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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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Oltre settanta tra imprese e professionisti hanno partecipato al seminario “Investire alle Canarie. Opportunità, vantaggi, agevolazioni e incentivi”, svoltosi nella sala Monfredi della Cittadella delle imprese.

L’arcipelago spagnolo, situato nel cuore dell’Atlantico, a circa 150 km dal Marocco, offre una serie di agevolazioni agli investitori stranieri grazie alla presenza di due zone franche (Gran Canarie e Tenerife) e della Zona Especial Canaria (Zec) a ridotta fiscalità.

“La Camera di commercio di Taranto– ha spiegato il presidente Luigi Sportelli aprendo i lavori – ha siglato un protocollo d’intesa con la Camara Ufficiale di Commercio di Santa Cruz di Tenerife in virtù del quale si è instaurato un vero e proprio canale di collaborazione tra la provincia di Taranto e le isole Canarie. Un’opportunità per le nostre imprese che intendono svolgere attività all’estero, ma anche un’occasione per creare scambi e far conoscere il nostro territorio”.

Al termine del seminario, infatti, si è svolta una degustazione di vino, olio e altri prodotti agroalimentari della nostra provincia, offerti da alcune imprese locali.

Nell’isola di Tenerife risiedono oltre 60mila italiani su un totale di 100mila presenti sull’intero arcipelago. Una comunità numerosa ed importante come ha sottolineato l’avvocato Vincenzo Brudaglio che “non guarda soltanto ai vantaggi fiscali, ma anche alla felice posizione geografica, al clima mite tutto l’anno, all’ottima rete di collegamenti che ne fa un vero  hub internazionale”.

La dottoressa Carmen Sosa, direttrice della Proexca, l’agenzia che promuove gli investimenti nell’area, ha ricordato che “il regime economico e fiscale della Canarie è il più vantaggioso dell’Unione europea. Non si tratta di un paradiso fiscale, ma di un regime autorizzato dall’Ue in cui vige la massima trasparenza. Attualmente, inoltre, stiamo lavorando ad un progetto per sviluppare le Canarie come hub sull’Africa occidentale ed anche questa può diventare un’opportunità per le imprese italiane”.

Numerose le agevolazioni offerte dalla Zec (Zona especial Canaria). “La più importante è l’aliquota al 4% dell’imposta sulle società – ha spiegato la dottoressa Olga Martin Pascual (Zec Tenerife). Sono previste, inoltre, l’esenzione dall’Iva e una serie di esenzioni sulle imposte patrimoniali”.

Il dottor Federico Pesiri (Tax Advisor Studio Pesiri & Partner srl) ha illustrato le varie forme societarie presenti alle Canarie e le analogie con il diritto italiano. Entrambi, infatti, traggono origine comune dal diritto Romano.

L’ A.I.FI.(Associazione Italiana Fisioterapisti) di Puglia si congratula con il dott. Cosimo Losorbo, fisioterapista presso l’ ambulatorio di fisioterapia dell’ospedale Umberto I di Mottola - Distretto Socio Sanitario 2  ASL TA, che è stato eletto componente RSU dell’ASL di Taranto alle elezioni delle RSU appena svoltesi.

Losorbo, candidato nella lista della CISL FP, è l’unico fisioterapista eletto. Laureato in Scienze Riabilitative presso l’Università di Ancona, ha già le idee chiare sui suoi obiettivi: “Quello che mi attende – afferma -  è un percorso fatto di proposte innovative sull’organizzazione del lavoro, sulla valorizzazione delle competenze, sul riconoscimento delle professionalità, ma soprattutto di nuove forme di ascolto, presenza e tutela degli operatori. In questo triennio c’è molto da fare per rilanciare la dignità e il valore del lavoro pubblico e credo di avere le capacità, l’energia e l’entusiasmo per riuscirci. Tutto ciò credo potrà realizzarsi solo dimostrando la massima disponibilità a collaborare e lavorare in simbiosi con il management aziendale di recente insediatosi,con i Dirigenti di Area Riabilitativa e Infermieristica e con i colleghi fisioterapisti,logopedisti, infermieri e tutti gli operatori delle professioni sanitarie. Il fine naturalmente e’ cercare di migliorare e offrire un servizio di qualità al cittadino/utente”.

