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Giornale di Taranto - Cultura, Spettacoli & Società
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Domenica, 05 Ottobre 2014 18:26

BORDOCAMPO// Taranto sprecone, Brindisi nei guai

Scritto da

il contributo di Angelo  Di Leo

Poteva chiudere i conti nel primo tempo, il Taranto di Favo.

Dopo il gol sorpresa di Rao, il più veloce della storia dei derby ionico-adriatici, la squadra rossoblu non si è scomposta. Ha organizzato la reazione, ha quadrato gli spazi, ha consumato palloni e terreno avanzando metro dopo metro, passo dopo passo. 
Il primo tempo del Brindisi finisce dopo l'esultanza iniziale per un gol bello quanto inatteso. 
Poi solo Taranto, in mezzo al campo come sulle fasce, a limite dell'area come di fronte al portiere (Cartapesta) bravo su Genchi e fortunato perché Carbone sbaglia un rigore in movimento, sciupando il servizio argentato portato in area dal centravanti (ancora una volta il migliore in campo).
Il Brindisi non sa gestire il vantaggio. Denuncia problemi tra le linee e si fa anche tradire da Molinari, ombra di se stesso e lontano dal ricordo lasciato a Taranto. Uscirà tra gli applausi timidi dei brindisini e tra i fischi nemmeno convinti di qualche tarantino (presenza anonima, quella dell'argentino).
Un punto per parte, insomma. 
Troppo poco per il Brindisi fermo a bassa quota e pochino per il Taranto che avrebbe potuto vincerla questa gara, se solo avesse sciupato di meno onorando con cattiveria il lavoro prodotto da Ciarcia' e Genchi  e infine Marsili che comincia a prendere forma.
Favo, da par suo, legge ancora bene la gara (era successo già domenica scorsa e a Francavilla) e inserisce prima Gaeta (autore del pareggio) e poi Gabrielloni, stravolgendo la tattica in nome di un concetto chiaro e forte: si può vincere. 
Taranto sprecone, dunque. Squadra che può fare di più credendoci un po'. 
Brindisi nei guai. Tra i soldi spesi e i punti conquistati, la differenza è troppo evidente.
Ma siamo solo alla quinta giornata.

Tutti in vasca con Massimiliano Rosolino. Il campione olimpico, mondiale e 14 volte europeo, testimonial Arena, una delle aziende leader nel settore swimwear, sarà presente Lunedì 6 Ottobre, ore 16, presso la piscina “Mediterraneodi Taranto   per incontrare le scuole di nuoto.

Rosolino, Oro alle Olimpiadi di Sydney 2000 e Oro Mondiale di Fukuoka 2001 nei 200 misti, in questa occasione entrerà in vasca per nuotare insieme ai ragazzi presenti e sarà a disposizione per foto e autografi con tutti i fan che lo vorranno incontrare.

 

di Toni Cappuccio

 

“La storia del Cus Jonico nasce nel luglio del 1974. Dopo 3 anni, nel 1977, il “nostro”ne ha preso il comando come presidente senza fermarsi mai.

E' vero, non ho più lasciato la carica o....non me l' hanno fatta lasciare. Non so se oggi convenga più tanto considerate le maggiori responsabilità rispetto al passato, anche in termini economici personali, a cui un presidente affezionato deve comunque provvedere per permettere alla propria “creatura societaria” di navigare in mari meno procellosi”.

Caro presidente Sergio Cosenza, non mi vorrai far credere di poter pensare di lasciare?

Giammai! Ora la nostra navicella ha preso una rotta di alto profilo ed io devo assicurare la continuità del progetto, passo dopo passo, con sagacia e  giudizio, senza passi troppo lunghi”.

Meno male, cominciavo a preoccuparmi! L'appetito vien mangiando senza, però, “ingozzarsi” subito e troppo. La storia del basket jonico è costellata di decennali grandi periodi di euforia ma anche di tristi delusioni di scomparse, a seconda dei cicli socio-economici.

Il Cus, invece, è sempre stato presente, prima in campionati locali e negli ultimi anni, in un crescendo rossiniano, in campionati di più ragguardevoli categorie, come l'attuale serie B.

