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Giornale di Taranto - Cultura, Spettacoli & Società

I poemi funebri della Settimana di passione da custodire e digitalizzare. Sarà questo il fine ultimo del progetto musicale culturale “La letteratura musicale della Banda pugliese legata alle tradizioni dei Riti della Settimana Santa”, nato e ideato dai presidenti delle associazioni Michele Fiorentino e Matteo Lorusso e che farà tappa nelle città di Giovinazzo e Conversano, nel Barese, a Taranto e nel capoluogo regionale. "Lo scopo principale del progetto – ha spiegato all’AGI, Fiorentino – è di tutelare, custodire e diffondere l’immenso patrimonio musicale composto dagli autori Giuseppe Piantoni e Vittorio Manente. Un repertorio vasto che, da oltre 60 anni, appartiene al patrimonio popolare pugliese e diffuso, nelle regioni meridionali, dai grandi Complessi Bandistici e dalle grandi Bande Ministeriali appartenenti alle forze armate e, in particolare, dalla banda della Marina Militare". Entrambi gli autori, dunque, hanno lasciato in eredità innumerevoli composizioni: in particolare il maestro Piantoni nel suo lungo percorso musicale ha composto moltissime Opere liriche, Composizioni sinfoniche, Marce Sinfoniche e Funebri, Inni e Musica Sacra. Le storie dei due autori si incrociano quando, nel 1984, l’associazione Piantoni chiese al maestro Manente di strumentare, per grande banda, le opere liriche “I mietitori” e “Il Tizianello”, composte proprio da Piantoni. Quest’ultima opera è stata rappresentata nel 1932 nel teatro “Piccinni” di Bari. Piantoni nasce a Rimini nel 1890 e si diploma al conservatorio di Pesaro, sotto la guida del maestro Pietro Mascagni: consegue il diploma di strumentazione e composizione a Bologna. Durante il primo conflitto mondiale, giovane sottotenente compone diversi inni, tra cui l’inno a Gorizia e la marcia Sul Montello. 

 

Dopo la guerra dirige grandi complessi bandistici campani e successivamente Grandi Complessi Bandistici Pugliesi stabilendosi nella città pugliese di Conversano (Ba) fino alla morte. Celebre la sua marcia “Vita Pugliese” divenuta colonna sonora delle attuali Bande. Il maestro Vittorio Manente, invece, è figlio d’arte: appartiene ad una dinastia di importanti musicisti. Nato a Catania nel 1913, consegue il diploma di Trombone al conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli e vince il concorso nella Banda della Regia Marina, diretta dal maestro Carlo Pietro Aghemo, in qualità di esecutore di Flicorno tenore. Continua gli studi e, dopo il secondo conflitto mondiale, consegue il diploma per Banda e composizione, sempre nello stesso istituto napoletano. Nel 1964 vince il primo concorso nazionale del dopoguerra per maestro direttore della Banda della Marina Militare, con l’arduo compito di ricostruire l’antico complesso musicale militare. Dopo numerosi successi nazionali, si congeda nel 1983 dopo 50 anni di servizio. Nella sua carriera ha vantato collaborazioni con importanti compositori come Nino Rota, oltre che con il conservatorio di Santa Cecilia di Roma, con l’Associazione Nazionale delle Bande Italiane Musicali Autonome, ed ha elaborato oltre 200 strumentazioni per grande banda con organo organico vesselliano appartenenti a celebri compositori Italiani ed europei. Ha composto numerose Marce Militari e Sinfoniche, Poemi o Marce Funebri, oltre a inni sacri. "Le marce funebri sono state scritte appositamente per i fascinosi riti della Settimana Santa tarantina – ha spiegato ancora Fiorentino - ed entrambe sono state donate alla Confraternita e al Museo Diocesano. Infatti, le marce funebri, appartenenti alla cultura popolare, rappresentano da sempre un'importante pagina compositiva musicale del repertorio musicale italiano dedito a raffigurare la Passione di Cristo”. 

di Ingrid Iaci 

Solitamente si dice "i panni sporchi si lavano in casa" per indicare un modo di fare introverso, chiuso, ovattato, un filo spinato che delinea le nostre vite oltre il quale non è opportuno mostrarsi per non esporre il nostro vivere quotidiano al giudizio altrui. 

