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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
I rapporti tra commercio e territorio sono fortemente influenzati dalle scelte delle pubbliche amministrazioni. E’ necessario perciò che il dialogo tra i decisori delle politiche pubbliche e le rappresentanze dei settori dell’ economia sia caratterizzato da percorsi condivisi che rappresentino la sintesi delle diverse esigenze. E’ con questo intendimento che Amministrazione comunale di Massafra e Confcommercio mettono a confronto idee e percorsi di collaborazione per affrontare il delicato e complesso tema della fiscalità locale. Tema difficile che va ad innescarsi su un processo in corso avviato – a livello nazionale- con la legge di stabilità 2014 che prevede una serie di oneri a carico delle imprese di cui non si ha ancora piena cognizione. Su queste problematiche si è incentro l’incontro, avvenuto ieri, tra il sindaco Martino TAMBURANO (nella foto), il commissario della Delegazione locale di Confcommercio, Angelo MELONE e il direttore dell’Associazione, Angelo COLELLA. Come rendere meno onerosi i costi dell’imposizione locale, non facendo venir meno quel gettito necessario, ora più che mai, per la continuità operativa degli Enti locali, ai quali lo Stato ha tagliato ingenti risorse? E’ la domanda che si pone un’Amministrazione che intende essere attenta ai bisogni dei cittadini, ma che si trova nella seria difficoltà di contemplare esigenze diverse. E’ quel che è accaduto a Massafra dove l’imposta di occupazione del suolo pubblico e l’imposta sulla pubblicità negli ultimi anni non hanno subito incrementi (adeguamento Istat) per una precisa volontà politica della amministrazione locale. Scelta che si è ‘guadagnata’ però un richiamo della Corte dei Conti che ha dato precise indicazioni in tal senso. Ciò renderà necessario mettere mano ai regolamenti comunali in materia. Di qui l’accordo di avviare un tavolo tecnico tra Comune e Confcommercio che avrà anche il compito di individuare i criteri di determinazione delle tariffe relative alla tassa sui rifiuti. Intanto è già passato il principio che prevarrà il concetto che la quantità e qualità dei rifiuti prodotti, per unità di superficie, determina la tariffa pagata dall’impresa, e che è necessario avviare la raccolta differenziata. Dunque un percorso di collaborazione che vedrà impegnato il tavolo tecnico su altri temi attinenti il commercio e connessi ai Distretti Urbani del commercio, ai progetti di riqualificazione del centro storico e alla sicurezza delle aree commerciali urbane. Si partirà dal Piano dei Pubblici Esercizi, per la redazione del quale Confcommercio darà il suo apporto; problematica quest’ultima strettamente connessa agli interventi di riqualificazione urbana del centro storico cittadino che l’Amministrazione si appresta a realizzare con l’avvio di alcuni cantieri. La qualità dell’offerta, l’attenzione alla territorialità sono elementi che dovranno caratterizzare le nuove attività di somministrazione (bar, ristoranti, pub, enoteche, etc.) del centro storico, per le quali saranno previsti degli incentivi. Per quanto attiene infine la sicurezza delle aree urbane ed in particolare del centro storico cittadino – problematica recente segnalata da Confcommercio - , a breve si terrà un incontro tra Forze dell’Ordine, Amministrazione e Confcommercio.
