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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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La Corte dei Conti Bacchetta il Comune di Taranto e scrive: "la situazione Finanziaria è estremamente critica, l'ente presenta alcuni degli indici sintomatici del dissesto finanziario",
"Ovviamente -è il laconico commento del consigliere del Pd Dante Capriulo- il sindaco non si è presentato nemmeno alle richieste audizioni nè ha inviato chiarimenti. Ora bisogna raddrizzare la barca."

E’ Giordano Fumarola, 35 anni, operaio della centrale elettrica dell’Ilva, il nuovo segretario generale della Filctem Cgil, il sindacato di categoria che riunisce sotto l’egida della sua insegna i lavoratori della chimica, del tessile, dell’energia e delle manifatture.

Già componente della segreteria Fumarola prende il posto che fu dell’attuale segretario generale della CGIL di Taranto, Giuseppe Massafra, confermando con la sua nomina anche l’importante attività di ricambio generazionale in atto in riva allo Jonio all’interno del più importante sindacato italiano.

La nomina di Giordano Fumarola arriva alla fine del direttivo della Filctem svoltosi questa mattina a Taranto.

"Sarò il segretario generale e l’operaio insieme – ha detto Fumarola – perché è in quel luogo di lavoro, così come in tutte le altre fabbriche della nostra terra, che si mantiene il contatto con la realtà, con le esigenze vere dei lavoratori, in un processo di scambio continuo tra rappresentanti e rappresentati, alla base della democrazia, che non ho nessuna intenzione di deludere".

C’è bisogno di energia e di una moderna visione del mercato del lavoro – ha detto il segretario generale Cgil, Massafra – e ciò per noi significa nuovi diritti e nuove conquiste e non compromissione delle tutele ad oggi esistenti. Ecco perché al nuovo segretario della Filctem vanno gli auguri di tutta la Cgil in un passaggio di testimone che gli consegna l’eredità culturale di una storia lunga più di cento anni, capace però di rinnovarsi e confermarsi nel tempo. Il fronte dei diritti questo che continueremo a difendere anche con l‘iniziativa del prossimo 25 ottobre a Roma contro il disegno di smantellamento dei diritti contenuto del Job Acts.

"Resto al mio posto per senso del dovere e per rispetto nei confronti di una categoria che delle polemiche infruttuose e strumentali non sa davvero che farsene. Questo modo di operare è pura rappresaglia in vista delle prossime scadenze elettorali ed è il segno evidente dell’incapacità del centro destra di avere atteggiamenti di responsabilità e rigore rispetto a temi che riguardano la sopravvivenza e la salvaguardia di un settore strategico per la Puglia come quello agroalimentare".

Così l’assessore Nardoni che subito dopo la conferenza stampa del Gruppo di Forza Italia torna sui temi che avrebbero mosso la mozione di sfiducia nei suoi confronti.

"Su tutti i temi in questioni (Xylella, PAC, PSR) abbiamo relazionato in dibattiti pubblici, in consiglio regionale, nei lavori delle commissioni competenti, spiegando e fornendo importanti contributi anche con il supporto di tutto il partenariato economico-sociale che ha condiviso ogni passo del percorso nella formazione delle decisioni. Ma evidentemente non devo essere molto simpatico ai consiglieri regionali di Forza Italia che continuano, malgrado le spiegazioni date in sede istituzionale, ad avare posizioni preconcette e immotivate. Ma si sa - aggiunge Nardoni - non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, anche quando in IV Commissione consiliare venivo chiamato a relazionare sul PSR e il consigliere Mazzei sosteneva che fosse la prima volta che se ne parlava, mentre esisteva una mia dettagliata relazione agli atti del Consiglio già presentata nel mese di luglio. E che dire del consigliere Marmo che si rifiuta di ascoltare la mia relazione in commissione salvo poi ritenere l’esposizione fatta addirittura sommaria: sedici pagine e 50 slides che punto per punto illustravano le strategie e le misure attivate dal PSR 2014/2020 pubblicate peraltro anche sul sito del programma di sviluppo rurale. A me non serve il parere incompetente e di parte dei consiglieri di Forza Italia – continua Nardoni -  Mi basta la condivisione unanime di tutto il partenariato economico e sociale, organizzazioni datoriali di categoria e sindacali che hanno apprezzato pubblicamente il lavoro fatto e, sottoscritto con me un documento di condivisione del PSR 2014/2020 proprio alcune settimane fa in Fiera del Levante. Così come non serve all’agricoltura pugliese l’allarmismo inutile del centro destra pugliese che sul PSR 2007/2013 dimostra di non capire la reale portata delle cose. Se si fossero informati di più avrebbero potuto capire che la situazione evidenziata è dovuta solo ad una concentrazione della spesa negli ultimi mesi dell’anno legata a molteplici fattori. Non ultima la difficoltà con la quale le aziende fanno avanzare gli investimenti a causa della crisi economica che da anni investe l’Italia e la Puglia. Studiare di più il fenomeno avrebbero consentito ai consiglieri di Forza Italia anche di constatare che anche negli ultimi due anni si è ripetuta questa circostanza, salvo poi superare i target di spesa assegnati di oltre 10 milioni di euro l’anno".