Con questo racconto, invece, ci troviamo di fronte ad un modo di fare opposto, una esporre, un andare verso l'esterno della propria esistenza e un raccontare in maniera candida, sobria e pulita le esperienze di una  vita.

Sembra di sentirlo veramente il profumo del bucato appena steso, quando l'autrice ci mostra  tratti di vita di una piccola realtà di provincia meridionale che hanno il sapore genuino della vita semplice, fatta di riti familiari e collettivi.

Un racconto, sotto forma di diario, che prende spunto da alcune vecchie fotografie e che diventa esso stesso un ritratto naïf. Allo stesso tempo, il flusso di coscienza, i pensieri spontanei che sgorgano e vengono fissati sulla pagina bianca sono anche un viaggio introspettivo nel mondo universale delle emozioni che inevitabilmente si intrecciano con una serie di eventi dolorosi personali.

Attraverso le vite dei propri cari l'autrice del libro, Rosanna de Mola, scrittrice esordiente, ricostruisce la propria vita e come spesso accade la scrittura ha una funzione essenzialmente catartica che aiuta a superare le mancanze, piccole o grandi, che caratterizzano la vita di ciascuno di noi. 

C'è anche, ma solo lievemente accennato, un tema molto attuale, quello delle coppie "arcobaleno" con figli, ma è solo un pretesto per dipingere un'altra delle mille sfaccettature dell'amore.

Il libro, scritto da Rosanna de Mola, è stato presentato nel pomeriggio di ieri alla Ubik di Taranto da Cristina Principale, collaboratrice editoriale de "L'Edicola del Sud" e Daniela D'Oronzo titolare della libreria.

Il Medimex 2022, il festival internazionale della musica made in Puglia, segna il ritorno dei grandi eventi live dopo due anni di pandemia, con i concerti di Nick Cave & The Bad Seeds a Taranto e The Chemical Brothers a Bari e segna anche il ritorno della manifestazione nel capoluogo pugliese, dove è nata nel 2011. Il festival raddoppia dunque location e date, con quattro giornate a Taranto, dal 16 al 19 giugno, e tre a Bari, dal 13 al 15 luglio. La musica che unisce, come messaggio di pace, è il tema scelto per la conferenza stampa di presentazione del festival, nel teatro Kursaal Santalucia di Bari, dove tutti i rappresentanti delle istituzioni hanno "indossato" bandiere arcobaleno. Medimex è promosso da Puglia Sounds, il programma della Regione per lo sviluppo dei sistema musicale attuato con il Teatro Pubblico Pugliese.
    Il concerto di Nick Cave & The Bad Seeds, sulla rotonda del lungomare di Taranto il 19 luglio, è la prima tappa italiana del tour mondiale. Nel capoluogo ionico sono in calendario anche incontri d'autore con i protagonisti della musica italiana, un video mapping sul castello aragonese e una mostra dedicata ai Pink Floyd, dal 16 giugno al 17 luglio, nel MarTa. A Bari, oltre al concerto dei The Chemical Brothers, in programma il 14 luglio sulla rotonda di via Paolo Pinto, ci saranno incontri con artisti, showcase, attività di networking rivolte agli operatori musicali e una mostra fotografica dedicata ai Queen, nello spazio Murat dal 13 luglio al 28 agosto. Le prevendite dei biglietti per i due concerti di Taranto e Bari saranno disponibili dalle 12 di domani nel circuito Vivaticket. (ANSA).
   

Riapre, dopo due anni di chiusura, l’Auditorium Tarentum, il teatro sito in Via Regina Elena 122 alle spalle della Chiesa di Sant’Antonio.

