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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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Domenica, 23 Novembre 2014 17:46

Taranto, tre punti per non mollare

Scritto da
TARANTO-SARNESE 2-1
 
TARANTO: Mirarco, Colantoni, Porcino, Marsili, Ibojo, Marino, Russo (Carbone, 23 st)  Oretti, Genchi, Pia' (Mignogna 23'st)  Gabrielloni (Pambianchi 35' St)
All.Favo
In panchina: Pizzaleo, Prosperi, Conti, Fonzino, Tarallo, Cimino.
 
SARNESE: Ruocco, Cozzolino, Guarro, Fontanarosa, Licciardi, Catalano, Savarese, Nasto (Maggio 34' St)  Ianniello (Ottobre 16 st)  Tufano (Iovene, 16 st) Marcucci. 
All. Vitter
In panchina: Nobile, Grenni, Dipalma, Pallonetto,  Nasti, Dicapua.
 
Arbitro: Gosetto di Schio (Bozzolan-Sattin)
 
Marcatori: Genchi (Ta) 18' pt. Porcino (Ta) 43' pt.; Maggio (S) 43 st.
 
Angoli: Taranto 3 Sarnese 2  
 
Note: Spettatori 2000 circa (1149 abbonati). Incasso non comunicato 
 
di ANGELO DI LEO
La Sarnese si sveglia tardi, per fortuna del Taranto. Un gol sul finire è un altro annullato per fuorigioco danno senso ad una gara niente affatto interessante anche se vincente. 
E forse questo, per il momento, è quello che conta per un Taranto in ritardo sul ruolino di marcia e ancora lontano dal podio (la vetta è un luogo ancora dello spirito).
Sarnese deludente per 85 minuti, dunque. Brillante solo nel finale anche a causa del calo rossoblu.
Taranto più vivo della scorsa settimana, a cominciare da Pia' che in alcuni frangenti ha reso omaggio ai suoi trascorsi illustri. 
 
 
Primo tempo. Il Taranto col 4-2-3-1 con Genchi ariete e Gabrielloni alle sue spalle. A Pia' la solita licenza di inventare e magari colpire.
Marsili e Oretti coppia di mediana, dietro Marino al posto di Panbianchi, a riposo dopo due gare così così.
Sarnese con un guardingo 4-4-2. La prima palla verso la porta è dei campani con un fiacco colpo di testa di Marcucci servito da Liccardi.
La gara è noiosa, i venti minuti iniziali non passeranno alla storia. 
Il gol di Genchi arriva casualmente. La punta rossoblu se la gioca di mestiere quando Fontanarosa sbaglia i tempi della ripartenza e la palla finisce tra i piedi del n.9 che velenosamente mira all'angolino sinistro, spiazzando Rucco.
Taranto in vantaggio al 18esimo senza aver prodotto alcuno sforzo. Alla mezz'ora sfiora pure il raddoppio ma Marino è in fuorigioco quando ribatte in rete la palla che Rucco aveva respinto su testa di Ibojo.
Due minuti dopo, il raddoppio. Pia' chiude deliziosamente il triangolo chiesto da Porcino che entra in area e colpisce Rucco. 
Gol meritato, il terzino è tra i migliori dall'inizio del campionato.
Taranto sugli scudi con Gabrielloni e Russo che sfiorano la terza rete. Pia' finalmente mostra le sue doti, sfruttando bene la prateria campana e liberando i compagni all'occorrenza. Ma il terzo gol non arriva.
 
