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Giornale di Taranto - Cultura, Spettacoli & Società

Grande entusiasmo e partecipazione alla presentazione del film Il Comandante nella sala gremita del Cinema Casablanca di San Giorgio Jonico alla presenza del regista Edoardo De Angelis, del cast con Massimiliano Rossi, della produzione con Pierpaolo Verga e della BCCSanMarzano con il presidente Emanuele di Palma 

A grande sorpresa un video saluto dell’attore protagonista Pierfrancesco Favino per Taranto. Un ringraziamento è stato rivolto al pubblico presente, ai giornalisti e a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di un film straordinario, in grado di restuire la storia di uno degli eroi dimenticati della Seconda Guerra Mondiale !

Si è chiusa la manifestazione organizzata da Brigadoon. La giuria ha premiato il film del regista norvegese Viljar Bøe. Diversi gli ospiti internazionali arrivati a Taranto dal 24 al 29 ottobre. Il direttore artistico Di Giorgio: “Guardiamo già alle prossime edizioni”

 

 

È Good Boy del regista norvegese Viljar Bøe il film vincitore della sesta edizione di Monsters – Taranto Horror Film Festival nel Concorso Internazionale Lungometraggi. Per quanto riguarda il Concorso Cortometraggi, ad aggiudicarsi il premio è stato The Lovers dell’animatrice svedese Carolina Sandvik. Invece come Miglior Film della sezione Off Horror il riconoscimento è andato a The Fifth Thoracic Vertebra del sudcoreano Syeyoung Park.

 

Si è chiuso con la premiazione e i videomessaggi di ringraziamento di tutti i vincitori il festival cinematografico organizzato da Brigadoon – Altre storie del cinema, che ha continuato il suo percorso di crescita, portando anche quest’anno in riva allo Ionio il meglio della cinematografia di genere da tutto il mondo. Tanti gli apprezzamenti arrivati a caldo dal pubblico che, fedele e attento, ha partecipato alla sei giorni festivaliera, tra il Savoia Cityplex e Spazioporto, avendo modo di vedere oltre trenta titoli sul grande schermo tra prime nazionali, anteprime e classici.

 

Da questa edizione è stato inserito anche il Premio alla Miglior Regia: per i lungometraggi ha vinto Best Wishes to All del giapponese Yuta Shimotsu, mentre tra i corti è stato premiato Power Signal dello statunitense Oscar Boyson. C’è anche un po’ d’Italia nel palmarès, con la Menzione Speciale andata al lungometraggio Almamula dell’argentino Juan Sebastián Torales, co-prodotto dalla nostrana Augustus Color. Un’altra Menzione è stata assegnata al cortometraggio animato Crappy Christmas: Operation Christmas Child del tedesco Jürgen Kling.

 

Questa la motivazione della Giuria composta dal regista belga Karim Ouelhaj e dai critici Giulio Sangiorgio e Sergio Sozzo, che ha assegnato il Premio per il Miglior Film a Good Boy“Viljar Bøe nasconde il mistero in piena luce, gioca a carte scoperte ma non rivela fino in fondo, come nella partita di seduzione delle app di incontri. La messinscena asettica è la prima trappola del film, un’inquietudine che resta con lo spettatore a lungo, la domanda è quanto vogliamo davvero essere liberati?”.

 

La Giuria del Concorso Internazionale Cortometraggi, composta dalla produttrice Francesca Andriani, dallo sceneggiatore Maurizio Cotrona e dal regista e attore Andrea Simonetti, ha invece motivato così la scelta di premiare il corto animato in stop-motion The Lovers, di Carolina Sandvik: “Per la maestria artigianale e registica con cui Carolina Sandvik trascina lo spettatore dentro il racconto, suscitando inquietudini che non terminano con i titoli di coda. Il corto è capace di porre interrogativi che vanno oltre l\'usura delle relazioni e le trasformazioni fisiche, generando un senso di minaccia esistenziale che ci coinvolge tutti”.