L’assessorato alla Cultura ed alla Pubblica Istruzione del Comune di Castellaneta continua il suo percorso di programmazione culturale per l’anno in corso, strutturando e consolidando la preziosa partnership con Il Teatro Pubblico Pugliese, contenitore e fucina di iniziative proprie dell’Assessorato retto dalla Dott.ssa Annarita D’Ettorre, virando l’attenzione verso le fasce dei ragazzi e dei bambini. CARTELLONE IN ATTO CHE PUNTA AD ARRICCHIRSI La stagione di Prosa il 24 gennaio vedrà il secondo appuntamento con lo spettacolo di Nicolas Vaporidis; il cartellone della “Scena dei ragazzi”, promossa col Crest che avrà la sua prima tappa il 31 gennaio; la terza edizione dei progetti Nati per Leggere e Nati per la Musica che partirà a marzo; la Stagione letteraria-Notte d’Autore L’inverno, che dopo Michele Cucuzza e Luca Bianchini vedrà a febbraio il suo terzo incontro. Queste le iniziative già programmate dall’assessore comunale alla Cultura Annarita D’Ettorre, la quale spiega che “presto verrà presentato il cartellone della stagione musicale ed entro febbraio sarà approntato il progetto culturale estivo della città, con una forte valorizzazione dei beni culturali”. “Abbiamo fatto una scelta, quella di essere al passo con i tempi, è fare della cultura uno spazio di coesione sociale. Questo ha fatto sì che si mettessero in campo politiche culturali atte alla programmazione e organizzazione diretta da parte dell’Ente Comunale, grazie all’ottimizzazione della collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Si fanno delle scelte proprie dell’Assessorato in piena sinergia con il Sindaco e l’intera giunta, andando a programmare attività culturali da noi promosse e organizzate, in attesa di ricevere e valutare proposte dalle varie realtà culturali del territorio, che giornalmente incontro e ascolto”. L’AZIONE FINANZIARIA DEL COMUNE La stessa D’Ettorre spiega come “nonostante la stretta finanziaria del Patto di Stabilità e dei trasferimenti centrali, le lungaggini burocratiche provocate dalle leggi dello Stato, le difficoltà di una Legge di Stabilità che viene approvata nel mese di dicembre e che mette noi comuni con le spalle al muro, legandoci le mani nella programmazione, l’assessorato alla Cultura è quotidianamente impegnato per pungolare il nostro territorio. Non è un momento facile per i Comuni dal punto di vista economico, sempre più condizionati da Roma, che con le sue leggi e le sue tasse si pone più distante da una fattiva collaborazione con le realtà locali; ma la sottoscritta – continua la D’Ettorre – in sinergia con il sindaco Gugliotti, la giunta e la maggioranza amministrativa, grazie a risorse finanziarie reperite forzatamente in dodicesimi, riesce a garantire diverse attività socio-culturali nel territorio castellanetano”. ARGOMENTO BIBLIOTECA Restando in tema cultura, l’assessore comunale D’Ettorre, interviene su una questione sorta in questi giorni sui social network, dove è emersa una richiesta condivisa da alcuni utenti, di poter contare a Castellaneta su una biblioteca-sala lettura dove poter acquisire libri, leggere e studiare. “Premesso che al momento – sottolinea la D’Ettorre – nessun cittadino ha avanzato al mio assessorato alcuna richiesta a riguardo né fissato un contatto finalizzato all’ottenimento di questo obiettivo, mi preme sottolineare che dai primi anni ’80 il Comune di Castellaneta ha una sua biblioteca che rientra nel progetto regionale “Biblio Rete”. Tale spazio è sito presso l’Auditorium comunale in via Manzoni 1 ed ha aperto a tutti, gratuitamente, per consultazione e prestito libro, ed è dotato di una sala studio-lettura durante la settimane nei seguenti orari: al mattino dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13; al pomeriggio dal lunedì al giovedì dalle 15.30 alle 18.30. Tale spazio, inoltre, al termine del progetto Nati per leggere, grazie all’intervento economico del Comune, potrà godere di circa un centinaio di nuovi libri a disposizione dei piccoli lettori e delle loro famiglie. Qualora - conclude la D’Ettorre - il mio assessorato dovesse ricevere una richiesta ufficiale in merito all’esigenza di un nuovo spazio specifico, mi impegnerei a coinvolgere gli istituti scolastici, richiedendo un’area finalizzata a tale obiettivo ai rispettivi dirigenti”.
