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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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Pubblichiamo di seguito un intervento delle Associazioni Pro Aeroporto Taranto -Grottaglie Mov. Aeroporto Magna Grecia, Mov. Benvenuti a Taranto, Ass. Filovita, Ass. Paolo Zayd, Aps Progentes, Ass. Puglia Internazionale

 

 

Il nostro aeroporto è attualmente uno dei pochi punti di forza già esistenti sul territorio ed è pronto per essere utilizzato quale volano di sviluppo economico ed occupazionale e di riscatto,  in contrasto con i tentativi, sempre più pressanti, a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, al fine di renderci schiavi di una situazione pesante e grave di dipendenza e di inquinamento da parte di industrie non ecocompatibili, con tutte le criticità conseguenti.

Il Consiglio dei Ministri nella seduta di martedì 30 settembre ha adottato, su proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, il «Piano nazionale degli aeroporti». Tra i ventisei scali di interesse nazionale compare anche quello di Taranto cherientra tra gli aeroporti di interesse nazionale nel bacino Mediterraneo-Adriatico insieme a Brindisi. L'aeroporto di Bari invece viene indicato come strategico. Dopo l'adozione formale del Piano Nazionale degli Aeroporti, il prossimo passo sarà l'intesa con la Conferenza Stato-Regioni prima dell'approvazione del Dpr da parte del Presidente della Repubblica.

 

Facciamo a tal fine notare, che  la Regione Puglia aveva  inviato, nelle propedeutiche consultazioni all’inserimento del nostro scalo con la qualifica “nazionale”, un piano industriale aeroportuale tutto teso alla sperimentazione di droni (civili o militari?), aeromobili a pilotaggio remoto, il cosiddetto “Airport test bed”,  e quant’altro attinente ad un infelice e miope utilizzo “vocazionale” del nostro scalo nel campo della logistica, cargo, con qualche minima concessione ai voli charter, escludendo cioè la riapertura piena, auspicata da parte di tutta la collettività, ai voli passeggeri di linea, in situazione di parità con gli altri aeroporti pugliesi.

L’attuale provvedimento approvato dal Consiglio adesso, sebbene apparentemente non precluderebbe l'equa condivisione dei voli di linea passeggeri, che necessariamente dovrebbero essere rimodulati solo fra Bari, Brindisi e Taranto, apre adesso una nuova fase in cui tutte le nostre istanze dovranno essere soddisfatte in merito ai principali collegamenti verso hubs nazionali ed internazionali. Il lavoro dell'assessore reg.le Giannini e del presidente Vendola,  per il nostro aeroporto, sono però notevolmente sotto le aspettative minime del territorio e pertanto abbiamo intenzione di vigilare fino in fondo! 

Purtroppo, dobbiamo rilevare ancora una volta che abbiamo avanzato continue richieste di incontri, sempre ignorate, sia dalla V Commissione reg.le Trasporti,sia dall’assessore delegato che dal presidente della Regione. Si sono ricevute notizie e risposte trasversali con decisioni prese sulle teste dei cittadini, disattendendo esigenze e diritti ! AdP e Regione concentrati solo sugli scali di Bari e Brindisi, pronti a soddisfare egoistiche richieste di allargamenti e collegamenti, con esosi costi in denaro pubblico, pur di non permettere il peno utilizzo dell’aeroporto di Grottaglie. Forse c’è timore della validità dei nostri ragionamenti?

Senza contare i finanziamenti concessi alle compagnie low cost, per incentivare gli aeroporti di Bari e di Brindisi, tramite  machiavellici meccanismi tesi ad evitare bandi di gara!  Al proposito,sulla procedura da mettere in campo per dare continuità a un accordo che, a fronte di collegamenti nazionali e internazionali, costa annualmente alle casse della Regione 12 milioni e a quelle di Aeroporti di Puglia 5 milioni per «sconti» su servizi,  si è così espressoVito Riggio, presidente dell’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile): «Il sistema aeroportuale pugliese è un modello per tanti aspetti, ma sulla questione degli aiuti a Ryanair si dovrà applicare la nuova normativa che impone il bando pubblico. Non ci sono altre vie da seguire. Lo prevede la legge e stiamo aspettando che si concluda l’attuale contratto (a fine ottobre 2014) per spiegare ad Aeroporti di Puglia che la procedura dovrà essere rispettata».

