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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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La domanda di Papa Francesco "Chi sono io per giudicare un gay?" ha aperto uno spiraglio nella riflessione all'interno della Chiesa e nel dialogo con il mondo. È caduto un tabu' pesante: il silenzio e l'omertà su un tema che non è mai stato estraneo al Vangelo. Tutto dipende da cosa vogliamo dire quando pronunciamo la parola "amore". (Paolo Rigliano).

Il convegno si terrà a Taranto, sabato 14 Marzo 2015 alle ore 17.30 nel Salone di Rappresentanza della Provincia di Taranto presso il Palazzo del Governo, in Via Anfiteatro 4 e si pone come obiettivo quello di sensibilizzare e istituire un momento costruttivo di confronto sul rapporto che intercorre tra la fede e l'identità sessuale della persona credente e non credente. Attraverso gli interventi dei relatori, verranno forniti i punti di vista psicologico, teologico e giuridico. Inoltre verrà dato spazio alle testimonianze di due persone credenti che hanno fatto il percorso di transizione e di un sacerdote ex cattolico che attualmente ha un compagno.

SALUTI ISTITUZIONALI:

-Martino Tamburrano, Presidente della Provincia di Taranto

- Barbara Gambillara, Consigliera di Parità della Provincia di Taranto

- Antonio Cerbino, Assessore Associazionismo e Cultura del Comune di Massafra Modera il convegno la Dott.ssa Antonella Palmitesta, Psicologa, Psicosessuologa, Presidente Nazionale N.U.D.I. - Nessuno Uguale Diversi Insieme - Associazione Nazionale Psicologi per il benessere LGBTIQ

QUESTO IL PROGRAMMA:

 

Gli altri relatori interverranno circa le loro personali esperienze in relazione a identità sessuale e fede.

ASSOCIAZIONI ORGANIZZATRICI:

N.U. .I - Nessuno Uguali Diversi Insieme. Associazione Nazionale Psicologi per il benessere LGBTIQ.

TGenus - Associazione di volontariato per la tutela dei diritti delle persone transessuali e transegender.


 

 

 

 

 

Il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo ha emanato un bando per selezionare la “Capitale Italiana della Cultura”. "Nel corso dell’odierno consiglio comunale di Taranto ho presentato un ordine del giorno affinché il sindaco si adoperi per presentare domanda di candidatura della nostra città. A mio parere, infatti, abbiamo tutte le carte in regola per fare di Taranto la Capitale Italiana della Cultura".

La proposta è targata Piero Bitetti, presidente del Consiglio comunale e consigliere provinciale, il quale spiega come il documento presentato in Consiglio comunale – che non è stato votato poiché ad un certo punto è venuto a mancare il numero legale - possa diventare "un punto di riferimento per avviare il procedimento amministrativo e perfezionare quanto prima la proposta di candidatura.  Il bando ministeriale in questione, sottolinea Bitetti - si pone diverse finalità: innanzitutto si intende far recepire in maniera sempre più diffusa il valore della cultura quale fattore strategico per favorire la coesione sociale e imprimere una svolta decisiva allo sviluppo economico e al benessere individuale e collettivo. L’impulso a tradurre in iniziativa nazionale l’iniziativa europea stabilita con la Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1419/1999/CE del 25 maggio 1999 è derivato dal successo straordinario del processo di selezione della Capitale europea della cultura 2019, titolo che la Decisione 1622/2006/CE del 24 ottobre 2006 aveva attribuito ad una città italiana".

Com’è noto, il processo di selezione, durato due anni, è stato caratterizzato da una vastissima partecipazione di città ed un elevato livello di consapevolezza e di maturità civica. È dunque questa straordinaria vocazione delle città italiane che, con apposita norma, si è ritenuto necessario sostenere e valorizzare attraverso il riconoscimento annuale di “Capitale Italiana della Cultura”. Le città che intendono candidarsi proporranno, tra i diversi obiettivi da raggiungere, quello di valorizzare al meglio i beni culturali e il patrimonio paesaggistico, migliorando nel contempo la qualità dei servizi offerti ai turisti. Tra gli obiettivi da perseguire figura anche quello di favorire processi di rigenerazione e riqualificazione urbana.