Secondo tempo. Prima occasione al 21esimo. La Sarnese si affaccia in area di rigore ma la testata di Marcucci sfiora il palo. Il Taranto non cerca il terzo gol più di tanto.
Favo toglie Pia' e, con Mignogna dentro, il Taranto passa al 4-3-3. 
La gara scivola via senza grandi sussulti. La curva canta mentre la gradinata sonnecchia (a proposito, il popolo disoccupato non ha risposto alla chiamata del Taranto che per i senza reddito avrebbe spalancato le porte: altra pezza a colori su una campagna abbonamenti fallimentare).
Alla mezz'ora Gabrielloni entra in area e si fa ribattere il tiro ravvicinato.
 Poi alza la testa la Sarnese che si prende qualche metro e tenta un paio di giocate.
Sarà un crescendo campano.
Al 35 esimo Marcucci colpisce il paolo pieno, su cross perfetto di Savarese. 
Favo non vuole rischiare e toglie una punta (Gabrielloni) inserendo il difensore Pambianchi.
E siamo allo scossone che da' un senso alla gara inutile ma vincente. 
A Sarnese segna con Maggio e ravviva l'ambiente. Il pubblico coglie la difficoltà del Taranto e il tifo si fa pieno. La Sarnese addirittura trova la via del secondo gol ma Marcucci è in netto fuorigioco. E lo Iacovone scopre che in tribuna i campani ci sono e si fanno anche sentire.
La gara si fa dura e forse gli ultimi dieci minuti assegnano a questa vittoria un gusto che in realtà sarebbe stato difficile intravedere.
Taranto ancora da rivedere, Pia' leggermente più brillante del solito. Genchi segna ma non sembra quello dei giorni migliori.
Domenica a Potenza, altro esame difficile.
 
 

La cerimonia di premiazione del concorso in memoria di mons. Guglielmo Motolese, fondatore della Cittadella della Carità, si terrà martedì 25 novembre 2014 alle ore 10.30 nell’Auditorium della struttura.

La sesta edizione del concorso sarà un momento di gioia, sia per l’obiettivo, ricordare l’opera preziosa di mons. Motolese , sia per la traccia di lavoro, scelta dall’arcivescovo mons. Filippo Santoro di concerto con il CdA della Fondazione San Raffaele Cittadella della Carità. Taranto città di frontiera, città di accoglienza; San Cataldo patrono dei forestieri - questo l’argomento su cui i giovani di Taranto si sono espressi. La Fondazione eroga, come segnale di apprezzamento verso l’impegno dei giovani del nostro territorio, volano del nostro futuro, 4.000 euro.  Quest’anno una borsa di studio sarà erogata anche al centro di Formazione “Mons. G.Motolese” di Malindi, in Kenya, Africa, nato nel 2004 sotto l’egida di  mons. Motolese.

La commissione valutante, composta da Adriana Chirico, referente dell’ UST di Taranto, Cosima Rochira, già presidente dell’Associazione dei Medici Cattolici di Taranto e da Maria Silvestrini, già  responsabile di Radio Cittadella, ha scelto i vincitori tra lavori ben svolti e  compiutamente preparati, che hanno evidenziato l’elemento comune presente in tutti i lavori, anche se con caratteristiche diverse: il grande cuore dei tarantini, che si sono spesi per  chi arrivava dal mare e denotava evidenti difficoltà.  Una città che, nonostante le problematiche economiche e sociali che sta vivendo,  sa esprimere una solidarietà meravigliosa, fatta di accoglienza amorevole, soccorso, sostegno, affiancamento. 

La cerimonia sarà aperta dai saluti del presidente e del vice presidente della Fondazione, dr.ssa Gianna Zoppei e avv. Lelio Miro. Concluderà i lavori l’arcivescovo Metropolita mons. Filippo Santoro.  In una nota scritta in occasione di uno sbarco di migranti a Taranto lo scorso mese di giugno, mons. Santoro diceva: ” La nostra città è diventata porto d’approdo dei tanti disperati che affrontano i rischi di un lungo viaggio e che si imbarcano su mezzi di fortuna per raggiungere territori dove sperano di costruirsi un futuro. E Taranto ed i tarantini hanno dato prova della loro umanità mobilitandosi immediatamente in aiuto di questi fratelli senza chiedersi di quale nazionalità fossero e perché fossero qui. Non ne sono stupito. Da quando sono in questa città ho avuto tante volte avuto modo di riscontrarlo. Le nostre parrocchie si sono messe subito in moto per raccogliere aiuti tramite le Caritas parrocchiali…….”

Questo lo spirito della Cerimonia di premiazione, nel corso della quale saranno letti e mostrati gli elaborati vincitori.

 

Si avvicina l'appuntamento con “Dove va la città?", il dibattito pubblico con il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno che si svolgerà lunedì 24 novembre a partire dalle ore 16.30  nell'aula magna dell'Istituto Pacinotti in via Lago Trasimeno a Taranto, organizzato dal Giornale di Taranto (www.giornaleditaranto.com.)
 
