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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

LETTERA AL SINDACO DI TARANTO

 

È ormai accertato che sono anni che la diossina ha gravemente contaminato il quartiere Tamburi, come riportato con i recenti accertamenti sui drammatici picchi registrati nel 2014 e 2015, eventi di intensità senza eguali in Italia.

 

Quella diossina caduta per strada e nelle aree pubbliche va rimossa urgentemente.

L'emergenza diossina alquartiere Tambui è al centro di una lettera che Peacelink ha inviato al sindaco chiedendo al primo cittadino interventi immediati a tutale della salute pubblica ecco il testo della missiva

PeaceLink chiede al Sindaco di Taranto di applicare con estrema urgenza l'ultima prescrizione (la n.96) dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata il 26 ottobre 2012, che prevede quanto segue: "Si prescrive all'Ilva su specifica richiesta dei Sindaci dei Comuni di Taranto e di Statte, di garantire alle medesime autorità comunali il ristoro degli oneri derivanti ai comuni dalla pulizia delle aree prospicienti lo stabilimento e di tutte le aree pubbliche dei Tamburi". (1)

 

Tale prescrizione aveva scadenza in data 27 ottobre 2012 ma non è stata attuata: il Sindaco di Taranto non ha mai richiesto all'ILVA lo svolgimento di questi lavori a spese dell'azienda.

 

L'onere delle spese, infatti, è in virtù dell'AIA a totale carico dell'azienda ILVA e non del Comune di Taranto. 

 

Per PeaceLink

 

Antonia Battaglia

Fulvia Gravame

Luciano Manna

Alessandro Marescotti

I dati relativi alla centrazione di diosssina al quartiere Tamburi ha messo in moto una sere di reazioni soprattutto di carattere espistolare...

Di seguito la lettera che il sindaco di Taranto ha inviato al presidente della Regione, all'Arpa, all'Asl, al Ministero dell'Ambiente e per conoscenza alla procura della Repubblica allo scopo di avere chiarimenti sulla situazione e adottare eventuali contromisure.

n relazione alla nota ARPA prot. 12878 del 26/02/2016, alla comunicazione del Presidente della Regione Puglia prot. 933/sp del 26/02/2016, alla nota ARPA prot. 13501 del 01/03/2016, con riferimento ai contenuti della Relazione a firma del Dott. Ing. Maurizio Onofrio del Politecnico di Torino datata 23/12/2015, con la presente si richiede:

 

• ad ARPA Puglia di fornire ogni utile aggiornamento circa le attività in essere di cui alla citata nota prot. 13501 del 01/03/2016 e di valutare se le concentrazioni rilevate siano compatibili con le ricadute al suolo derivanti dalle emissioni convogliate;

 

• ad ASL di fornire informazioni circa l’avanzamento delle attività di cui alla nota Presidente della Regione Puglia prot. 933/sp del 26/02/2016, nonché ogni utile informazione in ordine ad eventuali episodi sanitari correlabili ai fenomeni registrati nonché certezza dei dati.

 

Si richiede, inoltre, in virtù dei contenuti della nota prot.AOO-089/17616 del 30.12.2015 della Regione Puglia – Dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche e Paesaggio – Sez.Ecologia, che per comodità espositiva si allega in copia, l'effettuazione di aggiornamenti che abbiano una periodicità congruamente ravvicinata. 

 

Tanto al fine di consentire allo scrivente ogni azione volta alla tutela della Salute dei Cittadini.