Poi Nardoni tranquillizza i consiglieri di minoranza: "Anche quest’anno gli obiettivi saranno raggiunti e la Puglia non perderà neanche un euro di risorse del PSR. Le domande di pagamento già in istruttoria e quelle che arriveranno dagli ultimi bandi chiusi consentiranno di raggiungere questo risultato del quale daremo conto volentieri ai cittadini pugliesi a obiettivo raggiunto. La Puglia guadagna il 20% di risorse per la costituzione delle organizzazioni dei produttori olivicoli. Oltre 9,1 milioni di euro all'anno per realizzare i programmi delle op nel settore dell'olio. Sulla xylella poi mi sembra una operazione di sciacallaggio politico. Strumentalizzano la sofferenza degli agricoltori  e vivaisti nella speranza di trarne un vantaggio politico. Credo che la cosa si commenti da sola. Così come si commenta da solo il plauso espresso da tutta la comunità scientifica internazionale (200 scienziati provenienti da tutto il mondo) in questi giorni a Gallipoli.La Regione - conclude - sta facendo tutto il possibile per contenere la malattia pur con tutte le difficoltà legate alla straordinarietà dell'evento unico al  mondo per l'olivo. Spiace constatare che presi da tanto livore ingiustificato la destra non si sia accorta di tutto questo".

“Gli errori di Nardoni sono tanti e così gravi da spingerci a chiedere le sue dimissioni”. Così il presidente del Gruppo regionale di Forza Italia, Ignazio Zullo, durante la conferenza stampa di oggi, durante la quale è stata presentata la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore alle Politiche Agroalimentari, Fabrizio Nardoni. “Dalla Pac alla Xylella, dal Psr al rischio di perdere 87 milioni di euro di fondi europei. La lista è lunga e il mondo agricolo pugliese merita una nuova guida e al più presto”.
“Il mondo agricolo attende risposte urgenti ed incisive che necessitano di un impegno diretto sul campo. L’idea, avallata dal Presidente Vendola, di teleguidare le scelte da lontano, ad esempio dal parlamento, è sbagliata e dannosa”, ha detto invece il vicecapogruppo vicario, Erio Congedo. “E’ la prima volta nella storia del Consiglio regionale che si propone una mozione di sfiducia individuale –ha aggiunto Roberto Ruocco- ma le responsabilità di Nardoni sono così pesanti da avermi indotto a proporre ai miei colleghi la mozione che ho sottoscritto come primo firmatario”. “Quella di Nardoni –ha affermato Luigi Mazzei- è un’inefficienza cronica, e basta ricordare che ci ha messo un anno per dichiarare lo stato di emergenza per la Xylella. In più, vorrei che l’assessore chiarisca una vera casualità, riportata da una tv privata durante un’intervista allo stesso Nardoni: il 13 marzo 2013 veniva nominato assessore, ed il 14 marzo la ‘Nardoni costruzioni’, di cui era socio insieme al padre ed amministratore, riceveva l’assegnazione di un appalto di 800 mila euro per il Consorzio di Bonifica di Ugento, gestito dal suo assessorato. Sarebbe opportuno che l’assessore chiarisca questo ed anche quanto ho inserito alla mia interrogazione in merito ai contributi alle tv private, così come la circostanza della mancata presentazione del Psr già fatto da 17 Regioni su 21 le quali potranno, quindi, procedere con i bandi”. “Anche la Capitanata è stata ampiamente dimenticata", ha dichiarato Giandiego Gatta. “Sulla questione degli arenili costieri, un problema atavico del territorio che ha messo in ginocchio un’intera economia, non è stato fatto niente dopo le varie passerelle elettorali degli assessori che si sono succeduti”. “L’agricoltura è abbandonata a se stessa –ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio, Nino Marmo. “Dall’assetto idrogeologico, alla Xylella, l’erosione costiera, e tanto altro, non si è fatto nulla e il settore ha bisogno di una guida seria”.

