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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
Mercoledì 12 febbraio 2014 alle ore 11,30 nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale SS. Annunziata di Taranto, si svolgerà la cerimonia di consegna di un apparecchio utilissimo per l’ausilio di bambini in difficoltà respiratoria da parte di Teleperformance Italia ad ABIO Taranto, Associazione Per il Bambino in Ospedale. ABIO Taranto donerà a sua volta tale apparecchio al Reparto di Pediatria dell’Ospedale SS. Annunziata di Taranto. Alla cerimonia di Consegna prenderanno parte il Vice Presidente del gruppo Teleperformance, Dott. Gabriele Piva, il Dott. Alessandro Ladiana e lo staff dirigenziale, il Presidente di ABIO Taranto, Dott. Deborah Cinquepalmi , le volontarie di ABIO Taranto, il Primario di Reparto, Dott. Gentile, i medici e tutto il personale del Reparto. ABIO Taranto è particolarmente grata a Teleperformance per questa importante donazione che ha visto la partecipazione, la collaborazione, la solidarietà e l’affetto della dirigenza e di tutti i dipendenti. Il Dott. Gentile , i medici del Reparto e soprattutto i piccoli pazienti si associano ai ringraziamenti
Taranto e la sospirata Zona Franca Urbana: sarebbe opportuno – secondo Confcommercio - avviare un confronto. Lo scorso gennaio sono stati pubblicati i bandi per le ZFU – Zone Franche Urbane- individuiate in 3 aree (Sicilia, Calabria e Campania). Nei giorni scorsi l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Loredana Capone, rispondendo alle sollecitazioni di Confcommercio Taranto, ha fornito chiarimenti riguardo alla attività in corso tra Regione e Ministero per la pubblicazione dei Bando per la Puglia. A tal fine è bene precisare che – osserva il presidente di Confcommercio, Leonardo Giangrande, in una nota all’indirizzo del presidente della Regine, Nichi Vendola, dell’assessore Capone, del sindaco Ippazio Stefano- la pubblicazione del Bando non risolve tout court la questione Taranto, essendo necessario che la Regione individui possibili riserve di scopo. Il provvedimento di avvio della ZFU a Taranto interessa un’area (Tamburi, Croce – Isola Porta Napoli e Paolo VI) che, per i noti motivi, è una delle più critiche del territorio. Un contesto urbano di limitato appeal, ove risulta difficile immaginare che possano nascere nuove imprese in ragione dei soli benefici fiscali e tributari previsti, trattandosi tra l’altro di risorse contenute. E’ perciò necessario che Regione e Comune individuino ulteriori interventi di marketing urbano da associare al Bando delle ZFU pugliesi (come previsto dalla circolare 2008 del Mise). Si potrebbe a tal scopo dare piena operatività al Protocollo d’Intesa del luglio 2012, nonché adottare politiche di incentivazione fiscale legate all’utilizzo di immobili di proprietà pubblica. Difficilmente, l’adozione della ZFU potrebbe da sola dare alle aree beneficiarie la attesa svolta decisiva che possa contribuire a creare un nuovo sviluppo imprenditoriale. E’ altresì necessario che il Bando non trascuri le imprese già operative, quelle micro e piccole imprese che da sole hanno fatto fronte alla crisi soprattutto in questi ultimi, difficili anni. L’obiettivo deve essere quello di fermare la chiusura delle attività, oltreché incentivare l’avvio di nuove imprese. Non si può ignorare il dramma che le imprese già residenti hanno dovuto affrontare in questi anni di totale decadimento del quartiere a ridosso dell’area industriale. Sarebbe ora che ci si ponesse di problema di aiutare chi eroicamente e con tanta fatica ha resistito, nell’incertezza del futuro.