Sulle ali della PM Management Group Production/Film Production di Piero Melissano arrivano nuove stelle nel mondo della moda, Miriana De Robertis e Sabrina Greco. Miriana De Robertis, nasce il 14 settembre 1998 a Taranto dove inizia la sua formazione artistica già a tre anni studiando danza fino ai 13 anni.A 9 sfila e posa per boutique e negozi di abbigliamento.Studia portamento tre anni alla Fas Group. Partecipa a diversi concorsi come Bellissima Mediterranea dove arriva fra le prime 4. Nel 2014 Lady Miss dove oltre ad arrivare al terzo posto vince la fascia di Miss Eleganza. Classe semplicità eleganza portamento e una bellezza disarmante sono le sue armi vincenti. Piero Melissano ha programmato per lei sfilate concorsi ed eventi importanti per preparare la sua ascesa nel mondo dello spettacolo. Ha appena 18 anni e il suo futuro è tutto in salita. Sabrina Greco, nasce il 20 giugno 1998 a Copertino dove proprio da questo paese comincia anche lei la sua formazione artistica, infatti ben presto Sabrina si conferma i titoli come: Miss Stella D’argento, Miss sotto le stelle, Miss eleganza, Miss moto GP, Miss Europe Continental e seconda classificata a Miss Diva. Credo nei valori della gente e di quello che ognuno di noi riesce a fare soprattutto quando c’e’ la volonta’ e la forza di credere in se stessi quando si vuole raggiungere un obiettivo ben preciso., Presto le vedremo su un palco importante, infatti il 25 di Giugno saranno a Verona per la finalissima di una canzone sotto le stelle dove Sabrina sara’ ospite e Miriana sfilera’ per il titolo Nazionale. Colgo l’occasione per ringraziare e salutare un mio carissimo amico, Leonardo Ciullo uno dei piu’ grandi organizzatori internazionali di eventi… questo e’ cio’ che Melissano ha rilasciato alla stampa. Questa non è l'unica novità per la PM Management Group Production che nel promuovere il casting del suo Film (Un gioco da ragazzi) sul territorio Salentino la sua terra, conosce Dorothy Cucci PR e artista di Lecce personaggio dalle mille sfaccettature e numerose esperienze di collaborazioni professionali con altre realtà artistiche del territorio e non solo. Nell'arte esiste un energia strana che catalizza reazioni a catena di sinergia fatta di voglia di lavorare crescere e migliorarsi. I tempi sono difficili ed è per questo che bisogna unire le forze mettere in tavola le idee e rimboccarsi le maniche. Nasce quindi una collaborazione un uragano di progetti che sconvolgeranno l'intero mondo dello spettacolo. Questo perchè quando nella vita lavori duramente con umiltà e dedizione,passione e ambizione intorno a te semini sempre bene e prima o poi i frutti ci saranno.Presto Piero Melissano proprio a Lecce aprira’ una filiale della PM Management Group Production/Film Production e sara’ proprio la Cucci a dirigerla.

 


Secondo il vice direttore generale di Tct, il completamento nel 2017 promesso dall’Authority non è realistico.

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La scadenza entro cui presentare le offerte, originariamente prevista all’8 aprile 2016, è stata prorogata al 29 aprile «in considerazione dell’oggetto dell’affidamento e della sua complessità ed al fine di garantire la massima partecipazione alla procedura anche di operatori extra Ue». La questione occupazionale è una delle più spinose. Il terminal ha 539 lavoratori in cassa integrazione per 12 mesi, che il prossimo 11 settembre rischiano di trovarsi senza contratto. Per questo interessa capire se questo bando è davvero appetibile per gli investitori. I tre soci di Tct (il gruppo terminalistico Hutchison Ports di Hanog, con il 50 per cento; la compagnia marittima Evergreen di Taiwan, con il 40 per cento; il gruppo italiano Maneschi, con il 10 per cento) erano già titolari di una concessione, a cui hanno rinunciato in anticipo rifiutando di fatto di soddisfare le richieste fatte loro dall’Autorità portuale. Si tratta di un precedente preoccupante, perché significa che i tre soci hanno ritenuto che in tempi brevi l’area non poteva portare loro reddito sufficiente. «Con l’accordo del 2012 a palazzo Chigi fra Tct, governo e Autorità portuale - ricorda Russo - ci era stato garantito che le opere per il rafforzamento del terminal sarebbero state completate nel maggio 2014. Cosa che non è avvenuta».

Il nuovo bando introduce condizioni favorevoli che cambiano le carte in tavola rispetto alla vecchia concessione firmata da Tct nel 1998? La risposta di Russo è negativa. «Rispetto al 1998 - premette il capitano, che ha cominciato la sua carriera in Msc e che recentemente è stato inserito nella terna dei candidati degli enti locali alla nomina a presidente dell’Autorità portuale - c’è una sola novità formale: l’equipaggiamento, come gru, transtainer e mezzi gommati, acquistati da Tct e, dopo la revoca della concessione, rilevati dall’Autorità portuale, che li ha compresi nell’offerta. Per il resto è un’offerta standard, anche il canone è adeguato. La cosa importante è mantenere la tempistica». Pensa che il bando non sia veritiero? «A pagina 3 del documento descrittivo si dice che gli interventi di adeguamento e modernizzazione termineranno a cavallo tra 2016 e 2017. Siamo a marzo del 2016 e soltanto una parte della banchina è quasi completa. Di qui la mia perplessità». Perplessità che si estende anche all’ipotesi spezzatino: «Se si vuole un terminal container da 2 milioni di teu, serve tutta la banchina disponibile, anche i 550 metri che attualmente sono al servizio delle rinfuse».