Ho provato una profonda emozione all'inaugurazione a Taranto del Polo Scientifico Tecnologico ‘Magna Grecia’: un'idea, nata in Area Vasta Tarantina, all'epoca da me coordinata, che comincia a realizzarsi- è quanto scrive in una nota il consigliere regionale di SEL Alfredo Cervellera- Era il 2008 quando da Vice Sindaco di Taranto, col Dirigente di Area Vasta arch. La Gioia, cogliendo al volo questa proposta dell'allora Preside del Politecnico, feci firmare un Protocollo d'Intesa alla Camera di Commercio, a Confindustria, all'Università e al Politecnico di Bari, all'Arpa Puglia, al CNR per il Talassografico, alla Regione, Provincia e Comune.
In una serie di riunioni tra questi soggetti convenimmo dell'opportunità di inserire nel Polo  Scientifico anche la grande industria locale, che doveva essere la più interessata a favorire nuove tecnologie, sia per adottarle nei processi produttivi al fine di azzerare le sue stesse  emissioni inquinanti, sia per il disinquinamento complessivo del territorio.
Ricordo bene della disponibilità dell'Eni (che non si è più sostanziata, forse preferiscono pensare a Tempa Rossa....) e dell'avversione manifestata da subito della Dirigenza Ilva, interessata a finanziare il suo Centro Studi a Milano e non il costituendo Polo a Taranto.
L'impressione che ne ebbi- prosegue Cervellera- subito fu che l'Ilva fosse terrorizzata da un Polo Scientifico, non condizionabile dai Riva, con l'Arpa al proprio interno, che potesse mettere in discussione i suoi processi produttivi, basati sullo sfruttamento intensivo delle infrastrutture, a prescindere dall'altissimo tasso di inquinamento e dalle morti/malattie che producevano per la città e provincia.
Il Polo fu corredato da uno Statuto, che non mi risulta ancora firmato, per definirne la governance con la presenza, che ancora oggi ritengo indispensabile, della Regione, del Comune e della Provincia di Taranto.
Inoltre, si pensò a Laboratori autonomi dall'Università, prima sui terreni concessi dalla Fintecna prospicienti il Politecnico e poi nella struttura dell'ex Cisi, oggi sottoutilizzata.
Va dato merito al Prof. Angelo Tursi e alle strutture universitarie di aver perseguito, cogliendo l'occasione dei finanziamenti PON, quell'idea originale nonostante le macroscopiche assenze della Regione e degli Enti Locali, che ancora oggi preoccupano.
Ma quell'impostazione originaria di Area Vasta Tarantina- sottolinea Cervellera- va recuperata se crediamo davvero in uno sviluppo alternativo del nostro territorio.
 Il Polo Scientifico Tecnologico, nell'area degradata di Taranto,  se supportato adeguatamente dalle Istituzioni, compreso il Governo, come ci ha assicurato il Ministro Giannini, potrebbe costituire l'esempio più mirabile di come si possa dal basso trasformare il nostro territorio facendolo risorgere dalle macerie attuali”

I Giovani di Forza Italia intervengono sulla visita del Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, intervenuta all'inaugurazione del Polo Scientifico Tecnologico Magna Grecia, con una nota a firma del coordinatore provinciale Mimmo Lardiello.