Man mano che si sale, però, i costi necessariamente aumentano e le spese di conseguenza.

E' il prezzo da pagare! Ogni stagione finisce in disavanzo “controllato e fisiologico”. Cerchiamo comunque di rispettare i contratti e credo che nessun atleta possa lamentarsi del contrario. Per questa stagione ci siamo necessariamente allargati onde darci un assetto societario più articolato e professionale per una società all'altezza di giuste ambizioni e anche per offrire una buona immagine al “palazzo” dove ci si dovrebbe scaldare al sole.

Quest'impostazione, ci ha permesso di presentare e far accettare la candidatura per ospitare, per la prima volta a Taranto,l'“all star game”, nel prossimo 18 gennaio 2015.

Sarà una grande kermessetra i migliori atleti di serie A divisi in Est vs Ovest alla moda Nba, anziché Nord vs Sud come negli anni precedenti. Contiamo di avere conferma quanto prima.

Preceduto dalla nostra partita Casa EuroCus-Francavilla (ore 18), sarà un altro grande evento per la città e la sua provincia, con l'assistenza del Comune...e speriamo dalla nuova Provincia.

Ci siamo costruiti le opportune credenziali, come movimento, con il grande evento della Cavour e della nazionale sperimentale.

I vertici di Lega e Federbasket si sono“accorti” che anche a Taranto siamo capaci di organizzare bene le cose.

Bisogna proprio dire che il testimone dell'epopea gloriosa del Cras è passato in buone mani!!

Sul piano strettamente locale dell'intero movimento jonico, ritengo un ottimo risultato quello di aver messo insieme, in costruttiva sinergia, tre anime come il Cus, Virtus e DeFlorio, maschi e femmine con pari opportunità. Questa può essere considerata un'altra piccola rivoluzione copernicana?

Credo proprio di sì! Nel presente periodo storico, in particolare, è una strategia intelligente. Con le sempre più ridotte disponibilità economiche, causa l'eterna crisi, è controproducente e riduttivo di risultati andare per conto proprio. Inoltre ciò è la dimostrazione del nostro continuo messaggio di apertura a tutti gli uomini e donne di buona e seria volontà sportiva e sociale.

Ora siamo presenti anche nelle immediate vicinanze in provincia con un gruppo costituitosi a Faggiano, grazie alla sensibilità dell'amministrazione e dirigenza scolastica locale.

Non solo,abbiamo risposto anche alla chiamata di scuole di San Giorgio Jonico e Monteiasi.

La dimostrazione, anche visiva, è quella di sabato 27 in cui sono stati presentati al pubblico, in una specie di opening day, tutti i ragazzi e le ragazze del neonatoconsorzio DEVIRTCUS”.

Un mondo giovanile che noi desideriamo farlo diventare sempre più grande non solo nel numero ma, soprattutto, nella crescita sana ed operosa per la nostra  bella terra jonica.

Tutto questo progetto in continuo”movimento” vi procura un oneroso impegno finanziario (gestione del Palamazzola, della Ricciardi rimessa a nuovo e palestre varie oltre la squadra di B).

La domanda è scontata e ripetitiva: l'amministrazione comunale vi viene incontro con la mano tesa?

Diciamo che la volontà c'è sempre. Ora aspettiamo che le casse comunali siano più piene”.

E' piuttosto risaputo che una bella ed attraente vetrina puòfar molto in questo ambizioso progetto?

Metafora azzeccata!!!Quest'anno abbiamo voluto cambiare totalmente il look alla “vetrina” cambiandone l'arredamento.

Dei nuovi, abbiamo preso tre senior e due giovani under che insieme ai ragazzi U19 dellaVirtus compongono il roster.

Della squadra scorsa è rimasto il solo Gianluca Salerno della De Florio, che è passato tra i senior.

I cosiddetti senior sono tutti molto giovani degli anni 90 a cui affidiamo la nostra speranza di vedere e far vedere un degno ed interessante spettacolo di freschezza atletica e tecnica.

Invitiamo i tanti appassionati baskettofili a non fermarsi alla “vetrina ma di entrare nel negozio del PalaMazzola per tastare meglio la stoffa dei nostri giovani atleti”.

