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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

Com\'era previsto, le importanti comunicazioni illustrate questa mattina in conferenza stampa 

dal presidente del Consiglio Comunale,  Piero Bitetti e dal capogruppo del movimento politico  Con Stefania Fornaro si riferivano al loro passaggio all\'opposizione.

Certificato tale passaggio, si attende ora di capire se questo strappo si rivelerà determinante per la caduta dell\'amministrazione Melucci attraverso le 17 firme necessarie per sancire la fine di questa seconda stagione di governo cittadino.  A quanto pare in seno all\'opposizione mancherebbe una strategia condivisa sul da farsi. Nel caso in cui l\'Amministrazione Melucci dovesse cadere, Taranto sarebbe fuori dalle prossime elezioni provinciali.

Il 17 marzo, data delle elezioni provinciali, si riproporrebbe quanto già accaduto nel 2022 quando dopo che il consiglio comunale era già caduto a seguito della sfiducia al sindaco dei 17 consiglieri, si andò al voto il 12 gennaio senza consiglieri tarantini. Naturalmente se dovesse nuovamente verificarsi tale situazione, bisognerà adottare nuove strategie tenendo conto che verrebbero a mancare i voti di Taranto, quelli più pesanti e in grado di determinare l esito della competizione. 

Lu.Lo.

Lo spettacolo della compagnia La Baracca è dedicato all’inventore tedesco

 

Il teatro di qualità mette le ali. E per la rassegna «Favole&Tamburi» promossa dal Crest di Taranto con il sostegno della Regione Puglia, stacca i piedi da terra con lo spettacolo «Il volo» della storica compagnia bolognese La Baracca – Testoni Ragazzi, in scena domani  domenica 18 febbraio (ore 18) all’auditorium TaTà. Uno spettacolo dedicato a Gustav Mesmer, l’«Icaro di Lautertal» scomparso novantunenne nel 1994 cui si deve la costruzione di una bicicletta volante con la quale, si fantastica, riuscì ad alzarsi sino a cinquanta metri dal suolo. All’inventore tedesco rendono omaggio due strani e simpatici personaggi, Gustavo e Gioacchino, interpretati da Fabio Galanti e Bruno Cappagli, che è anche autaore del testo e regista a quattro mani con Stefano Filippini, cui si devono inoltre le scenografie in tandem con Enrico Montalbani.

In una discarica Gustavo costruisce macchine speciali, motori mai visti, e sogna di realizzare una trivella che, scavando, lo porti fino in Cina. Gioacchino, invece, sogna di volare, ma senza motore, solo con l’aiuto del vento. E racconta a Gustavo di come anche il bruco, trasformandosi in farfalla, possa volare. Perché tutto può volare: sacchi della spazzatura, fogli di carta, piume, palline, bidoni, tutto ciò che si incontra per strada. E allora, potrebbero volare anche loro, questi due sognatori con l’allure degli intrepidi eroi. Così, Gioacchino trascina Gustavo a scoprire la forza del vento, mentre Gustavo insegna al compagno d’avventure l’efficacia della meccanica. Insieme, aiutati dalla forza del desiderio e dell’immaginazione, costruiscono una macchina volante. Qualcuno sostiene che Gustavo e Gioacchino ce l’abbiano fatta, che siano riusciti a volare altissimi nel cielo. Ma nessuno può dirlo con certezza. Perché nessuno li ha visti. Così come nessuno fu testimone dell’impresa di Gustav Mesmer, che per trentacinque anni venne richiuso contro la propria volontà in istituti psichiatrici. Proprio il desiderio di andare oltre le mura che lo separavano dal mondo esterno, lo motivò a sviluppare l’utopia del volo dell’uomo, spinto da una creatività alla quale rende omaggio questo spettacolo della Baracca, compagnia capofila di una rete internazionale per la diffusione del teatro per bambini, nonché organizzatrice del festival «Visioni di futuro, visioni di teatro», considerato il maggiore appuntamento europeo sul tema della relazione tra prima infanzia, teatro, arte e cultura.

Lo spettacolo avrà inizio alle ore 18. Biglietti 7 euro. Info e prenotazioni 366.3473430.

