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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
Giovedì, 20 Febbraio 2014 15:50

TARANTO - Corti: Ossigenarsi a Taranto al TaTÀ

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Taranto, le sue molteplici contraddizioni e le sue mille risorse. Attraverso immagini e voci di differenti protagonisti, venerdì 21 febbraio 2014, tre filmaker pugliesi approfondiscono, con diverse tecniche e aspettative, alcune significative questioni di stringente attualità della nostra città, per il progetto “Ossigenarsi a Taranto”, nell’ambito di “Apriticielo”, laboratorio di cittadinanza attiva del Crest. Con inizio alle ore 21, al TaTÀ, saranno proiettati in sequenza tre cortometraggi: “Alle corde” di Andrea Simonetti (25′), una storia di riscatto, indifferenza e speranza all’ombra dell’Ilva (premiato all’Asti Film Festival e al festival del “Cinema invisibile” di Lecce, selezionato al RIFF – Rome Independent Film Festival e al festival Visioni Italiane); “E se domani…” di Gabriele Papa (22), frammenti di racconti, desideri e aspirazioni dei ragazzi di Taranto inconsapevoli protagonisti di un finto casting (progetto dell’Associazione Cinerapsodi, vincitore del bando “Creativi(TÀ)“/Bollenti Spiriti); “Storie di Taranto” di Paolo Pisanelli (20′), una narrazione fatta di immagini, suoni e parole della città più avvelenata d’Europa (fotogrammi del film documentario ”Buongiorno Taranto”). Biglietto serata 3 euro. Info ai numeri 099 4707948 – 366 3473430. ● Parallelamente ai corti, dalle ore 18 nel foyer dell’auditorium di via Grazia Deledda ai Tamburi, è visitabile (a ingresso libero) la mostra fotografica “21PerCento” di Francesca Amoruso e Fabio Duma. L’esposizione resterà aperta, nelle serate di spettacolo, fino a venerdì 28 febbraio.
Non si arresta l’azione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto a contrasto dell'evasione fiscale. Militari della Tenenza di Castellaneta hanno eseguito una verifica fiscale nei confronti di un’impresa di Ginosa Marina (TA) operante nel settore della costruzione di edifici. L’attivita’ ispettiva condotta dai Finanzieri e’ stata mirata alla ricostruzione dell’intero volume d’affari della societa’, attraverso l’analitico esame della documentazione amministrativo-contabile rinvenuta in sede di controllo presso la stessa e quanto emerso dai dati acquisiti mediante interrogazione alla banca dati “clienti e fornitori” (CLIFO) in uso al Corpo. Il controllo ha portato alla luce ripetute irregolarita’, tra le quali l’omissione della presentazione delle prescritte dichiarazioni tributarie per l’anno 2009, nonché dei versamenti periodici delle imposte ai fini I.R.Pe.F., condotte finalizzate ad occultare completamente al fisco i proventi dell’attivita’ imprenditoriale, risultando pertanto “evasore totale”. E’ stato costatato che l’imprenditore ha sottratto a tassazione ai fini delle II.DD. e dell’I.R.A.P. circa 3 milioni di euro nonché evaso I.V.A. per circa 500 mila euro. Sono stati altresì constatati mancati versamenti di I.V.A. per circa 400 mila euro. Il responsabile è stato denunciato all’Autorita’ Giudiziaria per il reato di “omessa dichiarazione” (art. 5 del D.Lgs 74/2000).

Riappropriamoci delle nostre radici!

Il gruppo facebook “sei di taranto se…” organizza una visita guidata gratuita nel borgo antico ed invita tutta la cittadinanza a partecipare.

 

 

Domenica 23 febbraio 2014, alle ore 09:30, appuntamento per tutti in Piazza Castello!

Tarantini e non avranno infatti la possibilità di prendere parte ad una visita guidata di Taranto vecchia, per riscoprirne vicoli e chiese, piazzette e chiostri, passando per storie e tradizioni.

