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Giornale di Taranto - FABBRICA AL COLLASSO/ Confindustria Taranto sull’ex Ilva “urgono risorse subito spendibili”
Venerdì, 26 Agosto 2022 18:10

FABBRICA AL COLLASSO/ Confindustria Taranto sull’ex Ilva “urgono risorse subito spendibili” In evidenza

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Allarme sulle sorti di ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, da parte di Confindustria Taranto. In una dichiarazione congiunta il presidente Salvatore Toma, uno dei vice, Vladimiro Pulpo, e il presidente della sezione metalmeccanica degli imprenditori, sottolineano che “senza risorse immediatamente spendibili non si va avanti, sia sul fronte degli investimenti ambientali e industriali, sia per i pagamenti dell’indotto e del circolante in generale”. “L’intervento del Governo contemplato all’interno del decreto Aiuti bis, che prevede lo stanziamento di un miliardo per la ricapitalizzazione, non va in questa direzione - spiega Confindustria Taranto - lasciando di fatto una situazione drammatica e su tutti i fronti, cui si aggiunge la crisi delle aziende energivore a causa degli altissimi costi del gas. Si dia attuazione, pertanto, agli stanziamenti previsti dall’accordo del 2021”. Confindustria Taranto rammenta che “la norma varata dal Governo e contenuta nel decreto Aiuti bis, annunciata i primi di agosto dai ministri Giorgetti e Orlando per il sostegno alla siderurgia e quindi per ovviare alla crisi di liquidità di Acciaierie d’Italia, che prevedeva la possibilità di sottoscrivere aumenti di capitale fino a un miliardo, continua a non convincere i vertici di Confindustria Taranto, che chiedono invece ad Invitalia, per sbloccare la situazione altamente critica, di onorare i termini previsti dall’accordo del 2021”.

 

Già in occasione della riunione convocata al Mise il 3 agosto scorso, il presidente Salvatore Toma aveva pubblicamente espresso la sua perplessità in merito ad eventuali aiuti, da parte dello Stato, che non fossero di carattere immediatamente spendibile. All’indomani dello stesso incontro, tale perplessità ha trovato purtroppo riscontro nella norma contenuta nel decreto Aiuti bis. “Mi rincresce dover dire - dice - di aver avuto ragione nel palesare i miei dubbi, in merito ai sostegni promessi dal Governo per far fronte alla drammatica situazione in cui versa lo stabilimento siderurgico di Taranto e che, pur costituendo tentativi apprezzabili di porre attenzione al problema, non risolvono la crisi in atto, ovvero non fronteggiano la situazione critica relativa al circolante, quindi anche ai pagamenti dell’indotto, e tantomeno sostengono gli investimenti, industriali e ambientali, di cui lo stabilimento necessita”. “La ricapitalizzazione – prosegue Toma  – non sblocca alcun tipo di risorse in ordina a quello di cui la fabbrica necessita in questo momento. Né servono le garanzie Sace su risorse che di fatto non vengono concesse dalle banche. E se si va avanti così tutti i propositi relativi ai processi di decarbonizzazione dello stabilimento verranno meno, perché le condizioni per produrre si fanno sempre più critiche, e a peggiorare il tutto c’è il costo dell’energia, che in tutti i casi, sia che si tratti di violenta speculazione o rialzo strutturale, porrà le aziende energivore in crisi”. Il vice presidente Pulpo aggiunge: “Non si può immaginare di poter fare andare avanti una realtà industriale complessa come l’ex Ilva se non si ottempera, come prima condizione indispensabile, all’impegno assunto in fase di contrattazione. Lo Stato avrebbe dovuto versare 800 milioni che di fatto non sono stati ancora corrisposti”.