“Queste elezione è particolarmente significativa – afferma il presidente regionale A.I.FI., Eugenio D’Amato -. Credo che il percorso intrapreso sia quello giusto, nel senso che attraverso questa elezione si garantisce innanzitutto la presenza dei fisioterapisti all’interno degli organismi rappresentativi degli operatori sanitari, ma anche la giusta attenzione all’importanza della riabilitazione per la tutela dello stato di benessere dei cittadini”.  

“Denunciare per tornare ad amare”, è stato questo il tema della conferenza stampa svoltasi nei giorni scorsi nella sede Aci di Taranto. Un incontro fortemente voluto dall’associazione Taranto Turismo e da Made in Taranto, con il sostegno di Aci Taranto e Codacons Taranto. Un incontro per fissare un sodalizio che tuteli l’immagine di Taranto contro coloro che, pur di fare i propri interessi, la infangano ai quattro venti.

“La cittadinanza costituisce una risorsa e un’attrattiva per i visitatori. Il turista basa una parte della sua esperienza proprio sul contatto umano. E’ impossibile far crescere il turismo laddove non esiste una disponibilità o flessibilità da parte dei residenti – ha affermato Irene Lamanna, presidente ATT -. La volontà di accoglienza deve essere un sentimento diffuso, sia da parte di coloro che lavorano direttamente nel turismo, sia da parte di quelli che non si sentono coinvolti in prima persona, ma che spesso si è visto lo sono oggettivamente. Il nostro territorio è martoriato, da politicanti e non che pur di balzare agli onori delle cronache preferiscono raccontare il negativo (che ovviamente fa più notizia). Dobbiamo fissare bene nelle nostre menti e nei nostri discorsi che il problema non è Taranto, il problema è stata l’industria a Taranto come in tutto il mondo. Ora si sta affondando. E’ vero è necessario mantenere alta la guardia, ma basta con il vanificare il lavoro di ogni impresa gettando inutilmente fango sulla città. Taranto non c’entra nulla, non ha fatto nulla, è una vittima dei politici e dell’industria e di tutti coloro che, non riuscendo ad realizzare un proprio progetto di vita, spendono il loro tempo ad utilizzare il nome della nostra città per ingiuriarla”.

Secondo Gianluca Lomastro, presidente di Made in Taranto, invece, “dovremmo passare il tempo a capire come rilanciare la città, dal punto di vista turistico e commerciale, ma anche da quello dell’inclusione sociale, dati i numerosi soggetti che vivono ai margini della società. Non certo per colpa loro, piuttosto per la nostra incapacità di aver generato opportunità concrete, ma solo annunci, parole, promesse – ha aggiunto Gianluca Lomastro -. E’ il momento di fermarsi e ripartire con azioni, idee e proposte congiunte ed individuando gli elementi che frenano questa possibilità. C’è gente che ha fatto della denigrazione un mestiere. Perché criticare è più facile che fare. Ma ora basta. Parlar male della nostra città ai quattro venti non ci aiuta. I panni sporchi vanno lavati in casa, con forza e determinazione. Come con Taranto Turismo, ogni giorno noi di Made in Taranto™, insieme ad altre associazioni, proponiamo idee, soluzioni, approcci possibili. Dire che stiamo attraversando una fase delicata è dire un eufemismo. I problemi di Taranto sono noti e non c'è bisogno di continuare a piangersi addosso o di lanciare anatemi contro questo o quell'altro politico. E' tempo di tornare ad affrontare di petto le cronicità dei drammi che ci affliggono e ad individuare soluzioni immediate ai problemi più seri come disoccupazione, inquinamento, chiusure di negozi e aziende. Il cambiamento è il prodotto di persone unite nel progettare insieme un futuro migliore per tutti con le risorse presenti sul territorio. Come tutti i progetti, bisogna crederci, farne parte e impegnarsi in prima persona per portarli a termine”.

