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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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I militari della Stazione Carabinieri di Lizzano (Ta), a conclusione di serrate indagini susseguenti ad un tragico incidente stradale occorso nella tarda serata di ieri, lungo la S.P. 112, hanno denunciato all’A.G. in stato di arresto, per concorso in omicidio stradale, una ventenne ed un trentottenne del posto.

I Carabinieri, intervenuti a seguito della segnalazione di un sinistro occorso sull’indicata strada provinciale, che collega Lizzano a Pulsano, rinvenivano un’autovettura Alfa Romeo 156 che, dopo essere uscita di strada ed aver colpito il tronco di un albero, aveva concluso la sua corsa contro un ulivo sottostante alla sede stradale.

A seguito dell’impatto, una ventenne lizzanese, che viaggiava sul sedile posteriore del veicolo, decedeva sul colpo, mentre un bambino di appena due anni, anch’egli seduto sul sedile retrostante del mezzo, riportava lesioni che ne richiedevano il ricovero presso l’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto. 

All’esito dei primi accertamenti, la conducente del veicolo è risultata positiva all’uso di cannabinoidi, circostanza che, a mente della nuova norma sull’omicidio stradale, contempla l’arresto.

Il 38enne, invece, risultato positivo all’uso di alcool, è stato arrestato in quanto, dalla ricostruzione dei fatti, è emerso che, verosimilmente a seguito del suo stato di ebbrezza alcoolica, negli attimi antecedenti alla fuoriuscita dell’auto dalla sede stradale, aveva percosso la 20enne alla guida, contribuendo a causare l’incidente.

Entrambi gli arrestati, a seguito delle lesioni riportate sono ricoverati presso l’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto.


 

 

 

Negli ultimi giorni, i Carabinieri della Stazione di Avetrana, unitamente ai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Taranto, hanno eseguito diversi accertamenti volti al contrasto del “lavoro nero” e finalizzati anche a verificare la corretta applicazione della normativa sulla sicurezza del lavoro.

Nel corso delle attività, gli operanti hanno effettuato un controllo ad una ditta di commercio ambulante di frutta e verdura del posto. Durante le verifiche, i militari hanno accertato che presso la predetta attività, tra altro, priva della prescritta licenza commerciale, lavoravano quattro lavoratori irregolari.

In considerazione di quanto sopra, al titolare venivano comminate sanzioni amministrative per oltre €. 14.000,00 e la sospensione dell’attività imprenditoriale.


UN LETTORE RESIDENTE IN ZONA CI SCRIVE. SI RIPORTA INTEGRALMENTE IL CONTENUTO DELLA NOTA.

 

 

Con la presente segnalo la situazione di degrado che da qualche tempo si registra all’interno del Comprensorio Logistico Mar Grande di Viale Virgilio, quello a ridosso della Nuova Stazione Navale per intenderci che dovrebbe asservire alle esigenze alloggiative del personale Militare e che ospita anche l’asilo nido Dipartimentale. Ormai si vive nel degrado più totale. Dopo meno di 15 anni da quando è stato rimesso a nuovo con fior di milioni di euro spesi , a vederlo oggi,  sembra riportarci agli inizi degli anni 80, per l’esattezza quando vennero consegnate la stragrande maggioranza delle Palazzine tutt’oggi esistenti, insite all’epoca in un territorio paludoso e ricco di vegetazione da cui attraverso tortuosi percorsi si arrivava verso la nuova Darsena (Vasca Grande) dell’attuale stazione navale. Ebbene quello scenario sembra ripetersi nuovamente grazie all’incuria ed alle inesistenti programmazioni di interventi manutentivi che nel corso di questi ultimi anni hanno riportato “gli alloggi della Marina” allo scenario d’origine. Tutto ciò che è stato fatto 15 anni fa,  oggi  non esiste più: parco giochi per i bambini con  prato inglese (ora tarantino) inesistente, sterpaglia alta due metri che ospita una grande varietà di flora e fauna autoctona tra cui topi, randagi, serpenti, blatte e da quest’anno anche le più aggressive api germaniche, un problema insomma anche di igiene pubblica considerato il posizionamento in un’area di  centralità urbana.

