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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

Nella giornata di oggi si è svolto un incontro del Commissario Straordinario

dott. ssa Giuliana Perrotta, sulla questione del dissalatore sul fiume Tara. A distanza di poco meno di 20 giorni dal suo insediamento, il Commissario ha voluto aderire alle richieste di numerose associazioni di essere sentite

sull'argomento. Erano presenti i rappresentanti di WWF Taranto, Comitato salviamo

Taranto, Comitato difesa del territorio, Legambiente, Anta Taranto. All'incontro ha partecipato anche una rappresentanza dell'acquedotto pugliese che è l'Ente proponente dell'intervento, nonché il Segretario

Generale, dirigenti e funzionari del Comune. Le associazioni hanno evidenziato negli interventi le loro riserve sull'opera sotto il profilo non solo ambientale e paesaggistico ma della compatibilità con

disposizioni nazionali e comunitarie. L'AQP ha, dal canto suo, ribadito l'urgenza e l'indifferibilità dell'opera al fine di sopperire alle carenze idriche del territorio e ha assicurato il regolare sviluppo del procedimento. Tuttavia, al termine dell'incontro è stata ribadita, da parte delle associazioni, la richiesta di una diversa dislocazione dell'impianto. Il Commissario ha assicurato il suo impegno ad inoltrare alla Regione tale richiesta e ha proposto altresì, all'AQO, in caso di realizzazione dell'impianto, di prevedere, tramite un protocollo d'intesa, la costituzione di una consulta rappresentativa delle associazioni che vigili sulla esecuzione e sulla gestione del progetto. 

Nuova missione degli azeri di Baku Steel all’ex Ilva di Taranto dove hanno incontrato i tecnici di Acciaierie d’Italia. Mentre in uno degli ultimi fine settimana erano stati i sei commissari delle due amministrazioni straordinarie, AdI e Ilva, a recarsi a Baku, capitale dell’Azerbajian, e a visitare i loro impianti. Non è certo la prima visita che i rappresentanti di Baku compiono a Taranto. Rientra probabilmente negli approfondimenti sul dossier che uno dei potenziali acquirenti sta effettuando e precede la decisione del Governo e dei commissari sul nuovo investitore. Per il Governo e i commissari, sono gli ultimi giorni di valutazione. Nella serata di domani, nell’incontro che il Governo avrà a Palazzo Chigi con le sigle sindacali - lo ha convocato il sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano -, dovrebbe essere presentato il quadro d’insieme. Cioè dovrebbero essere illustrati i contenuti delle tre offerte arrivate dall’azera Baku Steel, dall’indiana Jindal International e dal fondo americano Bedrock per l’insieme di Acciaierie, visto che si è inteso privilegiare chi punta al gruppo intero e non a singoli asset, sui quali ci sono sette offerte. La scelta del vincitore sarà invece effettuata entro il 14, come il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha specificato. A pochi giorni dalle date dell’11 e del 14, la decisione finale - apprende Quotidiano - non è stata ancora ufficialmente presa. Tratta poi la conclusione, non ci sarà - come era parso in un primo momento - il negoziato esclusivo con il vincitore della gara alfine di migliorare l’offerta presentata poiché i pilastri sono già stati posti. E d’altra parte dalla prima data fissata per la presentazione delle offerte vincolanti, che era fine novembre, si sono succeduti una serie di rinvii proprio per dar modo ai tre potenziali investitori di rilanciare la propria proposta. Cosa che é avvenuta soprattutto per Baku e Jindal. Presa quindi la decisione, non partirà un supplemento di trattative, ma un’ulteriore fase, non meno impegnativa, che riguarderà l’adozione del Golden Power da parte del Governo, che attraverso questi poteri speciali eserciterà la vigilanza sull’interesse pubblico nazionale, il rilascio del parere dell’Antitrust europeo (anche se Baku e Jindal non appartengono a Paesi della UE, tuttavia ci potrebbero essere esportazioni di queste aziende verso l’area della UE), la stesura del contratto di vendita e la messa a punto della norma che prevederà la partecipazione minoritaria dello Stato nella nuova compagine societaria (potrebbe essere intorno al 20 per cento e il Governo pare che intenda fare un provvedimento specifico). Mentre costituirà un capitolo a parte, poi, il confronto con i sindacati per l’accordo relativo al personale da assumere e all’organizzazione del lavoro.