“Come Aci ci impegniamo da sempre nella tutela del territorio e ora più che mai sosteniamo la battaglia di chi si rimbocca le maniche ogni giorno per promuovere Taranto e il turismo – ha affermato Pino Lessa, direttore Aci Taranto -. Non trovo giusto che ci sia gente che invece si impegni per la distruzione della propria città, facendolo inoltre in maniera plateale. Dovremmo lasciare gli interessi personali, unirci insieme e combattere per il bene comune”.

A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa fare? La risposta arriva forte e decisa. “Denunciare chi parla male della città - continua Lamanna -. E’ plausibile condannare l’industria, ma non diffamare il buon nome della città e dei cittadini e di tutto ciò che la natura ci ha voluto donare-. E’ giusto preservare il lavoro di commercianti e imprenditori che ogni giorno si mettono in gioco ed investono le proprie risorse umane ed economiche per dare lustro alla nostra città.  E allora l’invito è quello di stare attenti e vigilare “sull’ingordo” che abbiamo a fianco. E se una propaganda deve esserci, deve avere un aspetto positivo: c’è una nuova attrazione turistica nella nostra città, l’ospitalità. Denunciamo dunque alla Procura della Repubblica chi diffama ingiustamente il nome di Taranto”.

“Denunciare è importante, perché solo attraverso la denuncia si sono scoperte tante cose. Però è necessario parlare anche di riconversione – ha concluso l’avvocato Luca Piccione, Codacons Taranto -. Il turismo ha un ruolo fondamentale per la rinascita di Taranto, anche e soprattutto in un momento di crisi come questo. La crisi può essere vista come un’opportunità e dobbiamo sensibilizzare l’amministrazione a rimboccarsi le maniche e guardare a tutte le opportunità non ancora sfruttate. Inoltre sono d’accordo con l’ATT e Made in Taranto  che non si può, quando si parla di Taranto, identificarla solo come industria ed inquinamento. Bisogna uscire da questo vicolo cieco e per farlo è necessaria una riqualificazione e il turismo è un’arma importante”.

Alla conferenza era presenti inoltre Giovanni Sebastio, vicepresidente Aci Taranto, che ha sottolineato l’importanza del sostegno dell’Aci verso la città per scoprire le sue bellezze e farle scoprire anche ai turisti invogliandoli a venire nel nostro terrirorio.

 

 

 

 

 La città di Taranto lavora per il titolo di capitale Italiana a della Cultura 2016 e 2017. A tal proposito, il sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, sulla base dell’atto deliberativo n° 31 del Consiglio comunale dello scorso 19 marzo è stato appositamente incaricato dalla massima assise cittadina a coordinare le attività per partecipare al bando del Mibact.

Per questo motivo il sindaco Stefàno ha convocato, per lunedì 30 marzo alle ore 17 a Palazzo di città, le rappresentative del mondo dell’associazionismo culturale e del volontariato che vorranno offrire il loro contributo ed inserirsi nel percorso di partecipazione attiva e condivisa. I contributi saranno accuratamente vagliati e selezionati per definire il primo step dell’iter previsto dal Mibact.

"Ritengo fondamentale – commenta il sindaco - per l’elaborazione di questa proposta progettuale il coinvolgimento e la partecipazione cittadina ed auspico che i contributi che raccoglieremo siano coerenti con le linee strategiche dell’Amministrazione comunale e si pongano su un percorso che mette al centro la cultura per elaborare una pianificazione strategica e una progettazione integrata orientata alla valorizzazione del patrimonio già esistente, all’incremento turistico e allo sviluppo dell’economia locale."

A tal proposito collegandosi al sito www.tarantocapitaledellecultura.it è possibile inviare contributi e proposte per la redazione del progetto di candidatura.