I nuovi Comandi gestori che hanno rilevato il vecchio Maribase,  deputati agli interventi manutentivi per tipologia alloggiative di pertinenza non riescono a mettersi d’accordo su chi deve fare cosa, uno scarica barili per intenderci di responsabilità che ha portato ad  uno scenario di incuria totale cui oggi i residenti vivono. Non si sa più a chi indirizzare le richieste di interventi di disinfestazione, sfalcio erba, derattizzazione, tra il  Comando Stazione Navale e il Comando Marittimo Sud vi è un eclissarsi di responsabilità, e qualora individuata con precisione millimetrica la sfera di competenza,  la risposta è sempre la stessa: non abbiamo i fondi per poter effettuare gli interventi, nonostante agli utenti vengono addebitate le spese di gestione comune.

E intanto il degrado avanza…


Domenica, 10 Aprile 2016 06:43

Il Sud e il Salento di Claudio Quarta al Vinitaly.

Scritto da

 

Appuntamento a Verona con le novità e i progetti innovativi di Moros, Eméra (nella foto il vigneto a Marina di Lizzano) e Sanpaolo.

 

Da Verona nel Salento in un istante, per un assaggio “virtuale” della Puglia enologica. Indossando gli appositi occhiali, con una app sul cellulare ci si potrà immergere negli ambienti di Moros, la cantina salentina di Claudio Quarta Vignaiolo, a Guagnano. Così, le migliaia di eno-appassionati  che visiteranno il prossimo Vinitaly di Verona, dal 10 al 13 aprile, non solo avranno la possibilità di degustare in calice i vini Quarta, ma anche di immergersi, grazie alla tecnologia della realtà virtuale, nei luoghi di produzione, le Terre del Negroamaro, nella vecchia cantina sociale degli anni ’50 ristrutturata, “scendere” nella bottaia dove si affina in barrique di rovere francese e americano il Salice Salentino Riserva Dop “Moros”, vedere e avere la sensazione di poter toccare le viti di Negroamaro e Malvasia, respirare l’atmosfera della cantina e  avere voglia di vistarla dal vivo.

Un’esperienza per i curiosi del vino e dei territori di produzione che troveranno nello stand di Claudio Quarta (PAD. 11 PUGLIA Stand G3-G4) occhialini e supporto tecnologico per guardare foto e video a 360° realizzati per il progetto pilota EnjoyPuglia360 in collaborazione con Firm UniSalento e AVR Lab, spin off dell'Università del Salento, Enjoy Puglia Soc. Coop e le cantine delle Terre del Negroamaro.

Si parte per Verona, dunque, nel solco dell’Innovazione ma anche della Ricerca, temi cari a Claudio Quarta, ex ricercatore genetista ed oggi vignaiolo affermato. Lunedì 11 aprile, infatti, alle ore 17, sempre nello stand Quarta si svolgerà “Un’ora di scienza”, chiacchierata con degustazione insieme a due grandi della scienza in ambito vitivinicolo, i professori Attilio Scienza e Osvaldo Failla, della Facoltà di Agraria dell’Università di Milano. Si parlerà di due progetti innovativi: il primo, riguarda la “Salvaguardia e caratterizzazione della biodiversità della vite attraverso l’impianto di vitigni rari”, progetto avviato a Tenute Emèra, l’altra cantina salentina di Marina di Lizzano (in provincia di Taranto), dove è stata impiantata probabilmente la più vasta collezione al mondo di biodiversità di vitigni minori, con oltre 500 varietà prevalentemente di origine caucasica e mediterranea.   Il secondo progetto, “Wine Graft – I nuovi Portinnesti”, vede la partecipazione di Quarta insieme alle più importanti realtà produttive italiane tra le quali Ferrari, Banfi, Zonin, Armani, Albino etc. e riguarda un tema attualissimo per la viticoltura mondiale, alle prese con emergenze sanitarie, gli effetti di stress idrico e salinità dei suoli dovuti al cambiamento climatico, ma anche con la necessità di ridurre gli input energetici in un’ottica di sostenibilità.

La terza cantina di Claudio Quarta è Sanpaolo, in Irpinia. Sorge in un’area collinare fra le province di Avellino e Benevento. Da questa cantina provengono i tre vini che quest’anno a Verona potranno fregiarsi della qualifica di “5 Star Wines 2016”, il nuovo Premio enologico internazionale di Vinitaly appena conclusosi dopo tre giorni di valutazione alla cieca degli oltre 2.700 campioni di vini iscritti, provenienti da 27 nazioni. Si tratta del Greco di Tufo DOCG 2015 (Punteggio: 92/100), della Falanghina 2015 (90/100) e del Greco di Tufo DOCG “Claudio Quarta” 2014 (90/100).


