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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
Si é tenuto ieri a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico l'incontro relativo alla vertenza Vestas Nacelles che segue esattamente di un mese quello nel quale l'Azienda aveva confermato la indisponibilità a riaprire l'attività di produzione delle turbine eoliche nel sito di Taranto e conseguentemente l'esubero di 120 unità. Attraverso una proposta estremamente articolata, il gruppo Vestas ha offerto alle parti sociali innanzitutto un investimento di quasi dieci milioni di euro per lo sviluppo della produzione di pale V112 sull'altro stabilimento tarantino, VESTAS Blades, capace così di ricollocare in breve temine una trentina di unità, oltre alla possibilità nei prossimi mesi di una ricollocazione di alcuni lavoratori all'interno delle imprese del gruppo. Si ritiene particolarmente soddisfatto l'assessore al Lavoro della Regione Puglia , Leo Caroli se si pensa a come questa vertenza era cominciata e al rischio della assenza di qualsiasi apertura. L'ulteriore investimento su un prodotto tecnologico che si colloca nella fascia più alta del mercato deve essere letto come sicura testimonianza dell'interesse di Vestas a restare nella nostra Regione. Siamo tuttavia solo all'inizio di un percorso, che non potrà considerarsi concluso se non alla ricollocazione di tutti i 120 dipendenti". A tal fine, nella intesa sottoscritta al Ministero c'è un preciso impegno della Regione a supportare il percorso di riqualificazione dei lavoratori: "la Regione si é sin dal principio impegnata in tal senso - ha proseguito l'assessore -, e tale impegno riguarda tutti i lavoratori potenzialmente ricollocabili. A tal fine è pertanto necessario che in tempi strettissimi l'Azienda presenti unitamente al piano formativo il piano strategico che consenta a tutte le parti di valutare le prospettive dell'investimento cui oggi la stessa formalmente si è obbligata". La prospettiva é quella della revoca della procedura di mobilità e la conversione in cassa integrazione guadagni per cessazione di attività. Proseguiranno pertanto nei prossimi giorni gli approfondimenti tecnici necessari a mettere a punto gli aspetti connessi all'accordo.
Nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 novembre, agendo in maniera del tutto indisturbata, ignoti hanno rubato circa trecento metri di cavo elettrico dall’immobile di proprietà della Provincia di Taranto ubicato in via Grazia Deledda snc, al quartiere Tamburi. Aggirata la recinzione del complesso edilizio universitario, una volta all'interno, i ladri hanno manomesso i pozzetti dai quali si dipartono i cavi elettrici che alimentano l'impianto elettrico dell'intera struttura che, oltre ai Corsi di laurea di primo livello “Professioni Sanitarie” dell’Università degli Studi di Bari, ospita dal 2009 il TaTÀ. Il colpo inferto al Crest, la cooperativa che gestisce il teatro, è durissimo, perché lo costringe a sostenere costi enormi, non meno di diecimila euro, al fine di sostituire i cavi rubati, mettere in sicurezza l’impianto, annullare il nolo dell’auditorium, rinviare i laboratori di formazione attoriale e, non di meno, a doversi destreggiare negli uffici con mezzi di fortuna alla vigilia dell’avvio della rassegna di teatro “Periferie” e in piena campagna abbonamenti. E' il terzo furto in poco tempo, i primi due avevano interessato solo l'Università, questo ha colpito anche il Crest.