Approvato dal Consiglio d᾿Amministrazione della BCC San Marzano di San Giuseppe, il Bilancio d᾿Esercizio 2014 che conferma come anche nell᾿ultimo anno l᾿Istituto di credito pugliese sia stato importante punto di riferimento per la propria area d᾿appartenenza. Nel dettaglio, la raccolta diretta si è attestata a 484 milioni con un incremento del 4,12% sull’anno precedente. In lieve flessione gli impieghi (-5,7%), che raggiungono quota 201 milioni. L᾿utile d᾿esercizio evidenzia un avanzo d᾿amministrazione di 2,5 milioni di euro. Sebbene in calo (-46,35%) rispetto allo scorso anno, consentirà un’adeguata ulteriore capitalizzazione, in linea con gli obiettivi della Banca, dato l’attuale contesto economico.

Contestualmente, prosegue il rafforzamento della Banca con un patrimonio netto che si attesta a 41,5 milioni di euro, con un incremento del 9,07% sul 2013, realizzato grazie all’accantonamento a fondi indivisibili degli utili e all’incremento e irrobustimento della base sociale.

Il Presidente Francesco Cavallo, giudica positivamente i risultati conseguiti: «Sono il segno del continuo impegno della Banca per sostenere le famiglie e le imprese e per contrastare le difficoltà economiche che sta vivendo il territorio su cui insiste l’Istituto».

Il Direttore Generale, Emanuele di Palma, ribadisce come il conto economico sia stato anche per questo 2014 di ottima soddisfazione: «Segno che le politiche imprenditoriali seguite sono state adeguate alla situazione socio economica del territorio e della clientela». Il Direttore sottolinea inoltre l’accresciuta qualità del conto economico del 2014, grazie al miglioramento del grado di copertura dei crediti problematici: «Anche nel 2015, prosegue il consolidamento patrimoniale dell’Istituto con la prospettiva di aumentare la quota di mercato sviluppata nella zona di competenza».

 

Si è svolta presso la sala Socrate della direzione generale, invitati i Caf, la riunione per valutare l’adesione alla convenzione, a costo zero, del “Servizio di assistenza e raccolta delle istanze dei cittadini e rilascio certificati di esenzione, per motivi di reddito, relativi al pagamento della quota di partecipazione alla spesa sanitaria”. Alla riunione erano presenti i responsabili di Acli, Labor, Srl, Tfdc, Italia, Confartigianato, Acai, Sicurezza fiscale, Caf 50 & Più, Caaf.

La riunione è stata presieduta dalla dr.ssa Silvana Melli, delegata dal direttore generale, la quale ha rappresentato la criticità di una scadenza ormai rinomata, ribadendo che la convenzione è a costo zero per l’Asl e per i cittadini i quali si rivolgeranno ai Caf aderenti per presentare le istanze al rilascio del certificato di esenzione. I Caf saranno muniti di password per l’accesso al “Sistema TS” sul quale si potranno inserire i dati necessari al rilascio dell’esenzione ticket per reddito. Tale procedura, immediatamente esecutiva, avrà validità di un anno e potrà essere estesa, alle medesime condizioni, ai Caf ed  intermediari  entrate che ne facciano richiesta.

Le esenzioni per motivi diversi dal reddito continuano ad essere valide, se ne può usufruire senza nessun adempimento aggiuntivo. Gli assistiti che hanno diritto all’esenzione sono inseriti automaticamente nelle liste degli esenti fornita dal sistema Tessera sanitaria del ministero dell’Economia e delle Finanze ai medici di Medicina generale e Pediatri di libera scelta. Al momento della prescrizione il medico verifica la presenza nell’elenco e riporta il relativo codice di esenzione sulla ricetta. Solo se non si è inclusi negli elenchi, ma si ritiene di avere diritto all’esenzione, occorrerà recarsi presso il Caf aderente negli orari stabiliti per la presentazione delle autocertificazioni.

CHI HA DIRITTO ALL’ESENZIONE:

Assistiti di età inferiore a 6 anni e superiore ai 65 appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo non superiore a 36.151,98€ (E01); disoccupati e loro familiari a carico appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito inferiore a 8.263,31€ incrementato fino a 11.362,05€ in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 per ogni figlio a carico (E02); titolari di pensione sociale e loro familiari a carico (E03); titolari di pensione minima di età superiore a 60 anni e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito inferiore a 8.263,31€ incrementato fino a 11.362,05€ in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 per ogni figlio a carico (E04); assistiti appartenenti a nuclei familiari con un reddito complessivo annuo fino a 18.000,00 (E94); assistiti appartenenti a nuclei familiari con un reddito complessivo annuo fino a 23.000,00 (E96); assistiti di età superiore a 65 anni, appartenenti a nuclei familiari con un reddito complessivo annuo non superiore a 36.151,98 (E95).

