ESTATE LEPORANESE/ Presentata l'edizione 2025: un cartellone ricco tra musica, teatro, tradizione e innovazione
Scritto da Giornalista1Patrizia Conte, Neri Per Caso, Migone, Aureli e Martufello: tutti gli artisti dell’estate leporanese
Patrizia Conte sarà la special guest, il prossimo 3 agosto in onore dei festeggiamenti di San Emidio, che calcherà il palco estivo leporanese. La tarantina e vincitrice “The Voice Senior 2025”, i Neri per Caso, l’imitatrice Emanuela Aureli, i comici Martufello (pseudonimo di Fabrizio Maturani) e Paolo Migone sono tra i volti noti della Festa USB, del cartellone “Rivivi l’Estate Leporanese 2025”. Giunta alla ventottesima edizione, la rassegna estiva leporanese di punta nella provincia ionica è stata presentata stamattina, nella Sala Consiliare del Castello Muscettola, dal sindaco Vincenzo Damiano, l’assessore alla Cultura, Turismo e Spettacolo Iolanda Lotta, gli enti e le associazioni coinvolte.
Il primo cittadino, durante la conferenza stampa, ha ringraziato gli addetti ai lavori, le associazioni e le maestranze locali che, con grande dedizione e spirito di collaborazione, negli anni rendono possibile la realizzazione di questa rassegna: «Il loro impegno – ha detto Damiano - è la testimonianza più viva di quanto Leporano sia una comunità ricca di passione, talento e visione condivisa. Manifestazioni come queste non nascono per caso: sono il frutto del lavoro silenzioso e costante di ognuno. Motivo per cui ringrazio anche la mia squadra di amministratori che, ogni giorno, si impegna per valorizzare il nostro territorio, le sue tradizioni e le sue eccellenze. Queste rassegne rappresentano momenti importanti di condivisione e partecipazione, capaci di unire la comunità attorno a ciò che ci identifica per cui invito tutti i cittadini, le famiglie e i visitatori a partecipare numerosi. Sarà un’occasione speciale per riscoprire insieme le nostre radici, apprezzare il talento del territorio e vivere Leporano in tutta la sua autenticità» ha concluso Damiano.
“Rivivi l’Estate Leporanese” è una creatura nata dall’amore dell’assessore alla Cultura, al Turismo e allo Spettacolo, Iolanda Lotta, per il suo territorio e che nel corso degli ultimi trent’anni è riuscita a diventare un punto di riferimento per gli eventi di qualità nella provincia ionica: «Non ci si stanca mai – ha detto Lotta nel corso della conferenza stampa - quando si lavora con passione e ci si mette al servizio della propria comunità. Ogni sacrificio, ogni ora dedicata all'organizzazione e alla promozione del territorio che si traducono in risultati concreti, come l’affluenza partecipata ogni anno a ogni singolo appuntamento. E in questi momenti realizziamo che l’impegno quotidiano non è mai vano, ma contribuisce a costruire qualcosa di bello e duraturo per tutti». L’impegno dell’amministrazione comunale è tangibile anche nella costante attenzione alla tutela del territorio e alla valorizzazione del litorale leporanese, che da tre anni consecutivi è stato insignito dalla FEE come Bandiera Blu. Quest’ultimo è il prestigioso riconoscimento internazionale che premia la qualità delle acque, dei servizi e della gestione ambientale: «Nei giorni scorsi abbiamo distribuito i dépliant informativi sulla Bandiera Blu – ha proseguito l’assessore - a tutti i titolari degli stabilimenti balneari della Marina di Leporano. Inoltre, la scorsa settimana abbiamo inaugurato un nuovo Infopoint che è aperto al pubblico per qualsiasi informazione. Si tratta di piccole azioni, essenziali, per ricordare che il riconoscimento della Bandiera Blu è un impegno collettivo. È importante che ognuno faccia la propria parte, rispettando gli adempimenti previsti, così come è essenziale che anche i cittadini abbiano cura dell’ambiente e del nostro splendido mare. Insieme possiamo mantenerlo pulito e accogliente, degno di questo prestigioso riconoscimento».
