stenta a ritrovare la via maestra, smarrita tanto tempo fa, all’epoca della sciagurata cessione, per un pugno di lire, alla famiglia Riva, cessione che ha portato solo fallimenti, nonché a un clamoroso tracollo industriale e occupazionale del quale stiamo pagando il conto, salatissimo, in questi ultimi anni".

Così Aldo Pugliese, segretario generale Uil di Puglia e di Bari-Bat, in una lunga lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al commissario Ilva, Pietro Gnudi, il quale spiega che "per rilanciare lo stabilimento siderurgico più grande d’Europa", che quotidianamente garantisce un reddito a circa 17mila famiglie, "occorrono investimenti ingenti. Il miliardo e 200 milioni sequestrato ai Riva dalla magistratura milanese, e richiesto con forza dal commissario Gnudi, è sicuramente un ottimo punto di partenza ma non basta per sgombrare il campo dai dubbi e per garantire tutti quegli interventi necessari a rimettere a regime l’attività produttiva dello stabilimento in un ambito, finalmente, di sostenibilità ambientale e di rispetto per la salute dei cittadini e dei lavoratori. Abbiamo ripetuto in più frangenti - ricorda Pugliese - che, anche nel caso di vendita a una cordata di privati, occorrerebbe una solida garanzia a favore dello Stato e, quindi, dei cittadini, a cominciare da un rappresentante nel consiglio di amministrazione che vigili con attenzione sull’effettiva messa in campo degli interventi utili all’ambientalizzazione dello stabilimento e all’applicazione dell’Aia".

Per il segretario generale Uil Puglia, dunque, ben vengano gli investitori italiani o stranieri: "un aumento del capitale sociale, in questa fase, - sottolinea Pugliese - è fondamentale per poter guardare al futuro con ritrovato ottimismo. Come UIL di Puglia, però, siamo stati sempre favorevoli a un processo di nazionalizzazione dell’Ilva o quantomeno di forte partecipazione statale. Lo Stato e il Governo, piuttosto che sfidarsi quotidianamente sulle riforme della Costituzione, dovrebbero, in certi casi, limitarsi ad applicarla. L’articolo 42, infatti, è fin troppo chiaro nel disporre l’esproprio del privato per interessi generali: ebbene, l’Ilva è sicuramente un caso di interesse nazionale, un’azienda trainante nel settore, in grado di offrire lavoro, tra diretti e indiretti, a 17mila lavoratori, perno dell’economia e dell’industria italiana. Restiamo fermamente convinti - conclude Pugliese - che la mano dello Stato debba agire direttamente, procedendo quindi alla nazionalizzazione dell’Ilva e garantendo le disponibilità finanziarie per coniugare al meglio salute, tutela dell’ambiente e lavoro, ridando così solidità all’impresa e rendendola nuovamente operativa al cento per cento e competitiva sul mercato".

 