Il consigliere regionale Francesco Laddomada ha scritto una nota ai dirigenti dell’Asl di Taranto a “sostegno della prosecuzione del Servizio di Trasporto oncologico, nel rispetto di quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2013 con lo stanziamento di euro 650.000 per il completamento temporale del Progetto Ares Puglia”. “Si tratta di un Servizio socio-assistenziale – sostiene Laddomada - estremamente importante per la tutela dei malati oncologici che si trovano in una condizione di particolare fragilità, aggravata spesso dal disagio di dover gestire da soli la malattia. Un Servizio, dunque, che merita di essere adeguatamente riconosciuto. “Ritengo opportuno sottolineare – spiega il consigliere - che il predetto Servizio è stato attivato in maniera incompleta e diseguale nell’ambito del territorio provinciale, tanto da apportare disagi, sia agli operatori che agli ammalati, i quali lamentano, di fatto, un ‘boicottaggio’ dell’iniziativa, voluta dalla Regione Puglia”. Il consigliere Laddomada conclude chiedendo alla Dirigenza Asl di Taranto “quali determinazioni intende seguire per conformarsi a quanto previsto dalla Legge di previsione 2013 e per dare così serenità e certezza lavorativa agli operatori impegnati nel Servizio e conforto a quanti malati oncologici su questo Servizio ci contano”./
Una tranquilla giornata di pesca trasformatasi in una vera e propria operazione di servizio. E’ quanto accaduto a due militari della Guardia di Finanza, i quali, approfittando delle favorevoli condizioni meteorologiche del fine settimana, hanno pensato bene di recarsi al mare per una battuta di pesca. I Finanzieri, liberi dal servizio, erano intenti a pescare nelle acque di Campomarino di Maruggio – località Piri Piri –, quando hanno notato, abbandonati sulla spiaggia, diversi involucri di cellophane colorati, intuendo che gli stessi potevano contenere sostanze stupefacenti. Immediatamente intervenuti, i militari hanno potuto così constatare all’interno dei cellopohane la presenza di sostanza stupefacente del tipo marijuana, quantificata successivamente in circa 35 Kg.. Avvertita tempestivamente la Sala Operativa del Comando Provinciale, la quale ha inviato sul luogo del ritrovamento una pattuglia di “Baschi Verdi” che ha provveduto a sottoporre a sequestro lo stupefacente.
La sezione tarantina dell’A.I.FI. (Associazione Italiana Fisioterapisti) denuncia le condizioni in cui gli studenti del corso di Laurea in Fisioterapia sono costretti a seguire le lezioni. Il Corso, a numero chiuso, è una delle offerte formative dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. La sede del corso, a partire dal 2014, si sarebbe dovuta spostare presso il Polo Universitario Jonico di Paolo VI, ma al momento le lezioni continuano in via Deledda, al quartiere Tamburi. La struttura ospita anche gli altri corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie – Infermieristica e Tecniche della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro. La situazione, afferma Massimo Matera, responsabile provinciale, è irrispettosa dei diritti fondamentali. Gli studenti frequentano le lezioni solo di mattina, perché mancano corrente elettrica e riscaldamento. Non essendoci corrente, a causa del furto di cavi di rame, molti degli studenti frequentanti, che sono fuori sede, sono impossibilitati ad usare i distributori automatici, e, per quanto attiene alla didattica, non si può proiettare neanche una slide……. Un danno notevolissimo, denuncia l’A.I.FI., per il territorio. Taranto costituisce centro di formazione nella materia da oltre 30 anni; dopo una sospensione di qualche anno dal territorio tarantino il corso è stato riattivato a Taranto nel 2012, e vanta un corpo docenti di professionalità, competenza ed esperienza. Gli studenti di questi corsi, afferma Eugenio D’Amato del direttivo regionale, frequentano nella sede di Via Deledda, in attesa dell’avvio dei lavori della loro reale sede, l’ex Ospedale Vecchio. Questi lavori, tuttavia, non sono mai partiti né si può avere un’idea del tempo necessario per ultimarli. La cultura è un'occasione di sviluppo per tutta la città. Il degrado in cui versa la sede universitaria potrebbe avere come conseguenza la dismissione della stessa. L’A.I.FI. chiede che le Istituzioni locali risolvano questa problematica una volta per tutte, fornendo una sede dignitosa ai corsi di Laurea di Professioni Sanitarie e garantendo agli studenti il diritto allo studio e servizi adeguati.