“Rivivi l’Estate Leporanese” è un calendario ricco di eventi che spaziano dalla cultura all’arte, con il coinvolgimento di associazioni come Il Melograno, degli artisti locali del calibro di Massimo Greco e Carmela Mercinelli.
Non mancheranno gli spettacoli e il teatro d’autore: con Punta, manifesto sulla ribellione femminile, di Alfredo Traversa, testo di Luisa Campatelli, interpretato da Anna Colautti e Tiziana Risolo, che il 25 luglio all'Ex Batteria Cattaneo (Gandoli), aprirà l'11^ Edizione della Festa dell'Usb; le compagnie Teatro Novo, Napolincanto, l’Accademia Mediterranea dell’Attore, l’associazione Affinità Elettive.
Leporano è anche terra di storia e tradizioni. Quest’ultime verranno ampiamente raccontate attraverso le visite guidate e gli incontri dedicati con l’associazione Discoverart, il professor Luigi Vellucci e lo storico Antonio Palumbo. Tradizioni che si intrecciano con il saper fare artigiano e che prenderanno vita durante l’evento, organizzato dal CATA Casartigiani, in cui si potrà vivere una vera e propria esperienza immersiva. Si terranno dei laboratori e delle dimostrazioni dal vivo di maestranze locali con i cesellatori, i mastri pastai e caseari, gli artisti della lavorazione tradizionale che condivideranno i segreti dei loro mestieri. Il tutto arricchito da momenti di musica popolare, con i ritmi coinvolgenti dei balli di pizzica, a fare da cornice a un’autentica celebrazione dell’identità culturale del territorio.
Tra gli appuntamenti musicali spiccano i festeggiamenti per il centenario della proclamazione di Sant’Emidio, a patrono di Leporano, con il concerto dei Palasport, la cover band ufficiale dei Pooh. Completano il programma musicale altri attesi appuntamenti dal vivo del trio “Primitivo Trad”, di Renato Marquis Petrelli & The Chicago Burglars e delle bande musicali di Gioia del Colle, Lecce e Francavilla Fontana. Quest’ultime esalteranno il repertorio bandistico della tradizione meridionale.
Verrà dato spazio anche a reading letterari sull’attualità, con interventi e dibattiti che vedranno protagonisti personalità come l’ex sindaco di Taranto Giovanni Battafarano e la giornalista Rai Tiziana Grassi. Inoltre, si terranno iniziative dedicate all’informazione e alla prevenzione come il “World Drowning Prevention Day: Bandiera Blu, al mare in sicurezza”, per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza del soccorso in mare, con simulazioni di salvataggio e un laboratorio BLS (Basic Life Support) rivolto ai più piccoli e alle persone affette da disabilità per promuovere una cultura della sicurezza inclusiva e partecipata.
L’inclusione è uno dei valori fondamentali dell’amministrazione Damiano, che per questo ha voluto organizzare una rassegna davvero alla portata di tutti, senza escludere nessuno. “Rivivi l’Estate Leporanese 2025” prevede infatti anche appuntamenti pensati per i più piccoli, con il villaggio Lepolandia di Animarte; e per le persone con disabilità grazie al prezioso contributo di associazioni come Heart's Music e Metis, da sempre attive sul territorio per promuovere l’inclusione e il benessere sociale.
Un altro momento di grande rilievo sarà la celebrazione delle eccellenze femminili locali con la XVIII edizione di “Donna dei Due Mari – Premio Eccellenza Donna 2025”, che quest’anno vedrà anche la consegna dello Speciale Premio Bandiera Blu, a sottolineare l’impegno per la sostenibilità e la qualità ambientale. Grande attesa, inoltre, per la finalissima del concorso Ladymiss, che porterà sul palco le finaliste del noto format che coniuga la bellezza, l’eleganza e il talento femminile.
Il calendario potrebbe subire delle variazioni non dipendenti dalla volontà dell’amministrazione comunale. “Rivivi l’Estate Leporanese 2025” è una rassegna patrocinata dal Comune di Leporano, dalla Regione Puglia e dal Gal Magna Grecia.