GUARDIA DI FINANZA: TUTELA DEI MERCATI FINANZIARI, CONTRASTO AL RICICLAGGIO, AGGRESSIONE AI PATRIMONI DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA, LOTTA AL CONTRABBANDO ED AL TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI. IL BILANCIO DEL 2013: - SOTTRATTI ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA TARANTINA PATRIMONI PER 2,2 MILIONI DI EURO; - ARRESTATI 7 USURAI; - ESEGUITI 73 ARRESTI PER CONTRABBANDO DOGANALE DI PRODOTTI PETROLIFERI E VIOLAZIONI ALLE NORME IN MATERIA DI ACCISE; - ARRESTATE 77 PERSONE PER TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI. Nella lotta alla criminalità organizzata, la Guardia di Finanza continua a perseguire una precisa strategia d’intervento fondata essenzialmente sul conseguimento dei seguenti obiettivi: - il sequestro e la confisca dei beni delle organizzazioni criminali; - il contrasto all’usura e all’utilizzazione del sistema finanziario per finalità di riciclaggio. Proteggere il sistema economico dalle infiltrazioni criminali e dall’accumulo di patrimoni illeciti, che alterano le regole di funzionamento dei mercati e della concorrenza, è una delle priorità istituzionali della Guardia di Finanza a tutela della legalità economico – finanziaria del paese. Nel corso del 2013, in 22 distinte operazioni di servizio condotte nei confronti di alcuni sodalizi criminali della provincia jonica, le complesse ed articolate indagini nonché gli accertamenti patrimoniali eseguiti, hanno consentito di verificare la posizione reddituale di nr. 54 persone, le quali avevano attribuito fittiziamente a congiunti e prestanomi la titolarità di aziende, beni mobili ed immobili nonché disponibilità monetarie, al fine di reinvestire il denaro proveniente dalla perpetrazione dei reati di usura e traffico di sostanze stupefacenti. Complessivamente sono stati sequestrati beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 2,2 milioni di euro. Nella lotta al reimpiego di denaro proveniente da reati, sono state eseguite 11 ispezioni antiriciclaggio ed approfondite 78 segnalazioni per operazioni sospette, all’esito delle quali 15 persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria; sono stati altresì individuati e ricostruiti flussi di danaro oggetto di riciclaggio per 116 mila euro. Il contrasto al fenomeno dell’usura si è sostanziato, nel complesso, con l’arresto di 7 persone. Particolarmente significativa l’operazione denominata “FIGARO”, all’esito della quale sono state tratte in arresto 5 persone per i reati di usura ed esercizio abusivo di attività finanziaria, con il sequestro preventivo di 2 immobili, 2 autovetture e 3 polizze assicurative. In tale contesto lo specifico reato di usura è stato applicato per i casi in cui è stata accertata la misura di tassi di interesse praticati oscillanti tra il 90 ed il 160% annuo. L’attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, particolarmente incisiva nel capoluogo jonico, ha evidenziato che alcuni quartieri di Taranto hanno assunto la connotazione di vere e proprie “piazze di spaccio”, caratterizzate dalla presenza di numerose persone coinvolte nella specifica attività delittuosa, spesso legate da vicoli di parentela. Numerosi assuntori di sostanze stupefacenti, tra i quali molti giovanissimi, provenienti anche dalle limitrofe province di Brindisi, Matera e Bari, si recano appositamente presso detti quartieri per acquistare la droga. Nel decorso anno 2013 è da ritenersi di tutta evidenza l’attività di servizio denominata “DUOMO 2011”, portata a termine con l’arresto di 39 persone appartenenti ad un’associazione per delinquere di stampo mafioso tarantina (clan TAURINO), dedita al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, operante nella città vecchia. Detta associazione mafiosa ha garantito nel tempo un continuo approvvigionamento di droga, rifornendo capillarmente e sistematicamente aree di mercato sempre più vaste. L’operazione di servizio ha preso il nome dalla via ove è situato il Duomo dedicato al Santo Patrono di Taranto, lungo la quale erano allocati 2 circoli ricreativi che fungevano da “centrali” per l’illecita attività e che sono stati sottoposti a sequestro, quale misura di prevenzione patrimoniale. Altre 2 importanti operazioni antidroga conclusesi nel 2013, denominate “UNDERTAKER” e “EL CHICO”, hanno portato all’esecuzione di 34 arresti nei confronti di appartenenti a due consorterie criminali operanti oltre che a Taranto anche a Milano, Napoli, Bari e Brindisi. Per quanto concerne gli oli minerali, è stata portata a