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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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Sabato, 09 Agosto 2014 12:26

Patty Pravo questa sera all'Albatros club di Castellaneta

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Bionda, bella, occhi magnetici, voce fantastica: è l'identikit di Donatella Strambelli, in arte Patty Pravo, soprannominata “La ragazza del Piper, proprio perché il suo percorso artistico ha avuto inizio proprio dal famoso locale capitolino. E sarà lei, vera icona della musica italiana, ad esibirsi questa a sera a partire dalle 22.30 all’Albatros club di Castellaneta Marina (Ta).

Al conservatorio S. Marcello di Venezia dove ho studiato – ha spiegato la cantante - c’era come materia anche il dantismo, con il professor Chiarini e logicamente si studiava la Divina Commedia. Una sera al Piper si stava parlando di Dante e venne fuori un ragionamento sulle anime prave e quindi da li abbiamo pensato a ‘Pravo’. Tra l’altro in quel periodo c’era un giornale internazionale che si chiava Rude Pravo, c’era una radio internazionale che aveva il nome pravo e così fu. Patty perché era pieno in quel periodo di ragazze inglesi che si chiamavano così. Così nacque il mio d’arte”.

Dopo circa cinquant’anni di musica rimane una delle voci più importanti della canzone italiana con 110 milioni di dischi venduti sia nella penisola che all’estero, si esibirà all’Albatros club, che come il Piper ospita importanti nomi della musica leggera, con una tappa del “SulLa Luna tour”, una produzione Massimo Levantini per Live Nation Italia.

Venendo dal classico non avevo pensato proprio di intraprendere un percorso artistico. È stata un’occasione. Da Londra avevo sentito parlare del Piper, venni giù a Roma e la prima sera che ci andai trovai Alberigo Croscietta, uno dei proprietari, che mi chiese se sapessi cantare bene come sapevo ballare e io naturalmente a sedici anni ho detto sì”.

Nel concerto che la nota cantante terrà nello storico locale di Castellaneta Marina, che in questa stagione compie quarant’anni di attività, si esibirà in trio e riporterà in scena le sue più belle canzoni e le emozioni di una lunga carriera.

Ci sono sempre tappe importanti nel mio percorso, d’altronde sono quasi cinquant’anni che lavoro. Un primo momento è stato quello di ‘Ragazzo triste’, che è stato passato dalla radio vaticana come primo pezzo pop-rock. Successivamente c’è stato quello de ‘La bambola’, brano che ha venduto ventinove milioni di copie, poi il periodo di ‘Pazza idea’, di ‘Pensiero stupendo’. Ogni canzone ha la sua storia e rappresenta un momento importante”.

Al termine del “SulLa Luna tour”, Patty Pravo concluderà i lavori del suo album di inediti, la cui uscita è prevista prima della fine dell’anno.

“Tra novembre e dicembre uscirà il nuovo lavoro. Ma adesso è un po’ troppo presto per parlare di questo. Siamo nel pieno del lavoro e ancora un work in progress del quale ancora non sappiamo neanche il titolo”.

Al termine del concerto ci sarà l’after show con i djs resident dell’Albatros, il violinista  Mark Lanzetta e il vocalist Nico P.

 La ripresa delle attività del tavolo  interistituzioanle per la risoluzione delle criticità dell’Area jonica e la convocazione di una prossima riunione. E’ questo che chiede il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, da disporre eventualmente immediatamente dopo le ferie estive.
Con una lettera il primo cittadino sollecita al premier la necessità di un incontro per definire alcune tematiche già avviate nel solco delle attività del Tavolo interistituzionale e per delineare nuove strategie a sostegno del territorio.

La palla, adesso, ritorna nella metà campo del governo dal quale il sindaco Stefàno adesso  attende ora una risposta ma soprattutto una data certa di convocazione a palazzo Chigi.