"Di qui la mia iniziativa di candidare Taranto a “Capitale Italiana della Cultura”, titolo che viene conferito per un anno; le città interessate per gli anni 2016 e 2017 devono presentare domanda  di candidatura entro il 31 marzo 2015. Dobbiamo quindi far presto. Mi auguro, considerato il prestigio di questo importante riconoscimento, - conclude Bitetti - che la mia proposta venga accolta e sostenuta non solo dai rappresentanti istituzionali ionici ma anche dalle associazioni culturali e dal mondo imprenditoriale". 

“Crediamo fermamente di aver avuto un privilegio rispetto alle altre classi, ed è la presenza di Cristiano che proprio con la sua unicità, la sua sensibilità ed il suo modo di fare ci ha fatto capire che, laddove esiste un gruppo, deve esserci anche la compattezza e l’aiuto verso gli altri, in modo particolare quando questi “altri” possono aver bisogno non solo del sostegno di un docente preposto al suo supporto, ma anche della preziosa collaborazione di un compagno che riesce a capirti e comprenderti…”: così è stato presentato dai compagni della Classe VP del Liceo “Aristosseno” Cristiano Coppola, lo studente al quale è stata assegnata questa mattina (martedì 3 marzo) il ventesimo “Premio Marco Motolese”.

Le straordinarie qualità umane di Cristiano Coppola, così come descritte dai suoi compagni di classe, lo hanno portato a ricevere il “Premio Marco Motolese”, una borsa di studio assegnata da venti anni a un alunno del Liceo “Aristosseno” di Taranto che frequentava Marco Motolese, studente prematuramente scomparso nel 1994 a soli 17 anni; il premio, in particolare, viene consegnato a un allievo che nella vita scolastica, oltre che per l’impegno nello studio, si sia distinto nella pratica di quei valori morali di amicizia e di solidarietà in cui eccelleva il compianto Marco Motolese.

 

La cerimonia di premiazione si è svolta stamane (martedì 3 marzo) nell’Aula Magna del Liceo “Aristosseno” di Taranto; la borsa di studio è stata consegnata a Cristiano Coppola dal Colonnello Salvatore Paiano, Comandante provinciale della Guardia di Finanza.

Sono intervenuti Salvatore Marzo, dirigente scolastico del Liceo “Aristosseno” e presidente della commissione giudicatrice del premio, la Vicaria ed organizzatrice della cerimonia, Tonia Torcello, Massimiliano Motolese, vice presidente della Commissione Giudicatrice e dell’Associazione Culturale “Marco Motolese”, Adriana Chirico in rappresentanza del Provveditorato agli studi di Taranto, e Don Carmine Agrusta che ha portato i saluti di S. E. l’ArcivescoVo Metropolita di Taranto, Monsignor Filippo Santoro, impegnato nella Settimana della Fede.

Quest’anno, inoltre, in occasione del ventennale della scomparsa di Marco Motolese, alla cerimonia di premiazione hanno partecipato i compagni della Classe IIL dell’anno scolastico 1993-94 che frequentava Marco Motolese nell’anno della sua scomparsa.

Dopo quattro lustri dal diploma, ormai genitori e professionisti, i “ragazzi di un tempo” si sono così ritrovati in questa occasione, tra l’altro erano presenti anche i professori della II L di allora, alcuni ormai in pensione ed altri ancora in servizio.

In occasione del ventennale del “Premio Marco Motolese” i genitori del compianto giovane, Edmondo e Carmem, hanno annunciato che, oltre alla borsa di studio al giovane Cristiano Coppola, la famiglia Motolese donerà alla classe VP la possibilità di una visita guidata a Matera di un giorno accompagnati da un professore: un giorno lieto per festeggiare tutti insieme Cristiano e comprendendo come l’amicizia e la solidarietà possano donarci serenità e far divenire i nostri giovani migliori.

