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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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Lunedì, 27 Luglio 2015 20:21

Lecce/ seminario sulla parziale riforma fiscale

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Seminario di aggiornamento sulla parziale riforma del processo tributario, che l'avv. Maurizio Vullani terra' a Lecce sabato 10 ottobre 2015 presso il Patria Palace Hotel (ore 09.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00).

 

 

Lo evidenziano in una nota Mimma Annicchiarico di Casartigiani, Riccardo Caracuta del CLAAI e Leonardo Giangrande di Confcommercio Taranto 

   

 

 

 

I numeri del  corto circuito economico  che nel 2014  ha caratterizzato l’andamento economico dell’area di Taranto, diffusi nei giorni scorsi dalla Camera di commercio, non devono destare  sorpresa. Il dato statistico - elaborato dall’Istituto Tagliacarne – ha solo avvalorato una situazione economica ormai in caduta libera,  da tempo percepita  da imprenditori, professionisti ed osservatori vari. Allora perché sorprendersi? La situazione economica,  non di gran lunga migliore nella lettura statistica del  2013,   è il risultato di un percorso in discesa imboccato ormai da tempo e lasciato libero di franare verso il basso. Il problema è che da alcuni anni ormai  ci si ripromette di   invertire la rotta, di puntare su progettualità e strategie innovative,   e soprattutto di cambiare metodo,  ma poi  di fatto nulla  mai cambia. ‘Fare sistema’ è la parola d’ordine,   in un contesto economico che resiste a ‘fare sistema’.

La Camera di commercio - come ha dichiarato il presidente Luigi Sportelli- afferma di aver molto lavorato nell’anno passato per avviare un progetto comune tra i portatori di interessi del territorio; percorso che ha partorito la Agenzia di sviluppo, l’organismo che dovrebbe  lavorare per stimolare la ripresa economica. Dunque, il percorso di cura per uscire dalla crisi – secondo il presidente dell’Ente camerale-   starebbe tutto  nella collaborazione delle forze economiche e sociali, coinvolte nella  Agenzia di sviluppo. Ciò  detto, rimangono aperte alcune questioni.  

 Prima domanda: perché la presidenza della Camera di commercio  ha deciso di svuotare il ruolo e le funzioni del  Consiglio camerale, chiamato solo ed esclusivamente – pochissime volte all’anno-  a svolgere un’attività obbligatoria e strettamente necessaria come l’approvazione,  per alzata di mano, delle delibere camerali, come ad esempio  il bilancio?  

Seconda domanda: perché attendere quattro anni ed oltre per  costituire un’ Agenzia di sviluppo  a pochi mesi dalla scadenza di un mandato di presidenza della Camera di commercio che va al rinnovo degli organi  in un clima  di forte conflittualità tra le espressioni sindacali del mondo economico?

Terza domanda: la Camera di commercio di Taranto quale autorevolezza e quale competenze  ha espresso in questi anni, ben diversi dalla gestione Papalia/De Benedictis (che portò ai Patti territoriali ed alla collaborazione con la Provincia per la gestione della Conferenza Unitaria)   da poter avocare a se un ruolo così delicato?

Non si dimentichi  che proprio la  presidenza della Camera di commercio  all’indomani del rinnovo degli organi alla guida della Regione Puglia in un incontro con i neo Consiglieri regionali eletti ha valutato di tenere fuori da quel tavolo importanti organizzazioni rappresentative del mondo delle imprese. Assenza che è stata stigmatizzata dagli stessi Consiglieri, alcuni dei quali hanno pubblicamente preso le distanze dalla Agenzia di sviluppo.