 

Il critico Luigi Abiusi, la produttrice Florence Saâdi e l’artista Ezia Mitolo hanno così motivato il Premio a The Fifth Thoracic Vertebra di Syeyoung Park come Miglior Film della sezione Off Horror, con cui quest’anno si è voluto dare spazio a opere più sperimentali: “Per la profondità del discorso teorico sulle immagini – ridefinizione del senso del colore, della luce, di una livida trasparenza – grazie al quale è possibile conoscere il mostro nelle sue aberrazioni, ma anche nella sua inaspettata ‘umanità’ e sensibilità, tra orrore e film d\'amore, con un sorprendente risvolto politico nella mano tesa al nemico”.

 

Ha destato interesse il focus dedicato alla figura del Licantropo, mostro simbolo dell’edizione, che oltre al classico L’uomo lupo, diretto nel 1941 da George Waggner, ha proposto il brasiliano As boas maneiras di Juliana Rojas e Marco Dutra e l’indimenticabile Un lupo mannaro americano a Londra di John Landis, film di chiusura del festival.

 

Emerge soddisfazione dalle parole del direttore artistico di Monsters Davide Di Giorgio«La sesta edizione ha proiettato i nostri Monsters su una dimensione internazionale piena, con ospiti da vari Paesi che hanno amato Taranto e la proposta culturale articolata del festival. In questo senso, anche la nuova sezione sperimentale Off Horror si è dimostrata una scommessa vinta, capace di attrarre un pubblico sempre attento e generoso. Con questo spirito guardiamo già alle prossime edizioni, dove intendiamo ampliare gli omaggi alla grande tradizione dell\'horror, con focus su grandi autori e cinematografie da riscoprire, mantenendo allo stesso tempo costante la ricerca delle novità in grado di tracciare le future coordinate del genere».

 

La sesta edizione di Monsters è stata realizzata con il contributo della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo – Ministero della Cultura, all’interno di Apulia Cinefestival Network 2023, realizzata da Regione Puglia, Apulia Film Commission e ARET PugliaPromozione nell’ambito dell’intervento “Promuovere la Puglia del Cinema 2023” a valere su risorse del POR Puglia 2014/2020 - Asse VI - Azione 6.8. e con la partecipazione del Centro Studi Cinematografici, in partnership con Film Freeway, Blue Velvet, Magnifica Ossessione, Libreria Dickens, Volta la carta, con i festival Vicoli Corti – Cinema di periferia, Be Green Film Festival, ToHorror Fantastic Film Fest, Fantafestival, Apulia Horror International Film Festival. Sono stati media partner Duels e Sentieri Selvaggi.

 

In concorso l’ultima edizione del Festival di Venezia, dove ha aperto l’80^ edizione, il film “Comandante” di Edoardo De Angelis, con protagonista l’attore Pierfrancesco Favino, arriva finalmente nelle sale distribuito da 01 Distribution. Da oggi, martedì 31 ottobre, sarà possibile ripercorre sul grande schermo la storia di Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Comandante Cappellini durante la Seconda guerra mondiale. Il giorno dopo l’uscita nazionale, mercoledì 1° novembre, il regista Edoardo De Angelis e parte del cast faranno un breve tour per un saluto al pubblico nelle sale del territorio tarantino, a iniziare dal multisala Casablanca di San Giorgio Jonico(alle 18.30), cui seguirà il cinema Savoia CityPlex di Taranto (alle 20 e alle 20.30).

 

Considerato un vero e proprio kolossal bellico, “Comandante” lancia una sfida agli action movie di guerra internazionali, in particolare quelli ambientati appunto nei claustrofobici spazi di un sommergibile. Non a caso per questo esperimento cinematografico assolutamente avanguardista dal punto di vista delle nuove tecnologie, lo sforzo produttivo è stato considerevole per il cinema italiano, tanto da impegnare per diverso tempo l’interno della Marina Militare di Taranto. Qui è stato ricreato in ogni dettaglio e a grandezza naturale il sommergibile Cappellini, lungo 73 metri per 70 tonnellate di acciaio, oltre al coinvolgimento di più di 100 professionisti fra ingegneri, costruttori e artigiani.