Il  sistema di tassazione dei rifiuti urbani,  già nel passaggio dalle TARSU alla TARES ha introdotto delle maggiorazioni,  che andranno a ripetersi con il passaggio alla TARI.

 L’incremento medio dei costi del servizio urbano subirà maggiorazioni per alcune tipologie di attività (fruttivendoli, pescherie, ristoranti, etc.) particolarmente onerose. E’ dunque  evidente che occorre rivedere la struttura dell’attuale sistema di prelievo, facendo valere il principio comunitario che a pagare siano soprattutto  i contribuenti che realmente producono rifiuti. Su questo tema Confcommercio  ha da tempo avviato il confronto  con i sindaci delle amministrazioni comunali del territorio provinciale, con l’obiettivo di fissare criteri oggettivi più equi per la definizione della tassazione locale.

 

A tal fine le Delegazioni comunali di Confcommercio hanno avviato una serie di incontri con le Amministrazioni dei Comuni della provincia   per valutare, di concerto con i referenti locali  – dirigenti e assessori-, i percorsi da mettere in pista per  limitare  l’importo delle prossime cartelle esattoriali.

 

Così a Ginosa dove  la Delegazione Confcommercio, guidata dal presidente, Domenico Pallotta, ha avviato un percorso di confronto  con l’Amministrazione. Sostanzialmente tre le proposte avanzate dall’Associazione: 1) contenimento della nuova tariffazione; 2) esenzione per le nuove imprese avviate nel 2014; 3)agevolazioni per le grandi superfici ed in particolare per gli stabilimenti balneari.    

 

“Ancora una volta  l’Amministrazione comunale di Ginosa – è il commento del presidente Pallotta- si è dimostrata aperta  al confronto e propensa  nel recepire le istanze delle nostre categorie. Una attenzione derivata dalla consapevolezza che le attività del  commercio ed il turismo svolgono sul nostro territorio una funzione sociale oltre che economica, e che in questo momento di difficoltà per tutti,  occorre trovare un’intesa. Siamo abbastanza soddisfatti dell’esito del lavoro svolto, tenuto conto che i rincari sono purtroppo inevitabili e che le attività del commercio sono le più colpite .”

"Parlare di Taranto oggi è politicamente complicato, ma doveroso". così esordisce in una nota il sen.Dario Stefàno, candidato alle primarie del centrosinistra in vista delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale pugliese

"Le vicende di questi ultimi due anni - decreti e commissari e costi enormi per il risanamento - scrive Stefàno-sono lì a confermarci che quella dell'ILVA è una grande questione nazionale che qualcuno ha inteso scaricare sulle spalle della Regione Puglia, provando a indicare al Paese improbabili capri espiatori. E la cui soluzione è ancora lontana e incerta.

Scrive oggi l'ARPA: "anche quando saranno realizzate tutte le prescrizioni della nuova Aia, se la produzione sarà di 8 milioni di tonnellate annue, resteranno i problemi dell'impatto ambientale".

Questi dieci anni di governo regionale- prosegue l'esponente di Sel- hanno disegnato un'idea diversa della Puglia nelle politiche di sviluppo economico, orientandole alla sostenibilità. Abbiamo dissodato le coscienze mettendo a dimora il seme di una sensibilità e un senso critico nuovi, capaci oggi di esigere ciò che un tempo non era pensabile.

Sappiamo di aver fatto il nostro dovere, che sin dall'inizio è stato quello di lavorare per sottrarre la Puglia da ogni possibile ricatto “lavoro-ambiente-salute”. E oggi, più di ieri, sappiamo che il futuro di Taranto passa da questo obiettivo. Le questioni complesse richiedono sforzi e impegni e attenzioni straordinari. E aver fatto molto di più e meglio di chi ci ha preceduto non è bastato.