 

PREANNUCIATE ALTRA INIZIATIVE PER DOMANI 11 APRILE SOTTO IL PALAZZO DEL GOVERNO.


Scusate. Sì, vogliamo iniziare cosi, scusate.
Scusate se abbiamo alzato la voce, scusate se ci siamo arrampicati e dormito sui tetti, se abbiamo intralciato  e anche bloccato il traffico con i nostri cortei. Se abbiamo riempito i notiziari con le nostre proteste. Se abbiamo dormito, mangiato e vissuto 40 giorni in una chiesa, la nostra chiesa. Se per un po’ i giornali hanno parlato di noi nel bene e nel male.
Ma cos’altro avremmo potuto fare … Non prendiamo stipendio da 1 anno, nonostante siamo a tutti gli effetti dipendenti di una società pubblica, nata per stabilizzare lavoratori precari e finita in macerie perché amministrata malamente per favorire clientele politiche. Una società nata per svolgere TUTTI i servizi di competenza della Provincia che VOI e NOI paghiamo e continuiamo a pagare senza averne beneficio ALCUNO, visto che NON SONO ESPLETATI dalla Provincia di Taranto da 1 anno. Intanto continuiamo a PAGARE le accise e i contributi provinciali. E’ come pagare la bolletta della luce senza poter usufruire dell’energia elettrica o del gas in casa. Per esempio, continuiamo a pagare un aumento del premio dell’assicurazione auto che avrebbe dovuto favorire TARANTO ISOLAVERDE. Ma i soldi non ci sono. Vengono incassati, ma non ci sono … questo dice la nostra Provincia.
Taranto Isolaverde si poteva salvare, per esempio con un una gestione più attenta e oculata delle risorse economiche, espletando il servizio di verifica degli impianti termici che il Comune di Taranto aveva trasferito alla Provincia. Ma tutte le opportunità di salvare tanti posti di lavoro sono state vanificate da burocrazia, incompetenza, pigrizia e, a pensar male, anche dalla furbizia dei nostri politici e amministratori.
Avremmo dovuto essere licenziati il 26 novembre 2015. Ma ci fu offerta una speranza. Se il Governo avesse finanziato il Palazzo degli Uffici con fondi Cis, i fondi accantonati dall’Ente Provincia per questo scopo, con un atto di volontà politica, sarebbero stati svincolati e destinati a far uscire la società dalla liquidazione. Questo avrebbe permesso all’azienda di accedere a fondi regionali destinati alla nostra formazione e riqualificazione, nonché alla formulazione di progetti destinati a dare lavoro a 231 dipendenti e serenità alle loro famiglie. Con questa prospettiva, nonostante otto mensilità  non pagate, abbiamo accettato una sospensione non retribuita dal lavoro che non prevedeva neanche il versamento dei contributi previdenziali. Qualunque sacrificio, pur di salvare il posto di lavoro.
Il 5 aprile la presa in carico del restauro del palazzo degli Uffici con i fondi Cis si è finalmente concretizzata, ma la Provincia ha adottato un atteggiamento pretestuoso. Non basta più un impegno da parte del Cis, espresso attraverso il verbale della seduta e che dovrebbe arrivare entro pochissimi giorni. Adesso si richiede anche un trasferimento di risorse economiche che si sapeva già in partenza che non sarebbe arrivato in tempi brevi, sicuramente non nei tempi strettissimi che servono per salvare 231 posti di lavoro.
Al Comune di Taranto, coinvolto nel restauro del Palazzo degli Uffici in maniera ben più impegnativa della Provincia, è bastato quanto è stato detto nel corso della seduta per assumere impegni relativi alla messa in sicurezza del Palazzo e la riparazione del tetto. Invece, la Provincia  vuole la “CARTUCCELLA”, come la chiama il nostro Presidente.
Il parlamentare jonico di maggioranza Ludovico Vico, che con Donatella Duranti si è molto adoperato affinchè il Cis assumesse l’onere del restauro, messo al corrente delle difficoltà messe in campo dal presidente della Provincia è intervenuto al tavolo tecnico ed ha fornito un qualificato contributo chiarificatore e a nostro parere dirimente. I dirigenti della provincia devono assumersi la responsabilità e fare gli atti sulla base di quanto detto nella seduta del 5 aprile. Il verbale della seduta arriverà a giorni e può essere il punto da cui partire per predisporre gli atti per consentire l’uscita di Isolaverde dallo stato di liquidazione. Come promesso dal presidente Tamburano. Solo così la società avrà accesso ai fondi regionali per la formazione e per i progetti. Solo così si salveranno tutti i lavoratori. USANDO I SOLDI CHE CI SONO GIÀ E CHE DEVONO ESSERE SVINCOLATI SULLA BASE DEL VERBALE DEL CIS CHE ARRIVERÀ A GIORNI.
La nostra domanda ora è; “CHI DEVE CHIEDERE SCUSA ALLA CITTA’ OLTRE NOI?”

