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Giornale di Taranto - Categorie
“Taranto è di tutti noi: abbracciamola insieme”. Così alla manifestazione del 29 gennaio, promossa dai sindacati metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm e Usb, parteciperanno Aigi, Confapi e Casartigiani. Le prime due sono associazioni delle imprese, alla terza, invece, fanno capo i trasportatori. Comune il motivo della protesta: la crisi di Acciaierie d’Italia e i suoi pesanti riflessi sull’indotto, che, non essendo pagato da Acciaierie, da diversi giorni ha ormai fermato ogni attività assicurando solo il pronto intervento per le emergenze e la messa in sicurezza. Aigi ha dichiarato che le imprese hanno chiesto la cassa integrazione per circa 2.600 lavoratori, che si aggiungono ai 2.500 diretti di Acciaierie che si trovano già in cassa. Nel condividere e partecipare alla protesta dei sindacati di lunedì, le tre associazioni datoriali parlano di “vicinanza che i più definiscono straordinaria, probabilmente perché non è mai stata realizzata in precedenza. Un’unione che è frutto d’intenti comuni,…
Il direttore Busco: «La leggerezza del riso che sfida la guerra» Gli orrori della guerra sullo sfondo e una prigionia che potrebbe non avere fine, con una risata che germoglia anche nel periodo più buio della storia. Al Teatro Fusco, Loris Leoci, Antonella Carone e Tony Marzolla sono protagonisti, questa sera alle ore 21.00, di “Tanto vale divertirsi”, il nuovo appuntamento con la fortunatissima stagione di prosa messa a punto dal Teatro Fusco in sinergia con l’Amministrazione comunale, e con il supporto del Teatro Pubblico Pugliese. «Nella Giornata della Memoria – il commento del direttore del Teatro comunale Fusco, Michelangelo Busco – abbiamo voluto inserire nel palinsesto uno spettacolo capace di affrontare con leggerezza il tema della crudeltà dell’uomo, in cui il teatro e la comicità sembrano essere l’unica via di scampo per non pensare a tutto ciò che succede intorno a noi». “Tanto vale divertirsi”, progettato, diretto e interpretato…
“Eventuali spostamenti di personale avvengono come sempre nel pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge e di contratto”. Lo dice in una nota Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, rispondendo ai sindacati che hanno sostenuto che nel siderurgico si starebbe verificando “uno spostamento illecito di personale da un impianto all\'altro”. Questo per attutire le conseguenze della protesta delle imprese dell’indotto che, non pagate da Acciaierie per i lavori effettuate, da giorni hanno fermato lavori, attività e forniture all’infuori del pronto intervento o di ció che necessita per la sicurezza degli impianti. Un tipo di protesta che continua. “Recentemente - dichiara Acciaierie - l’azienda si è attivata per svolgere attraverso suo personale diretto alcune mansioni di base in precedenza svolte da fornitori esterni, verificando preventivamente l’esistenza delle necessarie competenze e la disponibilità delle risorse interpellate, nonché, come di regola, previa idonea informazione e formazione. L’azienda - precisa Acciaierie - continua a operare nel…
L’assunzione di “tutte le iniziative necessarie per garantire la continuità aziendale e la sicurezza dei lavoratori e degli impianti” è stata chiesta con una lettera da Invitalia ad Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva. Lo si apprende da fonti vicine al dossier. Una iniziativa, questa, che si unisce a quella attivata dai commissari dell’amministrazione straordinaria di Ilva, che ad Acciaierie hanno chiesto notizie urgenti sullo stato degli impianti e annunciato di voler fare un’ispezione in fabbrica. Invitalia - dicono le fonti - manifesta \"grande preoccupazione se fossero fondate le notizie circa un eventuale spegnimento degli impianti, con le gravissime conseguenze, potenzialmente disastrose e irreversibili, in particolare per i lavoratori, per i fornitori, oltre che naturalmente per la continuità aziendale\". In qualità di azionista e partner di minoranza, Invitalia ha chiesto ad Acciaierie di “esercitare i propri compiti e doveri gestori, essendo chiaro che Invitalia non ha alcuna prerogativa o diritto di governance…
 “Non consenta che la città di Taranto, in un momento così critico per le sue sorti future sia lasciata sola. Ora, più che mai, la città, i cittadini, i lavoratori e le loro famiglie avvertono il bisogno di sentire la vicinanza del loro Presidente”. È l’appello che Aigi, l’associazione delle imprese dell’indotto dell’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, attraverso il suo presidente Fabio Greco, lancia al capo dello Stato, Sergio Mattarella, con una lettera il cui testo é stato reso noto questa mattina dalla stessa associazione. “La nostra città sta vivendo le ore più drammatiche della sua storia recente” dice Aigi in riferimento all’amministrazione straordinaria verso la quale sembra incamminata Acciaierie - amministrazione straordinaria che l’indotto disapprova - “perché Governo e socio privato non riescono a trovare un accordo affinché lo stabilimento, un tempo fiore all’occhiello della siderurgia nazionale ed internazionale, riprenda la produzione e continui a garantire economia e lavoro…
