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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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Aggiornamento tecnologico della linea Bari-Taranto e potenziamento della tratta al servizio del porto mercantile del capoluogo ionico: sono i progetti che interessano l’area ionica, tra i programmi per rendere più efficienti, veloci, capaci e moderni i collegamenti ferroviari in Puglia, illustrati al presidente del Consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna, dall’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Michele Elia, nell’incontro di venerdì 10 ottobre a Roma.
Per l’upgrade tecnico della Bari-Taranto (30 milioni di euro), si prevedono interventi anche sugli apparati di stazione e sull’informazione al pubblico. Al governo del traffico provvederà il Posto Centrale di Bari Lamasinata, puntando a migliorare la regolarità e la qualità dei servizi. Le opere sono in via di attuazione, divise in “fasi funzionali”. A luglio 2014 è stata attivata la tratta Gioia del Colle-Taranto, entro questo novembre fine lavori anche sulla Gioia del Colle-Bitetto.
Il collegamento con lo scalo portuale tarantino sarà potenziato in due fasi, costo complessivo 26,5 milioni di euro. L’attivazione è pianificata nel luglio 2017. Si punta a creare le condizioni per incrementare l’offerta di servizi merci di bacino, con un’infrastruttura dedicata, collegata alla rete nazionale.
Primo lotto (11,9 mio euro): realizzazione del fascio dei binari dalla stazione di Cagioni verso il  Molo Polisettoriale e della radice in direzione dell’ampliamento del molo 5 sporgente. Fase 2 (13,6 milioni): costruzione di un fascio di presa e consegna e di un fascio di arrivi e partenze diretto alla Piastra Logistica in via di realizzazione ed ai moli sporgenti 4 e 1.
L’intervento è incluso nel Contratto di Programma 2012-16. La progettazione definitiva è pronta. La pianificazione delle attività successive dipende dalla procedura di verifica degli aiuti di Stato.
Le stazioni di Brindisi, Taranto e Lecce rientrano inoltre nel progetto 'Cento stazioni', con Barletta e Foggia. La valorizzazione di altre 500 stazioni minori punterà a migliorare i servizi ai pendolari e interesserà in Puglia: Acquaviva delle Fonti e Gioia del Colle sulla Bari-Taranto. Santo Spirito, Giovinazzo, Molfetta, Bisceglie, Trani, Trinitapoli-San Ferdinando e San Severo sulla Bari-Foggia. Infine, Bari-Marconi, Mola di Bari, Polignano a mare, Monopoli, Fasano e Ostuni sulla Bari-Brindisi-Lecce. 