Si è svolta ad Avetrana l’assemblea unitaria provinciale delle organizzazioni Cia- Confederazione Italiana Agricoltori, Coldiretti e Confagricoltura allo scopo di evidenziare lo stato di disagio in cui versa il settore agricolo. Nel corso dei vari interventi dei rappresentanti delle organizzazioni è stata messa in risalto la grave crisi in cui versa il settore agricolo. Quest’anno l’andamento climatico sfavorevole ha interessato la maggior parte delle colture in tutta la provincia di Taranto. Le organizzazioni hanno fatto appello ai Sindaci, al Presidente della Provincia e alla Regione Puglia affinché ognuno per le proprie competenze venga incontro alle esigenze della categoria. L’assemblea è stata moderata da Nicola Spagnuolo, già presidente della Cia Taranto, il quale ha evidenziato che, pur essendo nel settore da oltre trentatré anni, non ha mai assistito a niente di simile; il Presidente di Coldiretti Alfonso Cavallo ha messo in risalto che le aziende, pur avendo sostenuto costi esorbitanti per l’acquisto delle materie prime, con quello che hanno ricavato non riescono a coprire le spese; il Presidente di Confagricoltura Luca Lazzaro ha fatto rilevare che l’embargo della Russia sta mettendo in seria difficoltà l’export della nostra provincia; il Presidente della Cia Francesco Passeri ha rimarcato la necessità che si inizi dai Comuni a sostenere l’agricoltura a partire dalla riduzione dei tributi locali. Sono seguiti gli interventi dei rappresentanti della Regione Puglia Angelo Bozza e Giuseppe Marti, i quali hanno evidenziato che, nonostante gli sforzi per la delimitazione dei territori colpiti dalle calamità, le attuali leggi e la stessa burocrazia impediscono alle aziende colpite dalle calamità di ottenere il ristoro dei danni. Per tale ragione Fabrizio Nardoni, Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia. nel corso del suo intervento ha evidenziato che nel nuovo PSR sono previste somme considerevoli per sostenere le aziende che vorranno assicurare le produzioni. Erano presenti fra gli altri i Direttori della Cia e della Confagricoltura Vito Rubino e Carmine Palma. Numerosi gli interventi del pubblico che hanno messo in risalto il costo elevato delle polizze e, in alcuni casi, il rifiuto da parte di quest’ultime di assicurare la produzione, in quanto ogni compagnia ragiona con i limiti posti nell’assunzione del rischio; pertanto le aziende, pur volendosi tutelare, non riescono ad assicurare tutte le produzioni a causa del rifiuto delle compagnie di assicurazione. Nel corso dell’assemblea le organizzazioni hanno distribuito un documento in cui sono state messe in risalto le richieste:la declaratoria della calamità naturale per tutta la provincia di Taranto; lo sgravio dei contributi agricoli unificati per la manodopera assunta nel 2014; lo sgravio dei contributi obbligatori dei Coltivatori Diretti e I.A.P.; la proroga delle cambiali agrarie e dei mutui fondiari in scadenza 2014; il trascinamento delle giornate effettuate dai lavoratori agricoli; l’esonero dal pagamento dell’IMU per i terreni agricoli; l’esonero dal pagamento dei tributi locali per gli agricoltori; la sospensione di tutti i ruoli Equitalia nei confronti delle aziende agricole; lo sblocco immediato delle pratiche di finanziamento agrario, pendenti presso la Regione Puglia; attivazione di canali preferenziali per l’ottenimento di finanziamenti straordinari ed agevolati agli agricoltori (Consorzi fidi, Interfidi, banche etc.).

Circa 50 tappe attraverseranno tutta la regione, da Foggia a Lecce, passando per Brindisi, Taranto, BAT e Bari.
 