Nei giorni scorsi i genitori di una bimba di 19 mesi colpita da febbre altissima dopo aver portato la piccola all'Ospedale di Taranto preoccupatissimi per la temperatura di 41°, avrebbero deciso, dopo il no al ricovero dei Medici di via Bruno, di trasportarla a Bari dove tutt'ora è in terapia. La piccola, che ora sta bene, aveva fatto temere il peggio al padre ed alla madre tanto da indurli ad una corsa nel nosocomio tarantino per prestarli le prime cure. Ma, stando a quanto si è appreso, avrebbero ottenuto un no da parte dei dottori in quanto non avrebbero riscontrato particolari problemi tali da richiedere un ricovero. A questo punto i due preoccupati delle condizioni della loro figlioletta hanno deciso, nonostante l'ora tarda, di caricarla in macchina ed andare a Bari dove è stata regolarmente ricoverata ed alla quale sarebbero state portate le prime cure per far scendere la febbre. Ora per la piccolina il peggio è passato tanto che già in questi giorni dovrebbero essere dimessa.
E a Taranto arrivò il gran giorno di Tango Macho, lo straordinario spettacolo di danza, musica e folklore argentino che vedrà esibirsi al Teatro Orfeo i due fratelli Enrique e Guillermo De Fazio con la loro compagnia argentina
 “Los Hermanos Macana“, sette ballerini e quattro musicisti. In tournée dal 1995 con lo spettacolo “Tango Macho”, i due Fratelli De Fazio sono diventati famosi in tutto il mondo, tanto che Francis Ford Coppola li ha scelti come icona tanghera per il film “Assassination Tango”. Per inaugurare in modo strepitoso il nuovo anno, l’Orchestra della Magna Grecia ospita nel cartellone della stagione “XXII Eventi Musicali” di Taranto lo spettacolo “Tango Macho” dei fratelli De Fazio con i “Los Hermanos Macana“: l’evento si è tenuto, martedì 14 gennaio, al Teatro Orfeo di Taranto (start ore 21.00), un grande evento reso possibile da Business Stockhouse Abbigliamento di Molfetta; Ballerini talentuosi e ironici al limite della sbruffoneria, Enrique e Guillermo De Fazio hanno scelto come soprannome la parola “macana” che, nel gergo popolare di Buenos Aires, descrive da sempre il “dritto”, ovvero il tipo disinvolto e sveglio, il dominatore dei bassifondi metropolitani. Con lo spettacolo “Tango macho” i due fratelli non solo hanno conquistato fama di essere fra i migliori ballerini tangheri al mondo, ma hanno riportato in auge le usanze delle origini del tango: all’inizio del secolo scorso, infatti, per mancanza di donne i “compadritos” (i guappi) erano costretti per allenarsi a ballare in strada tra loro, senza per questo rinunciare a mostrare le rispettive abilità virili. Lo “strano” ballo di coppia finiva così per diventare un confronto serratissimo, un corpo a corpo ad alto contenuto tecnico e virtuosistico. I due fratelli De Fazio hanno iniziato a ballare tra loro per mancanza di partner femminili sufficientemente alte, ma subito si sono accorti che il loro stile, l’affiatamento e la provocatoria leggerezza delle loro performance affascinavano il pubblico di tutto il mondo. Lo spettacolo Tango Macho, infatti, è denso di pathos e ironia: accompagnati da un quartetto di musicisti, Enrique e Guillermo De Fazio si esibiscono insieme ad altri sette ballerini (quattro donne e tre uomini) in un magico show che ha nel ritmo e nella velocità funambolica dei passi il proprio atout: con “mordida”, “medialuna”, “sacada” e “volcada” che si snocciolano fulminei sotto gli occhi del pubblico come le imprese di irrefrenabili prestigiatori della danza. Il partner culturale e sociale dell’Orchestra della Magna Grecia per la Stagione 2013-2014 è Ubi Banca Carime; la Stagione Concertistica “XXII Eventi Musicali” è sostenuta da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo, Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, Camera di Commercio di Taranto, Regione Puglia, Provincia di Taranto, Confindustria Taranto, Comune di Taranto, Shell Italia E&P S.p.A., I&S Group e Fondazione Oro 6 per il Sociale.