REALTÀ TARANTINE/ Domani il Taranto Pride. Luigi Pignatelli: siamo un'utopia in cammino, uno spazio politico e poetico, un grido collettivo, colorato e radicale
Scritto da Giornalista1di Lucia Pulpo
Sabato 5 Luglio, il “Taranto Pride” attraverserà le strade della città dei due mari, riempiendole d’energia folgorante in direzione “ostinata e contraria” verso il cambiamento utopico del rispetto e dell’uguaglianza delle persone. Tutt3 le persone.
Ne parliamo con l’organizzatore, Luigi Pignatelli, presidente della Hermes Academy e del Comitato Territoriale e provinciale Arcigay Taranto
Quando sento parlare di Pride, due sono le parole ricorrenti: festa e lotta. Per te, cos’è il “Pride”?
Per me il Pride è entrambe le cose, ma anche molto di più. È memoria, è resistenza, è speranza, è possibilità di incontrarsi, di riconoscersi, di respirare a pieni polmoni in una società che troppo spesso ci vuole nascostз, discretз, silenziatз. Il pride è visibilità, è indecoroso, è rumoroso. È uno spazio politico e poetico, dove possiamo esistere senza chiedere il permesso, dove possiamo mostrare le nostre ferite ma anche la nostra gioia, le nostre fragilità e le nostre forze.
Per me il Pride è un grido collettivo, colorato e radicale. È un momento in cui ci riappropriamo dello spazio pubblico, dei nostri corpi, delle nostre storie. Il Pride è festa e lotta?
È sicuramente una festa, sì, ma una festa che nasce da un’urgenza, da una ferita aperta, da decenni di esclusione, violenza, invisibilità. Il Pride è lotta perché ci ricorda che i nostri diritti non sono mai stati regalati: sono stati conquistati, uno a uno, con fatica, sudore, sangue. Il Pride è anche memoria delle persone che ci hanno preceduto, che hanno pagato un prezzo altissimo per permetterci di essere qui, oggi. E non possiamo dimenticarlo. Ma per me è anche cura. Cura delle nostre relazioni, delle nostre identità plurime, delle soggettività che ogni giorno devono negoziare la propria esistenza in contesti ostili. È comunità. È anche un modo per dire: “ci siamo”, nonostante tutto, e non torneremo più nell’ombra. Ecco perché il Pride non è mai solo per noi, ma è anche per chi non può esserci, per chi ha paura, per chi è ancora nel silenzio. È per le nuove generazioni, perché abbiano strumenti migliori dei nostri. È un’utopia in cammino.
Questa non è la prima edizione che organizzi a Taranto. Cos’è cambiato dall’inizio e cosa deve ancora cambiare?
Nel 2016, anno della primo storico Pride a Taranto, c’era molta diffidenza, sia all’interno della comunità LGBTQIA+ che nel tessuto cittadino. Si trattava del terzo Puglia Pride, che a partire dal 2014, ogni anno attraversava un diverso capoluogo di provincia. Abbiamo dovuto spiegare, coinvolgere, decostruire stereotipi, costruire fiducia passo dopo passo. Ricordo ancora le prime assemblee in cui eravamo in poche persone, spesso stanche, spesso scoraggiate, ma piene di voglia di cambiare le cose.
Dall’inizio sono cambiate tantissime cose: la consapevolezza collettiva è cresciuta, la rete si è allargata, abbiamo trovato nuove parole per raccontarci e nuovi corpi che si sono uniti alla nostra lotta. Oggi il Taranto Pride è diventato un appuntamento atteso, riconosciuto, anche dai media, dalle scuole, da alcune istituzioni, da quelle persone che prima ci ignoravano o temevano. Abbiamo portato in piazza migliaia di storie, corpi, voci, creato alleanze con movimenti ecologisti, transfemministi, antirazzisti. Abbiamo dato visibilità a chi non l’aveva mai avuta. Ma c’è ancora tanta strada da fare, c’è ancora tanto da cambiare: nelle istituzioni, nelle scuole, nei servizi sanitari, nella cultura dominante che continua a marginalizzare chi non si conforma. Serve più ascolto, più rappresentanza, più coraggio. Serve più continuità durante l’anno, servono più spazi fisici per incontrarci, più supporto economico, più riconoscimento politico. E serve un cambiamento culturale profondo: uscire dalla logica dell’emergenza, della tolleranza concessa, e passare ad un’idea di diritti piena, strutturale, permanente. Soprattutto, serve che le nostre battaglie non vengano strumentalizzate, svuotate o usate solo per fare immagine.