“Con atto deliberativo della G.R. n. 104 del 23 gennaio 2012, la Regione Puglia si defilava dalla Fondazione San Raffaele sancendo la contestuale volontà da parte del governo regionale di costruire a Taranto un nuovo plesso ospedaliero d’eccellenza. Dopo circa due anni l’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Taranto è condizionato dalla sottoscrizione dell'Accordo di programma Quadro Rafforzato che dovrebbe concretizzarsi alla fine del corrente mese, mentre il documento sullo studio di fattibilità dell'ospedale di Taranto sarà sottoposto al Nucleo di Valutazione regionale. Mi preme ricordare che Taranto è ultima nella graduatoria regionale che stima il rapporto tra posti letto e abitanti, a causa della chiusura degli ospedali di Massafra e Mottola. Al danno ambientale e sanitario che sta ancora patendo un’intera città assieme alla sua provincia si aggiungerebbe la beffa per un impegno politico circa la costruzione del S. Cataldo adempiuto con grave ritardo. Non intendo trattare per il momento altre problematiche legate ad esempio alla viabilità nella zona in cui sarà eretto il nuovo ospedale in parola ed alle potenziali e pericolose operazioni speculative che potrebbero consumarsi intorno alla compravendita dei terreni su cui insisterà la costruzione di che trattasi.La gente di Taranto ha dimostrato nel tempo grande dignità nell’affrontare il dramma collegato ai problemi dell’ambiente, del lavoro e della salute, e per questo merita la considerazione e la solidarietà di tutti i corregionali pugliesi; la classe politica di centro sinistra, ha dimostrato di aver agito con inettitudine e accondiscendenza nei riguardi della famiglia Riva, rivelatasi famelica divoratrice delle vite di tanti lavoratori inermi, ed oggi quella stessa gente chiede il riconoscimento di un diritto sacrosanto ed ineludibile ovvero poter trovare una soluzione all’afflizione fisica e psicologica per i tanti problemi sanitari che quotidianamente è costretta ad affrontare; e in questo senso, la realizzazione nei tempi previsti del S. Cataldo potrebbe risultare fondamentale. A tal proposito al S. Cataldo dovrebbe essere riconosciuta la dignità e il prestigio di un IRCCS che suonerebbe come ristoro morale minimo per la scientifica, consapevole e crudele distruzione dell’ambiente operata dai Riva in danno del territorio tarantino e per gli irreparabili nocumenti alla salute subiti dalla cittadinanza jonica. Presidente, solo per un giorno vada al reparto di ematologia del Moscati di Taranto: troverà tanta gente giovane e meno giovane rassegnata ed incolpevole, condannata ingiustamente a morire in tempi più o meno brevi a causa dei veleni mortali sputati dalle ciminiere dell’ILVA. Vedrà che non le verrà più l’ispirazione di salire per i tetti di Roma. Il timing previsto per la costruzione del nuovo ospedale è di circa sette anni e il Presidente Vendola, forse per quel tempo, potrebbe non essere più il Presidente di tutti i pugliesi; tuttavia mi piace immaginarlo tra un lustro abbondante ancora ‘in sella’ alla Regione come un indomito condottiero, che spalma con la cazzuola in mano la malta sul primo mattone del nuovo S. Cataldo. Speriamo bene!”./
Le OO.SS. Filcams CGIL – Fisascat CISL – Uiltucs UIL – Uiltrasporti UIL Taranto, hanno richiesto al Prefetto di Taranto un incontro urgente e comunicatoun di sit in delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti della società appaltatrice di servizi di mense “Maricentro” e pulizie in nome e per conto delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti della società “Dussmann Service srl”, appaltatrice dei servizi di mensa/ristorazione e pulizie/sanificazione presso le caserme del “Comando Militare Marina Militare Taranto”. La società appaltatrice di cui sopra ha aperto due distinte procedure di licenziamento collettivo (legge 223/91) per n° 20 unità impegnate nelle mense/ristorazione e n° 33 per le pulizie/sanificazione. Le motivazioni addotte nella prima procedura di licenziamento collettivo riguardano la chiusura “Sine die” della mensa. Alle OO.SS. tuttavia, non sono ufficialmente note le motivazioni che inducono la stazione appaltante a dismettere la mensa. Si parla di una ristrutturazione della mensa o di una riorganizzazione della stessa, ma già l’espressione “Sine die” utilizzata dalla “Dussmenn Service srl” nella procedura di cui sopra, non pone alcun termine entro il quale le lavoratrici e i lavoratori torneranno a svolgere le loro mansioni lavorative. Eppure, ad una chiusura della mensa NON corrisponde una diminuzione