 “Per la conferma delle misure protettive, condizione necessaria è l’esistenza di una concreta, attendibile e realistica prospettiva di risanamento dell’impresa, da intendersi quale ragionevole possibilità di superamento degli squilibri finanziari, patrimoniali ed economici dell’impresa stessa, posto che soltanto una prognosi positiva in ordine al buon esito delle iniziative già assunte o individuate per la regolazione della crisi o dell’insolvenza, può giustificare un provvedimento giudiziale di compressione delle azioni cautelari ed esecutive dei creditori sul patrimonio del debitore\". Lo scrive il giudice del Tribunale di Milano, Francesco Pipicelli, nell’ordinanza con cui ha rigettato la richiesta di misure cautelari e protettive che Acciaierie ha avanzato nell’ambito della procedura negoziata della crisi. 

   \"Una prognosi positiva allo stato - prosegue - non pare sussistere, in quanto la situazione finanziaria attuale, l’assenza di disponibilità di soci o di terzi rifinanziare AdI spa, non sembrano consentire all’impresa ricorrente di avere una liquidità di cassa a breve per l’acquisto di materie prime e per la stessa sopravvivenza della continuità aziendale diretta, per un tempo limitato idoneo a condurre le complesse trattative con un ceto creditorio variegato e multiforme”.  

   Lo stesso giudice, nei giorni scorsi, aveva anche rigettato la richiesta di AdI di vietare ad Invitalia, partner pubblico di minoranza di Acciaierie, di chiedere al ministero delle Imprese l’ammissione della società alla procedura di amministrazione straordinaria. E sempre il giudice Pipicelli aveva dichiarato infondata l’obiezione di incostituzionalità mossa da AdI relativamente al decreto legge di gennaio 2023, quello che ha posto le basi per l’amministrazione straordinaria. Nel provvedimento odierno di rigetto delle misure cautelari e protettive, il magistrato scrive che “la concreta possibilità di sviluppare in corso di trattative le linee guida del piano di risanamento presuppone, ai fini della sua attuazione, il raggiungimento di un’intesa tra i soci, improntata alla cooperazione ed al sostegno finanziario di AdI spa (ad esempio, attraverso la deliberazione di condivisi interventi di rafforzamento patrimoniale), allo stato non raggiungibile per le ragioni esposte dall’esperto”. Il giudice quindi ritiene “che non vi sia una effettiva, concreta e ragionevole perseguibilità del risanamento in base alle dichiarazioni dell’esperto”. 

 Già l’esperto incaricato della composizione negoziata della crisi, Cesare Giuseppe Meroni - procedura, questa, che Acciaierie stava cercando di spingere in alternativa all’amministrazione straordinaria messa in cantiere dal Governo -, aveva sollevato molte perplessità al riguardo. E infatti il giudice oggi richiama nell’ordinanza che il 5 febbraio 2024 l’esperto “è netto nel ritenere l’assenza in concreto della sussistenza di concrete e ragionevoli prospettive di risanamento”.

   Il giudice quindi sottolinea: l’esperto “ha già in sostanza espresso una prognosi ‘infausta’”. Di conseguenza, argomenta il magistrato motivando il rigetto di quanto chiesto da AdI, “l’inidoneità del piano a superare la crisi e, dunque, l’assenza delle concrete prospettive di risanamento, non solo non consentono di confermare le misure protettive, ma allo stesso tempo non rendono meritevoli di accoglimento le misure cautelari e di inibitoria richieste verso Ilva e verso gli istituti di credito, come anche delimitate nel loro perimetro applicativo”.

Sta per avere inizio la conferenza stampa convocata a Palazzo Latagliata, dal presidente del Consiglio Comunale,  Piero Bitetti e dal capogruppo del movimento politico  Con Stefania Fornaro per importanti comunicazioni di carattere politico. Si attende quindi di conoscere la posizione dei due esponenti di CON rispetto all\'attuale amministrazione comunale. Annuncieranno come raccontano i rumors l\'uscita dalla maggioranza e il passaggio all\'opposizione? E in questo caso, si concretizzerà l\'ipotesi di mandare a casa l\'attuale maggioranza attraverso le 17 firme necessarie per determinare la caduta dell\'amministrazione? Sono questi gli interrogativi che dovrebbero essere sciolti a breve. 

Lu.Lo.