Quello con il primo cittadino del capoluogo ionico è il secondo appuntamento promosso dalla testata giornalistica on-line dopo l'incontro pubblico con il prof.Giorgio Assennato, direttore generale di Arpa Puglia, l’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente, svoltosi il 23 ottobre scorso.
 
Obiettivo del Giornale di Taranto è infatti quello di promuovere  incontri e dibattiti pubblici su argomenti di particolare interesse e importanza allo scopo di  favorire il confronto e la partecipazione. Quella di lunedì sarà un’occasione per focalizzare l'attenzione su Taranto, il suo presente e il suo futuro, grazie anche e soprattutto alle sollecitazioni che arriveranno dal pubblico presente in sala. I lavori saranno moderati dal giornalista Pierpaolo D'Auria. Ingresso libero.

La categoria autotrasporto dello Sna Casartigiani Taranto ha deciso da lunedì 24 a venerdì 28 novembre il fermo dei propri mezzi con sit-in di protesta agli ingressi del porto di Taranto, con presidio principale presso l’ingresso del molo polisettoriale, dove la categoria distribuirà dei volantini con le motivazioni del fermo e le proprie richieste.

"Ricordiamo - spiega lo Sna Casartigiani - che tutto ciò a causa dello stato precario, economico di lavoro che gli imprenditori del settore stanno vivendo dopo la decisione di Tct- Evergreen di bloccare i traffici locali, motivando la stessa per gli imminenti lavori di dragaggio e per la  ristrutturazione delle banchine".

La questione, ampiamente discussa sui vari tavoli istituzionali locali, è giunta, ormai, a una situazione di non sopportabilità, che costringe le aziende del territorio, stanche, senza commesse e senza lavoro a rivendicare "il proprio diritto di sopravvivenza. Le nostre richieste - spiega Casartigiani - sono il coinvolgimento diretto della categoia ai tavoli istituzionali ministeriali  dove tutte le parti interessate siano coinvolte. La cassa integrazione per tutti i dipendenti del settore. La moratoria dei debiti fiscali e previdenziali delle aziende. Il nostro interesse è ottenere risposte serie, precise e trasparenti, sul futuro del porto di Taranto, al fine di salvaguardare le nostre aziende, famiglie e dipendenti. Inoltre - conclude Casartigiani - la categoria ha apprezzato lo sforzo dell’Autorità portuale di trovare una soluzione alla vertenza proponendo l’affido temporaneo del molo San Cataldo al fine di garantire il traffico locale di container ma gli autotrasportatori tarantini hanno chiesto la verifica della fattibilità tramite la costituzione urgente di un tavolo tecnico presso l’Autorità portuale con tutte le rappresentanze interessate alla questione". 

