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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
Militari della Tenenza di Castellaneta hanno eseguito una verifica fiscale nei confronti di un’azienda operante nel settore del commercio all’ingrosso di materiale edile, riscontrando gravi violazioni alla normativa tributaria. L’attivita’ operativa delle Fiamme Gialle ha portato alla luce ripetute irregolarita’ e condotte fraudolente finalizzate ad occultare al fisco il reale volume d’affari dell’impresa. In particolare, l’azienda ha annotato nella propria contabilita' costi indeducibili per oltre 2 milioni e 500 mila euro, riferibili all’utilizzo di fatture false emesse da altri soggetti economici, nonché ha omesso di dichiarare all’erario ricavi per 260 mila euro. Sono state altresì accertate un’evasione di I.V.A. per oltre 550 mila euro e l’emissione di fatture false per 740 mila euro. L’amministratore dell’impresa è stato denunciato all’Autorita’ Giudiziaria per i reati di “Dichiarazione fraudolenta” ed “emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti” (ex art. 2 e 8 del D.Lgs. 74/2000).
Il Rettore uscente, Prof. Nicola Costantino e il neo-eletto Rettore, Prof. Eugenio Di Sciascio, insieme ai Direttori di Dipartimento ed ai Coordinatori dei Corsi di Laurea, alla vigilia del nuovo anno accademico 2013-2014 (che ha avuto inizio il 1° ottobre), hanno incontrato le neo-matricole del Politecnico di Bari per un saluto di benvenuto nella comunità universitaria e un augurio di proficuo lavoro. La cerimonia ha avuto luogo lunedì, 30 settembre nel Aula Magna “Attilio Alto” (campus universitario). Il giorno successivo i due rettori si sono recati a Taranto nella sede della Facoltà di Ingegneria a Paolo VI per incontrare gli studenti e le Istituzioni locali (notizia di cui parla in altra parte del giornale FLASH). ufficio stampa politecnico d
Sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 127 del 26-09-2013 è stata pubblicata la richiesta dell’ AMIU di TARANTO di Valutazione impatto ambientale della propria unità locale localizzata in Taranto in località “La Riccia Giardinello”. Il progetto è finalizzato a consentire l’ampliamento dell’attività di gestione rifiuti attualmente effettuata dalla “A.M.I.U. Taranto S.p.A.” e, contemporaneamente, a dare concreta attuazione ad un programma di potenziamento delle attività di recupero rifiuti, prevalentemente costituiti da frazioni cellulosiche, finalizzata a rendere un servizio adeguato di tipo “global service” ed al passo con le richieste di una sempre più stringente normativa in materia ambientale. In totale è prevista la movimentazione annua complessiva di 1.700,00 t/anno di rifiuti speciali pericolosi e 50.000,00 danno di rifiuti speciali non pericolosi con una potenzialità di stoccaggio istantaneo di 100,00 t di pericolosi e 1.250,00 t di non pericolosi. Per quanto attiene la capacità di selezione dei rifiuti in ingresso, in particolare di plastica, cellulosici e multimateriale, la capacità produttiva dell’impianto di selezione è pari 8 t/ora (pari a 144 t/giorno) nel caso dei cellulosici (carta e cartone) e di 4 t/ora (pari a 72 t/giorno) nel caso di plastica e multimateriale (plastica + barattolame in acciaio + barattolame in alluminio);