L'associazione Opportunità alla Pari abbraccia il MAMANET-Italy grazie alla volontà della presidente Ingrid Iaci e della Consigliera di Parità della Provincia di Taranto Sabrina Pontrelli.

L'associazione, infatti, ha partecipato al Campionato Nazionale Italiano di Mamanet-Italy che si è si è tenuto il 7-8-9 marzo a Gallipoli con una squadra composta da dieci donne dai 32 ai 55 anni, di cui solo alcune con passato sportivo a livello agonistico.

MAMANE-Italy, mamme in rete, lo sport che consiste in una versione semplificata del volley mista alla palla rilanciata, è rivolto alle donne over trenta che hanno voglia di rimettersi in gioco, magari dopo una maternità o un periodo difficile. 

"Dopo il primo giorno di prova - ha dichiarato la presidente Ingrid Iaci - ci siamo subito appassionate. Dopo pochi allenamenti, abbiamo voluto subito misurarci in una competizione ufficiale, a dimostrazione del fatto che si tratta di una pratica sportiva davvero accessibile a tutte. Vogliamo solo essere di esempio augurandoci che presto arrivino altre donne che abbiano voglia di scendere in campo con noi."

"Cosa c'è di più paritario che giocare con la stessa maglia? - ha detto la Consigliera di Parità di Taranto Sabrina Pontrelli - Era praticamente scontato che patrocinassi un evento sportivo femminile che raggruppa donne senza limiti di età, altezza o peso! L'evento di Gallipoli è stato entusiasmante, oltre che sotto l'aspetto sportivo, anche dal punto di vista sociale. Abbiamo respirato un'aria di festa, con tanti mariti, compagni, papà e bambini fare il tifo per mogli e mamme e questo non era assolutamente scontato in un contesto di gioco amatoriale in cui le donne per poter partecipare devono necessariamente contare sull'aiuto dei loro compagni di vita.

Ho ritrovato tante donne che si sono approcciate allo sport per uscire dalla routine quotidiana, altre, invece, che avevano bisogno di un momento "di comunità" perché sole nella vita. 

Spero - ha, infine, concluso la consigliera Pontrelli - di poter diffondere questa pratica sportiva sul nostro territorio per dare una mano a tutte coloro che affrontano un momento difficile e pensano di non potercela fare. 

Nella vita, come nello sport, insieme si vince!"

La squadra Opportunità alla Pari è stata allenata dal coach Gerardo Lorenzo nella scuola Giovanni XXIII di Statte.

Alla premiazione della competizione sportiva, patrocinata oltre che dalla Consigliera provinciale di Parità e dalla Provincia di Taranto, anche da Regione Puglia, Provincia di Brindisi, Provincia di Lecce e Comune di Gallipoli erano presenti il consigliere regionale Paolo Pagliaro, premiato per l’occasione per la sua attenzione e sensibilità a queste iniziative a carattere sociale e la presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Lecce, avvocata Anna Toma che oltre ai premi di rito, ha consegnato alla presidente dell'associazione  Opportunità alla Pari un riconoscimento speciale per l'impegno comune nel campo delle problematiche femminili e sociali.

 

La squadra Opportunità alla Pari è attualmente composta da (in ordine alfabetico):

Margaret Caramia

Mariangela Fedele

Rossella Galeone

Ingrid Iaci

Ilaria Iaci

Beatrice Lucarella

Francesca Miraudo

Giulia Morello

Linda Natalizio

Sabrina Pontrelli

Roberta Scialpi

 