 

Girato l’anno scorso per otto settimane quasi esclusivamente all’interno della Marina Militare di Taranto, il film è prodotto da Indigo Film e O’Groove con Rai CinemaTramp LTDV-GrooveWise Pictures, in associazione con Beside Productions (distribuzione), con il sostegno di Apulia Film Commission e Regione Puglia.

 

Il film è ambientato nel periodo della Seconda guerra mondiale quando, il temerario capitano di corvetta della Regia Marina Salvatore Todaro, è al comando del sommergibile Comandante Cappellini. È il 16 ottobre 1940 quando il comandante affonda a largo dell\\\\\\\'Atlantico un piroscafo mercantile belga, il Kabalo, che aveva aperto il fuoco su di loro.

 

Todaro decide, contro il parere dei superiori, di salvare i 26 naufraghi belgi, condannati a morte certa alla deriva su una zattera a centinaia di miglia dalla costa, anche se per far ciò dovrà navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la propria vita e quella dei suoi uomini. In quei tre giorni, il sottomarino si trasformerà in un luogo di incontro tra sconosciuti, anche molto diversi tra loro, ma più simili di quanto non pensassero.

 

A 40 anni esatti dalla sua nascita, la Casa editrice Scorpione apre un punto vendita al civico 16/A di via Nitti a Taranto. In un momento in cui è fortissimo il bisogno di presidi culturali, ecco che Carmela e Piero Massafra <insistono>, per dirla con il prof Massafra, decidendo di fare questo bel regalo alla città. In Books and Bags, come ci racconta Carmela Massafra  sarà possibile trovare i titoli editi da Scorpione ma non solo, sarà infatti possibile trovare oggettistica, gadget e accessori per soddisfare tarantini e turisti, con come obiettivo, a breve, quello di allargare la vendita alle produzioni delle altre case di editrici, acquistabili anche su ordinazione. E insomma, una boccata di profumo di libri che ci voleva! 

Ieri  taglio del nastro, cerimonia alla quale hanno voluto partecipare in tanti per testimoniare la gioia di una di presenza necessaria. 

<A pochi passi da una libreria che ha appena chiuso i battenti, la Ubik, ecco che si apre Scorpione, una nuova libreria indipendente- scrive Marco Ludovico  Responsabile del Comitato Circumarpiccolo luogo del cuore-

la scommessa è di non disperdere quei lettori, di riportarli in libreria, di riabituare alla lettura chi non lo è più, di costruire e far nascere nuovi lettori. 

 

Una gran bella notizia, se si pensa che il crollo delle librerie in città è stato incessante, oltre 10 negli ultimi anni. Dalle storiche (De Pace, Leone, Filippi), alle scolastiche (Filomarino, Veralibri, Carlo, Costa), a quelle di usato (Quarinto, Faber), alle più recenti (Coin-Mondadori, Einaudi, Gilgamesh).

 

Aprire nuova Libreria rappresenta una occasione per tutta la città. Oltre ad essere un luogo per la promozione della lettura e della cultura, Scorpione è destinato a diventare uno spazio conviviale, un punto di incontro fra libri e persone, un luogo di contaminazione e creazione di nuove idee e proposte. 

 

Una Libreria aperta a tutta la città, dove sentirsi a casa, essere liberi di confrontarsi, progettare qualcosa. Una bella sfida lanciata a tutti gli abitanti, adulti e giovani, desiderosi di conoscenza, da accogliere con affetto e attenzione.

A dar vita a questa straordinaria avventura è  il Professore/Editore, inossidabile, Piero Massafra, e sua figlia Mariacarmela, che ringraziamo>

<La cultura non ha dimensioni - sottolinea la giornalista Roberta Morleo- si nutre di entusiasmi, passioni, voglia di conoscenza. Ecco perché l\\\\\\\'apertura di una libreria, piccola per quanto possa essere, è sempre una cosa grande 

A inaugurata, nel cuore del borgo, sotto il loro segno dello zodiaco Carmela e Piero Massafra, anime  scorpioniche (Scorpione Editrice), alla presenza di tanti amici, entusiasti e felici

Davvero lo siamo stati, felici

Perché Books and Bags, (così si chiama) , è, senza retorica, uno scrigno prezioso. Libri che raccontano storie di Taranto, dei tarantini, delle tradizioni, di quello che è stato e di quello che sarà 

Fra i tanti, tutti editi da Scorpione, c\\\\\\\'è anche il mio, Chiamatemi Leo.