 

Una mozione è stata presentata  in Consiglio comunale dalla consigliera della lista civica Ecologisti per Bonelli  Lina Ambrogi Melle, sull’emergenza ambientale a Taranto anche alla luce delle concentrazioni di diossina e alle dichiarazioni del direttore generale di Arpa Puglia prof.Giorgio Assennato che punta l’indice contro l’agglomerato dell’Ilva e accusa l’azienda di aver fornito i dati in ritardo.

“Ho denunciato il gravissimo comportamento della struttura commissariale dell’llva ( amministrazione statale )-  sottolinea la consigliera- che non ha comunicato tempestivamente i dati elevatissimi delle diossine così importanti per la salute pubblica all'Arpa ed all'Asl, impedendo di fatto eventuali interventi preventivi di tutela sanitaria della popolazione tarantina. 
Ed ho chiesto al Sindaco di attivarsi immediatamente per ottenere dagli organi di controllo i dati più recenti e le cause delle fonti inquinanti di diossine, adottando ogni atto conseguente alla tutela della salute pubblica ed eventualmente richiedendo la revisione o la REVOCA delle autorizzazioni ambientali rilasciate”.

 

 

In merito alle dichiarazioni del prof. Giorgio Assennato e alle indiscrezioni apparse nelle ultime ore su alcuni organi di stampa, ILVA precisa di aver fornito ad ARPA Puglia, nei termini e secondo le modalità previste, tutti i dati sulla presenza di diossina rilevati dai deposimetri delle nuove centraline installate in ottemperanza alle prescrizioni AIA.
Secondo la perizia realizzata per conto della Società dal Politecnico di Torino, i valori anomali di diossina riscontrati nei deposimetri della centralina del quartiere Tamburi non sono stati determinati dalle attività industriali del Gruppo.
Appare evidente come l’impronta digitale delle polveri depositate a Tamburi differisca da quella delle polveri raccolte da Parchi e Cokeria e sia indicativa della presenza di contributi dovuti a sorgenti differenti da quelle dell’insediamento industriale”. In altre parole lo studio del Politecnico di Torino esplicita chiaramente che la composizione delle diossine rilevate nel deposimetro ubicato nel quartiere Tamburi è differente da quella delle diossine rilevate all’interno dello stabilimento ILVA. Pertanto si esclude che i picchi di diossina siano riconducibili al siderurgico e si invita a cercare altre possibili fonti.
 ILVA conferma la propria disponibilità a fornire tutto il supporto necessario alle Autorità competenti nello svolgimento di ulteriori analisi sui dati raccolti.
 


 

Siamo i primi in Italia ad adottare un sistema sociale presente da molti anni in Europa - ha detto il Governatore della Puglia.

Immagine associata al documento:

"Oggi si conclude un percorso con un indubitabile successo della Puglia. Un successo che rivendico come presidente della regione. Quando accade qualcosa di buono è necessario che almeno noi stessi lo riconosciamo.
Introducendo il Reddito di Dignità siamo i primi a realizzare in Italia un sistema presente da decenni in tutta Europa.
E quando si arriva a fare qualcosa degna di un paese europeo dobbiamo essere contenti e non scadere nelle piccole polemiche del quotidiano. Siamo i primi a fare un gesto di amore per il prossimo trasformato in una vera e propria legge regionale, che non è assistenza, ma riscatto.
Si chiama ReD, reddito di dignità, perché la dignità degli uomini è l'unico scopo che possiamo perseguire in quest'aula. Lo scopo del gioco è la tutela della dignità di coloro che stanno fuori da quest'aula".
Con queste parole il presidente Michele Emiliano è intervenuto in Consiglio regionale che - con 30 voti a favore e 9 contrari - ha appena trasformato il Reddito di Dignità in legge.
"Ringrazio tutte le persone che hanno lavorato duramente per mettere a punto questa legge.
L'esperienza mi dice che quando si deve dominare una complessità, fatta di una miriade di casi a sé stanti ma riconducibili all'ampio tema del contrasto alla povertà, non esiste altro mezzo che tenga insieme le strategie se non il coordinamento delle azioni. I Comuni devono costruire visioni insieme alle Regioni e insieme mandare il sistema a regime. Con il ReD stiamo creando una sorta di struttura industriale di welfare. ReD è una misura umile e ambiziosa e, attraverso di essa, cerchiamo di fare il nostro dovere. Che è una delle sensazioni più belle che si possano immaginare".
"Un risultato importante per me - ha proseguito Emiliano - che ci ricorda che i pugliesi non sono secondi a nessuno, non ci manca nulla. A volte manca solo un po' di solidarietà tra di noi.
Ma c'è sempre ferma la volontà di costruire il nostro ruolo nella storia senza chiedere il permesso a qualcuno che si trova da qualche altra parte e che la sua storia se la scrive da sé".