Saremo chiamati a curare le ferite causate dalla scelleratezza dei singoli e da una politica nazionale sin troppo distratta. Taranto, Cerano, l'area industriale di Brindisi e tutte le emergenze ambientali che mortificano le nostre ambizioni devono continuare a essere centrali. La Puglia però non deve essere lasciata sola, così come è stato in questi dieci anni.

Lo esigeremo e ci batteremo per questo.

Noi la nostra parte la faremo. E oggi, dopo aver letto le parole del direttore generale di ARPA Puglia, credo sia necessario assumere un impegno forte.

E allora, ARPA, in una regione che considera l'ambiente la parola chiave delle politiche future, deve rappresentare un'eccellenza nazionale, un fiore all'occhiello delle agenzie regionali pugliesi: per personale impiegato, dotazione strumentale, risorse assegnate.

Continuando a investire di più rispetto a quanto finora fatto su un'agenzia che "Pur essendo la più sottodimensionata d'Italia, ha svolto e svolge una mole di attività superlativa".

Lo dobbiamo ai tarantini- conclude Stefàno-ai brindisini, ai pugliesi tutti: garantire, a tutela della salute pubblica, un braccio operativo e scientifico di livello assoluto."

800 distributori stradali di carburante sono stati ispezionati dalla Guardia di Finanza in tutto il
territorio nazionale nell’ambito di un piano estivo di controlli a tutela dei consumatori, ancora in
corso.
Le irregolarità al momento contestate sono 230, pari al 28% dei controlli eseguiti, e
comprendono un centinaio di violazioni alla disciplina sui prezzi, con sanzioni amministrative a
carico dei gestori degli impianti e, nei casi più gravi, la denuncia di 33 responsabili alle Procure
della Repubblica competenti, il sequestro di 93 colonnine, 449 pistole erogatrici ed oltre 780
mila litri di prodotti petroliferi.
Gli impianti da controllare sono stati selezionati sulla base di una mirata “analisi di rischio” che
tiene conto anche delle informazioni raccolte dai finanzieri nel corso delle attività di controllo
economico del territorio e delle segnalazioni circostanziate pervenute al numero di pubblica
utilità 117.
L’attività ispettiva si svolge mediante il riscontro del carburante effettivamente erogato con
quanto contabilizzato e pagato dagli utenti della strada, attraverso verifiche sulla qualità dei
prodotti per individuare miscelazioni abusive con sostanze dannose per gli autoveicoli e
controlli sul rispetto della disciplina dei prezzi esposti, finalizzata ad offrire un’informazione
corretta e la possibilità di scegliere dove rifornirsi a tariffe più convenienti.
Le frodi scoperte dai finanzieri, numerosi casi sono stati rilevati questa volta in Campania, hanno
riguardato la sostituzione delle schede elettroniche contenute nei display che indicano i litri
erogati con schede modificate, l’alterazione delle colonnine e delle pistole erogatrici e la
contraffazione dei cc.dd. “piombi”, i sigilli apposti agli impianti per impedirne la manomissione.
Nella zona di Latina, invece, sono state individuate alcune colonnine di erogazione sprovviste
di suggelli metrici ufficiali ed è stata rilevata una pratica ingannevole di pubblicità dei prezzi di
vendita.
Con l’avvio della stagione estiva, la Guardia di Finanza ha intensificato l’azione di contrasto alle
frodi, con l’obiettivo di tutelare i consumatori dalle truffe e gli imprenditori del settore onesti dalla
concorrenza sleale. I controlli proseguono.

 

Il caso Scazzi. Il femminicidio. Il ruolo dei mezzi di comunicazione in una società che tende sempre più al voyerismo, alla spettacolarizzazione della sofferenza. I criminologi, o presunti tali. I politici corrotti. La questione ambientale. Il mondo dell’editoria e del cinema. Tutto questo, fino ad arrivare a una riflessione profonda sul male assoluto e sulla violenza. Sono i temi affrontati nel thriller “Dragon Town”, scritto dal giornalista tarantino Cosimo Dellisanti e pubblicato dalla casa editrice romana Ensemble.

