Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 154

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 166

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 170

L'Azione Cattolica Italiana sezione di Taranto ha voluto organizzare a Statte una serata dedicataa i temi dell'ambiente e delle conseguenze sull'intero sistema provinciale. Lo h fatto con gli interveti di deu relatori il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Mimmo Mazza e con la pediatra tarantina (palagianese) Annamaria Moschetti, da anni attenta e studiosa ambientalista (che ha detto il moderatore aspetta ancora la telefonata del Premier Matteo Renzi). Sono state due relazioni che si sono integrate perfettamente, dove il primo Mazza è entrato nella cronaca scorrendo quello che è accaduto negli ultimi anni con l'Ilva e nelle ultime settimane con Tempa Rossa, e la seconda, la Moschetti si è soffermata, aiutandosi con la proiezioni di slide, sulla storia di taranto da metà dell'800, dall'insediamento dell'Arsenale fino alle ultimee vicende dell'Ilva passando per il radoppio ed altro ancora. Una cosa è emersa chiaramente: occorre che lo Stato si assuma le responsabilità, che si preda cpscieenza che Taranto e la sua provincia non vogliono più morti per inquinamento, che la parola salute deve venire prima di qualsiasi altra, che il danno sanitario di Ilva ee Tempa Rossa deve essere chiaro e preciso. Al termine dell'incontro tanti i consigli della Pediatra a numerosi presenti in tema di cosa mangiare nell'area ionica per prevenire tumori e malattie cancerose.

Domenica, 12 Ottobre 2014 18:20

Scafatese mediocre ma il Taranto non sa vincere

Scritto da

 

Taranto: Mirarco, Colantoni (Colantoni, 32 st) Porcino, Marsili, Pambianchi, Marino, Ciarcia' (Pia, 13 st) Oretti, Genchi, Gaeta, Carbone (Mignogna, 13 st) All. Favo

In panchina: Pizzaleo, Tarallo, Prosperi, Ibojo, Conti, Russo.

Scafatese: Gallo, Mastellone, Siano, Cuomo, Abate, Pansi, Ascione (Manzo, 46 st)  Esposito, Evacuo (Malafronte, 24 st) Avino (Pisani, 32 st)  Natino. All. Esposito 

In panchina: Caliendo, Amendola, Cirillo, Farriciello, De Santis, Polizzi

Ammoniti: Colantoni

Angoli 4-0 per il Taranto

Spettatori 3558 (di cui 1149 abbonati). Incasso: 22.827 euro.

 

di ANGELO DI LEO

 

Il Taranto domina ma non tira in porta. E se lo fa sbaglia o si ritrova davanti il portiere che fa la parata della vita (colpo di testa di Oretti a colpo sicuro).

Il Taranto in casa non sa vincere e perde ancora punti preziosi (6 allo Iacovone).

Finisce tra i fischi di un pubblico che “merita di più”, sarà il coro finale della curva.

La gara dice poco. O meglio, racconta i limiti di un gruppo solido al quale manca fantasia, la giocata che risolve e asfalta la discesa.

Impegno e corsa non mancano, infatti. Servono idee, però. Soprattutto, occorre maggiore estro contro difese schierate e catenacciare. Cercasi guizzi dei singoli, insomma.

Invece, 95 minuti di gioco corale spesso inutile condito da tentativi vani in orizzontale, senza mai (quasi mai) puntare all'area piccola.

Lo scout è la sintesi fredda di una domenica inutile.

Al diciannovesimo scambio rapido Gaeta-Colantoni e Carbone chiude male mandando al lato, di prima. 

Prima occasione di una gara giochicchiata a centrocampo da entrambe.

Taranto in netto e puro 4-4-2 con la novità Oretti al posto di Conti e Gaeta al posto di Mignogna.

Scafatese con un duttile ma improduttivo 4-3-3 che all'occorrenza diventa 4-1-4-1.

Pochi minuti dopo Genchi, di testa, quasi accompagna la palla nelle mani del portiere. Marino, poco dopo, mette fuori su punizione di Marsili.

A fine frazione, Oretti raccoglie un rimpallo e tira verso la porta sguarnita ma Gaeta manca la deviazione vincente. Tutto qua nonostante un possesso di palla pressocché continuo.

Secondo tempo senza cambi.