 

È stato bello vederlo accanto a tanti tributi autorevoli, a tante firme prestigiose, cullato da nomi e immagini che al mio eclettico amico, Leo Pantaleo, sarebbero piaciuti moltissimo. Ora è lassù ed è anche un po\\\\\\\' lì, a respirare il profumo dei libri, ed a guardarsi attorno, ammiccante e compiaciuto.> 

Lu.Lo.

 

 

 

Sarà Alex Wyse, nome d\'arte di Alessandro Rina, giovane cantautore italiano che conta oltre 60 milioni di streaming sulle piattaforme digitali e che la generazione Z ha scoperto e amato anche grazie ad Amici 2022, a chiudere la rassegna MUSICA FLUIDA oggi, domenica 29 ottobre,  al Museo Archeologico Nazionale di Taranto.

Al MArTA Alex Wyse arriverà con il nuovo singolo, fresco di uscita, “Un po’ di te”, che si candida ad essere un grande successo come già è accaduto per l’ultimo estratto dall’album “Ciò che abbiamo dentro”(certificato disco d’oro) intitolato ”Dire fare curare” feat. Sophie and The Giants, artista di spicco del power pop mondiale.

Quello al MArTA per Alex Wyse sarà il primo di una serie di appuntamenti live speciali con cui tornerà ad abbracciare i suoi fan, proponendo un set intimo e molto personale, nel quale si alterneranno momenti di racconto e momenti di musica.

 

MUSICA FLUIDA è una rassegna promossa dall’Orchestra della Magna Grecia, insieme al MArTA e con il sostegno del MIC- Ministero della Cultura, della Regione Puglia, del Comune di Taranto e della Provincia di Taranto. Un format, attività tematica nel Museo prima e live dopo, che vuole intrigare gli adolescenti, conducendoli alla scoperta delle meraviglie del Museo Archeologico Nazionale.

Il ticket unico, al costo di dieci euro, comprende un percorso di circa 45 minuti nelle sale. Ingresso ore 16.00, visita a scaglioni e poi concerto alle 18.30. Biglietti online su Ticketsms. Non si potrà entrare al museo solo per assistere all’esibizione musicale.

 

 

All’indomani dell’anteprima all’Auditorium della Conciliazione, cui erano presenti circa 400 persone, è arrivata la notizia della vittoria di “Bangarang” del regista Giulio Mastromauro nella sezione Panorama Italia di Alice nella città, diretta da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini.

È una gran bella notizia quella che arriva dalla Festa del Cinema di Roma con questo riconoscimento a un lavoro in cui si racconta dei bambini di Taranto. 

Il documentario, prodotto da Zen Movie con Nuovo Imaie, con il sostegno di Apulia Film Commission e Regione Puglia e con la partecipazione di Dispàrte, vince il Premio speciale della giuria composta da Tarak Ben AmmarFrancesco Motta, Ivan SilvestriniYle VianelloAlessandra De Tommasi e Riccardo Milani (Presidente onorario).

 

Questa la motivazione della giuria: “L’unico documentario in concorso merita un’attenzione e una menzione speciale per la capacità emotiva di aver colto le sfumature del vissuto dei bambini di Taranto, raccontate dalle loro stesse parole. A volte confuse, tendono a imitare gli atteggiamenti degli adulti e quindi vivono il caos, il \"bangarang\" del titolo, che il regista ha saputo raccogliere così bene. Giulio Mastromauro non lo ha trasformato in altro, non lo ha edulcorato né ha forzato la spontaneità dei giovanissimi interlocutori. Anzi ha saputo fare un passo indietro con grande incisività\".