A volere ed organizzare l’evento gli amministratori del gruppo facebook “Sei di Taranto se…”. Nel giro di poche settimane, infatti, questa pagina del noto social network ha raggiunto migliaia di iscritti, tutti desiderosi di condividere con i propri concittadini quegli aneddoti che ci fanno sentire di appartenere alla città dei due mari. Una città che non è solo grande industria ed inquinamento, ma anche voglia di offrire e parlare di altro: dei personaggi che un po’ tutti siamo abituati a conoscere, che vediamo in strada e sui mezzi pubblici, dei modi di dire, delle battute in vernacolo, delle abitudini che quasi tutti i tarantini hanno fatto proprie; insomma di tutto quello che se sei di Taranto sai!

Ad ideare il gruppo un tarantino fuorisede, Vincenzo Pirlo, subito seguito da altri ragazzi del capoluogo jonico – Loredana Latagliata, Francesco Solfrizzi e Daniele Valentini - i quali hanno deciso di sposare la sua iniziativa nell’ottica di darle un seguito diverso, non solo di divertimento limitato a qualche minuto trascorso davanti al pc, ma anche di dialogo e riscoperta della nostra storia e del nostro folklore.

Da qui l’idea della visita guidata gratuita nel borgo antico, grazie alla collaborazione con l’associazione Taranto Centro Storico, iniziativa che sarà seguita anche dai tarantini che vivono in altre città italiane, sempre tramite la forza di internet, prima fra tutte Milano, dove vive Vincenzo, e dove il raduno degli iscritti, e non solo, avrà luogo proprio presso l’“Ambasciata Tarantina”, locale milanese ma di tarantini dove è possibile, appunto, assaggiare i sapori tipici nostrani.

A fare da cornice l’esibizione di alcuni artisti locali.

La cittadinanza, ed in particolar modo gli abitanti ed i commercianti della città vecchia, nonché gli organi dell’informazione sono, dunque, invitati a partecipare!

Per questioni organizzative si consiglia di consultare direttamente il gruppo facebook “Sei di Taranto se…”.