Pressione Taranto: tre angoli in otto minuti. Oretti (al debutto dal ptrimo minuto al posto di Conti) finalmente indovina due aperture da sinistra a destra, dando respiro ad un Taranto che di fronte al muro campano non riesce proprio a pensare.

Scafatese inquadrabile, comunque. Taranto in crescita, specie sulla fascia sinistra dove Porcino domina grazie anche all'apporto di Mignogna (entrato nella ripresa).

Favo si gioca la carta Pià. Carbone passa a destra.

Il Taranto continua a spingere con Porcino e Colantoni ma la Scafatese controlla e mette in conto qualche rischio. Ma il gruppo è compatto dietro la linea della palla.

Il Taranto insiste a pieno organico ma non riesce a trovare la porta. Pressione inutile per 95 minuti. Prima vera occasione al 35', non a caso. Cross di Genchi e Pia' di esterno colpisce il palo.

Un minuto dopo, Porcino crossa da sinistra e Oretti di testa praticamente segna... se non fosse per il grande istinto di Gallo (paratona).

Ma il Taranto riprende ad attaccare senza mordere. Un presidio sterile di spazi e fasce. Corsa... lanci... aperture... con poco costrutto. La porta resta sempre troppo lontana.

Infine, il rischio. La Scafatese quasi fa il colpo.

Manzo entra e si mangia un gol: si invola in contropiede mentre i calciatori del Taranto ingenuamente si fermano per reclamare un improbabile rigore. Mirarco chiude bene ed evita il danno.

Finisce 0-0. Dieci punti in classifica e zone alte troppo lontane.

 

 

 

 

 

L’allarme del presidente dell'ANMIL provinciale Emidio Deandri: in provincia di Taranto in soli 5 anni , a fronte della riduzione del 21,70% circa degli infortuni, le malattie professionali sono cresciute del 29%: atteso per il 2025 il picco di denunce per malattie correlate all’amianto! La Santa Messa in suffragio dei caduti sul lavoro officiata da S.E. Mons. Filippo Santoro. Il direttore provinciale INAIL Taranto, dott. Giuseppe Gigante, consegna tre Brevetti e distintivi d'onore ad altrettanti Grandi Invalidi e Mutilati del lavoro del Territorio

 

 

La 64ª edizione della Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro lancia anche sul nostro territorio un allarme, quello delle parole di Emidio Deandri, presidente territoriale dell’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi sul Lavoro): «in questa giornata noi incontriamo in ogni territorio le forze vitali della società per riflettere insieme, per non dimenticare, ad esempio, che negli ultimi cinque anni, in provincia di Taranto si è passati dai 5.641 infortuni sul lavoro del 2009, dei quali 11 mortali, ai 4.423 del 2013, di cui 6 mortali, un dato che potrebbe sembrare confortante, ma che è il frutto della riduzione delle attività produttive causate dalla crisi economica: se un lavoratore non lavora non può infortunarsi».

«Di contro però dobbiamo registrare – continua Emidio Deandri – l’aumento delle malattie professionali che, sempre in provincia di Taranto, sono passate dalle 683 patologie denunciate nel 2009 alle 961 del 2013, con un aumento del 29% circa in soli cinque anni!».

«Nel prossimo futuro, purtroppo, questo dato – ha concluso Emidio Deandri – è destinato a crescere: le denunce presentate all’INAIL ogni anno per malattie correlate all’amianto, per esempio, da alcuni anni stanno aumentando esponenzialmente, e gli esperti affermano che, in relazione ai lunghissimi tempi di latenza di queste patologie che possono manifestarsi e conclamarsi anche dopo decenni dall’incubazione, il “picco” di questo triste fenomeno si dovrebbe manifestare intorno al 2025: prepariamoci ad affrontare una vera e propria emergenza».

 Sono le considerazioni di Emidio Deandri, presidente territoriale ANMIL, a margine delle celebrazioni provinciali della 64ª edizione della Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, manifestazione indetta a livello nazionale dall’ANMIL come momento di riflessione sul sacrificio di chi ha perso la vita nello svolgimento della sua attività lavorativa, nonché occasione per rivendicare la centralità dei diritti di ogni lavoratore.

 Quest’anno l’ANMIL Territoriale di Taranto ha celebrato l’importante ricorrenza a San Marzano di San Giuseppe, dove da tutta la provincia sono arrivate numerosi Sindaci e circa cinquecento persone: componenti del Consiglio territoriale ANMIL, invalidi e mutilati del lavoro e familiari.