Cinque anni persi

  • Per cinque lunghi anni abbiamo chiesto e richiesto veri percorsi di confronto finalizzati a costruire un ragionamento su quello che doveva essere il futuro dell’economia del territorio provinciale.
  • Per cinque lunghi anni abbiamo chiesto che la Camera di commercio fosse il luogo dove fosse riconosciuta la responsabilità e l’autorevolezza delle organizzazioni di rappresentanza delle imprese nel  confronto  con la politica, e che da questo confronto e dal concorso e la collaborazione attiva di tutte le parti potesse prendere avvio un ragionamento sullo sviluppo futuro dell’area di Taranto.
  • Per cinque lunghi anni abbiamo detto – restando inascoltati- che la storia sta per assegnare anche a Taranto un ruolo diverso da quello contrassegnato dalla egemonia di quella  cultura fordista - basata sul filo diretto  tra produzione, sindacati e finanza - attorno a cui è cresciuta l’economia locale.
  • Per cinque lunghi anni abbiamo detto che andava modificato alla base il sistema delle relazioni con la politica, le istituzioni e  lo Stato e che occorreva traguardare ad uno scenario  futuro non più Ilva- dipendente, ma   basato su un’ economia dello sviluppo sostenibile che mettesse al centro dell’impresa il corretto rapporto con l’ambiente.
  • Per cinque lunghi anni abbiamo gridato che il ruolo dell’economia di  terziario è essenziale nel nuovo corso che la storia sta per assegnare  a Taranto. L’agro-alimentare,  l’artigianato, l’economia del mare, il commercio, i  servizi , il turismo – in un tempo prossimo- dovranno guidare l’economia dello sviluppo sostenibile, puntando su i fattori della competitività:  innovazione, reti territoriali di imprese, collaborazione con il mondo della ricerca.  
  • Per cinque lunghi anni abbiamo chiesto che la Camera di commercio si attivasse per sbloccare Distripark e Agromed,  progetti che avrebbero potuto svolgere un ruolo  strategico per l’economia  del territorio. Se è vero che l’agroalimentare della provincia jonica  è stato il miglior settore in Puglia nel 2013, logica vorrebbe che tale  performance fosse supportata da una progettualità che garantisse la crescita del comparto.  Cosa si aspetta allora a  spendere i  10 milioni di euro disponibili per  Agromed, struttura alla cui presidenza vi è  Luigi Sportelli?    

Oggi che siamo ufficialmente – questa volta  lo dicono i dati - la città più povera della Puglia, ma che stanno per arrivare un bel po’ di risorse economiche, ecco che,  con molta naturale spregiudicatezza,  si afferma che Taranto deve trovare in se la forza per ‘risollevarsi dai vincoli della old economy e che deve trovare la forza per ragionare su un piano di sviluppo integrato nel quale le componenti pubbliche, economiche e sociali ritrovino l’equilibrio’.

Nelle settimane scorse è stata avviata, la fase di confronto in seno al Tavolo interistituzionale permanente per l’area di Taranto che entro novembre dovrebbe portare al Contratto Interistituzionale di Sviluppo. E’ importante per i comparti produttivi alternativi all’industria e per le imprese dei vari settori, sapere cosa si intenda fare per restituire le precondizioni ambientali necessarie alle produzioni agricole e del mare;  ugualmente non ci sembra emerga alcuna strategia finalizzata a conseguire uno sviluppo della  economia turistica. Si continua a parlare di rilancio industriale e di Ilva, ma non si prende in considerazione la necessità di perseguire lo sviluppo di un sistema economico diversificato.

Ci attendiamo quindi a breve che Comune, Provincia e Regione rendano partecipi le associazioni di categoria coinvolgendole nelle strategie che il territorio dovrà realizzare se vorrà conseguire obiettivi duraturi che mettano al centro le risorse locali.      

 

 

                                                                                                                                       

 

 

 

 

 

 

 

         Il Presidente

      Casartigiani Taranto

(Domenica    Annicchiarico)

    Il Presidente

      C.L.A.A.I. Taranto

  (Riccardo Caracuta)

                Il Presidente

                       Confcommercio Taranto

         (Leonardo   Giangrande)

               
 

 


 

 

 

È stato proprio lui - sostiene il Movimento - l’iniziatore di tutte le disgrazie per le nostre infrastrutture, infatti, è lui il 1° assessore ai trasporti della giunta Vendola, poi sostituito da Minervini.

È stato lui il fautore del Piano Regionale Trasporti. Quello che prevedeva per Taranto: cargo e 2 collegamenti per Roma e Milano (inutile dire che è tutto rimasto sulla carta).

Ha comunque portato a termine la sua "missione", di cui va fiero, tanto da postare su YouTube un video (ampliamenti per Bari e Brindisi).

Come tutta la giunta Vendola (proprio oggi il rinvio a giudizio per "ambiente svenduto") , ha avuto qualche problemino con le intercettazioni e presunte tangenti e in particolare con il crack di MyAir.

Anche se momentaneamente accantonato, ha sempre posto attenzione alle sue "creature", tant'è che compare misteriosamente in una audizione del 15/05/2013, dove si sarebbe discusso di "riattivazione dell’Aeroporto di Taranto" e, lui, da …esperto, non ha fatto mancare il proprio …contributo.

Carissimo Michele Emiliano, le nomine di Capone, Giannini e Loizzo non le capiamo proprio; avresti dovuto fare piazzapulita di tutti i rimasugli di Vendola, ed invece sono ancora lì, proprio nei posti che contano.

