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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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PRIMI PASSI DEL PROGETTO - LA SPIAGGIA É AGORA'.

Cominicazione di Vittoria Cinzia Cardone – Presidente Retemicroimprese Taranto  e Antonio De Padova – Presidente Retemicroimprese.

 

Consorzio Athena ha sottoscritto in questi giorni un protocollo d'intesa con la proprietà dei parcheggi dell'isola amministrativa del Comune di Taranto località "La Spiaggetta". L'intento è quello di concretizzare un primo progetto all'interno del programma di interventi "La Spiaggia é Agorà".

Si tratta della gestione, per il prossimo periodo estivo, dei parcheggi autorizzati da parte di un primo gruppo di giovani e di donne che il Consorzio Athena intende coinvolgere all'interno del progetto che parteciperà al Bando N.I.D.I. – Nuove Iniziative D’Impresa della Regione Puglia.

Il progetto sarà presentato giovedi 22 gennaio 2015 alle ore 16,30 presso la Tenuta del Barco. – Marina di Pulsano – Coordinate GPS: Latitudine 40.35453, Longitudine 17.42772.

Pertanto, i giovani, nella fascia di età 18-35 anni, interessati al progetto, sono invitati a partecipare portando con sé copia di un documento di identità ed un proprio curriculum vitae con l’indicazione di un contatto telefonico e di un indirizzo di posta elettronica.

"La Spiaggia è Agorà" è un programma di interventi pensato per i giovani che saranno impegnati in un’opera di valorizzazione del paesaggio costiero articolato nelle seguenti iniziative:

a) realizzazione di un itinerario naturalistico;

b) itinerari subacquei;

c) valorizzazione e gestione integrata delle risorse ambientali e culturali esistenti;

d) visite ed escursioni a piedi e/o in bicicletta;

e) degustazioni delle produzioni locali presso masserie e frantoi ipogei;

f) attività di formazione continua finalizzata alla cooperazione tra strutture ricettive, gli enti di gestione dei beni ambientali e culturali, le imprese in genere; 

g) Prodotto-servizio ecoturistico: attivazione di forme di commercializzazione unica dei servizi finalizzati alla conoscenza dei beni culturali ed ambientali del territorio circostante (Alberobello, Castellana Grotte, Lecce, Matera);

h) reti creative;

i) interventi strutturali:

 centri di visita;

 strutture di accoglienza;

 sistemazione boschiva e parcheggi;

j) allestimento di un giardino botanico dunale;

k) percorso museale.

L’obiettivo è quello di promuovere nel territorio una nuova prospettiva configurando il paesaggio quale volàno di crescita. La cura delle bellezze paesaggistiche potenzia l’identificazione con la propria terra, con la sua storia e la sua cultura, da cui consegue un maggiore attaccamento ed un migliore rapporto fondato sul rispetto e sulla tutela delle risorse ambientali e della biodiversità. Si tratta quindi di un’azione che incide non solo sulla valorizzazione di una delle più belle zone dell’intera area ionica, ma anche sul suo sviluppo economico, grazie al rilancio turistico, oltre che sulla definizione di una nuova dimensione culturale.

Nell’incontro di giovedì 22 gennaio saranno definiti anche i dettagli del corso: "Operatore Tecnico Subacqueo" e sull'attività formativa del progetto "Cinema é Industria", le altre opportunità, per l’intero contesto, di fronteggiare le difficoltà economico-produttive endemiche, esacerbate dalle difficoltà create dall’attuale situazione di crisi, puntando sulle risorse naturali, storiche e culturali.

Pertanto, speriamo vivamente che i giovani rispondano in tanti a questo appello in quanto l’incontro rappresenta l’avvio della realizzazione di un modello complesso di sviluppo ispirato dalla risorsa mare.

 

Per info Retemicroimprese Via Principe Amedeo, 46 - 74123 Taranto Tel. 099-9943059; e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ; sito internet: www.reteathena/retemicroimprese