LUNEDI 11 APRILE ALLE ORE 9.00 ASSEDIO DI TUTTI I LAVORATORI DI TARANTO ISOLAVERDE AL PALAZZO DELL'ENTE PROVINCIA DI TARANTO.
 TARANTO NON PUÒ PERDERE ALTRI 231 POSTI DI LAVORO
LA CITTADINANZA È INVITATA A PARTECIPARE E A COMPRENDERE E TOLLERARE L'ENNESIMO DISAGIO CHE SI POTREBBE CREARE


 

Sono oltre quattromila gli automobilisti tarantini che hanno adottato Mycicero come sistema di pagamento per la sosta nelle strisce blu. La tendenza all’aumento di quanti utilizzano la “app” è continua e  dimostra l’alto gradimento riscosso in città. I dati forniti da Pluservice segnalano che in quattro mesi gli utenti hanno raggiunto quota 4201, con una crescita progressiva dai 660 di gennaio ai 1242 di febbraio ai 1671 di marzo e ai 563 dei primi giorni di aprile. In altre parole l’innovazione per agevolare gli utenti e il personale dell’azienda addetta al controllo conquista spazio sempre maggiore. In totale, il numero delle soste pagate con Mycicero fino al 4 aprile è di 20741, con un incremento di 7773 rispetto a alla metà di marzo e un monte ore, pagate dallo smartphone, di 31319. In Italia, statisticamente, la percentuale di utilizzazione della “app” per il pagamento della sosta si colloca in una forbice tra il 7 e il 10 per cento nelle città dove la sua introduzione s’è consolidata. A Taranto siamo già al 3 per cento, con un incremento medio di 0.9 per cento al mese. Come ogni innovazione anche questa ha bisogno di un periodo di assestamento durante il quale gli utenti e gli ausiliari della sosta prendono familiarità con l’utilizzazione della “app”. Diminuiscono, nel frattempo, i casi di contestazioni. In passato sono scaturiti soprattutto dalla digitazione sbagliata dei dati sullo smartphone ad opera dell’utente.


 

Giovedì 7 Aprile si è tenuta presso il circolo del Partito Democratico di Massafra un’importante assemblea alla presenza del Capogruppo del Pd in Consiglio Regionale Michele Mazzarano, del Capogruppo in Consiglio comunale e canidato Sindaco Vito Miccolis (nella foto) e del Segretario Provinciale Walter Musillo sul tema delle prossime elezioni amministrative.

I cittadini attendono di capire quale ruolo debba svolgere il Partito Democratico per consentire di aprire una nuova stagione politica per la nostra città. Avvertiamo una profonda domanda di cambiamento e intendiamo essere coerenti con le scelte e le posizioni espresse in questi anni di opposizione al centrodestra.

Nel dibattito è emerso la volontà di proiettare il Pd nel ruolo che la cittadinanza da esso si attende: promuovere il cambiamento.

Per questo respingiamo le dimissioni della Segretaria Imma Semeraro e chiediamo a tutti la responsabilità che serve in un momento difficile della vita della nostra comunità.

Chi prova ad esasperare il confronto in questo momento fa un danno al Pd e all'intero centrosinistra.

La volontà di creare fratture e di dividere il Pd la rigettiamo al mittente.

Crediamo che ognuno si debba assumere le responsabilità delle proprie azioni nei confronti dei cittadini per quella domanda di cambiamento che c’è nella città.

È necessario che si faccia tutti un passo avanti affinché il PD massafrese sia protagonista di un nuovo cammino.

Infatti dal dibattito è emerso che il Partito Democratico massafrese deve farsi interprete dell'avvio di un nuovo modo di governare la città.