“Abbiamo subìto una severa ispezione finalizzata a stabilire se quanto avevamo comunicato nel dicembre scorso al Comitato Fitosanitario Permanente dell’UE rispondesse alle effettive misure adottate e se tali misure fossero supportate da riscontri tecnico-scientifici sia per le analisi di laboratorio sia per le azioni e le attività negli oliveti. Le parole di lusinghiero apprezzamento e le valutazioni positive dei commissari europei sulle azioni che abbiamo messo in campo per contrastare l’emergenza causata dall’infezione della xilella sul patrimonio olivicolo salentino, ci confortano e ci spronano a proseguire con determinazione in un lavoro che, per serietà, tempestività, celerità e qualità, ci è stato riconosciuto assai utile ed efficace”. Così l’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni durante la conferenza stampa che si è tenuta stamattina nella sede dell’Assessorato per commentare il lavoro dei Commissari europei. “Un apprezzamento – ha continuato Nardoni – che è stato esteso agli aspetti della ricerca, delle metodologie impiegate per i campionamenti, le analisi e gli accertamenti ma anche per il coinvolgimento del livello politico che ha prontamente adottato atti e reperito risorse specifiche per far fronte all’emergenza” “Attendiamo adesso, - ha concluso Nardoni – la relazione della visita ispettiva che ci aspettiamo positiva e alla quale daremo riscontro con le nostre controproposte. Intanto, con l’Assessorato regionale all’Ambiente e con l’Ufficio di Presidenza intendiamo predisporre in provvedimento che, in deroga a quanto attualmente previsto, consenta la bruciatura sul posto dei residui di potatura al fine di contenere l’infezione”. Al termine dell’accurata e puntigliosa ispezione è stato espresso alle autorità nazionali e regionali il compiacimento per le attività condotte in un così breve lasso di tempo che hanno già in parte svelato alcuni aspetti relativi al ceppo di Xylella in questione e la sua probabile zona d’origine. E’ stata riscontrata l’elevata professionalità sia dei ricercatori di Università di Bari e del CNR che impiegano strumentazioni e metodologie di ricerca d’avanguardia per mettere a punto metodi di diagnosi rapidi ed affidabili e meglio conoscere l’epidemiologia del batterio Anche i laboratori impegnati nelle analisi dello IAM di Valenzano e del CRSFA Basile Caramia di Locorotondo garantiscono alti standard qualitativi così come i tecnici dei consorzi di difesa coinvolti nel monitoraggio, per poi terminare agli operatori agricoli – vivaisti e produttori. Un bagaglio di esperienze e conoscenze tecniche che costituiscono un fonte inestimabile di conoscenza anche per altri paesi membri che necessariamente dovranno alzare la guardia verso tali problematiche. Altro elemento che ha favorevolmente impressionato gli ispettori è stata la perfetta sinergia instauratasi tra istituzioni amministrative e scientifiche. “Tra i punti critici che gli ispettori hanno segnalato di dover affrontare e risolvere in tempi brevissimi – ha aggiunto il Direttore dell’Area Politiche per lo Sviluppo Rurale Gabriele Papa Pagliardini - vi sono quelli relativi alla necessità di terminare il monitoraggio del territorio della provincia di Lecce al fine di definire le aree infette e le aree tampone. Un lavoro che saremo in grado di terminare nel giro di qualche settimana. Nel frattempo, anche se in nessuno dei vivai è stata rilevata la presenza di Xilella, stiamo dando priorità alla loro attività per consentire, previa analisi che confermi l’assenza di Xilella, la liberalizzazione al commercio delle piante”. “Al fine del contenimento dei focolai individuati al di fuori dell’area infetta, - ha sottolineato il Direttore dell’Osservatorio regionale Fitopatologico Antonio Guario – si rende necessario attivare l’eliminazione delle piante infette, al fine di scongiurare l’ulteriore diffusione e avere maggiori chance di contenimento dell’infezione”.