L’artigianato alimentare resiste alla crisi. Anzi, cresce in controtendenza rispetto agli altri settori. In Puglia, si contano 6.530 aziende tra pasticcerie, panifici, pastifici, distillerie, laboratori per la lavorazione di prodotti lattiero-caseari, carni, frutta, ortaggi, pesce, oli, grassi vegetali ed animali. Un anno fa erano 6.517. E’ quanto emerge da un’indagine del Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Unioncamere - Infocamere.
In particolare, ci sono 3.216 aziende tra pasticcerie, panifici e gelaterie. Pari al 49,2 per cento del totale. Seguono i locali che vendono cibi da asporto. Ce ne sono 2.233. Rappresentano il 34,2 per cento del dato complessivo. Le ditte che lavorano prodotti lattiero - caseari sono 357, cioè il 5,5 per cento del totale. I pastifici sono 326 e rappresentano il 5 per cento. Le aziende che producono oli, grassi vegetali e animali sono 92, mentre quelle che fanno tè, caffè, cacao, condimenti e spezie 61.
Sono 70 le distillerie e le birrerie, 48 le imprese che trasformano le granaglie, 42 quelle che lavorano frutta, ortaggi e pesce. Appena 24 quelle che macellano carni. Ci sono, poi, altri 61 produttori alimentari. Cene e pranzi natalizi, dunque, saranno ancora all’insegna dei prodotti made in Puglia.
«I dati elaborati dal nostro Centro Studi – spiega Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – evidenziano come, anche in un periodo di crisi così profonda e trasversale, l’agroalimentare pugliese riesca non soltanto a conservare, ma anche ad incrementare i propri numeri. Tuttavia, ciò non significa che il settore sia immune da problematiche. Basti pensare – aggiunge – all’entrata in vigore del regolamento comunitario sull’etichettatura, che non pochi pensieri sta creando alle nostre piccole imprese artigiane, o alla restrizione delle esportazioni verso la Russia. Possiamo solo immaginare a quali risultati si sarebbe potuti giungere in un contesto economico differente e più favorevole. Proprio per valorizzare le nostre aziende e le loro produzioni – continua il presidente – come Federazione pugliese parteciperemo, dall’11 al 15 giugno prossimi, al “Fuori Expo” organizzato da Confartigianato Imprese in parallelo con la grande esposizione universale di Milano: un’occasione unica per mostrare al mondo intero le eccellenze del nostro artigianato regionale».
La Puglia conta 233 prodotti agroalimentari tradizionali, pari al 4,8 del totale nazionale (4.813). L’export del settore alimentare made in Puglia «vale» 729 milioni. Piùin dettaglio Bari 346 milioni, Foggia 217, Brindisi 55, Lecce 38, Barletta-AndriaTrani 37, Taranto 36.
L’export del made in Italy è sostenuto, principalmente, da quattro categorie: Vini con il 23,5 per cento (3.187 milioni), Paste alimentari, anche farcite con il 10,8 per cento (1.469), Formaggi e latticini con il 10,5 per cento (1.429) e Pomodori conservati con il 7 per cento (951).
Circa l’export dei dolci da ricorrenza e non solo (torte, pane con uva passa, panettoni, panettone di Natale, cornetti e dolci di panetteria, pasticceria o biscotteria), il giro d’affari si attesta a 279,7 milioni, di cui 219,3 in Europa e 60,4 nel resto del mondo. Il primo Paese consumatore è la Francia (77,1 milioni), seguito da Germania (40,7), Regno Unito (31,4) e Russia (16).
L’Italia risulta il primo Paese in Europa per numero di prodotti agroalimentari di qualità. Se ne contano 261 tra quelli Dop (denominazione di origine protetta), Igp (indicazione geografica protetta) e Stg (specialità tradizionale garantita). Segue la Francia (208 prodotti), la Spagna (173) e il Portogallo (123).
A dicembre, grazie alle festività natalizie, le vendite al dettaglio dei prodotti alimentari crescono del 20,9 per cento rispetto alla media mensile. A dicembre 2013, il consumo delle famiglie italiane di prodotti alimentari è stato pari a 15,2 miliardi di euro (2,6 miliardi in più della media mensile). 
 
L’artigianato alimentare in Puglia          
           
PUGLIA III trim. 2013 III trim. 2014 Var. % Var. % su totale
Pasticceria, panifici e gelaterie 3.175 3.216 1,3% 41 49,2%
Servizi di ristorazione: cibi da asporto 2.269 2.233 -1,6% -36 34,2%
Pasta 336 326 -3,0% -10 5,0%
Produzione e lavorazione carni 21 24 14,3% 3 0,4%
Industria lattiero-casearia 348 357 2,6% 9 5,5%
Tè, caffè, cacao, condimenti e spezie 65 61 -6,2% -4 0,9%
Produzione di oli e grassi vegetali e animali 97 92 -5,2% -5 1,4%
Vini, distillerie, birre e altre bevande 67 70 4,5% 3 1,1%
Lavorazione frutta e ortaggi e pesce 41 42 2,4% 1 0,6%
Lavorazione granaglie, produzione amidi 48 48 0,0% 0 0,7%
Altri produttori alimentari 50 61 22,0% 11 0,9%
Totale 6.517 6.530 0,2% 13 100,0%
           
