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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

Primo momento di confronto dopo l'azzeramento della giunta da parte del sindaco Ippazio Stefàno. Certamente non sarà un Consiglio comunale leggero quello che si terrà il 13 ottobre prossimo in prima convocazione o il 15 qualora non si dovesse raggiungere il numero legale. Il momento cruciale della seduta si registrerà  In apertura d lavori quando sono previste comunicazioni del sindaco resosi già autore di dichiarazioni particolarmente dure nei confronti della giunta appena "liquidata".  Che seguito avranno le parole del primo cittadino? Come si comporteranno gli alleati? Quale sarà l'atteggiamento delle opposizioni? Ci sarà chi trasferirà in Consiglio i malumori espressi, per esempio, da esponenti del mondo imprenditoriale e non solo? Di fronte a eventuali tentativi di sfiducia, Stefàno avrà i numeri per restare? E nel caso di un indebolimento del fronte alleato ci sarà gli verrà in soccorso?

Intanto all'ordine del giorno ci sono argomenti importanti come la Vertenza Marcegaglia. il Tavolo istituzionale per Taramto, la manutezione e il revamping dell'Inceneritore dell'Amiu, 

 

Intesa rete di corrispondenza da Taranto verso Roma. Il destinatario è sempre lui, Matteo Renzi, presidente del Consiglio (dopo la visita lampo dell'inverno scorso assicurò che sarebbe presto tornato...).  A chiamare sono, ancora una volta, gli Industriali ionici. La lettera è a firma del presidente di Confindustria, Vincenzo Cesareo, che lancia l'ennesimo SOS sulla questione Ilva sollecitando l'intervento urgente del Governo.

Di seguito il testo integrale della lettera

 

 

Egregio Presidente,

 

torno a scriverle, come ho già fatto altre volte in precedenza, solo perché spinto da eventi contingenti che impongono un’attenzione straordinaria da parte del Governo e, come già accaduto in passato, un Suo diretto e autorevole intervento.

 

A Taranto la complessa vicenda Ilva, con tutti gli aspetti che lei ben conosce, è da considerare tutt’altro che risolta.

 

Sul fronte delle aziende dell’indotto, in assoluto le più penalizzate dalle criticità che hanno fin dall’inizio segnato tutte le tappe della vicenda, la situazione sta letteralmente precipitando.

 

Sono 150 milioni di euro di crediti pregressi a gravare ancora sui bilanci di queste aziende, e parliamo del solo indotto di Taranto e provincia: risorse sottratte a stipendi, a innovazione, a investimenti.

 

Un patrimonio – per le nostre aziende lo è - che poteva essere investito nel futuro, in nuove prospettive,  in una diversificazione da sempre invocata ma inesorabilmente sempre più lontana,  e che invece gravano pesantemente sul presente, diventato man mano più faticoso e difficile da affrontare, viste anche le molteplici incombenze di natura fiscale ed amministrativa cui devono far fronte. I bilanci di queste prevalentemente piccole e medie realtà imprenditoriali palesano uno stato di sofferenza senza precedenti.

 

La scadenza - a novembre prossimo -  dei termini per l’accertamento dello stato passivo è una tappa su cui non possiamo fare più affidamento: ci sono al momento tutte le condizioni affinché anche questa data, già in regime di proroga, slitti ulteriormente.

 

La situazione di cui le parlo nasce dalla sovrapposizione di una serie di fattori negativi.

L’Ilva si presenta ad oggi come un’azienda alle prese con problemi di liquidità ingentissimi, che perde ogni giorno quote di mercato attraverso un’emorragia inarrestabile.

Si parla di perdite che si attestano sui 50 milioni di euro mensili, a fronte di un prestito di 400 milioni di euro garantito dalle banche che sarebbe già esaurito o prossimo alla fine.

Sul fronte degli investimenti non si registrano novità rilevanti, e lentissimo è anche il processo di risanamento della fabbrica.

Le risorse di cui Ilva dispone vengono centellinate a favore del minimo indispensabile per garantire la produzione e la continuità del lavoro diretto.

 

Le aziende dell’indotto hanno finora consentito la continuità della produzione fuori e dentro la fabbrica, nonché la faticosa marcia verso la newco, la cui costituzione, tuttavia, appare ancora lontana.

 

Lo hanno fatto a loro spese, pagando, alcune, in termini di sopravvivenza.