A partire da questo weekend 1 e 2 novembre e per tutto il mese, due FIAT 500 brandizzate
Garanzia Giovani – Regione Puglia e guidate dai promoter Luca e Sonia, raggiungeranno i
capoluoghi di provincia e le principali città pugliesi per incontrare ragazze e ragazzi presso i
luoghi di aggregazione giovanile: piazze, università, bar e locali di tendenza.
Obiettivo del car tour è fornire una primissima informazione sul programma Garanzia Giovani,
incontrando i potenziali beneficiari direttamente presso i “loro” luoghi.
 Per tutto il weekend le 500 Garanzia Giovani saranno a Bari, dal 6 al 9
novembre sarà la volta di Lecce, dal 13 al 16 toccherà a Brindisi, dal 20 al 28 Foggia e BAT, per
concludere l’ultimo weekend di novembre a Taranto.
Di seguito il programma dettagliato:
BARI
LUOGO INDIRIZZO DATA e ORARIO
Università di Bari Aldo Moro –
Facoltà di Giurisprudenza
Piazza Umberto I Venerdì 24/10/14 ore 9.30
Facoltà di Lingue Via Michele Garruba 6 Venerdì 24/10/14 ore 14.00
Piazza Ferrarese e Piazza
Mercantile
Piazza Ferrarese e Piazza
Mercantile
Venerdì 24/10/14 ore 18.00-21.00
Piazza Ferrarese Piazza Ferrarese Sabato 25/10/14 ore 18.00
Momo e Corso Vittorio Emanuele Corso Vittorio Emanuele 79 Sabato 25/10/14 ore 21.00–24.00
Bar degli Amici Viale Luigi Einaudi 33 Domenica 26/10/14 ore 17.30
Frizz Cafè Viale Luigi Einaudi 81 Domenica 26/10/14 ore 19.00
Piazza Ferrarese e Piazza
Mercantile
Piazza Ferrarese e Piazza
Mercantile
Domenica 26/10/14 ore 21.00-24.00
Facoltà di Economia via Rosalba Camillo 53 Lunedì 27/10/14 ore 10.00
Policlinico di Bari – Facoltà di
Medicina
Piazza Giulio Cesare, 11 Lunedì 27/10/14 ore 14.00
Università di Bari Aldo Moro –
Facoltà di Giurisprudenza
Piazza Umberto I Giovedì 30/10/14 ore 9.30
Facoltà di Lingue Via Michele Garruba 6 Giovedì 30/10/14 ore 14.00 – 18.00
Facoltà di Economia via Rosalba Camillo 53 Venerdì 31/10/14 ore 9.30
Momo e Corso Vittorio Emanuele Corso Vittorio Emanuele 79 Venerdì 31/10/14 ore 19.00Demodè Disco Club – Halloween
Nigt
Zona Industriale - Contrada
La Marchesa
Venerdì 31/10/14 ore 21.30 – 24.00
Palaflorio – concerto dei Dear
Jack
Palaflorio - Viale Archimede Sabato 01/11/14 ore 19.00 – 21.30
TRANI
LUOGO INDIRIZZO DATA e ORARIO
Lungomare e Porto di Trani da Via Statuti Marittimi a
Via Banchina al Porto
Domenica 02/11/14 ore 18.00 –
22.00
LECCE
LUOGO INDIRIZZO DATA e ORARIO
Università del Salento – Campus
Universitario Ecotekne
(economia, giurisprudenza,
ingegneria)
Campus Ecotekne
Zona Monte Lecce – girare
l’intero campus, facoltà per
facoltà
Giovedì 06/11/14 ore 10.00
Road 66 Via dei Perroni/Porta San
Biagio
Giovedì 06/11/14 ore 19.00 – 22.00
Facoltà di Lettere e Filosofia Via Carluccio Venerdì 07/11/14 ore 9.00 – 17.30
Urban Cafè Piazza Santa Chiara/ Piazza
Vittorio Emanuele
Venerdì 07/11/14 ore 18.00 – 21.30
Caffe' Letterario Via Guglielmo Paladini 46 Venerdì 07/11/14 ore 21.30 – 22.30
Coffee & Sigarettes Via Guglielmo Paladini 23 Venerdì 07/11/14 ore 22.30 – 24.00
Facoltà di Lettere e Filosofia Via Carluccio Sabato 08/11/14 ore 9.00 – 17.30
Urban Cafè Piazza Santa Chiara/ Piazza
Vittorio Emanuele
Sabato 08/11/14 ore 18.00 – 21.30
Caffe' Letterario Via Guglielmo Paladini 46 Sabato 08/11/14 ore 21.30 – 22.30
Coffee & Sigarettes Via Guglielmo Paladini 23 Sabato 08/11/14 ore 22.30 – 24.00
Sette di Sette Galleria Piazza Mazzini ang.
Via Oberdan 13
Domenica 09/11/14 ore 18.30 – 21.00
Urban Cafè Piazza Santa Chiara/ Piazza
Vittorio Emanuele
Domenica 09/11/14 ore 21.30 – 24.00
BRINDISI
LUOGO INDIRIZZO DATA e ORARIO
Cittadella della Ricerca – Strada Statale n.7, Km 7+300 Giovedì 13/11/14 ore 9.30 – 18.00Università del Salento per Mesagne
Università di Bari Piazza Summa Venerdì 14/11/14 ore 9.30 – 14.00
Piazza della Vittoria Piazza della Vittoria Venerdì 14/11/14 ore 18.30 – 21.30
Piazza Cairoli Piazza Cairoli Venerdì 14/11/14 ore 21.30 – 24.00
Piazza Cairoli Piazza Cairoli Sabato 15/11/14 ore 18.30 – 21.30
Piazza della Vittoria Piazza della Vittoria Sabato 15/11/14 ore 21.30 – 24.00
Lungomare Lungomare Domenica 16/11/14 ore 18.00/22.00
FOGGIA e provincia
LUOGO INDIRIZZO DATA e ORARIO
Università di Foggia – Facoltà di
Economia e Giurisprudenza
Largo Giovanni Paolo II Giovedì 20/11/14 ore 9.00
Università di Foggia –
Dipartimento di Agraria
Via Napoli Giovedì 20/11/14 ore 14.00
Università di Foggia –
Dipartimento Dipartimento di
Studi Umanistici. Lettere, Beni
Culturali, Scienze della
Formazione
Via Arpi 176 Venerdì 21/11/14 ore 9.00
Wasabi caffè Via Antonio Gramsci, 85 Venerdì 21/11/14 ore 18.00
Piazza Mercato, Via Campanile,
Via Arpi, Piazza Umberto
Giordano, Corso Cairoli.
Piazza Mercato, Via
Campanile, Via Arpi, Piazza
Umberto Giordano, Corso
Cairoli.
Venerdì 21/11/14 ore 21.30
TARANTO + BAT + VARIE
LUOGO INDIRIZZO DATA e ORARIO
Molfetta – centro storico Molfetta – centro storico Sabato 22/11/14 ore 18.00 – 24.00
Bisceglie – centro storico Bisceglie – centro storico Domenica 23/11/14 ore 18.00 – 24.00
Centro Storico – Andria (Piazza
Duomo e vie affini)
Centro Storico – Andria
(Piazza Duomo e vie affini)
Giovedì 27/11/14 ore 18.00 – 24.00
Centro Storico – Barletta (dal
“Gigante di Barletta” al Castello)
Centro Storico – Barletta (dal
“Gigante di Barletta” al
Castello)
Venerdì 28/11/14 ore 18.00 – 24.00
Taranto Da definire Sabato 29/11/14 ore 18.00 - 24.00
Taranto Da definire Domenica 30/11/14 ore 10.00 - 24.00