termine una poderosa attività di servizio denominata “MARENERO” nei confronti di un’associazione per delinquere finalizzata alla perpetrazione del reato di contrabbando doganale e di violazioni alle norme del T.U. sulle Accise. Detta organizzazione criminale operava: - appropriandosi indebitamente di ingenti quantitativi di gasolio “bunker” destinato alle navi e quindi favorito da regime fiscale agevolato, per l’illecita distrazione al mercato nero; - sostituendo metodicamente e capillarmente quantitativi di carburanti “finiti” in uscita dalla Raffineria ENI di Taranto, con prodotti petroliferi “grezzi” non commercializzabili, per poi rivendere i prodotti “finiti” al mercato nero a compiacenti titolari di depositi e distributori stradali di carburanti. I prodotti petroliferi “grezzi”, invece, venivano consegnati ai legittimi destinatari dei trasporti in uscita dalla Raffineria, i quali, ignari delle sostituzioni effettuate, immettevano al consumo prodotti non raffinati miscelati anche con acqua. A tal riguardo, sono stati eseguiti 73 arresti e denunziate a piede libero 59 persone (tra dipendenti della Raffineria ENI di Taranto, spedizionieri doganali, titolari di depositi e distributori stradali di carburanti, soci ed autisti di aziende di autotrasporto di prodotti petroliferi), con il sequestro di 28 autocisterne, per un valore complessivo di 7 milioni di euro, 2 tonnellate di carburanti e l’accertamento di ulteriori 5 tonnellate di prodotto consumato in frode. Il mercato del falso non conosce crisi e anche nella provincia jonica il fenomeno è in costante aumento. Lo dimostrano i controlli eseguiti dalla Guardia di Finanza che, nel corso del 2013, hanno portato al sequestro di circa 3 milioni di prodotti contraffatti o pericolosi con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 168 persone. L’attività del Corpo è stata rivolta ad individuare i luoghi di illecita produzione delle merci contraffatte, i canali di importazione, nonché i luoghi di stoccaggio e di destinazione finale. L’illecita attività risulta sempre più gestita da organizzazioni transnazionali, che immettono sul mercato prodotti non conformi alla normativa comunitaria e pericolosi per la salute e la sicurezza dei consumatori. A tal riguardo il Comando Generale della Guardia di Finanza ha ultimato ed attivato dal 1° gennaio del corrente anno il Sistema Informatico Anti-Contraffazione (S.I.A.C.), accessibile all’indirizzo internet http://siac.gdf.it, che costituisce uno strumento di divulgazione e informazione per gli utenti della rete e per gli operatori economici. Si tratta di un progetto, finanziato dalla Commissione Europea con i fondi riservati al Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo sviluppo 2007/2013”, che è stato affidato dal Ministero dell’Interno alla Guardia di Finanza, la quale riveste un ruolo di centralità nello specifico comparto operativo, e che si pone essenzialmente l’obiettivo di:  consentire una più completa e mirata attività di analisi di rischio nel contrasto all’”industria del falso”;  consolidare, anche mediante l’interoperabilità del S.I.A.C. con altre banche dati, le linee di cooperazione con le Forze di Polizia e gli altri apparati istituzionali (nazionali e internazionali) coinvolti nella lotta alla contraffazione, rafforzando, altresì, i rapporti di partenariato con il mondo imprenditoriale. Nel corso del 2013 sono state portate a compimento due importanti operazioni nello specifico settore:  “MENDACIS”, nel corso della quale sono state eseguite 2 operazioni di servizio nei confronti di due persone di etnia cinese titolari di depositi all'ingrosso con sede a Modugno (BA) e Bari, nel corso delle quali sono stati sequestrati circa 1.650.000 prodotti (fra giocattoli, articoli di cancelleria e di ferramenta, accessori per cosmesi, articoli casalinghi vari, lampadine, fornelli elettrici e lettori multimediali ed audio/video) di genere pericoloso, con brevetti contraffatti e con marcatura “CE” mendace. I predetti operatori commerciali sono stati denunziati all’Autorità Giudiziaria per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e mendaci ed immissione sul mercato di prodotti pericolosi.  “D.O.C.”, nell’ambito della quale è stato sottoposto a sequestro un ingente quantitativo di prodotti vitivinicoli (circa 180 mila litri) illecitamente commercializzati da un’impresa abruzzese, contraddistinti da etichettatura non propria, di esclusiva pertinenza di una cantina sociale con sede a Manduria. Tre persone sono state denunziate all’Autorità Giudiziaria, per i reati di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