STAFF: Maria Marinelli

È Mattia Giorno il candidato sindaco di Taranto del PD. Lo ha designato questa sera il partito e il suo nome sarà portato al tavolo del centrosinistra. “Negli ultimi giorni il Partito Democratico Ionico - dicono insieme Pd Puglia e Pd Taranto - è stato impegnato nella discussione interna utile a indicare il proprio candidato sindaco da portare al tavolo della coalizione di centrosinistra. Tre importanti personalità del partito avevano dato la disponibilità: Di Gregorio, Giorno e Viggiano, tutti nomi di comprovata autorevolezza, esperienza e militanza politica. La sintesi ha poi portato a Mattia Giorno. Il Partito Democratico - si afferma - è pronto ad affrontare la campagna elettorale a sostegno del nome che uscirà dal tavolo del centrosinistra e per dare a Taranto una guida seria, affidabile e capace”. Mattia Giorno, 30enne, è attualmente consigliere del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per il Piano Taranto. Nella città pugliese si voterà prossimamente in anticipo perché la maggioranza dei consiglieri comunali si è dimessa provocando lo scioglimento del Consiglio e la caduta dell’amministrazione comunale sino a quel momento guidata dal sindaco Rinaldo Melucci.

Sabato, 08 Marzo 2025 15:57

CALCIO/ Il Taranto escluso dalla serie C

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Il Tribunale Federale Nazionale ha escluso il Taranto dall'attuale campionato di Serie C, in cui militava nel Girone C, e gli ha inflitto 3 punti di penalizzazione da scontare nella prima stagione sportiva utile.

    Il TFN ha inoltre sanzionato con 6 punti di penalizzazione in classifica da scontare nella corrente stagione sportiva la Lucchese (Girone B di Serie C) e con 4 punti di penalizzazione il Messina (Girone C di Serie C) e la Triestina (Girone A di Serie C). Le quattro società, con i rispettivi legali rappresentanti e dirigenti, erano state deferite lo scorso 3 marzo a seguito di segnalazioni della Covisoc per una serie di violazioni di natura amministrativa. 

Dopo il maxi processo Ambiente Svenduto relativo al reato di disastro ambientale contestato all’Ilva sotto la gestione del gruppo industriale Riva, un altro processo collegato viene annullato e trasloca a Potenza: è quello per l’inquinamento della gravina di Leucaspide. Nella gravina, secondo l’accusa, sono stati interrati i rifiuti industriali. Lo ha deciso il tribunale di Taranto.

    Il motivo del trasferimento è il legame che unisce i due processi. Quello relativo ad Ambiente Svenduto è stato trasferito a settembre scorso con una decisione della Corte d’Assise d’Appello che ha anche annullato la sentenza di primo grado, con diverse condanne, e le provvisionali poste a carico di alcuni imputati, provvisionali che avrebbero dovuto pagare alle parti civili. Nel processo per Leucaspide, coinvolti alcuni esponenti della famiglia Riva, tra cui Nicola e Fabio, che sono stati proprietari e amministratori dell’Ilva negli anni passati, nonché figli del patron Emilio. Sono stati i legali degli otto imputati a chiedere, ottenendolo, il trasferimento del processo a Potenza. Ora entro 90 giorni si conosceranno conoscere le motivazioni della decisione, quindi seguirà l’invio degli atti verranno inviati a Potenza.     

    A quel punto toccherà al pubblico ministero di Potenza dovrà formulare la richiesta di rinvio a giudizio e attendere la fissazione dell’udienza preliminare.

    Per Ambiente Svenduto, invece, che è stato annullato e spostato a Potenza perché a Taranto tra le parti civili c’erano anche due magistrati onorari, poi dimessisi dagli incarichi ma all’epoca dei fatti in attività, si ricomincerà il 21 marzo nel Palazzo di Giustizia di Potenza. Si parte dall'udienza preliminare. Nel capoluogo della Basilicata, le udienze si terranno in tre aule, due al secondo piano, una al terzo, tra di loro collegate in video conferenza, dal momento che la struttura, che ha la competenza sulle cause che coinvolgono magistrati del distretto di Lecce, comprendente anche Taranto e Brindisi, non dispone di spazi adeguati per ospitare la mole imponente di parti coinvolte. Saranno oltre 1.500 tra imputati, avvocati e parti civili, compresi i residenti nei dintorni dell'acciaieria, enti, associazioni ambientaliste e sindacati, le parti del processo. Nelle ultime settimane alcuni imputati di Ambiente Svenduto sono definitivamente usciti dal processo per intervenuta prescrizioni. Tra questi l’ex presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, e l’ex direttore generale di Arpa Puglia (l’agenzia per l’ambiente della Regione), Giorgio Assennato. 