 

“È un premio totalmente inaspettato. Bangarang è un film libero e sono felice che la giuria abbia percepito l’amore, il coraggio e l’ostinazione con cui è stato realizzato questo film - commenta il regista, sceneggiatore e produttore Giulio Mastromauro - È un premio che sento di dover condividere con tutta la crew perché questo viaggio lo abbiamo fatto insieme. Dedico questo premio alla città di Taranto e ai suoi bambini”.

 

 “Bangarang” è un documentario girato a Taranto che entra nel mondo dell’infanzia. I bambini sanno essere chiassosi, spensierati, giocosi, inconsapevoli, violenti. Anche a Taranto, una città industriale del Sud Italia che ospita dagli anni Sessanta la più grande acciaieria in Europa. Osservandone i gesti e ascoltandone le emozioni, entriamo nel mondo dell’infanzia e allo stesso tempo ci immergiamo nel presente di questo territorio, teatro di uno dei più gravi disastri sanitari e ambientali della storia italiana ed europea. Bangarang è una parola giamaicana e significa tumulto, disordine, caos.

\"Gli ultimi due anni di lavoro (e di vita) - sottolinea il regista - sono legati a nodo stretto ad una città, Taranto, che ho ascoltato, osservato ed imparato ad amare come si ama una seconda casa. Da questo intenso rapporto, e al legame profondo con i bambini del territorio, è nato BANGARANG, un film che ha un valore molto speciale per me e io sono felicissimo averlo potuto presentare in anteprima a Roma, nella capitale. Perché, anche se non ho mai pensato di realizzare un film politico, mi auguro possa contribuire a sensibilizzare su un tema che non deve riguardare solo Taranto ma appartiene a tutti noi.\"

Lu.Lo. 

Giunto nel capoluogo ionico per il

suo concerto al teatro Fusco, il

noto cantautore Vinicio Capossela che da sempre ama Taranto, le sue meraviglie e il suo Museo, anche in questa tappa sulle sponde dei due mari non ha voluto perdere e occasione per fare visita al MArTA e alle sue ricche sale espositive. In questa foto apprezza il celebre Cratere a mascheroni con partenza di Anfiarao, databile al 330 a.C. recuperato dal Getty Museum. Per usare il verso una delle sue celebri canzoni, ecco \"che coss\'è l\'amor\"!

Lu.Lo. 

Un progetto camaleontico, dalle mille sfumature, che ha il preciso scopo di sospendere le incredulità del pubblico. Sarà Vinicio Capossela a inaugurare, martedì 24 ottobre alle ore 21.00, la stagione musicale del Teatro comunale Fusco, con lo spettacolo “Con i tasti che ci abbiamo – Tredici canzoni urgenti in teatro”, la tappa tutta tarantina di un tour cominciato a inizio ottobre e che proseguirà fino al mese prossimo. Uno start sicuramente pirotecnico per il palinsesto musicale messo a punto dal Teatro Fusco con il supporto dell’amministrazione comunale e del Teatro Pubblico Pugliese.

 

«Diamo il via a questa nuova entusiasmante stagione – le parole dell’assessore allo Spettacolo del Comune di Taranto, Fabiano Marti –, e lo facciamo con un cantautore capace di spaziare con facilità ed efficacia tra vari generi e sonorità. Vinicio Capossela è un artista che riesce ad affascinare con la sua musica e il suo stile, noi siamo a dir poco onorati di averlo a Taranto e di aprire con lui questo cartellone curato nei minimi dettagli».

 

Le Tredici canzoni urgenti partono proprio dalla volontà del cantautore di dare la propria interpretazione ai problemi che attanagliano la società odierna. Il tutto attraverso questa ricca antologia di brani scritti tra febbraio e giugno 2022, che viaggiano per gli antipodi dei generi musicali, passando dalle ballate al reggae and dub, dalle sonorità waltz, jive e cha cha cha alla folìa cinquecentesca, pur conservando un fil rouge che mette a posto tutte le tessere del puzzle.

