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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

di Andrea Loiacono 

 

Nel quattordicesimo turno del girone C di Lega Pro il Taranto batte 1-0 il Cerignola vice capolista e scavalca in classifica la Juventus Next Gen portandosi a nove punti in classifica. Secondo successo consecutivo per i ragazzi di mister Cazzaro' dopo l' impresa del "Partenio" di Avellino di domenica scorsa. A firmare il successo questa volta è stato Michael Fabbro     all' 88' che ha siglato così la sua prima rete in campionato, una rete da tre punti. Decisivo anche un rigore parato da Del Davero al 60'. Da segnalare la presenza in tribuna di Mark Campbell giunto nel capoluogo ionico per adempiere alle ultime pratiche propedeutiche al passaggio di quote verso il gruppo Apex. Al termine dell' incontro è mister Cazzaro' ad esprimere soddisfazione per questa vittoria: "Sono contento soprattutto per i calciatori che si meritano queste soddisfazioni, sono uomini veri. Il Cerignola è una squadra forte a livello tecnico che fa del palleggio il suo punto di forza. Noi dovevamo essere compatti,coprire gli spazi e ripartire, l' avevamo preparata così. Per quanto riguarda l' episodio del gol non so dire se fosse fuorigioco,  ho visto solo Fabbro scattare verso la porta. Ritengo però che anche il Taranto nel complesso abbia qualche recriminazione da poter fare. Adesso ci godiamo quest' altro successo perché sappiamo cosa significa passare momenti non semplici. Quello che posso garantire che daremo l' anima per il Taranto, il campionato sarà duro ma penso che alla fine il Taranto possa raggiungere la salvezza."

I pasticcieri della tv sono arrivati nel carcere di Taranto per una masterclass con i detenuti. Eleonora Occhinegro, Davide Cavasin, Maurizio Santanniello e Roberta Caruso sono i concorrenti dell’undicesima edizione di “Bake Off Italia - Dolci in forno” che questa mattina hanno tenuto una masterclass (lezione magistrale tenuta da esperti) all’interno del carcere di Taranto con i detenuti attualmente impiegati nel laboratorio di pasticceria gestito dalla cooperativa sociale “Noi e Voi”. Il laboratorio, rimesso a nuovo e da oltre un anno nuovamente attivo con fondi  dell'amministrazione straordinaria dell'ex Ilva per il piano di rigenerazione sociale, produce e vende tutto l’anno, anche salato, e dà lavoro ad alcuni detenuti oltre che ad un professionista esterno che svolge il ruolo di insegnante. Da un mese, inoltre, in previsione del periodo natalizio, il team di lavoro è stato rinforzato. “Nella pasticceria si lavora tutte le mattine, tranne nel giorno di colloquio con le famiglie. Per tutta l’estate abbiamo sfornato prodotti per la prima colazione, dolci di pasta di mandorla e poi focaccia barese, friselle, friselline e tarallini, vendendoli prima all’interno e poi pian piano anche all’esterno del carcere - dice Antonio Erbante, presidente della cooperativa ‘Noi e Voi’ -. E anche in questo periodo di lavoro più intenso, per la produzione dei grandi lievitati, continuiamo con la vendita ordinaria. L’obiettivo di quest’anno è vendere almeno 3000 panettoni. L’anno scorso, era la prima volta, siamo arrivati a 1000”. 