La cerimonia si è conclusa con le commosse parole di Massimiliano Motolese, fratello di Marco, che sottolineato come «oggi Marco avrebbe compiuto trentotto anni e, da ormai venti anni, la nostra famiglia consegna la borsa di studio nel giorno del suo compleanno per onorare la sua memoria. La nostalgia di Marco diviene sempre più intensa e gli anni trascorsi paiono si siano fermati nel passato nella vita trascorsa con i suoi amici, la sua famiglia, la sua compagna di classe alla quale era affettivamente legato».

 

“Quello approvato è un decreto a senso unico, schiacciato sulle esigenze della produzione, invece che sulla necessità di protezione della salute e dell’ambiente”. Ad affermarlo sono Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente, Francesco Tarantini, presidente regionale dell’associazione, e Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto.

Seguiremo - aggiungono - nelle prossime settimane l’effettivo inserimento in altro provvedimento legislativo di norme che consentano il potenziamento degli organici di ARPA Puglia e  l’ arrivo dei fondi sequestrati dalla magistratura milanese e vincolati all’attuazione delle prescrizioni AIA; la dotazione finanziaria assegnata al Commissario rende comunque possibile cominciare a mettervi mano, senza attendere. Ma, viste le premesse, - sottolineano con forza Ciafani, Tarantini e Franco - fin da ora manifestiamo quello che è più di un generico timore sull’effettivo rispetto dei tempi di attuazione del Piano Ambientale: dopo il settimo ci attendiamo l’ottavo decreto Ilva”.

Comunque, fanno notare i tre esponenti di Legambientge, nella conversione in legge dell’ultimo decreto Ilva hanno trovato "parziale accoglimento alcune delle osservazioni e proposte presentate da Legambiente. Innanzitutto, - spiegano - è stata completamente modificata la norma con cui si dispone l’utilizzo delle somme sottoposte a sequestro penale ai fini della realizzazione del Piano ambientale. I cambiamenti apportati, salvo sorprese, dovrebbero rendere disponibili per l’attuazione delle prescrizioni Aia 1 miliardo e novecento milioni di euro. A queste disponibilità vanno aggiunti 150 milioni provenienti da Fintecna e 400 milioni di finanziamenti che dovrebbero essere erogati dalla Cassa Depositi e Prestiti con garanzia dello Stato. Al Commissario vengono quindi messe a disposizione, come chiedevamo, risorse certe aggiuntive con cui può da subito cominciare ad effettuare gli interventi previsti dal Piano Ambientale. Nel decreto, poi, - prosege Legambiente nella sua disamina - è stata introdotta una esplicita indicazione dei tempi di ultimazione del Piano Ambientale, coincidente con la scadenza del 4 agosto 2016, già prevista dal Decreto Legge n.. 61 del 2013. Anche questa era stata una nostra esplicita richiesta considerato che l’indeterminatezza dei tempi di attuazione degli interventi previsti dall’Aia rendeva del tutto inaccettabile l’esclusione della punibilità del Commissario e dei suoi delegati per le condotte poste in essere in attuazione del Piano. Accolta anche la richiesta che il ministro dell'Ambiente presenti alle  Camere una relazione  sull’attuazione dell’Aia  e sulle risultanze dei  controlli  ambientali effettuati, ma con cadenza semestrale invece che trimestrale come da noi proposto".

Infine, attraverso l’indicazione che il Programma per la bonifica dell’ area di Taranto deve essere contenuto nel  Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) che andrà sottoscritto entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, "è stata data risposta positiva  alla nostra richiesta di fissare un termine ravvicinato per la predisposizione del Programma delle bonifiche".