dei pasti da servire quotidianamente ai commensali della caserma “Maricentro – Taranto”. Nella seconda procedura di licenziamento collettivo si assiste ancora una volta agli ennesimi tagli operati dalla stazione appaltante, con una conseguente riduzione di frequenze lavorative, che corrispondono drammaticamente alla decurtazione di ore di lavoro e reddito per i già sacrificati addetti ai servizi di pulizie/sanificazione. Sacrificati, in quanto già part- time e già posti in CIG in deroga per effetto degli avvenuti precedenti tagli di risorse, degli anni scorsi. Per tutte queste ragioni, appare del tutto necessario l’intervento della Prefettura di Taranto a cercare di contribuire a trovare le soluzioni migliori per cercare di salvaguardare tutti i posti di lavoro minacciati dalle procedure di licenziamento collettivo. Si ricorda che si ha a che fare con servizi di utilità pubblica che investono le responsabilità politiche del Ministero della Difesa. Inoltre, si comunica a tutte le parti in indirizzo che il giorno 18 novembre 2013, a partire dalle ore 09.30 si terrà un sit in di protesta delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti “Dussmann Service srl” presso gli appalti delle mense/ristorazione e pulizie/sanificazione del comando “Marina Militare – Taranto. In attesa di Vostro riscontro, e sicuri di aver correttamente comunicato l’emergenza sociale rappresentata, Giovanni D’Arcangelo Antonio Arcadio Sergio Notorio Bruno Bani segr. generale segr. generale segr. generale segr. provinciale Filcams CGIL TA Fisascat CISL TA Uiltucs UIL TA Uiltrasporti UIL TA
Arrestati nella notte 21 persone fra dirigenti e imprenditori per appalti truccati nella ASL brindisina. Nella mattinata saranno resi noti i particolari della operazione compiuta d'intesa fra la Guardia di Finanza di Brindisi ei Carabinieri ed i NAS di Taranto.
Alla presenza dei Ministri dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, On. Andrea Orlando e del Lavoro e della Previdenza Sociale, Prof. Enrico Giovannini, si è svoltapresso il Salone di Rappresentanza di questo Palazzo del Governo, la sottoscrizione del Protocollo operativo sugli interventi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro dell'area industriale di Taranto. Il Prefetto Sammartino ha introdotto i lavori esprimendo la gratitudine del territorio per la presenza dei Ministri e per la continua e particolare attenzione che il Governo ha riservato alle problematiche di Taranto. Ha, poi, messo in evidenza che, all'indomani di alcuni eventi infortunistici anche mortali che hanno riguardato lo Stabilimento siderurgico ILVA e la Raffineria ENI, è stata avviata l'iniziativa del Protocollo operativo, frutto di una complessa attività, coordinata da questa Prefettura che ha svolto un ruolo propulsore e catalizzatore per scrivere una nuova pagina sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. In tale ottica, ha sottolineato il Prefetto, la coesione sociale ed istituzionale sono state efficaci moltiplicatori di risultati. Il Protocollo è soprattutto strumento operativo - ha ancora ricordato il Prefetto Sammartino - in quanto elaborato sulla scorta delle varie criticità rilevate sul campo in occasione di infortuni o di mancati incidenti, per garantire un deciso incremento di azioni e più incisivi interventi di prevenzione. In particolare, ha fatto presente il Prefetto, l'ampliamento in concreto delle attività di prevenzione implica il non limitarsi alla sola individuazione delle responsabilità ma anche l'analisi delle criticità rilevate al fine di attivare misure ed iniziative prioritarie come la formazione ai dipendenti diretti e a quelli delle ditte appaltatrici, l'incremento delle verifiche ispettive sul campo, il monitoraggio dell'andamento dei cantieri in corso. Il Protocollo - ha continuato il Prefetto - promuove ed attiva canali permanenti di collaborazione preventiva - prima degli eventi incidentali - tra le Aziende destinatarie dei controlli e gli stessi Enti di vigilanza i quali ultimi, in tal modo, potranno svolgere un'azione di orientamento e supporto, oltre che di monitoraggio ed assistenza. Peraltro, il Prefetto Sammartino, nell'evidenziare che l'intesa non ha un effetto taumaturgico, ma richiede costante continuo impegno e lavoro, ha poi sottolineato che l'incremento dei livelli di sicurezza da parte delle imprese costituisce un fattore di qualità e, pertanto, un elemento di competizione tra le stesse. Il Prefetto ha, infine, evidenziato che nel Protocollo è stata prevista una specifica Appendice