Su proposta dell’Assessore al Diritto allo studio e alla Formazione, Alba Sasso, la Giunta Regionale ha approvato la prossima programmazione triennale della Puglia concernente gli istituti tecnici superiori, i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore ed i poli tecnico-professionali. “Si tratta - dice l’assessore Sasso - di uno strumento fondamentale per promuovere e sviluppare, a partire dalle esperienze già maturate, un offerta formativa terziaria integrata e di qualità, coerente con gli obiettivi di Europa 2020: “più formazione specialistica per rafforzare le politiche e le dinamiche occupazionali del territorio”. “Incentivare un forte raccordo tra l’innovato sistema di istruzione e formazione tecnica superiore ed il sistema produttivo è essenziale - continua l’assessore - per promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio pugliese. Occorre, pertanto, investire nella realizzazione di una filiera formativa capace di confrontarsi ed interloquire con il sistema di imprese e di individuare le opportunità che possono offrire i diversi settori produttivi, sia in termini di acquisizione di competenze e di orientamento al lavoro, sia in termini di potenzialità occupazionali”. In particolare, in un’ottica di generale potenziamento e qualificazione dell’istruzione tecnica e professionale, la Regione ha inteso avviare il nuovo processo di programmazione 2013-2015, garantendo, da un lato, la continuità ed il potenziamento dei percorsi ITS ed IFTS avviati nelle precedenti programmazioni e prevedendo, dall’altro lato, la costituzione di due nuovi Istituti Tecnici Superiori in aree tecnologiche ritenute strategiche per le politiche di sviluppo regionali e coerenti con i fabbisogni professionali emergenti, quali “Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali-Turismo” e “Mobilità sostenibile” . Analisi di contesto a cura dell’Osservatorio dei sistemi di istruzione e formazione hanno, appunto, individuato nei settori del turismo e dei trasporti filiere produttive strategiche che presentano interessanti spazi di crescita ad alto potenziale innovativo e occupazionale ed evidenziato la necessità di investire in capitale umano altamente specializzato, atto ad esaltarne l’innovatività e la competitività. Il carattere strategico per le prospettive di sviluppo regionale dei settori del turismo e della logistica, sottolinea la Sasso, è comprovato anche dalla presenza del Distretto Produttivo del Turismo Puglia e dal Distretto della Logistica Pugliese, che testimoniano la particolare capacità di aggregazione dei due settori sul territorio regionale, che può rappresentare un ulteriore fattore di garanzia del successo dell’iniziativa. “Che puntare sulla formazione tecnica specialistica sia, anche in tempi di crisi, un investimento vincente - conclude l’assessore - lo dimostrano i fatti: un’elevata percentuale dei primi tecnici superiori diplomatisi quest’anno in Puglia hanno già ottenuto un contratto di lavoro”. Al fabbisogno finanziario necessario per l’attuazione del Piano triennale si provvederà con risorse del POR FSE e risorse ministeriali a valere su apposito fondo.
Sulla vertenza “Isolaverde” di Taranto – società partecipata da Provincia e Italia Lavoro che si occupa di pulizie, raccolta differenziata, manutenzioni e scarichi – interviene l’assessore al Lavoro, Leo Caroli. “Dispiace constatare che nella vertenza Isolaverde l’accordo firmato lo scorso 21 luglio presso l’assessorato al Lavoro della Regione per la salvaguardia occupazionale dei dipendenti sia stato sostanzialmente disatteso”. “Infatti – prosegue – non risulta onorato l’impegno delle parti – sindacati e società – ad attivare un confronto territoriale finalizzato alla sottoscrizione di un contratto di solidarietà. In questo ambito auspico fortemente che non trovino spazio le spinte corporative ed egoiste che porterebbero al licenziamento di 120 esuberi. Mi auguro invece che prevalga lo spirito solidale che porti, anche a fronte di qualche sacrificio, ad evitare che anche un solo licenziamento possa intervenire nella vertenza”. “Al fine – conclude - di verificare lo stato di attuazione dell’accordo del 21 luglio e per favorire la ricomposizione del quadro delle relazioni tra sindacati e azienda, la Regione pronta a fare ogni sforzo utile”.