Gli studenti dell’Istituto superiore “A. Pacinotti” di Taranto hanno effettuato, oggi, una visita guidata al Consiglio Regionale, nell’ambito del progetto “Nel cuore della democrazia – Il Consiglio regionale della Puglia si fa conoscere”. Seduti tra i banchi dei Consiglieri e della Presidenza, gli alunni hanno appreso l’attività, l’organizzazione del Consiglio e le modalità di approvazione di una legge. In precedenza, hanno fatto visita alla Teca del Mediterraneo, la biblioteca multimediale del Consiglio regionale dove, a ciascuno di loro, è stato consegnato un kit con materiale didattico–informativo. Alle docenti accompagnatrici è stato consegnato, per la biblioteca della loro scuola, lo Statuto della Regione Puglia, una pubblicazione sulla Costituzione della Repubblica in versione plurilingue, il manifesto dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea e una carta geografica politica dell’U.E../
Nel corso dell’ultima Assemblea del Movimento riunitasi a Taranto nei giorni scorsi sotto la Presidenza del Coordinatore uscente, il Consigliere Regionale Francesco Laddomada, aderenti e simpatizzanti hanno eletto all'unanimità le nuove figure di Coordinatore Provinciale nella persona di Angelo Lorusso di Taranto e del Tesoriere e Vice Coordinatrice nella persona di Maria Antonietta Carucci (detta Antonella) di Martina. Angelo Lorusso - nel suo intervento – nel ringraziare tutti i presenti per la fiducia accordatagli, ha sottolineato l'importanza di lavorare in grande sintonia e in collaborazione all'interno del Movimento, costruendo un percorso comune per affrontare con capacità e professionalità le tante questioni che attengono alla realtà provinciale tarantina. L’obiettivo – ha proseguito il neo Coordinatore – è quello di avvicinare sempre più il cittadino alla politica, di parlare la stessa lingua della gente, di capire ed affrontare i loro problemi che oggi sono tanti e che riguardano fra gli altri una più facile ricerca del lavoro, un ambiente più salubre, trasporti più efficienti, città più pulite e con servizi più adeguati, una istruzione ed una formazione più efficaci, una sanità più celere. Il Coordinatore ha quindi sottolineato la necessità di rendere ancora più incisive nel territorio ionico quelle politiche già positivamente avviate dalla Regione Puglia per dare risposte concrete alle tante richieste che provengono dal mondo giovanile. Contestualmente ha anche ribadito l’impegno a lavorare per avviare sul territorio nuove iniziative culturali nei centri storici dei comuni, che devono rappresentare dei veri e propri laboratori su cui puntare per una affermazione del turismo nella provincia tarantina. In tal senso - concludendo - ha evidenziato l’opportunità di investire in attività legate alle risorse e alle vocazioni naturali presenti nell’area provinciale che sono il mare e la terra che pertanto vanno adeguatamente valorizzate e sostenute. E’ quindi intervenuta Maria Antonietta Carucci che, concordando con quanto evidenziato da Angelo Lorusso, ha proseguito con il concetto di filiera all'interno del coordinamento per raggiungere migliori obiettivi sul territorio e quindi poter creare delle figure che, a seconda delle proprie competenze, possano dare un reale e concreto contributo alla crescita in primis del Movimento, ma anche della Provincia. Il Consigliere regionale Francesco Laddomada, in apertura dei lavori Assembleari ha introdotto ai partecipanti il background politico attuale e i futuri appuntamenti che terranno impegnati il Movimento nei prossimi mesi. Si è quindi soffermato sulla necessità di dare nuovi e freschi impulsi al Movimento sia in risorse (giovani con una mente fresca e positiva volta al territorio) umane, che in nuove idee (concetto di filiera). L'Assemblea, favorevole alle tematiche affrontate dal Consigliere, ha approvato all’unanimità l'iniziativa di costituire il coordinamento provinciale giovanile che intenderà coadiuvare il lavoro del coordinamento provinciale attraverso l'aggregazione di nuovi giovani simpatizzanti e che aiuteranno il Movimento alla continua crescita sul territorio. Si è quindi affrontata anche la tematica del prossimo passaggio del Movimento verso la nuova realtà della Puglia in Più con la leadership di Dario Stefano. Dalla riunione del Coordinamento Provinciale, a chiusura dei lavori, sono emerse le premesse positive e lungimiranti per meglio lavorare sul territorio e , in particolare, nella provincia di Taranto.