I prezzi e gli abbonamenti sono al costo di vero e proprio saldo per tutta la stagione.

Passando all'aspetto meramente tecnico del nuovo organico di squadra, non sembra forse necessario ingaggiare un bel lungagnone grande e grosso sotto canestro per dare una mano al bravo De Paoli?

Lo teniamo presente! Teniamo presente, però, anche il costo di 6mila euro che la “nostra Federbasket pretende” per il solo tesseramento di un senior, a cui sono da aggiungere altre spese per l'”accoglienza“ del giocatore.

Con ciò bisogna sempre fare i conti della cosiddetta serva, laddove “serve” invece una copertura di qualche amico co-sponsor”.

Queste onerose e mal digerite pretese della Federbasket sono anche alla base dei motivi che hanno spinto diverse società, anche di chiara fama e storia, ad occuparsi quasi esclusivamente di vivaio?

Certamente! Infatti questa volta noi abbiamo attinto a quell'autentica fucina di talenti che è la famosa Stella Azzurra di Roma che non si sogna minimamente di fare campionati di categoria superiore. Con la sua ricca “produzione”di talenti, risparmia ed incassa un bel gruzzolo.”

Per far fronte a tutte queste spese, parlando sempre del vil danaro(che tanto vile non è!) dovreste impegnarvi anche a dorganizzare ed ospitare eventi di spettacolo e musicali. Immagino?

Ci siamo attrezzati anche per questo. Pasquale Fasano e mio figlio Luca si occuperanno di questo necessario aspetto gestionale.

A breve, infatti, ci sarà il concerto di Claudio Baglioni, poi manifestazioni varie, per es. bodybuilding...e tutto ciò che viene...sarà ben accetto”.

A questo punto non ci resta che sollecitare anche noi qualche munifico “mecenate”(stirpe, però, in via di estinzione o..addirittura già estinta...ahimè) o qualsivoglia benestante di buona volontà a raccogliere l'invito a “rinvigorire” concretamente questa bella realtà tutta nostra.

Noi di Multimedia Cus(il sottoscritto,Aldo e Christian Cesario) continueremo a dare voce e commento al grido di battaglia “FORZA CUS-CASAEURO, a cominciare da Domenica prossima 5 ottobre, nell'ouverture del campionato contro il temibile Maddaloni (ore 18).

Buon basket atutti.

Toni Cappuccio


Il contributo di Angelo Di Leo

 

Si vince fuori e si pareggia in casa. Quest'anno si viaggia così, controvento e senza patemi, in attesa di vedere l'effetto che farà.

 

Il Taranto soffre gli inizi.

 È' accaduto anche oggi, infatti, che il primo quarto d'ora delle due frazioni sia stato appannaggio della squadra avversaria.

E se nel primo tempo il Bisceglie - forte e compatto  - ha impressionato per tenuta e saldatura dei reparti, prima di soffrire il ritorno dei rossoblu che nel primo tempo sfiorano per tre volte il vantaggio, nella ripresa i levantini hanno trovato il gol quasi per caso ma confermando le buone cose mostrate alle prime battute di gare,

 

Tutto nella ripresa, vantaggio del Taranto, pareggio del Bisceglie e una occasione successiva per parte.

 

Tra i rossoblu, Genchi il migliore per sagacia e voglia. Marsili non sempre capace di generare gioco, forse preoccupato da Zotti che si è confermato il migliore del Bisceglie (suo il pareggio con un pallonetto coraggioso e raffinato). Bene i centrali, Mignogna meno brillante del solito.

La squadra di Favo, insomma,  le sa prendere senza farsi male e sa offendere rischiando di ferire a morte. Ciarcia', Genchi e Mignogna sfiorano in effetti il vantaggio mentre Biaceglie produce gioco senza mai arrivare alla porta. 

Il primo tempo finisce senza reti ma consegna al pubblico una squadra che sorprende per volontà e adattamento al contesto tattico avversario.

La ripresa comincia di nuovo male, come detto.  Biaceglie convinto, Taranto in affanno che però trova il gol con il nuovo entrato Gaeta (seconda punta al posto del mediano Conti) che di testa rende onore alla punizione di Mignogna.