Questa legge è il massimo sforzo che siamo stati in grado di fare. In linea generale non ci sono stati emendamenti che miravano a stravolgere l'impianto strutturale e logico della legge, che si fonda su una intesa, un patto tra persone libere. La nostra cultura (con riferimento alla maggioranza di governo, ndr.) riteniamo che quando qualcuno ha un momento di difficoltà ci deve essere sempre una seconda occasione.
Noi crediamo che le persone siano un valore, morale, sociale e anche economico. Perché quando si restituisce a una persona o a una famiglia un ruolo nell'economia, l'hai risollevata. E i benefici ricadono anche su tutti, in primo luogo sul sistema dell'assistenza sociale".
Essendo i primi in Italia ad adottare un provvedimento simile in una grande regione di più di quattromilioni di abitanti con un investimento di 70milioni di euro l’anno , Emiliano ha sottolineato che “Statisticamente il fallimento dell’azione di recupero sarà superiore al numero dei successi. Ma anche solo pochi successi rappresenteranno un traguardo.
Una risposta completamente diversa rispetto all’inerzia che qualcosa cambi in attesa del mercato”.
“Proprio nei momenti difficili un paese serio e una regione che ha senso di umanità considerano il costo della deprivazione come un elemento che danneggia anche l’economia.
Superando la soglia di povertà miriamo ad avere benefici anche dal punto di vista sanitario, se è vero che la deprivazione è considerata un costo aggiuntivo anche per il sistema sanitario.”.
“Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto. Mi avrebbe fatto piacere ascoltare il parere del M5S e spiace vederli sugli spalti. Mi auguro che nella fase applicativa si possa riprendere un dialogo.
Non c’è nulla di male quando tieni molto ad una cosa nel vedere che altri la realizzano.
Specie, come in questo caso, se la maggioranza dimostra umiltà, curiosità infinita e voglia di ascoltare tutti. In politica non può esistere la logica di appropriarsi di una idea. Ci sono delle volte in cui ci si limita a fare la critica dagli spalti, ed oggi ne abbiamo la rappresentazione icastica. E delle volte in cui si rischia di commettere degli errori prendendo delle decisioni. Noi siamo esseri umani, tendiamo all’imperfezione e l’unico modo per limitare gli errori è riflettere collettivamente, come avvenuto con il ReD.
Avevo detto che il consiglio avrebbe avuto centralità e così è stato. Io sono restato nel mio ruolo di garante e questo è il mio primo intervento nel percorso legislativo”.
 

 

 

 

Sono il risultato di un servizio di controllo straordinario del territorio disposto negli ultimi giorni dalla Compagnia Carabinieri di Taranto e finalizzato alla prevenzione e repressione di reati in genere. Il Nucleo Operativo Radiomobile e le Stazioni di Taranto Principale, Taranto Centro, Taranto Nord, Taranto Salinella, Talsano e Leporano, nel corso di tale attività, in esecuzione di ordine di carcerazione, hanno:

- tratto in arresto ed associato presso la Casa Circondariale di Taranto un 31enne, tarantino condannato ad espiare anni 4 e mesi 8 di reclusione perché riconosciuto colpevole di reati contro il patrimonio; un 46enne, originario di Manfredonia (Fg) e residente a Taranto condannato ad espiare anni 1 mesi 8 di reclusione perché riconosciuto colpevole di reati contro la persona; un 56enne, tarantino condannato ad espiare anni 7 di reclusione perché riconosciuto colpevole di reati contro il patrimonio, lesioni personali, danneggiamento e ricettazione; un 29enne, tarantino condannato ad espiare anni 8 e mesi 1 di reclusione perché riconosciuto colpevole di reati contro il patrimonio e ricettazione.