Non sono previste scadenze per il rilascio dei certificati di esenzione, ragion per cui è inutile recarsi con urgenza agli sportelli in prossimità della scadenza.

Da lunedì prossimo, 30 marzo, a Taranto cento persone con figli minori a carico, famiglie a rischio di esclusione sociale che vivono condizioni di disagio, vivranno una concreta esperienza lavorativa che, oltre a sostenerne il reddito, contribuirà alla loro inclusione sociale. Con i servizi svolti dai primi 25 beneficiari, infatti, da lunedì entra nella fase operativa il progetto di “Servizio Civico”, affidato alla associazione di volontariato Social Point dalla Direzione dei Servizi Sociali del Comune di Taranto con avviso pubblico, come previsto dal Piano di Zona.

Per un anno il progetto di “Servizio civico” vedrà impegnate cento persone che, ogni tre mesi, si avvicenderanno in gruppi di venticinque; i beneficiari si trovano in situazioni di disagio familiare e relazionale, accentuate dalla crisi finanziaria ed occupazionale particolarmente pesante a Taranto e dalla mancanza di prospettive che favoriscano l’autodeterminazione della persona.

Il progetto di “Servizio Civile” per la loro inclusione sociale, più in generale, si inserisce nel contesto di riferimento per cogliere i bisogni di sussidiarietà e per contrastare il rischio di esclusione sociale che incombe sui tarantini esclusi dal mondo del lavoro, persone che ambiscono ad avere una vita dignitosa, insieme ai loro figli minori, e che chiedono un sostegno economico all’ente locale.

Il progetto, inoltre, tende ad ottimizzare la rete dei servizi a favore dei cittadini di Taranto, in particolare per colmare ritardi, limiti e carenze nei servizi pubblici riscontrati nel corso dell’attuazione dei due progetti sperimentali di Servizio Civico realizzati negli ultimi tre anni dalla stessa associazione di volontariato Social Point.

I beneficiari del progetto di “Servizio civico”, infatti, di concerto con la Direzione Servizi Sociali, potranno essere impiegati nella custodia e/o vigilanza di strutture pubbliche, nella pulizia dei luoghi pubblici e nella cura del verde “pubblico”, anche con attività di giardinaggio e rimozione dell’erba infestante, in particolare di cordolature dei marciapiedi, aree attrezzate con giochi per bambini, piste ciclabili, strutture sportive, immobili comunali, anche nelle aree di pertinenza delle scuole e di asili comunali.

Su indicazione della Direzione Servizi Sociali, inoltre, potranno essere utilizzati a supporto nella manifestazione estiva “L’isola che vogliamo” dell’Amministrazione comunale, nell’ambito delle iniziative di prima accoglienza di profughi presso strutture pubbliche e, infine, in attività di Protezione Civile, prevenzione e soccorso in caso di calamità e di emergenza di carattere ambientale.

Il progetto di “Servizio Civile” diffonderà le Best Practices che sono insite nello spirito solidaristico di inclusione sociale del progetto: motivazione, integrazione, flessibilità, tolleranza, correttezza e sobrietà dei prestatori all’interno dei Team Operativi sono gli elementi irrinunciabili delle Buone Pratiche e, infatti, eventuali comportamenti non compatibili con lo spirito sociale del progetto saranno monitorati e gestiti con l’esempio, la sensibilizzazione, la comprensione, l’ascolto, l’affermazione del rispetto delle regole.