Pochi minuti, però, bastano al Bisceglie per pareggiare. 

Il Taranto ci crede di più e Genchi sfiora il gol vittoria al termine di un forcing che esalta la curva ma non produce scossoni.

Dall'altro lato Zotti si conferma leader assoluto e talento di lusso per la sierie D. 

Infine, encomio per Mirarco che di piede salva sulla linea... E salva il risultato.

Domenica, 21 Settembre 2014 17:16

BORDOCAMPO/Valanga Taranto nella valle del Sinni

Scritto da
Contributo di ANGELO DI LEO
 
Leggi il risultato e pensi che tutto sia stato facile. 
Ripensi alla gara e capisci che nulla, proprio nulla, e' stato regalato dai padroni di casa nella valle del Sinni dove solitamente la Puglia succhia l'acqua ed oggi il Taranto si e' bevuto in tre sorsi il Francavilla.
Zero a tre, raccontera' l'archivio. Tre a zero dice il pubblico rossoblu che da oggi pomeriggio ha una ragione di piu' per dare fiducia ad un progetto calcistico che non convince sino in fondo e che ha frettolosamente scritto e riscritto la campagna abbonamenti.
Tre gol, ad ogni modo, riassumono la valanga del gioco prodotto e della tattica vincente adottata.
Certo, Picci ha dato una mano sull'1-0 sparando il rigore sul balcone della signora del palazzo di fronte... ma il Taranto la sua vittoria l'ha sudata, voluta e meritata: pressing, fuorigioco alto, fasce più mobili e soprattutto Ciarcia' ai livelli d'abitudine.
il centrocampo a tre, come auspicavamo la scorsa sertimana, ha dato suoi frutti. Marsili e Conti cuciono, Ciarcia' ha licenza di costruire, Mignogna a disposizione pochi passi in avanti, e Genchi che di mestiere agli avversari fa male.
e male ha fatto due volte, oggi, dando esempio di piede e di testa.
Bello il vantaggio di Mignogna, l'uomo dei gol da raccontare. Un mancino che sfonda di destro. Non male al termine di un'azione perfetta.
Tre a zero, insomma. con la difesa che ha accusato piccoli sbandamenti nei primi minuti e poi ha respirato, in fin dei conti, dopo il penalty sbagliato da Picci.
domenica prossima allo Iacovone arriva il Bisceglie.
Meglio procedere giorno per giorno, comunque.
Squadra tutta ancora da scoprire e forse da completare. Il Francavilla in Sinni? Non pervenuto dall'errore di Picci in poi. 
Ps. Il rigore non c'era. 

Il 6 ottobre, in prima assoluta, inaugurazione della Mostra Personale dell’Artista

Grazia Lodeserto nella Sala degli Affreschi dell’Università di Bari, dedicata a “TUTTOSHAKESPEARE” (Tragedie, Commedie e Drammi storici)

 

Fino al 17 ottobre la mostra sarà aperta dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 10.00-13.00 /15.30-18.30

 

            L’Artista tarantina Grazia Lodeserto che nel suo percorso artistico cinquantennale ha dedicato trascrizioni pittoriche ai grandi della Letteratura mondiale, dopo Baudelaire, Yeats, Musil, Orwell, Beckett, Joyce, ritorna ad esporre all’Università di Bari, Sala degli Affreschi, dal 6 ottobre (vernissage ore 16) al 17 ottobre.

Con la sua ultima ultradecennale fatica, ha interpretato “TUTTOSHAKESPEARE” (Tragedie, Commedie e Drammi storici), attraverso 38 opere, tante quante sono i lavori del Bardo.

Un percorso unitario sulla intera produzione drammaturgica, attraverso il quale l’Artista ha inteso approdare con questo  progetto ad un’ulteriore tappa del suo “Viaggio nell’uomo”.

La mostra in prima assoluta nell’Università di Bari, con il patrocinio dell’Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia, proseguirà alla The American University of Rome a Roma, al Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, al Museo Storico Nazionale di Arte Sanitaria di Roma per approdare alla Biblioteca del Birmingham City Council di Birmingham in Inghilterra.