La mattinata è iniziata al Santuario della Madonna delle Grazie di San Marzano di San Giuseppe, dove l’Arcivescovo Metropolita di Taranto, S.E. Monsignor Filippo Santoro, ha celebrato la Santa Messa in suffragio delle vittime degli incidenti sul lavoro.

I partecipanti si sono poi recati in corteo presso il locale Monumento ai Caduti, in Largo Eroi di Nassiriya, dove è stata deposta una corona d’alloro.

 A seguire presso l’Auditorium della Banca di Credito Cooperativo di San Marzano di San Giuseppe, si è tenuto il convegno “Rispetta il tuo presente, vale anche per il suo futuro”, lo slogan della 64ª Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, con cui l’ANMIL ha voluto invitare tutti i lavoratori a prestare la massima attenzione alla loro sicurezza sul lavoro, anche come forma di tutela del futuro dei figli.

Dopo i saluti di Emidio Deandri, presidente provinciale dell’ANMIL, e dell’on. dott. Giuseppe Tarantino, Sindaco di San Marzano di San Giuseppe, moderati dall’avvocato Maria Luigia Tritto, consulente legale ANMIL Taranto, sono intervenuti l’on. Giovanni Battafarano, consulente Welfare PD, l’avv. Nunzio Leone, esperto in sicurezza del lavoro, il dott. Giuseppe Gigante, direttore INAIL Taranto, e Rocco Palombella, segretario generale Uilm.

Nel corso dei lavori ci si è confrontati sulle realtà socio-economiche del nostro Paese e sulla tutela che deve essere garantita alle vittime del lavoro per una più equa e adeguata assistenza, ancor oggi legata ad una normativa obsoleta che risale al Testo Unico Infortuni del 1965, che andrebbe completamente.

In conclusione delle celebrazioni il direttore provinciale INAIL Taranto, dott. Giuseppe Gigante, ha consegnato tre Brevetti e distintivi d'onore ad altrettanti Grandi Invalidi e Mutilati del lavoro, una prestazione speciale di riconoscimento di alto valore morale e sociale di carattere onorifico ed economico dell’INAIL.

 


 

"Questa mattina firmerò una circolare che invierò ai prefetti per chiedere la cancellazione delle trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso fatti all'estero. Queste trascrizioni […] non sono conformi alle leggi italiane […] Dove risultino adottate queste direttive sindacali […], dirò ai prefetti che si dovranno rivolgere ai sindaci rivolgendo loro un invito formale al ritiro di queste disposizioni e alla cancellazione, ove effettuate, delle trascrizioni, avvertendo anche che in caso di inerzia si procederà al successivo annullamento d'ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati”.

Queste le parole di Angelino Alfano, Ministro dell’Interno, intervistato il 7/10/2014.

Nulla di nuovo, solo l’ennesima riprova dell’utilizzo, da parte di molti esponenti della politica italiana, delle leggi in modo ideologico, senza prendere in considerazione le concrete e legittime esigenze dei cittadini. Ma questo era già evidente, considerando che il Parlamento non ha ancora legiferato sull’argomento, nonostante ci siano svariati testi riguardanti i matrimoni tra persone dello stesso sesso e le adozioni per le famiglie omogenitoriali.

Da un punto di vista esclusivamente giuridico Alfano tralascia totalmente quanto stabilito dalla Corte di Cassazione  con la sentenza 4184/2012.

Mettendo da parte l’aspetto giuridico, non di nostra competenza, vorremmo soffermarci sul significato che un provvedimento di questo tipo ha sui diretti interessati.

Nessun uomo è un’isola” diceva John Donne, questo è il centro della questione. La relazione è l’aspetto fondamentale e imprescindibile della vita di un individuo. Lo stesso sperimenta, in questa, la reciprocità, la crescita personale, l’accettazione di sé e dell’altro. Quale vissuto può sviluppare una persona che non vede riconosciuta l’importanza della sua relazione? E che tipo di legame instaurerà con la società intesa come “altro”? Secondo Ricoeur, l’uomo trova il proprio senso nel rapporto con l’altro che non “si aggiunge dal di fuori” all’identità della persona, ma contribuisce a fondare l’identità stessa. Applicando questa teoria alla relazione uomo-società, è evidente come quest’ultima possa ledere la dignità personale di un individuo, provocandogli vissuti di inadeguatezza o profonda rabbia e frustrazione in una mancata accettazione di sé (o in senso lato nel non sentir accettati i suoi diritti/bisogni). Per non parlare del vissuto abbandonico e di rifiuto provato nell’essere costretto a lasciare il proprio Paese per suggellare un patto d’amore; il paese natale non accoglie le emozioni e il desiderio di unione di chi, purtroppo, viene ancora considerato deviante rispetto la normalità eterofila.