Fu licenziato da ArcelorMittal Italia perché sul proprio profilo social aveva invitato a vedere una fiction di Canale 5, con Sabrina Ferilli protagonista principale, dove si narrava di una ragazza che si ammalava a causa dell’inquinamento industriale. Ma il dipendente ex Ilva, Riccardo Cristello, è stato sempre reintegrato dalla Magistratura e il licenziamento, di conseguenza, annullato. Ora arriva anche il responso favorevole della Cassazione. La Suprema Corte ha infatti confermato quanto deciso nei precedenti gradi del procedimento dal giudice del Lavoro di Taranto e dalla Corte d’Appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, e quindi l’illegittimità del licenziamento dell’aprile del 2021. A favore di Cristello, si erano espressi la stessa Ferilli e diversi personaggi del mondo dello spettacolo. Nella sentenza della Corte d’Appello confermata in Cassazione, si legge tra l’altro che “sulla base degli elementi di fatto acquisiti al giudizio, il post contestato, contenente l’esortazione a visionare una fiction televisiva narrante la morte di una bambina causata da malattia indotta dalla vicinanza di uno stabilimento siderurgico” non aveva “nessun riferimento né diretto, né indiretto al suo attuale datore di lavoro, che solo di recente ha rilevato lo stabilimento, e nulla ha a che vedere con la vicenda rappresentata nella fiction in questione”. E quindi “il fatto contestato è insussistente, perché nessun comportamento di rilievo disciplinare, idoneo ad offendere il datore di lavoro o lederne la reputazione, è stato posto in essere”. Posizione, questa, convalidata ora dalla Corte di Cassazione. La vicenda giudiziaria è partita a maggio 2021, con il ricorso con cui Riccardo Cristello, difeso dall’avvocato Mario Soggia e assistito dal sindacato Usb, ha impugnato il licenziamento di ArcelorMittal Italia. Un provvedimento disciplinare dell’azienda aveva infatti colpito il lavoratore, in quanto aveva condiviso su Fb un post che sottolineava le analogie tra la fiction “Svegliati Amore Mio” interpretata dalla Ferilli e la recente storia di Taranto. Secondo Franco Rizzo, dell’esecutivo confederale Usb, “si mette una pietra tombale sulla tristissima vicenda Cristello che racconta tanto della gestione ArcelorMittal dello stabilimento siderurgico, al punto da essere della stessa rappresentativa. Un momento, quello, in cui è stato addirittura messo in discussione un diritto fondamentale come quello di esprimere la propria opinione. Riccardo Cristello è un esempio di coerenza e determinazione”. Secondo il legale Mario Soggia, “è stata una lunga ed aspra vertenza quella di Cristello. Una battaglia per difendere la sua dignità di lavoratore e di uomo e la sua libertà di pensiero e che ha trovato ragione in ogni grado di giudizio fino alla Corte di Cassazione”. 

di Luca Lorusso 

 

Pubblichiamo di seguito la Lettera aperta di un medico e cittadino deluso che, con parole dure e un grande senso di sconforto, racconta di una resa, di un fallimento delle politiche sanitarie che ancora una volta penalizzano gli utenti. Una situazione che si ripete, già accaduta in passato, particolare che porta a interrogarsi sulle falle di un sistema sanitario che invece di dare risposte le nega. 

Taranto potrebbe dover fare a meno dell'Utin (Unità di terapia intensiva neonatale), realtà fondamentale per la cura dei neonati che nascono prematuri o con patologie. A scrivere è il dott.Giovanni Ciraci, dirigente medico neonatologo presso l'ospedale Ss.Annunziata.

Ecco la sua lettera

"Carissimi “politici“, vi racconto la mia storia di medico neonatologo pugliese. 

Nel 2008 con il cuore ferito e con tanta rabbia ho dovuto lasciare la Puglia, che non offriva nulla ai suoi giovani medici. Sono passati 16 lunghi anni e, con grande Gioia, questo non più giovane medico ha deciso di tornare nella sua amata terra… di ricominciare e credere di poter fare tanto per un territorio già così abbandonato dalla politica…Rifaccio le valigie e approdo a Taranto, nel reparto di neonatologia e UTIN del Santissima Annunziata, un reparto che cercava di tornare in vita dopo un periodo di totale distruzione. 

Ora, a distanza di due anni e sei mesi  la situazione è peggiorata per grave carenza di medici. Nonostante lo sforzo dei sanitari, nonostante la rinuncia a ferie, riposi e congedi, dei pochi medici rimasti, non si riesce più ad andare avanti, a garantire il servizio e la qualità necessarie. 

Tante promesse… tante finte promesse. 