L’Artista per sintetizzare l’intento centrale della sua operazione estetica, riporta in locandina la seguente citazione: “William SHAKESPEARE: Scuotiscena del paese, il suo FUOCO dilaga ancora, non a distruggere e consumare, ma a riscaldare e fecondare animi, menti ed espressioni artistiche.”

La mostra sarà inaugurata alla presenza del Magnificoo Rettore Prof. Antonio Felice Uricchio. Introdurranno: Marie Thérèse Jaquet, Direttore del Dip. L.E.L.I.A., Rosella Mallardi, Prof. Assoc. di Letteratura inglese, Mirella Casamassima, già Docente di Storia dell’Arte – Acc. di Belle Arti - Bari, Vittoria Intonti, già Prof. Ord. di Letteratura inglese, Grazia Lodeserto, l’Autrice di “TUTTOSHAKESPEARE”.

La mostra dal lunedì al venerdì rispetterà i seguenti orari: 10.00-13.00 /15.30-18.30.                 

Domenica, 14 Settembre 2014 19:48

Bordocampo/Il Taranto resiste e attende rinforzi

Scritto da

Contributo di Angelo Di Leo

 

 

In Tribuna Autorità pochi autorevoli alla prima del Taranto made in Campania. Anche ai lati, a guardar bene, sparuti gruppi di abbonati in pectore (attendono prezzi consoni) e abbonati certi (attendono lo sconto su quanto sborsato) e tanti steward forestieri che tra duemila presenze, o poco più, hanno gioco facile.

E gioco facile sembrava dovesse averlo anche la Cavese, tecnicamente superiore al Taranto ma che del Taranto ha conosciuto l'unica qualità per il momento visibile: la tenacia.

Un debutto allo Iacovone, insomma, controverso e anomalo.

In puro stile rossoblu, con la curva appassionata, la gradinata scettica ma non troppo, le poltronissime vuote in attesa della campagna elettorale, i distinti nord quasi gremiti per vedere l'effetto che fa alle spalle della bandierina, a prezzo di mercato.

 

Finisce 1-1.  Meglio di quanto si potesse immaginare dopo 60 minuti di gioco confuso e improduttivo (una traversa scheggiata e un minuto di gloria per il portiere avversario) i campani rapidi, bravi con i piedi (Marzullo-De Rosa e Palumbo valgono la C) serviti involontariamente da un Ciarcià (gol della Cavese) che si spera raggiunga al più presto la forma.

 

Genchi, eletto in tribuna stampa come migliore in campo, fa e disfa, corre e sparge palloni, ne raccoglie pochi, ne sciupa qualcuno ma quello giusto no. Quello no.

Confezionato da Conti (lentamente sarà titolare della mediana, appare chiaro) il papabile bomber che ricorda Riganò (quando entra in campo, per adesso), strappa applausi perché suda.

 

Il Taranto, nel suo assieme, si conferma squadra incompleta. Serve un centrale forte, un trequartista che faccia respirare Mignogna (generoso come sempre) e una punta rapida che accanto a Genchi possa sgusciare ovunque sia il caso di farlo.

E l'esterno?

Ci sarebbe Ciarcià, volendo osare. O meglio, quello della passata stagione.

Ipotesi: ritorno del regista al suo lavoro d'origine (ala) premiando Conti nel mezzo e convincendo Marsili che può e deve fare di più,

 

Tutto sommato, quattro punti in due gare -  per questo Taranto al primo vagito - sono un bottino da tutelare.

Ma il tempo corre per un sodalizio che ha cominciato in ritardo e troppo presto ha sbagliato il primo colpo (la campagna abbonamenti). Ravvedimento operoso in atto.

Attendiamo fiduciosi i nuovi prezzi e i nuovi arrivi.

Servono eccome.