"Si resta francamente sorpresi nel leggere la delibera di Giunta del 19 novembre scorso, che propone al Consiglio la variazione sul Bilancio di previsione 2014 del comune di Taranto, approvato (con notevole ritardo) solo lo scorso 16 ottobre. Ora, dopo meno di un mese, viene stravolto con una manovra da circa 18 mln di euro ( il 20% di modifiche) e tagli sui servizi di circa 12 mln di euro".
Dante Capriulko, consigliere comunale di Noi democratici per le città che vogliamo, proprio non riesce a mandare giù l'azione messa in atto dal sindaco Stefàno e dalla sua Giunta. Così come non riesce a digerire la motivazione data a questa decisione e cioè che il rischio che avrbbe corso l'ammninistrazione comunale approvando un documento diverso è quello  "del possibile mancato rispetto del patto di stabilità, in ragione del fatto che si tagliano anche corrispondenti entrate, nonostante le tasse a Taranto siano altissime (basti ricordare l’Imu al massimo, la Tasi e la Tari a livelli considerevoli)". 
La prima domanda che sorge spontanea a Capriulo è "qual è il bilancio non veritiero? Quello approvato meno di un mese fa oppure la proposta di variazione attuale? Tertium non datur! Se tale manovra finanziaria sarà approvata dal Consiglio cosi com’è, sarà un fine d’anno di lacrime sangue, considerato che i tagli sono, come detto, di circa 12 mln di euro".
Ora, fa presente ancora Capriulo, considerato che i tagli proposti "sono ora solo indicati per macro-funzioni, sarà interessante conoscere nel dettaglio le singole sforbiciate. Per quello che si rileva dalla documentazione pubblicata spicca sicuramente il taglio ai servizi sociali per oltre 4 mln di euro; presumo in larga parte di finanziamento ai piani sociali di zona. Un duro colpo - sottolinea Capriulo - alle pressanti esigenze sociali della città di Taranto. Gli altri 8 milioni di tagli sono spalmati sui servizi generali (- 3 mln €), sull’istruzione pubblica (- 643 mila €uro), nella cultura (- 250 mila €uro), sulla viabilità e trasporti (- 1, 5 mln di €uro), sulla gestione del territorio e dell’ambiente (- 2 mln €), nel campo dello sviluppo economico (- 75 mila €uro). Tagliati anche gli investimenti, seppure in maniera minore. Tale volatilità delle previsioni - aggiunge il capogruppo di Noi democratici - dimostra, se ce ne fosse bisogno, che non c’è una guida politica 
della materia finanziaria al comune di Taranto. Siamo bacchettati dalla Corte dei Conti per varie lacune e, invece di una forte guida, tutto è lasciato ai tecnici: sganciati dalla realtà e legati a piani finanziari che si contraddicono dopo qualche giorno, facendo pagare - conclude Capriulo - le loro bizzarie ai cittadini in termini di alta tassazione e di tagli ai servizi".
 

Puntare su una decisa semplificazione delle procedure di affidamento per accelerare la spesa ed aprire subito i cantieri; promuovere l’adozione di procedure, criteri e soluzioni in grado di sostenere la più ampia e qualificata partecipazione del sistema locale delle imprese alle opportunità offerte dall’amministrazione; contrastare il massimo ribasso ed le sue degenerazioni economiche e sociali; puntare sul partenariato e sulla collaborazione tra pubblico e privato, stimolando la capacità propositiva, progettuale e finanziaria, delle imprese; perseguire una piena cultura della legalità, a partire dalla garanzia del pieno rispetto della disciplina legislativa in materia di lavoro e di regolarità contributiva.

Sono questi i capisaldi di un'articolata proposta che l'Ance Taranto ha avanzato al presidente della Provincia, Martino Tamburrano, all'indomani dell'approvazione del piano triennale delle opere pubbliche. Un piano che Ance Taranto giudica positivo perchè, spiega il presidente Antonio Marinaro, segna il riavvio di un’azione amministrativa da parte di un ente che, anche a seguito della riforma, continua a tenere al centro delle proprie funzioni ed attenzioni le infrastrutture per la modernizzazione e riqualificazione del territorio. La capacità di spesa - aggiunge - qualifica un ente pubblico soprattutto in un territorio che conosce da anni una paralisi defatigante nel settore degli appalti, paralisi che naturalmente condiziona la vita economica del territorio. Dalla Provincia di Taranto si hanno notizie che riguardano la programmazione delle stesse opere pubbliche e la stessa programmazione deve mirare a eliminare quegli intoppi e quelle incertezze amministrative che spesso hanno inficiato anche le migliori intenzioni di ripresa".

Si apre, ora, la fase dell’attuazione e "come Ance - sottolinea Antonio Marinaro - abbiamo esigenze da rappresentare e proposte operative da portare all’attenzione dell’amministrazione provinciale per far sì che si possa sostenere il nostro sistema di imprese e si possa costruire - conclude - insieme un sistema locale degli appalti improntato ai principi di legalità e trasparenza, semplificazione, massima partecipazione delle imprese, qualità ed orientamento all’innovazione".

La Giunta regionale pugliese con la sesta manovra per la disponibilità di Bilancio, libera dal Patto di Stabilità importanti risorse anche per il mondo dell’agricoltura.

"Abbiamo predisposto con il partenariato economico e sociale un PSR che si preannuncia innovativo e teso alla modernizzazione del nostro comparto primario – dice l’assessore alle Risorse agroalimentari, Fabrizio Nardoni – ecco perché sarebbe stato un ossimoro pensare al futuro senza consegnare al territorio lo strumento principale per connettersi al mondo".