 


 

TENTATA FUGA A NUOTO VIA MARE, MA SCATTANO LE MANETTE.

 

 

Si era allontanato senza alcuna autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria lo scorso 7 giugno dalla comunità terapeutica di Martina Franca (TA) ove DE GENNARO Alessandro, cl. 75, di origine tarantina, era ospite, poiché sottoposto alla misura alternativa alla detenzione dell’Affidamento in Prova ad una comunità terapeutica con provvedimento del Tribunale di Sorveglianza.

E’ stato arrestato mentre prendeva il sole sulla spiaggia in Località Torretta della Marina di Lizzano dai Carabinieri della locale Stazione. Gli uomini dell’Arma lo hanno rintracciato nelle prime ore del pomeriggio, dopo un’articolata attività investigativa che ha permesso di individuare il luogo dove DE GENNARO si nascondeva per sottrarsi al provvedimento di ripristino dell’espiazione emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Taranto.

I militari si sono finti normali bagnanti, mettendo in atto un attento servizio di osservazione del soggetto e, al momento opportuno sono intervenuti. DE GENNARO  ha tentato una rocambolesca fuga fra lo sgomento dei bagnanti, fino nei pressi della Torretta dove DE GENNARO si gettava in acqua. Tenuto costantemente sotto controllo da terra, veniva immediatamente allertata la Capitaneria di Porto di Taranto che inviava sul posto il suo personale. Dopo circa mezz’ora di fuga, DE GENNARO veniva raggiunto dal mezzo della Capitaneria che lo prelevava per trasportarlo presso il Porto di Campo Marino (TA). Da qui veniva poi trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Manduria poiché in apparente stato di shock. Dopo gli accertamenti sanitari del caso, veniva dimesso e  accompagnato presso il Comando Stazione Carabinieri dove, per il DE GENNARO sono scattate le manette. Espletate le formalità di rito lo stesso veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Taranto così come disposto dall’Autorità Giudiziaria. Contestualmente veniva deferito alla Procura della Repubblica di Taranto per il reato di resistenza a pubblico ufficiale aggravata e continuata.     


 

 

Il pulsanese esce alla distanza. Grande spettacolo.

 

Luigi Merico ha ancora voglia di combattere “e di ricominciare la scalata ad un titolo italiano” come affermato al termine del match di ieri sera contro l'ungherese Miklos Szilagyi nel clou del 1° “Memorial Remo Giancane” al Parco Cimino.

Il 23enne pugile professionista di Pulsano tornava sul ring a quasi un anno dalla sua ultima apparizione - ad agosto 2014 nella sua Pulsano - e non ha deluso le attese, togliendosi la ruggine nei primi tre round del confronto con il guardingo magiaro seguito dal Team Lauri, per poi uscire alla grande nelle tre riprese successive. La più intensa è stata la quinta, nella quale, con maggiore costanza, al diretto sinistro ha fatto seguire altri colpi mettendo seriamente in difficoltà Szilagy nel finale di round, troppo fermo nella seconda metà del match (sicuramente a causa del gran caldo e della differenza di età, 11 anni).

Nella sesta ripresa il pugile dell'Opi 2000, seguito all'angolo dal padre Santo e da Franco Morrone, gran cerimoniere della serata, ha provato anche a chiudere prima del limite, ma il pugile, grazie ai condsigli del suo giovane tecnico Mark Nagy, è riuscito a terminare senza danni il match.

Il match professionistico è stato inserito al centro di una riunione ben periziata dal solito Salvatore Cupri, premiato dagli organizzatori del Taranto Boxe Team Morrone e dallo stesso Santo Merico per la sua capacità di “fare gruppo” con quasi tutte le palestre del territorio jonico. La “cooperativa del pugilato”, come ama definirla, funziona e riesce a produrre buoni spettacoli. Come il match di Cosimo Farilla, principale portacolori del club organizzatore, e Michele Lorusso, ottimo prodotto della scuola andriese “versione Palumbo”, finito in parità. L'altro pari per la famiglia Morrone è arrivato dal match tra debuttanti Andrea Ottomano e il bitontino Francesco Ignomeriello.

Cupri si aspettava di più da uno dei suoi pupilli, Simone Carlucci, ma l'élite della Pol. Vivere solidale con lo sport ha dovuto fare i conti con l'esperto santermano Pietro Caputo che si è aggiudicato meritatamento il confronto. Altra vittoria “esterna” quella del debuttante Francesco Fanelli su Gianpaolo Tagliente. La Boxe & Fit Bitonto ha raccolto anche il successo di Francesco Rubini sul brindisino riccardo Gallo, fermatosi per un fastidioso dolore al polso prima dell'inizio dell'ultimo round.