Il cammino della difesa del fiume Tara torna alla sorgente. 

I cittadini e amici del Fiume Tara si sono dati appuntamento: domenica 9 marzo, a partire dalle ore 10, presso la fermata dell’autobus a Lido Azzurro per una giornata di raccolta rifiuti sulle sponde del Tara. L'iniziativa nasce per  restituire decoro al fime, ribadire la sua cittadinanza nella geografia dei nostri sentimenti e, per dare un messaggio alla Regione Puglia: “giù le mani dal Tara”.

La Regione Puglia ha approvato la costruzione del dissalatore alle sorgenti del fiume pur avendo ricevuto parere negativo dal Ministero della Cultura e dalla Soprintendenza, che ritengono l’opera incompatibile con il contesto ambientale e paesaggistico della zona.

La raccolta sarà effettuata dividendo i presenti in tre gruppi operativi: area “ponte”, area “trampolino”, area “conchette”. I partecipanti dovranno munirsi di guanti, sacchi per i rifiuti e colazione al sacco. Al termine si svolgerà la riunione per organizzare un sit-in a Bari. La sete della Puglia dovrà essere incanalata verso alternative possibili, come: Riuso delle acque reflue; Riduzione delle perdite nella rete idrica; Potenziamento delle infrastrutture quali gli invasi già realizzati da tempo e inutilizzati. Taranto paga e ha pagato già un prezzo altissimo con danni ambientali irreversibili o quasi. “Giù le mani dal Tara”

Il cammino della difesa del fiume Tara torna alla sorgente. 

I cittadini e amici del Fiume Tara si sono dati appuntamento: domenica 9 marzo, a partire dalle ore 10, presso la fermata dell’autobus a Lido Azzurro per una giornata di raccolta rifiuti sulle sponde del Tara. L'iniziativa nasce per  restituire decoro al fime, ribadire la sua cittadinanza nella geografia dei nostri sentimenti e, per dare un messaggio alla Regione Puglia: “giù le mani dal Tara”.

La Regione Puglia ha approvato la costruzione del dissalatore alle sorgenti del fiume pur avendo ricevuto parere negativo dal Ministero della Cultura e dalla Soprintendenza, che ritengono l’opera incompatibile con il contesto ambientale e paesaggistico della zona.

La raccolta sarà effettuata dividendo i presenti in tre gruppi operativi: area “ponte”, area “trampolino”, area “conchette”. I partecipanti dovranno munirsi di guanti, sacchi per i rifiuti e colazione al sacco. Al termine si svolgerà la riunione per organizzare un sit-in a Bari. La sete della Puglia dovrà essere incanalata verso alternative possibili, come: Riuso delle acque reflue; Riduzione delle perdite nella rete idrica; Potenziamento delle infrastrutture quali gli invasi già realizzati da tempo e inutilizzati. Taranto paga e ha pagato già un prezzo altissimo con danni ambientali irreversibili o quasi. “Giù le mani dal Tara”. Intanto sul caso è botta e risposta su tesi antitetiche.  Il dissalatore di Taranto è conforme ai criteri della Tassonomia UE e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) non si è mai opposto né al progetto né alla desalinizzazione in generale. Lo evidenzia una nota l’Acquedotto Pugliese che risponde così al Comitato. AQP sottolinea che la desalinizzazione è indicata dallo stesso CNR come una “importante alternativa” per affrontare la crisi idrica.

Nel rapporto Siccità, scarsità e crisi idriche, il CNR riconosce la necessità di diversificare le fonti idriche, citando la Puglia come esempio di regione che, a causa della progressiva riduzione degli acquiferi costieri, sta investendo nella dissalazione per migliorare la resilienza del sistema idrico. In particolare, il fiume Tara viene considerato idoneo alla tecnologia dell’osmosi inversa grazie alla bassa concentrazione di solidi totali disciolti, facilitando lo smaltimento delle salamoie in mare.