           
BARI III trim. 2013 III trim. 2014 Var. % Var. % su totale
Pasticceria, panifici e gelaterie 1.278 1.315 2,9% 37 51,8%
Servizi di ristorazione: cibi da asporto 770 770 0,0% 0 30,3%
Pasta 105 103 -1,9% -2 4,1%
Produzione e lavorazione carni 8 9 12,5% 1 0,4%
Industria lattiero-casearia 204 208 2,0% 4 8,2%
Tè, caffè, cacao, condimenti e spezie 33 31 -6,1% -2 1,2%
Produzione di oli e grassi vegetali e animali 39 37 -5,1% -2 1,5%
Vini, distillerie, birre e altre bevande 18 17 -5,6% -1 0,7%
Lavorazione frutta e ortaggi e pesce 17 17 0,0% 0 0,7%
Lavorazione granaglie, produzione amidi 6 6 0,0% 0 0,2%
Altri produttori alimentari 23 27 17,4% 4 1,1%
Totale 2.501 2.540 1,6% 39 100,0%
           
           
BRINDISI III trim. 2013 III trim. 2014 Var. % Var. % su totale
Pasticceria, panifici e gelaterie 337 340 0,9% 3 55,4%
Servizi di ristorazione: cibi da asporto 201 192 -4,5% -9 31,3%
Pasta 32 31 -3,1% -1 5,0%
Produzione e lavorazione carni 0 0 0,0% 0 0,0%
Industria lattiero-casearia 15 16 6,7% 1 2,6%
Tè, caffè, cacao, condimenti e spezie 6 6 0,0% 0 1,0%
Produzione di oli e grassi vegetali e animali 9 9 0,0% 0 1,5%
Vini, distillerie, birre e altre bevande 5 5 0,0% 0 0,8%
Lavorazione frutta e ortaggi e pesce 2 2 0,0% 0 0,3%
Lavorazione granaglie, produzione amidi 9 9 0,0% 0 1,5%
Altri produttori alimentari 2 4 100,0% 2 0,7%
Totale 618 614 -0,6% -4 100,0%
           
           
FOGGIA III trim. 2013 III trim. 2014 Var. % Var. % su totale
Pasticceria, panifici e gelaterie 493 494 0,2% 1 47,9%
Servizi di ristorazione: cibi da asporto 376 345 -8,2% -31 33,4%
Pasta 67 65 -3,0% -2 6,3%
Produzione e lavorazione carni 8 9 12,5% 1 0,9%
Industria lattiero-casearia 40 41 2,5% 1 4,0%
Tè, caffè, cacao, condimenti e spezie 8 7 -12,5% -1 0,7%
Produzione di oli e grassi vegetali e animali 24 25 4,2% 1 2,4%
Vini, distillerie, birre e altre bevande 21 23 9,5% 2 2,2%
Lavorazione frutta e ortaggi e pesce 7 8 14,3% 1 0,8%
Lavorazione granaglie, produzione amidi 5 5 0,0% 0 0,5%
Altri produttori alimentari 6 10 66,7% 4 1,0%
Totale 1.055 1.032 -2,2% -23 100,0%
           
           
LECCE III trim. 2013 III trim. 2014 Var. % Var. % su totale
Pasticceria, panifici e gelaterie 677 672 -0,7% -5 45,7%
Servizi di ristorazione: cibi da asporto 569 574 0,9% 5 39,0%
Pasta 98 95 -3,1% -3 6,5%
Produzione e lavorazione carni 2 3 50,0% 1 0,2%
Industria lattiero-casearia 43 44 2,3% 1 3,0%
Tè, caffè, cacao, condimenti e spezie 13 12 -7,7% -1 0,8%
Produzione di oli e grassi vegetali e animali 9 9 0,0% 0 0,6%
Vini, distillerie, birre e altre bevande 11 12 9,1% 1 0,8%
Lavorazione frutta e ortaggi e pesce 12 12 0,0% 0 0,8%
Lavorazione granaglie, produzione amidi 22 22 0,0% 0 1,5%
Altri produttori alimentari 17 16 -5,9% -1 1,1%
Totale 1.473 1.471 -0,1% -2 100,0%
           