Secondo l’articolo 3 della Costituzione Italiana “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

Ci chiediamo: cancellando le trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso fatti all'estero, viene effettivamente rispettato il principio di uguaglianza? Sono le trascrizioni a non essere conformi alle leggi italiane? Privare un individuo del riconoscimento della propria unione lede la sua dignità sociale, soprattutto se ciò avviene per una discriminazione su una condizione personale e sociale (il suo orientamento sessuale).

A seguito delle molte polemiche nate, il ministro si è poi detto molto rammaricato per la violenza inaudita da cui è stato travolto, per aver “solo esercitato la legge.”. Come se la violenza fosse rintracciabile in insulti e offese – senza dubbio inaccettabili - ma non nel voler privare alcune persone dei propri diritti, nascondendo una posizione ideologica di non tolleranza e non accettazione dietro il rispetto delle leggi (per altro mal interpretate).

Tutto ciò è una chiara rappresentazione dell’omofobia che permea almeno parte della nostra società. Ad alimentare un’omofobia latente sia sociale che interiorizzata (che riguarda cioè, i sentimenti spesso inconsapevoli di rabbia e avversione nei confronti dell’omosessualità che portano la persona a non riconoscere e accettare il proprio orientamento sessuale omofilo) è una sua variante che si dispiega tramite le posizioni ideologiche e, purtroppo, i provvedimenti di alcuni esponenti delle istituzioni che promuovono la stigmatizzazione dell’altro. Le conseguenze dell’omofobia istituzionale sono riconoscibili nella prosecuzione e nell’accrescimento del sentimento omofobo e soprattutto della sua legittimazione sociale.

Per avere un’idea della rilevanza dell’omofobia su scala sociale, è necessario istituire un parallelo con quanto accaduto a Pianura nei giorni scorsi, per citare un altro esempio dell’omofobia radicata nella nostra cultura. Ci riferiamo all’episodio del 14enne seviziato da tre ragazzi più grandi di lui, con una pistola ad aria compressa che gli ha provocato gravissime lesioni interne. Nonostante la violenza sia stata scatenata dal disprezzo per l’obesità dell’adolescente, Paolo Valerio, docente di Psicologia Clinica all’Università degli Studi di Napoli Federico II, parla di omofobia. Secondo lo psicologo, infatti: “L’atto in sé è stato un atto di violenza, ma credo e temo che non sia stato un caso usare la pistola a compressione in quel modo. È stato commesso un atto di estrema sopraffazione di un maschio da parte di un altro maschio. Nel tentato omicidio del ragazzino c’è tanta violenza ma anche tanto disprezzo. […] La diversità fa paura, e la paura genera violenza. Il ragazzino di Pianura non solo è stato ferito gravemente, ma è stato umiliato. L’estremo oltraggio è stato mettere in discussione la sua virilità”.

Crediamo sia utile passare da spunti di riflessione ai vissuti veri, quelli di una coppia omosessuale sposata all’estero:

Abbiamo appena letto le dichiarazioni di Alfano, contrario alle trascrizioni dei matrimoni gay contratti all’estero con la conseguente intenzione di legiferare contro l’amore, contro i diritti, contro la dignità delle persone. Alfano e chi la pensa come lui non tengono conto della nostra vita, di chi come noi deve subire discriminazioni, non tengono conto delle lotte quotidiane che dobbiamo affrontare contro una cultura omofoba. Siamo tutti d’accordo con la libertà di opinione, ma non possiamo tollerare chi considera la famiglia solo se rappresentata dallo stereotipo uomo-donna, perché come dice un motto delle famiglie arcobaleno ’E’ l’amore che crea la famiglia’. Le nostre famiglie hanno condiviso il nostro percorso di coppia ed hanno festeggiato con noi il patto d’amore che abbiamo voluto celebrare con i nostri amici, parenti, colleghi, richiedendo ed ottenendo, inoltre con grande ostinazione, il congedo matrimoniale che per le coppie etero è un atto dovuto mentre per noi è stato conquistato. Da un Ministro ci aspettiamo che venga sollecitata una riflessione seria, un confronto aperto sull’attuazione dell’articolo 3 della Costituzione Italiana, perché un Ministro deve tutelare tutti i cittadini in egual misura, non dividerli in categorie di privilegiati e sfortunati. Il confronto è indispensabile non solo per noi ma anche per le generazioni future a cui non possiamo affidare un mondo in cui si discute se formare una famiglia felice abbia bisogno delle autorizzazioni  di chi si siede su una poltrona senza provare a camminare nelle nostre scarpe.