La Vivere solidale conteggia invece i successi di Domenico La Barbera su Emanuele Natale (Team Bello), Giuseppe Gentile su Andrea Pati (Amici del Pugilato Lecce) e Nunzio Grassi su Andrea Anilli (Boxe & Fit), ok anche l'unico grottagliese, Francesco Fasano (superato il tarantino Francesco Sallustio).

La serata è stata aperta dal commosso ricordo dell'agente di Polizia Municipale Remo Giancane, affidato al fratello Antonio, figura nota per aver lvorato in alcune testate televisive e da anni in organico all'Asl Taranto. Il giornalista ha ricordato l'umanità  del fratello e la sua caparbietà nell'inseguire il sogno di aprire una palestra nel Parco Cimino. Sogno che è stato realizzato, dopo la sua tragica morte, dal Gruppo Sportivo Polizia Locale Taranto che ha in animo di far rifiorire questo splendido posto proprio grazie allo sport, “un'attività che può essere uno dei motori del riscatto di Taranto”, ha detto tra l'altro Antonio Giancane.

Due componenti del gruppo, Antonio De Cicco e Gianni Russo, sono stati premiati dal Boxe Team Morrone per il fattivo sostegno concesso per la relizzazione della serata. La collaborazione proseguirà a settembre con la riapertura, nella palestra del Parco, dei corsi di boxe organizzati da Morrone e soci.

La serata è stata resa possibile grazie anche all'intervento di alcuni sponsor: Autoscuola Liguria, Progetto Automatico, Marzulli Umberto Costruzioni, Caseificio F.lli Di Maglie, Pizzeria La Grande Famiglia San Giorgio Jonico, Macelleria Palmisano, Old Fashion, New Bar Canada, Satyrion Marina di Leporano, Cirgom, Pescherie F.lli Conte, Abbigliamento Very man, L'Enotà, Bar Mokambo, Pam Supermercato Coafin, Tabaccheria Punto Service D'Andria, L'Omaro, Stazione di servizio Delta Talsano, Stazione di servizio Eni F.lli Nittoso, F.lli Villa frutta e ortaggi, Basile Petroli, Antonio Carlino video slots.RISULTATI

DILETTANTI - Schoolboys 46 kg:Fasano (B. Grottaglie Team Quaranta) b. Francesco Fanelli (Unicorn Team A. Bello) p. 3. Junior 75 kg: Ottomano (Taranto B.T. Morrone) e Ignomeriello  (Boxe & Fit Bitonto) pari 3. Junior 66 kg: Grassi  (Viere solidale Taranto) b. Anilli (Boxe & Fit) p. 3. Junior/Youth kg: Fanelli (Boxe & Fit) b. Tagliente (Vivere solidale) p. 3. Youth 75 kg: La Barbera Domenico (Vivere solidale) b. Natale Emanuele (Unicorn A. Bello) p. 3. Youth/Junior 63 kg: Farilla Cosimo (Taranto B.T. Morrone) e Lorusso Michele (B. Palumbo Andria) pari 3. Youth 64 kg: Gentile Giuseppe (Pol. Vivere solidale Taranto) b. Pati Andrea (Amici del Pugilato Lecce).  Senior 69 kg: Rubini Francesco (Boxe & Fit) b. Gallo Riccardo (B. Iaia Brindisi) k.ot.i. 2. Élite 63 kg: Caputo Pietro (Team Dragon Caputo) b.  Carlucci Simone (Vivere solidale) p. 3

PROFESSIONISTI - Leggeri, 6 riprese:Merico Luigi (Italia - Opi 2000 -  59,6 kg) b. Szilagyi Miklos (Ungheria - Team Lauri – 60,5 kg).


 

 

 

militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Castellaneta, nella decorsa nottata hanno tratto in arresto, 4 cittadini di nazionalità georgiana sorpresi ad introdursi all’interno dell’abitazione di un’anziana. Alle ore 03.00 circa giungeva una chiamata al numero di emergenza 112, da parte di un cittadino che segnalava un’autovettura sospetta con 4 soggetti a bordo fermi nei pressi di una palazzina di via Pascoli in Castellaneta.

Immediatamente, una gazzella dell’Aliquota Radiomobile della locale Compagnia Carabinieri giungeva sul posto dove individuavano gli occupanti del mezzo, due giovani georgiani. L’atteggiamento sospetto dei due, che non fornivano alcuna plausibile spiegazione circa la loro presenza in quel posto, insospettiva i militari che, unitamente ai colleghi giunti in ausilio, davano inizio ad una perlustrazione della zona. 