"La visita del Ministro Giannini  a Taranto- si legge nella nota- se da un lato avviene in un contesto positivo, considerata l'importante inaugurazione del Polo scientifico tecnologico della Magna Grecia, dall'altro lato ci mette in condizione di dover tornare a chiedere che il Governo non riservi attenzioni alla città solo per passerelle e tagli di nastri ma che finalmente ci siano segnali di un'attenzione concreta e, nel caso specifico della realtàuniversitaria, che finalmente ci siano azioni tangibili sia in relazione alle garanzie che ci aspettiamo in merito alla sopravvivenza del polo universitario jonico sia in riferimento alla ripresa del percorso che torni a far parlare dell'autonomia dell'Universita' di Taranto.

Un tema quest'ultimo- conclude la nota- di assoluta rilevanza che sembra essere stato abbandonato per lasciare spazio a precarietàe progettualitàdi basso profilo, con il Comune di Taranto poco incline a dare garanzie di continuitàma piuttosto impegnato a ricercare visibilitàeffimere e poco efficaci. Confidiamo nell'impegno dell'infaticabile Rettore Uricchio e dei nostri parlamentari per ottenere finalmente le risposte che cerchiamo".

“Il leader della Uil Angeletti ha ragione e conferma quanto sostengo da tempo: con la politica del ‘no’ a tutto, la Puglia e Taranto saranno il porto di partenza dei nuovi italiani emigrati”.
Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Lospinuso. “Su Tempa Rossa –prosegue- il centrosinistra sta portando avanti il suo progetto, che ha come obiettivo quello di farci diventare tutti più poveri come decine di anni fa. Il segretario della Uil ha detto una cosa sacrosanta: tutti i più fervidi sostenitori dei ‘no’ pregiudiziali dovrebbero avere il buon gusto di offrire il loro posto di lavoro a coloro che, proprio a causa di questa ritrosia allo sviluppo, diventeranno disoccupati. La Giunta di Taranto, in questo dibattito ideologico e non concreto, ci sguazza tanto da aver approvato la delibera di adozione del piano regolatore portuale vietando tutte le opere relative al progetto Tempa Rossa che, sempre per il Comune, includerebbe l’allungamento del pontile di 350 metri. Fanno finta di non sapere, in altri termini, che quest’opera è strategica per il porto e non è funzionale solo a Tempa Rossa. Infatti, i fondali sono bassissimi e l’allungamento del pontile rappresentava una soluzione per facilitare l’attracco di tutte le navi. Ma a Stefano e al resto della politica di sinistra tutto questo non importa, presi come sono dal cavalcare l’onda della propaganda in vista delle primarie, rimangiandosi anche quanto stabilito in passato. Per questo, cedere il lavoro ad altri mi sembra un’ottima idea che rispetta la legge del contrappasso –conclude- e sarebbe utile far provare la morsa della disoccupazione a chi oggi gioca sulla pelle dei cittadini”.
 
  

 

                                                                                      

Elezioni e conferme per l'Ordine dei farmacisti ionichi che ha provveduto al rinnovo delle cariche direttive. In seguito alle operazioni elettorali che si sono svolte nei giorni 17, 18 e 19 ottobre 2014, in seconda convocazione e della successiva assegnazione delle cariche, il nuovo Consiglio dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Taranto risulta così composto:

Presidente, Dott. Francesco Settembrini, Vice Presidente, Dott. Cosimo Sammaruga, Segretario  Dott. Pierpaolo Meliota Tesoriere Dott.ssa Paola Gravame Consiglieri Dott. Carlo Bastianelli Dott.ssa Luigia Carelli Dott. Mario Giorgio Dott. Francesco Lembo Dott. Luciano Luparelli

Sono stati eletti nel Collegio dei Revisori dei conti i ColleghiDott.ssa Antonella Fullone (effettivo) Dott.ssa Patrizia Pavone (effettivo) Dott. Domenico Resta (effettivo) Dott. Stefano Miggos (supplente).