Un reparto enorme, il secondo punto nascita della Puglia  per numero di nati ed una terapia intensiva neonatale con una grande storia…

Tutto distrutto… 

Cinque medici che decidono di dire basta e licenziarsi con il dolore nel cuore…

Abbiamo fatto di tutto per mantenere in piedi un reparto così impegnativo, così delicato e indispensabile, abbiamo rinunciato alla nostra vita privata e siamo stati spettatori di una politica che è stata lì a guardare (così come è stata “lì a guardare” per la chiusura dell’UTIN DI Brindisi). 

Ora basta..

Siamo troppo pochi, oltre che stanchi e demotivati. Non abbiamo più neanche i numeri per rendere utile il nostro sacrificio…

Ognuno andrà per la propria strada lasciando “la patata bollente” alla politica e agli amministratori…

Ora toccherà a voi non dormire la notte, piangere e star male per non poter dare ai cittadini tarantini la possibilità di un punto nascita a Taranto, per aver condannato a morte molti neonati che avrebbero potuto vivere e crescere bene. 

Quanta amarezza…"

 

di Ingrid Iaci

 

Dare all'avvocatura un ruolo sociale: questo l'obiettivo del Comitato Pari Opportunità dell'ordine degli avvocati di Taranto, presieduto dall'avvocata Stefania Pollicoro.

Per dibattere su questo tema, si è tenuto nel pomeriggio di ieri, un incontro organizzato proprio dal CPO forense, presso il castello episcopio di Grottaglie, a cui hanno partecipato l'avvocata Eleonora Coletta, consigliera dell'ordine e la dottoressa Sabrina Pontrelli, neo consigliera di Parità della Provincia di Taranto.

Ha moderato l'incontro l'avvocato Pietro Carlucci, presidente dell’associazione forense Avv. Franco Di Palma.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco D'Alò, nella doppia veste di primo cittadino e di avvocato a cui è seguito l'augurio di buon lavoro della rappresentante dell'ordine, si è subito entrati nel vivo dell'incontro che ha avuto un taglio decisamente operativo. 

La presidente Pollicoro, infatti, ha innanzitutto richiamato l'attenzione su alcuni dati statistici che dimostrano quanto, ancora oggi, in questa  professione le donne, a condizione di parità di anzianità di iscrizione e di età dei colleghi uomini, guadagnano meno ed in più denunciano grosse difficoltà di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. È una condizione che purtroppo ancora persiste in quanto culturalmente non sono stati scardinati alcuni pregiudizi o abitudini sociali secondo cui la maggior parte delle incombenze familiari devono restare a carico delle lavoratrici donne ritenute ancora gli unici riferimenti per la cura della casa e della famiglia. 

Inoltre, la presidente ha annunciato, tra le molteplici attività in programma, un importante progetto che sta per essere realizzato all'interno del tribunale di Taranto, ossia la creazione di una "ludoteca confort zone" per tutti quei bambini figli dei fruitori interni ed esterni al Tribunale.

"Si tratta di uno spazio di intrattenimento riservato ai bambini a cui a tutt'oggi è vietato l'ingresso in tribunale. 

Riteniamo questo progetto una cosa molto importante e di grande aiuto per la collettività tutta se pensiamo alle numerose occasioni in cui giovani avvocati e avvocate, dovendosi recare in tribunale per un'udienza, si ritrovano improvvisamente alle prese con un impedimento che non consente loro di lasciare il proprio figlio. Nondimeno, uguale difficoltà potrebbe insorgere al semplice cittadino che da fruitore dell'attività giudiziaria, avrà in questo modo la possibilità di lasciare il proprio figlio in questo luogo, senza ulteriore motivo di stress. 

Per noi della commissione pari opportunità dell'ordine forense - ha concluso l'avvocata giuslavorista -  con questo progetto inauguriamo un principio in cui crediamo molto, quello del ruolo sociale dell'avvocatura."

Il Progetto è promosso dalla Presidente del Tribunale di Taranto dottoressa De Palo e dal Procuratore della Repubblica dottoressa Pontassuglia e finanziato dal Ministero della Giustizia e cofinanziato dal Consiglio dell’Ordine e dalle Associazioni Forensi, ANF Camera dei Giuslavoristi di Taranto, AIGA camera penale, camera minorile, movimento forense e associazione forense Avv. F. Di Palma.