- tratto in arresto e sottoposto al regime della detenzione domiciliare, un 51enne tarantino condannato ad espiare mesi 10 di reclusione perché riconosciuto colpevole di danneggiamento.

Nel medesimo contesto, sono state denunciate in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria 13 persone ritenute responsabili di diversi reati: 2 per truffa; 5 per violazione colposa dei doveri inerenti la custodia delle cose sottoposte a sequestro; 1 per evasione; 2  per violazione degli obblighi derivanti dalla Sorveglianza Speciale di P.S. cui erano sottoposti; 2 per violazione del foglio di via obbligatorio cui erano sottoposti, 1  per falsità materiale commessa da privato.

Infine, sono stati segnalati alla competente Autorità amministrativa 4 soggetti quali assuntori di sostanze stupefacenti e, nella circostanza, sono stati sequestrati complessivamente gr. 2 di eroina, gr. 4 di marijuana e gr. 2 di cocaina.


 

 

Il Sindaco, Angelo Miccoli (nella foto): “Vogliamo premiare i compartimenti virtuosi e penalizzare gli incivili”

 

(immagini video free e intervista Sindaco Miccoli, disponibili sul sito www.omeganews.it)

 

L’inciviltà di alcuni rischia di essere pagata da tutti. Una ingiustizia che va sanata specie quando a rischio c’è la gestione eco-sostenibile dei rifiuti e il dazio tributario che ricade direttamente nelle tasche dei cittadini.

Così il sindaco di Statte, Angelo Miccoli, nella conferenza stampa che sancisce l’avvio del progetto sperimentale in una porzione dell’abitato di Statte, volto a identificare con maggiore puntualità la qualità del conferimento differenziato porta a porta da ogni singolo utente.

La zona interessata è quella che va sotto il nome di De Sinno: circa 1400 utenti residenti prevalentemente in abitazioni a pochi piani dislocate in una delle zone più centrali del paese.

Da domani due operatori specializzati individuati dall’azienda Daniele Ambiente che per il Comune di Statte svolge il servizio di raccolta porta a porta saranno incaricati di effettuare il tradizionale ritiro della porzione differenziata smarcando, attraverso un palmare il codice barre riportato su ogni singola pattumella e riferito all’utenza in questione.

Il principio che si tende ad affermare attraverso questo servizio ribalta per certi aspetti l’approccio al tema degli ultimi anni – afferma il Sindaco di Statte, Angelo Miccoli – perché premia la qualità del conferimento e non meramente la quantità e riconosce il comportamento virtuoso di nuclei familiari caso mai anche ristretti o composti da una sola persona. In questo caso – dice ancora il primo cittadino – il principio della quantità svilirebbe invece la bontà di un atteggiamento responsabile di chi ad esempio differenzia il 100% dei suoi scarti domestici.

L’obiettivo è ovviamente quello di premiare, attraverso sconti sulle tasse per lo smaltimento dei rifiuti, le famiglie riciclone, ma anche stanare quelle sacche di resistenza che ancora oggi impediscono al Comune di Statte di raggiungere gli standard previsti dalle normative nazionali ed europee.

Chi non differenzia o lancia i sacchetti della spazzatura ad esempio a ridosso della gravina o delle aree boschive, in realtà non sporca o commette un reato ambientale e basta – dice Miccoli – svilisce il suo territorio e pregiudica anche il passaggio successivo di questa piccola rivoluzione culturale e comportamentale. Perché fino a quando non saremo in grado di ridurre drasticamente la quota di rifiuti indifferenziato che finisce in discarica, non riusciremo – ammette – ad effettuare il ricalcolo dei tributi per tutti i cittadini che invece si impegnano e differenziano.

L’amministrazione comunale di Statte dunque torna a fare appello alla sensibilità dei cittadini, ma nel frattempo fortifica la sua rete di controllo proprio grazie al progetto pilota che partirà oggi in zona De Sinno.

Nella zona il servizio di raccolta sarà integrato anche dal porta a porta per la frazione vetro. Per tale ragione proprio in questi giorni la ditta incaricata sta predisponendo tutte le operazioni per lo smantellamento delle campane di raccolta.