Nel transitare in una via limitrofa a quella ove erano fermi i due georgiani, i militari notavano che la porta d’ingresso di una palazzina era stata effratta. Entrati nello stabile, gli operanti udivano rumori provenire dal secondo piano. 

Salendo le scale, i Carabinieri sorprendevano due giovani, anch’essi georgiani, che armeggiavano nei pressi di un portoncino d’accesso ad un appartamento; gli stessi, vedendosi scoperti, tentavano di fuggire. Uno veniva prontamente bloccato, mentre il secondo, dopo aver infranto una finestra tentava, percorrendo ilcornicione, di sfuggire alla cattura saltando giù dal retro dello stabile, dove però erano appostati i Carabinieri che nel frattempo avevano cinturato la palazzina e lo bloccavano.

Ulteriori accertamenti permettevano di acclarare che i due malfattori avevano forzato la porta d’ingresso dell’abitazione di una donna di 78 anni che stava riposando all’interno dell’appartamento e che non si era accorta di nulla.

I quattro georgiani, TCHRELASHVILI Teimuraz, 31enne incensuratoVASHAKMADZSE Giorgi, 29enne censuratoDAVITULIANI Irakli27enne censurato e TKESHELASHVILI Giorgi, 27enne, incensurato, tutti domiciliati in Bari, venivano quindi arrestati e tradotti presso la casa Circondariale di Taranto a disposizione dell’A.G. informata dell’accaduto. Dovranno rispondere del reato di tentato furto aggravato in abitazione  e danneggiamento. 

Per tutti è stato inoltre proposto il provvedimento di divieto di ritorno del Comune di Castellaneta.

 

 

Le nuove strategie da attuare per il miglior impiego degli arsenali della Marina miltare di Taranto e Brindisi saranno al centro della visita nella città dei due mari del mnistro della Difesa, Pinotti. Nei mesi scorsi fu proprio Confindustria Taranti ad invitare il rappresentante del dicastero della Difesa a Taranto. Circa un anno fa la Pinotti venne a Taranto ma evito di incontrarsi con le parti sociali andandomi visita solo sulla buona portaerei Cavour.

L'appuntamento è per lunedì mattina in Prefettura, quando il ministro Pinotti incontrerà i vertici militari per ridiscutere dell'impiego delle due strutture e in particolare per quella di Taranto un utilizzo quale polo museale. Indirizzo, quest'ultimo, ricompreso anche nei finanziamenti previsti dal Tavolo per Taranto ma che non incontra il favore di Confindustria Taranto i cui vertici spingono perchè venga rafforato il sistema della cantieristica e delle manutenzioni all'interno della struttura tarantina.

In occasione della visita del Ministro il Palazzo del Governo di via Anfiteatro sarà precluso alla città. È' quanto scaturito da una riunione tenuta in Prefettura in serata. Con le tante vertenze aperte sul territorio, e' stata adottata una decisione che non consentirà ai tarantini di usufruire per l'intera giornata di lunedì di tutti gli uffici.

E' stata temporaneamente sospesa la protesta dei lavoratori della società Isola Verde. Gli operai hanno deciso di tornare a casa in attesa che la loro vertenza sia oggetto di un confronto che porti a trovare una via d'uscita anche perchè i dipendenti non percepiscono lo stipendio da marzo scorso. L'occasione per un incontro potrebbe arrivare già lunedì quando sarà a Tarato il presidente della Regione Emiliano. Lunedì a Taranto è infatti previsto un vertice con il ministro della Difesa Pinotti. Emiliano potrebbe approfittare della circostanza per approfondire il caso Isola Verde con il presidente Tamburrano

Non arretrano gli operai della società Isola Verde che da ieri occupano gli Uffici della Presidenza della Provincia. Nella mattinata di oggi, dopo una notte trascorsa a presidiare il luogo della protesta, gli animo si sono ulteriormente surriscaldati. Un operaio, che nel corso della notte era stato coltoda malore, in preda alla disperazione è salito sulcornicione di una finestra della sala giunta minacciando di lanciarsi nel vuoto. Per ragioni di sicurezza gli uffici sono stati svuotati e leporte chiuse, Sulposto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno montato un materasso sotto la vinestra da cui l'operaio minaccia di lanciarsi. Nel corso della mattinata i lavoratori hanno incontrato il vice presidente della Provincia Azzàro.

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