In questi mesi abbiamo affiancato la generosa disponibilità che Vito Miccolis ha offerto per la candidatura a sindaco. Questa disponibilità non ha trovato, al momento, il sostegno sufficiente per proseguire nel cammino intrapreso.

Abbiamo il dovere di fermarci per una riflessione unitaria e profonda.

Il centrodestra che ha governato la città per dieci anni è profondamente diviso. Solo l'unità delle forze di centrosinistra potrà rappresentare una occasione di cambiamento per i cittadini.

Tutti coloro che non coglieranno questa importante novità e lavoreranno con i loro atteggiamenti egoistici a perdere questa grande occasione, dovranno darne conto alla città.

Solo con il senso di responsabilità di tutti faremo le scelte giuste per il Pd e per Massafra.

Nelle prossime ore proseguirà questo lavoro con l'ascolto e la consultazione di tutti per programmare il rilancio politico e programmatico del Pd per le prossime elezioni amministrative.    


 

 

Stimolare nei bambini l’amore per la lettura attraverso l’ascolto e tramite la costruzione di un libro è stato l’obiettivo del Progetto appena concluso “Costruisco un libro” tenuto dalle insegnanti D’Aprile Milena e Finamore Nunziata presso la scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” Palagiano. Il Progetto ha visto impegnati 32 bambini delle classi prime che dopo aver visionato la fiaba di Biancaneve l’hanno illustrata attraverso immagini e didascalie. Così nel laboratorio creativo i bambini hanno sperimentato tecniche, cooperato, affrontato problemi e trovato soluzioni. Hanno scoperto il piacere di essere loro stessi autori, quindi hanno mostrato, senza forzature, un interesse attivo per i libri, la lettura e la scrittura. Tutti sappiamo che i bambini nascono curiosi, esploratori, con i cinque sensi aperti a catturare stimoli e informazioni dal mondo circostante e dalla tecnologia in continua evoluzione. Compito dell’insegnante è, quindi, quello di diventare animatore attento di situazioni di apprendimento che tengono conto di quali sono i valori importanti di una scuola formativa che mira a sviluppare obiettivi e contenuti delle singole discipline in un’ottica interdisciplinare e trasversale. Nel corso del Progetto, attraverso giochi creativi e strategie di ricerca, i bambini sono diventati protagonisti, capaci di costruire con le proprie mani un libro e amare la lettura senza nessuna forzatura.

                                                                                                                                                                  


 

 Il Direttore Artistico Michele Riondino: "Il concerto avrà una nuova formula; a precederlo ci sarà una serie di eventi artistici e culturali. Abbiamo rifiutato diverse sponsorizzazioni; il nostro concerto frutto di sacrifici di operai e cittadinanza."

 

Si è svolta a Roma la conferenza stampa di presentazione della IV edizione del mega concerto del 1° Maggio che si terrà a Taranto nel giorno della Festa dei lavoratori, presso il Parco Archeologico delle Mura Greche. L'evento, come accade ormai dal 2013, è organizzato dal "Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti" attivo nella Città dei due mari per veicolare e trasmettere, mediante opere concrete, i valori e le "ricchezze culturali" di una città troppo spesso associata alla grande industria che, costantemente, tocca con mano il dualismo salute-lavoro, costretta a vivere un vero e proprio ricatto occupazionale con il benestare degli organi istituzionali in un territorio in cui il tasso di mortalità derivante dalle emissioni di sostanze inquinanti è di gran lunga superiore alla media nazionale.

 

Ha aperto la presentazione l'attore tarantino Michele Riondino, che anche quest'anno sarà il Direttore artistico di quello che può essere considerato, a tutti gli effetti, per presenze di pubblico e qualità degli artisti che ne prenderanno parte, il vero Concerto del 1° maggio su scala nazionale. Anche in questa occasione, ad affiancare Michele Riondino ci sarà il musicista e compositore Roy Paci e, per la prima volta, collaborerà con i due direttori storici anche il cantante Diodato. A condurre live il consueto dibattito di riflessione sui temi della salute che precederà l'evento e lo stesso concerto ci saranno le giornaliste Valentina Correani e Valentina Petrini.