           
TARANTO III trim. 2013 III trim. 2014 Var. % Var. % su totale
Pasticceria, panifici e gelaterie 390 395 1,3% 5 45,2%
Servizi di ristorazione: cibi da asporto 353 352 -0,3% -1 40,3%
Pasta 34 32 -5,9% -2 3,7%
Produzione e lavorazione carni 3 3 0,0% 0 0,3%
Industria lattiero-casearia 46 48 4,3% 2 5,5%
Tè, caffè, cacao, condimenti e spezie 5 5 0,0% 0 0,6%
Produzione di oli e grassi vegetali e animali 16 12 -25,0% -4 1,4%
Vini, distillerie, birre e altre bevande 12 13 8,3% 1 1,5%
Lavorazione frutta e ortaggi e pesce 3 3 0,0% 0 0,3%
Lavorazione granaglie, produzione amidi 6 6 0,0% 0 0,7%
Altri produttori alimentari 2 4 100,0% 2 0,5%
Totale 870 873 0,3% 3 100,0%
           
fonte: elaborazione Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Unioncamere

 

"Ed ora al Borgo di Taranto: punto e a capo. Quel taglio del nastro, l’altro  ieri,  all’ ex mercato coperto di via Anfiteatro (nuova sede degli uffici comunali di via Plinio), va oltre lo stesso gesto beneaugurante per l’apertura della nuova sede comunale. Una sorta di rito propiziatorio per l’anno che verrà, nella speranza che altri immobili di pregio del borgo umbertino vengano al più presto restituiti alla città: l’ex cinema Fusco, il liceo Archita, e perché no l’ex Convento Sant’Antonio   (dal 2013 indicato dal MIBACT tra i beni da sottoporre ad intervento di  restauro). Grandi attese ed aspettative suscita  l’apertura, per la prossima primavera, - del secondo piano  del MarTA’, che in tal modo diverrebbe  il più importante museo della Magna Grecia".

C'è molta attesa e speranza in Confcommercio per il rilancio della città dei due mari a pochi giorni dal trasferimento degli uffici comunali di via Plinio nell'area dell'ex mercato coperto di via Anfiteatro. Anche perchè, e di questo Confcommercio ne è pienamente convincta, l'apertura di questi cantieri "incoraggerebbe  i privati ad investire per riqualificare i palazzi del centro e,  probabilmente, accelererebbe l’intervento  di ristrutturazione  dell’ex Banco di Napoli su via d’Aquino. E’ necessario, se non addirittura vitale, - sottolinea Confcommercio - che il Borgo di Taranto si riappropri delle sue funzioni di motore della vita socio-culturale ed economica  della città, solo così potrà tornare  ad essere il cuore pulsante del commercio cittadino. Solo così nelle strade potranno tornare a riaccendersi le luci delle insegne dei negozi. Solo così la gente avrà voglia di tornare a passeggiare nelle vie del centro della città in tutte le ore del giorno e della sera. Solo così Taranto potrà tornare ad essere vero capoluogo provinciale. Solo così il Borgo potrà tornare a vivere in tutti i giorni dell’anno".

In queste giornate  prefestive, fa poi presente Confcommercio, le strade del centro sono finalmente tornate ad animarsi di gente, anche se contestualmente "è emersa in tutta la sua problematicità la questione della carenza di posti auto. Code interminabili di autovetture hanno intasato le vie del Borgo, avare di parcheggi anche più del solito per la concomitanza di varie  situazioni: lo shopping per i regali di Natale,  gli eventi di animazione, il mercatino di piazza Garibaldi, la riapertura degli uffici di via Anfiteatro. E’ chiaro che una città di 200 mila abitanti  non può continuare ad andare avanti improvvisando risposte ai suoi bisogni - come la momentanea,  e comunque utile,  destinazione a parcheggio dell’area interna all’immobile di via Anfiteatro- ,  a non programmare le sue funzioni, a non dotarsi di servizi idonei alle necessità di una città moderna ed efficiente".

Per questi motivi per l'associuazione dei commercianti ionici i parcheggi "rappresentano una priorità, lo si ripete a gran voce da anni. La realizzazione di un parcheggio multipiano, come proposto da Confcommercio, nell’area ex  Artiglieria  darebbe una risposta strutturale a questa esigenza. Nel frattempo vi sarebbe la disponibilità dell’Amat a realizzare una struttura  amovibile, utilizzando  una parte dell’area demaniale  ex Baraccamenti Cattolica, da trasferire successivamente in via Oberdan dal momento in cui il Comune avvierà il progetto di riqualificazione e nuova destinazione  dell’area. Tante attese, tante aspettative, tante speranze. Il vento del cambiamento - conclude Confcommercio - sembra aggirarsi nell’aria. Sono tanti i tarantini  con il naso all’insù, i giovani soprattutto,  vogliosi come non mai di farsi travolgere da questo vento che speriamo soffi prepotente nel 2015".