Nel suo intervento, invece, Sabrina Pontrelli, ha puntato molto sul ruolo della Consigliera di Parità, che molto spesso viene confuso con un incarico politico, ma che, invece, per legge conferisce la funzione di pubblico ufficiale con compiti normativamente ben definiti.

Dovendosi occupare principalmente di casi di discriminazioni, abusi, molestie sui luoghi di lavoro, la Pontrelli ha illustrato, nella pratica, l'iter di una segnalazione e di ciò che ne scaturisce. A questo proposito ha sottolineato proprio l'importanza della collaborazione con l'ordine degli avvocati e del suo comitato pari opportunità dovendo necessariamente ricorrere a queste professionalità per un'azione legale se, a seguito di una segnalazione, il primo iniziale e necessario tentativo di conciliazione dovesse fallire. 

"Sono contenta di essere stata invitata a questa riunione a solo un mese dalla mia nomina, perché per me rappresenta l'occasione per iniziare a creare una rete con gli ordini professionali con i quali dovrò sicuramente collaborare, 

quello forense in primis.

Ho in mente infatti un protocollo di intesa proprio con questo ordine per regolamentare la formazione specifica di questi professionisti e la creazione di una short list ai fini del conferimento degli incarichi. 

Voglio inoltre ribadire - ha, infine, concluso la consigliera Pontrelli - la disponibilità totale per collaborare con tutte quelle iniziative che si ben si sposano con la mia funzione di "sentinella" sul territorio provinciale e che mirano all'eliminazione  delle situazioni che ledono o ostacolano l'attuarsi delle pari opportunità."

La chiusura dei lavori è stata affidata all'avvocata Irene Vaglia che sostiene fortemente le finalità del comitato forense e di tutte le sue iniziative.

Si dichiarano “molto preoccupati” i lavoratori e i delegati sindacali di Leonardo stabilimento di Grottaglie (Taranto), preparandosi alle due ore di sciopero di lunedì. A mezzogiorno ci sarà un presidio davanti alla fabbrica. L’annuncio dell’ad di Leonardo, Roberto Cingolani (tutta la divisione Aerostrutture, di cui Grottaglie fa parte, va incontro ad uno scorporo e ad alleanze con altri partner), solleva dubbi. Oltre a Grottaglie, coinvolti i siti di Foggia, Nola e Pomigliano D’Arco: 4mila gli addetti. Non é chiaro cosa accadrà per Aerostrutture nei prossimi mesi, anche perché Cingolani dichiara che le soluzioni sono allo studio e che si definiranno a marzo, quando il piano industriale dell’azienda sarà aggiornato.  “Non staremo a guardare - commenta Davide Sperti della Uilm - e le parole di Cingolani sono una doccia fredda. se questa divisione fa subfornitura su vari programmi, non avrà mai margini di profitto. E quindi insistiamo: si riunisca tutto il ramo aeronautico, si ricrei la vecchia aeronautica che fa della compensazione tra militare e civile la redditività del business, che invece loro hanno segmentato tra Nord che fa velivoli e programmi militari e Sud che per il 95 per cento fa subfornitura per l’aviazione civile”.