Acierno, a.d. di AdP si esprime tuttavia, con intenti opposti all’Enac e, sicuramente, il vettore irlandese non gradirà la cosa visto che Ryan Air non vuole partecipare alle gare pubbliche, ma, secondo Riggio,” non ci sono alternative e non è più possibile andare a trattativa diretta”.  Altre compagnie, forse la stessa Alitalia potrebbero allora avanzare proposte.

A proposito di Ryan Air, a suo dire, AdP non avrebbe mai nemmeno prospettato la possibilità di usufruire delle scalo grottagliese, della cui esistenza sarebbero stati tenuti, incredibilmente, all’oscuro!    Eppure questa compagnia in dieci anni ha trasportato circa14 milioni di passeggeri da Bari e Brindisi . Solo nel 2014 transiteranno oltre 2,6 milioni di viaggiatori in totale attraverso i due scali (1,6 milioni a Bari e 1 milione a Brindisi). Inoltre, il marketing manager per l’Italia, lo stesso che “ignorava” l’esistenza dell’aeroporto jonico, John Alborante, ha annunciato che l’impegno della compagnia irlandese per il traffico, il turismo e l’economia pugliesi, prosegue con una programmazione invernale 2014 che conterà 16 rotte dall’aeroporto di Bari e 9 da quello di Brindisi, oltre a un incremento di frequenze verso Londra (Stansted), Parigi (Beauvais) che da Bari diventeranno giornalieri. Perché non considerare di “dirottare” almeno alcuni voli verso le principali destinazioni su Taranto?

Persiste, a quanto pare, la volontà politica da parte della Regione Puglia di sbarrarci il passo, anche e non solo, all’uso dell’aeroporto, e, nonostante dichiarazioni altisonanti e atti di indirizzo politico di vari consigli comunali, la difesa del nostro territorio continua a passare invariabilmente da troppo tiepidi governi comunali!

Si chiamano Tasi (Tassa Servizi Indivisibili), Tari (Tassa Rifiuti) ed Imu (Imposta Municipale Unica), inserite, con la legge di stabilità del 2014 (legge n. 147 del 27 dicembre 2013), nella nuova tassa Iuc (Imposta Unica Comunale). Imposte che graveranno nei prossimi giorni sulle tasche dei cittadini tarantini.

In questo groviglio di acronimi che fanno girare la testa dei contribuenti ci sembra importante organizzare momenti di CONFRONTO ed INFORMAZIONE,  per tutelare al massimo il cittadino onesto contribuente.

A tal fine l'associazione “l'altra Taranto – Sì al cambiamento” organizza due incontri di informazione e di confronto (giorno 6 e 8 ottobre) con il consigliere comunale tarantino Dante Capriulo, conoscitore della materia tributaria.

1°  INCONTRO

Lunedì 6 ottobre 2014  -  Ore 18: 30

sede Arci Talsano, via Umberto I, 92 – Talsano

 

2°  INCONTRO

Mercoledì 8 ottobre 2014  -   Ore 18: 30

sede associazione “l'altra Taranto – Sì al cambiamento”,  via F.lli Mellone 37/c -  Taranto

8 bande, 300 musicisti e un palco dove esibirsi come un ring.

Una formula vecchia e nuova insieme, che come nelle stile dei confronti tra le crew rap e hip-hop, metterà le une contro le altre le 8 Bande Musicali che hanno superato la selezione di Bande Sonore, il progetto realizzato dall’Associazione Monte di Mezzo e che il prossimo 10 e 11 ottobre si svolgerà a Montemesola, patria della cultura bandistica per eccellenza del territorio.