Si rimette in moto la macchina del Mondialito Escuela, torneo di calcio a cinque rivolto agli studenti di Taranto e provincia, il titolo scelto per questa trentaduesima edizione è “L'impensabile possibile”. In questa edizione, organizzata dall'Associazione ANSPI Mundialito Santa Rita, sono previste grandi novità, rese possibili dal sostegno di numerosi sponsor e dal patrocinio morale del “Taranto calcio”; tra queste, novità assoluta, la vincente del torneo “over 16” rappresenterà la città di Taranto a Roma nello School League, torneo nazionale di calcio a 5 per studenti in programma nel prossimo maggio 2015.

La scadenza per le iscrizioni della trentaduesima edizione del Mundialito Escuela, è stata fissata al 31 gennaio prossimo; le gare si disputeranno a partire dal mese di febbraio e si svolgeranno in orario pomeridiano presso i diversi impianti sportivi della provincia di Taranto. Info anspimundialitoescuela@gmail.com e cell 346.4907743. Le categorie del torneo sono: “Under 16” per ragazzi del biennio più due fuori quota, “Over 16” per ragazzi del triennio più due fuori quota, “Femminile” di qualsiasi età ed istituto, “Master” per studenti universitari e non.

L’evento ha l’obiettivo di contribuire a diffondere la cultura dell’inclusione e dell’amicizia attraverso un valore fondamentale per la crescita morale e sociale della società come lo sport.

È già da diversi anni che l'Associazione ANSPI Mundialito Santa Rita di Taranto si occupa con successo di realizzare interventi mirati a vivere una esperienza sportiva innovativa favorendo lo sviluppo di sinergie socio-educative in un’ottica di missione cristiana.

"Il rinvio a data da destinarsi delle opere centrali per la salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini. Immunità preventiva per il commissario e, per chi credesse ancora a un futuro per l'impianto, nessuna tutela scritta da un punto occupazionale. In questo modo non si salvano 'i bambini di Taranto': si uccide un'intera città. E Renzi continua solo a fare spot sulla pelle dei cittadini".

Cosi' l'eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D'Amato, commenta il piano del governo Renzi per l'Ilva di Taranto. "A Taranto - continua D'Amato - la mortalità infantile è maggiore del 21 per cento rispetto alla media regionale. Nella fascia 0-14 c'è un eccesso di incidenza di tutti i tumori pari al 54 per cento, mentre nel primo anno di vita l’eccesso di mortalità per tutte le cause è del 20 per cento. Salvare i bambini di Taranto significa innanzitutto affrontare con urgenza i gravi danni ambientali che l'impianto ha prodotto e continua a produrre. E Renzi che fa? Prolunga i tempi per gli interventi più importanti, come la copertura dei parchi minerari, e dà un'immunità preventiva al commissario. Una vergogna. L'unica buona notizia in tutto il piano di Renzi è che, a dispetto del nome, questo progetto non servirà a salvare l'Ilva - conclude l'eurodeputata - Salvare i bambini di Taranto, infatti, non significa salvare l'Ilva. Significa chiudere l'impianto e rilanciare la città puntando sulle vocazioni economiche del territorio".

"L'obiettivo di attuare il risanamento ambientale dell'Ilva  tra i 18 e i 36 mesi sono un'ulteriore proroga alle prescrizioni ambientali agli impianti Ilva che non rispetta la sentenza della Corte costituzionale n.85 che stabiliva la legittimità dei precedenti decreti Salva Ilva solo se il cronoprogramma di applicazione delle misure ambientali fosse stato rigorosamente applicato. A ciò aggiungiamo che sono in corso procedure d'infrazione dell'Europa su ambiente e aiuti di stato". Lo dichiarano Angelo Bonelli, coportavoce nazionale dei Verdi, e Monica Frassoni, copresidente dei Verdi Europei ed esponente di Green Italia. 

"Ad oggi quel cronoprogramma non  solo non è stato applicato ma è stato prorogato diverse volte. Non dare immediata applicazione dopo quasi tre anni dal sequestro degli impianti alle prescrizioni ambientali - continuano i due esponenti ecologisti - significa condannare una città per altri anni a vivere nei veleni" questo perchè, sostengono Bonelli e Frassoni, l'investimento annunciato al governo per gli investimenti ambientali su Ilva a circa un miliardo di euro "rappresentano una considerevole diminuzione dell'investimento previsto che era di 1,8 miliardi. Riteniamo che la divisione della società in due, bad e new company, apra profili gravi di violazione delle direttive europee, oltre a non rispettare il principio chi inquina paga. Ricordiamo - concludono Bonelli e Frassoni - che il danno ambientale stimato dalla procura di Taranto è di 8 miliardi di euro. Ribadiamo la nostra disponibilità a incontrare Renzi per fornire un nostro contributo costruttivo perchè siamo molto preoccupati per la salute  della popolazione  tarantina".