 

E’ curioso come in un periodo di grandi difficoltà che veicolano frustrazioni e malcontenti, si scelga di intervenire senza alcuna cognizione di causa su questioni delicate, togliendo e non dando. Nonostante si parli di diritti, non di privilegi.


 

 

del Cav. Alfredo Luigi Conti - Presidente Mov. Taranto, Voglia di Volare

 

Ieri sera alle ore 18.30 si è svolto l’INCONTRO – DIBATTITO organizzato dal Movimento TARANTO, VOGLIA DI VOLARE!!!  e il Comitato di Quartiere TARANTO 2. All’incontro hanno partecipato il Vice Sindaco Sig. Lucio Lonoce, il Presidente dell’AMIU Ing. Federico Cangialosi e l’Assessore all’ambiente Dott. Vincenzo Baio. Con il Sig. Tufo, quale Presidente del Comitato di Quartiere Taranto 2, collaboriamo assiduamente, denunciando le situazioni anomale sui rispettivi territori, proponiamo e collaboriamo con l’Ente Comune di Taranto, affinché tali impegni, possano portare miglioramento sul territorio. Concordi su molti punti di vista, siamo stati sempre fermi nel chiedere d’intervenire agli enti preposti istituzionali, affinché potessero risolvono alcune problematiche dei rispettivi quartieri. Ad essere onesti, abbiamo ricevuto in alcuni casi, soddisfazione per interventi eseguiti, grazie alle nostre semplici indicazioni e proposte. Per l’occasione di ieri, ho presentato alcune proposte relative alla differenziata. Ho chiesto di recintare l’area di smistamento rifiuti in via Federico II di Svevia, tipo d’intervento simile a quello proposto e finalizzato all’isola ecologica in via Mediterraneo. Inoltre, ho evidenziato situazioni anomale, come le  discariche a cielo aperto su via Mormore, viale Ionio, via Franchina, via Fausto Pirandello, oltre la mancanza di marciapiede su via Mediterraneo, tutto documentato e proiettato tramite videate. L’incontro è stato molto aperto e propositivo! Dopo la mia performance, il Presidente dell’AMIU Ing. Cangialosi ha preso la parola, elogiandoci per gli incontri che stiamo portando avanti (questo era il 2° incontro), inoltre ha avuto parole lusinghieri per le proposte da noi consigliate e alcune attuate. Ha dichiarato che a novenbre di quest’anno, verranno consegnati ai residenti di Talsano,  i contenitori domestici per la differenziata. Successivamente, a dicembre inizieranno a farla anche a Talsano. Credetemi, mi sono sentito felicissimo per aver acquisito questa promessa, sono anni che mi batto per avere la differenziata sul territorio di Talsano, Lama e San Vito. Finalmente a breve si chiuderà almeno questo capitolo. Ha voluto parlare della Tari, cioè, la tassa sui rifiuti, istituita con la legge 147/2013. Essa è una delle componenti dell‘Imposta Unica Comunale (IUC) e finanzia i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ha continuato nel dire come fare per risparmiare sulla TARI,dove Il regolamento Tari prevede agevolazioni per chi compie una corretta raccolta differenziata dei rifiuti. Per le grandi utenze non domestiche, si prevede, sopra i 500 mq, una riduzione massima del 30% della parte variabile della tariffa, calcolata in base al rapporto tra i rifiuti speciali assimilati avviati a riciclo e la produzione totale di rifiuti assimilati. Bella notizia per chi ha fatto la differenziata negli anni scorsi, dove venivano portati i rifiuti differenziata, ai centri di Raccolta differenziata stradale (isole ecologiche) Per le utenze sotto i 500 mq e le abitazioni è prevista una riduzione massima del 30% della parte variabile della tariffa, calcolata in base alla media dei conferimenti effettuati nel triennio 2011/2013. Ha spiegato che Il fondo a disposizione ammonta a 90mila euro. L’agevolazione sarà applicata d’ufficio sugli importi dovuti a conguaglio per l’anno 2014. Dal prossimo anno la riduzione sarà calcolata in base alla quantità e al tipo di rifiuti conferiti,secondo questi parametri:

  • 0,13 euro/kg per la carta;

  • o,15 euro/kg per la plastica;

  • 0,20 euro/kg per il metallo;

  • 0,06 euro/kg per il vetro;

  • 0,06 euro/kg per l’olio esausto.