Ma, accanto a questi elementi positivi, "dobbiamo purtroppo registrare che sono state ignorate le altre nostre proposte, tese a qualificare nel senso della protezione ambientale e sanitaria il decreto e a incrementare monitoraggio e controlli. Avevamo chiesto, per l’ennesima volta, che fosse adottata la  Valutazione del Danno Sanitario per lo stabilimento Ilva,  prodotta da Arpa Puglia, utilizzando criteri metodologici più protettivi per la salute dei cittadini di quelli stabiliti dal successivo decreto interministeriale.  Ma, anche questa volta, la nostra richiesta non è stata accolta. Avevamo chiesto - proseguono Ciafani, Tarantini e Franco - che il Piano Ambientale venisse attuato dal Commissario straordinario secondo le scadenze intermedie in esso stabilite e che  il Commissario comunicasse entro 30 giorni  le scadenze degli interventi che il Piano Ambientale rinvia a data successiva alla adozione del piano industriale(che continua a non esistere)Avevamo chiesto che il  Commissario  comunicasse entro 30 giorni la proposta di riesame del piano di monitoraggio e di controllo presente nell’Aia  così come previsto dal Decreto di emanazione del Piano Ambientale (DPCM 14 marzo 2014, articolo 2 comma 7). Ma nessuna di queste richieste è stata accolta: si lascia così totale discrezionalità al Commissario e non si rende esigibile da subito l’aggiornamento del piano di monitoraggio e controllo  previsto dall’Aia. A questi elementi, già gravi, - concludono - si aggiunge la scelta di non inserire direttamente nel decreto il potenziamento degli organici di Arpa Puglia (rinviati ad un successivo provvedimento) e, quindi,  di non potenziarne da subito l’attività di monitoraggio e controllo, in particolare del dipartimento di Taranto che ha un ruolo essenziale per il monitoraggio di tutte le autorizzazioni ambientali relative agli stabilimenti industriali presenti nel territorio jonico".

Una trentina di tarantini sugli spalti della Camera dei deputati ha silenziosamente testimoniato il dolore di una città”. Lo scrive il presidente di Peacelink Taranto, Alessandro Marescotti, commentando la conversione in legge del decreto Ilva. Peacelink ha diffuso volantini nei quali afferma che "l'Ilva non è in grado di restituire prestiti se non ha margini di utile. E’ una fabbrica che ha accumulato quasi tre miliardi di perdite dal sequestro degli impianti a oggi. E’ - aggiunge l'associazione ambientalista – una fabbrica destinata ad affondare sotto il peso della recessione e delle pesanti perdite mensili che accusa mese dopo mese”. In realtà, secondo Marescotti, “i favoleggiati due miliardi di euro della legge non sono disponibili. E’ puramente un’operazione virtuale, è una somma che lo Stato userà come garanzia per futuri 'pagherò".  La manovra – precisa l’ambientalista – "è finalizzata a garantire i creditori dell’Ilva, con le garanzie dello Stato. Ma è una garanzia di carta”. Si tratta, conclude Marescotti, di un ulteriore “appesantimento del maxi-debito Ilva che rischia di scaricarsi sulla fiscalità generale. L’unica scelta sensata è pertanto quella di utilizzare fondi europei per realizzare un progetto di salvataggio dei lavoratori Ilva con attività alternative che possano rilanciare l’economia della città, bonificandola e rendendola appetibile per investimenti sostenibili”.

 

 

 "In nome del popolo inquinato e ammalato , ingiustizia è fatta: la camera dei Deputati oggi ha convertito in legge il decreto su Ilva,il settimo in quasi tre anni, che condanna la popolazione  di Taranto a vivere con la diossina e con i veleni."  è quanto dichiara il co-portavoce nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. " Si continua a voler continuare a tenere in vita  un modello produttivo che a Taranto non è riparabibile essendo quello dell'Ilva un impianto vecchissimo, che produce un inquinamento,secondo gli studi dell'Istituto superiore di sanità, che ha provocato un aumento della mortalità infantile del +21% e del + 54% di malattie tumorali tra i bambini rispetto alla media." continua il leader dei Verdi.