Gli imprenditori dell’indotto di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, hanno sciolto questa sera il presidio di protesta davanti alla Prefettura di Taranto che avevano cominciato lunedì scorso e tenuto anche di notte. Gli imprenditori, che fanno capo all’associazione Aigi, non hanno ancora ottenuto l’incontro chiesto, tramite il prefetto di Taranto, al ministro delle Imprese, Adolfo Urso, e a Invitalia, quest’ultima partner pubblico di minoranza di Acciaierie. L’incontro, tuttavia, potrebbe probabilmente tenersi lunedì. “Sospendiamo il presidio anche perchè siamo stanchi, ma non torniamo assolutamente a lavorare nel siderurgico” dichiara ad AGI il presidente di Aigi, Fabio Greco. È quasi un mese che le imprese dell’indotto non stanno lavorando nella fabbrica in quanto non hanno ancora ottenuto il pagamento dei loro crediti, che secondo Aigi ammontano a circa 140 milioni. Prima di manifestare sotto la Prefettura (gli imprenditori martedì sono stati anche sotto il Municipio di Taranto e bloccato il ponte girevole), nelle settimane precedenti gli associati ad Aigi avevano anche lungamente presidiato la portineria C dello stabilimento ex Ilva. 

Torna in scena la Compagnia Teatrale “Voci nella Notte” con MURATORI, uno spettacolo tratto dall’omonimo testo del noto drammaturgo, regista teatrale e sceneggiatore italiano Edoardo Erba.

 

Un doppio appuntamento quello proposto da Chicco Passaro e Federico Passariello jr con due date: la “prima” si terrà domani  venerdì 16 Febbraio al Teatro Italia di Francavilla Fontana, la seconda sabato 24 febbraio al Teatro Fusco di Taranto.

 

La celebre commedia di Edoardo Erba, messa in scena per la prima volta in dialetti pugliesi, affronta un tema quanto mai attuale: la crisi dei teatri, sempre più sacrificati per fare spazio a lucrosi mega-supermercati. Due atti. Due uomini e una donna. Due muratori sono al lavoro di notte per chiudere con un muro il palcoscenico di un teatro in disuso: l\'area è stata ceduta al supermercato confinante che deve ampliare il magazzino. Ma in teatro ci sono presenze pronte a uscire come topi per spalancare voragini di emozioni. E i due muratori sono protagonisti dell\' incontro con una enigmatica e sensuale signorina Giulia che li travolge e li cambia.

 

Tra esilaranti scambi comici e momenti di profonda riflessione, una storia di amicizia, rivincita e conflitti sociali che è un inno d’amore al teatro.

 

In cabina di regia, ma anche in scena nelle vesti dei muratori, il collaudato duo Federico Passariello jr e Chicco Passaro, accompagnati in scena da Angela De Bellis.

 

Il costo del biglietto è di € 15 in platea e di € 10 in galleria. Per info e prenotazioni chiamare il 329.0817679 - 348.4144913.

 

 

 

Mister Capuano: La mia squadra merita applausi, andiamo avanti senza porci limiti. Kanoute: Momento migliore della mia carriera, felice per i gol ma conta la vittoria. 

 

 

 

Di Andrea Loiacono 

 

Una rete giunta all\' 89\' da parte di Mamadou Kanoute sempre più leader del Taranto regala il successo e il momentaneo terzo posto alla formazione di Capuano la quale con una pressione costante ha provato per tutta la tara a portarsi in vantaggio. Secondo successo in zona Cesarini allo Iacovone per la truppa rossoblu. Queste le parole di mister Capuano nel post gara: \" Si tratta di una vittoria cercata e meritata contro una squadra reduce da tanti risultati utili consecutivi. Noi avevamo una serie di problematiche soprattutto a centrocampo tra infortuni e squalifiche. Abbiamo avuto un approccio alla gara importante, loro non ci hanno quasi mai impensierire se non con qualche ripartenza. Noi potevamo segnare subito con Simeri e abbiamo sfondato tante volte da sinistra,versante da cui poi è nato il cross per Kanoute. La mia squadra si allena e corre sempre al massimo e merita solo applausi. Sono contento anche per il secondo cleen sheet consecutivo da parte di una difesa che ha perso Antonini  ma anche stasera è stata eccezionale. Ferrara in questo momento è un giocatore minimo da serie B , per lui ho finito gli aggettivi. Adesso la classifica è una classifica importante  ma noi dobbiamo andare avanti con umiltà senza illudere nessuno ma allo stesso tempo non ci poniamo limiti. \"