"La decisione della commissione europea di depositare un parere motivato e di continuare nella procedura d'infrazione contro il governo italiano,perché non avrebbe fatto abbastanza per garantire gli impegni sull'Ilva e' una secca sconfessione dell'operato del commissario Gnudi, che proprio ieri aveva parlato dell'attuazione del 75% delle prescrizioni ambientali nello stabilimento siderurgico di Taranto  e del ministro dell'Ambiente Galletti." E' quanto dichiara il coportavoce dei Verdi Angelo Bonelli commentando la notizie circa il proseguimento della procedura d'infrazione su Ilva.
Come si ricorderà, nei giorni scorsi il commissario Gnudi aveva dichiarato che  il 75% delle prescrizioni ambientali sono state attuate nello stabilimento siderurgico di Taranto. Affermazioni che il coportavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, aveva bollato come "surreali e scandalose" perchè questo avrebbe significato "che sarebbero stati investiti, approssimativamente, 1,35 miliardi di euro sino ad oggi . Ma sappiamo, analizzando i report e i bilanci, delle difficoltà economiche dell'azienda che è dovuta ricorrere ad un prestito ponte di 250 milioni di euro chiesto alle banche e garantito dallo stato per pagare gli stipendi. Le affermazioni di Gnudi - prosegue Bonelli - sono così surreali e scandalose se pensiamo che il 9 giugno del 2014, solo 4 mesi fa,  l'ex sub commissario Ronchi, presentando i dati sull'attuazione delle misure ambientali,  indicava in 1,8 miliardi di euro i costi per l'attuazione delle prescrizioni ambientali  e in 600 milioni quelle per la sicurezza sul lavoro. A ciò si devono aggiungere le somme per gli investimenti tecnici che sono pari a 1,75 miliardi di euro. Totale 4,1 miliardi di euro. L'Ilva nel giugno del 2014 ha dovuto sospendere gli ordinativi fatti alla Siemens dei quattro filtri a manica per l'agglomerato perchè non c'erano risorse economiche  , circa 60 milioni di euro, per acquistarli".
Ragion per cui, Bonelli si dice pronto "a non far cadere nel vuoto le dichiarazioni di Gnudi e ritengo urgente che la procura di Taranto debba occuparsi dell'attuazione delle prescrizioni nello stabilimento Ilva di Taranto. Per questa ragione presenterò un esposto in procura affinché si verifichi con estrema urgenza la corrispondenza delle dichiarazioni del commissario Gnudi con la reale situazione delle prescrizioni adottate all'Ilva di Taranto.  Sfido, comunque, il commissario Gnudi - conclude Bonelli - a consentire ad una delegazione di consiglieri comunali di Taranto ad entrare nello stabilimento e di verificare l'attuazione delle prescrizioni". 

Due imprese della provincia di Taranto, con il supporto della Camera di commercio, parteciperanno alla 50° edizione di Sial, in programma a Parigi dal 19 al 23 ottobre 2014. Le realtà produttive che prenderanno parte alla più importante rassegna mondiale dell’agroalimentare, sono la Società Cooperativa Agricola Bosco di Avetrana e la Latentia Winery spa di Laterza. Una partecipazione rappresentativa dell’intera provincia ionica, da est a ovest, e che porta alla ribalta alcune eccellenze nei settori del vino e dell’olio extravergine d’oliva.

La partecipazione al Sial di Parigi rientra tra le iniziative del progetto Siaft (South Italy Agri Food Tourism) che ha creato un positivo modello di collaborazione fra Camere di commercio e reti estere. L’obiettivo è offrire alle piccole realtà imprenditoriali dell’agroalimentare e del turismo, la possibilità di affacciarsi sui mercati esteri per avviare e consolidare utili processi di internazionalizzazione. Siaft è supportato da Unioncamere e vede collaborare in stretta sinergia 16 realtà camerali: Chieti, Cosenza, Crotone, Frosinone, L’Aquila, Latina, Lecce, Matera(soggetto capofila), Napoli, Pescara, Rieti, Siracusa, Taranto, Teramo, Unioncamere Molisee Viterbo. L’iniziativa, giunta alle battute finali, prevede l’organizzazione di missioni di incoming, la realizzazione di b2b telematici, la partecipazione a fiere internazionali di settore.

Sial è una delle maggiori vetrine del food a livello internazionale con oltre 150mila visitatori, 6300 espositori provenienti da 150 paesi, 1700 prodotti innovativi in rassegna, 250 occasioni di incontro e dibattito. Quest’anno la rassegna celebra la cinquantesima edizione, un traguardo importante che coniuga una tradizione ormai consolidata con la capacità di innovare guardando a nuovi prodotti, tecniche di produzione e di consumo. Tra gli eventi in programma di particolare importanza è la serata finale durante la quale si cimenteranno cinquanta grandi cheff. Gli espositori avranno la possibilità di organizzare negli stand momenti di degustazione. Un’occasione in più per le due imprese tarantine presenti a Parigi.