“Il 13 a Roma dovremo capire cosa ha in testa Leonardo - afferma Michele Tamburrano della Fim Cisl riferendosi all’incontro sulla proroga della cassa integrazione sino a febbraio per i 931 di Grottaglie -. A marzo era chiaro che la divisione Aerostrutture avesse bisogno di una messa a punto, ma ora, non avendo elementi, possiamo solo interpretare. Scorporo è una parola pesante. Eravamo in un momento in cui dopo i sacrifici, forse potevamo cominciare a vedere la luce tra fine 2025-inizio 2026. Invece scopriamo che si sta pensando ad altro”.  “Non c’é sito di Aerostrutture che non abbia reagito male a quest’annuncio di Cingolani - sostiene Francesco Brigati della Fiom Cgil -. A distanza di qualche mese da marzo quando ci fu presentato il piano industriale, Leonardo cambia le carte in tavola. Inoltre a luglio, quando abbiamo fatto l’accordo sulla cassa per Grottaglie, sul quale ci rivedremo il 13, di questo non si è proprio parlato. Anzi, si disse che lo stabilimento sarebbe stato multidivisionale e che 250 unità avrebbero dovuto coprire le nuove lavorazioni negli elicotteri”. Secondo Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera, “il prospettato scorporo della divisione lascia una marea di incertezze sullo stabilimento di Grottaglie. L’evoluzione cui Cingolani ha fatto cenno, sembra essere il preludio di un disimpegno del socio pubblico nella divisione Aerostrutture. Un errore gravissimo sotto tutti i punti di vista, dalla tutela dei posti di lavoro al controllo di un comparto strategico per l’industria nazionale”. Infine, il consigliere regionale della Puglia Massimiliano Stellato, in vista della convocazione per il 13 dei sindacati da parte di Leonardo per discutere della proroga della cassa integrazione a Grottaglie, ha chiesto “un’audizione congiunta nelle commissioni regionali Industria e Lavoro sulla crisi dello stabilimento Leonardo di Grottaglie”. 

di Lucia Pulpo 

 

Per diventare Eduardo, il nuovo romanzo di Giuliano Pavone, ha molte chiavi di lettura: un romanzo di formazione, il teatro-guida di Edoardo De Filippo, il riscatto della classe operaia che vede i suoi figli salire a “rivedere le stelle”, la città raccontata con gli occhi di un nostalgico amore filiale.

Lo scrittore tarantino ci invita a viaggiare con lui, e diversi sono gli appuntamenti per incontrarlo Domani,  domenica  10 novembre per un aperitivo presso La Factory – Handmade in Italy, (via Niceforo Foca, 28/A) ore 11, martedì 12 novembre, presentazione libro presso Arci Gagarin, (via Pasubio), ore 18,30, a scuola il 13 novembre (mattina) Istituto di Istruzione Superiore “Maria Pia”, lo stesso giorno alle 18.30 presso il Foyer dell’Auditorium TaTÀ, (via Grazia Deledda), infine a Statte, giovedì 14 novembre, la presentazione presso ARCItenda, (via Armando Diaz, 1), ore 18,30.

A noi, lo scrittore e giornalista , Giuliano Pavone ha detto:

- Franco, il protagonista, ha i tratti del giovane Giuliano Pavone ma, anche, quelli del giovane attore tarantino, Michele Riondino. Dunque, chi è Franco?

In realtà, non è ispirato né a me (ha un'età e una storia familiare diverse dalle mie) né a Michele Riondino (Franco da ragazzo sogna di fare il giornalista). Ma, in senso lato, possiamo dire che qualsiasi ragazzo che ha lasciato la provincia per la grande città alla ricerca del proprio posto nel mondo si può identificare in Franco.

 

- Come il tuo protagonista, tu ti sei allontanato da Taranto. In cosa la trovi inaspettatamente cambiata e, cosa pensavi sarebbe cambiato e non lo è? 

Taranto è per me un'eterna sorpresa: sembra che non cambi mai (e in effetti alcuni aspetti restano sempre uguali) ma in realtà cambia eccome. Il turismo, i concerti e i locali che aprono in città vecchia e a Porta Napoli sono novità che mi colpiscono; al contempo, il degrado, l'inerzia e una certa mentalità provinciale sono degli aspetti duri a morire. Nel mio romanzo, che inizia nel 1982 e finisce ai giorni nostri, ho cercato di raccontare anche l'evoluzione della nostra città, insieme al suo perdurante immobilismo.

 

- Il 31 ottobre di quaranta anni fa, moriva Eduardo De Filippo. Perché hai scelto lui per l’intervista di Franco?