“Percorsi di sostenibilità alimentare” è il titolo dell’iniziativa che il Club Soroptimist International di Taranto (FOTO DI REPERTORIO) propone, rivolgendosi innanzi tutto agli alunni delle scuole di ogni ordine e grado e, in generale, alla popolazione del territorio di Taranto, con l’obiettivo di riflettere sull’accesso al cibo, sulle abitudini alimentari e sull’agricoltura sostenibile e sensibilizzare i consumatori ad essere più consapevoli negli acquisti, nella conservazione, nella preparazione e nello smaltimento finale del cibo. Gli argomenti che verranno trattati riguarderanno in modo particolare l’analisi del contesto sociale ed economico e delle politiche alimentari, con approfondimenti riguardo, da una parte, le misure messe in campo dalle Agenzie governative e non, per contribuire ad eliminare la fame, l’insicurezza alimentare e la malnutrizione e, dall’altra l’adozione di misure e di comportamenti da assumere da parte dei consumatori per prevenire e ridurre gli sprechi alimentari. Una finestra sarà aperta sulle tradizioni alimentari del nostro territorio. Il primo incontro si svolgerà a Taranto venerdì 21 febbraio nell’auditorium dell’I.T.C. “Pitagora”, in via Pupino : alle ore 10 per gli alunni e i docenti dell’Istituto; alle ore 17,30 aperto alla cittadinanza tutta. Dopo i saluti del Dirigente Scolastico, dott.ssa Silvana D’Addario, interverranno l’avv. Cinzia Palmi, Rappresentante alle Nazioni Unite. Agenzia FAO, e la dott.ssa Mina Chirico, Assistente di Programma del club Soroptimist International di Taranto. Coordinerà l’incontro la Presidente del club di Taranto, dott.ssa Maria Rosaria Marchioro.
SEQUESTRATI 2 OPIFICI ED ATTREZZATURE UTILIZZATI PER L’ILLECITA ATTIVITA’ DI CONTRAFFAZIONE DI MARCHI DI NOTE AZIENDE INTERNAZIONALI. Militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Taranto, in collaborazione con altri Reparti del Corpo in ambito nazionale, hanno eseguito 24 ordinanze di arresto, delle quali 11 in carcere e 13 ai domiciliari, disposte dal G.I.P. del Tribunale di Lecce su proposta della Procura della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia a quella sede. Le attività investigative, iniziate nel gennaio del 2009, hanno tratto origine dagli approfondimenti di elementi, acquisiti dai gestori di dati telematici, riferiti a taluni utilizzatori di indirizzi IP attraverso i quali veniva effettuata la commercializzazione di calzature e capi di abbigliamento recanti i marchi contraffatti di note aziende internazionali. Il successivo sviluppo operativo degli esiti di detti approfondimenti, eseguito anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e telematiche, ha evidenziato l’esistenza di un sodalizio criminale, costituito prevalentemente da:  persone di origine campana, che si servivano di due opifici ubicati a Maddaloni (CE) e Casoria (NA), all’interno dei quali vi erano attrezzature e macchinari utilizzati per l’illecita attività di produzione di merce contraffatta;  4 persone di etnia cinese, titolari di un deposito ed attività siti a Montecatini Terme (PT), presso i quali venivano importati e distribuiti prodotti contraffatti. Detto sodalizio commercializzava poi la merce contraffatta utilizzando propri “emissari” in Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Lazio, Toscana e Veneto. Le metodologie fraudolente utilizzate erano:  la rete internet, attraverso canali telematici creati “ad hoc”, quale strumento per la pubblicizzazione di annunci di merce contraffatta, nei settori dell’abbigliamento ed accessori, nonché delle calzature;  metodi di pagamento per i quali i soggetti destinatari sono risultati essere dei “prestanome”;  utenze telefoniche intestate a soggetti stranieri meri “prestanome” o a nomi di fantasia. Nel corso delle indagini attinenti il procedimento penale in argomento, sono state eseguite negli anni 2009 e 2010 a cura di Reparti del Corpo in ambito nazionale, su attivazione del Nucleo di Polizia Tributaria di Taranto, 10 operazioni di polizia giudiziaria nel corso delle quali sono stati sequestrati complessivamente, oltre a documentazioni riportanti rapporti bancari e postali attestanti le movimentazioni di denaro e ai predetti due opifici, anche i seguenti materiali contraffatti: 2.100 capi di abbigliamento, 9.000 paia di scarpe, 687 tomaie, 500 sacchetti di stoffa, 25.000 etichette e 6.000 bottoni. Nei confronti degli indagati sono stati contestati i reati di “Associazione per delinquere” (art. 416 C.P.), “Contraffazione” (art. 473 C.P.), “Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi” (art. 474 C.P.) e “Ricettazione” (art. 648 C.P.).