 

Si tratta della seconda riapertura dopo quella del 2014, quando il teatro riaprì le sue porte al pubblico dopo una lunghissima pausa di 18 anni. Questa volta la pausa, dovuta alla pandemia e alle conseguenti difficoltà di gestione, è durata solo 2 anni, ma indubbiamente se n’è sentita la mancanza.

Ma la vera novità è rappresentata dalla direzione artistica, affidata all’attore, autore e regista tarantino Fabiano Marti, già vicesindaco e assessore alla cultura della giunta Melucci.

 

L’inaugurazione è prevista per domenica 3 aprile alle ore 18 con uno spettacolo presentato da Mauro Pulpito al quale parteciperanno lo stesso Fabiano Marti, gli ospiti musicali del Taranto Jazz Festival e i ballerini della scuola Be Swing - Taranto Swing Festival.

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.

 

“Sono emozionato e felicissimo per questa nuova e stimolante esperienza - ha dichiarato il neo direttore artistico Fabiano Marti - perché non avevo mai diretto un teatro nella mia città. Ringrazio don Carmine, don Antonio e tutto il comitato per la fiducia che cercherò in tutti i modi di ricambiare. Il teatro Tarentum sarà un contenitore culturale a disposizione di tutti e il mio ruolo sarà quello di coordinare le idee e supportare i progetti delle associazioni culturali tarantine, puntando come sempre sulla qualità e sulla passione. Un altro teatro riapre a Taranto, un altro tassello si aggiunge al percorso di rinascita culturale della città. Taranto diventa sempre più capitale della cultura”.

Continua la programmazione de “I pomeriggi culturali”, incontri d’esperienza tra diritti, culture, ecologia, letteratura e arte contemporanea, promossi e organizzati dalla Associazione “#Ante Litteram” presso il CRAC Puglia (ex Convento dei Padri Olivetani, sec. XIII, Corso Vittorio Emanuele II n. 17, Taranto)in collaborazione con la Fondazione Rocco Spani Onlus e il Comitato per la Qualità della Vita di Taranto.

Prossimo appuntamento  giovedì 31 marzo p.v. alle ore 18.00, sul tema “Le mie Tarantelle”, Dopo la presentazione di Giulio de Mitri, presidente del CRAC, Centro di Ricerca Arte Contemporanea Puglia, nella prima parte dell’incontro, l’avvocato Annalisa Adamo, presidente di #Ante Litteram, dialogherà con Annapaola Petrone Albanese, già docente e presidente dell’Associazione “Amici dei Musei” e autrice de “Le mie tarantelle”,  un volume di poesie pubblicato nel 1993. L’attrice Valery Vinzi leggerà alcune poesie tratte dalla  preziosa raccolta.  

“L’incontro con Annapaola Albanese  è un incontro Ante Litteram che abbiamo voluto fortemente. – così anticipa  Annalisa ADAMO -  si tratta di versi ‘con’ Taranto, con i quali Annapaola ha voluto parlare a questa sua città, con ‘la volontà esasperata di vederla rinascere’ per rappresentare ancora una Città con la C maiuscola”.

Seguirà un focus sulla ricerca artistica di Emanuele De Giorgio, pittore e incisore, (Grottaglie 1916, Taranto 1983) con l’intervento di Silvano Trevisani.  Emanuele De Giorgio è considerato uno dei maggiori artisti pugliesi del ’900. E' stato tra i fondatori della “Biennale internazionale della Grafica” di cui furono presidenti Carlo Carrà e Marc Chagall a Taranto tra gli anni '50 e '70.

Concluderà i lavori l’intervento del Prof. Carmine Carlucci presidente  del Comitato per la Qualità della Vita di Taranto.

 

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Si accede muniti di mascherina e green pass.

 Info & comunicazioni - Tel. 099.47113316 - 347.8058049 

La prima volta di Michele Riondino regista è a Taranto, la sua città.