L\'iter per il restauro e la riqualificazione dello storico “Palazzo Archita”, nel cuore del borgo cittadino, fa registrare una decisa accelerazione. Dopo anni caratterizzati dal fermo delle attività di recupero dell\'immobile provocato da contenziosi, l\'Amministrazione Melucci con un\'apposita delibera sblocca progetti e fondi per restituire alla comunità il simbolo principale del Borgo. Dopo aver già messo in sicurezza negli anni scorsi tetti e solai bonificandoli dall\'amianto, dopo la realizzazione di progetti e relativo cronoprogramma, adesso si riparte procedendo al restauro delle facciate esterne, alla rifunzionalizzazione degli spazi interni e ad un\'altra serie di interventi che renderanno l\'ex “Palazzo degli Uffici” un ambiente polivalente, inclusivo. Sarà punto nevralgico non solo del sistema scolastico e culturale (Liceo Archita, Università), ma anche luogo in cui potranno trovare spazio un\'estensione del Museo MarTa e la sede della Pinacoteca comunale, la cui istituzione è prevista in collaborazione con il Ministero della Cultura. Il tutto quotando…
“Ad oggi sono 2.640 i lavoratori dell’indotto in cassa integrazione, una misura che le aziende non hanno potuto evitare a causa dei mancati pagamenti da parte di AdI, che rischiano di mandare sul lastrico le imprese dell’appalto”. Lo dichiara Aigi, l’associazione dell’indotto di Taranto di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva. “Aziende - si afferma - che in questi anni hanno garantito produzione e manutenzione degli impianti. Imprese strategiche per il ciclo produttivo e per l’attuazione del piano ambientale che, strette nella morsa della crisi dovuta alla mancata corresponsione dei crediti vantati, non hanno potuto far altro che ricorrere agli ammortizzatori sociali non potendo più garantire il pagamento degli stipendi ai propri dipendenti”. Aigi condivide “le ragioni della manifestazione indetta dalle sigle sindacali metalmeccaniche in programma lunedì prossimo 29 gennaio. Imprese e sindacati insieme in difesa della produzione ecocompatibile, del lavoro e del territorio tarantino, in difesa della sopravvivenza dello stabilimento siderurgico…
“Voglio innanzi tutto ringraziare il Ministro Sangiuliano e il Direttore Generale Musei Osanna per l’incarico prestigioso che mi hanno conferito, che intendo onorare con tutte le mie capacità ed energie. Immagino un Museo come il perno di una comunità educante e dinamica, uno spazio inclusivo che apra le porte alla città e al territorio, che persegua una comunione di intenti fondata su un principio condiviso, ovvero la cura di un enorme patrimonio che proviene dal nostro passato, che va attualizzato, valorizzato, diffuso. Il museo deve essere capace di comunicare con tutte le generazioni e con tutti i target di pubblico, e nel contempo deve rilanciare la centralità del proprio ruolo scientifico: come Istituto autonomo all’interno del Sistema Museale Nazionale, deve farsi promotore di nuovi progetti di ricerca in collaborazione con enti, musei e università sia italiani che esteri, che potranno costituire un volano di sviluppo per la città di Taranto.…
La crisi di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, costituisce una “vera e propria tempesta perfetta, in cui nessuno si salva: né lo stabilimento, né i lavoratori, né le aziende e tantomeno la città, che da anni attende una riconversione in chiave green di uno stabilimento che una volta spento produrrebbe solo abnormi criticità”. Lo dice Confindustria Taranto. L’associazione degli industriali “prende atto della incapacità, non voluta ma imposta dalle circostanze, di buona parte delle aziende dell’indotto, a garantire continuità lavorativa. Sono le stesse imprese che già da mesi denunciano assenza di liquidità per i crediti non corrisposti, oramai al limite della esasperazione”. Confindustria Taranto, quindi, “chiama ancora una volta alle sue responsabilità il management di Acciaierie d’Italia, unico reale responsabile di una gestione scellerata e di una situazione oramai fuori controllo”. Per Confindustria Taranto, le proposte formulate “andrebbero a scongiurare, laddove acquisite e tradotte in uno strumento normativo, sia lo stop…
Un “danneggiamento doloso” delle auto di alcuni dipendenti dell’impresa Pellegrini, incaricata dei servizi di ristorazione e pulizie nello stabilimento ex Ilva di Taranto, si è verificata oggi. Lo dichiara in una nota la società Acciaierie d’Italia, committente della Pellegrini. Si è riscontrato, dice Acciaierie, “che sono stati tagliati alcuni pneumatici di automobili appartenenti a suoi dipendenti, che per svolgere le loro mansioni erano entrati nello stabilimento contro la volontà delle ditte dell’indotto”. Queste ultime, infatti, a causa dei mancati pagamenti, stanno effettuando delle proteste da diversi giorni davanti alle portinerie della fabbrica e hanno limitato le attività solo alle funzioni di sicurezza impianti fermando tutto il resto. Anche le mense di stabilimento ne hanno risentito, tant’è che non sono stati forniti pasti caldi ma solo cestini freddi. Ci sono state infatti difficoltà organizzative, perchè una parte del personale non ha avuto accesso in stabilimento, e anche di approvvigionamento delle derrate…
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