L'idea del romanzo è nata proprio in seguito all'approfondimento delle vicende biografiche di Eduardo. Alcuni anni fa ho scoperto quanto interessante fosse la vita di De Filippo, anche al di là delle sue opere. Ma anziché dedicarmi a un lavoro biografico (ne esistono già tanti, realizzati da persone molto più titolate di me) ho pensato che un'opera di fantasia, in cui il Maestro incontra un giovane "discepolo", potesse essere un modo nuovo per raccontare la grandezza di Eduardo. Allo stesso tempo, mi sono reso conto che i valori di Eduardo si combinavano molto bene con alcuni degli elementi ricorrenti dei miei romanzi, come il Sud, l'informazione, i diritti sociali, il ruolo dell'arte.

 

- “Non sei più tu ma torni ad essere io.” Questo ti provoca tenerezza? Non c’è il rischio che i ricordi manipolino il passato in vista del presente? 

Probabilmente sì, questo rischio esiste. Con quella frase, che il Franco di oggi rivolge al Franco di tanti anni fa, voglio sottolineare il fatto che una persona, a distanza di decenni, può cambiare tanto, fin quasi a diventare un'altra, ma attraverso il racconto può quasi tornare quella di una volta. E questo mi fa molta tenerezza.  

 

- Scrivi che a Franco vien da piangere fin quando si ricorda della Chiesa del “Divin lavoratore” sui Tamburi e si rialza ancora disperato ma determinato. Bisogna allontanarsi da Taranto per trasformare la disperazione in determinazione? Che ruolo ha il viaggio in questo cambiamento?

Sicuramente per acquisire maggiore coscienza c'è bisogno di un viaggio, ma non è necessariamente un viaggio in senso geografico. Molti tarantini hanno acquisito una visione lucida e consapevole dei problemi della città e di come combatterli senza aver avuto bisogno di spostarsi altrove. Di solito, alla base c'è sempre un fattore scatenante: può essere un evento traumatico, un'esperienza sorprendente o magari anche, come Franco con Eduardo, l'incontro con una persona carismatica.

Scontro questa sera in Consiglio comunale a Taranto: la maggioranza ha sfiduciato con 18 voti a favore il presidente del Consiglio, Piero Bitetti, che decade quindi dall’incarico. La maggioranza raccolta attorno al sindaco Rinaldo Melucci, ex Pd, e formata perlopiù da civici, contesta a Bitetti di aver tradito il ruolo di terzietà ed imparzialità proprio della funzione di presidente. Per votare la sfiducia a Bitetti, la maggioranza ha anche cambiato il regolamento. Bitetti, espressione di Con, movimento vicino al governatore pugliese Michele Emiliano, ha già presentato ricorso al Tar, contestando le modifiche al regolamento comunale, e ha definito la sfiducia una “vendetta politica” della maggioranza. Questo perché Bitetti mesi addietro, insieme ad altri consiglieri di centrodestra e centrosinistra, appose dal notaio la propria firma per le dimissioni da consigliere e lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale in modo da giungere a nuove elezioni. Ma l’obiettivo fallì perché venne a mancare una firma: quella di Luigi Abbate, che sino a quel momento era all’opposizione dell’amministrazione Melucci, che avrebbe dovuto firmare le dimissioni insieme agli altri, e che poi è passato in maggioranza. Proprio Abbate, del movimento “Taranto senza Ilva” e a lungo acceso contestatore del sindaco Melucci e della sua giunta, potrebbe ora essere eletto presidente del Consiglio comunale di Taranto. Per Domenico De Santis, segretario regionale Pd Puglia, si è trattato di “una pagina politica buia e avvilente quella a cui abbiamo assistito a Taranto. Il Partito democratico per igiene politica ribadisce che non farà alcuna alleanze politica con chi si è macchiato di questo vilipendio delle istituzioni che i consiglieri comunali invece dovrebbero onorare. Invece di pensare ai tarantini che sono in cassa integrazione, che rischiano il posto di lavoro, ai commercianti che chiudono le proprie attività, il Consiglio comunale - afferma il segretario pugliese del Pd - gioca con le istituzioni e le piega alle esigenze di parte pur di potere di rimanere a galla per qualche mese in più”. E Alessandro Delli Noci, assessore regionale e coordinatore regionale di Con, aggiunge: “Nessun motivo reale, nessun interesse e responsabilità nei confronti della comunità tarantina ma solo dei giochi strategici hanno portato oggi all’approvazione della mozione di revoca dell’incarico di presidente del Consiglio comunale a Piero Bitetti”.