A Taranto, c’è anche lo “Human Pride”, perché questa scissione?
La presenza di più eventi “paralleli” è una realtà che racconta anche le fatiche del nostro territorio nel fare sintesi e nel riconoscere la pluralità dei percorsi. La scissione non è stata una scelta nostra, non è nata da divergenze ideologiche profonde (come avvenuto ad esempio a Lecce o a Napoli, altre città attraversate da più pride), ma da modi diversi di concepire l’attivismo ed il lavoro di rete. Nel Gennaio 2024 ci è stato detto: «Vogliamo organizzare la nuova edizione del Pride, ma dovete resettare tutto ciò che è stato deciso nelle assemblee precedenti e ricominciare da 0!» Abbiamo risposto: «Ci sono in ballo dei fondi già stanziati, parliamone!» e dopo qualche settimana abbiamo visto sui social che avevano costituito un collettivo senza di noi. Piena libertà! Viva la pluralità di voci e visioni. Sta di fatto, però, che né nel 2024 né nel 2025 la nostra adesione è stata presa in considerazione. Abbiamo partecipato alle due edizioni dello Human Pride con piacere come singole soggettività.
Ad ogni modo, la visibilità non può essere neutra, e prendere posizione fa parte del nostro modo di essere comunità. Personalmente, credo molto nel valore del dialogo e nell’importanza di superare le divisioni, anche quando sono scomode o dolorose. Da un anno e mezzo cerchiamo di creare un gemellaggio. Sarebbe stupendo se nel 2026, a dieci anni dal primo pride a Taranto, il nuovo collettivo e noi del Taranto Pride Net organizzassimo un unico grande pride, unendo le forze.
Il nostro percorso, quello del Taranto Pride che dal 2016 contribuisco ad organizzare con una rete ampia e plurale, è sempre stato aperto, orizzontale, intersezionale. Non escludiamo nessunə. Anzi, invitiamo costantemente ad unire le forze. Per questo mi dispiace che si siano create delle fratture, ma continuo a sperare che possano essere ricucite. L’unità nella diversità è una ricchezza, non un limite. E quando si parla di diritti umani, dovrebbe esserci una sola direzione: avanti, insieme.
Il Taranto Pride non è solo la parata del 5 Luglio. Cos’è?
Proprio così: il Taranto Pride non è solo la parata del 5 Luglio. È un percorso lungo un anno intero, fatto di assemblee, workshop, azioni di sensibilizzazione, arte, formazione e attivismo nei quartieri, nelle scuole, nei centri sociali. È un laboratorio politico e culturale che cerca di portare un cambiamento reale, dal basso. Il Taranto Pride è un processo. È un percorso lungo e complesso, che inizia mesi prima della parata e non finisce certo con essa. È un laboratorio permanente di attivismo e formazione. In questi anni abbiamo portato nelle scuole incontri sull’educazione alle differenze, abbiamo attivato laboratori artistici, assemblee cittadine, presentazioni di libri, performance teatrali e momenti di ascolto nei quartieri. Abbiamo creato ponti tra le generazioni e tra i territori. Ogni edizione ha un tema, un messaggio politico preciso, che costruiamo insieme, giorno dopo giorno, con le associazioni, con le realtà locali, con chi ci raggiunge anche da fuori. È una pratica di cittadinanza attiva che parte dal basso e si nutre di relazioni. Anche le persone che non possono partecipare alla parata spesso ci seguono e si sentono parte di qualcosa di più grande. Perché il Pride, per noi, è comunità che si prende cura della propria libertà, ma anche della libertà altrui.
L’edizione di quest’anno vi vede solidali con quanto succede a Gaza, ma anche molto attenti al Disability Pride. Questo rientra nel vostro senso di giustizia sociale o cos’altro? Che speranze nutrite verso un cambiamento per un mondo migliore?