 

Ora non è più possibile, anche perché tutte le misure  che potevano favorire la loro attività sono venute gradualmente meno.

 

L’inefficacia degli interventi previsti dalla Legge 20/2015 ha aggravato, infatti, lo stato di indebitamento delle imprese fornitrici: non ha funzionato il Fondo di Garanzia, né sono stati applicati i previsti benefici derivanti dalla sospensione degli oneri tributari.

 

Persiste, quale diretto effetto di tali circostanze, la stretta creditizia; una condizione di credit crunchche perdura oramai da almeno due anni e che ha ulteriormente indebolito le imprese che risultano, ad oggi, maggiormente esposte con le banche, senza margini di credito e soprattutto incerte sulla possibilità di recuperare i pagamenti dei lavori pregressi.

 

Una “massa” di crediti confluita, come le è noto, nello stato passivo dell'Ilva e sulla quale ha diretta competenza il giudice delegato della sezione fallimentare del Tribunale di Milano, mentre monta fra le stesse imprese il timore di accumulare nuovi crediti insoluti derivanti dalle nuove commesse, i cui pagamenti non sono sempre regolari.

 

A fronte di tutto questo, a lei, Presidente, chiediamo un intervento diretto che preveda l’adozione di provvedimenti atti ad ottenere  forme di anticipazione sui crediti pregressi.

 

Solo in questo modo le nostre imprese potranno salvarsi.

 

Solo attraverso la corresponsione di quelle ingenti risorse, peraltro maturate durante la gestione commissariale e mai ottenute malgrado 24 mesi di lavoro incessante, potranno continuare ad operare con un margine di serenità sufficiente a garantire quei servizi finora indispensabili per la continuità produttiva – e quindi occupazionale – dell’Ilva di Taranto.

 

Il momento è decisivo, delicato, importante: la newco potrebbe realmente segnare un nuovo corso per la fabbrica e per la città, e lo sblocco di altre risorse consentire altri investimenti fondamentali per la graduale risalita di quello che è stato e che auspichiamo continui ad essere il colosso dell’acciaio.

 

Contiamo su di lei, Presidente, perché  il nostro indotto, benché solo particella, sia pure importante, di un meccanismo molto più grande e complesso, rischia di scomparire proprio in una fase in cui potrebbe crescere e riorganizzarsi in nuove forme e nuovi assetti.

 

La città, già gravata da molteplici problematiche che stanno impoverendo gradualmente il suo tessuto sociale ed economico, non può consentire che questo accada.

 

La questione è per noi di importanza assoluta e fondamentale.

Per questo confidiamo, ai fini della risoluzione favorevole della stessa,  in un suo autorevole e risolutivo intervento.

 

 

 

                                                                      Vincenzo Cesareo

 

Avendo risolto le problematiche funzionali allerogazione di energia elettrica presso lAntiquarium e il sito archeologico di Canne della Battaglia, la Soprintendenza Archeologia della Puglia ha comunicato che, a partire dal 7 ottobre, le collezioni museali e limportante area archeologica ubicate nel comune di Barletta sono nuovamente aperte al pubblico e fruibili nelle fasce orarie già note.

Intanto si apprende che il sito archeologico di Canne della Battaglia entrerà a far parte del polo museale pugliese, da cui era stato in un primo momento escluso. A darne notizia è Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico, raggiante per l’ok ottenuto dal Ministro della Cultura e del Turismo, Dario Franceschini, durante il dibattito tenutosi all’Hotel delle Nazioni di Bari. Franceschini ha detto che a breve sarà emanato un decreto. "Un grande risultato che avrà certamente ripercussioni positive per il settore turistico pugliese" ha evidenizato Mennea che ha chiesto al Ministro l’attenzione necessaria affinché un sito archeologico così importante non venga dimenticato, ma rilanciato anche con un intervento di respiro internazionale, che tenga dentro la storia di Cartagine (che resta ancor oggi in Tunisia una popolare attrazione turistica e che nel 1979 è stata inserita dall’Unesco tra i Patrimoni dell'umanità) e il lungo viaggio di Annibale attraverso l’Europa e naturalmente la Puglia. Canne della Battaglia uno dei siti archeologici più importanti di Puglia, ove si è combattuto lo scontro più rilevante della seconda guerra punica e una delle battaglie più famose di sempre, pagina epica e gloriosa della nostra storia diffusamente trattata nei libri di storia, un sito su cui bisogna bisogna puntare con decisione mettendo in rete le immense peculiarità di cui il nostro territorio dispone sotto il profilo artistico, paesaggistico, naturalistico e culturale”. “Sono certo che la sensibilità politica e la competenza del Ministro Franceschini possa ricomporre un quadro di sviluppo economico e culturale che dia ai pugliesi una nuova opportunità di crescita, di occupazione e di sviluppo tale da rendere la Puglia un vero museo a cielo aperto, così come ama esprimersi pubblicamente il Ministro Franceschini”, conclude Mennea.