 

 

 

 

 

 

Ecco la lettera che gli studenti dell'Archita hanno scritto al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, a Taranto per tagliare il nastro del Polo Scientifico Tecnologico Magna Grecia.

Noi studenti del Liceo statale “Archita” di Taranto, con la presente lettera, vogliamo segnalarLe la situazione in cui versa il Palazzo degli Uffici, dichiarato dalla Sovrintendenza per i beni architettonici “bene culturale”, sottoposto a vincolo monumentale e, in quanto tale, da tutelare e salvaguardare secondo l’articolo 9 della Costituzione Italiana.

La costruzione del Palazzo degli Uffici, dall’indubbio pregio architettonico, monumentale, artistico e archeologico ebbe inizio nel 1791 ed ebbe termine, dopo varie vicende, nel 1894.

Con la nascita del Borgo, avvenuta negli anni successivi all’Unità d’Italia, divenne l’elemento ordinatore dell’impianto urbano e intorno ad esso si organizzò tutto il sistema viario e gli altri Palazzi privati si conformarono sulla base dei suoi elementi architettonici.

 Inoltre dal 1876 il Palazzo degli Uffici è stata la sede del Liceo Statale “Archita”, il più antico e prestigioso Liceo della nostra città, che quest’anno  celebra il 142° anno della sua fondazione e che ha rappresentato sempre uno dei punti di riferimento più importanti della vita culturale della Città.

Nel 2003, quindi ben 11 anni fa, l’Amministrazione comunale di Taranto decise di procedere alla ristrutturazione del Palazzo. Ma la vicenda della ristrutturazione, tra sospensione dei lavori, aggiornamenti e revisione dei progetti, avvicendamenti di imprese, annunci e proclami di sempre inizio dei lavori, non ha avuto mai termine.

Le lasciamo Immaginare, Signora Ministro, il profondo disagio che questa situazione ha creato al Liceo Archita, che dapprima si è visto sottrarre spazi all’interno dell’edificio, poi è stato costretto a dividersi in tre sedi  distanti tra loro e infine ad abbandonare definitivamente la sua sede storica, quando finalmente sono iniziati i lavori nell’ottobre del 2012. Il tutto è causa di forte disagio tra Noi studenti che, pur di tenere alto il nome del Nostro prestigioso Liceo, cerchiamo di incontrarci e di continuare a  produrre cultura non senza incontrare difficoltà. E’ per noi anche difficile fare massa critica, organizzarci, discutere; è per noi faticoso fare ciò che viene chiesto ad un qualsiasi studente di un Liceo: diventare un cittadino attivo di Domani.

Ma un anno fa circa, mentre tutti pensavamo che si fosse giunti al capitolo conclusivo di questa triste vicenda, abbiamo appreso dalla stampa che i lavori erano stati sospesi sia per il mancato pagamento da parte del Consorzio titolare del progetto finanza all’impresa che stava eseguendo i lavori di rimozione del tetto e dell’amianto di una cifra vicina a 1,8 milioni di euro, sia per il sospetto di infiltrazioni mafiose nello stesso Consorzio di imprese.

Le facciamo presente che per diverso tempo il Palazzo è rimasto privo della copertura di parte del tetto (ora è coperto con un telo di plastica) e che quasi tutto il patrimonio librario del Liceo ( 20.000 volumi, molti di grande pregio), quasi tutto il patrimonio archivistico e gli altri beni (busti in marmo e in gesso, colonne rivenienti dagli scavi archeologici di Taranto e una colonna da quelli del Foro romano), che ancora si trovano nel Palazzo sono esposti alle intemperie atmosferiche, con infiltrazione di acqua, dovuta alle abbondanti piogge cadute nel corso di questo anno.