Il Consorzio SAF€RA e l'INAIL, partner italiano del consorzio, hanno pubblicato il primo Bando congiunto per finanziare proposte di ricerca sui fattori umani nella sicurezza, incluso il valore della sicurezza. Le proposte dovranno affrontare una o entrambe le seguenti questioni: 1) Il valore “sicurezza” e i valori della sicurezza; 2) Resilienza: come migliorare la gestione della sicurezza. 1.Il valore “sicurezza” e i valori della sicurezza •Si riconosce ormai che i fattori umani e organizzativi hanno un impatto significativo sulla sicurezza, e sono sempre più oggetto degli interventi di gestione per il miglioramento della sicurezza. Questi fattori, tuttavia, sono più indefiniti rispetto agli approcci tecnici che tradizionalmente caratterizzano questi interventi. Il concetto di sicurezza dipende dalle attitudini e dai sistemi valoriali della società in modi che sono poco conosciuti. Nuove sfide nascono da nuove modalità di lavoro e dalle nuove forme di regolamentazione della sicurezza.
Si è svolta il 24 settembre 2013, un’audizione presso la VII Commissione della Camera dei Deputati sul Decreto Legge 104/13 (Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca). Il Decreto, su cui la FLC CGIL ha tempestivamente pubblicato una scheda di approfondimento, è un positivo cambiamento rispetto alla lunga stagione dei tagli all’istruzione e al diritto allo studio. Ma il cambio di rotta che rappresenta non riesce ad essere radicale e molte delle questioni poste negli anni dalla nostra organizzazione vengono lasciate irrisolte. Positivi sono gli intenti di investimento: nel fondo delle borse di studio o per contrastare la dispersione scolastica e per potenziare l’offerta formativa ad esempio, ma uno dei maggiori punti critici del decreto è proprio l’incongruenza tra gli interventi previsti e le risorse stanziate. Negative le invasioni di campo da parte della legge nei confronti del contratto di lavoro e dell'autonomia scolastica e della libertà di insegnamento. L’audizione alla Camera è stata l’occasione per la nostra organizzazione per ribadire quelli che riteniamo essere i cambiamenti necessari al Decreto. Su questi punti proporremo i nostri emendamenti e lavoreremo per aprire in Italia un grande confronto pubblico che coinvolga sindacati, studenti, associazioni per ridefinire un nuovo rapporto tra conoscenza, lavoro e democrazia e tra essi e un nuovo modello di sviluppo.
Cala la sera e il Borgo di Taranto viene preso d’assalto dagli ambulanti abusivi, in particolare nel fine settimana. Se sino a qualche tempo fa la presenza degli ambulanti era limitata a qualche metro e a pochi teli stesi sui marciapiedi, da questa estate lo spazio delle merci in esposizione è cresciuto. Il fronte stradale dei negozi di via d’Aquino e via di Palma nelle ore serali è diventato ormai l’area destinata al commercio ambulante abusivo di borse, occhiali, cover per cellulari, bijouteria, etc.. I marchi delle merci esposte (ovviamente contraffatti) spesso sono gli stessi delle merci in vendita nei negozi. <> <>
"Avverto la necessità di spendere in serena coscienza, alcune pacate riflessioni sull’attuale situazione all’interno del PDL jonico e sul modo con cui viene attualmente gestita l’attività di coordinamento della provincia tarantina. Mi rivolgo in particolare agli esponenti del PDL pugliese che hanno dato prova in passato di atteggiamenti liberalisti riconoscendosi nei valori assoluti e fondanti del confronto democratico piuttosto che coltivare sentimenti di ottuso conservatorismo politico. Partendo da un’analisi oggettiva della situazione politica che oggi nel paese si è venuta a creare, devo ammettere che sento forte la preoccupazione per l’irreversibile processo disgregativo che ha colpito i partiti politici. Il movimento 5S “docet”. Molto spesso mi capita di ascoltare cittadini pugliesi con sensibilità politiche differenti i quali oltre a raccontarmi delle loro difficoltà economiche e dei conseguenti disagi esistenziali che devono affrontare