Gli allarmi lanciati in questi giorni da piu parti sullo stato in cui versa la delicata e complessa struttura dell’Oncologia dell’ospedale Moscati, ripropongono le sofferenze complessive della sanità nel territorio jonico. Gli allarmi, le denunce, le richieste si infrangono contro il muro della ragione economica che ha sacrificato in questo territorio posti letto ma anche e, soprattutto, personale. Tutto. Medici, infermieri, tecnici, personale di supporto. Nonostante fosse chiaro a tutti la debolezza di questo territorio che partiva già in condizioni di svantaggio rispetto ad una dotazione organica mai adeguata alle reali necessità. Non bastano le deroghe al piano di rientro. Occorre altro. Occorre quella rete di servizi sul territorio, ancora debolissima a fronte del taglio subito dagli ospedali. Occorrono apparecchiature. Ma tutto questo e anche gli screening gratuiti – se pure qualcuno riterrà opportuno e necessario una strategia di questo tipo – o l’allungamento orario per fare gli esami in notturna, non serviranno a niente se non ci sarà il personale per dare gambe ai servizi. E neppure tutta l’abnegazione e il sacrificio del personale in servizio alla fine potrà colmare un disagio che, dai reparti ospedalieri, ai pronto soccorsi, agli ambulatori sparsi sul territorio, all’assistenza domiciliare, si tocca tutti i giorni con mano. Chiederemo l’ennesimo incontro al Direttore Generale per conoscere se tutte le azioni opportune vengono messe in atto per fronteggiare le emergenze, se l’organizzazione aziendale delle strutture è rispettata e… COSA? Ma solleciteremo anche l’Assessore alla salute, il Presidente della Regione e il Ministro della salute a dare risposte a questa comunità. Il tempo delle attese è finito. E il prezzo non possono continuare a pagarlo i cittadini di questo territorio. COSIMO BELLANOVA FILOMENA PRINCIPALE S.G. CGIL-FP TARANTO SEGRETARIA CGIL TARANTO
È attualmente in vigore una importante agevolazione che permette alle imprese di poter assumere delle persone disoccupate con il vantaggio di una riduzione del 50% della spesa contributiva previdenziale. Un significativo bonus che nelle intenzioni del legislatore dovrebbe indurre i datori di lavoro a inserire nei propri organici aziendali un numero crescente di giovani privi di un’occupazione. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo beneficio! Chi può avere accesso alle agevolazioni Come già anticipato, può avere accesso alle assunzioni agevolate tutti i datori di lavoro che sceglieranno di assumere, all’interno delle proprie strutture organizzative: uomini o donne con almeno cinquant’anni di età e “disoccupati da oltre dodici mesi”; donne di qualsiasi età, residenti in aree svantaggiate e “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi”; donne di qualsiasi età, con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi”; donne di qualsiasi età, ovunque residenti e “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi”. I contratti agevolabili Il vantaggio predisposto dalla l. 92/2012 consiste nella riduzione della spesa contributiva, ovvero nella spesa che il datore di lavoro sostiene ogni mese per pagare all’Inps icontributi pensionistici e previdenziali del proprio dipendente. In proposito, si noti come la riduzione della spesa contributiva operi per tutte le principali forme di relazione lavorative, ovvero: contratto a tempo indeterminato contratto a tempo determinato trasformazioni di contratto a tempo determinato in tempo indeterminato contratto di lavoro part time assunzione a scopo di somministrazione contratto per soci di cooperative La durata delle agevolazioni La durata delle agevolazioni dipende fondamentalmente dal tipo di contratto che si desidera attivare. Pertanto, l’agevolazione avrà una durata pari a 18 mesi per le assunzioni mediante contratto a tempo indeterminato, mentre sarà limitata a 12 mesi per quanto invece attiene le assunzioni con contratto a tempo determinato. Come richiedere l’agevolazione Richiedere l’agevolazione è molto semplice. Il datore di lavoro non dovrà fare nient’altro che collegarsi sul sito internet dell’Inps e, di seguito, scaricare e inviare il modulo a disposizione presso il c.d. “Cassetto previdenziale Aziende”. Il modulo dovrà essere inviato prima dell’invio della denuncia contributiva: tale successivo modulo dovrà infatti indicare e contenere la contribuzione agevolata. Richiedere chiarimenti Per domandare chiarimenti vi consigliamo di contattare l’Inps attraverso il call center 803 164 o – in alternativa – trovando la sede Inps più vicina a questo specifico collegamento. Bonus assunzioni per giovani disoccupati L’Inps ha diramato una serie di utili informazioni per facilitare la richiesta e l’ottenimento del bonus assunzioni per giovani disoccupati under 30.