Le riprese del suo film, prodotto da Palomar spa con Bravos srl inizieranno a metà metà maggio, ma la macchina è già in moto, sono stati effettuati sopralluoghi e sta per partire il casting.

 

La produzione è alla ricerca di attori e attrici maggiorenni che disponibili per piccoli ruoli e figurazioni speciali, originari di Taranto e provincia, di Brindisi e provincia, della Valle d’Itria e Bassa Lucania. 

 

“E’ importante – si legge in  una nota stampa – vista l’epoca di ambientazione del film, che i candidati non abbiano: tatuaggi in vista, piercing, tagli e colori dei capelli troppo moderni. Per partecipare occorre inviare dati anagrafici, contatto telefonico, foto (primo piano – mezzo busto e figura intera) e/o un breve video di presentazione agli indirizzi:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

 

Verranno prese in considerazione solo candidature in linea con le richieste. Non potranno partecipare al casting i residenti in altre province e/o regioni. È prevista retribuzione per i selezionati durante la fase di riprese del progetto. I primi incontri si terranno a Taranto nella settimana che va dal 4/04 al 8/04”.

Taranto (Via Niceforo Foca, 28) la cantautrice pugliese ERICA MOU, insieme a Flavia Massimo al violoncello e Molla alla ritmica, basso e pianoforte.

Classe 1990, Erica Musci (questo il suo nome) è un’artista poliedrica a proprio agio sul palco così come su un set cinematografico e ha da poco pubblicato il suo sesto album in studio intitolato 

Il mondo della cultura e dell’arte perde uno dei suoi protagonisti. Si è spento all’improvviso Donato Allegretti, nato ad Albano nel potentino residente a Taranto, sua città di adozione dove risiedeva dal ‘60 dopo aver vissuto a Roma frequentando l’Accademia di Belle Arti e lavorato nel cinema come aiuto regista. Con lui se ne va una voce importante del Sud.

‘Scrittore e artista “ingenuo” e “popolare”, “sociale” e “socialista” (nel senso etimologico del termine) - scrive lo storico Giovanni Caserta- è rimasto ed è Donato Allegretti che alla realtà dei semplici si avvicina sempre con simpatia e affetto pur se, ad evitare il pericolo del sentimentalismo, o della retorica sociologica, le sue note di compiace di rivestire di ammiccante ironia, che non rifugge dal grottesco. Talchè, se in sottofondo corre sempre un tono malinconico, questo, più che al bozzettismo tardo-ottocentesco, pare ricondurre, soprattutto negli ultimi scritti, ad una sorta di “pietas” pirandelliana.’

Insegnante elementare di ruolo e  professore ordinario di Lettere e di Storia dell’Arte,  Donato Allegretti presenta  una notevole produzione pittorica con  affermazioni a carattere nazionale ed  internazionale: una serie di  suoi dipinti sono esposti presso la Giunta regionale della Basilicata, il Kunsthistorisches Institut di  Firenze e  l’Ambasciata italiana di Pechino.

Parallelamente al campo  artistico, sviluppa interessi nei settori  archeologico, con incarichi di recupero reperti da parte del Museo Provinciale di Potenza, ed intensa attività di ricerca storica e antropologica in area locale. Prolifica è la sua collaborazione con  quotidiani e periodici mediante  pubblicazioni a carattere saggistico sulle tradizioni popolari.