Quest’anno, così come lo scorso anno, abbiamo scelto di schierarci apertamente a fianco del popolo palestinese, ma anche, come dal 2016, accanto a chi vive discriminazioni per via della propria disabilità, della propria condizione economica, dell’origine, del colore della pelle.
Tutto quello che facciamo è guidato da un senso profondo di giustizia sociale. Per noi non ha senso lottare solo per i diritti LGBTQIA+ se non ci battiamo anche per quelli delle persone con disabilità, delle persone razzializzate, delle comunità migranti, delle persone povere, di chi subisce ogni tipo di esclusione o sopruso.
Perché il Pride non è completo se non è intersezionale. Non possiamo ignorare le connessioni tra le oppressioni e perché ci impegniamo nel costruire alleanze. Essere solidali con Gaza, oggi, è un atto politico ma anche profondamente umano. Non possiamo chiudere gli occhi davanti ai genocidi, ai crimini di guerra, al dolore che ci arriva ogni giorno. E lo stesso vale per chi, nella nostra stessa città, fatica a muoversi, ad accedere a servizi essenziali, ad essere rappresentatə.
Uno dei cardini del Taranto Pride, sin dal 2016, è la nostra richiesta di chiusura del mostro che ci uccide da decenni: l’impianto siderirgico.
Abbiamo il dovere morale di non abituarci all’ingiustizia. Continuiamo a credere che un altro mondo sia possibile, un mondo in cui ogni corpo sia libero e rispettato, ogni voce ascoltata, ogni vita tutelata. Un mondo in cui non ci sia bisogno di autorizzazioni per essere sé stessз. Un mondo in cui nessunə venga lasciato indietro. Il Pride è uno degli strumenti che abbiamo per costruire la nostra utopia. Questo è il nostro orizzonte. E continueremo a lottare, con ogni mezzo necessario, perché questo sogno diventi realtà.
Dopo quanto accaduto per il Pride a Budapest, consideri i diritti civili in affanno o più forti di prima?
Quanto è successo a Budapest ci ha scosso profondamente. Vedere uno Stato dell’Unione Europea vietare un Pride, militarizzare le strade, reprimere la visibilità queer in nome di una presunta sicurezza pubblica, è il segnale di un’Europa che sta arretrando. Non possiamo illuderci che i diritti civili siano ormai garantiti: sono fragili, instabili, e sotto attacco ovunque, anche nella nostra Italia. Eppure, c’è una forza che continua ad emergere: quella delle persone che resistono, che si organizzano, che non arretrano. Vedo i diritti civili come un campo di battaglia vivo. Non sono più forti di prima, forse. Ma nemmeno sconfitti. Ci sono nuove generazioni più consapevoli, più preparate, più determinate. E noi dobbiamo sostenerle, ascoltarle, camminare con loro. Dobbiamo moltiplicare gli sforzi, le voci, le presenze. Io non mi arrendo. Se Budapest ci chiama, Taranto risponde. Se un Pride viene fermato, cento devono nascere. Perché la nostra libertà non è negoziabile. E ogni Pride che resiste è un atto d’amore, verso noi stessз, verso il futuro.
EX ILVA-TARANTO/ L'azienda: confronto con investitori prosegue, determinante il sì al rigassificatore
Scritto da Giornalista1Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria comunica in una nota che il confronto con Baku Steel Company, così come con gli altri potenziali partner internazionali interessati al rilancio della società, Jindal Steel International. e Bedrock Industries Management Co Inc, prosegue in un clima costruttivo. L’obiettivo condiviso è quello di individuare soluzioni industriali solide, sostenibili e di lungo periodo.
In questa fase - si legge in una nota -resta centrale il tema delle condizioni necessarie per il futuro del polo siderurgico di Taranto. Particolare attenzione è rivolta alle decisioni degli enti locali sul progetto del rigassificatore, considerato un’infrastruttura strategica per abilitare un impianto DRI e dare concreta attuazione a un percorso di decarbonizzazione coerente con le prospettive del settore.
TELEVISIONE/ È l'archichef tarantina Valentina De Palma il nuovo volto di Mattino Norba Estate
Scritto da Giornalista1È l'archichef tarantina Valentina De Palma è il nuovo volto dell’edizione 2025 di Mattino Norba Estate.