La Cisl Scuola Taranto Brindisi intende affidare ad uno Studio legale un ricorso da parte di quanti, pur essendo in possesso di abilitazione all’insegnamento, oppure di Diploma Magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002, non figurano nelle graduatorie provinciali ad esaurimento.

In caso di esito positivo gli interessati, che dovranno sottoscrivere il mandato legale entro il 30 novembre prossimo.,  potranno essere inseriti nelle  graduatorie ad esaurimento o di Taranto o di Brindisi e giovarsi  di quanto enunciato nel progettodi riforma La Buona Scuola”che prevede il graduale inserimento lavorativo nei ruoli dell’Amministrazione scolastica.

“Pensiamo di percorrere questa strada offrendo un’opportunità di occupazione a questi potenziali colleghi che, auspichiamo, siano tantissimi così da contenere i costi legali pro capite”dichiara Cosima Vozza, Segretario generale della Cisl Scuola Taranto Brindisi“fiduciosi che effettivamente il Governo possa dare consequenzialità alle promesse  ribadite anche di recente, ovvero creare occupazione aggiuntiva nella Scuola attingendo in maniera definitiva a quelle graduatorie e, dunque, azzerandole.”  

Chiunque voglia ottenere ulteriori chiarimenti potrà rivolgersi  alla Segreteria territoriale della Cisl Scuola in via Regina Elena, n. 126 a Taranto (tel. 099 4590534) i pomeriggi non festivi di lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.30 oppure, negli stessi orari, presso la Sede Cisl Scuola in via Togliatti, n. 78 a Brindisi (0831 587530) i pomeriggi non festivi di lunedì e di giovedì.

 

Un’economia bloccata. Un sistema produttivo paralizzato dalla crisi, afflitto dal dissesto del Comune capoluogo dichiarato otto anni fa e non ancora concluso. Un territorio dilaniato dalle polemiche e scarsamente coeso che continua ad essere eterodiretto nelle scelte strategiche. Una collettività che non riesce a parlare con una sola voce, che non progetta, o lo fa in maniera non incisiva, che non intravede l’orizzonte di un nuovo futuro. 

Enti locali, categorie economiche, forze sociali si impegnano ciascuno nel proprio ambito, ad attivare iniziative di promozione, sviluppo e crescita i cui effetti, però, sono in larga parte vanificati dalla mancata identificazione dei reali fabbisogni territoriali, dall’assenza di obiettivi strategici chiaramente perseguibili e dalla conseguente difficoltà di progettazione finalizzata al finanziamento ed alla realizzazione degli interventi. Si avverte in maniera chiara ed evidente, l’assenza di un centro di coordinamento e di programmazione che riesca a cogliere le necessità di sviluppo e le traduca in progetti finanziabili e cantierabili.