Mercoledì, 05 Febbraio 2014 04:51

TARANTO - Sposa sirena: IL 9 FEBBRAIO al TEATRO TaTÀ

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Filomena che fu sposa e sirena. Per “favole&TAmburi”, la rassegna del Crest per tutta la famiglia, domenica 9 febbraio 2014, alle ore 18 al TaTÀ di Taranto, in via Grazia Deledda ai Tamburi, va in scena Sposa sirena, drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti, produzione Crest. Vincitore del Premio "L'uccellino azzurro" (Molfetta, 2013), lo spettacolo racconta la storia di Filomena, sposa di un marinaio, spesso assente, che si lascia sedurre da un giovane e che, abbandonata, viene gettata in mare dal marito, dove Nettuno la trasforma in sirena. Fuori abbonamento. Posto unico 6 euro. Info:Info: 099 4707948 – 366 3473430
Presso la Sala Convegni dell’Argentario Golf Resort ha avuto luogo la Tavola Rotonda sulla “grande” Nautica da diporto in Maremma. Hanno partecipato diversi importanti players dell’Economia del Mare come Cosimo Caliendo , Direttore Generale dei Porti; Gianluca Ievolella, dirigente tecnico componente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici; Matteo Dusconi (NELLA FOTO A SINISTRA) Segretario generale di Assonautica italiana e Commissario Assonautica di Grosseto, Maria Sargentini Direttore Generale Governo del territorio della Regione Toscana; Vincenzo Poerio, Amministratore Delegato di Benetti Azimut e presidente di PENTA, Silvio Di Virgilio, già Capo Dipartimento per il Trasporto e la Navigazione Marittima ed Aerea del Ministero Infrastrutture e Trasporti, Luigi Scotto, Assessore all’Economia del Mare di Monte Argentario, Antonio Bufalari, Legal Counsel di Marinedi Group. Ievolella ha focalizzato l’intervento sulla necessità di migliorare notevolmente l’accoglienza portuale turistica italiana che al momento non ha grandi possibilità di far attraccare i maxi yacht dai 100 mt in su. Caliendo si è soffermato sulla caotica successione di novità normative fino al dramma della Finanziaria 2007 e ha sottolineato la grande esigenza di realizzare una “rete portuale turistica”. Molto articolato e diretto l’intervento di Vincenzo Poerio che ha declinato una serie di numeri che hanno descritto la nuda realtà e la dimensione dello scenario attuale: significativo e drammatico il passaggio delle cifre del fatturato dai 6,5 miliardi di euro di qualche anno fa ai 2,5 miliardi attuali, una discesa in picchiata incredibile. Anche Poerio ha lamentato l’assenza di una rete italiana e la mancanza di senso di responsabilità. Sul limite dei titoli professionali e sulle problematiche delle “small passenger ships” si sono incentrati gli interventi del comandante Scotto e degli altri colleghi di LDM, i Lavoratori del Mare. Quality Marine® A conclusione del seminario il Segretario generale di Assonautica italiana ha presentato il progetto “Quality Marine®”: con tale progetto Assonautica – in collaborazione con il sistema delle Camere di commercio – intende costruire un percorso di qualificazione delle strutture portuali per promuovere lo sviluppo e la valorizzazione, in chiave qualitativa, dei porti turistici. Quality Marine® si basa essenzialmente su uno Standard di servizio (o specifica tecnica) elaborato da Dintec, consorzio di sistema per l’innovazione tecnologica, che possa qualificare i porti turistici in tema di garanzie sulla qualità delle infrastrutture, di efficienza dei processi e di sostenibilità ambientale. L’obiettivo finale dell’intervento è quello di creare strumenti standardizzati e omogenei applicabili su tutto il territorio nazionale utili a costruire, nel tempo, una “rete di strutture” qualificate e certificate. “Quality Marine” – che partirà già dalla fine di febbraio con un format base di 11 Camere di commercio - sarà presentato al prossimo Sea - Teac 2014 a Marina di Carrara.