" La legge approvata oggi è incostituzionale a partire dalla norma feudale che garantisce l'impunità penale ai commissari Ilva e perché sospende le leggi di tutela sanitaria e ambientale . Questo decreto serve - denuncia l'esponente ecologista- per garantire i crediti delle banche con i soldi dello Stato e quindi dei cittadini, mentre i tarantini continuano a morire nelle corsie degli ospedali. Ma al governo e al parlamento è sfuggita una cosa importante: su Ilva esiste un provvedimento dell'autorità giudiziaria di sequestro degli impianti e nel caso di sentenza di condanna definitiva per la legge quegli impianti saranno confiscati. Ecco perché sarebbe stato necessario da parte del governo e del parlamento avere più coraggio  nell'innovazione affinché si realizzasse quella conversione industriale come accaduto a Bilbao, realizzare le bonifiche quelle vere e non la farsa in corso perché il danno ambientale provocato è di 8 miliardi di euro. Oggi invece il parlamento ha  condannato Taranto a morire nella diossina. ", conclude Bonelli.

“L'obiettivo è il risanamento. Ma anche riconciliare la produzione con l'ambiente e la salute. Il provvedimento approvato dal parlamento indica la strada per questo lo accogliamo con ragionevole fiducia”.

Michele Pelillo, vicepresidente della commissione Finanze della Camera dei deputati, commenta positivamente quanto avvenuto oggi alla Camera quando i deputati sono stati chiamati a convertire in legge il settimo decreto Ilva (284 voti a favore, 126 contro: M5S, Sel e Lega Nord,  50 astenuti: Fdi e Fi). 

"Il decreto Ilva-Taranto (n.1 del 5 gennaio 2015) - aggiunge il deputato tarantino - risponde ad una serie di problematiche urgenti, di natura ambientale, industriale, sociale, sanitaria ed economica. Accogliamo questo provvedimento con ragionevole fiducia: il presidente Renzi e il suo governo accettano fino in fondo la sfida, “ci mettono la faccia”, per vincere la scommessa che, se vinta, può diventare una conquista emblematica: porre in equilibrio il diritto al lavoro e il diritto alla salute nella fabbrica più grande d'Italia, che è anche il centro siderurgico più grande d'Europa. L'Ilva e Taranto, dopo cinquant'anni di disattenzioni e colpevoli omissioni, - prosegue Pelillo - sono da tre anni stabilmente nell'agenda nazionale; ma il decreto che abbiamo oggi convertito in legge segna un cambio di passo. Avremmo potuto scegliere, infatti, la strada più facile: abbandonare la fabbrica, l'emergenza ambientale e i lavoratori al loro destino; abbiamo scelto, invece, la strada più difficile, quella del risanamento. Il nostro obiettivo è riconciliare la produzione con l'ambiente e la salute, i lavoratori con i cittadini”.

E sul fatto che, in meno di tre anni, la questione Ilva è approdata per la settima volta in Parlamento, Pelillo spiega come si sia trattato di un percorso legislativo la cui lunghezza e difficoltà "sono in parte giustificate dalla complessità della vicenda, della quale il governo e il Parlamento si sono fatti carico. Un iter che, probabilmente, neanche oggi si può ritenere concluso, anche se questo passaggio, lo diciamo senza trionfalismi, è accreditato da più parti come quello decisivo per orientare la questione nella direzione più giusta. Questo provvedimento - conclude - potrà indicare la strada per perseguire gli obiettivi indicati”.

Nell'aula magna dell'I.I.S.S. ARCHIMEDE, Plesso Costa in Via Lago di Misurina 22, il 5 marzo 2015 alle ore 10,30 avrà luogo un incontro formativo  a cura della Guardia di Finanza su una interessante tematica: Educazione alla legalità economica.

L'incontro mira alla diffusione del concetto di sicurezza economica e finanziaria e del messaggio della convenienza della legalità economica finanziaria, al fine di stimolare nei giovani una maggiore consapevolezza del ruolo rivestito dal Corpo della Guardia di Finanza.

Saranno trattati i seguenti temi: gli illeciti fiscali, le falsificazioni, la contraffazione, le violazioni dei diritti d'autore, l'uso e lo spaccio delle sostanze stupefacenti.