concernente il monitoraggio delle lavorazioni e delle attività svolte dalle imprese appaltatrici nell'ambito del Piano di adeguamento dello Stabilimento Siderurgico ILVA alle prescrizioni dell'Autorizzazione Integrata Ambientale riesaminata giusta decreto del Ministro dell'Ambiente DVA/DEC/2012/0000547 del 26 ottobre 2012, richiamato nel Decreto Legge 3 dicembre 2012 n. 207 convertito nella Legge 24 dicembre 2012, n. 231 e nel Decreto Legge 4 giugno 2013 n. 61. Il Presidente della Regione Puglia, on. Vendola, rendendosi interprete anche del pensiero delle Autorità locali, ha confermato l'apprezzamento per l'attenzione che i Ministri hanno riservato a Taranto. Ha quindi sottolineato come l'attuale Protocollo operativo, pur nella difficoltà di sovvertire una cultura del lavoro che ha spesso trascurato i diritti del lavoratori, sia una risposta importante ed incisiva alla problematica degli infortuni, frutto di una efficace sinergia istituzionale, mirante alla collaborazione preventiva degli incidenti, in particolare attraverso il fondamentale aspetto della formazione del personale. Nell'affermare l'importanza della cultura della sicurezza che riguardi tutti gli attori protagonisti del mondo del lavoro, ha evidenziato come una delle criticità incidenti sulla sicurezza dei lavoratori sia anche la precarietà del rapporto di lavoro che rischia di acuire ulteriormente la problematica in ragione del numero sempre crescente dei lavoratori a tempo determinato. Durante la cerimonia, il Ministro del Lavoro, Prof. Giovannini ha sottolineato l'impegno del Governo, e di tutte le Istituzioni preposte, allo scopo di incidere sulle problematiche di Taranto e sul tema della sicurezza del territorio nel suo complesso (ambiente, salute, lavoro) e, in particolare, quale cura del capitale umano. Il Protocollo, ha evidenziato il Ministro,sancisce un impegno comune nella direzione della prevenzione degli incidenti sul lavoro. La sicurezza, infatti, ha precisato il Ministro si può realizzare attraverso tre aspetti fondamentali: •la cura del capitale umano e quindi una formazione diretta a tutto il personale, dagli operai ai dirigenti; il che rappresenta, senz'altro, un deciso passo in avanti tenendo conto che attualmente solo il 55% delle aziende con meno di 9 lavoratori fa formazione al personale ed è, altresì, importante che lo stesso management creda nelle politiche della sicurezza; •l'utilizzo di tecnologia e impianti adeguati, circostanza che, nell'odierna congiuntura economica, molte imprese hanno difficoltà a realizzare. Per tale motivo, ha precisato il Ministro, il disegno della Legge di stabilità prevede che il cuneo fiscale sarà ancora più efficace per le aziende che investono in sicurezza •il monitoraggio continuo delle attività. Il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, On. Orlando ha sottolineato come oggi si sia compiuto un ulteriore passo in avanti nel percorso avviato per coniugare, su questo territorio, la tutela della salute con quella del lavoro; lo stesso Ministro ha evidenziato che il Governo ha intrapreso un cammino non privo di rischi, assumendo al riguardo un impegno pressoché totalizzante, che ha richiesto decisioni di grande rilievo, anche innovative e radicali come quella di commissariare l'Azienda. Nel soffermarsi sulla riflessione che le morti sul lavoro, pur definite morti "bianche", sono anzi da considerare "nerissime" ha sottolineato che le stesse diventano una questione sociale nella questione sociale, soprattutto quando assumono dimensioni ampie. Secondo il Ministro il Protocollo operativo sottoscritto oggi, frutto di leale collaborazione e sinergia istituzionali, aggiunge una direttrice nel detto percorso, verso l'obiettivo di tutelare diritti fondamentali dei cittadini alla salute ed al lavoro. Alla cerimonia di sottoscrizione hanno partecipato il Presidente della Regione Vendola, il Presidente nazionale dell'INAIL De Felice, il Sindaco di Taranto Stefano, il Commissario straordinario della Provincia Tafaro, i Parlamentari ionici On. Pelillo e Chiarelli, i Consiglieri regionali Laddomada, Cervellera, Lemma, Mazzarano, Lospinuso, il Direttore regionale dei Vigili del Fuoco Di Grezia, il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Boscaino, la Direttrice regionale del Lavoro Tosches, il Direttore regionale dell'INAIL Asaro, il Dirigente dell'ARPA Rollo, i Direttori provinciali dell'INAIL e della Direzione del Lavoro Gigante e Lippolis nonché la Dr.ssa Schiavone e l'Ing. Lupoli per l'ILVA e l'Ing. Artibani e l'Ing. Amoruso per l'ENI.