    La riduzione non supererà comunque il limite massimo del 30% della parte variabile della tariffa.

    Per la Raccolta“porta a porta”, le utenze che sono sotto i 500 mq e le abitazioni è prevista una riduzione massima del 65% della parte variabile della tariffa. L’agevolazione sarà calcolata prima di tutto in base al rispetto del calendario di conferimento dei rifiuti. Ecco quanto si risparmia! Per un appartamento di 100 mq, abitato da tre persone, facendo correttamente la raccolta differenziata stradale si passa da 352,55 euro a 307,682 euro. Per un appartamento di 120 mq, abitato da quattro persone, facendo perfettamente la raccolta differenziata “porta a porta” si passa da 423,33 euro a 316,821 euro. Ha spiegato e mostrato che il “Porta a porta” a Talsano, L’avvio del servizio è imminente. Entro il prossimo mese inizierà la distribuzione del materiale necessario per essere a regime a dicembre. Nel frattempo l’abitato del quartiere è già stato suddiviso in 5 zone di raccolta. La distribuzione delle pattumelle avverrà nell’isola ecologica di via Mediterraneo. Ogni utente sarà associato ad un codice a barre: sarà così possibile verificare esattamente chi differenzia correttamente i rifiuti.

Per chi era presente il 1° incontro, di tre mesi fa, chiesi in maniera esplicita di far iniziare a breve la raccolta differenziata a Talsano e di pensare a un sistema di premialità, per chi fa una corretta differenziata, denominandola: “CHI DIFFERENZIA CI GUADAGNA A TARANTO”

L’operazione a premio si prefigge lo scopo di promuovere  e  incentivare  il  servizio di raccolta differenziata svolto dall’AMIU, al fine di incrementare la quota percentuale di rifiuti raccolti in modalità differenziata.

Risposte sul randagismo le abbiamo avute dall’Assessore Baio, evidenziandoli, situazione incresciose, riguardante i branchi di cani che puntualmente preoccupano i cittadini residenti nelle periferie in questione.

Ho personalmente chiesto di essere più comunicativi, di coinvolgere di più i cittadini, diffondere piccoli ma efficaci segni per ridare FIDUCIA e diffondere la CONSAPEVOLEZZA di sé e del proprio territorio che bisogna cominciare ad AMARE!!! Riassumendo, la condivisione d’intenti che è la vera forza, quella che all’unisono fa pensare, progettare, lavorare e agire, in una sola parola: realizzare con successo insieme, cittadini e istituzioni.

 


 
"Mi sono candidato alle primarie del csx. Scopro che i pugliesi potranno scegliere tra Emiliano appoggiato da NCD UDC. E me. Facile decidere"
Sabato, 11 Ottobre 2014 20:23

Scuola di teatro per i 100 anni dell'Orfeo

Scritto da

In occasione del suo Centenario, Il Teatro Orfeo di Taranto apre le porte ai giovani con una scuola di recitazione. Un percorso di formazione teatrale professionale ed un’opportunità per scoprire e conoscere il fascino del teatro sulle tavole del palcoscenico dello storico teatro tarantino. La scuola prevede materie come dizione, recitazione, educazione del corpo, analisi del testo, costruzione del personaggio. La direzione è affidata al regista Clarizio Di Ciaula. Per le domande di iscrizione è possibile ritirare il questionario di preselezione presso il Teatro Orfeo entro il 30 Ottobre.

Sabato, 11 Ottobre 2014 17:24

PROVINCIA - Lunedì comincia l'era Tamburrano

Scritto da

Nella città dove è difficile trovare intese, figuriamoci se larghe, lunedì partirà l'era di Martino Tamburrano, neoeletto presidente della Provincia di Taranto, che con le larghe intese cammuffate (dopo il naufragio dell'accordo Pd-centrodestra l'elezione è avvenuta grazie ai voti di alcuni franchi tiratori democratici) ha potuto prevalere sull'altro candidato, quello del centrosinistra, Lopane.