E’ importante afferma il presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli sostenere il settore dell’agroindustria attraverso la partecipazione ad eventi di respiro internazionale come il Sial di Parigi. La qualità delle produzioni è indiscussa ma è necessario promuovere le nostre eccellenze sui mercati nazionali ed esteri affinchè possano sviluppare i processi di internazionalizzazione. In questo senso Siaft, giunto alla V edizione, si è rivelato uno strumento realmente efficace. Il food, l’agroindustria, il turismo, per la Camera di commercio di Taranto sono i binari lungo i quali vanno transitate nuove forme di sviluppo diffuso, con azioni che devono partire dalle reali vocazioni territoriali”.

Secondo Nicola Spagnuolo, presidente dell’Azienda Speciale Subfor, “la promozione gioca un ruolo importante nella competizione sui mercati. Non bisogna indietreggiare nonostante il periodo di crisi e di contenimento della spesa pubblica. Le imprese devono cogliere le occasioni di rilievo come il Sial di Parigi e bene hanno fatto due nostre aziende, selezionate fra le molte richiedenti in virtù di specifici requisiti, a partecipare ad una vetrina che saprà ripagare i loro sforzi in termini di visibilità e contatti con operatori nazionali ed internazionali”.

 

Dando seguito alla sollecitazione pervenuta da numerosi cittadini, Dante Capriulo - Consigliere Provinciale e Comunale di Taranto ha formulato una interrogazione consiliare (provinciale e comunale) mirata a sollecitare la rapida conclusione dell'iter per la riapertura degli impianti sportivi di via Colonnello Giovanni Cugini, aldilà del muro dell'arsenale della M.M.

Di seguito la lettera interrogazione:


Spett.li

> PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI  TARANTO

 

> PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE >

   SINDACO

       del COMUNE DI TARANTO

 

INTERROGAZIONE CONSILIARE CON RISPOSTA URGENTE

Presentata dal Consigliere Comunale e Provinciale Dante Capriulo

 

Io sottoscritto Consigliere Comunale e Provinciale, nell’ambito dei poteri a me conferiti dalla legge,

facendo riferimento alle sollecitazioni ricevute da molti cittadini, rivolgo formale interrogazione per

avere informazioni sullo stato del procedimento riguardante l’uso condiviso del "Centro Sportivo

Dipartimentale" della Marina Militare, situato all'interno della cintura dell’Arsenale Militare in Via

Per quelle che sono le notizie in mio possesso tale uso fu definito con atto d’intesa sottoscritto a

maggio 2008 tra la Marina Militare, il Comune di Taranto e la Provincia di Taranto.

Dal progetto si legge che la struttura sportiva, che si inserirebbe nella cronica carenza di impianti

sportivi della città di Taranto, potrebbe ospitare sino a 500 atleti contemporaneamente e comprende:

un campo da calcio, un campo da calcetto polivalente, tre campi da tennis, due da pallavolo, uno da

pallacanestro, una palestra coperta, una vasca canottieri coperta e una pista di atletica.

L’impianto sarebbe utilizzabile in particolare modo per la pratica dello sport e delle attività fisiche-
motorie per la generalità dei cittadini, associazioni e federazioni sportive, società ONLUS e per il

La Provincia si era impegnata ad effettuare i lavori agli impianti sportivi curandone la manutenzione

ordinaria mentre il Comune doveva occuparsi della cura delle aree verdi.

- lo stato di attuazione del procedimento e le motivazione per cui a distanza di oltre 6 anni dalla firma

dell’intesa la struttura sportiva non è ancora utilizzabile;

- le attività che gli enti interessati intendono mettere in campo per accelerare la concretizzazione del

- se è stata valutata la possibilità di consegnare parzialmente la struttura nella parte già completata,

per permettere di utilizzare nel più breve tempo possibile fondamentali impianti sportivi.