Una mega rissa si è verificata nella mattinata di lunedi 11 novembre nel Tribunale di Taranto pare fra un Avvocato ed altre persone di cui non si conoscono le generalità. Sono in corso accertamenti sugli autori del fatto da parte di Polizia e Carabinieri prontamente intervenuti sul posto per sedare gli animi. Maggiori dettagli saranno forniti nelle prossime ore.
“Sono fermamente convinto che questo protocollo che firmiamo oggi costituisca un momento importante per tutti noi. Il nostro impegno sarà volto all’attuazione dello stesso“.Il Direttore provinciale dell’INPS Tommaso Chimenti ha presentato con queste parole il protocollo d’intesa che ha firmato con gli ordini dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e dei Consulenti del Lavoro di Taranto, rappresentati dai Presidenti Cosimo Damiano Latorre e Giovanni Antonio Prudenzano. “Stiamo utilizzando – ha affermato Chimenti - i nuovi sistemi che la tecnologia ci fornisce e che l’Istituto ha implementato negli ultimi anni in maniera massiccia per portarli a sistema sia all’interrno della sede, che nel rapporto con i consulenti. Abbiamo la possibilità di migliorare sensibilmente questi processi e dare un vantaggio, in termini di qualità, a tutta l’utenza e a tutta l’economia provinciale”. Oggetto del protocollo il miglioramento dei canali di comunicazione in una logica di una più stretta collaborazione dei due ordini professionali con l’Istituto. Cambiamenti tecnologici ed organizzativi hanno infatti interessato l’attività dell’Inps e dei due ordini professionali nel corso degli ultimi anni. Il presidente dell’ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili Cosimo Damiano Latorre ha sottolineato che Il protocollo ha tre obiettivi importanti: il miglioramento dei rapporti tra l’INPS ed i profesionisti, il miglioramento dei servizi ai cittadini, alle imprese e ai lavoratori autonomi e il contrasto all’abusivismo professionale. “Questi obiettivi – afferma Latorre - si realizzano attraverso tre elementi: il miglioramento dei canali di comunicazione, tempi certi nella evoluzione delle pratiche e un tavolo tecnico di confronto. Desidero rongraziare il dott. Chimenti e tutto il suo staff, ed i delegati degli Ordini che si sono spesi per questa attività”. Il presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro Prudenzano ha specificato che “il protocollo getta le basi per un nuovo rapporto tra le categorie professionali e l’Istituto, grazie a due aspetti su cui tutti gli interessati hanno lavorato: la lealtà dei rapporti tra l’INPS ed i professionisti ed il rispetto delle regole”.
Interrogazione di Lospinuso (PdL) sulla In premessa ad un’interrogazione a risposta scritta il Consigliere regionale PdL, Pietro Lospinuso ha evidenziato che: “Presso il Distretto Sanitario 1 dell’ASL TA, con sede in Ginosa, , la funzione di screening mammografico, è svolta da anni , da un mammografo analogico acquistato solo qualche anno fa , nel 2007. Tale mammografo analogico è attualmente perfettamente funzionante e manutenuto da ditta privata che ha eseguito positivamente l’ultimo test manutentivo solo qualche mese fa comunicando altresì il mancato rinnovo del contratto manutentivo in scadenza il 30 luglio 2013. Lo scorso marzo 2013, “ motu proprio” il dirigente Scattaglia, ha sospeso il servizio socio sanitario di mammografia presso il presidio del Distretto Sanitario 1 in Ginosa spostandolo nel presidio di Mottola. Da quella data centinaia di donne sono costrette a recarsi a Mottola per sottoporsi all’esame mammografico, ma c’è di peggio poiché molte di loro, essendo prive di mezzi, non ci vanno, abbandonando la prevenzione. La scelta del Direttore generale appare priva di una giustificazione, in quanto: 1) il mammografo ginosino, è perfettamente funzionante ed ha svolto egregiamente la sua funzione finora “pur essendo analogico”; 2) è notevole il disagio causato alla comunità femminile del Distretto che è costretta a recarsi a Mottola; 3) il percorso stradale tra le due città è lungo quasi 40 km e non è servito da un servizio pubblico; 4) la comunità