“Non è possibile più sottovalutare tale escalation di violenza e crediamo che sia ora di assicurare alla giustizia e denunciare chi crea grossi danni al trasporto pubblico e che potrebbe generare anche seri danni nei confronti di lavoratori, donne, uomini, bambini e anziani che quotidianamente usano il mezzo pubblico per muoversi in città”. É l’appello che i sindacati dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil hanno rivolto al prefetto di Taranto, Paola Dessì, dopo gli ultimi episodi: 11 mezzi pubblici bersagliati da pietre nei rioni periferici solo nella serata di Hallowen. E a questo si aggiungono tutti gli altri numerosi episodi dei mesi scorsi. I sindacati chiedono alla direzione dell’Amat, l’azienda di trasporto pubblico locale, di “intervenire nell’immediatezza, dando un segnale concreto, interrompendo il transito per l’intera giornata nei tratti più colpiti dalle sassaiole ( le zone interessate dal fenomeno nella sera di Halloween sono stati il quartiere Tamburi con 4 autobus, via Liguria con 3 mezzi, la Zona 167 di Statte con un autobus danneggiato e il rione Salinella con tre autobus di cui due danneggiati; in quattro casi è stato richiesto l’intervento delle forze dell’ordine

nonché in via Salvemini, nel quartiere Paolo VI, dove nella sola giornata dell’1 novembre si sono avuti due bus colpiti da pietre e nelle giornate precedenti ci sono state rotture di mezzi anche nelle fasce orarie mattutine oltre che serali”. “Crediamo che l’attività di controllo su questi episodi sia spesso sottovalutata e non attenzionata a dovere - dicono i sindacati -. Per questo e per innumerevoli altre motivazioni, si riteneva che almeno in quelle date dove c’era la certezza di atti vandalici come la serata di Halloween, si provvedesse ad una riduzione del servizio pubblico al fine di preservare il patrimonio aziendale, la sicurezza dei passeggeri e dei lavoratori tutti”. I sindacati rammentano che la sera del 31 ottobre l’Amat, di concerto con il Comune, “aveva previsto una parziale riduzione dei servizi alle 22 al fine di prevenire atti vandalici avvenuti negli anni scorsi”. Ma nella stessa giornata del 31 è stato comunicato ai sindacati di categoria che il prefetto di Taranto, “garantiva il pieno impegno a garantire la sicurezza del servizio pubblico sull’intero territorio di Taranto revocando il rientro anticipato”. Ma, osservano i sindacati, “questo impegno non è stato sufficiente visto gli 11 bus vandalizzati nella sola serata del 31 ottobre”. 

di Andrea Loiacono 

 

Un colpo di testa vincente del giovane Battimelli, alla sua seconda rete risolutiva in campionato stende la vicecapolista Avellino in trasferta e conquista la seconda vittoria in campionato dopo quella col Picerno. Primi punti in trasferta per i rossoblu guidati per l' occasione dalla panchina da mister Michele Cazzaro', tecnico della primavera chiamato a prendere il posto di mister Gautieri che in settimana ha presentato un certificato medico. Si attendo sviluppi in merito e anche per il passaggio di consegne dalla vecchia proprietaria alla Apex Capital che dovrebbe avvenire nei prossimi dieci giorni. Si resta in attesa anche di importanti decisioni che potrebbero stravolgere l' aspetto societario e tecnico con l' arrivo di un direttore generale, un direttore sportivo e un nuovo tecnico.   Intanto la tifoseria può godersi questi tre punti preziosi in attesa che venga inflitta la prima penalizzazione, prevista per il prossimo cinque di novembre.

 

 

 

 

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