Dante Capriulo- consigliere comunale e provinciale di Taranto


Pubblichiamo di seguito un intervento del segretario Cisl Taranto Brindisi sulla situazione a Brindisi

Con il ripristino della rappresentanza democratica alla Provincia di Brindisi, dopo due anni circa di commissariamento prefettizio, l’elezione di domenica scorsa del neo Presidente Maurizio Bruno, al quale auguriamo buono e proficuo lavoro, riattiva le condizioni per un dialogo ed una corresponsabilità sociale con questo Ente cui la Cisl sollecita ruoli e risultati istituzionali concretamente esigibili.
E’ l’intera comunità a coltivare speranze di presente e di futuro che non possono più essere deluse, in particolare sul versante del rilancio delle condizioni necessarie ad implementare lo sviluppo in questo territorio che oggi è impantanato in una crisi sociale, ambientale, produttiva ed occupazionale senza precedenti e con livelli di sopportazione non più tollerabili.
Ne sono spia evidente le percentuali ufficiali – meno alte di quelle ufficiose - della disoccupazione specie giovanile, scolarizzata e non scolarizzata, particolarmente elevate in ogni Comune con oltre il 30% su scala provinciale ed inoltre il numero di 2 mila lavoratori ulteriori posti in c.i.g. o in mobilità solo tra il 2013 e il primo trimestre 2014, le crisi diffuse in ogni singolo settore produttivo che connota l’economia territoriale e, non ultima, l’economia di welfare ancora priva di prospettive minimamente accettabili e di lungo respiro.
L’occasione propizia costituita dalla convocazione di lunedì 20 p.v., da parte del Prefetto Nicola Prete a Palazzo del Governo di Brindisi, del Tavolo Interistituzionale per l’esame della situazione economica e sociale della provincia, rappresenta dunque una tappa rilevante perché siano esercitati ruoli sociali e soprattutto istituzionali incalzanti affinché i Parlamentari eletti nel territorio e il Governo nazionale si facciano carico delle nostre criticità e ne assecondino, nei luoghi deputati, la risoluzione in tempi brevi.
Il sindacato confederale non è stato affatto inoperoso fino a questo momento ma ha elaborato opinioni e stilato il documento che sarà alla base dell’incontro di lunedì, dove ha messo a fuoco dette criticità, esemplificandole in una memoria ufficiale inoltrata oltreché al Prefetto anche a tutti i Parlamentari ed ai Sindaci della provincia brindisina.
Riapertura di cantieri, infrastrutture ed edilizia scolastica, bonifiche e questione ambientale, politiche socio sanitarie e sociali, sicurezza e legalità, sotto utilizzazione del Porto: sono i temi prevalenti, sui quali ci aspettiamo prime risposte, con la consapevolezza, però, che solo attivando un processo strutturato di partecipazione tra tutti i soggetti istituzionali, sociali, professionali ed associativi del territorio, sarà possibile riconoscere a Brindisi un nuovo appeal territoriale, per la ritrovata capacità di saper interloquire sul mercato nazionale e su quelli europei, mondiali.
In tale ottica, rilanciamo la proposta confederale di costituzione, sul modello di quanto abbiamo ottenuto per Taranto, di un Tavolo Interistituzionale da costituire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, a Roma.
Richiedere ufficialmente quel Tavolo e poterlo ottenere sarebbe già testimonianza di una ritrovata unità del territorio e della riprova ampiamente sperimentata altrove, che agire corresponsabilità istituzionale e sociale sui temi dello sviluppo e dell’occupazione può portare risultati concreti e visibili in tempi non necessariamente lunghi.

Daniela Fumarola

Confcommercio Taranto interviene sulla vicenda delle Aree demaniali concesse alla città in un articolato intervento che pubblicihiamo di seguito

Ora sono ben 28 le aree demaniali di cui ha preso formalmente possesso la città, alcune –per la valenza ambientale- di grande pregio come la Palude La Vela, Parco Cimino. Preziosissime  sotto il profilo urbanistico  ex caserma Fadini,  ex Barraccamenti Cattolica,  strategiche per le politiche di rigenerazione urbana del capoluogo jonico. Determinanti non solo per il destino futuro del Borgo umbertino, ma per lo sviluppo della città  in una visione di territorio metropolitano tarantino (Area Vasta).