Dopo essere stato esposto al Salone del Libro di Torino 2014, il libro verrà presentato a Campomarino domenica 17 agosto, alle ore 19, presso il lounge bar “All’ombra del vento”, situato lungo la litoranea salentina. Nel corso della serata, l’autore risponderà alle domande del pubblico e verranno offerti reading di brani tratti dal romanzo.

Spinto dai fatti di cronaca nera che hanno segnato negli ultimi anni la nazione e, in particolare, la provincia di Taranto, e ispirato dalla musica del leggendario rocker Alice Cooper, Dellisanti scrive il suo primo romanzo scegliendo i toni del noir e i ritmi del thriller d’azione con richiami all’horror, ma definisce la sua opera una “tragedia satirica”, in quanto conserva la divisione in tre atti tipica dei classici e offre in ogni capitolo una brillante satira dei personaggi tipici della società odierna, come i politici e i parcheggiatori abusivi.  

“Dragon Town” racconta, al confine tra realtà e finzione, del brutale omicidio di Alice, una giovane donna nota al pubblico come poetessa e attivista politica. I particolari sono così indicibili che giornalisti e cacciatori di fama si scatenano per accaparrarsi scoop e visibilità, ignari di nutrire un mostro letale. E sfidare un mostro, pericoloso e venefico come un drago, non porta mai nulla di buono.

Cosimo Dellisanti ha 24 anni. Ha conseguito la laurea in Lettere e Culture del Territorio con una tesi su Tommaso Niccolò d’Aquino, da cui è stato tratto il saggio “Tommaso Niccolò D’Aquino – Poeta et pastor”, recentemente pubblicato e conservato nell’archivio dell’Accademia dell’Arcadia. Dellisanti è anche giornalista pubblicista dal 2012; attualmente collabora con la redazione giornalistica del settimanale “Volta la Carta”. È socio fondatore dell’Archeoclub Taranto Onlus e promotore di molte iniziative per il rilancio della città di Taranto, in cui è ambientato “Dragon Town”. È fautore del NO-EAP – No all’Editoria A Pagamento.

L'Amiu farà lo "straordinario", e ben volentieri, per sostenere l'Isola che Vogliamo e il progetto di promozione dell'associazione Terra.
A cavallo dei quattro giorni (9, 13, 16 e 20 agosto) in cui si svolgerà l'evento, l'azienda garantirà una serie di attività per rendere ancor più fruibile il Borgo Antico, pacificamente invaso da migliaia di visitatori. Interventi concreti che faranno il paio con un vero e proprio supporto organizzativo, che porterà l'Amiu a essere protagonista diretta della manifestazione.
Al termine della discesa Vasto, infatti, sarà allestito un flagship point presidiato da un responsabile aziendale: questa postazione servirà agli utenti per segnalare criticità ed emergenze relative alle attività di competenza dell'Amiu e ospiterà il materiale informativo della manifestazione. Ma non solo, perchè da qui partiranno le ricognizioni dell'Apecar brandizzato "Borgo Antico", uno dei mezzi con i quali l'Amiu interviene già quotidianamente per preservare il decoro dell'Isola e che sarà a disposizione dell'organizzazione.
Entrando nel merito degli interventi concreti, invece, sono i numeri a parlare: ci sarà un centinaio di cassonetti carrellati in più per la raccolta differenziata e circa 20 bagni chimici saranno posizionati in piazza Castello, piazza Duomo, piazza Fontana, largo D'Enghien, discesa Vasto e largo San Gaetano. Per non parlare della frequenza con cui saranno effettuati spazzamento meccanico e manuale delle aree interessate: ci sarà un passaggio aggiuntivo nel pomeriggio di ognuna delle quattro giornate, più un anticipo dello stesso servizio a manifestazione conclusa. La raccolta dei rifiuti, poi, sarà ripetuta ogni pomeriggio per tutta la durata dell'Isola che Vogliamo, mentre il ritiro dei contenitori della raccolta differenziata sarà effettuato il giorno subito successivo. Infine, l'Amiu si occuperà anche del posizionamento di palchi e sedie.
«In questo modo - ha dichiarato il presidente dell'azienda, l'ingegner Federico Cangialosi - contribuiremo al successo di una manifestazione che, ci auguriamo, sarà accolta dalla cittadinanza con lo stesso entusiasmo dei suoi organizzatori. Gli sforzi dell'azienda, quindi, dovranno corrispondere alla civiltà dei tarantini: siamo certi che sapranno rispettare la preziosità dei vicoli dell'Isola».