Dal 15 febbraio 2012 al 15 febbraio 2014, sono passati due anni esatti dall’incidente avvenuto nelle acque del porto di Kochi nello stato indiano del Kerala. Due anni da quando due militari pugliesi del 2° Reggimento “San Marco” della Marina Militare, il tarantino Massimiliano Latorre e il barese Salvatore Girone sono bloccati in India perché ritenuti responsabili di aver ucciso due pescatori locali. I due marò erano in servizio antipirateria sulla petroliera Enrica Lexie. In questi 24 mesi la loro storia è stata scandita da una vera e propria disputa diplomatica tra Italia ed India. I militari sono stati prima trattenuti in una foresteria del commissariato di polizia di Kochi, poi in una sezione del carcere di Thiruvananthapuram, nel mezzo vi sono state alcune comparse in Italia per le feste di Natale e le votazioni politiche. Tornati in India sono stati ospitati in un albergo e poi attualmente presso l’ambasciata italiana a New Delhi. Ancora nonostante il lungo periodo trascorso in India l’autorità giudiziaria locale non ha ancora notificato il capo di accusa per Massimiliano e Salvatore. Nelle ultime settimane si era fatta spazio l’ipotesi grave della pena di morte poi accantonata. Successivamente era emerso il reato di terrorismo che prevede una pena massima di dieci anni di carcere, cronaca recente dopo la querelle infinita di rinvii giudiziari ed udienze. Con la mediazione del Governo Italiano, dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite, il reato ancora non contestato dovrebbe indirizzarsi in ordine a quanto stabilito dal codice penale indiano. Inoltre l’Italia potrebbe fare leva sull’arbitrato internazionale, una mossa da giocare dopo la decisione dell’Alta Corte Indiana di martedì prossimo se come si teme, anche in quella occasione non si arriverà ad una svolta della vicenda. “L’ipotesi è stata esplorata” ha annunciato il Ministro della Difesa Mario Mauro da poco rientrato da Delhi, nella riunione della Task Force sul caso dei due fucilieri. È il gruppo composto dal presidente del consiglio uscente Letta, e dai ministri uscenti Mauro, Bonino e Cancellieri e dall’inviato speciale del governo, il sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri italiano, Staffan de Mistura, che passa il testimone al prossimo gruppo, assicurando che l’impegno sul caso continuerà con determinazione e fino alla soluzione della vicenda. E mentre continua il pressing della diplomazia, per far fronte comune con la comunità internazionale, dall’Unione Europea alla Nato, passando per l’Onu, i tavoli politici e giuridici garantiscono il massimo impegno per venire a capo della complicata vicenda. Intanto Massimiliano e Salvatore aspettano pazienti da due anni. Una preghiera di Papa Francesco per i due fucilieri è quanto hanno chiesto i delegati della Rappresentanza Militare del Cocer Interforze tramite il delegato della Marina, Antonello Ciavarelli, unitamente ad amici e colleghi presenti in piazza San Pietro in occasione dell’Angelus. “In questi difficili momenti il sostegno morale e spirituale è quanto mai indispensabile - è detto in una loro nota – (…) L’unità di intenti, in questi momenti, è più che mai indispensabile. Il momento di preghiera potrebbe essere propizio per far giungere fino in India i sentimenti di giustizia e di pace di cui sono portatori i militari italiani, i quali combattono il terrorismo e la pirateria e non ne sono complici”. Vito Piepoli
Presentato lo scorso 13 febbraio dal Presidente Nichi Vendola e dall’Assessore Loredana Capone il nuovo Bando della Regione Puglia: N.I.D.I. – nuove iniziative d’impresa: 54 milioni di euro per l’autoimpiego. “Ripartire da se stessi per uscire dalla crisi”: un messaggio semplice quanto efficace, quello che sembra evincersi dalle parole del Governatore della Puglia, Nichi Vendola, e dall’assessore regionale allo sviluppo economico, Loredana Capone, lo scorso 13 febbraio in occasione della presentazione ufficiale agli organi di stampa del nuovo Bando “NIDI – nuove iniziative d’impresa”. 