Il concerto, una produzione La Cupa, esalta il ruolo dell’immaginazione, la grande possibilità che abbiamo di trasformare la realtà che ci circonda, e comunica col pubblico anche attraverso la scenografia: sul palco sarà presente una specie di anfiteatro che prolunga le gallerie del teatro, completando un ideale abbraccio con gli spettatori.

 

«Vinicio Capossela è uno degli esponenti di spicco sulla scena del cantautorato italiano – ha commentato Michelangelo Busco, direttore del Teatro comunale Fusco –, un artista poliedrico capace di ospitare dentro di sé le figure di paroliere, cantante, strumentista e novellista. È bello iniziare con lui questa stagione, prepariamoci a uno spettacolo unico nel suo genere».

 

Biglietti in vendita sul circuito Ticket One

Poltronissima – intero € 48 + più diritto di prevendita

Poltrona platea settore b – intero € 45 + più diritto di prevendita

Galleria – € 38 + più diritto di prevendita

Palchi visibilità limitata – € 32 + più diritto di prevendita

<Alessandro Leogrande avrebbe dovuto co-firmare la sceneggiatura, il suo Fumo sulla città mi è servito come linea guida ma ancora più preziosi sono stati i reportage sui reparti lager che Leogrande ha firmato per Internazionale io.

Dal racconto Umè di Cosimo Argentina ho estrapolato una scena e l’ho inserita nel film per omaggiare l’opera letteraria di Cosimo. Nella sceneggiatura c’era già una scena ambientata negli spogliatoi, ho voluto sostituirla con una scena simile descritta nel libro di Argentina>.

Sono le parole di Michele Riondino a proposito di Palazzina Laf, la sua opera prima da regista che  è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma.

Interpretato dallo stesso Riondino, Elio Germano, Vanessa Scalera, co la colonna sonora di Diodato, il film è ispirato alla storia dei 39 lavoratori della Palazzina Laf (laminatoio a freddo),  di Ilva di Taranto, lavoratori scomodi, il cui confinamento rappresentò il primo caso di mobbing di massa in Italia. Ma non solo. 

<Tutto quello che succede all’Ex Ilva - ha dichiarato Riondino in conferenza stampa- o nelle aziende in generale non è materiale di dominio pubblico. Bisogna necessariamente ascoltare diversi punti di visti. Io non ho maturato negli anni di fare questo preciso film bensì l’idea di fare una storia tarantina. Credo che bisogna guardare alla genesi dei problemi e i fatti della palazzina Laf ne fanno parte. Questo film è ideologico, politico e anche di parte se vogliamo ma è un film che racconta fatti incredibili e veri. Noi non ci siamo inventati nulla. L’unica invenzione è legata al protagonista, che è realmente esistito ma è decontestualizzato e messo poi nel contesto di palazzina Laf>.

<Io sto qua da cittadina innanzitutto, sono felice di aver fatto questo film. Era necessario> ha raccontato Vanessa Scalera ricevendo gli applausi dei giornalisti presenti. <Questo - ha dichiarato Anna Ferruzzo- è un grande film, un film importante. Michele Riondino è riuscito nel miracolo di creare un film di denuncia sempre in perfetto equilibrio tra dramma e farsa, come solo alcuni grandi registi italiani del passato sono riusciti a fare. Ci si diverte e ci si emoziona fino alle lacrime con il film di Michele e ai tarantini alcuni  quadri trafiggerano il cuore, come è successo al mio. Non si esce indenni dalla visione di questo film.

Il mio è un piccolo ruolo ma sono felice di far parte di un\'opera indissolubilmente legata alla mia città, alle sue sofferenze, alla sua umanità dolente eppure vitalissima. Questa è un film di cui non ci si dimenticherá facilmente.>

Il film arriverà nelle sale il 30 novembre. Nel cast anche Domenico FortunatoGianni DAddarioPierfrancesco NaccaMichele SinisiFulvio PepeMarina LimosaniEva CelaPaolo Pierobon , Debora Boccuni, Pierfrancesco Nacca.