Confindustria Taranto torna alla carica con una missiva. dopo la lettera scritta al premier Renzi questa volta il destinatario è il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Di seguito il testo integrale della lettera a firma del presidente Enzo Cesareo

Egregio Presidente,

ci duole scriverLe quanto di seguito in un momento in cui anche le più impellenti emergenze dovrebbero cedere il passo ad un fisiologico – e dovuto – periodo di pausa, ma le condizioni attuali non ci consentono purtroppo di rinviare né le iniziative e neanche le comunicazioni che – come questa  – riteniamo di prioritaria e fondamentale importanza.

Taranto registra una situazione, sul fronte economico-occupazionale, che purtroppo non possiamo che definire gravissima.

La nostra Confindustria, come le cronache le avranno riportato, ha messo in atto il 1° agosto scorso  una manifestazione di piazza, per la prima volta nella sua storia, per denunciare i rischi di una desertificazione industriale che si fa sempre più visibile e incombente, a salvaguardia delle nostre aziende, per invocare il rilancio degli investimenti e quindi dei progetti che riguardano il territorio di Taranto e della sua provincia.

Abbiamo, al termine della manifestazione, consegnato una lettera al Prefetto di Taranto, dott. Umberto Guidato, consegnata il giorno stesso al Premier Matteo Renzi. Nella stessa, oltre a denunciare l'imminente default cui va incontro tutto il sistema Taranto, entriamo nel merito delle progettualità ancora bloccate e di quelle che si potrebbero cantierizzare, del clima di conflittualità che vige oramai da due anni a Taranto (da quando, cioè, la questione Ilva è letteralmente deflagrata) e delle inadempienze che puntualmente si registrano, a livello istituzionale, da parte di chi dovrebbe in primis tutelare il lavoro e l'occupazione. Abbiamo chiesto, in questo senso, l'intervento del Governo affinchè intervenga con poteri sostitutivi a spianare la strada per la ripresa dello sviluppo. Uno sviluppo altrimenti inceppato non soltanto in virtù della critica situazione in cui versa lo stabilimento siderurgico ma anche in considerazione della totale assenza di programmazione che si registra da parte della locale amministrazione comunale, e, in più di qualche caso, alla luce del reiterato ostruzionismo che la stessa oppone a qualsiasi progetto, al di là del suo reale impatto ambientale. Fra questi, emblematico è il progetto “Tempa Rossa”, al momento il più avversato,  su cui val la pena spendere solo due righe. Lungi dal risultare solo ed esclusivamente propedeutico alla sua essenziale funzione (trasportare il greggio dalla Basilicata alla raffineria Eni di Taranto), l'oleodotto – di questo si tratta - assolve ad un ruolo che è moltiplicatore di molteplici attività accessorie alla presenza delle navi, e che impiegano altrettanto personale ad esse destinato, con ovvi vantaggi per il territorio. Dalla duplice condizione di progetto a basso impatto ambientale e produttore di ricchezza si deve pertanto partire per affermare quanto siano – purtroppo spesso – pretestuose e prive di fondamento molte delle affermazioni secondo le quali Tempa Rossa costituirebbe fonte di inquinamento e/o di rischio di incidenti rilevanti. “No alla città dei no” è, non a caso, uno degli slogan che hanno contraddistinto la manifestazione del 1° agosto, denominata “Industria Ultima Fermata” proprio perchè, in questi giorni, si decideranno le sorti di molte nostre imprese dell'indotto Ilva. La situazione di queste aziende è al momento la più drammatica. Allo stremo delle loro forze e dopo sei mesi di reiterato mancato pagamento dei lavori svolti da parte dell'Ilva, molte di queste piccole e medie realtà imprenditoriali hanno già pagato in termini di riduzioni drastiche del loro personale e in più di qualche caso di chiusure, che diventeranno di massa a breve. Occorre, per le stesse, lo sblocco immediato dei pagamenti dovuti. E' urgente garantire loro le risorse che attendono da mesi, e che ora diventano essenziali per poter attestare, alla ripresa della pausa estiva, la loro reale continuità lavorativa. Non sono serviti, in questo senso, gli ultimi provvedimenti governativi, né il finanziamento ponte, né le misure urgenti intraprese con l'ultimo decreto di luglio.E' questa la richiesta più urgente che abbiamo inoltrato al Presidente del Consiglio dei Ministri, ed è la stessa che rivolgiamo a Lei, signor Presidente, affinchè il crollo di una parte consistente del nostro sistema imprenditoriale – così come si prevede che accada se non vengono sbloccate le risorse – non porti con sé, in un effetto domino, altri pezzi della nostra economia già fortemente provata, altre catene della stessa filiera, altre imprese ed altre famiglie.