54 milioni di euro destinati all’autoimpiego mediante l’avvio di microimprese (di nuova costituzione ovvero da costituirsi), finanziati con fondi FAS (fondo per le aree sottosviluppate) e FESR (fondo europeo di sviluppo regionale), da parte di soggetti con manifesta difficoltà di accesso al mercato del lavoro: disoccupati con contratto di lavoro scaduto da più di 3 mesi, lavoratori giunti al termine del periodo di sussidio di mobilità o cassa integrazione, titolari di partita IVA in regime di monocommittenza, giovani di età compresa tra 18 e 35 anni e donne che manifestano difficoltà di accesso al credito per realizzare le loro idee e che non hanno garanzie da offrire. NIDI favorisce inoltre il passaggio generazionale delle attività e le aggregazioni fra professionisti. Il nuovo Bando regionale arricchisce ulteriormente il ventaglio di opportunità per gli aspiranti imprenditori che possono già contare su quasi 100 milioni di euro (di cui 18 in favore esclusivo del settore turismo), rifinanziati dal Governo italiano a fine 2013 in favore delle start up (il c.d. autoimpiego, disciplinato dal titolo II del D.lgs n. 185/2000 e gestito da INVITALIA Spa, l’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo d’Impresa) aventi ad oggetto iniziative di lavoro autonomo, microimpresa e franchising. L’agevolazione è un mix perfetto (50/50%) tra contributo a fondo perduto ed un prestito a tasso fisso agevolato (a febbraio il tasso è pari allo 0,53%) rimborsabile in cinque anni, e finanzia interamente gli investimenti fino a 50 mila euro, il 90% degli investimenti fino a 100 mila euro e l’80% degli investimenti fino a 150 mila euro, offrendo inoltre un contributo di 5 mila euro per le spese di gestione dei primi sei mesi di attività. Sono finanziabili gli investimenti necessari alla realizzazione delle opere edili, l’acquisto di impianti, macchinari ed attrezzature, autoveicoli commerciali e programmi informatici; tra le spese di gestione, l’acquisto di materie prime, semilavorati, materiali di consumo, locazioni immobiliari, utenze, polizze assicurative. I fondi, gestiti dalla società PUGLIA SVILUPPO Spa con sede in Modugno (interamente partecipata dalla Regione Puglia), sono destinati a finanziare i settori manifatturiero, edilizia, riparazione di veicoli, B&B, ristorazione, informazione e comunicazione, attività professionali, scientifiche e tecniche; agenzie di viaggio, supporto alle imprese, istruzione, sanità ed assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento (esclusi dall’agevolazione i settori agricolo, pesca e acquacoltura, esportazione, carboniero e costruzioni navali, siderurgia e fibre sintetiche). La procedura di partecipazione al Bando è telematica (non necessita l’invio di alcun documento in forma cartacea o l’utilizzo di caselle di P.E.C.), aperta a far data dal 13 febbraio 2014 e non ha scadenza, trattandosi di un Bando a sportello (in vigore, cioè, sino ad esaurimento fondi). Attraverso il sito www.nidi.regionepuglia.it è possibile consultare il Bando e la normativa di riferimento, scaricare la modulistica, leggere le faq, verificare la sussistenza dei requisiti richiesti ed effettuare una simulazione dell’investimento e delle modalità di erogazione delle agevolazioni; successivamente sarà possibile presentare un’istanza preliminare di candidatura reperibile sul portale www.sistemapuglia.it. Dopo valutazione, i soggetti che avranno presentato le iniziative imprenditoriali con il più alto grado di fattibilità saranno invitati a sostenere un colloquio di tutoraggio che consentirà di accertate le competenze del proponente e la consapevolezza in merito all’iniziativa da avviare, addivenire alla stesura dell’istanza definitiva di agevolazione ed alla firma del contratto di agevolazione. Per maggiori informazioni contattare FORMARE PUGLIA in via Temenide 117 a Taranto tel. 0996614690 o inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sulla vicenda delle Assenze continuate del Sindaco di Taranto, della Delega delle sue funzioni ad assessore, della Illegittimità, della Nullità atti firmati da assessore delegato, del Sequestro Palazzo Uffici, della Configurazione fattispecie di cui artt. 142, comma 1, 143, comma 1, Tuel., il Movimento Condemi Avv. Filippo Condemi, Ungaro Giovanni e Renna Cataldo chiedono attraverso una lettera un incontro al Prefetto di Taranto. Nella missiva a >S.E. il Prefetto si legge: Premesso che 1) il Sindaco non ha mai ritualmente nominato il Vice Sindaco secondo quanto stabilito dall’art. 46 Tuel, ossia al momento della nomina degli assessori ed in tale consesso; 2) attualmente il Sindaco è assente dalle sue funzioni, per asserite motivazioni di salute, fin dall’11/12/2013; 3) il giorno