Spazi urbani che hanno in se le potenzialità per divenire occasione per progettare ‘luoghi’ di incontro, per l’aggregazione sociale e  culturale e per realizzare nuovi servizi. In quest’ottica il recupero delle aree demaniali ed in particolare di Fadini e Baraccamenti ( e si spera domani ex caserma Mezzacapo e Stazione Caccia Torpediniere ) diventa l’occasione per avviare finalmente quell’invocato (da tutti gli attori del territorio!)  programma di riqualificazione urbana di cui si parla da oltre un ventennio, per la precisione già dagli anni Ottanta quando ha avuto origine il dibattito sulla dismissione delle aree demaniali e sui destini del Borgo.

Risale  agli anni Novanta un Protocollo d’intesa tra l’allora Governo, la Marina  Militare e il Comune di Taranto sulla dismissione e valorizzazione delle aree demaniali. Così come risale sempre agli stessi anni l’impegno della Marina Militare di compensare con lo scambio di nuove aree in Mar Piccolo le acquisizioni  ottenute per la realizzazione della Base Navale. Dunque, un tema attorno al quale sono ruotati tutti i ragionamenti – purtroppo molto teorici - sul futuro di Taranto.

Oggi finalmente abbiamo la opportunità: di legare la riqualificazione  degli spazi urbani, di cui ha estremo ed urgente bisogno il   Borgo di Taranto, alla valorizzazione delle  ex  aree demaniali;  di partire da un punto fermo per  dare risposte  alle aspettative dei cittadini in termini sociali, ambientali ed economici.

In questo ultimo anno  le associazioni di categoria, e tra queste in prima istanza Confcommercio, gli Ordini professionali -  in particolare  gli Architetti-, associazioni culturali, opinion leader, gruppi di professionisti, insomma i vari portatori di interessi hanno avanzato proposte, dato indicazioni, promosso percorsi e progetti per il miglior utilizzo delle aree demaniali  site nel cuore della città.

In questi anni  Confcommercio ha ripetutamente posto il problema della individuazione nel Borgo di nuove aree da destinare al parcheggio auto: si è individuata l’area ex caserma  Fadini (tra via Leonida e via Cugini) per la realizzazione di  un parcheggio pubblico multipiano. Idea in merito alla quale l’Amministrazione comunale sembrerebbe ormai decisa sul da farsi, tant’ è l’incontro dei mesi scorsi tra il Sindaco Stefano e il presidente Giangrande riguardo alla proposta avanzata da un gruppo di imprenditori disponibili a investire nel progetto. Restiamo in attesa di un incontro di approfondimento, possibilmente in tempi brevi.

Il sindaco  Stefano nei giorni scorsi ha confermato la destinazione di parte delle aree ex Barracamenti al progetto per la realizzazione del  centro polifunzionale dell’Asl; concordiamo con l’Ordine degli  Architetti che nel 2013 indicavano l’area dell’Ospedale Militare come la più idonea per realizzare servizi per la sanità. Senza voler entrare nel merito di questa scelta, certamente di indiscutibile valenza sociale, ricordiamo che ci stiamo giocando un’occasione unica ed irripetibile per dotare la città di spazi di aggregazione sociale che ben difficilmente, in un Borgo chiuso da spazi molto edificati, è possibile ritrovare. E comunque sarebbe opportuno che il Sindaco prima di assumere decisioni aprisse il confronto alle parti sociali, come ormai avviene Italia e in Europa, ed  indicesse un concorso internazionale di idee.  