La critica lo ha promosso a pienissimi voti. 

<Il modo in cui Riondino gioca col tono di Palazzina LAF, tenendo sempre in equilibrio la commedia e il dramma, il grottesco e il surreale, l’astrazione e la denuncia - scrive Federico Gironi su Coming Soon - è il punto di forza principale del film, e la ragione per cui ciò che gli sta evidentemente a cuore, ovvero il risvolto sociale e politico, riesce a funzionare così bene, senza risultare mai pesante o stucchevole per lo spettatore.>

<Palazzina Laf - si legge nella recensione di Mymovies firmata da Paola Casella- segna esordio alla regia di Michele Riondino, ed è un esordio fulminante, che porta con sé non solo la conoscenza approfondita della storia ignobile di ILVA e delle sue ricadute sul territorio tarantino (dove Riondino è nato e cresciuto), ma anche eredità di molto cinema, dalla saga grottesca di Fantozzi fino a alienazione stralunata di La pecora nera di Ascanio CelestiniBrazil di Terry Gilliam e Tony Manero di Pablo Larrain. Più di tutti però il personaggio di Caterino Lamanna, che Riondino si cuce addosso ricavandone la miglior interpretazione della sua carriera, è un poveraccio orgoglioso degno del cinema anarcoide di Lina Wertmuller: un ruolo che negli anni Settanta sarebbe stato interpretato da Giancarlo Giannini, ma che porta con sé anche la rabbia proletaria di Gian Maria Volonté.

Applausi e pubblico in piedi dopo la proiezione di ieri a Roma 

Lu.Lo. 

Mercoledì 1° novembre fa tappa a San Giorgio Jonico il tour promozionale del film “Comandante” diretto da Edoardo De Angelis. La proiezione del film è prevista alle 18.30 nella suggestiva cornice del Cinema Multisala Casablanca (Contrada San Giovanni) alla presenza del regista e di una parte del cast in sala insieme alla BCC San Marzano, partner della produzione.

Protagonista della pellicola di De Angelis è il noto attore Pierfrancesco Favino, chiamato a interpretare il comandante siciliano Salvatore Todaro, uno degli eroi dimenticati della Seconda Guerra Mondiale. Il film, girato tra Taranto, il Belgio e i Cinecittà Studios di Roma, è una produzione di Indigo Film, O’Groove, Tramp LTD, V Groove e Rai Cinema con il sostegno di BCC San Marzano, da sempre attiva nel mondo cinematografico insieme ad Apulia Film Commission.

Favino interpreta la storia di Salvatore Todaro: nato a Messina nel 1908, è stato il comandante del sommergibile Comandante Cappellini durante la Seconda Guerra Mondiale al termine di un lungo percorso iniziato all\'Accademia navale di Livorno nel 1923. Todaro fu il protagonista della vicenda del Kabalo, un piroscafo mercantile belga affondato dal Comandante Cappellini nella notte del 16 ottobre del 1940 al largo dell\'isola di Madera, nell\'Oceano Atlantico. Subito dopo l\'affondamento, Todaro decise di accostare il relitto e di trarre in salvo i ventisei naufraghi della nave belga, prima rimorchiandoli su una scialuppa e poi fatti salire a bordo del sommergibile fino a sbarcarli sulla costa delle isole Azzorre, incolumi, dopo un viaggio di 400 miglia nell\'Atlantico. “Comandante” si concentra proprio sulla vicenda dell\'affondamento del Kabalo e della conseguente decisione di Todaro di trarre in salvo i superstiti e accoglierli a bordo, salvandoli così da morte certa nel pieno della seconda guerra mondiale. Un film coraggioso che ha ricevuto il pieno sostegno della Marina Militare, al punto da concedere alla produzione la possibilità di accedere ai suoi archivi e al diario di bordo del sommergibile Cappellini.

Programma:

• Ore 18.00 Interviste Regista e Attori

• Ore 18.30 Presentazione Cast e Produzione

• Ore 19.00 Proiezione Film.

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