 

Le criticità che abbiamo sottoposto al Premier Renzi sono più d'una, e non staremo qui ad elencargliele. Ma sono anche, allo stesso tempo, le grandi potenzialità di cui dispone da sempre questo territorio e che esprime la sua storica vocazione industriale: il Porto, l'Arsenale, la raffineria. E la stessa siderurgia, che vede nello stabilimento di Taranto ancora la sua massima espressione a livello nazionale e nello scenario europeo.

Vogliamo che questo potenziale, che ancora oggi è nostro, non venga disperso, abbiamo la possibilità di agganciare la ripresa e risalire al meglio, ma non siamo più in grado di “pagare”, in nessun modo. Ci servono risposte immediate.

Noi imprenditori abbiamo cercato di evitare il peggio finchè abbiamo potuto. Abbiamo cercato di limitare i danni, di utilizzare gli ammortizzatori per non usare la scure drastica dei licenziamenti, di pagare di tasca nostra piuttosto che aspettare che arrivassero pagamenti  che non sono mai arrivati, pur di tener salde le nostre realtà, grandi e piccole. Oggi non ce la facciamo più.

Confidiamo, pertanto, in un Suo autorevole intervento, e per questo e per l'interesse che vorrà profondere nei nostri confronti, e quindi nei confronti di Taranto, La ringraziamo fin d'ora.

 

 