La Giunta, dunque, su proposta dell’assessore Nardoni, ha approvato ieri un importante accordo di programma che sarò sottoscritto con Infratel, società in house del ministero dello Sviluppo economico. L’accordo consentirà la copertura di tutto il territorio pugliese con servizi di connettività ultra veloci al servizio delle aree rurali e destinato alle imprese agricole e ai cittadini.

"E’ un importante obiettivo – spiega Nardoni – perché consentirà alle imprese agricole di stare in rete con il resto del mondo e di utilizzare tutti i servizi che il web offre oggi dalle comunicazioni, all’e-commerce, all’utilizzo dei servizi telematici anche per l’accesso alle pubbliche amministrazioni".

Un intervento di infrastrutturazione delle aree rurali pugliesi che prevede un investimento di 28 milioni di euro di risorse messe a disposizione dal PSR Puglia  che consente di spingere con decisione sul l'innovazione nel settore agricolo e completa la copertura del territorio pugliese con la banda ultra larga a 30 mbps già  avviata con le risorse del FESR.

Sempre nella giunta di venerdì, l’assessore Nardoni, è riuscito ad individuare e a far impegnare risorse necessarie a completare le attività inerenti il piano agro-meteorologico al servizio degli agricoltori pugliesi e ai controlli funzionali per la zootecnia.

Si tratta di due importanti risultati raggiunti in una situazione di contesto di grandi difficoltà finanziarie per gli enti territoriali con i quali la giunta ha voluto rinnovare l'impegno e l'attenzione al settore agricolo ritenuto strategico per la Puglia.

 

La notizia arriva da Giovanni Boero, neurologo dell’U.O. del SS. Annunziata di Taranto: «a causa della cronica carenza negli organici, ultimamente ridotta ma non risolta, se il medico curante prescrive una visita neurologica a un paziente che ritiene epilettico, questo potrà essere visitato, sperando di trovare un medico specializzato in epilessia, dopo mesi e mesi: il mio ambulatorio, per esempio, non ha disponibilità fino a marzo del 2016».

E dire che nell’epilessia la diagnosi precoce e la tempestività dell’inizio della terapia farmacologica sono fondamentali per affrontare con successo questa patologia neurologica di cui soffre l’1% della popolazione italiana: nel 70% dei casi, infatti, può essere tenuta sotto controllo efficacemente con una terapia farmacologica, fino ad arrivare, nel 30% dei casi, persino alla guarigione.

Queste percentuali nazionali sono “sovrapponibili” in toto a quelle locali, quindi si può affermare che i pazienti epilettici a Taranto sono circa 2.000.

Questi freddi dati, ma che danno l’esatta dimensione del problema, che sono stati il punto di partenza della discussione al convegno “Epilessia e… scuola, sport, diagnosi precoce, pregiudizi, lavoro…”, tenutosi nella mattinata odierna a Taranto a Palazzo Pantaleo, la prima iniziativa pubblica organizzata dall’Associazione di volontariato E.P.P.I. (Epilessia Puglia Progetto per l’Integrazione), l’unica del territorio ad affrontare questa problematica (info.  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - 347-82 87 256).

Il convegno è stato patrocinato dal Centro Servizi Volontariato Taranto, in particolare nell’ambito del programma (www.csvtaranto.it) della X Rassegna provinciale del Volontariato e della Solidarietà.

Al convegno è stato sfatato un altro luogo comune: le crisi epilettiche non sono solo quelle dell’immaginario collettivo, con perdita di conoscenza o convulsioni, ma sono varie e variegate: in molti casi creano piccoli disturbi visivi o gastroenterologici che non vengono associati all’epilessia, in altri ancora forme varie di déjà vu, ma è persino capitato che un paziente, partito da Taranto, sia andato in auto fino a Milano guidando perfettamente in autostrada, per poi “svegliarsi” nel capoluogo lombardo senza ricordarsi nulla del viaggio!

Di certo è che nel 30% dei casi l’epilessia è “farmacoresistente” stravolgendo la vita del malato, anche causandogli disabilità, finanche ritardi mentali, e conseguentemente quella dei suoi cari.