Il nostro timore, Signora Ministro, è che i tempi di ripresa dei lavori si allunghino in maniera indefinita, che l’edificio, per lo stato di abbandono, possa subire danni irreparabili e che il Liceo Archita per lunghi anni ancora sia costretto a restare diviso in tre sedi e a non fare ritorno nella sua sede storica. Più volte, unitamente alla Dirigenza scolastica e all’Associazione culturale “A. Moro – ex alunni, ex docenti e docenti dell’Archita, costituitasi nel lontano 1967 alla presenza dell’allora Presidente del Consiglio A. Moro, che è stato studente dell’Archita, abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale di mettere in sicurezza l’edificio, di salvaguardare il patrimonio dell’Archita, di assumere tutte le decisioni necessarie perché i lavori possano riprendere al più presto possibile.

Oggi abbiamo voluto cogliere l’occasione della Sua venuta a Taranto per metterLa a conoscenza di questa situazione e per chiederLe sia il Suo interessamento per un problema che non riguarda solo l’Archita ma tutta la città, e sia di mettere in atto tutte le iniziative che riterrà opportune per una sua soluzione.

Nella certezza di un Suo fattivo interessamento, voglia gradire i nostri distinti saluti.

 

TARANTO, 21/10/2014

 

Gli studenti del Liceo Statale “Archita”

 

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I lAVORATORI TCT CHIEDONO CHE UNA LORO DELEGAZIONE POSSA PARTECIPARE AL TAVOLO ROMANO

 

 

Cronaca di una vertenza. E' quella che riguarda il Porto e i lavori della TCT che con lo slogan "IL PORTO DI TARANTO NON DEVE MORIRE" hanno presidiato l'azienda lanciando la loro protesta. Ora c'è la buona notizia: per il 30 ottobre prossimo è stato convocato il Tavolo interistituzionale a Roma.

"Mentre ci riunivamo per decidere le diverse azioni da seguire (ore 19 circa )- scrive in una nota il rappresentante dei lavoratori TCT Emanuele Valentini- in maniera ufficiosa e non ufficiale si apprende che, in data 30 10 2014 è stato convocato il così atteso tavolo romano.
Questo dimostra l'impegno del comitato e gli sforzi di tutti i lavoratori che ne fanno parte. Non si può dimenticare come è partita la vertenza T.c.t.- sottolinea Valentini- Il 22 settembre apprendevamo in maniera poco ortodossa del dirottamento di una nave oceanica diretta a Taranto. Nelle ore successive si veniva a conoscenza attraverso i mezzi di informazione di decisioni anomale da parte della T.c.t.; il  24 settembre c'è stato un incontro d'urgenza tra le parti e con il prefetto. In quella sede fu presa un'intesa di massima. Successivamente siamo intervenuti in vari convegni pubblici ribadendo sempre "IL PORTO DI TARANTO NON DEVE MORIRE " e ottenendo il 30 settembre,  in Consiglio comunale Taranto, il documento principe di tutta la vertenza, ovvero l'impegno di tutto il Consiglio comunale ad intraprendere le procedure per il cosiddetto Tavolo interistituzionale presso la la Presidenza del Consiglio. Tutto ciò nonostante le organizzazioni sindacali invitavano ancora una volta di restare calmi e sereni; gli stessi che oggi alla notizia esultano per un obiettivo da noi a nostro modo di vedere raggiunto. E comunque questo tavolo non basta adesso e non può bastare in futuro perché il punto davvero imprescindibile deve essere quello di capire le vere e concrete intenzioni da parte degli azionisti Hutchison ed Evergreen che controllano Tct. Quindi i festeggiamenti evidentemente per" IL PORTO DI TARANTO NON DEVE MORIRE " sono da rimandare. Potremo festeggiare solo dopo aver appreso davvero tutti quale sarà nostro futuro occupazionale. Nel frattempo ringraziamo tutti coloro che hanno sposato e sostenuto la nostra vertenza . Inoltre chiediamo in maniera informale ed ufficiosa che,una nostra delegazione sia presente al tavolo Romano .Dopo 30 giorni di sacrifici potrebbe essere una sorta di riconoscimento di tutti gli sforzi fatti fin
ora. Rivolgiamo questo appello Questo appello a tutti gli attori di questa vertenza Tct ovvero : sindacati, . sindaco, Presidente Regione Puglia, Presidente della Autorità Portuale e Presidenza del Consiglio. Crediamo che la nostra sia una richiesta legittima... "

 

 

 

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