Abbiamo stimolato la secolare tradizione bandistica pugliese ad inoltrarsi su nuovi percorsi espressivi – dicono gli organizzatori – e dopo aver verificato quanta qualità la Puglia è in grado di esprimere in questo settore abbiamo dato vita ad una felice contaminazione con generi musicali e artisti diversi.

Così lo strumento che ha formato tanti grandi compositori e musicisti (hanno diretto o scritto per bande anche Verdi, Ponchielli e Mascagni – ndr) e che per anni ha svolto il ruolo altamente culturale di diffusione della musica “colta” nei confronti delle classi meno agiate, ora si trasforma in un linguaggio contemporaneo nuovamente portatore, come fu in passato e alle origini, di idee e fermenti sociali.

In campo scendono stili, sonorità e generi diversi. Tutti in chiave bandistica.

Montemesola per due giorni diventerà dunque la patria delle Bande pugliesi che hanno superato le preselezioni on line sul sito dedicato www.bandesonore.net.

Si tratta delle Bande di Sannicancro, città di Castellaneta Grotte, Orchestra di Fiati città di Cisternino, ConTurBand, Improbabilband, Valle d’Itria Wind Orchestra, Città di Castellaneta e Armonia delle Sfere.

A giudicare il contest che si preannuncia animato e frizzante con scontri ed eliminazioni dirette, sarà il pubblico chiamato a farsi coinvolgere e a tifare.

Il progetto favorito dal GAL Colline Joniche è realizzato grazie all’azione “Principi Attivi 2012” della Regione Puglia, Assessorato alle Politiche Giovanili  e sostenuto dalla Presidenza del Consiglio – Dipartimento Gioventù e si svolge sotto l’egida del Comune di Montemesola, della Fedarazione Bande Pugliesi, Terra Gialla (Talos Festival), Istituto Statale di Studi Musicali Paisiello di Taranto, Collezione Spada Strumenti Musicali Antichi, Altra web comunicazione e immagine.

Supporto all’iniziativa è dato anche dalla Provincia di Taranto, dal Comune di Grottaglie, dalla pro-loco di Montemesola e dallo sponsor Frantoio D’Erchie e dallo sponsor tecnico Marangi Strumenti Musicali.

 

La presentazione del progetto alla stampa si svolgerà martedì 7 ottobre alle ore 11.00 sulla Cassarmonica di Piazza Garibaldi a Taranto. Interverranno Mara Beccafarri, Presidente dell’Associazione culturale Monte di Mezzo, Angelo Santorio, Assessore allo sport, turismo e spettacoli del Comune di Montemesola, Marco Accoroni, direttore artistico del progetto e Franco Donatelli, vice-presidente del GAL Colline Joniche.

 

I

 

 
E’ stato presentato nel pomeriggio di Sabato 4 ottobre nei locali della sezione del PdCI di
Montemesola l’esposto sottoscritto da alcuni cittadini e inviato al Procuratore della
Repubblica di Taranto, dott. Franco Sebastio, inerente alcune vicende che coinvolgono
l’attuale Amministrazione Comunale di Montemesola. A darne notizia, in una nota a firma del consigliere comunale Maurizio Romanazzo è lo stesso PdCI.
"L’esposto- si legge nella nota- è composto da 416 paginee descrive i “fatti” riguardanti 8 vicende amministrative svoltesi negli ultimi 4 anni e
mezzo. I fatti sono descritti in ben 101 documenti allegati all’esposto. La richiesta fatta al
Procuratore Sebastio da parte dei sottoscrittori dell’esposto è quella di valutare se,
nell’”opacità” dell’azione amministrativa dell’attuale maggioranza siano individuabili
comportamenti illeciti.
Il corposo esposto però ha anche una valenza politica. Questo difatti, per la sezione dei
Comunisti Italiani, rappresenta il “libro bianco” dell’amministrazione Punzi, del suo modo di
procedere e di come si siano favoriti in questi anni gli interessi di pochi (i più forti) a
scapito degli interessi di tutti i cittadini (i più deboli). Con questo atto - conlcude la nota- si è voluto insomma
sottolineare che mai nella vita amministrativa e politica di Montemesola l’azione delle
Amministrazioni Comunali si sia tradotta in atti così palesemente criticabili dal punto di
vista della legalità."
Domenica, 05 Ottobre 2014 19:04