Il dissalatore di Taranto è stato autorizzato dopo un rigoroso iter tecnico e ambientale. La salamoia prodotta avrà una concentrazione inferiore rispetto all’acqua marina, il fabbisogno energetico sarà interamente coperto da fonti rinnovabili e non saranno necessarie nuove opere sul fiume, poiché verranno utilizzate le prese esistenti. Inoltre, sarà garantito un deflusso ecologico costante, secondo un modello già applicato in 200 fiumi italiani e validato dall’ISPRA.

Nella Giornata Internazionale della Donna, il Museo archeologico nazionale di Taranto inaugura la mostra internazionale dedicata a Penelope.

La mostra, visitabile fino al 6 luglio, a cura di Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni, con l’organizzazione di Electa, giunge a Taranto dopo l’esposizione al Parco Archeologico del Colosseo, dedicando tutto il suo racconto a una delle figure femminili più potenti dell’opera omerica.

Il telaio e la tela, il gesto e la postura, il mondo del sogno e del talamo, il velo e il pudore, saranno la trama narrativa scelta dai curatori per ripercorrere il mito e la fortuna di Penelope che giunge a noi, dalla remota età in cui affondano i poemi omerici.

“Penelope” non si limita a ripercorrere la storia della moglie di Ulisse, ma ne esplora le molteplici sfaccettature attraverso un percorso espositivo che intreccia la tradizione letteraria con la rappresentazione visiva.

 

Nell’esposizione del MArTA dipinti, sculture, rilievi, incunaboli, stampe e testimonianze provenienti da numerosi musei italiani ed esteri e collezioni private, restituiscono gli aspetti salienti della figura di Penelope e della sua fortuna nel tempo. L’esposizione colloquierà con oltre venti reperti del museo tarantino, alcuni provenienti dai depositi, scelti per rappresentare al meglio i nuclei tematici della mostra.

 

All’interno del percorso espositivo anche un omaggio a Maria Lai, artista che ha messo al centro del suo lavoro le materie tessili. 

 

Maggiori informazioni su https://museotaranto.cultura.gov.it/it/eventi/mostra-penelope/

Energia, innovazione, decarbonizzazione, sono queste le parole maggiormente richiamate ieri all'assemblea di Confindustria Taranto su Le rotte del cambiamento. È stata una grande occasione di incontro e di riflessione sui più importanti temi che riguardano il presente e il futuro del territorio in rapporto alla sua visione di crescita e economica e imprenditoriale. Si è parlato di come gestire le risorse in campo, PNRR , JTF, Contratto istituzionale di Sviluppo, di Giochi del Mediterraneo, e naturalmente dell'ex Ilva prossima alla cessione. Particolarmente attese in questo senso erano gli interventi del presidente nazionale di Confindustria Emanuele Orsini e di Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e vice presidente di Confindustria.

Ad aprire i lavori è stato il presidente di Confindustria Taranto Salvatore Toma che ha abbracciato tutte le questioni sul tappeto sottolineando la necessità che tutte le risorse disponibili siano spese perché non farlo sarebbe un'enorme occasione persa  "Oggi - ha detto-abbiamo una dote straordinaria di risorse – dal PNRR al JTF a quelle già previste nel CIS, il Contratto istituzionale di Sviluppo – ma occorre che i processi godano di una forte accelerazione. 