"Un altro Natale , dopo quello del 1968 con papa Paolo VI che celebra la messa nell'acciaieria dell’allora Italsider, riporta Taranto al centro dell’Italia .Questa volta è il premier /segretario Matteo Renzi a fare un gradito regalo ai tarantini. Ci sarà un grande investimento dello Stato per Taranto,  circa due miliardi per investimenti e l'ambientalizzazione". 

E' soddisfatto Angelo Notaristefano, responsabile Lavoro dei Giovani democratici di Puglia, all'indomani del nuovo decreto del governo in favore dell'Ilva di Taranto. "I fondi - aggiunge Notaristefano -  proveranno da Fintecna  ma anche dalle somme sequestrate ai Riva e saranno destinate all'adempimento delle prescrizione Aia, saranno vincolati al risanamento ambientale. Questa - aggiunge Notaristefano - è una grande garanzia per la salvaguardia del diritto alla salute e del diritto al lavoro. Una grande battaglia che ha visto in prima file tutto il Partito democratico jonico e la Giovanile".

L’altro aspetto fondamentale che esce dal consiglio dei ministri, conclude il responsabile Lavoro dei Giovani democratici di Puglia, è che Taranto "non è solo Ilva, nel decreto ci sono quattro grandi voci: aspetti culturali, sblocco di alcuni lavori come porto e bonifiche e trenta milioni  per programmi di riqualificazione dell'ospedale e la creazione di una ricerca ad hoc sui tumori. Questa - conclude Notaristefano - è la grande scommessa per lo sviluppo di Taranto e dell’intera Puglia".

"E' stato varato il settimo decreto del Governo italiano sullo stabilimento Ilva di Taranto. I soldi pubblici messi a disposizione dell’Ilva sono una quantità irrisoria e non serviranno che a pagare un terzo del debito che l'azienda ha con le banche. Essi saranno sottratti ai progetti di sviluppo regionale, usando fondi europei Fesr e di coesione sociale che dovrebbero essere invece investiti a favore dello sviluppo, della ricerca e dell'innovazione sostenibili".

E' particolarmente duro il commento che Alessandro Marescotti, Antonia Battaglia e Luciano Manna di PeaceLink fanno sul nuovo decreto, il settimo, con il quale il governo viene in soccorso del colosso d'acciaio. Secondo i tre componenti PeaceLink, infatti, con questo decreto lo Stato "rinuncia definitivamente ad investire nelle migliori tecnologie e nel rispetto dell’autorizzazione ambientale Aia che era stata prescritta nel 2012. Viene garantito così un salvacondotto penale al commissario che guiderà l’Ilvaq visto che i tempi di completamento dell’autorizzazione ambientale Aia si dilatano in maniera indefinita, ossia a data da stabilire con un ulteriore decreto del presidente del Consiglio".

Per questi motivi Peacelink fa appello alla Commissione europea perché sanzioni nuovamente il governo italiano, "che non ha voluto attenersi alle norme comunitarie. Il Governo intende infatti risolvere la questione Ilva di Taranto peggiorando, secondo quanto dichiarato dallo stesso premier, le norme dell'Aia (autorizzazione integrale ambientale), che ritiene troppo severe e penalizzanti per l'Ilva. Tale Aia - aggiungono Marescotti, Battaglia e Manna - non è mai stata rispettata nelle sue parti più significative. In essa sono state previste le prescrizioni impiantistiche europee entrate in vigore in tutto il continente europeo dal 2012 in poi. Quindi non è vero (come affermato da Renzi) che l'Aia Ilva sia troppo severa e non è vero che nel resto dell'Europa non sarebbero in vigore le norme impiantistiche prescritte per l'Ilva di Taranto. A tal fine, basta consultare il sito del ministero dell'Ambiente per documentarsi: le nuove Best Available Techniques (BAT) sono  entrate in vigore in Italia in data 8 marzo 2012. E sono state approvate dall'Europa il 28 febbraio 2012 diventando quindi valevoli per tutti gli stati europei. Ma questo - sttolineano gli attivisti di PeaceLink - Renzi non lo dice, producendo un effetto distorsivo dell'informazione".