In questo caso l’azione del volontariato, supportato dalle comunità scientifico, diventa fondamentale integrando quella delle strutture sanitarie, in particolare operando a favore dell’inclusione sociale e lavorativa dell’epilettico.

Angela La Neve, neurologo e responsabile del Centro diagnosi e cura dell’epilessia del Policlinico di Bari, ha infatti spiegato che «nei giovani epilettici, senza un adeguato supporto per la loro inclusione nella scuola, si possono generare disagi psicologici che, anche in caso di guarigione completa, comunque penalizzeranno la vita sociale per il resto della vita».

Al convegno sono intervenuti i rappresentanti della E.L.O. e A.E.P.O., due organizzazioni di volontariato della Lombardia e della Emilia Romagna che da circa 40 anni operano concretamente in questo settore realizzando diverse iniziative quali le “vacanza sollievo” in cui per settimane i malati possono socializzare in un ambiente protetto, corsi di “mutuo aiuto” - il cosiddetto “self help” – per gli epilettici e i loro familiari, nonché assistenza legale, psicologica e per l’inserimento lavorativo, corsi sportivi e “accompagnamento” scolastico fin dalle materne.

Con queste realtà ha già collaborato l’Associazione di volontariato E.P.P.I. (Epilessia Puglia Progetto per l’Integrazione) che intende realizzare anche sul nostro territorio alcune di queste attività a favore degli epilettici e delle loro famiglie.

La good news del convegno è la concreta disponibilità dei medici intervenuti a favorire la realizzazione, negli ospedali tarantini, di sportelli che, gestiti dall’E.P.P.I., possano rappresentare un punto di riferimento per i malati e i loro familiari.

La domanda che assilla i genitori di un paziente epilettico farmacoresistente è: “chi si prenderà cura di nostro figlio quando non ci saremo più?”

Anche a questo, per ora solo in Lombardia e in Emilia, il volontariato sta cercando di dare una risposta concreta, mentre a Taranto il cammino dell’Associazione di volontariato E.P.P.I. (Epilessia Puglia Progetto per l’Integrazione) è appena iniziato, ma le premesse fanno ben sperare per il futuro.

"Il presidente Nichi Vendola deve convocare al più presto un tavolo di confronto affinché una soluzione possibile, e a breve termine, possa essere individuata per i corsi sanitari a Taranto".

A chiederlo è la consigliera regionale Pd, Anna Rita Lemma, dopo aver partecipato, nei giorni scorsi, all'assemblea degli studenti e dei docenti, svoltasi nell'aula magna del Politecnico di Taranto, convocata per discutere sul rischio di chiusura dei corsi di laurea di Fisioterapia, Scienze Infermieristiche e Tecnico della prevenzione ambientale.

Secondo la consigliera regionale attualmente i rischi che si corrono sono due: "il primo è che i corsi non partano nemmeno entro dicembre. Il secondo, più grave, è che la programmazione accademica 2015-2016 non contempli i corsi sanitari tarantini. Occorre - fa notare, infatti, Anna Rita Lemma - un numero congruo di docenti affinché i corsi possano essere accreditati. Al momento, alla luce delle rinunce in atto, a Taranto questo numero non c'è".

Insomma, siamo di fronte ad una situazione, quella dei ragazzi e dei loro professori, che necessita di un urgente approfondimento istituzionale rivolto alla definizione delle soluzioni possibili.

Il caso è noto e passa soprattutto "dallo sblocco dei fondi attualmente fermi in ministero e utili al finanziamento dei corsi nell'ambito di una intricata e controversa vicenda mministrativa. L'assemblea - sottolinea Lemma - ha messo a nudo le posizioni legittime delle docenze e le aspettative fondamentali degli studenti e delle loro famiglie che di certo non intendono assistere alla chiusura di tre corsi di laurea sui quali ognuno ha investito tempo e sacrifici in termini economici e personali. Una scelta di futuro che a Taranto, in tema sanitario, per ovvie ragioni, vale doppio".