Personaggio eclettico, una laurea in architettura e la passione per lo Yoga e la cucina che ha trasformato in attività lavorative, Valentina è docente di tecniche di Cucina di Formare Puglia aps, insegnante di Yoga presso l'Akropolis, personal chef, ama gli animali, il cinema, i viaggi. Recentemente ha partecipato e vinto il talent The Gold Bachelor essendo stata la scelta del protagonista nella serata finale.
Valentina conduce Norba Estate dal 30 giugno a fine luglio, ogni giorno da lunedì a venerdì, dalle 10:45 circa in diretta su Telenorba, con ospiti in studio e collegamenti.
Nella foto è con lo chef Agostino Bartoli, del noto Ristorante Taranto Gatto Rosso.
CIELO NELL’ISOLA/Oggi tour e presentazione della mappatura toponomastica realizzata con gli abitanti della Città vecchia di Taranto
Scritto da Giornalista1La Città vecchia è un tesoro di storie che affiorano in vicoli poco conosciuti e slarghi maltenuti. È nelle tradizioni, nei detti, negli aneddoti che gli stessi abitanti dell’isola talvolta perdono nel passaggio da una generazione ad un’altra, che trova casa una memoria autentica, non viziata, necessaria per guardare al futuro senza snaturarsi.
Da qui, nell’ambito di una serie di attività di rigenerazione urbana, l’idea promossa dagli archeologi di Ethra e subito sposata da Symbolum ETS, capofila del progetto finanziato da Fondazione con il Sud chiamato “L’Isola che accoglie”: una mappatura della toponomastica popolare della Città vecchia.
Per il progetto ‘Cielo nell’Isola’, sono stati mappati dagli archeologi di Ethra e dall’artista tarantina Simona Anna Gentile una ventina di luoghi, a cui sono stati assegnati altrettanti Qrcode con la storia del luogo e il suo nome tradizionale per un vero e proprio tour di due ore, con gli abitanti della Città vecchia a fare da guida e fruibile ai visitatori da oggi, venerdì 4 luglio.
Poi Simona Anna Gentile, supportata da Franca Lenti, Marianna Bolognini, Rita Valente, Samia e Adriana Ressa, ha fatto il resto, raccogliendo le testimonianze di residenti in Città vecchia e creando bozzetti con i nomidei luoghi ‘riscoperti’, anche questi visibili sul posto in digitale, fino alla realizzazione, nella fase finale, di un suggestivo dipinto murale fortemente identitario,realizzato su uno dei muri perimetrali del centro san Gaetano da lei e dai bambini e della bambine di piazzetta san Gaetano, che ne hanno dipinto la cornice con vernici ad acqua.
Oggi, venerdì 4 luglio, alle 19,00 da piazza Fontana, dopo i saluti di don Emanuele Ferro, ci sarà la presentazione del progetto, chiamato ‘Cielo nell’Isola’, con un percorso tra vicoli e racconti, accompagnati dall’artista Simona Anna Gentile, da Antonio Solito, da Nicoletta Lenti e dagli archeologi di Ethra, fino al Centro San Gaetano dove verrà scoperto il murale e spiegato il suo significato.
Un evento gratuito con prenotazione obbligatoria al: 379 118 2464
EX ILVA-TARANTO/ Attività scarsa, da oggi fermo il terzo sporgente portuale
Scritto da Giornalista1L’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, ha comunicato oggi ai sindacati metalmeccanici che da oggi, 4 luglio, verranno fermate le attività sul terzo sporgente portuale. Questo, ha detto l’azienda ai sindacati, sia per volumi ridotti di produzione e di spedizione, sia per lavori di manutenzione in banchina sulla infrastruttura ferroviaria. Resteranno in presidio nel primo turno di lavoro solo pochissime figure professionali, mentre nel secondo turno, dalle 15 alle 23, e di notte, dalle 23 alle 7, esclusivamente un carrellista. Al momento non è possibile definire una data di ripresa delle attività, ha reso noto l’azienda ai sindacati.