POLITICA - Pd: Lucarella, dimissioni congelate

Scritto da

Le dimissioni da segretario cittadino del Pd di Tommy Lucarella al momento restano congelate. Così come tutto è fermo al palo per quanto riguarda la querelle delle deleghe assessorili che il neopresidente della Provincia, Martino Tamburrano, ha assegnato a Piero Bitetti. Il presidente del Consiglio comunale, infatti, ha rimesso le deleghe assegnategli (Bilancio, Società partecipate, edilizia scolastica) nelle mani della segreteria provinciale del partito ma non in quelle di Martino Tamburrano restando così, a tutti gli effetti, assessore provinciale in carica. Sottili sofismi ai quali il Partito democratico tarantino sembra essersi affezionato. E l'intera vicenda che ha portato all'elezione alla presidenze della Provincia di Martino Tamburrano, con la fondamentale partecipazione di pezzi del Pd e a scapito del candidato del centrosinistra, Lopane, altro non è che una galleria di "perle" democratiche da far invidia alla prima repubblica.

Sta di fatto che, venerdì sera, la segreteria provinciale del Pd non si è occupata nè della questione Bitetti nè di quella delle dimissioni di Lucarella. Tutto congelato con Tommy Lucarella che, comunque, ha incassato il parere favorevole a proseguire nel suo mandato dalla segreteria cittadina. Unico argomento discusso, e contenuto poi nel documento conclusivo, è l'impegno inalterato del Pd ionico sulle questione ambientali. Una strada che i dem ionici intendono battere fino in fondo portando a casa i risultati che intendono conseguire: una città industriale dove lavoro e salute sono equamente tutelati.

E Lopane? Per il giovane sindaco candidato alla presidenza della Provincia spazzato via dalle correnti del Pd soltanto l'elogio per l'impegno profuso. Tutto in stand-by in attesa anche delle determinazioni del segretario regionale Michele Emiliano

Domenica, 05 Ottobre 2014 18:26

BORDOCAMPO// Taranto sprecone, Brindisi nei guai

Scritto da

il contributo di Angelo  Di Leo

Poteva chiudere i conti nel primo tempo, il Taranto di Favo.

Dopo il gol sorpresa di Rao, il più veloce della storia dei derby ionico-adriatici, la squadra rossoblu non si è scomposta. Ha organizzato la reazione, ha quadrato gli spazi, ha consumato palloni e terreno avanzando metro dopo metro, passo dopo passo. 
Il primo tempo del Brindisi finisce dopo l'esultanza iniziale per un gol bello quanto inatteso. 
Poi solo Taranto, in mezzo al campo come sulle fasce, a limite dell'area come di fronte al portiere (Cartapesta) bravo su Genchi e fortunato perché Carbone sbaglia un rigore in movimento, sciupando il servizio argentato portato in area dal centravanti (ancora una volta il migliore in campo).
Il Brindisi non sa gestire il vantaggio. Denuncia problemi tra le linee e si fa anche tradire da Molinari, ombra di se stesso e lontano dal ricordo lasciato a Taranto. Uscirà tra gli applausi timidi dei brindisini e tra i fischi nemmeno convinti di qualche tarantino (presenza anonima, quella dell'argentino).
Un punto per parte, insomma. 
Troppo poco per il Brindisi fermo a bassa quota e pochino per il Taranto che avrebbe potuto vincerla questa gara, se solo avesse sciupato di meno onorando con cattiveria il lavoro prodotto da Ciarcia' e Genchi  e infine Marsili che comincia a prendere forma.
Favo, da par suo, legge ancora bene la gara (era successo già domenica scorsa e a Francavilla) e inserisce prima Gaeta (autore del pareggio) e poi Gabrielloni, stravolgendo la tattica in nome di un concetto chiaro e forte: si può vincere. 
Taranto sprecone, dunque. Squadra che può fare di più credendoci un po'. 
Brindisi nei guai. Tra i soldi spesi e i punti conquistati, la differenza è troppo evidente.
Ma siamo solo alla quinta giornata.