antecedente il suo allontanamento, mediante l’atto rubricato al n. 72 del Protocollo Gabinetto Sindaco, ha attribuito in via temporanea le funzioni di Sindaco ad uno degli assessori fino alla presumibile data del 22-12-2013 (All. 1) Ad oggi non è ancora rientrato; 4) tale attribuzione, si legge nell’atto, è stata effettuata ai sensi dell’art. 23, comma 3°, dello Statuto Comunale (All. 2). Norma che ripete esattamente il testo dell’art. 46 Tuel, alle quali si prestano le stesse eccezioni di irritualità e illegittimità di cui sopra, e che, in ogni caso, non avrebbe potuto, ovviamente, contrastare con la legge, in quanto, di rango superiore rispetto al regolamento; Ritenuto che 5) le funzioni politiche di carica elettiva, per legge, non sono assolutamente delegabili o “attribuibili” come ritenuto dal Sindaco; 6) infatti egli ha esclusivamente il potere di nominare il Vice Sindaco; a tale investitura, poi, consegue ex lege (e non su delega del Sindaco) che il Vice, quando il primo cittadino è assente, può espletare le sue funzioni e non esiste delega o altro modo affinché qualsivoglia assessore (o Consigliere) possa esercitare tale ruolo, altrimenti verrebbe vanificata la scelta di rappresentatività effettuata dal popolo, così rendendo il voto espresso strumento di arbitrio dell’eletto; 7) fermo restando la carenza dei requisiti di cui al citato art. 46, il contenuto dell’atto di conferimento in questione, comunque, non avrebbe potuto costituire efficace manifestazione di volontà di designazione del Vice Sindaco, tant’è vero che, in esso mai si legge che l’Assessore viene nominato Vice Sindaco; 8) pertanto ogni atto e/o provvedimento di rilevanza interna e/o esterna firmata dal delegato è da considerare affetto da nullità assoluta, ivi compreso, e soprattutto, le decisioni adottate in eventuali giunte tenutesi con l’Assessore nel ruolo di Presidente. Il che significa che in Taranto, pur sussistendo la Giunta, essa, non può assumere decisione alcuna fin quando il Sindaco effettivo non rientra; 9) inoltre, successivamente al 22-12-2013, data di scadenza dell’”attribuzione delle funzioni”, ogni attività svolta dall’Assessore non è supportata nemmeno dal suddetto illegittimo provvedimento; 10) sussistono numerose altre violazioni di legge, ascrivibili al sindaco, da ritenere altrettanto gravi dal punto di vista del funzionamento dell’intero complesso istituzionale del Civico Ente. Tra queste: a) Stefano ha assunto decine di dirigenti senza evidenza pubblica con sua esclusiva scelta discrezionale (All. 3); b) molti consiglieri hanno espresso riserva sull’operato del dirigente Moccia, soprattutto a seguito del sequestro del cantiere e della documentazione relativa all’appalto del “Palazzo degli Uffici”, a seguito del Provvedimento della Procura Antimafia di Milano nei confronti della società appaltatrice succeduta per cessione del contratto iniziale, pare senza possedere i preliminari requisiti necessari previsti dal Codice degli Appalti, il cui controllo è atto obbligatorio del dirigente preposto (All. 4); c) assegnazione di alloggi popolari senza rispetto della graduatoria, effettuati da lui e non dal dirigente, al quale la legge ne assegna, in via inderogabile ed esclusiva, la competenza (All. 5); d) conferimento di incarichi legali senza alcun prefissato criterio di scelta e nonostante la presenza degli avvocati interni (All. 6); e) deliberazioni di Giunta di impignorabilità delle somme necessarie per servizi essenziali, alterate in eccesso per decine di milioni di euro, come attestato, per iscritto, dai medesimi dirigenti dei rispettivi settori (All. 7); f) nomina Ufficio Procedimenti Disciplinari con gravissime violazioni di legge, irregolarità e spreco di denaro pubblico (All. 8); g) nomine di amministratori e componenti dei collegi sindacali di aziende partecipate, anch’esse con esclusiva e abusiva discrezionalità. I comportamenti suddetti costituiscono innegabili violazioni di legge che non possono considerarsi casuali errori amministrativi, adottati con la determinazione di colui che viola la legge consapevole di farlo, inserendo e nominando persone scelte con decisione propria, e mai con oggettiva comparazione. Probabilmente (non può ravvedersi motivazione diversa) per scopi elettorali, e, in altri casi, per incasellare determinati