 

 

Sensibilizzare la Regione Puglia e il MISE, affinché  si impegnino con maggiore forza a ricercare  un soggetto industriale che possa dare la speranza di una nuova occupazione agli 84 lavoratori Marcegaglia, impegnati - da ormai circa 3 settimane - in assemblea permanente.

Per questo motivo, domani mattina – dalle 9,30 – Fim, Fiom e Uilm, insieme ai lavoratori terranno un sit-in sotto il Palazzo della Prefettura di Taranto.

C’è tanta preoccupazione tra questi lavoratori, che vedono il loro futuro appeso ad un filo di speranza: gli ammortizzatori sociali disponibili sono in via di esaurimento e  lo spettro del licenziamento e ormai vicino. Il MISE, insieme alla Regione Puglia e al Comune di Taranto, devono attivarsi in fretta per cercare e lanciare messaggi a tutti i soggetti che vogliono realizzare un progetto di reindustrializzazione del sito Marcegaglia. Fim – Fiom e Uilm, insieme ai lavoratori, si faranno promotori di ogni iniziativa utile ad evitare che la vertenza cada nel dimenticatoio.

Sulla questione interviene il sen. Dario Stefàno:

 "Sono al fianco dei lavoratori e dei sindacati che stanno conducendo da tempo una estenuante battaglia non solo per il lavoro presente ma per il
futuro di un'intera comunità che ha bisogno di rialzare subito la testa".
Occorrono impegno e determinazione straordinari, da parte di Regione Puglia e Governo nazionale per tirar fuori i lavoratori Marcegaglia da una situazione che diventa sempre più incresciosa. Taranto ha gia sofferto abbastanza.". E' il commento del senatore Dario Stefàno, coordinatore di Noi a Sinistra per la Puglia alla notizia del sit in previsto per domani presso la sede della Prefettura di Taranto.

"Combattere la precarietà deve restare una priorità nell'azione di governo regionale. Una continuità di direzione che oggi va perseguita attraverso una chiara accelerazione nella fase di ricerca di un nuovo progetto di reindustrializzazione del sito tarantino".

"Bisogna - conclude Stefàno - attivare tutte le misure necessarie per costruire un rinnovato interesse intorno allo stabilimento, solo così si potranno attirare
soggetti industriali realmente interessati a contribuire alla ripresa economica del nostro territorio avvalendosi di una forza lavoro già specializzata e altamente professionale che ha dimostrato di conoscere e saper apprezzare il valore del lavoro".

 

Giovedì, 08 Ottobre 2015 21:13

Regione Puglia/ Borraccino entra in Consiglio?

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Mentre la Regione Puglia è alle prese con le dimissioni dell'assessore tarantino Gianni Liviano che ha deciso di rimettere il proprio mandato nelle mani del presidente Emiliano, dopo le indiscrezioni relative all'affidamento dell'organizzazione degli Stati generali della Cultura, un altro esponente politico tarantino potrebbe diventare protagonistra della cronaca di queste ore, Stiamo parlando di Mino Borraccino, candidato con Noi a Sinistra per la Puglia e primo dei non eletti. Da fonti vicine al politico tarantino sembra  che il ricorso presentato dopo le elezioni abbia avuto esito favorevole e che, quindi, per Borraccino possano presto apririsi le porte del Consiglio regionale pugliese a spese del candidato foggiano dello stesso partito.