Come già sostenuto più volte dall'esponente del Pd, questo territorio "non può perdere un pezzo di formazione sanitaria (al di là delle ragioni accademiche) anche per le caratteristiche purtroppo peculiari in termini di emergenza ambientale i cui effetti sono ormai documentati. Tanti docenti hanno rinunciato ai corsi di Taranto per l'assenza di fondi che aggrava i ritardi nei pagamenti delle somme dovute dal Politecnico, a sua volta creditore della Regione che, a sua volta, attende i fondi dal ministero Economia e Finanze. 

La situazione, rispetto a due mesi fa, non è di fatto mutata".

Da qui, l'accorato appello del preside Livrea affinché si possano trovare, a stretto giro, soluzioni tampone (in attesa dello sblocco dei fondi) o che possa rapidamente essere risolta una vicenda amministrativa che muove i suoi zoppicanti passi dal 2000.

"Ma il polo tarantino - conclude Anna Rita Lemma - va potenziato, non tagliato! Il tavolo regionale di confronto, e mi auguro risoluzione, si rende necessario e naturalmente urgente".

"Dopo nove anni di amministrazione Vendola la aanità pugliese è sempre più lontana dalle reali esigenze dei cittadini e dal loro legittimo diritto a ricevere cure sanitarie degne di paese civile". E' sferzante la critica che il consigliere regionale di Forza Italia, Arnaldo Sala, rivolge al presidente della Regione, Nichi Vendola.

"In numerose comunità - ricorda Arnaldo Sala - sono stati chiusi ospedali e ambulatori, costringendo i cittadini a onerosi e disagevoli trasferimenti anche per ricevere cure non specializzate, mentre le liste di attesa, anche per esami generici, hanno ormai tempi biblici, nonostante i mille proclami per la loro riduzione".

Per il consigliere regionale azzurro, infatti, in questi nove anni di gestione Vendola "è soprattutto mancata una politica sanitaria regionale in grado, abbracciando a 360° tutti gli aspetti di questo fondamentale comparto, di programmarne lo sviluppo; un dato su tutti: oggi la Regione Puglia è ultima in Italia nella donazioni d’organi, un triste primato nazionale che da un lato vanifica la professionalità degli operatori, e da un altro, soprattutto, mostra l’inefficacia dei tanti progetti finanziati dalla Regione Puglia in questi anni, con milioni e milioni di euro dei contribuenti pugliesi, per la promozione del welfare e delle cosiddette "buone pratiche”.

Secondo Sala, infatti, non è un caso che, nelle ultime settimane, "l’unico argomento che tiene banco sulle pagine dei quotidiani pugliesi è la nomina dei nuovi dirigenti delle Asl pugliesi: sarebbe ora che finalmente venissero indicati nomi di manager qualificati che, al di là delle appartenenze politiche, fossero realmente capaci di gestire le Asl efficacemente erogando servizi sanitari di qualità ai cittadini. E invece - aggiunge Sala - nulla di tutto questo, anzi: le nomine sono state rimandate a dicembre, ufficialmente per evitare gli effetti di eventuali ricorsi al Tar degli esclusi dall’elenc, ma, secondo indiscrezioni di stampa, sembrerebbe che il presidente Vendola e il suo assessore alla Sanità abbiano invece deciso di congelare le nomine dei nuovi direttori generali delle Asl fino a dopo le primarie del centrosinistra, in modo da poter poi probabilmente applicare rigidamente il manuale Cencelli per la spartizione degli incarichi in base ai nuovi equilibri di potere nel centrosinistra che usciranno dalle urne. Sembrerebbe - conclude Sala - che la giunta Vendola non senta la necessità di dotare il più rapidamente possibile le Asl pugliesi di capaci dirigenti in grado di cercare di riparare i disastri gestionali e amministrativi degli ultimi nove anni! L’unica dichiarazione di Nichi Vendola sulla capacità della sua Giunta di affrontare i problemi della Sanità pugliese, che ritengo veritiera se non proprio profetica, fu quella detta a microfoni spenti a un ristretto gruppo di collaboratori all’epoca in cui era assessore regionale Alberto Tedesco, dichiarazione poi mandata comunque in onda da una emittente locale: il presidente Vendola sentenziò «la verità è che di Sanità non ne capisce niente nessuno!»".

 

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