Sono previsti gli interventi del Col. Salvatore PAIANO, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza - Taranto, del dott. Giuseppe SILIPO, Dirigente Ufficio XI - Ambito territoriale Provincia di Taranto, del Cap. Antonio PARADISO, Capo Ufficio Comando Provinciale della Guardia di Finanza. I lavori saranno coordinati dal dirigente scolastico, dott.ssa prof.ssa Pasqua VECCHIONE.


 

"Zelig Show" scalda i motori e la macchina organizzativa è ormai lanciata verso l'evento che si svolgerà al Palamazzola di Taranto il prossino 18 aprile. Intanto, giovedì 5 marzo alle ore 10 a Palazzo Pantaleo,  si svolgerà la conferenza stampa di presentazione. L’iniziativa, che si avvale del patrocinio del Comune di Taranto, assessorato allo Spettacolo, sarà presentata ai giornalisti dall’assessore allo Spettacolo Vincenza Vozza, da Giuseppe Fornaro, tarantino che da anni si occupa di management e produzioni artistiche su territorio nazionale,da Renato Forte, noto operatore culturale, da Roberto Conversano, Dirigente Responsabile del Cus Jonico Taranto Basket società che gestisce il Palamazzola, dal dott. Eustachio Leone, Presidente AIPD - Associazione italiana Persone Down, a cui gli organizzatori hanno destinato un incontro con gli Artisti prima dello spettacolo che abbia come finalità lo sviluppo e l’autonomia delle persone Down anche nel teatro.                              

"Spinti inoltre dal desiderio di promuovere la  cultura e la pratica della solidarietà- si legge in una nota stampa- gli stessi organizzatori hanno riservato alle persone Down i necessari biglietti d’ingresso omaggio.   Nel corso dell’incontro con i giornalisti saranno illustrate anche altre novità. E' certo che il cast si arricchirà di altri ospiti e protagonisti.                                                                                                                         

Una serata, quella del 18 aprile prossimo che si preannuncia di alto gradimento e all’insegna della sana risata. La Società Bananas, che cura i diritti e l’immagine della trasmissione di Canale 5, propone  infatti in tournèe, direttamente dalla televisione ai migliori palchi d’Italia, alcuni tra i comici che hanno fatto  di Zelig la trasmissione che passerà alla storia per la sua longevità e per i suoi record di ascolti.                     La performance- prosegue la nota- è stata definita una vera e propria “Arma di distrAzione di massa” con un cast artistico di primissimo livello che si fregia dei nomi più conosciuti, protagonisti di tante trasmissioni televisive. Una banda di comici che rappresenta lo spirito e l’energia che da sempre Zelig trasmette in televisione". 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                               

Introdotto dalla Dirigente scolastica Anna Settanni,  il prossimo 14 marzo alle ore 10.00 sarà a Taranto nell'Istituto comprensivo Vittorio Alfieri in Corso Italia 159, il giornalista Pino Aprile. Lo scrittore presenterà il suo ultimo lavoro "Terroni ndernescional". L'iniziativa rientra nell'ambito degli incontri con l'autore che la Preside Settanni ha messo in cantiere per i prossimi mesi, un primo e prezioso contributo per dare un segnale ad una Città - diciamo noi - che ha necessità di uno scatto d'orgoglio.

Nei giorni scorsi presso il Centro culturale Arte e Fantasia in Talsano si e` svolto un interessantissimo incontro con lo studioso Alberto Di Scanio avendo come tema "La Gioconda decifrata". Probabilmente il quadro piu' studiato, analizzato e discusso di tutti i tempi, una vera icona della pittura, figura ambigua ironica e sensuale.

Lo studioso ha messo in evidenza i vari paradossi e le incongruenze pittoriche del quadro alcuni già conosciuti, ma ciò che più  conta sono i gradi d' ombra difficilmente visibili che servono a svelare e stimolare l'incanto dell'intelligenza vera. Il dipinto nel suo complesso e' un testamento non solo pittorico ma dell' anima e del pensiero del grande genio del rinascimento.

Ha concluso i lavori della serata il sociologo il dott. Arsilio Quatraro.

 

 
 

 

 
 
 
 
 
 
 
 

Nella foto Alberto Di Scanio

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