E’ una sfida che non possiamo permetterci di perdere. Tali risorse andranno ripartite su progetti importanti, che vanno dalla ricerca e sviluppo per la filiera dell’idrogeno verde allo stoccaggio di energia da fonti rinnovabili e all’efficientamento energetico; dal sostegno alla transizione ecologica per tutelare le risorse naturali ai progetti su innovazione, transizione e diversificazione dell’economia. Senza entrare nel merito dei progetti pubblici, attivati da Comune e Commissario per le bonifiche, che avranno ricadute importanti sull’economia del territorio, fondamentali sono le misure a favore delle imprese che saranno attivate attraverso avvisi pubblici. E parliamo di misure riguardanti ricerca, servizi avanzati in ottica di innovazione e sostenibilità, aiuti agli investimenti produttivi. Gli avvisi avranno inizio a partire dal terzo trimestre di quest’anno, per proseguire nell’anno prossimo e chiudersi entro il 2029. Accanto a questi, ci sono una serie di strumenti che vanno dai Pia ai Mini Pia, Nidi, Tecnonidi, Gber e Impresa Possibile, grazie alla programmazione virtuosa della nostra Regione Puglia. Non meno di rilievo si prospettano le misure di sostegno alla riqualificazione e formazione dei lavoratori, anche cassintegrati, con particolare attenzione alla formazione specialistica e professionalizzante per la transizione. Rispetto al PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienzaa fronte di un 30% di risorse spese a livello nazionale, la sola città di Taranto, destinataria di ben un miliardo 300 milioni di risorse complessive per 599 progetti, non supera il 9% di fondi già impiegati. E’ un dato che deve farci riflettere e che ci pone davanti ad una emergenza che non possiamo ignorare: la nostra capacità di spesa deve poter procedere in proporzionealla mole di opportunità di cui disponiamo."

La grande questione dell'ex Ilva e della sua cessione è stata al centro dell'intervento del presidente nazionale Orsini.

“Mi immagino e auspico che il 14, il 17 di questo mese sarà individuato il percorso con l’impresa che può essere interessata a portare quest’azienda che per noi é fondamentale. Che sarà, dev’essere anche coesa con il territorio - ha detto Orsini - perché sarà anche importante la costruzione che ci sarà tra territorio e impresa. La siderurgia è per noi fondamentale, perché se vogliamo avere un piano industriale del Paese e Ilva un pezzo della rotta - ha sostenuto Orsini citando il tema dell’assemblea di Confindustria Taranto, ‘le rotte del cambiamento’ -, è fondamentale avere le materie che sono quelle che costruiscono il percorso industriale e la siderurgia sicuramente è tra queste materie”. 

Su questo fronte  Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente, ha dato un annuncio importante con un videomessaggio in cui accanto all’impegno “sulla nuova Ilva decarbonizzata”,  ha detto di aver “già firmato, e trasmesso per il concerto agli altri ministeri Economia e Trasporti, l’individuazione di Taranto come base di riferimento per le piattaforme offshore".

   "Questo riesce a fare il paio, naturalmente, con quella che sarà la nuova produzione di acciaio di Ilva”, ha aggiunto Pichetto, "cioè l’utilizzo dell’acciaio per le piattaforme. È un impegno per creare un nuovo percorso. È un impegno nazionale per tentare di raggiungere dei livelli dei prezzi di energia che siano compatibili e permettano la competitività del nostro Paese”. 

Quella dell’ex Ilva “è una storia complessa e in tutti questi mesi ho sottolineato sempre la centralità del piano industriale che è quello che dà garanzie al territorio, ai lavoratori e al fatto che l’Ilva di Taranto possa continuare a essere un hub strategico per il Paese". ha detto Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e vice presidente di Confindustria, parlando oggi a margine dell’assemblea.

   "Credo che i commissari siano molto impegnati sull’analisi del piani industriali e dei piani di decarbonizzazione che per me fanno parte essenziale del piano industriale”, aggiunge Gozzi. “I commissari, sotto la guida di Giancarlo Quaranta, hanno fatto un lavoro eccellente. Un lavoro eccellente di normalizzazione sia industriale che organizzativa e manageriale, che costituisce premessa fondamentale per chi arriverà. Perché arrivare in un deserto disastrato, è una cosa ancora più difficile".

   "Arrivare in un ambiente sia pure con tutte le difficoltà, ma ordinato e normalizzato, è il grande valore dell’azione di governo che i commissari hanno dato in questi mesi e di cui l’Ilva aveva estremamente bisogno", ha concluso il presidente di Federacciai. 

Lu.Lo.

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