 

 

“Lo studio effettuato da Arpa Puglia relativo alla pressione ambientale esercitata dall’Ilva di Taranto costituisce un punto di riferimento importante per la valutazione dell’incidenza di nuovi insediamenti in quell’area.Sebbene vanificato, limitatamente alle attività riferite al siderurgico, dall’adozione di norme nazionali, il lavoro di studio effettuato costituisce un parametro di confronto utile per valutare se, un nuovo impianto come quello dei serbatoi Eni, rischia di aggravare il quadro emissivo in quell’area”.Così l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro al termine dell’incontro con Arpa e Ares su Tempa Rossa.“Ferma restando l’intenzione, all’evidenza dei rilievi effettuati dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, di inoltrare formale richiesta di riesame della Via-Aia dell’impianto al Ministero competente, nei prossimi due mesi si procederà alla compilazione del rapporto VDS sugli altri impianti insistenti sull’area di Taranto. In relazione poi a Tempa Rossa – prosegue Nicastro – la Regione già aveva chiesto in fase di parere VIA la valutazione di incidenza sanitaria, e tornerà sul tema chiedendo all’azienda, in quanto nuovo insediamento, di produrre, come prevede la nostra Legge sulla Valutazione del danno Sanitario, una attestazione di non aggravio delle emissioni in atmosfera".“Questo lavoro di analisi permetterà di ricostruire il contesto emissivo anche degli impianti già in esercizio sul territorio con una mappatura precisa – conclude l’Assessore – degli impatti di ciascuno e delle eventuali necessità di riduzione”.


DALLA GREEN ROAD NUOVE POSSIBILITA' DI SVILUPPO

 

«Il problema principale delle imprese del Sud Italia è dato dall’eccessiva frammentazione. C’è poco gioco di squadra per poter aggredire i mercati, soprattutto quelli esteri ed emergenti». E’ questo il monito che emerge a margine dell’edizione 2014 del Taranto Finanza Forum. Nell’arco della giornata promossa da BCC San Marzano di San Giuseppe in collaborazione con GAL Colline Joniche e Directa, e dedicata all’analisi dei mercati e alle strategie d’investimento, esperti e tecnici hanno tastato il polso alle criticità della nostra economia che, nonostante le molteplici potenzialità, subisce in maniera importante lo stallo di una fase di recessione sempre più acuta.

«Quanto emerso nel TFF – dice il Direttore Generale della BCC San Marzano di San Giuseppe, Emanuele di Palma – era nell’aria. Per affrontare investimenti e strategie di rilancio non serve solo coraggio, ma anche e soprattutto appropriate competenze. Il periodo di crisi, continua in maniera intensa, rinviando costantemente quei timidi segnali di ripresa che pure in alcuni settori, e a tratti, si sono avvertiti. L’Italia, i suoi investitori e i suoi imprenditori sono chiamati ad uno sforzo continuo per poter voltare pagina. E’ il momento di avere fiducia, ottimismo, ma soprattutto consapevolezza sulle strade da percorrere».