Ragion per cui PeaceLink esprime sbigottimento per le parole del premier Renzi che afferma "di voler venire in soccorso dei bambini di Taranto prevedendo di non applicare le norme europee che prevedono tecnologie meno impattanti. Quello che genera sconcerto è che Renzi voglia salvare i bambini di Taranto rinunciado all'uso delle tecnologie siderurgiche più avanzate, ossia le Best Available Techniques (BAT) del 2012 di cui sopra, e rendendo quindi meno strngenti i limiti emissivi per l'Ilva  e andando quindi contro la legge". Non solo, perchè alle dichiarazioni di Renzi che parla di  "astruse regole europee" quelle che vietano gli aiuti di Stato alle imprese, PeaceLink controbatte ricordando al premier che il Governo italiano "è firmatario dei trattati europei ed è pertanto garante dello stato di diritto rappresentato dalle istituzioni europee sul territorio nazionale. Questo governo, dimenticandosi di essere stato cofondatore dell'Europa e dei suoi trattati, si pone contro la legge europea e lo fa per pagare le banche creditrici dell'Ilva. Vìola le norme europee non per proteggere i suoi cittadini ma per portare avanti un improbabile salvataggio di impianti inquinanti già dichiarati fuori norma dalla Commissione stessa e dalla Magistratura italiana. La produzione ed il funzionamento degli impianti attuali dell'Ilva (che sono attualmente sotto sequestro penale) aveva alla base un obbligo non rispettato: lo stretto rispetto del cronoprogramma Aia".

Obbligo, ricordano ancora Marescotti, Battaglia e Manna, che era stato indicato dalla Corte costituzionale già nel maggio 2013. "Il primo decreto Salva-Ilva (dicembre 2012) - fanno presente i tre ambientalisti - è stato infatti dichiarato costituzionale a condizione che il cronoprogramma Aia venisse rispettato entro il 2014. Il regime transitorio per l'Ilva era limitato ad un periodo breve finalizzato alla messa a norma dello stabilimento. Ma ciò non è avvenuto e quello che doveva essere considerato transitorio si è trasformato in un allungamento a dismisura dei tempi di attuazione delle prescrizioni Aia".

Ecco perchè PeaceLink "si batterà - sottolineano con forza Marescotti, Battaglia e Manna - per un piano B che salvi Taranto e i suoi lavoratori dalla catastrofe attraverso i fondi europei per le aree di crisi industriale. Ogni piano di salvataggio dei lavoratori è consentito dalle norme europee, mentre non è consentito un piano di aiuto aziendale che altera la concorrenza e serve solo a pagare le banche creditrici dell'Ilva, sottraendo fondi allo sviluppo regionale. I cittadini di Taranto, ormai senza più tutele ambientali, rimandano al mittente il regalo di Natale di Renzi. PeaceLink - concludono - invierà una lettera al presidente della Commissione europea per segnalare in maniera dettagliata la gravità delle violazioni di diverso tipo presenti nel decreto del governo italiano".

"Le decisioni del Consiglio dei Ministri di oggi rappresentano un fatto storico. Lo Stato avoca a se il risanamento ambientale dell'Ilva, si investono risorse per curare le ferite ambientali e sanitarie della nostra terra, non si dimenticano le altre vocazioni del territorio come il porto e la cultura".  È positivo il commento di Michele Mazzarano, consigliere regionale Pd, a poche ore del decreto, il settimo, varato dal governo Renzi sulla strada che dovrà portare al salvataggio dell'Ilva. "Con la giornata di oggi - aggiunge Mazzarano - si apre un nuova storia di attenzione e sensibilità della politica verso Taranto. Oggi Taranto è tornata ad essere capitale del Mezzogiorno che vuole vincere la sfida di una industria moderna in cui il lavoro e la vita - conclude il consigliere regionale - si devono poter conciliare perfettamente. Grazie Matteo".

 