Terremoto in Regione. A seguito delle indiscrezioni diffuse da alcuni organi di stampa relativamente all'organizzazione degli Stati Generali della Cultura, l'assessore Gianni Liviano avrebbe deciso di rimettere il proprio mandato nelle mani del presidente Michele Emiliano. In queste ore, Liviano è in riunione con i suoi più fedelissimi collaboratori per valutare la situazione. Intanto, sulla vicenda si registra una nota, precente alla notizia delle dimissioni,

 del presidente del Gruppo Oltre con Fitto, Ignazio Zullo che di seguito pubblichiamo

“L’importo non è di quelli che fanno gridare allo scandalo, ma le modalità sì! Questa mattina abbiamo letto un articolo di giornale alquanto dettagliato che fa la cronaca di come l’assessore regionale alla Cultura, Giovanni Liviano, non appena insediato, abbia deciso di chiamare la società di un proprio amico per organizzare gli Stati generali della Cultura. Infatti, dalle notizie apprese l’affidamento sarebbe stato concesso ad agosto, per la cifra di 39mila euro, a una società di consulenza il cui titolare non sarebbe solo legato da un rapporto di amicizia con l’assessore, ma sarebbe stato direttamente coinvolto nella sua campagna elettorale, come cointestatario di un conto corrente per la raccolta di contributi alla suddetta campagna elettorale.
Ora, in un momento in cui l’attenzione pubblica viene richiamata sulla possibilità inverosimile che i gruppi politici della Regione possano assumere presso i propri uffici parenti, noi di Oltre con Fitto crediamo che l’episodio denunciato dalla stampa e che riguarda l’assessore Liviano meriti qualche precisazione e chiarimento. A cominciare dal presidente Emiliano, che non vorremmo si occupasse delle vicende regionali più come pm che come governatore, per proseguire con l’assessore Liviano, perché nel caso fosse vera la ricostruzione giornalistica, farebbe bene a interrogarsi in coscienza sulle decisioni più utili da intraprendere per mantenere ferma la credibilità dell’imparzialità della Pubblica Amministrazione”,

Intanto i giochi si potrebbero riaprime per <mino Borracino, esponente di Noi a Sinistra per la Puglia, primo dei non eletti in Consiglio regionale. E' di queste ore la notizia secondo cui il suo ricorso sarebbe stato accolto con conseguente suo ingresso in Consiglio a spese del candidato foggiano, 

 

 

Terremoto in Regione. A seguito delle indiscrezioni diffuse da alcuni organi di stampa relativamente all'organizzazione degli Stati Generali della Cultura, l'assessore Gianni Liviano avrebbe deciso di rimettere il proprio mandato nelle mani del presidente Michele Emiliano. In queste ore, Liviano è in riunione con i suoi più fedelissimi collaboratori per valutare la situazione. Intanto, sulla vicenda si registra una nota, precente alla notizia delle dimissioni,

 del presidente del Gruppo Oltre con Fitto, Ignazio Zullo che di seguito pubblichiamo

“L’importo non è di quelli che fanno gridare allo scandalo, ma le modalità sì! Questa mattina abbiamo letto un articolo di giornale alquanto dettagliato che fa la cronaca di come l’assessore regionale alla Cultura, Giovanni Liviano, non appena insediato, abbia deciso di chiamare la società di un proprio amico per organizzare gli Stati generali della Cultura. Infatti, dalle notizie apprese l’affidamento sarebbe stato concesso ad agosto, per la cifra di 39mila euro, a una società di consulenza il cui titolare non sarebbe solo legato da un rapporto di amicizia con l’assessore, ma sarebbe stato direttamente coinvolto nella sua campagna elettorale, come cointestatario di un conto corrente per la raccolta di contributi alla suddetta campagna elettorale.
Ora, in un momento in cui l’attenzione pubblica viene richiamata sulla possibilità inverosimile che i gruppi politici della Regione possano assumere presso i propri uffici parenti, noi di Oltre con Fitto crediamo che l’episodio denunciato dalla stampa e che riguarda l’assessore Liviano meriti qualche precisazione e chiarimento. A cominciare dal presidente Emiliano, che non vorremmo si occupasse delle vicende regionali più come pm che come governatore, per proseguire con l’assessore Liviano, perché nel caso fosse vera la ricostruzione giornalistica, farebbe bene a interrogarsi in coscienza sulle decisioni più utili da intraprendere per mantenere ferma la credibilità dell’imparzialità della Pubblica Amministrazione”,

 

 

Il sindaco di RomaMarino non può generalizzare, ci sono sindaci virtuosi che non usano il denaro pubblico. E' questo in sinensi, il senso della lettera che il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno ha inviato al premier Renzi per prendere formalmente le distanze dalle dichiarazioni fatte dal primo cittadino della capitae in merito al caso dei rimborsi per cene e spese di rappresentanza: Ecco, di seguito, il testo integrale della lettera