Tempo di bilancio per il Comando Provinciale di Taranto impegnato in prima linea nel contrasto a fatti e fenomeni illeciti di maggiore pericolosità per la collettività. Nel settore delle uscite, specie a carico del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea, è stata condotta un’ azione intensa, decisa e selettiva, anche attraverso analisi di rischio, attività informative ed investigative che hanno permesso di intervenire in contesti rivelatisi di elevata pericolosità. Sono state recuperate ingenti risorse distratte dalle finalità originarie di sostegno alle imprese, lavoratori e famiglie. Ciò nella consapevolezza che contrastare simili pratiche è missione fondante del Corpo al pari della lotta all’evasione. I risultati di assoluto rilievo ottenuti nell’anno 2013, inducono a proseguire il percorso tracciato anche nel 2014, con un deciso incremento dei controlli e delle risorse dedicate al settore, in linea con le direttive dell’Autorità di Governo. Partendo dalle truffe in materia di finanziamenti pubblici, sono state denunciate n.49 persone, delle quali nr. 6 sottoposte a misura cautelare personale. E’ stata rilevata l’illecita richiesta o percezione di provvidenze pubbliche per oltre 6 milioni di euro, dei quali 4 milioni a valere sul bilancio Comunitario ed 2 milioni su quello nazionale e/o locale. D’iniziativa e su delega della Procura Regionale della Corte dei Conti, sono stati conclusi 15 interventi, con la individuazione di danni erariali per circa 23 milioni di euro e la denuncia di 33 soggetti, tra funzionari pubblici e privati percettori. Gli accertamenti svolti nello specifico settore hanno riguardato:  amministratori e dirigenti di Enti locali che hanno percepito indennità non spettanti, nonostante il proprio trattamento economico fosse omnicomprensivo;  la gestione irregolare di un impianto comunale d’incenerimento di rifiuti solidi urbani con conseguente danno erariale per l’Ente;  l’erogazione di prestazioni sanitarie da parte di strutture private convenzionate con l’ASL in assenza di specifici accreditamenti. Nel comparto degli aiuti economici e delle prestazioni sociali agevolate, (es. contributi dei Comuni per gli affitti, per le mense scolastiche, per gli asili nido, le borse di studio, servizi socio-sanitari domiciliari, agevolazioni per servizi di pubblica utilità, luce e gas o trasporti, ecc.) sono stati effettuati 57 controlli, con la costatazione di 37 irregolarità, ovvero circa il 65% del totale. Rientrano a pieno titolo nell’ambito della spesa pubblica, per il proficuo scambio di informazioni previsto dai protocolli d’intesa, quelli siglati con la Regione Puglia. Tali informazioni, “incrociate” con le banche dati in uso al Corpo, hanno permesso di conseguire, nel tempo, significativi risultati in materia di “spesa sanitaria”. Proprio in questo settore l’attività ispettiva ha portato, nella decorsa annualità, all’accertamento di truffe al Servizio Sanitario Nazionale con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 22 soggetti, dei quali 14 per omissione del pagamento dei ticket sanitari, ricorrendo a false dichiarazioni sulle effettive condizioni economiche. Tra i risultati più significativi nel comparto spicca l’operazione “TRAPIANTATI”, eseguita nel mese di maggio 2013 dal Gruppo di Taranto. All’esito di detta attività è stato accertato che 8 persone hanno esibito all’Asl di Taranto false certificazioni mediche attestanti il ricovero e la fruizione di prestazioni specialistiche presso strutture sanitarie di Modena e Bari, inducendo così erroneamente l’Asl medesima ad erogare in loro favore somme di denaro pari a circa 140 mila euro a titolo di rimborsi per spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute per visite mediche e ricoveri pre-trapianto, in realtà mai effettuati. Le predette 8 persone sono state denunziate all’Autorità Giudiziaria competente per il reato di truffa aggravata continuata in danno di ente pubblico. Nei loro confronti sono stati altresì eseguiti sequestri preventivi “per equivalente” di nr. 2 unità immobiliari, 9 autovetture e 2 motocicli.