 

In molti sostenevano che la vittoria di una settimana fa all'esordio in campionato non doveva illudere più di tanto. Ed i fatti stanno dando ragione. Il Taranto è ancora un "cantiere" aperto, è ancora una squadra in cerca di una sua fisionomia e di rinforzi. Sia chiaro: la compagine rossoblu ha tutte le attenuanti del caso, ma è bene fare presto perché il torneo di Serie D è un'avventura lunga e difficile, un'avventura in cui si incontreranno formazioni che non regaleranno nulla, proprio come la Cavese che allo "Iacovone" ha imposto l'1-1 agli uomini di mister Favo. Un pareggio che deve essere accettato dai tarantini con filosofia, soprattutto alla luce di come si erano messe le cose in campo. Già, perché poco dopo la metà del primo tempo i campani erano passati in vantaggio con un bel tiro dell'attaccante Marzullo. Da quel momento in poi per il Taranto è stata una sofferenza sino al 36' della ripresa, quando Giuseppe Genchi ha riportato in parità il match con un bel diagonale rendendo meno amaro il pomeriggio domenicale. La partita, disputata di fronte ad un pubblico non certo delle grandi occasioni (si parla di circa 1.500 spettatori), non è stata esaltante, però è servita a far capire quali sono gli attuali limiti dei rossoblu e ad aiutare a dimenticare il brutto capitombolo interno di mercoledì scorso in Coppa Italia. 

Il Comune di Taranto,visto il successo conseguito nella scorsa edizion organizza il  4 e 5ottobre 2014 la 2°edizione dello"Sport in Piazza",manifestazione volta a sostenere, attivare e promuovere l'attività sportiva,ad affermare il valore dello Sport,attraverso la diffusione di  nuove forme di partecipazione attiva. L'intento  è quello  di  organizzare.  in  collaborazione  con  i soggetti  che  operano nell'ambito  sportivo "momenti  di sport" con performance nelle relative discipline in appositi spazi individuati tra le piazze più rappresentative del centro cittadino. Hanno aderito all'iniziativa: Enti di Promozione Sportiva e Associazioni e/o  società sportive dilettantistiche che svolgono attività nel territorio comunale ed i cui nominativei saranno resi noti in questi giorni considerato che scade proprio oggi 6 settembre il termine per inoltrare al Comune richiesta di partecipazione ed adesione. L'iniziativa del Comune – dice Franco Cosa, Assessore allo Sport -  è finalizzata ad avviare un confronto ed un dialogo con il mondo sportive tarantino,riconoscendo la funzione  educativa/formativa  e  sociale  dello  sport.non  solo come puro  fatto agonistico e competitivo ma anche e soprattutto come momento di elevazione della cultura morale,associativa fisica e come strumento per la prevenzione contro l'isolamento la devianza giovanile. Per lo svolgimento e per la buona riuscita dellamanifestazione il Comune di Taranto assicura:occupazione gratuita deglispazi dialcunepiazze delcentrocittadino, attività di cornunicazione (organizzazione,conferenza starnpa,comunicati stampa), attività di pubblicizzazione  con stampa,affissione manifesti.Ecc, assistenza tecnica e logistica con le risorse umane a disposizione dell'Ente eventuale fornitura di sedie e transenne di proprietà comunale,ove necessaria. Le società sportive che hanno aderito alla manifestazione si faranno carico di allestire lo spazio loro assegnato con proprie attrezzature.

È stato presentato giovedì 28 agosto durante il meeting di Rimini, il libro dell’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro dal titolo La forza del fascino cristiano.

Il vescovo dei Due Mari, per 27 anni missionario fidei donum in Brasile, offre ai lettori uno sguardo importante ed interessante su uno degli eventi dell’America Latina, indispensabile per capire il pontefice «venuto dalla fine del mondo» che sta cambiando il volto della Chiesa, la Conferenza di Aperecida

«Saluto volentieri questa pubblicazione, - afferma nella prefazione il cardinale Marc Oullet, prefetto della Congregazione dei vescovi - nella quale vedo una felice mediazione che permette di comprendere meglio il pontificato di papa Francesco, di partecipare al risveglio missionario sempre più diffuso in America Latina, affinché possa stimolare la ricerca europea per la nuova evangelizzazione. Inoltre, tale testo, ricco di una lunga esperienza pastorale, potrà divenire un valido strumento pastorale per le nostre realtà diocesane, per rilanciare le nostre comunità formando discepoli missionari attratti dalla bellezza del Signore Risorto».