 

A prendere la parola per primo è stato uno dei rappresentanti del Comitato, organizzatore dell'evento: "Il Primo Maggio sarà l'occasione per tutti coloro i quali si impegnano ogni anno per una Taranto migliore, ogni giorno dell'anno, nonostante nella nostra città si viva, per quanto concerne gli aspetti dell'ambiente e del lavoro, in una situazione di giustizia differente rispetto ad altre realtà italiane. Il nostro comitato è attivo 365 giorni l'anno; nasce il 2 agosto 2012 a seguito delle vicende legate all'Ilva dall'idea di un gruppo di semplici cittadini e operai del suddetto stabilimento. L'intento è quello di soffermarci sugli aspetti del ricatto occupazionale che i tarantini vivono ormai da anni. A distanza di più di tre anni, dopo numerose proteste e appelli, molte situazioni sono rimaste invariate. Penso a tutti quei ragazzi costretti ad emigrare in cerca di lavoro o alle lunghe liste d'attesa per pazienti oncologici in attesa di trapianti o cure. Vorremmo chiedere alle istituzioni e, in particolare, al Presidente del Consiglio Matteo Renzi come mai l'area a caldo dello stabilimento ILVA di Genova è stata chiusa in quanto ritenuta incompatibile con la salute del cittadino? Perché a Taranto invece la produzione continua come se nulla fosse, favorita da ben nove decreti che altro non fanno se non garantire i diritti di imprenditori e banche tralasciando quelli della cittadinanza? Ci teniamo inoltre a ricordare lo scopo benefico del Concerto del Primo Maggio. Due anni fa abbiamo donato al reparto oncologico dell'Ospedale Giuseppe Moscati un emogasometro per le cure di pazienti oncologici. Quest'anno, la raccolta fondi sarà destinata alla Cooperativa Sociale Logos, la quale si occupa della riabilitazione di pazienti affetti da autismo."

 

Questi, invece, sono i concetti espressi in sintesi da Michele Riondino, reduce dall'esperienza televisiva dei nuovi episodi del "Commissario Montalbano": "Il nostro è un Comitato composto da operai e da cittadini. A differenza di quanto si possa pensare, esso si trova dentro la fabbrica; si prefigge tra gli obiettivi anche quello di raccontare quello che accade al suo interno, nel tentativo di denunciarne le storture. Per l'organizzazione del nostro concerto avremmo potuto avvalerci di sponsorizzazioni di grandi aziende, che pure si sono fatte avanti, ma preferiamo operare le nostre scelte con oculatezza. Non vogliamo che il nostro evento sia promosso da aziende come, ad esempio, la Shell o la Total, le quali spesso hanno finanziato eventi culturali e religiosi. Se avessimo accettato alcune sponsorizzazioni il nostro team sarebbe imploso. Il nostro è un concerto autofinanziato dai cittadini di Taranto mediante donazioni spontanee. Quest'anno, in più, avremo al nostro fianco la società del Taranto F.C. 1927 che, in occasione della gara casalinga contro il Potenza valevole per la 30^ giornata del campionato LND, ha deciso di donare parte dell'incasso al Comitato per tutte le spese correlate all'organizzazione dell'evento, come vitto e alloggio degli artisti. A tal proposito ci tengo a ringraziare i tifosi rossoblù e a rivolgere alla squadra della mia città l'augurio di poter salire quanto prima di categoria. Il calcio e lo sport in generale sono veicolo di crescita e il Taranto merita altre categorie."

 

Riondino ha proseguito poi il suo intervento soffermandosi su quelli che saranno i contenuti del tradizionale dibattito socio-culturale che precederà il concerto nel corso della mattinata, senza dimenticare le iniziative ad esso correlate: "Quest'anno abbiamo la possibilità di conferire al concerto la formula che avevamo in mente già da un po'. Lo show musicale dei vari artisti che si esibiranno sul palco sarà, infatti, la parte culminante di una serie di concerti, mostre fotografiche e pittoriche che si terranno nel corso della settimana precedente al Concertone. Nei prossimi giorni - ha chiosato l'artista - renderemo noto il programma dettagliato di questi eventi. Quest'anno abbiamo pensato di far conoscere agli artisti che si esibiranno sul palco, ai giornalisti che seguiranno l'evento e ai loro entourage la nostra Taranto. Si tratterà di una sorta di visita guidata, durante la quale accompagneremo i nostri ospiti nei pressi dello stabilimento Ilva per poi condurli alla scoperta del nostro mare e delle nostre bellezze artistiche e naturali."A proposito del Mar Ionio e della sua fauna, il tono di voce di Michele Riondino ha assunto contorni decisi e spontanei allo stesso tempo quando si è toccato il tema del referendum del prossimo 17 aprile: "Invito tutti i cittadini di Taranto a sostenere la causa di uno sviluppo ecosostenibile andando a votare Sì al prossimo referendum." L'attore, di rimando, ha concluso il suo intervento esprimendo il proprio disappunto nei confronti del progetto Tempa Rossa, che tanto sta facendo discutere l'opinione pubblica: "A Taranto, alle spalle dell'isola di San Pietro è presente un delfinario naturale.Il raddoppio del pontile, con il conseguente traffico del 50% del transito delle petroliere andrebbe a nuocere alla presenza di questi splendidi mammiferi simbolo della nostra città."