 

 

LO DICHIARA BIAGIO PROVENZALE (nella foto), SEGRETARIO PROVINCIALE TRASPORTOUNITO FIAP 

 

Non c’è più tempo per l’indotto del porto con i suoi autotrasportatori. L’abituale “giro” di tavoli, che vede impegnati istituzioni locali e Governo nell’affannosa risoluzione del rinnovo della CIG per i lavoratori, porta al dimenticatoio le richieste avanzate già dalla fine dello scorso anno dalle aziende di trasporto tarantine e dai loro dipendenti, ferme al palo, perché dall’inizio dell’anno nello scalo ionico non arriva più neppure un container.

Trasportounito si schiera con tutte le aziende di trasporto che auspicano, in attesa del verdetto finale  che stabilirà se Evergreen continuerà a scalare a Taranto oppure no, un’accelerazione all’individuazione di soluzioni per il ripristino di una quota del traffico locale.

Dopo aver pagato a proprie spese i ritardi dovuti alla cantierizzazione di parte delle opere di ammodernamento dello scalo, le aziende – già vittime di una contesa milionaria degli appalti che ha trovato terreno fertile nei cavilli di una burocrazia antiquata e farraginosa - rischiano ora di essere ulteriormente danneggiate da un’eventuale “chiusura” anticipata con Tct, che le esporrebbe al rischio di nuovi contenziosi di carattere legale, con l’unico risultato di prolungarne l’agonia.

 

                                                                                                                      

Le fonti rinnovabili ricoprono un ruolo importante all’interno del sistema elettrico nazionale. Il numero degli impianti installati sul territorio pugliese continua a crescere. Si contano 39.841 unità, per una potenza complessiva di 5.115,6 megawatt. E’ quanto rileva il Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati del Gestore dei servizi energetici (GSE).

In particolare, sono stati installati quattro impianti idraulici, per una potenza di 1,6 megawatt; 467 impianti eolici, per una potenza di 2.265,6 megawatt; 39.318 impianti solari, per una potenza di 2.555 megawatt e 52 impianti di bioenergie, per una potenza di 293 megawatt. Riguardo alla produzione, gli impianti producono, complessivamente, 9.258 gigawatt, di cui quelli idraulici 4,9 gigawatt, quelli eolici 3.909,4 gigawatt; quelli solari 3.714,9 gigawatt; quelli di bioenergie 1.628,8 gigawatt. Più precisamente, la produzione di bio-energie è così suddivisa: 62,7 gigawatt da rifiuti urbani bio; 103,6 da biomasse; 105 da biogas; 1.357,5 da bioliquidi, per un totale di 1.628,8 gigawatt.

La potenza installata in Italia, a fine 2013, è di circa 50mila megawatt, in crescita rispetto all’anno precedente per l’istallazione di nuovi parchi eolici, di impianti alimentati con bioenergie e soprattutto di impianti fotovoltaici. La produzione rinnovabile ha segnato un record nel 2013, raggiungendo 112.008 gigawatt, il 21,5 per cento in più rispetto all’anno prima. «I dati elaborati dal nostro Centro studi – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – evidenziano come la Puglia sia all’avanguardia nello sfruttamento delle fonti rinnovabili. Il paradosso è che, a fronte di questa consistente produzione “verde”, le bollette dei cittadini e quelle delle imprese pugliesi continuano ad essere “in rosso”. Insomma – spiega il presidente – le ricadute per il pubblico di questo primato sono davvero molto scarse. È necessario garantire ai pugliesi la possibilità di beneficiare di questi risultati, che altrimenti rimarrebbero ad esclusivo vantaggio di singoli operatori. In questo – continua – un occhio di riguardo deve essere riservato alle aziende piccole e artigiane, la parte più consistente in Puglia, attraverso la previsione di specifici ncentivi di sostegno agli investimenti necessari per il miglioramento energetico dei propri siti produttivi, con tutto quel che ne deriverebbe tanto a livello di riduzione dei costi quanto a livello di efficientamento del ciclo produttivo. Come Confartigianato – conclude il presidente – siamo già impegnati a fondo affinché il conto energetico dei nostri associati possa essere sempre più sostenibile. Tramite i nostri Consorzi nazionali per l’acquisto di energia sul mercato libero consentiamo non soltanto agli imprenditori aderenti, ma anche alle loro famiglie, di usufruire di risparmi consistenti ed effettivi, immediatamente riscontrabili in bolletta».