Per Antonio Prota, Presidente GAL Colline Joniche «Fondamentali sono gli obiettivi del GAL e della Green Road orientati alla sostenibilità e legati all’aggregazione per promuovere progetti di sistema e internazionalizzazione puntando su Expo 2015 con la quale abbiamo aperto una corsia di dialogo privilegiata con le nostre buone pratiche».

«Se vogliamo guardare a nuovi mercati – ha detto Michele Lenoci, esperto di internazionalizzazione ed export – dobbiamo prima di tutto essere in buona salute. Oggi, invece, molte aziende al collasso puntano all’estero come ultima spiaggia. Giocare la carta dell’internazionalizzazione, invece, richiede chiarezza di idee e capacità di investimenti per partire da zero in piazze che non stanno certo aspettando noi. Andare all’estero vuol dire partecipare alle Olimpiadi e non alla partita scapoli-ammogliati. Va da sé che è richiesta, inevitabilmente, competenza e capacità di avviare nuovi percorsi imprenditoriali. Meglio se giocando di squadra».

Per Luca Lazzaro, Presidente di Confagricoltura Taranto: «Siamo in un territorio in cui abbiamo la rappresentazione della fine di un modello, quello fordista, che dà 15mila posti di lavoro. Ma abbiamo un modello possibile alternativo, diverso, si chiama Green Road. L’agricoltura e l’agroalimentare sono protagoniste in questo e quale migliore occasione se non quella di partecipare ad Expo e raccontare le nostre esperienze e le nostre potenzialità. Confagricoltura Taranto ci  ha creduto dal principio ed ora si fa carico di accompagnare le imprese, sempre più competitive, in questo processo»

«Se l’Expo dovesse scegliere nei territori un luogo simbolo delle sfide del domani dovrebbe puntare su Taranto e dovrebbe scegliere la Green Road, con il suo concetto di smart land destinata a creare valore aggiunto dal punto di vista produttivo con una integrazione tra due modelli di sviluppo, uno al tramonto, l’altro agli albori – ha detto l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni -.  Ma sta a noi – ha aggiunto -  il compito non certo semplice di fare sintesi attorno a tutto questo  potenziale, passando dalle proposte che abbiamo messo in campo anche sul tema dell’uso responsabile delle energie o dell’acqua, passando per la diversificazione del reddito (pesca turismo, agriturismo, coltivazioni di bio-remediation come quella della canapa), sgomberando il campo però da rivoli di dispersione progettuale pericolosissimi e tornando ai concetti chiave e non alle contrapposizioni di parte.

La Regione Puglia – ha continuato – sta facendo la sua parte costruendo una narrazione ed una espressione del territorio regionale come un cantiere aperto alla tradizione, ma anche alla modernità e alla creatività, così com’è chiamata ad essere la nostra esperienza rurale e quella marinara che nello spazio riservato alla Puglia nell’Esposizione Universale e fuori contiamo di spendere come patrimonio di una terra che più di altre soddisfa il bisogno europeo di buona alimentazione e buon sviluppo».


Ancora una volta Confindustria Taranto si vede costretta ad intervenire presso gli Enti e le Autorità locali preposte (Prefettura e Ordine dei Medici) per segnalare un fenomeno già registrato nel recente passato, quale l’anomalo assenteismo per malattia o ad altro titolo di una parte consistente del personale addetto a funzioni strategiche del ciclo produttivo dell’ILVA.

 

Difatti, con una nota circostanziata del 3 ottobre 2014, l’Ilva Spa ha portato a conoscenza di questa Associazione di aver riscontrato, nel periodo ricompreso tra il giorno 30 settembre 2014 ed il 3 ottobre 2014, un concomitante ed anomalo assenteismo relativo a personale appartenente al Reparto Convertitori dell’Area Acciaieria n. 1 e dell’Area Acciaieria n. 2 dello Stabilimento di Taranto. Si tratta, in particolare, di personale adibito a svolgere la medesima mansione di “Capo forno”, avvicendato su più turni di lavoro in differenti squadre.