EX ILVA-TARANTO/ Urso convoca a sorpresa i vertici sindacali nazionali prima del vertice a oltranza sull'Accordo di Programma
Scritto da Giornalista1Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, d’intesa con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, ha convocato a sorpresa per lunedì 7 luglio, alle 17,00, un incontro con le organizzazioni sindacali, nazionali e di categoria, per un aggiornamento relativo all'ex Ilva.
L’incontro avrà luogo in vista della riunione a oltranza convocata al Mimit per il giorno seguente, con tutte le amministrazioni nazionali e locali della Puglia coinvolte nella sottoscrizione dell’Accordo di Programma interistituzionale per la decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto.
EMERGENZE/ L'Odissea dei pendolari tarantini da da Taranto a Bari e in Calabria
Scritto da Giornalista1La CGIL di Taranto scrive al presidente della Provincia di Taranto, Gianfranco Palmisano per chiedere che si intervenga per rendere meno gravoso lo spostamento dei pendolari tarantini che ogni giorno sono costretti ad affrontare una vera e propria Odissea per raggiungere Bari e la Calabria.
Di seguito, la lettera scritta dal segretario generale della CGIL di Taranto, Giovanni D'Arcangelo:
"Gentile presidente della Provincia di Taranto,
come è ormai noto, da ieri 1° luglio 2025 sono partiti i lavori di riadeguamento della linea ferroviaria Taranto – Bari, lavori che dureranno presumibilmente fino al mese di settembre. Il percorso della tratta ferroviaria è sostituito da da un servizio bus ad opera di Trenitalia.
Apprendiamo dagli organi di stampa e da alcune segnalazioni ricevute, che il servizio sostitutivo presenta già da subito gravi difficoltà, ovvero:
- Dotazione insufficiente di pullman rispetto alla platea dei viaggiatori, molti dei quali pendolari;
- Ritardi nella tratta sia all’andata che al ritorno;
- Disagi nell’attesa dovuta ai ritardi considerando le torride temperature estive;
Anche sulla tratta verso i territori della Calabria si evincono problemi seri di percorrenza in quanto i treni in partenza dalla zona occidentale della provincia passano da Brindisi provocando disagi alle persone che si devono muovere principalmente per motivi di lavoro.
Alla luce di quanto sopra espresso, come CGIL Taranto Le chiediamo un urgente intervento istituzionale nei confronti della direzione di Trenitalia, la quale dovrà rispondere all’emergenza.
La nostra proposta è quella di dotare le tratte di mezzi aggiuntivi e di strutturare un percorso che colleghi la parte occidentale della provincia (Massafra, Palagiano, Palagianello, Castellaneta) direttamente con la città di Bari senza fare tappa sui comuni del territorio barese, così come di un percorso verso la Calabria senza passare dalla stazione di Brindisi.
Restiamo in attesa di un Suo cortese riscontro."
EX ILVA-TARANTO/ Annullate le audizioni con i territori. Il PD: perché Urso, perché?
Scritto da Giornalista1“Un’altra vergognosa presa in giro: ecco come finiscono gli accorati appelli del ministro Urso all’unità e alla collaborazione”. Lo affermano in una nota congiunta i deputati pugliesi del Partito Democratico Ubaldo Pagano, Claudio Stefanazzi e Marco Lacarra. “La scorsa settimana, su input del presidente della Regione Puglia, del Presidente della Provincia di Taranto e del Sindaco, avevamo richiesto formalmente al Presidente della Commissione Attività produttive Gusmeroli l’audizione di tutti gli enti territoriali coinvolti nell’accordo di programma per il rilancio dell’ex Ilva. Qualche minuto fa ci hanno comunicato che quella richiesta, accettata in un primo momento, è stata rispedita al mittente, senza spiegazioni valide, senza un motivo valido. Non è difficile immaginare che dietro questo retrofront ci sia ancora una volta il ministro delle Imprese, che davanti ai microfoni finge di prodigarsi per mettere d’accordo interessi nazionali e comunità territoriali ma poi, ogni volta che se ne presenta l’occasione, sabota qualsiasi tentativo di avviare un dialogo. Quell’ipotesi di accordo - continuano i dem - presenta una serie di criticità rilevanti dal punto di vista ambientale e occupazionale. Davanti a tutte queste incertezze è impossibile, a quanto pare, aprire un confronto in Parlamento con gli enti territoriali, su cui quotidianamente vengono fatte pressioni per chiudere l’Accordo. Perché Urso, perché?".