Un esordio, quello di Tamburranno previsto per le 9 di lunedì mattina quando si insedierà il nuovo Consiglio provinciale, già preceduto dalle polemiche dei giorni scorsi incentrate sulla dinamica che ha portato al palazzo del governo il sindaco di Massafra. Infatti, all'indomani delle assegnazioni delle deleghe assessorili a due esponenti del Pd (Gianni Azzaro e Piero Bitatti), Tamburrano ha dovuto fare da spetattore alle polemiche scoppiate in casa del Pd ionico, con tanto di richieste di dimissioni anche dei segretari cittadino e provicniale (Tommy Lucarella e Walter Musillo). Polemiche messe a tacere dall'on. Michele Pelillo, fautore delle larghe intese, il quale ha chiesto ai due consiglieri Pd di rimettere le deleghe, "al fine di rasserenare il contesto delle relazioni interne al Pd e al centrosinistra", nelle mani del presidente Tamburrano in attesa di più precise determinazioni da parte della direzione nazionale del partito-

Risultato? Deleghe restituite al presidente della Provincia. Ma, visto che in direzione nazionale la maggioranza è in mano ai renziani, che in gran parte d'Italia il Pd (in alcuni casi anche con l'appoggio di Sel) ha partecipato alle larghe intese se non, addirittura, a presentare liste unitarie con il centrodestra, che lo stesso on. Pelillo è un renziano di ferro, c'è da attendersi che, presto, sia Azzaro che Bitetti torneranno in possesso delle loro deleghe.

Intanto, cinque sono i punti all'ordine del giorno del Consiglio provinciale di lunedì: convalida elezione presidente e consiglieri; giuramento del presidente; costituzione gruppi consiliari e designazione capi gruppo; discussione indirizzi generali di governo della Provincia; costituzione commissione per la stesura del nuovo Statuto provinciale.

 

 

La riforma del governo Renzi «non è rivoluzionaria, - ha detto il segretario generale dell'ANM , il tarantino Maurizio Carbone intervendo al Comitato Direttivo dell'Associazione dei Magistrati che si tenuto oggi a Roma. Non mette mano a modifiche richieste da tempo - ha proseguito - evidenziando che il decreto legge doveva abolire le leggi ad personam, come quella sulla prescrizione e il falso in bilancio, che l’Ue e l’Anm chiedono da tempo». Rimangono invece «solo slogan che nascondo l’inefficienza delle riforme e attribuiscono alla magistratura la responsabilità» ha concluso il segretario Carbone. 

Sabato, 11 Ottobre 2014 17:10

ILVA - Fuga di gas in Acciaieria 1

Scritto da

Durante le manovre di avvio in produzione dell’impianto di recupero gas di processo dell’acciaieria, asservito al convertitore 1 dell’acciaieria 1 - dopo l’attività di manutenzione di routine per rifacimento refrattario cui è stato sottoposto il convertitore 1 - oggi alle 11.30, si è verificata una fuoriuscita di gas da una valvola posta sulla rete gas. Sarebbero circa 250 i dipendenti che sono usciti a scopo cautelativo dalle rispettive zone di lavoro per rientrare dopo la fine dello stato di emergenza. Non ci sarebbe alcun ferito. Gli addetti all’emergenza di reparto hanno messo in atto le procedure interne, allertando tutto il personale operante in acciaieria 1 e allontanandolo momentaneamente dall’area interessata all’evento. Il personale di reparto, supportato dai Vigili del Fuoco di stabilimento, ha messo in sicurezza l’impianto.

 

Dopo aver verificato l’assenza di ulteriori anomalie, è stata dichiarata cessata l’emergenza alle 12.20 circa e il personale è rientrato nelle postazioni di lavoro.   Il convertitore 1 resterà fermo, per volontà dell'azienda, fino all'esito finale dell'indagine sulle cause che hanno generato il non corretto funzionamento.

"Sono state allertate - spiegano all'Ilva - tutte le autorità competenti per la “fase di attenzione” e sono intervenuti anche l’Arpa Puglia e il comando provinciale dei Vigili del Fuoco per acquisire informazioni e constatare l’evento che si è verificato Il convertitore 2 e il convertitore 3 - conclude la nota dell'Ilva - marciano efficientemente e in sicurezza".

Pagina 675 di 780