 

Nella fattispecie, su un totale complessivo di n. 25 unità lavorative operanti nel predetto reparto, la Società ha registrato la concomitante assenza per malattia di n. 12 dipendenti. Tali assenze sono state certificate sia dai Servizi di Continuità Assistenziale (le Guardie Mediche), sia dai medici di base della provincia di Taranto.

 

Una situazione che come Confindustria Taranto stigmatizziamo fortemente e che rischia di compromettere il raggiungimento dei livelli minimi di redditività ed autosufficienza dello Stabilimento di Taranto che attualmente sono fortemente in discussione.

 

Tale atteggiamento, infatti, oltre a generare immediate ripercussioni negative sulla produzione, rischia anche di vanificare gli sforzi fin qui compiuti da chi - lavoratori, azienda ed istituzioni - è quotidianamente impegnato per sostenere il destino della siderurgia a Taranto e quello delle tante imprese ad essa collegate.

 

Un fenomeno inspiegabilmente adottato da una minoranza dei lavoratori che merita la massima attenzione da parte delle Autorità competenti alle quali si chiede di intervenire prontamente per individuare e neutralizzare comportamenti opportunistici in controtendenza rispetto a chi cerca faticosamente di fare la propria parte per salvaguardare la tenuta di un sistema economico ormai allo stremo.

 

Confindustria Taranto fa pertanto appello alla sensibilità della parte preponderante del mondo del lavoro per continuare a dare segnali di responsabilità e stabilità dei rapporti così come si sta già facendo a tutti i livelli.

La circolare interpretativa del Ministero del Lavoro esclude i professionisti dipendenti degli studi professionali dalla Cassa integrazione guadagni in deroga: la protesta del CNI.

 

a cura di Amedeo Cottino

 

 

Esclusi dalla Cassa integrazione guadagni in deroga i professionisti dipendenti degli studi professionali. A precisarlo è stato il Ministero del Lavoro con la circolare n. 19/2014, fornendo la propria interpretazione del Decreto Ministeriale del 1° agosto 2014, ribadendo che il DM ha riservato la CIG in deroga alle attività economiche organizzate per la produzione o lo scambio di beni e servizi, ovvero alle imprese indicate all’articolo 2082 del Codice Civile. Qualche tempo fa l’INPS aveva previsto una possibile apertura anche ai professionisti del fondo di solidarietà residuale, ora però il Ministero, con la propria interpretazione della norma, ha chiuso le porte ad ogni speranza.

Una presa di posizione che non è piaciuta affatto al Consiglio nazionale degli ingegneri (CNI), il cui presidente, Armando Zambrano, chiede al Ministero una profonda revisione delle misure a sostengono di chi perde il proprio posto di lavoro estese a tutti i lavoratori, anche professionisti e partite IVA, e accompagnate da politiche per il reinserimento. Per Zambrano:

«I professionisti affrontano da anni senza rete una congiuntura economica che ha portato i loro redditi a contrarsi di oltre il-30%. Inoltre, con la riforma degli ordinamenti professionali, il legislatore ci ha imposto nuovi e gravosi oneri derivanti dall’introduzione dell’obbligo dell’assicurazione professionale e della formazione continua».

E ora «i dipendenti che lavorano nei nostri studi (che sono dipendenti uguali a tutti gli altri) – prosegue Zambrano – sono esclusi dalla circolare interpretativa del Ministero dalle misure di sostegno cui possono accedere tutti gli altri lavoratori. Questo comporta una disparità di trattamento nello stesso settore dell’ingegneria, in quanto i dipendenti delle società di ingegneria sembrerebbero poter accedere a tali misure mentre quelli degli studi professionali no. Si tratta di una esclusione profondamente ingiusta».

Per questo motivo il CNI ha chiesto un incontro urgente al Ministero del Lavoro sul tema.

 

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