Oggi Taranto è questo. E’ amaro constatarlo, ma è doveroso evidenziarlo soprattutto da parte della Camera di commercio, il maggiore Ente economico del territorio, svincolato da logiche politiche/partitiche, che opera nell’interesse generale dell’intero sistema. Eppure, Taranto è una città simbolo dei moderni conflitti economici e sociali, paradigma di vecchie contraddizioni che attendono risposte nuove e innovative. La nostra città ha davanti a sé grandi opportunità: può investire sulle sue vocazioni e sulle tante potenzialità, puntare sulle capacità professionali, imprenditoriali, politico-amministrative; può liberarsi di veti e condizionamenti, riappropriarsi di significative porzioni del territorio, creare un ponte con l’Europa e con le tante risorse rese disponibili dall’Unione.

Per fare tutto ciò occorre un nuovo approccio ai problemi, un metodo che sia di consultazione, inclusione e sintesi. Un modello di co-working operativo che sappia cogliere i bisogni socio-economici del territorio, valorizzarne le vocazioni, tradurre tutto ciò in progetti e aree di intervento in linea con la programmazione comunitaria.

Nasce così #20diproposta, un confronto aperto e chiaro con istituzioni, parti sociali, forze economiche, società civile per mettere in rete le varie anime della nostra provincia, aprire il confronto, formulare proposte, avanzare progetti e condurli alla realizzazione. Un think tank in cui far confluire le esperienze trasformando le istanze e le numerose energie che scuotono il territorio, in iniziative di crescita.

La Camera di commercio di Taranto ha più volte sottolineato l’esigenza di dotare il territorio di una regìa unica, di un’Agenzia di sviluppo e ora, nel solco di questa convinzione, rilancia la proposta e chiede a tutti di compiere un salto di qualità per disegnare, insieme, il futuro del territorio ionico. Una lettera, in tal senso, è già stata inviata agli Enti della nostra provincia e nei prossimi giorni sarà spedita a tutti gli stakeholder chiedendo loro la disponibilità a condividere il percorso accennato nell’ottica di un impegno responsabile e concreto  per accompagnare il territorio verso una nuova fase di crescita economica, sociale e culturale.

#20diproposta è un esempio di “Intelligenza economica territoriale”, vuole far ragionare portatori di interessi diversi intorno a possibili prospettive di sviluppo dell’area provinciale con lo scopo di creare una governance che dia gambe alle idee e ai progetti. Per uscire dalla crisi occorre l’impegno di tutti. Allo stesso modo, il futuro della nostra provincia va costruito con il contributo collettivo mettendo in secondo piano gli interessi di parte e ragionando insieme. L’inclusione come metodo di lavoro, la protesta che diventa proposta, i progetti che si trasformano in opere, interventi, infrastrutture.

 

 

del Cav. Alfredo Luigi Conti, Presidente Movimento “Taranto…Voglia di Volare!!!”

 

 

Credo che la speranza sia l’ultima a morire per noi del Movimento “Taranto… Voglia di Volare” e di altri movimenti e associazioni pro aeroporto di Taranto - Grottaglie, e non solo per noi ma per i tantissimi che abbiamo ascoltato nelle piazze e che ritengono  sia giusto, possibile e fattibile che il nostro aeroporto possa essere utilizzato da subito per voli passeggeri di linea e nel futuro, anche per cargo e voli charter.