 

Mercoledì, 15 Ottobre 2014 15:17

Ritorna la festa del fuoco: presentata la "Fòcara" di Novoli

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"La Fòcara di Novoli è un appuntamento culturale che racconta le tradizioni popolari pugliesi nel mondo. Ogni anno ci sorprende per partecipazione e per l'interpretazione che grandi maestri dell'arte contemporanea danno di questa meravigliosa tradizione popolare".    Sono le parole di Silvia Godelli, assessore al Mediterraneo della Regione Puglia, che questa mattina ha presentato l'edizione del 2015 della famosa "Fòcara", il falò di 25 metri di altezza e 20 di diametro che viene acceso a Novoli, in provincia di Lecce, nella notte del 16 gennaio in onore di Sant'Antonio Abate, patrono della città salentina.

     

Costruita con migliaia di fascine di tralci di vite secchi provenienti dai feudi del Parco del Negroamaro sapientemente posate con tecniche tramandate di padre in figlio, la “Fòcara” 2015 sarà arricchita da una istallazione di Jannis Kounellis per la direzione artistica e la cura di Giacomo Zaza. Tra terra e cielo, tra umano e divino, Kounellis ha anticipato in conferenza stampa come il suo intervento sarà caratterizzato da elementi simbolici salienti: la croce, simbolo della passione, il cappotto nero quale eco all’essere umano e al vivente, la campana in quanto oggetto simbolico della centralità e verticalità, metafora della comunità cristiana chiamata all’adunanza e alla partecipazione nella liturgia. Per lui il fuoco della Fòcara contiene in sé una forza drammatica e una propagazione epica strepitosa.    

La “Fòcara” è stata inserita tra i beni della cultura immateriale della Regione Puglia e partecipa alla catalogazione Ministeriale per il riconoscimento nella Lista del Patrimonio Intangibile dell’Umanità, da valorizzare e tutelare dell’Unesco.    

     

A garantire e coordinare il complesso delle manifestazioni è la Fondazione Fòcara di Novoli, sostenuta da Regione Puglia, Provincia di Lecce e Comune di Novoli in collaborazione con numerosi partner pubblico-privati, nata con gli obiettivi di tutelare, conservare e tramandare nei valori e nei significati più profondi lo spirito della festa.   

     

La festa del fuoco è diventata ormai da anni occasione di incontro tra culture e religioni diverse che si riuniscono idealmente intorno al “fuoco buono di Puglia, messaggero di pace nel mondo”, diventato un simbolo universale di pace e di solidarietà nell’area mediterranea.    

     

Anche l’edizione 2015 vedrà insieme Novoli e Oria che coniugano la preziosa storia delle importanti tradizioni locali: il Torneo dei Rioni e la Fòcara, per contribuire a promuovere la cultura immateriale di Puglia in ambito nazionale ed internazionale. La delegazione della Città di Oria parteciperà all’accensione della Fòcara con i costumi del Corteo Storico caratterizzato dalla presenza del gruppo di sbandieratori ed i Gonfaloni dei 4 Rioni, Lama, Castello, San Basilio e Judea di Oria.    

Mercoledì, 15 Ottobre 2014 13:22

A Taranto e Brindisi "Una pianta contro la fame"

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Oxfam Italia scende in piazza contro le ingiustizie del sistema alimentare e lancia per la prima volta l’iniziativa Una pianta contro la fame. Il weekend del 18 e 19 ottobre, Oxfam sarà infatti presente anche in C.so Umberto I, altre tre location nella provincia di Brindisi, e in provincia di Taranto, per sensibilizzare l’opinione pubblica  e raccogliere fondi in sostegno dei progetti di lotta alla povertà che realizza nel Sud del mondo: per tutto il week end più di 1.500 volontari in oltre 600 piazze in tutta Italia, distribuiranno 32 mila piante a fronte di un contributo minimo di 10 euro, offrendo a tutti la possibilità di sconfiggere la fame nel mondo. Testimonial dell’iniziativa sarà l’ambasciatrice di Oxfam Italia, Ilaria D’Amico.  