 

 

Al Sig. Presidente del Consiglio   dei Ministri

Dott. Matteo Renzi Palazzo Chigi

  R O M A

 

 

        Comprendo che, l’argomento che Le sottopongo con la presente è sicuramente ben poca cosa rispetto ai grandi temi che La impegnano quotidianamente sia sul fronte nazionale che internazionale, ciò nonostante sento di doverLe commentare una recentissima dichiarazione resa dal Sindaco di Roma, Dott. Ignazio Marino, sulle cosiddette spese di rappresentanza (viaggi e cene), da Egli sostenute.

      Il Sindaco Marino, non può a sua giustificazione estendere in modo  generico a tutti i Sindaci italiani il suo modus operandi in tema di spese di rappresentanza.

      La filosofia e la logica del contenimento della spesa pubblica, così come perseguiti dal suo Governo, non possono non essere attuati da quelle istituzioni centrali e periferiche che gestiscono il denaro pubblico.

      Contesto, dunque, queste considerazioni del collega Sindaco Marino, affermando, con non poco orgoglio, che personalmente in quanto Sindaco di Taranto da ben otto anni, non ho mai impiegato un solo euro per queste voci di spesa dal bilancio comunale, piuttosto per destinarle in favore del welfare.

E questo è avvenuto non perché nel 2006 fu dichiarato il dissesto finanziario del Comune di Taranto, ma perché l’attività di Sindaco esige oggi più di ieri, sobrietà e risparmio dei soldi pubblici e, pur rispettoso delle scelte del Sindaco Marino, sono convinto che tanti altri colleghi Sindaci,  hanno adottato analoghi comportamenti  virtuosi in tema di impiego delle risorse pubbliche.

 

           

                                                                    IL SINDACO

                                                               (Dr. Ippazio Stefàno)          

FEBBRE DEL NILO, DANIELA DONNO (M5S): AGIRE IN FRETTA PRIMA CHE IL FENOMENO SI PROPAGHI

 

I recenti casi di febbre del Nilo occidentale verificatisi in Italia (30 da giugno), hanno acceso i riflettori su questa malattia trasmessa attraverso una zanzara del tipo culex.

Sul tema, la senatrice del Movimento 5 Stelle, Daniela Donno, ha presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministro della Salute. "Ho chiesto al Ministro Lorenzin se non ritenga di dover intervenire affinché si scongiuri il pericolo di una diffusione del virus in questione, sia nell'uomo che negli animali' dichiara la senatrice del Movimento 5 Stelle.

'Sarebbe, inoltre, opportuno chiarire', incalza Daniela Donno, 'quali siano state, a livello nazionale, le azioni di lotta agli insetti vettori e le operazioni a supporto della valutazione dell’attività di disinfestazione in carico ai Comuni poste in essere dalle Aziende Unità sanitarie locali coinvolte',.

'Infine chiedo se il Ministro intenda promuovere iniziative finalizzate alla protezione, tutela e salvaguardia della salute dei cittadini.' conclude la senatrice pentastellata.

Per la sicurezza e la salute dei cittadini, è necessario agire in fretta prima che il fenomeno si propaghi.