La mancanza di volontà da parte degli amministratori AdP (Regione Puglia), di dirottare qualche aereo su Grottaglie, di altre compagnie aeree che intendano attivare delle rotte in partenza da Grottaglie ha fatto sì che questi voli fossero incanalati su Bari. La questione dei bus navette per Bari e Brindi pare disagevoli per i passeggeri, tanto che in pochi  li utilizzano. E’ un sopruso bello e buono quello di smistare delle risorse per la sola compagnia irlandese low cost Ryanair (tasse pagate da tutti i pugliesi compresi quelli della provincia di Taranto) per gli aeroporti di Bari e Brindisi. Stiamo parlando di 85 milioni in cinque anni, senza bando pubblico, giustificato dalla risposta del Presidente dell’ENAC Vito Riggio, che prima afferma (13 settembre 2014) "sulla questione degli aiuti a Ryanair si dovrà applicare la nuova normativa europea che impone il bando pubblico". Dopo qualche giorno, corregge, dicendo di aver interpretato la legge e non applicandola, perché nel caso di AdP la normativa non è entrata in vigore. Mi auguro che, un giorno o l’altro, si inizi a verificare la bontà amministrativa di AdP. Credo fortemente che la Regione debba prendere atto dell’inserimento dell’aeroporto di Taranto – Grottaglie nel Piano Nazionale dei Trasporti aeroportuali, per attivare i collegamenti di linea che possono rappresentare un’opportunità di sviluppo per il nostro territorio, troppe volte abbandonato a se stesso, oltre che depredato e saccheggiato. Vendola and Company, hanno dimostrato in questi quasi 10 anni, di prenderci in giro, inventandosi progetti fantastici senza mai considerare che siamo nelle condizioni di poter utilizzare l’aeroporto di Taranto – Grottaglie funzionante, come tutti gli aeroporti pugliesi e nazionali. Ci auguriamo che i prossimi candidati alla carica di Governatore della Regione Puglia, mettano nero su bianco nel crono programma, che l’aeroporto in questione sia utilizzato nella sua completa funzione (voli passeggeri di linea, cargo e charter). Taranto ha dato tanto e ha ricevuto solo veleni. Spesso mi domando e domando a chi di competenza, rischiando di essere ripetitivo, se la città è così strategica e irrinunciabile per l'Italia, com’è possibile che sia all'ultimo posto della classifica nazionale in fatto di reddito e qualità della vita?

E inoltre come fa a contare il maggior numero di disoccupati e precari?

Da chi dipende lo sviluppo di Taranto?

Taranto è una città o un deposito per industrie inquinanti?

E' sempre stato riferito alla popolazione che Taranto non abbiamo imprenditori capaci di generare business e opportunità, che la città non ha tra l'altro una classe dirigente che sappia esprimere una progettualità funzionale alla cultura e ai bisogni di tutto il territorio e non solo a pochi privilegiati.

Il gap locale è autentico ma quanti, in realtà, conoscono il sottobosco dei blocchi autorizzativi che sono esterni alla città e che paiono suggerire una regia che, di fatto, impedisce i passaggi essenziali per lo sviluppo?

E se per la prima volta queste volontà esterne ed estranee sono confessate dalla classe dirigente locale,  a cosa è imputabile il silenzio abituale e quali sono le responsabilità dei partiti che sono i primi a permettere e giustificare una visione che, di fatto, impedisce che Taranto si trovi a competere con le altre città?

Taranto, infatti, per le sue peculiarità geografiche potrebbe diventare competitiva ma, ancora oggi, è priva degli elementi basilari di competitività: in primis le infrastrutture, i trasporti, i servizi, compresi quelli formativi universitari  e sanitari, e più in generale della programmazione urbanistica integrata.  Quella che lega le risorse alle necessità di operatori, imprenditori, commercianti, artigiani, professionisti.

Taranto città necessaria quale pilastro del PIL nazionale ma Taranto città sacrificabile e lasciata priva di qualsiasi compensazione.

Taranto città a esaurimento.

Un primo e più chiaro indicatore che questa precisa volontà, di alimentare artificialmente il ricatto occupazionale (dobbiamo ricordarlo, il problema non è tanto quello della permanenza e della perdita di fatturato dell'ILVA, quanto quello dell’attuale impossibilità di reimpiego delle maestranze), è stato offerto dal blocco dell'aeroporto di Grottaglie.

Anche nel caso dell'aeroporto, infatti, sono state usate strumentalmente argomentazioni che non riguardavano per niente la situazione e la specificità tarantina.

Nel dettaglio, per quanto sia vero che la tenuta in esercizio di un aeroporto deve essere giustificata da un volume minimo di utenti, proprio nel caso dell'aeroporto di Grottaglie questa necessità non è mai stata vincolante poiché quello di Grottaglie è uno dei pochi casi in Italia di avamposto strategico e primario sempre operativo in virtù del sostegno all'industria aerospaziale e, pertanto, totalmente svincolato dai volumi minimali di passeggeri.

Risultato: i soldi per l'operatività di un maxi aeroporto sono spesi lo stesso, ma il transito dei passeggeri è disincentivato e pure impedito.