quotidianamente mi fanno intendere altresì, che sono stufi di quella politica che si nutre quasi esclusivamente di una retorica superata, inutile e dannosa. E’ necessario dunque ripartire dal basso perché buona parte dell’elettorato oramai non va più a votare e la fiducia nei partiti politici è davvero ai minimi storici. E’ prioritario dunque riformare il concetto di politica ed è divenuto ineludibile cambiare il modo stesso di fare politica. Evitare l’assidua frequentazione dei cosiddetti “salotti buoni e raffinati della politica” o di alcuni ”circoli pseudo- culturali” dove si discute del ”nulla” anziché offrire soluzioni ai problemi della collettività, potrebbe costituire il giusto viatico per iniziare a mutare il modo di fare politica. Per rimanere in tema, devo ammettere che non mi appassiona sapere se il partito di cui faccio parte si richiamerà “Forza Italia” o manterrà l’attuale denominazione; penso piuttosto che le riunioni di partito a livello di coordinamento provinciale o regionale non debbano servire esclusivamente adecidere una linea di partito anziché un’altra o assumere iniziative legate al particolare momento politico locale, regionale o nazionale che si vive. Credo che dette assemblee debbano essere anche occasione per captare gli umori, le ansie e le aspettative dei cittadini del nostro territorio che chiedono risposte confortanti ai loro gravi problemi. A tal proposito ritengo che il coordinamento provinciale del PDL jonico dovrebbe procedere ad un “cambio di mentalità” poiché sarebbe sconfortante il solo immaginare che le convocazioni del detto coordinamento, potrebbero essere suggerite dall’alto e dettate unicamente dalla “necessità del momento”. E’ essenziale invece programmare una serie di incontri, specie in questo particolare periodo politico che stiamo vivendo, per meglio conoscere il punto di vista di ciascuno di noi in ordine ai tanti problemi che affliggono Taranto e la sua provincia e alle relative iniziative da intraprendere, percercare assieme soluzioni possibili ed adeguate. Sarebbe disdicevole se il detto coordinamento provinciale jonico si rannicchiasse su se stesso ed assumesse funzioni notarili al mero scopo di vidimare decisioni già assunte a monte, dagli organismi centrali o regionali del partito. Credo che solo in un’ottica di nuovi fermenti politici legati ad una maggiore partecipazione della nostra base elettorale, potremo seriamente giocarci le importanti partite politiche che ci attendono, rappresentate dalle elezioni amministrative, regionali ed europee. Ed è proprio in un contesto di maggiore partecipazione popolare che auspico un ritorno al sistema elettorale delle preferenze alle prossime politiche. Occorre superare il famigerato “Porcellum” perché i cittadini hanno voglia di tornare ad eleggere i propri rappresentanti anziché essere costretti a ratificare con una croce scelte integralmente calate dall’alto; una pratica questa che esprime con drammaticità l’autoreferenzialità e dunque la debolezza dell’attuale classe dirigente del PDL. A mio avviso il sistema delle preferenze rappresenta lo spauracchio di una classe dirigente cheper convenienze politiche preferisce avvalersi ancora del “Porcellum” proprio allo scopo di evitare dolorose cadute di consenso popolare o accidenti di “trombature” traumatiche. In questo modo ha disimparato però a raccogliere il consenso sul campo e ad accettare i rischi di una competizione elettorale senza reti di protezione. Non è possibile continuare dunque a premiare con elezioni certe e senza fatica personaggi politici del PDL ritenuti più “utili” che meritevoli alla causa del partito, ancor più nella considerazione che gli attuali “nominati” al Parlamento italiano cresciuti in un epoca di leaderismo, hanno dovuto pagare pegno di assoluta devozione e di sviscerata fedeltà, così privandosi di una sia pur minima, dignitosa autonomia decisionale. Del resto è risaputo che dalla contesa per le preferenze tornerebbero a contare la capacità di