Ancor il cardinale: «L’interesse di questo testo risiede sicuramente nella traduzione dell’esperienza missionaria personale, quella dell’autore, e della sua articolazione specifica per mezzo del Documento di Aparecida, del quale, non dobbiamo dimenticarci, l’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio fu l’architetto. La prima parte di questo testo analizza la V Conferenza dell’Episcopato dell’America Latina e dei Caraibi, tenutasi ad Aparecida (San Paolo) dal 13 al 31 maggio 2007. Protagonista di tale simposio, monsignor Santoro offre una conoscenza approfondita di tale avvenimento, poiché dal 2004 era vescovo di Petropolis e quindi tra coloro che seguirono attivamente le fasi di preparazione di Aparecida e contribuirono alla riflessione e alla stesura del Documento conclusivo: Discepoli e missionari di Gesù Cristo, affinché in Lui abbiano vita».

Nel libro l’autore, professore di teologia, non manca della passione concreta per il popolo e per le sfide a cui il Signore chiama. Non poteva mancare quindi una citazione appassionata per la terra di Taranto lacerata da tanti problemi e comunque sia punteggiata dalla testimonianza coraggiosa e indispensabile dei santi. Alle ultime battute monsignor Santoro così descrive la sua attuale missione:

Senza andare a cercare situazioni complicate, sono esse che qui, come in Brasile, mi raggiungono e mi cercano e non posso chiudere gli occhi. Primo fra tutti l’ingiusto conflitto tra la salute e il lavoro, l’ambiente e l’occupazione e poi la città vecchia, le varie vertenze che stanno licenziando persone che perdono il lavoro e le file di disoccupati. Ma è soprattutto la fede del nostro popolo che mi interessa conservare e confermare, particolarmente nelle nuove generazioni. Ed è evidente

che l’annuncio non può essere proselitismo, ma attrazione, fascino, incontro e rapporto.

In questo ho dinanzi agli occhi la tradizione di fede e di religiosità popolare della nostra gente e soprattutto dei nostri santi: san Cataldo, san Francesco de Geronimo, sant’Egidio da Taranto. Questi, senza essere né politici, né economisti, né analisti sociali, hanno dato vera speranza alla gente, soprattutto ai più poveri. Con il loro esempio ed il loro aiuto chiediamo allo Spirito e alla Madonna della salute di crescere nella testimonianza pubblica del vangelo nella vita sociale e politica oltre che nelle splendide forme di religiosità popolare.

La forza del fascino cristiano

Il contributo di un testimone

della Conferenza di Aparecida

Ed Lev, Libreria Editrice Vaticana e Itaca

Anno 2014 pagine 160.

Biografia breve - Filippo Santoro Nato 63 anni fa a Carbonara, in provincia di Bari e appartenente all'Arcidiocesi di Bari-Bitonto, prima di partire come missionario per il Brasile, il nuovo arcivescovo di Taranto è stato responsabile di Comunione e Liberazione per la Puglia. E' infatti un discepolo di don Luigi Giussani e a Milano ha compiuto gli studi filosofici all'Università Cattolica ottenendo il dottorato in Filosofia. Santoro, autore di diverse pubblicazioni di carattere teologico e filosofico, in Puglia è stato anche direttore dell'Istituto Superiore di Teologia di Bari prima di trasferirsi in Brasile, nel 1984, come missionario "fidei donum". Da Rio, fino al 1996, ha anche coordinato la presenza di Cl nell'intera America Latina.
Nel 1992 è stato membro della Delegazione della Santa Sede per la Conferenza Mondiale sull'Ambiente e nello stesso anno ha partecipato come teologo alla IV Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano a Santo Domingo. Nominato da Giovanni Paolo II nel 1996 vescovo ausiliare di Rio è poi passato alla guida della diocesi di Petropolis nel 2004. All'interno della Conferenza Episcopale Brasiliana è annoverato nel Consiglio Permanente e nella Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede. Inoltre, è Gran Cancelliere dell'Università Cattolica di Petropolis.
Missionario "fidei donum" divenuto vescovo di Petropolis in Brasile dopo essere stato parroco della prima chiesa costruita all'interno di un mega-centro commerciale a Copa Cabana e poi ausiliare dell'importante arcidiocesi di Rio de Janeiro, è stato nominato da Papa Benedetto XVI nuovo arcivescovo di Taranto.

 

 

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