Raggiante in volto Mamadou Kanoute commenta così il suo undicesimo gol in campionato: \" Senza dubbio questo è il momento più importante della mia carriera, rispetto agli scorsi campionati il mio atteggiamento è sempre lo stesso ma quest\' anno stanno arrivando anche i gol.   L\' importante però è aver portato la vittoria a casa. Ho fatto i complimenti a Ferrara per il cross ma il gol è nato da un nostro recupero palla. Ci abbiamo creduto sino in fondo e siamo contenti di aver vinto. Questo è un Taranto dal grande cuore , il mister ci ha dato la mentalità vincente, i risultati sono il frutto del lavoro. Ora siamo al terzo posto ma dobbiamo continuare a stare sul pezzo e lavorare. Io gioco sempre per la squadra ma il mio obiettivo è fare tanti gol.\"

di Ingrid Iaci 

Mentre di fronte al Palazzo del Governo continua la protesta dei lavoratori dell\'indotto ex ILVA non pagati, che presidiano da tre giorni,  anche la notte, la postazione di via Anfiteatro, Riondino e Diodato non le mandano a dire sull\'argomento dopo la proiezione del film Palazzina LAF che si è tenuta ieri, martedì 13 febbraio, nella sala capitolare del senato su iniziativa del senatore 5S Mario Turco. 

Michele Riondino, attore protagonista e regista della pellicola sul primo caso di mobbing in Italia e il cantautore Antonio Diodato che per questo film ha firmato la canzone La Mia Terra, non si sono trattenuti dall\'esternare il proprio disappunto nei confronti non solo del Governo, ma anche del movimento 5S e del Pd i cui maggiori esponenti, Giuseppe Conte ed Elly Schlein erano presenti in sala.

<<Sedotto e abbandonato dai Cinque Stelle, deriso dal Pd>> sono state le amare parole dell\'attore-regista tarantino.

<<Sull\'ex Ilva di Taranto, da cittadino mi sento abbandonato dalle istituzioni e non vedere nessuno del governo qui conferma la mia disillusione» la triste riflessione del cantautore pugliese, vincitore del Festival di Sanremo 2020.

«Faccio fatica perché non voglio che questa sia una giornata troppo politica. E quindi dovrò condizionare il mio intervento per non renderlo troppo politico - ha esordito Riondino - Perché altrimenti dovrei dire quanto in qualità di cittadino sono deluso di essere stato sedotto e abbandonato dal M5S e quanto sono deluso di essere stato deriso dal Pd con alcuni decreti salva-Ilva prodotti dai suoi governi. Altrettanto deluso per essere totalmente ignorato dal governo di destra». 

<<A Taranto è in atto una rivoluzione - ha sottolineato Diodato - Lo sguardo dei cittadini sta cambiando, e non c\'è niente di più doloroso di vedere come venga ignorata una città che tenta di risollevarsi. Chiederei ai presenti di fare qualcosa per questi giovani che lottano, credono nella loro terra e hanno ancora speranza. Vi chiedo di avere a cuore le loro aspirazioni, fatelo per chi crede in un futuro migliore.>>

Seconda notte e terza giornata di presidio sotto la Prefettura di Taranto degli imprenditori dell’indotto di Acciaierie d’Italia, ex Ilva. Le imprese che fanno capo ad Aigi non stanno lavorando da settimane in quanto non vengono pagate da Acciaierie. Gli imprenditori hanno tolto i presidi davanti alle portinerie della fabbrica ma continuano a non lavorare, mentre sono già state avanzate richieste di cassa integrazione per circa 2.600 lavoratori, molte delle quali già formalizzate con accordi sindacali.

 

 Ieri in audizione al Senato c\'è stata l\'ad di Acciaierie d\'Italia Lucia Morselli. 

Mittal non ha acquisito l’ex Ilva per chiuderla, “ha fatto un’offerta strepitosa, molto grande”, e un gruppo non investe 2 miliardi per chiuderla. Anche perché quando Mittal ha vinto la gara nel 2017, l’Ilva era “un’azienda praticamente fallita”. ha detto rispondendo a una domanda del presidente Luca De Carlo. Mittal, ha aggiunto, è un grande operatore mondiale, “a chiudere un’azienda ci mette un pomeriggio” e anche se non fosse stata nella cordata che vincitrice, “avrebbe potuto renderci la vita molto difficile a gratis”. 

 “Non so perché non abbiano voluto visitarla”. 

“Questa - ha detto - é un’azienda aperta, non abbiamo segreti, siamo orgogliosi di farla vedere, ha caratteristiche che sono uniche in Europa e penso uniche al mondo. Non abbiamo nessun timore a far vedere niente a nessuno. Non lo so perché, non lo so - ha detto Morselli sul mancato sopralluogo in fabbrica dei commissari -. Il giorno prima o una settimana prima l’azienda era stata visitata da due grandissimi fornitori di materie prime, uno brasiliano e l’altro americano. Non lo so - ha insistito sui commissari -, so che chiunque chiede di vederla, la puó vedere”. 