EX ILVA-TARANTO/ Rinviato vertice a Roma su cigs: ora tutto dipende da Accordo di Programma e Aia
Scritto da Giornalista1E' arrivata la comunicazione dal Ministero del Lavoro che rinvia al 14 luglio alle ore 11 l'incontro su ex Ilva, convocato per l'esame della cigs, previsto inizialmente per oggi, 3 luglio. Lo si apprende da fonti sindacali.
“Il rinvio dell’incontro sulla cassa integrazione straordinaria all’ex Ilva da domani mattina al 14 luglio ha una ragione chiara: anche il ministero del Lavoro vuole capire a cosa approdano i prossimi incontri, già convocati, sull’accordo di programma e sulla nuova Autorizzazione integrata ambientale della fabbrica”. Lo dice ad AGI Davide Sperti, della Uilm. “La nuova procedura di cassa è stata infatti aperta dall’ex Ilva a fronte di uno scenario che sino a fine anno vedrà un solo altoforno in marcia, il 4 - osserva Sperti -, ma è chiaro che se non si dovesse trovare nei prossimi giorni un’intesa sull’accordo di programma o dovesse chiudersi negativamente la conferenza dei servizi sulla nuova Aia, questo scenario sarebbe superato da nuovi fatti. E probabilmente bisognerebbe ragionare in prospettiva di ulteriori e maggiori ammortizzatori sociali. D’altra parte, il ministro Adolfo Urso è stato chiaro: senza l’accordo di programma sulla decarbonizzazione e senza la nuova Aia, non c’è più nemmeno lo stabilimento di Taranto”. E così dice il ministero del Lavoro nella comunicazione sul rinvio al 14 luglio trasmessa alle sigle sindacali, “per consentire più complessive e puntuali valutazioni della crisi in atto”, la stessa riunione è stata aggiornata, sospendendo nel frattempo anche i termini relativi all’esaurimento della procedura avviata dall’azienda sulla cassa.
Adesso la nuova data è a valle sia dell’incontro, l’8 luglio, con possibilità di prosecuzione il 9, del ministro Urso con gli enti locali di Taranto e la Regione Puglia sull’accordo di programma, sia della conferenza dei servizi sulla nuova Autorizzazione integrata ambientale per la fabbrica convocata dal ministero dell’Ambiente il 10 luglio. La richiesta di cassa presentata dall’ex Ilva nel numero massimo ricalca sostanzialmente quella di luglio 2024. La cassa, infatti, è stata chiesta per 4.050 dipendenti, da far ruotare, di cui 3.500 a Taranto (2.813 operai) e 270 a Genova. Rispetto alla cassa per la quale a marzo scorso c’è stato un accordo al ministero del Lavoro, c’è un aumento nel gruppo di circa mille addetti: allora si era a 3.062 dipendenti, ora, invece, a 4.050. Questo perché l’ex Ilva, come un anno fa, si ritrova esattamente con un solo altoforno in marcia, il 4, e pochissima produzione. A marzo la cassa era stata rimodulata al ribasso perché nel frattempo gli altiforni operativi erano diventati due. All’altoforno 4 si era infatti aggiunto l’1 da metà ottobre, ma poi l’incendio che ha colpito quest’ultimo lo scorso 7 maggio e il sequestro senza facoltà d’uso disposto dalla Procura, ha capovolto lo scenario e ha fatto saltare il percorso di graduale ripresa tracciato dai commissari. Adesso l’ex Ilva rimarrà con un solo altoforno sino a febbraio 2026. Sino a fine anno resterà in marcia il 4 - che intanto dal 7 al 10 luglio si fermerà per manutenzione -, dopodiché sarà riacceso il 2, fermo da oltre un anno, a seguito della sostituzione del crogiolo. Il 4, a sua volta, verrà rimesso in funzione a marzo 2026 e si affiancherà al 2.