Comunicato stampa

Bruxelles, 8 aprile 2016
 
D'Amato: “Il progetto Tempa Rossa va fermato”

“Il progetto messo in piedi dalla Total su Tempa Rossa che coinvolge la Raffineria Eni di Taranto, va fermato, le condizioni ambientali e l`anacronismo delle fonti fossili lo dicono”. Lo dice Rosa D'Amato, europarlamentare tarantina del Movimento 5 Stelle.

D'Amato spiega: “La vicenda emersa dalle intercettazioni che coinvolgono l'ormai ex ministro Guidi e il suo compagno non ci sorprendono, avevamo avuto il primo sentore di qualcosa di strano sin dalla comparsa di quell'emendamento presentato dalla sottosegretaria Vicari nel decreto Sblocca Italia, cucito su misura sul progetto Tempa Rossa, bocciato in prima istanza e fatto rientrare nella Legge di Stabilità. C'è da chiedersi qual è la pubblica utilità di un progetto che favorisce soltanto i petrolieri a scapito della salute dei cittadini lucani e tarantini".

L'eurodeputata M5S punta lo sguardo sulle royalty e le franchigie: “Nessuna compensazione potrà mai  ridare agli agricoltori le proprie terre, agli allevatori i propri animali e a tutti i cittadini la salute, neppure se le attuali percentuali del 4 % dei ricavati in mare e 10% per l’estrazione a terra, fossero aumentate”.

“Ho già presentato diverse interrogazioni alla Commissione europea sul quel progetto che regalerà a Taranto il 12% in più emissioni e ridicole ricadute occupazionali, soprattutto se confrontate con i posti di lavoro che si creerebbero nelle energie rinnovabili con gli stessi importi. Le problematiche sollevate in Commissione sono le stesse che oggi sono alla ribalta dei notiziari: le modifiche legislative che il governo si apprestava a fare per favorire il progetto Tempa Rossa e le contaminazioni delle falde".

"In una delle risposte, la Commissione ha comunicato che “sta monitorando da vicino” il progetto e staremo col fiato sul collo all'Ue per conoscere i risultati di questo controllo".

"Il progetto aumenterà il rischio di incidenti nell'intera raffineria e nell’area portuale, sottoposta alla normativa nazionale della direttiva Seveso III, attualmente al vaglio della Commissione per il visto di conformità. Il presidente della Regione Emiliano solleciti il parere del CTR e si opponga alla realizzazione di Tempa di fatto, con atti concreti”, dice D'Amato.

"La politica locale dovrebbe adoperarsi per l’istituzione di una 'Oil free zone' come da art.71 Legge n.221 28/12/2015, ossia area territoriale nella quale, entro un determinato arco temporale e sulla base di specifico atto di indirizzo adottato dai comuni  del  territorio  di  riferimento,  si preveda la progressiva sostituzione del petrolio e dei suoi derivati con energie prodotte da fonti rinnovabili. Nelle Oil free zone sono avviate sperimentazioni sulla realizzazione di prototipi e l'applicazione sul piano industriale  di nuove ipotesi di utilizzo dei beni comuni: non è uno strumento perfetto, ma perché non usarla per l’area tarantina?

Proponiamo ormai da tempo la riconversione della città, trasformandola da città sul mare a città di mare con la valorizzazione dell’habitat marino e delle bellezze storiche-archeologiche che solo la città di Taranto può vantare, senza dimenticare le potenzialità del porto, colonizzato negli anni dalle grandi industrie inquinanti, restituendolo al servizio della città con la sua retroportualità, attualmente solo sulla carta.  

Non accetteremo un nanogrammo di inquinamento in più e siamo consapevoli che solo un governo del M5S è in grado di realizzare progetti di economia  moderna, digitale e circolare, collaborativa e condivisa", conclude D'Amato.
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