soggetti assimilati da un preciso comune denominatore al fine di costruire attorno a se gratitudine in ambiti istituzionali di notevole e strategica importanza, così compromettendo e comprimendo anche fondamentali norme costituzionali. Quanto sopra rappresenta una minima parte di quel che si potrebbe esporre, ma già lo si ritiene sufficiente affinché la S.V. possa ritenere sussistente la fattispecie di cui degli artt. 141, comma I, punto “a”, 142, comma 1°, 143, comma 1, del TUEL, e pertanto attivare le conseguenti procedure di scioglimento del Consiglio.I sottoscritti inoltre chiedono che la S.V. voglia fissare un incontro, al fine di meglio prospettare quanto esposto. Taranto, 15/02/2014 Distinti Saluti Movimento Condemi Consigliere Comunale Avv. Filippo Condemi Consigliere Comunale Ungaro Giovanni Renna Cataldo
E’ noto come, in tema di reati fiscali e di confisca nei confronti dei beni della società, vi sia sempre stato un contrasto giurisprudenziale determinato dalla possibilità o meno di estendere il sequestro anche ai beni della persona giuridica, e tanto in considerazione del fatto che il reato fiscale viene posto in essere dal legale rappresentante/amministratore. Orbene, un primo orientamento (Cass. Pen. 29 settembre 2009; n. 41488; Cass. Pen. 30 novembre 2010, n. 42462; Cass. Pen. 07 giugno 2011, n. 28731) ritiene applicabile il sequestro e la confisca per equivalente anche alle società, in virtù sia del rapporto di immedesimazione organica esistente tra autore del reato e società, sia di quanto espressamente previsto dall’art. 1, lettera e), del D.Lgs. n. 74/2000: “riguardo ai fatti commessi da chi agisce in qualità di amministratore, liquidatore o amministratore di società, enti o persone fisiche, il ‘fine di evadere le imposte’ ed il ‘fine di sottrarsi al pagamento’ si intendono riferiti alla società, all’ente o alla persona fisica per conto della quale si agisce”. Tale tesi , in relazione al fatto che la società avvalendosi del profitto del reato posto in essere dalla persona fisica non può considerarsi estranea al reato, insiste sulla possibilità che è data al giudice di applicare la confisca per equivalente anche ai beni appartenenti alla persona giuridica. Un secondo orientamento (Cass. Pen. 15 ottobre 2013, n. 42530; Cass. Pen. 04 luglio 2012, n. 25774; Cass. Pen. 29 agosto 2012; Cass. Pen. 10 gennaio 2013, n. 1256), invece, esclude nella maniera più assoluta l’applicazione del sequestro e della confisca per equivalente anche ai beni della società a causa del reato posto in essere dal rappresentante legale/amministratore della stessa. Le motivazioni poste a fondamento di tale tesi si basano innanzitutto sul carattere personale della responsabilità penale, ragion per cui non può rispondere del reato un soggetto diverso da chi ha commesso il reato, senza avere alcuna rilevanza l’ipotesi dell’immedesimazione organica. Ed ancora, si sottolinea come il D.Lgs. n. 231/2000, in materia di “Responsabilità amministrativa delle società e degli enti”, che prevede all’art. 19, comma 2, la confisca pe equivalente, non può applicarsi ai reati tributari in quanto gli stessi non sono inclusi tra i reati presupposto che determinano la responsabilità dell’ente. L’unica eccezione, ed in tal senso si è espresso anche l’ufficio del Massimario della Corte di Cassazione con la relazione n. 30/13 del 02 luglio 2013, si ha nel caso in cui la struttura societaria costituisca un apparato fittizio, utilizzato dal reo proprio per porre in essere i reati di frode fiscale o altri illeciti, cosicché ogni cosa fittiziamente intestata alla società sia immediatamente riconducibile alla disponibilità dell’autore del reato. Da ultimo, si rileva come le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione , con la nota provvisoria n. 1/2014, si sono pronunciate in materia affermando che <>. Rebus sic stantibus, la Suprema Corte ha voluto così restringere la possibilità del sequestro e della confisca per equivalente nei confronti delle società solamente ai beni riconducibili direttamente al reato. Avv. Maurizio Villani Avv. Alessandra Rizzelli AVV. MAURIZIO VILLANI Avvocato Tributarista in Lecce Patrocinante in Cassazione www.studiotributariovillani.it - e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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