                                                                                              - Vincenzo Cesareo -

Un'offerta musicale di assoluto livello, un respiro internazionale, una maniacale attenzione al rispetto della tradizione culturale locale nella prospettiva della valorizzazione del territorio. Questi gli assi portanti attorno ai quali lo staff de "L'Isola che vogliamo" ha pensato l'appuntamento inaugurale della kermesse, giunta alla sua quarta edizione estiva. Un appuntamento assolutamente differente da quelli che l'hanno preceduto negli scorsi anni e da quelli che seguiranno nell'edizione 2014 della manifestazione. Solo per la serata del 9 agosto, infatti, l'Isola che vogliamo abbandona in parte il suo carattere itinerante, raccogliendosi prevalentemente in Piazza Castello per il concertone del II Festival dello Scorpione. Dal Burkina Faso alla Palestina, dalla Sicilia a Taranto, l'associazione Reco Reco Hub porterà in Città Vecchia un'imponente orchestra che, a partire dalle 19.30 fino a tarda notte, farà risuonare all'ombra delle colonne doriche world music con sonorità mediterranee, caraibiche, africane e australiane. Agli ordini del direttore artistico, Mimmo Gori, del maestro concertatore, Guido Sodo, e dell'assistente musicale, Michele Lobaccaro, animeranno piazza Castello fino a tarda notte nove voci, 22 musicisti, oltre 21 strumenti musicali tra contrabbassi, violini, violoncelli, tromba, trombone, ance, flauti, clarinetti, tube, ukulele, battenti, chitarre, our, arpe celtiche, bassi, batterie, percussioni, tamburelli, organetti, didjeridoo. Un'offerta musicale di assoluto rilievo, nella quale spiccano i nomi di Otello Profazio, tra i cantanti dialettali più importanti del meridione e unico cantante folk ad essere Insignito del disco d'oro, e Nabil Salameh, musicista e giornalista palestinese, fondatore dei Radiodervish e Al Darawish , cittadino onorario a Melpignano (LE) che ha collaborato, tra gli altri, con Franco Battiato e Jovanotti, oltre che con Al Jazeera come corrispondente dall'Italia. Tra le guest star anche il violoncellista albanese Redi Hasa.
Per chi ama perdersi tra i vicoli di Taranto Vecchia si segnala una vasta offerta di iniziative dei locali del luogo oltre che alle aperture notturne del MuDi (20-23), del Palazzo Arcivescovile (prenotazioni: 0994709611 o  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ), del Duomo (fino alle 23) e delle chiese di San Domenico (20-24), San Michele (20-23), Sant'Agostino (20-23) e Santa Maria della Scala (18-24). Aperture anche per il Castello Aragonese e per la Casa di Sant'Egidio.
 
 
Venerdì, 08 Agosto 2014 18:21

TARANTO - Mar Piccolo, il Wwf chiama Stefàno

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C'è la necessità di un esame comparato tra il progetto, redatto dall’Amministrazione provinciale,  per la messa in sicurezza della strada Circummarpiccolo ed il progetto del Piano per la tutela e fruibilità della Riserva Naturale Regionale Orientata Palude La Vela e aree contigue. Un'esigenza, questa, avvertita dalla sezione di Taranto del Wwf che ha inviato una lunga lettera sull'argomento al sindaco Stefàno ma anche al commissario della Provincia di Taranto, Mario Tafaro, e alla Regione Puglia nonchè ad un numero imprecisato di addetti ai lavori.

Dopo un lungo excursus che ha portato alle progettazioni in questione, il Wwf Taranto chiede al sindaco Stefàno la verifica della compatibilità tra quanto progettato dall’Amministrazione Provinciale e quanto progettato dall’Amministrazione Comunale per la praticabilità della strada Circummarpiccolo di Taranto; la soluzione della riqualificazione ambientale degli impianti dismessi di maricoltura ex Ajvam s.p.a. per adibirli a sede dell’ecomuseo del Mar Piccolo e del Mar Grande, un sito di interesse regionale da realizzare e da gestire di concerto con il Polo Universitario Jonico e con l’IAMC sezione di Taranto; il rinvaso e l’ambientalizzazione del relitto della Salinella e aree contermini, come chiesto dal Consiglio di Quartiere e prescritto dalla Regione Puglia, con acclusa realizzazione di uno dei “Giardini etnobotanici del Vecchio di Còrico” nell’ambito della città costruita per sperimentare, anche a Taranto, un nuovo modello di vivere il verde tramite la pratica dell’agricoltura urbana e sociale.

A tal proposito, "in spirito collaborativo", il Wwf ha chiesto un incontro al sindaco assicurando, dal canto suo, "una partecipazione ai lavori preparatori del nuovo P.U.G.per ricominciare a pensare ad uno sviluppo diverso della nostra città". 

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