CONTINUANO GLI ABUSI DEL ‪#‎GOVERNO_PULSANESE_A GUIDA_EX_PDL NEI CONFONTI DEI CITTADINI... CON QUESTE PAROLE SI APRE UNA NOTA DEL CONSIGLIERE COMUNALE DI PULSANO ANGELO DI LENA.
CON LA SCUSA DELL' ‪#‎AUTOVELOX_MOBILE IL COMUNE  - CONTINUA - INCASSA E IN MOLTI STANNO RICEVENDO I BEI REGALI DI NATALE E L' ESECUTIVO PULSANESE HA ANCHE IL CORAGGIO DI FARE METAFORE DEL TIPO :" COME SI FA AD ARRIVARE A FINE MESE "? IN TANTI ORAMAI SE LO CHIEDONO STANTE IL MOMENTO DI CRISI ECONOMICA GENERALE . E ANCORA IL IL GOVERNO PULSANESE DICE : "E' DIFFICILE CAPIRE QUANTI SACRIFICI DEBBA FARE UNA FAMIGLIA , EPPURE NON SONO COSI' DIVERSI QUELLI CHE UN' AMMINISTRAZIONE AFFLITTA DA CONTINUI TAGLI ECONOMICI STATALI E REGIONALI DEVE FRONTEGGIARE" ...GIOCATE PURE A PING PONG ECCLESIA E LATERZA ... POI LA VERITA' LA DIRO' IO AI PULSANESI ... ANCHE SE GIA' LA SANNO , ECCO PERCHE' ULTIMAMENTE URLATE COL SOTTOSCRITTO ... CON 20 ANNI DI POLITICA ALLE SPALLE ANCORA NON AVETE CAPITO NULLA....

Abusi dell' Amministrazione_comunale_di_pulsano al fine di “fare cassa”. In particolare con gli autovelox: grazie sindaco & co. per i regali che state facendo ai pulsanesi , altro che volete accarezzare i pulsanesi con la delibera di giunta sulla proroga TARI.. LA COPERTA è CORTA PER COLPA VOSTRA, E SE LA TIRI DA UN LATO RIMANE SCOPERTO L' ALTRO LATO ...

Oggi in seguito alla mia richiesta delle copie verbali di contestazioni a mezzo autovelox mobile di tanti cittadini multati dall' amministrazione comunale di pulsano a guida centro dx , il responsabile pro tempore mi ha risposto a distanza di 25 gg ( nonostante la sua risposta era gia' stata formulata il 27 novembre ) mettendomi per iscritto che nonostante io sia un #consigliere comunale la mia richiesta non puo' essere accolta in quanto non riconducibile all' esercizio del mio mandato per una serie di ragioni , compresa quella che il mio lavoro di ispezione ed indagine deve comportare il minor aggravio possibile per gli uffici comunali e che il mio lavoro da consigliere non deve sostanziarsi in richieste assolutamente generiche ovvero meramente emulative.

Di conseguenza deduco che il responsabile del settore della polizia municipale protempore vorrebbe dirmi in termini giuridici ( che lui ha omesso di scrivermi ) che la mia richiesta non puo' essere accolta ai sensi del d.lgs.196 del 2003 ( legge sulla privacy ) e art. 22 della 241 dell 1990 non avendo interesse concreto attuale e diretto .

peccato che Gli autovelox non sono tutti uguali e affinché le multe siano valide devono avere determinate caratteristiche – purtroppo non sempre presenti – e molto spesso diventano oggetto di cronaca locale circa gli #abusi delle #Amministrazioni comunali al fine di “fare cassa”. In particolare, gli autovelox :

-devono essere omologati dal Ministero dei Trasporti, sembra un’ovvietà ma purtroppo non lo è;

-devono essere segnalati in maniera evidente agli automobilisti con cartelli e/o segnali luminosi e, se si tratta di autovelox mobili in dotazione ad una pattuglia, questa dev’essere anch’essa ben visibile (insomma: la pattuglia non deve mimetizzarsi fra i cespugli);

e tra l' altro ci sono anche dei #ricorsi_accolti dai giudici di pace :

-La Pubblica Amministrazione è tenuta ad apporre idonea segnaletica che riporti le seguenti indicazioni: il tratto di strada su cui l’accertamento viene effettuato; il tipo di accertamento, cioè che esso avviene con meccanismi automatici e senza l’obbligo di contestazione immediata (in virtù del disposto di cui all’art.4/4 comma L.168/2002); la legge che consente tale tipo di accertamento; i tipi di infrazione per i quali vengono utilizzati i dispositivi ed i mezzi tecnici di controllo del traffico.”

Questo il principio promosso dal Giudice di Pace di Ginosa nel giudizio di opposizione avverso il verbale per infrazione rilevata a mezzo Autovelox.

Obbligo di informazione per cui la P.A. “con tutti gli strumenti di comunicazione possibili” deve rendere esaurientemente consapevoli gli utenti della strada di dove e per quali ragioni la rilevazione dell’infrazione e la sua contestazione avvengono in deroga a quanto disposto dagli artt.201 Cds e 384, 385 del Reg.Esec.Cds..

E’ nullo, pertanto, il verbale di contestazione qualora non adempia a siffatte prescrizioni.


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