Ecco le sue pubblicazioni e partecipazioni sulle tematiche della cultura popolare:  Tradizioni popolari in Brindisi Montagna – Risultati di un’inchiesta demologica nel decennio 1961/1971, I edizione, 1997, e II edizione riveduta ed ampliata, erreci edizioni, Anzi, 2015; Peregrinazioni e pellegrinaggi brindisesi, erreci edizioni, Anzi, 2002; L. Materi, L’ultima canzone – Il romanzo della Grancia, riedizione a cura di G. Caserta (Introduzione) e D. Allegretti (Nota storica), erreci edizioni, Anzi, 2003; A Brindisi Montagna e altrove – Scelta di articoli pubblicati sulla stampa locale, nazionale ed estera, edizioni Filocalia, Manduria, 2009; Giochi ritrovati – Mariandò e pizzic’Andò a Brindisi Montagna, in “Tangram” rivista di cultura ludica, anno X, n. 30, ottobre 2012.; D. Viola, Uscendo dal festino – Raccolta di poesie in dialetto brindisese, edizione critica con introduzione, traduzione, note e illustrazioni a cura di D. Allegretti e G. Caserta, erreci edizioni, Anzi, 2013; Nel 1996 elabora il progetto A.R.C.A. GIO’, Azione di Recupero, Costruzione e Animazione di Giochi e Giocattoli della Tradizione Popolare e nel 2004 realizza in collaborazione con il  Comune di Albano di Lucania il Museo del Giocattolo Povero e del Gioco di Strada, del quale è Coordinatore Scientifico,  volto a recuperare e tramandare il patrimonio ludico tradizionale  in cui esaltare e documentare  l’inventiva e le abilità del passato nell’utilizzo di materiali poveri e di scarto. Il Museo del Giocattolo Povero è entrato nel 2013  a far parte dei Patrimoni  della Rete Italiana di Cultura Popolare ed ha collaborato da allora al 13 dicembre – Giornata Nazionale della Rete Italiana di Cultura Popolare.

 

 

Ultimo appuntamento per la rassegna culturale del Teatro comunale Fusco in collaborazione con il comune di Taranto e il Teatro Pubblico Pugliese.

 

Dopo la prosa che ha portato sul palco del teatro tarantino nomi e spettacoli iconici che hanno registrato il tutto esaurito nella quasi totalità degli appuntamenti, con i Matt Bianco si conclude anche la selezione musicale. E per quest’ultima serata una promozione last minute per gli appassionati del modern jazz. A partire da oggi la poltrona in platea settore b sarà venduta al costo € 15 anziché € 25 e la Galleria a € 10 invece che € 20.

«Siamo onorati di ospitare un concerto imperdibile con una band storica – commenta il direttore del Teatro Fusco Michelangelo Busco - che con la sua musica elegante renderà questo appuntamento unico».

 

Un nuovo appuntamento con la musica internazionale sul palco del Teatro Fusco, dove il 24 marzo alle 21 va in scena il trio jazz Matt Bianco, con la tappa tarantina del loro ultimo tour: “Gravity”.

 

Formatosi nel 1982 per volere degli ex membri del gruppo di modern jazz Blue Rondo a la Turk, Matt Bianco mette al centro del proprio repertorio un jazz organico che riempie l’atmosfera e scalda l’ambiente, trascinando lo spettatore in un’avventura sonora unica nel suo genere: con 15 album all’attivo e lo status di vero e proprio gruppo di spicco del panorama jazz mondiale, Matt Bianco si presenta al pubblico tarantino con una line-up tutta nuova voluta dal front-man, il cantante e cantautore Mark Reilly, che ha formato una nuova band con Magnus Lindgren, sax e flauto svedese, e una buona parte del gruppo di Jamie Cullum.

 

Il costo dei biglietti in opzione last minute è di € 15 anziché € 25 per la poltrona in platea settore b e  di € 10 invece che € 20 per la Galleria.

 

Il biglietto ridotto verrà concesso esclusivamente ai giovani fino a 30 anni, alle persone di oltre 65 anni, ai dipendenti militari e civili dell’Esercito Italiano Puglia e delle Capitanerie di Porto – Puglia, Aeronautica/Marina Militare.