Ed è la prova provata della volontà politica di lasciare indietro e danneggiare ulteriormente un territorio che è già ultimo in classifica e tale deve restare.  

Pertanto i nodi reali non sono economici o tecnici, ma solo politici.

L'aeroporto è solo una delle cartine di tornasole della volontà di congelamento delle locali attività produttive alternative.

Lo stesso blocco riguarda, infatti, anche molte altre componenti essenziali per lo sviluppo,  e, fattore ancora più critico, questo ostruzionismo impedisce di comporre tutte le risorse e i servizi nell'ambito di un sistema territoriale unico e  integrato.

Di fatto, le autorizzazioni per aprire e completare questo sistema sono di competenza regionale e nazionale.

"Bonificare. È questa la parola d’ordine che deve caratterizzare nell’immediato il percorso dell’Ilva verso l’auspicata uscita dall’ormai lunga fase di impasse. Accogliamo con soddisfazione  la  decisione  del gip del tribunale di Milano, Fabrizio D’Arcangelo, che ha permesso il trasferimento del tesoro da 1,2 miliardi di euro appartenente alla famiglia Riva, custodito nei paradisi fiscali".

Non ah alcun dubbio Mimmo Panarelli, segretario generale della Fim-Cisl, secondo il quale è auspicabile che le somme dissequestrate vengano utilizzate immediatamente dal commissario straordinario per l’adeguamento dello stabilimento tarantino alle prescrizioni previsti dall'Autorizzazione integrata ambientale.

"Per certi versi - sostiene Panarelli - il provvedimento del gip milanese sposa il pensiero che la Fim-Cisl ha da sempre espresso, ossia che i soldi per l’ambientalizzazione fossero messi sul tavolo dalla famiglia Riva. Finalmente, attraverso questo nuovo atto della magistratura, intravediamo la possibilità concreta affinché, in tempi brevi, vengano avviati tutti i lavori necessari per lo stabilimento ionico. I cittadini di Taranto, così come i dipendenti della fabbrica, - conclude il segretario Fim - possono sperare,  con un pizzico di serenità in più, di vivere e lavorare in un territorio più sicuro. Per quanto ci riguarda la notizia ci dà una ulteriore carica per affrontare con maggiore determinazione la vertenza, iniziando ad intravedere nel lungo tunnel delle incertezze, seppur ancora distante, uno spiraglio di luce. Ci auguriamo, a questo punto, che il commissario Gnudi incontri, quanto prima, il sindacato per informarlo circa i tempi di attuazione dell’Aia. Un’occasione importante che speriamo possa contribuire ad infondere fiducia anche alla luce dei prossimi sviluppi, in materia di passaggio di proprietà".

 

L'Ilva di Taranto potrà essere ambientalizzata con i soldi dei Riva. Le risorse sequestrate alla famiglia Riva dai giudici di Milano, oggi messe a disposizione del commissario straordinario dell'Ilva Piero Gnudi, rappresentano la possibilità di aprire i cantieri previsti dall'Autorizzazione integrata ambientale e far proseguire il progetto di risanamento dello stabilimento siderurgico”.

Così commenta la notizia l'on. Michele Pelillo, vicepresidente della commissione Finzanze della Camera dei deputati. “E' una notizia - aggiunge - di straordinaria importanza; rappresenta un parziale risarcimento al danno ambientale causato dalla grande industria e subìto da Taranto e dalla provincia ionica. La decisione del gip Fabrizio D'Arcangelo, che ha espresso parere favorevole al trasferimento delle somme, valorizza, confermando la sua determinazione ed efficacia, l'intervento legislativo del governo e del Parlamento, che con gli ultimi due decreti aveva stabilito, tra le priorità, l'uso dei fondi sequestrati (anche in inchieste per reati diversi da quelli ambientali) a favore dell'ambientalizzazione. Da oggi, finalmente, - conclude il deputato tarantino del Pd - si potrà procedere speditamente con i lavori, con l'obiettivo di riprendere il passo e accorciare i tempi del risanamento, dilatati anche dalla carenza di risorse. Speriamo che questa sia soltanto la prima di una serie di buone notizie”.