Una professoressa Minervini in gran forma ha incantato, l’altra sera, i soci del Rotary Club Taranto Magna Grecia narrando l’affascinante storia di Maria d’Enghien, l’eroina tarantina quattrocentesca, moglie e poi vedova del principe di Taranto, Raimondello del Balzo Orsini. Josè Minervini è stata presentata ai soci dal presidente del Club, il vecchio amico e collega del Corriere del Giorno, Antonio Biella: ed è stato un piacevole riallacciare di antichi e affettuosi rapporti ed eterne reciproche stime. Biella ha poi messo in evidenza l’importanza del ruolo rivestito, nel mondo culturale tarantino, dalla docente di liceo, giornalista e scrittrice Minervini. Ma scrivevamo di “incanto” dell’uditorio per la concomitanza di due elementi: la vita, gli amori, le avventure e le disgrazie di questa donna che illuminò le ultime propaggini del medioevo nel Mezzogiorno d’Italia; e la competenza, il rigore di ricercatrice, ma soprattutto la passione espositiva di Josè Minervini. La storia di Maria d’Enghien è ormai nota ai più. La giovane e bella contessina di Lecce, ma di origini francesi, fu data in sposa, appena 17enne, al nobile Raimondello del Balzo Orsini, giovane di belle speranze e di bell’aspetto, ma soprattutto spregiudicato. Tanto da far dire alla relatrice che con Raimondello (sì proprio quello della Cittadella e della Torre a Porta Napoli abbattuti alla fine dell’ ‘800 dai superficiali tarantini) finisce la cavalleria e si entra quasi – ma questo pensiero è nostro – nell’Italia repubblicana dove il cambio di casacca è giudicato sport di moda. Raimondello, infatti, porta le sue armi a servizio di vari padroni finchè indovina quello giusto che lo premia concedendogli il Principato di Taranto. Un piccolo regno che però presto si espande a quasi tutta la Puglia e a un pezzo di Basilicata, tanto da impensierire il re di Napoli, Ladislao di Durazzo, che nel 1406, per evitare sorprese, muove verso Taranto in assetto di guerra. Proprio mentre il re marcia verso la nostra città, Raimondello muore nella vicina San Giorgio. Per evitare il panico tra il popolo, Maria indossa le armi del marito e si mostra in pubblico: la città non è senza guida. Ladislao si accampa davanti a Santa Maria della Giustizia (tra il quartiere Croce e la raffineria) ma quando tenta con sicumera di attaccare la città, viene respinto dagli arcieri tarantini, abilissimi non perché dediti alla guerra, ma alla caccia. Il re di Napoli torna l’anno successivo ad assediare Taranto ma stavolta con un esercito vero. La città capisce che prima o poi dovrà soccombere; molti alleati (primi fra tutti i martinesi) tradiscono; Maria d’Enghien medita sul da farsi. Ladislao, non volendo perdere tempo, propone a Maria il matrimonio. La vedova del Balzo, da saggia politica, pone una serie di condizioni: di essere trattata come regina ; di tenere con sé i quattro figli avuti da Raimondello; di affrancare Taranto dal saccheggio e dalla distruzione. Il re firma tutto ed entra in città accolto da Maria in armi. Pochi giorni dopo, il 23 aprile 1407, i due si sposeranno nella cappella di S. Leonardo al Castello. Poi Maria fu inviata a Napoli e, praticamente, imprigionata con i figli in Castel Novo. Sette anni dopo, alla morte di Ladislao, la principessa di Taranto venne rimandata a Lecce dalla regina Giovanna II che, dopo qualche anno, concesse al primogenito di Raimondello e Maria, Giannantonio, quel Principato di Taranto che era stato prima del padre e poi, come reggente, della madre. Tornata ad essere contessa di Lecce, Maria spese i suoi ultimi anni governando saggiamente e scrivendo gli Statuti, un importante trattato sull’amministrazione della giustizia.
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