L’amministrazione straordinaria per Acciaierie d’Italia? “È l’ultimo strumento di crisi, proprio l’ultimo, che si debba adottare, perché porta molto, molto choc sul mercato: quello dei fornitori, che si vedono cancellato il loro debito”, ma anche “molti dei crediti dei dipendenti saranno difficili da recuperare perché alcuni sono protetti dai fondi, ma altri sono persi come le ferie. Quindi anche i dipendenti possono patire. E poi i clienti, che si chiedono naturalmente che ne sarà di quest’azienda. Faccio un discorso generale, a parte le misure che state prendendo voi oggi, perché l’indotto probabilmente uscirà protetto”.  Ha dichiarato Lucia Morselli, ad sulla possibile prospettiva di amministrazione straordinaria per Acciaierie d’Italia alla luce dei due decreti legge varati dal Governo.

“La differenza di questa amministrazione straordinaria rispetto alla precedente è che la precedente era proprietaria, certo un’azienda in crisi, ma possedeva un mare di roba ed è quello che noi stiamo gestendo”, ha rilevato Morselli. Mentre Acciaierie “non ha attivi, quindi se l’obiettivo dell’amministrazione straordinaria è soddisfare i creditori tramite gli attivi, non saprei. Non è un’azienda che ha molti attivi per garantire il recupero di eventuali posizioni debitorie”. 

Per le materie prime serve liquidità. “Se uno ha i soldi, io vi porto un carico di pellets o di quello che è in una settimana\", ha detto l\'ad. \"Non è più il mondo di una volta. Pensate alle acciaierie bombardate in Ucraina e alla montagna di materie prime che si sono liberate”. La mancanza di liquidità di Acciaierie è stato un concetto più volte sottolineato da Morselli nell’audizione alla commissione Industria.

“I livelli di produzione di questo colosso dipendono unicamente dalla capacità di comprare i fattori produttivi. Noi non abbiamo problemi di mercato, non abbiamo limiti di mercato, eccetto quelli che servono al Paese e all’Europa certo, ma sono tanto grandi\", ha proseguito Morselli. \"Non abbiamo problemi a vendere. Abbiamo problemi ad avere la liquidità sufficiente per far funzionare la macchina, che è in buono stato perché abbiamo fatto 2 miliardi di investimenti”.

“Il debito, e sto parlando di AdI, che é una società partecipata, quindi non del gruppo, è di 3 miliardi e 100 milioni” ma “dovete togliere il prezzo di acquisto teorico di un miliardo per comprare gli impianti dai commissari. E poi dovete togliere l’indebitamento verso la capogruppo”. Così ancora l’ad di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, sulla composizione del debito della società intervenendo oggi in Senato. In sostanza, “il debito vero di questa società è un pò meno di 700 milioni, di cui scaduto solo la metà“. Il resto è un miliardo di debito intercompany verso la capogruppo a cui va aggiunto un altro miliardo per acquistare gli impianti da Ilva in amministrazione straordinaria. “Quando arrivano i soldi dei soci, non arrivano mai alle società partecipate, operative, noi ne abbiamo 5-6, ma alla capogruppo che prende i soldi e li presta - ha spiegato l’ad di AdI -. È un prestito senza speranza, non nel senso contabile o legale. È il modo con cui le capogruppo finanziano le attività operative. Le aziende non hanno mai ricevuto una lira dai soci se non tramite questo meccanismo tecnico, assolutamente normale. La capogruppo fa da tramite con i due grandi soci, Mittal e Invitalia”. E sull’indotto, Morselli ha detto di aver ricevuto “in due ore” risposte da 78 fornitori disponibili a rapportarsi con Sace. “Presumo che nelle prossime ore ne arrivino molto di più” ha aggiunto. “L’azienda è ancora viva, ancora produce, ha gli impianti in efficienza, continua a pagare gli stipendi regolarmente” ha rilevato Morselli. “Da settembre - ha aggiunto - abbiamo avuto molto chiaro che l’azienda avrebbe avuto bisogno di finanziamenti. Sino a questo momento l’azienda non ha avuto una disponibilità finanziaria adeguata perché è un’azienda che ha gli impianti in affitto, l’affitto scade tra tre mesi, ed è davvero complicato, se non impossibile accedere a finanziamenti bancari”. “Abbiamo ripetutamente chiesto aiuto ai soci - ha aggiunto Morselli - per questo fabbisogno, di provvedere, comprando l’attivo, gli impianti. Gli azionisti hanno lavorato intensamente ma non sono riusciti a trovare un accordo”. E a proposito della strada per la composizione negoziata della crisi intrapresa da AdI con le relative misure, Morselli ha detto che il decreto sull’amministrazione straordinaria “prevede di cancellarle tutte. Questo decreto cancella tutte le possibilità intermedie di gestione della crisi, dando possibilità di usarne uno solo”