 

La diossina trovata nel deposimetro del quartiere Tamburi di Taranto, in via Orsini, ha una origine ben individuabile. Secondo il direttore generale dell’ARPA Giorgio Assennato, presente oggi in conferenza, dei livelli così elevati di diossina in polveri grossolane si possono riscontare quasi unicamente nelle polveri degli elettrofiltri del reparto di agglomerazione dell’Ilva.
PeaceLink chiede che venga revocata ad Ilva l'autorizzazione a produrre, in virtù del non rispetto della direttiva EU 75/2010, recepita nella normativa italiana. Essa prevede il ritiro dell’autorizzazione a produrre nel caso di un pericolo per la salute umana o per l’ambiente conseguente alla mancata attuazione dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). 

I cittadini di Taranto sono stati esposti ad un inquinamento abnorme: valori così elevati (fino a 791 pg/mq) sono i più elevati mai riscontrati in Italia in un deposimetro. 

I cittadini non sono tutelati ed è gravissimo che solo a marzo 2016 vengano resi noti gli eccezionali eventi di inquinamento registrati nel quartiere Tamburi tra novembre 2014 e febbraio 2015. La pessima gestione dello stabilimento ILVA ha violato i diritti dei cittadini di Taranto in maniera massiccia e inaccettabile, facendo venire allo scoperto oggi quale sia il livello di affidabilità che si cela dietro la gestione statale dell’azienda.   

Si è superato ogni limite e si è tradita ogni residua fiducia in questo esperimento di AIA mal gestito e mal controllato, anzi sfuggito al controllo. I cittadini di Taranto sono state vittime di un esperimento dal finale sciagurato

Adesso basta.
E’ di inaudita gravità il fatto che da tempo PeaceLink chiedesse al Ministero dell'Ambiente di quei dati sulla diossina, senza ottenerli. Ne abbiamo le prove.

E' riprovevole scoprire che quei dati non fossero reperibili online (come invece previsto dall’AIA) mentre PeaceLink continuava a esigerli con Posta Elettronica Certificata. 

Perché non è stato il Ministro dell’Ambiente a lanciare l’allarme diossina a Taranto? 

Perché, in seguito ad un fatto di tale rilevanza, il Ministro non si dimette o non chiede le dimissioni dei commissari ILVA nominati dal governo?

Come mai l'allarme che ha dato il via al tutto è stato lanciato nella notte fra giovedì e venerdì da PeaceLink e non da chi disponeva dei dati ufficialmente?

Come mai per l'intero 2015 non è stata informata la popolazione del quartiere Tamburi dell’eccezionale deposizione di diossina nei luoghi di vita e sulle abitazioni?
Come mai il Ministro dell'Ambiente dice di essere stato allertato dal Presidente della Regione dell'allarme diossina dopo che il presidente della Regione era stato in precedenza allertato a sua volta da PeaceLink via email?
Siamo nel mezzo in un vortice di inadempienze in cui il Ministro dell’Ambiente di fatto viene in ultima analisi a sapere da PeaceLink dell'esistenza di una “emergenza diossina”. Incredibile!
Si ripete il copione del 2005 quando la popolazione venne informata da PeaceLink della presenza della diossina nell'ambiente tramite un comunicato stampa.
Si si ripete il copione del 2008 quando la Procura venne informata da PeaceLink della presenza della diossina nel formaggio tramite un esposto.
Oggi il ministro si attiva dopo che PeaceLink solleva pubblicamente il problema della diossina nei deposimetri investendo tutte le istituzioni competenti.

Il copione del 2016, undici anni dopo, è tragicamente identico.

E il copione non cambia con la gestione pubblica dell’ILVA.

Taranto si conferma come la città dei silenzi. La città dove la popolazione non viene informata per timore che si allarmi. E' la città dove a funzionare è la magistratura a fronte di una catena impressionante di mancanze che oggi emergono in modo inequivocabile e con evidenza assoluta.
Di fronte al fallimento totale sia dell'Aia Ilva sia della tempestività dei controlli in essa contemplati, una e una sola è la nostra richiesta: revoca dell'autorizzazione a produrre. Scriveremo oggi stesso alla Commissione Europea perché la procedura di infrazione si arricchisca degli inquietanti e gravissimi dettagli emersi oggi nella conferenza stampa dell’ARPA Puglia.


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