dialogo del candidato, la forza della sua proposta, la credibilità del suo nome. Con il sistema delle preferenze invece i cosiddetti “peones” dovrebbero lavorare faccia a terra sul territorio anziché limitarsi a frequentare assiduamente le stanze della segreteria nazionale per garantirsi la benevolenza del leader di turno. Gli alti dirigenti del mio partito, in occasione delle ultime politiche, avrebbero dovuto verificare piuttosto se i collocati nelle liste bloccate godessero per davvero di quel genuino consenso popolare, tale da giustificare poi i loro attuali importanti incarichi istituzionali. Mi preme altresì sottolineare che il ruolo dei leaders del PDL pugliese sarà importante e lo sarà ancora di più se gli stessi impareranno a conoscere meglio la lingua che i cittadini parlano ogni giorno; se avranno più tempo per ascoltarli e coinvolgerli nell’agone politico, così da non considerarli spettatori passivi, bensì presenza attiva ed insostituibile nella vita politica di ogni giorno. Se invece essi si piegheranno alla filosofia delle strategie politiche territoriali decise a tavolino e al chiuso di una stanza di partito, rischieranno perdita di credibilità e quindi di consenso. Il partito che vorrei non è costituito soltanto da Berlusconi, da Fitto o da Chiarelli, ma è anche quello rappresentato dai sindaci, dagli assessori e dai consiglieri comunali che guidano coalizioni di centro destra nella provincia tarantina; un loro maggiore coinvolgimento nelle dinamiche assembleari del partito ci permetterebbe di approfondire le varie e vaste tematiche socio-economiche territoriali che detti politici affrontano quotidianamente. In tale prospettiva, credo che l’attuale coordinamento PDL della provincia jonica debba riprendere la strada maestra che al momento sembra aver smarrito, poichè le convocazioni ad “horas” e per pochi “addetti ai lavori”, non vanno più bene. Nella gente c’è voglia di cambiamento e tocca a noi leggere e possibilmente soddisfare le aspettative sociali ed economiche che legittimamente avanza, mettendo in cantiere occasioni di dibattito in cui si riprenda l’abitudine all’ascolto, alla discussione e all’azione fattiva, quella che preveda quando è necessario, anche la protesta di piazza portata avanti attraverso l’esclusivo strumento della lotta democratica e con il coinvolgimento e la partecipazione personale ma spero non occasionale, dei massimi esponenti del PDL di area jonica. Anche i temi da me indicati ritengo che possano rappresentare un contributo serio adun’elaborazione programmatica capace di produrre iniziative per il bene della nostra collettività. Le eventuali differenze di accenti e di valutazione che i rappresentanti del mio partito dovessero trarne leggendo queste mie considerazioni formulate in assoluta buona fede, non possono e non devono costituire un ostacolo all’inizio di un confronto più costruttivo e più aperto ad ogni utile soluzione nell’interesse primario di centinaia di migliaia di pugliesi. Ed è per questo che chiedo la convocazione urgente del Coordinamento provinciale del PDL Taranto per discutere assieme all’on.le Raffaele Fitto, all’on.le Gianfranco Chiarelli, ai consiglieri regionali e provinciali, ai sindaci, agli assessori e ai consiglieri comunali tutti appartenenti al PDL di area jonica, delle future linee politico-programmatiche alla luce delle considerazioni da me esposte.
,L’unica cosa di unitario che la Fiom sa proporre a Fim e Uilm sono gli scioperi. Per fare scioperi insieme, bisogna avere come minimo piattaforme e obiettivi comuni, e una valutazione condivisa su come si fa sindacato e su come affrontare la crisi industriale nel Paese. Niente di tutto questo oggi ci unisce alla Fiom. Proporre scioperi generali confusi negli obiettivi sindacali e con ogni evidenza più pensati per il congresso della Cgil e la politica, non servono ai lavoratori e non aiutano per rilanciare l’industria e l'occupazione nel nostro Paese.
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