Numero e potenza degli impianti a fonti rinnovabili
Idraulica Eolica Solare Bioenergie Totale
impianti MW impianti MW impianti MW impianti MW impianti MW
4 1,6 467 2.265,6 39.318 2.555 52 293 39.841 5.115,6
                   
                   
Produzione da fonti rinnovabili
Idraulica Eolica Solare Bioenergie Totale
GWh GWh GWh GWh GWh
4,9 3.909,4 3.714,9 1.628,8 9.258,0
                   
                   
Produzione da bio-energie
RU bio Altre biomasse Biogas Bio-liquidi Totale Bioenergie
GWh GWh GWh GWh GWh
62,7 103,6 105 1.357,5 1.628,8
                   
fonte: elaborazione Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati GSE  

 

La crisi colpisce tutto e tutti, riducendo anche la capacità di aiutare il prossimo! Questo è l’esito della tradizionale asta di beneficenza organizzata dall’associazione di volontariato “Il Ponte” Onlus che, per finanziare le proprie attività filantropiche, da ventuno anni organizza questa iniziativa in cui vengono “battuti all’asta” tantissimi oggetti di pregio ricevuti da privati e da aziende che così sostengono gli sforzi dei volontari per aiutare chi vive un disagio. Da ventisei anni, infatti, l’associazione si impegna per le famiglie bisognose tarantine, tra l’altro realizzando presso la propria sede un doposcuola per i loro bambini, e organizza diverse iniziative a favore dei detenuti della locale casa circondariale, anche per il loro futuro reinserimento.

Si è confermato il trend negativo che da alcuni anni, in particolare da quando la crisi economica sta colpendo il nostro Paese, vede ridursi progressivamente la somma che “Il Ponte” Onlus riesce a raccogliere con l’asta benefica: nella giornata di domenica 22 marzo sono stati raccolti circa 7.500 euro, mentre solo 5/6 anni addietro si superavano senza problemi i 10.000 euro.

Un'ulteriore conferma viene dai volontari de “Il Ponte” Onlus che hanno sottolineato come sia diminuito l’interesse dei tanti partecipanti all’asta per gli oggetti di maggiore valore, come le preziose penne da collezione o i mobili di antiquariato di gran pregio, rimasti infatti invenduti, mentre di contro sono stati “contesi” all’asta oggetti di valore notevolmente inferiore.

Eccezione è stato il lotto “La canzone della vita” che, comprendente due sculture lignee di Augusto Bruschi, è stato aggiudicato a 2.500 euro; come è ormai tradizione, anche quest’anno, infatti, il giudice Augusto Bruschi ha voluto sostenere “Il Ponte” Onlus donando un suo artistico manufatto da mettere all’asta, tra l’altro lo stesso ha anche curato la ricerca iconografica per il depliant e il manifesto della manifestazione, la cui grafica è stata curata da Andrea Indellicati.

La selezione delle opere pittoriche è stata invece curata da Antonio Rolla che le ha battute all’asta, tutte tranne il suo dipinto che è stato “affidato” a Carmen Galluzzo Motolese. Con la “supervisione” del notaio Angelina Latorraca, tutti gli altri oggetti sono stati battuti all’asta dal Colonnello Michele Sangirardi, dal giornalista Walter Baldacconi, dal performer Giovanni Guarino e dall’antiquario Ilaria Margherita dell’omonima Galleria Margherita.

Questi gli artisti che hanno donato una loro opera per l’asta di beneficenza de “Il Ponte” Onlus: Anna Amendolito, Erminio Biandolino, Egidio Bitonto, Elio Bruni, Augusto Bruschi, Oronzo Corigliano, Riccardo Palisi, Elio De Luca, Egidio Di Ponzio, Carmen Galluzzo, Giuseppe Lecce, Letizia Lisi, Oronzo Mastro, Fabio Pepe Pierri, Alfredo Pompilio, Rosaria Ragni, Antonio Rolla, Liz Sbarra, Camilla Tabò, Ernesto Treccani e Francesca Vivacqua.

 

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