Nel gennaio 2013 Alfio Pini, veniva nominato Commissario straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area di Taranto. A distanza di un anno – il 30 gennaio scorso- si è tenuta la riunione della cabina di regia sulle bonifiche, presieduta da Pini, e in tale occasione, tra i vari argomenti trattati, si è parlato anche del Mar Piccolo. Quel che è sostanzialmente emerso è che siamo ancora lontani dall’aver individuato un percorso di bonifica, che si stanno ancora raccogliendo le informazioni – i campionamenti per accertare la presenza di pcb, mercurio e metalli pesanti-, che si è alla ricerca delle fonti inquinanti (in mare o in terra, o entrambe?), e che successivamente si dovrà risalire ai soggetti inquinanti. Entro fine marzo, Arpa Puglia dovrebbe rendere ufficializzare l’esito dei campionamenti, ma non è dato di sapere se tale esito sia sufficiente per definire l’inquadramento ambientale dal quale partire per formulare l’intervento di bonifica (capping, dragaggio, altro). Insomma, a parte le 26 stazioni di campionamento e l’approccio sempre più scientifico nella ricerca delle fonti inquinanti del Mar Piccolo, la bonifica per ora appare ancora molto lontana. Intanto è dal 2011 (e già allora vi era una relazione della Regione Puglia che tra le fonti inquinanti indicava una discarica dell’Arsenale Militare) che i mitilicoltori, hanno dovuto abbandonare i loro impianti nel primo seno del Mar Piccolo. Se in tre anni, l’unica cosa prodotta sarà un inquadramento ambientale, per quanto scientifico ed attendibile possa essere, vi è da temere che occorrano almeno altri tre anni per arrivare a definire quale tipo di intervento realizzare. Non ci sembra, che si stia procedendo con un tempismo da codice rosso, come il Mar Piccolo richiederebbe. Con assoluta naturalezza si sta decretando: la fine di un’attività da secoli legata al Mar Piccolo (le fonti dicono che il bizantino Niceforo II Foca abbia voluto la mitilicoltura nello specchio di mare ); con assoluta naturalezza si tollera che una produzione riconosciuta in Italia e all’Estero, possa perdere il suo valore di marchio naturale, probabilmente per non riconquistarlo mai più nell’immaginario del consumatore; con assoluta naturalezza si tollera che tanti lavoratori del mare e tante famiglie abbiano perso la loro (nella maggior parte dei casi l’unica) fonte di sostentamento. D’altra parte la storia della mitilicoltura jonica non è mai stata costellata di successi costruiti a tavolino, supportati da politiche pubbliche di promozione come è stato altrove per il Parmigiano Reggiano o il Prosciutto di Parma; ciò malgrado il settore, sebbene al di sotto delle sue reali potenzialità, ha sempre espresso -pur nel suo spontaneismo- una capacità produttiva di ottimo livello. La nomina di Alfio Pini, tecnico di riconosciuta esperienza, aveva fatto ben sperare in un accelerazione delle procedure di bonifica del Mar Piccolo, e soprattutto aveva fatto sperare in un metodo di lavoro basato sul confronto con gli stakeholder. Si prende atto invece che con la categoria dei mitilicoltori e le loro organizzazioni, malgrado le diverse richieste di incontro non vi sono stati momenti di approfondimento delle problematiche tecniche legate alla produzione, ignorando in tal modo che il Mar Piccolo appartiene agli abitanti di questo territorio, e che il futuro di esso va anche discusso con quella gente che per secoli ha legato ad esso la sua stessa vita.
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