femminile del Distretto 1 pensionata con 300 €/mese ed ultrasessantenne non è in grado di pagarsi l’onere di una auto privata o deve ricorrere all’aiuto di famigliari; 5) il Distretto socio-sanitario 1 nasce dalla esigenza di assicurare alle popolazioni ginosine; 6) Il servizio di mammografia è un servizio territoriale di primaria importanza ed ancor di più lo è sotto il profilo della prevenzione, dato l’alto numero di donne affette da neoplasie ed in particolare da tumori mammari del nostro territorio e la notevole distanza dal capoluogo di provincia. Alle proteste delle Associazioni del volontariato e dell’Amministrazione Comunale per la soppressione del servizio, il dirigente Scattaglia –dichiarando di averlo soppresso per sostituirlo con un mammografo digitale in quel di Mottola, nonostante la perfetta efficienza dell’attrezzatura in dotazione a Ginosa - assumeva comunque l’impegno di inviare, a breve, alle associazioni ed ai Rappresentanti istituzionali presenti, un atto aziendale risolutivo. Da quel 6 agosto sono trascorsi diversi mesi durante i quali il mammografo ginosino non è stato riutilizzato, la comunità femminile del Distretto 1 ha continuato e continua a recarsi, con grande disagio, a Mottola ed il dirigente Scattaglia non ha comunicato alcun atto aziendale”. Lospinuso pertanto chiede al Presidente della Regione e all’Assessore alla Salute “quali iniziative intendano assumere per far riprendere l’utilizzo del mammografo perfettamente in dotazione al Distretto Sanitario 1 della’ASL Ta, irragionevolmente sospeso ai danni della popolazione femminile dello stesso”
Probabilmente rimarrà solo un sogno quello di vedere Taranto come capitale europea della cultura, ma almeno sarà stato un bel sogno e non il solito incubo. Può essere questa la sintesi della bella serata culturale proposta dal Rotary Club Taranto Magna Grecia, l’altra sera al Delfino, dal titolo “Te la do io la Capitale europea della cultura”. E infatti, fuori dall’ironia del titolo, il dott. Nicola Baldi presidente dell’apposito comitato, e il prof. Piero Massafra, docente, storico ed editore, le risposte affermative le hanno date all’eccezionale pubblico (260 presenze!) composto da dirigenti e soci di Club Rotary, Lions e innumerevoli associazioni culturali, oltre a tanti cittadini accorsi all’invito fatto sui manifesti. Una riunione speciale, quella del Rotary Club Taranto Magna Grecia, perché - come ha spiegato il presidente Antonio Biella - per la prima volta è stata coinvolta l’intera cittadinanza nell’ottica di un Rotary sempre più aperto all’esterno e proteso verso i problemi comuni. Di fronte alle indolenze, agli immobilismi, ai pessimismi di una città piegata su se stessa e i propri mali - ha introdotto il presidente – non dobbiamo sprofondare nel cupio dissolvi ma alzare la testa e recuperare l’orgoglio di una città dalla storia, spesso gloriosa, lunga quasi tremila anni. Così che Nicola Baldi prima, e Piero Massafra dopo (entrambi soci del R.C. Taranto Magna Grecia) hanno dato contenuti alla speranza non tanto di raggiungere l’ambitissimo ma arduo obiettivo, quanto di poter impostare il futuro sulle basi di questo famoso ma misconosciuto dossier della candidatura (rintracciabile su internet sul sito del comitato: 91 pagine) . E il documento illustrato l’altra sera al Delfino, in maniera più tecnica da Baldi, in maniera più umanistica da Massafra è, al tempo stesso, uno straordinario promemoria della grandezza di questa città, grandezza magno greca in primo luogo, ovviamente, ma non solo; e un irrinunciabile vademecum per il futuro. . Perché questo è il dossier per la candidatura di Taranto a capitale europea della cultura: l’insieme della sua posizione geografica, della sua storia, dell’importanza nazionale ed europea assunta in materia di Difesa prima e industriale poi, delle sue possibilità - quindi dei progetti – per il futuro. Anche con la consapevolezza (se proprio si vuole…) che da questo momento davvero buio per la città si può solo risalire “…a riveder le stelle” .
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