La malattia si manifesta con sintomi influenzali con una durata di 3-5 giorni, febbre leggera, cefalea frontale, mal di gola, mialgia, congiuntivite, dolori gastrointestinali e un esantema dalla forma rubeolica o maculopapulosa, limitato al torace. In circa il 15% dei casi si manifesta una meningite con un referto del liquor non specifico. La malattia porta con sé un’immunità permanente; non è nota un’infezione cronica nell’uomo. La gravità della malattia varia, un’interessamento del sistema nervoso centrale oppure decorsi fatali sono stati osservati raramente. La malattia è naturalmente curabile ma presenta rischi per le persone più deboli. La trasmissione avviene attraverso gli insetti e quindi è importante fare prevenzione contro la loro diffusione. Cogliendo la nota della senatrice Donno lanciamo su queste pagine un appello all'Asssessore regionale alla Sanità- Presidente Emiliano, affinchè si mettano in atto azioni di prevenzione e di tutela della salute.  Del virus recentemente sono stati osservati casi in Francia, Italia e nei Balcani. In Italia sembra si siano già registrati uan trentina di casi causati dalla zanzara culex, colpevole portatore del virus. Una specie di zanzara di cui esistono diverse sottospecie che possono essere distinte tra loro solamente attraverso analisi al microscopio dell'apparato riproduttore. La femmina - leggiamo su Wikipedia - di questa specie punge l'uomo e altri animali a sangue caldo per nutrirsi del sangue che le è indispensabile per la produzione delle uova. Essa è dotata di sensori che le permettono di localizzare le proprie prede captando le emissioni termiche, la CO2 e alcuni odori che esse emettono. In alcune circostanze sembra essere attratta anche dalla luce. Le antenne: quelle delle femmine sono sottili, mentre quelli dei maschi sono piumose. Il corpo: è lungo da 5 a 7 mm; nella femmina l'addome, di colore bruno, si deforma aumentando di dimensioni quando l'insetto si nutre di sangue. Le ali: si estendono leggermente al di fuori dell'addome e sono coperte e bordate di squame. Queste ultime si possono osservare facilmente mettendo la superficie inferiore o superiore di un'ala a contatto con del nastro adesivo trasparente e posizionando tale nastro al posto della pellicola di una diapositivache poi viene osservata utilizzando un proiettore. Questa specie frequenta di preferenza acque piuttosto calde e stagnanti, ma si può trovare anche in ambienti forestali ombrosi, all'interno di pozze e fossi ricchi di foglie morte e anche case umide. La zanzara è presente di solito in estate. La femmina ha bisogno di sangue per produrre una quantità ottimale di uova (fino a circa 200 per ogni deposizione). Se non ne trova a sufficienza può nutrirsi di nettare ma in queste condizioni non riesce a produrre più di una ventina di uova. Le femmine depongono le loro uova sulla superficie di acque stagnanti, anche in volumi molto ridotti di acqua. Tali uova sono raggruppate in strutture a piattaforma dette "a navicella" che somigliano a piccole zattere con i bordi sopraelevati.

 

 


Giovedì, 08 Ottobre 2015 04:54

MALTEMPO/VIOLENTI NUBIFRAGI A TARANTO E PROVINCIA

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Ingenti danni ad oliveti e agrumeti in tutto l'arco ionico a causa della grandine. EPICENTRO A MASSAFRA.

 

 

 

Intorno alle 16.30 si è scatenato l'inferno in tutta la provincia di Taranto. Un forte temporale con violenti nubifragi e forti grandinate ha colpito l'intero arco ionico causando non pochi danni alla circolazione ma soprattutto alle campagne. L'eccezionale grandinata, con epicentro a Massafra, ha coperto strade e campagne raggiungendo in alcuni punti anche l’altezza di 6 centimetri con chicchi della grandezza di nocciole. Colpiti olivi, alberi di agrumi e di uva da tavola. Allagati campi e colture orticole, come cavolo bianco e verde, rape, broccoli, sedano, fagiolini, bietole, finocchi, insalate. Si è trattato di un vero e proprio evento calamitoso che ha causato danni ingenti alle coltivazioni agricole. In tal senso è intervenuto con una nota il  Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele il quale ha detto che si è trattato di “un disastroso effetto del clima impazzito, divenuta  ormai una costante in Puglia. Nell’agro di Massafra  i nostri olivicoltori - ha ribadito - stanno denunciando la caduta copiosa delle olive e delle foglie e i rami risultano anch’essi danneggiati”. Il Direttore della Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti aggiunge che “vista la gravità della situazione gli uffici tecnici dell'Associazione stanno procedendo all’immediata verifica dei danni, anche sulla base delle numerosissime segnalazioni che stanno ricevendo. E’ indispensabile che i territori rurali vengano tutelati con efficacia ed immediatezza rispetto ad eventi di tale eccezionalità”.

I continui sbalzi termici che si stanno registrando negli ultimi tempi sono un fenomeno da non sottovalutare soprattutto perchè creano molti danni al settore agricolo. Gli imprenditori del settore si trovano ad affrontare con grande difficoltà questa situazione in quanto in pochissimo tempo si verificano violenti ed improvvisi temporali con la caduta di molti millimetri di pioggia e grandine che si vanno ad alternare ad ondate di caldo fuori stagione con alte temperature che portano ad una anticipazione della maturazione di circa 20 giorni, coltivazioni poi azzerate in un attimo a causa dell'improvviso e repentino calo delle temperature e della caduta della grandine.


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