A fare da contraltare arrivano nella serata di ieri le parole del ministro Adolfo Urso. 

\"Dato che il principale azionista di Acciaierie d\'Italia, che guida l\'azienda, cioè ArcelorMittal, ci ha comunicato di non avere alcuna intenzione di mettere risorse e di investire in azienda, mi sembra chiaro che dobbiamo cambiare rotta ed equipaggio\". Lo ha detto a Sky Tg24 il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

 Lo Stato non subentrerà in Acciaierie d\'Italia al posto di Mittal. ha anche detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, nel corso dell\'intervista. \"Ancora in queste ore Invitalia ha un confronto serrato con la società per capire se vi è una strada che possa evitare – tenendo conto della loro decisione di lasciare l\'azienda e di non mettere un euro – l\'amministrazione straordinaria. Ove non ci fosse a breve questa strada procederemo, come prevedono le norme di legge italiane, - peraltro convalidate in maniera eclatatante anche dalla recente sentenza del Tribunale di Milano a cui ArcelorMittal si era rivolta ,che ha confermato che le norme realizzate dal governo sono pienamente in regola con il nostro dettato costituzionale e con le regole europee - con l\'amministrazione straordinaria, salvando prima, se l\'azienda ce lo permette, le aziende dell\'indotto\". Urso ha fatto presente che il governo ha fatto una norma in modo che le aziende possano cedere i loro crediti, secondo regole di mercato, con l\'assicurazione consentita da parte Sace. \"Ma l\'azienda - ha puntualizzato Urso - non fornisce informazioni necessarie per realizzare questo processo di salvataggio e se non le fornisce è difficile salvare l\'indotto\". 

 

Venerdì 16 febbraio 2024 alle ore 21

al Teatro Turoldo Taranto in collaborazione con Associazione Giovanni Testori di Milano a Taranto va in scena \'Confiteor\', per la regia di Alfredo Traversa con Giuseppe Calamunci Manitta e Tiziana Risolo.

 

L’azione di Confiteor è affidata a due voci: un giovane che per eccesso di amore, e quindi di disperazione si fa fratricida, ed una madre che nell’abisso del proprio dolore non desiste dal gettare la sua annichilita speranza su l\'orgoglioso calvario del figlio. Due voci incatenate la cui violenta risonanza riempie da sola l’intero spazio scenico. Un’opera capolavoro, che il teatro italiano ha sempre trascurato proprio per la sua pericolosa capacità di ri-svegliare le coscienze degli spettatori e dei teatranti. 

Il nocciolo attualissimo dello spettacolo è il dilemma, il mistero, il buio che d’improvviso travolge una famiglia con la nascita di un ‘diverso’, di un disabile. La vita di una famiglia (madre, padre e due figli) qui in quest’opera è l’apoteosi della ricerca spasmodica dell’amare senza riuscire a capire come fare. Uno spettacolo per chi ama il teatro, per chi crede nel teatro come possibilità di cambiamento, uno spettacolo che capiterà raramente di vedere sulle scene italiane. 

Un’opera di Giovanni Testori scrittore, giornalista, poeta, critico d\'arte e letterario, drammaturgo, sceneggiatore, regista teatrale e pittore italiano, scomparso il 16 marzo del 1993. Testori, grande intellettuale del Novecento, attraversò le forme di scrittura più disparate e vi lasciò il suo segno indelebile e inconfondibile, è stato una  delle voci più fortunate ed eclettiche della nostra letteratura 

alimentata, come scrive Alberto Rollo su Maremosso  da una irrequieta fame di esperienza e di espressione.

Appuntamento quindi venerdì al

Turoldo di Taranto. Il costo del biglietto è di 12 euro acquistabile direttamente al botteghino del  Turoldo o in prevendita a Grottaglie  prevendita presso Casa Merini caffè letterario o chiamando il numero 3466087156.

Lu.Lo.

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