Sull'importante iniziativa si registra il commento di Maurizia Iachino, presidente di Oxfam Italia: “Nel mondo, una persona su nove è colpita da fame e malnutrizione.  Circa 805 milioni di persone non hanno abbastanza da mangiare e la stragrande maggioranza di questi - 790 milioni - vive in paesi in via di sviluppo, dove il 13,5% della popolazione soffre di malnutrizione. Contesti in cui la scarsa alimentazione provoca la metà dei decessi dei bambini sotto i cinque anni, generando 3,1 milioni di piccole vittime ogni anno. C'è un modo però per rompere questo circolo vizioso: sostenere le donne.  Se le donne avessero lo stesso accesso al cibo e alle risorse degli uomini, 150 milioni di persone in meno soffrirebbero la fame nel mondo”.

Va segnalato che il prossimo week-end, nelle province di Brindisi e Tarantosi potranno trovare presso i banchetti di Oxfam due bellissime piante da appartamento, ben note al pubblico degli appassionati e conoscitori del verde, grazie alla loro resistenza e capacità di depurazione dell’aria:  la Sansevieria trifasciata e la Dracena marginata, in forma di tronchetto. Il ricavato verrà utilizzato per garantire un presente e un futuro più giusti a chi ne ha un bisogno sempre più urgente.

In provincia di Brindisi i volontari di Oxfam saranno presenti nei comuni di: Brindisi (C.so Umberto I), Ceglie Messapica (P.za S. Antonio), San Vito dei Normanni (C.so Leonardo Leo, 60), Torre Santa Susanna (P.za Umberto I). I volontari di Oxfam saranno inoltre presenti domenica 26 ottobre sul sagrato della Chiesa Madre in Villa Castelli.

In provincia di Taranto i volontari di Oxfam saranno presenti nei comuni di: Manduria (P.za Garibaldi), Martina Franca (P.za XX Settembre), Pulsano (P.za Castello), Torricella (V.le Grazie).

Ma le sorprese non finiscono qui.  PrivateGriffe.com, main partner dell’iniziativa insieme ad Alfemminile.com, il sito web dedicato alle donne che rappresenta nel mercato italiano il gruppo aufeminin,  lancerà in questa occasione in tutte le 600 piazze, una raccolta fondi per i nuovi clienti con il meccanismo dello sconto solidale, tramite la distribuzione di una card contente un codice da inserire nel sito. Per ogni acquisto effettuato con lo sconto solidale, PrivateGriffe devolverà 5 Euro a Oxfam. L’evento è sostenuto da Private Griffe, Alfemmininile.com, Coin e Anso (Associazione Nazionale Stampa Online – www.anso.it ).

Mercoledì, 15 Ottobre 2014 13:12

LAVORO - Job acts, la Cgil di Taranto si mobilita

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"In queste ultime settimane con piccoli esempi che provengono dal nostro punto di osservazione abbiamo spiegato il perché la riforma dello Statuto dei Lavoratori non ha nulla di strategico e non serve a nulla, anzi il contrario: estende di fatto a tutti un ricatto insopportabile al limite dell’incostituzionalità tra diritti, dignità e lavoro".

Giuseppe Massafra, segretario generale della Cgil di Taranto, chiama a raccolta per il prossimo venerdì l’attivo dei quadri e delegati del suo sindacato e attraverso le sue parole sintetizza una presa di posizione netta nei confronti di quello che in questi giorni sta passando come una riforma del mercato del lavoro e che la Cgil nazionale sintetizza nell’ hashtag  #tutogliioincludo (TU TOGLI, IO INCLUDO).

Il sindacato più rappresentativo d’Italia va dunque in controtendenza. Mentre il segno della riforma di Renzi tende a cancellare, la Cgil pensa ad estendere diritti che fino a ieri riguardavano prevalentemente solo i lavoratori delle grandi imprese (al di sopra dei 15 dipendenti). Una platea totale di 9milioni di lavoratori (su 23milioni- ndr) e solo il 3% delle aziende italiane.