 

L’acquisto dei biglietti è possibile al botteghino del Teatro comunale Fusco oppure online all’indirizzo:  https://www.vivaticket.com/it/biglietto/matt-bianco/168537

Il complesso jazz chiude la rassegna di concerti del Teatro Fusco

Con l’opera Madama Butterfly di Giacomo Puccini si concluderà, i prossimi 26 e 27 marzo, il Taranto Opera Festival. Il direttore sarà Giovanni Rinaldi, la regia è di Luigi Travaglio; i cantanti saranno accompagnati dall’Orchestra del Taranto Opera Festival. L’opera si basa sul dramma “Madama Butterfly” del commediografo statunitense David Belasco, a sua volta ispirato da un racconto omonimo di John Luther Long. I librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica cominciarono il lavoro sul libretto a partire dal 1901. Per alcune suggestioni orientaleggianti, presero spunto dal romanzo di ambientazione giapponese “Madame Chrysanthème” di Pierre Loti. Con quest’opera, terminerà il cartellone composto da altri tre appuntamenti operistici e dal concerto sinfonico della Nona sinfonia di Beethoven.

Personaggi ed interpreti della Madama Butterfly saranno: Antonia Cifrone (recite serali) e Cecilia Hyunah Son (recite pomeridiane), in Madama Butterfly (Cio-Cio-San); Ilaria Ribezzi in Suzuki; Ugo Tarquini (recite serali) ed Oronzo D’Urso (recite pomeridiane) in B.F. Pinkerton; Luca Simonetti (premio Nuovoimaje 2019) in Sharpless; Alessandro Arena in lo zio Bonzo; Benedetto Agostino in Goro; Marcella Diviggiano in Kate Pinkerton; Biagio Cuscito nel principe Yamadori; Biagio Cuscito nel commissario imperiale; Giuseppe Montanaro nell’ufficiale del registro; Pierpaolo Lucchesi in Dolore. Partecipa il coro del Bitonto Opera Festival, maestro del coro è Giuseppe Maiorano.

Nel Taranto Opera Festival, stagione invernale, la grande tradizione operistica italiana e la musica classica internazionale sono tornati in scena nel capoluogo ionico con nomi importanti del panorama lirico e musicale italiano ed internazionale. Il cartellone è stato organizzato dalla squadra del Taranto Opera Festival, dall’associazione musicale Domenico Savino e dal Comune di Taranto, con i patrocini ed il sostegno di: Puglia Sounds, Unione Europea, Fsc Fondi di Sviluppo e Coesione 2014-2020, Regione Puglia, Teatro Pubblico Pugliese, Puglia 365, Ministero per i beni e le attività culturali, Banca di Taranto, Common Time e Taranto Capitale di mare. Il direttore artistico del festival è il maestro Paolo Cuccaro. Nonostante il protrarsi dell’emergenza pandemia, il Taranto Opera Festival è proseguito con buoni risultati ed un grande apprezzamento da parte del pubblico, composto da amanti e cultori del melodramma ma anche dalle scuole, in collaborazione con il liceo musicale Archita di Taranto ed il conservatorio G. Paisiello.

“L’amore, la passione, il tradimento, il dolore, le insidie della vita, il matrimonio ed i figli, la speranza - è stato spiegato – sono stati i temi che hanno caratterizzato la scelta del programma invernale del Taranto Opera Festival”. Gli organizzatori del Taranto Opera Festival hanno dichiarato che “l’obiettivo è stato confermare l’offerta lirico-operistica e sinfonica nel capoluogo tarantino ed in ambito pugliese, riportando la grande opera lirica ed una delle sinfonie più complesse ed affascinanti della storia della musica all’attenzione del pubblico e della critica. Al cartellone partecipano infatti alcuni tra i nomi più noti del panorama lirico internazionale e alcuni dei più grandi interpreti musicali”.

Per informazioni e prenotazioni sui biglietti: associazione musicale Domenico Savino, via Cavour 24, Taranto (tel. 3392360993; 3757044367);  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.tarantoperafestival.it.

Madama Butterfly sarà inoltre in diretta sul portale CommonTime il 27 Marzo.

Per acquistare il livestream, occorre iscriversi gratuitamente su CommonTime (https://commontime.online/sign-up/) e poi seguire il link https://commontime.online/virtual-series/madame-butterflymadama-butterfly-30/

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