Di diversa opinione è, invece, Angelo Bonelli, coportavoce nazionale dei Verdi e consigliere comunale a Taranto. "Ora queste risorse della famiglia Riva saranno utilizzati per realizzare gli interventi sugli impianti dello stabilimento Ilva di Taranto previsti dall'Aia. Ma un interrogativo sorge spontaneo: chi pagherà le bonifiche per risanare i terreni agricoli contaminati dalla diossina, le falde e il mare inquinato e i danni alle parti civili? Arpa Puglia - aggiunge Bonelli - ha stimato che i danni provocati dall'inquinamento sono intorno ai 4-5 miliardi di euro. Dove sono i soldi per fare le bonifiche e più precisamente i Riva avranno disponibilità economiche tali da applicare il principio chi inquina paga? E' legittimo, purtroppo, pensare che, come sempre, le bonifiche in Italia non si faranno e il disastro ambientale provocato dall'Ilva sui terreni, le falde e nelle aree circostanti rimarrà lì per sempre. I soldi sequestrati ai Riva, sbloccati per legge, andranno ad essere investiti sugli impianti ma le bonifiche non le farà nessuno e il disastro ambientale rimarrà lì come un monumento a futura memoria, monumento di cui faremo volentieri a meno".
Per il segretario provinciale del Pd, Walter Musillo, invece, si tratta "di un risultato straordinario che ripaga dell’impegno profuso il Pd e tutti coloro che si sono battuti per tenere insieme due diritti fondamentali: l’ambiente e il lavoro. Questa scommessa, in cui i democratici hanno caparbiamente creduto e che ha prodotto ben 5 provvedimenti legislativi, oggi sta avendo successo. Le leggi approvate per Taranto stanno funzionando non solo perché consentono di mettere a disposizione del risanamento ambientale importanti risorse, ma anche perché consentono di snellire le procedure burocratiche e, quindi, di procedere in tempi brevi ad attuare le prescrizioni dell’Aia, diventata legge, che rappresentano l’unico modo per rendere l’azienda siderurgica ecosostenibile. Invece, - conclude Musillo - chi ha scommesso sul fallimento della possibilità di coniugare ambiente e lavoro ed ha puntato sulla chiusura della fabbrica, oggi non può che riconoscere la validità delle leggi approvate per Taranto. Il provvedimento di sbocco di 1,2 miliardi rappresenta l’apertura di una fase nuova che contribuisce a salvaguardare i posti di migliaia di lavoratori ma rappresenta, con i lavori di ambientalizzazione, anche una importante opportunità per l’economia del territorio".
 
Martedì, 28 Ottobre 2014 18:47

ILVA - Il gip sblocca 1,2 miliardi di euro sequestrati ai Riva

Scritto da

Una boccata d'ossigeno (e sembra quasi un paradosso scriverlo!) per l'ilva. Il Gip di Milano Fabrizio D'Arcangelo, infatti, ha accolto la richiesta avanzata dal commissario straordinario dell'Ilva, Piero Gnudi, di sbloccare e trasferire nella casse del gruppo 1,2 miliardi di euro circa, cifra sequestrata dalla procura di Milano nell'inchiesta a carico di Adriano Riva e due commercialisti.

Il giudice D'Arcangelo ha così accolto la richiesta avanzata lo scorso 11 settembre dal commissario Gnudi in forza della legge "Terra dei fuochi" che prevede al suo interno una disposizione ad hoc sull'argomento.

"Accertata la manifesta infondatezza" delle questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla difese, "occorre rilevare - si legge nel provvedimento - come sussistano nel caso di specie tutti i presupposti per procedere al trasferimento previsto dalla norma".
 

Come si ricorderàil denaro fu sequestrato nel maggio del 2013 nell'ambito dell'indagine dei pm Stefano Civardi e Mauro Clerici nei confronti di Adriano Riva e di due commercialisti accusati di truffa ai danni dello Stato e di trasferimento fittizio di beni. Nello sbloccare l'1,2 miliardi, il gip D'Arcangelo ha disposto la conversione dei beni in azioni "a titolo di futuro aumento di capitale" dell'Ilva (saranno usati per il risanamento ambientale). "Le azioni di nuova emissione - scrive il giudice - dovranno essere intestate al Fondo unico giustizia e, per esso, al gestore ex lege Equitalia Giustizia spa".

 

Pagina 106 di 136