"Nell’attivo di venerdì faremo il punto su una situazione che ha del paradossale e che qui a Taranto la crisi ha contribuito a rendere ancora più selvaggia – dice Massafra – perché se l’idea del cambiamento della politica economica di questo paese passa dalle forche caudine del job acts significa che Renzi avrà forse inaugurato qua e là qualche fabbrica “modello” in giro per l’Italia ma non conosce la reale condizione del paese e del nostro mercato del lavoro, costretto ancora a registrare licenziamenti vergognosi e discriminatori in un call center da sottoscala, in una grande fabbrica dell’appalto ILVA, o nelle centinaia di piccole e medie aziende che di fronte alla crisi impongono condizioni di lavoro e retribuzioni da medioevo".

L’ombrello dell’art. 18 dunque anche per la Cgil di Taranto rimane un riparo troppo piccolo per un mercato del lavoro che via via si snatura e si imbarbarisce.

"Sono poche le aziende italiane “interessate” alle tutele dello Statuto – commenta ancora Massafra – ma guarda caso sono le più potenti.  Questa riforma è suggerita all’orecchio del Governo da potentati che poi non si fanno scrupoli a delocalizzare dopo aver chiesto incentivi o tutele statali. Noi siamo invece la voce del lavoro sudato, degli operai, degli impiegati, dei braccianti o dei precari che il mercato del lavoro lo riformano ogni giorno chiedendo diritti essenziali, quelli che ancora questa nazione non riconosce a tutti".

Nell’attivo di venerdì la voce di questo mondo farà una sintesi di istanze da portare a Roma il prossimo 25 ottobre nell’ambito della manifestazione indetta dalla CGIL nazionale.

 

L’incontro degli attivi e delegati della CGIL di Taranto, si svolgerà venerdì 17 ottobre a partire dalle 9.00 nell’aula Magna dell’Istituto Tecnico “Fermi” in C.so Italia 306 a Taranto. All’appuntamento parteciperà anche il componente della Segreteria Nazionale della CGIL, Danilo Barbi.

Lunedì prossimo l'on. Gianfranco Rotondi sottoscriverà, alle 16.20 nella sede del Circolo nautico, in vciale Virgilio, la proposta di legge di iniziativa legislativa: “Il Porto Franco di Taranto e la zona franca integrata”. A darne notizia è il presidente della fondazione Taaranto, Enzo Gigante.

"L’on. Rotondi  - precisa Enzo Gigante - presenterà la proposta come primo ministro del Governo ombra che è stato ufficializzato il 12 Ottobre del 2014. La realizzazione del porto franco di Taranto - aggiunge il presidente della fondazione Taranto - rappresenta la reale possibilità di oltre 20.000 nuovi posti di lavoro e comunque la immediata partenza della effettiva realizzazione del Distriparck e dell’Agromed. Nella occasione sarà formato anche un Comitato di sostegno tecnico-scientifico-amministrativo della iniziativa legislativa, che sarà anche presentata al parlamento europeo".

Secondo Gigante, infatti, la proposta del porto franco di Taranto "non può non trovare consensi del parlamento italiano, in quanto il Golfo di Taranto è grandissimo; il porto è il più sicuro in assoluto in Europa; i collegamenti sono quasi ultimati per via terra, ferrovia e autostrade e l’Aeroporto è pronto (per non parlare dell’Arsenale Militare che può diventare anche privato)".

Unico neo, fa presente Gigante insieme al comandante Cimaglia, iniziatore della proposta, nell'invitare la cittadinanza a partecipare all'incontro, il fatto che "nessun deputato e senatore di Taranto ha voluto firmare la proposta del porto franco di Taranto dimostrando il loro disinteresse alle sorti occupazionali della nostra città".

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