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Giornale di Taranto - BELLEZZA/ Gli USA restituiscono all’Italia “Orfeo e le Sirene”, la direttrice del MarTa “pronti a ospitarli a Taranto”
Venerdì, 12 Agosto 2022 15:06

BELLEZZA/ Gli USA restituiscono all’Italia “Orfeo e le Sirene”, la direttrice del MarTa “pronti a ospitarli a Taranto” In evidenza

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Il gruppo scultoreo “Orfeo e le Sirene” è stato restituito dal Getty Museum di Los Angeles all’Italia e il Museo Archeologico Nazionale di Taranto si dichiara pronto ad ospitare il gruppo del quarto secolo Avanti Cristo che raffigura un poeta seduto e due sirene. Il gruppo proviene dall’area di Taranto, che nell’antichità fu capitale della Magna Grecia, e l’Italia ne rivendicava la restituzione insieme ad alyr8 beni archeologici sin dal 2006. Si tratta di figure di terracotta a grandezza naturale.

   “Quando un patrimonio di così inestimabile valore torna in patria è una grande conquista civica e morale, non soltanto per l’eredità culturale che rappresenta, ma anche per la vittoria del senso della  legalità e del rapporto con i territori come ci insegna la stessa Convenzione di Faro” dice direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MarTa), Eva Degl’Innocenti.

 

Le statue vengono definite dalla direzione del MarTa “veri e propri capolavori del quarto secolo avanti Cristo e proverrebbero proprio dall’area tarantina a cui lo stesso Getty aveva già restituito negli anni scorsi antichi manufatti ceramici di produzione apula esposti poi al MArTA nella mostra “Mitomania” nell’aprile del 2019”.

   “In quell’occasione, grazie al grande lavoro di indagine condotto dal Nucleo di tutela del patrimonio del Comando dei Carabinieri - afferma la direttrice Degl’Innocenti - restituimmo alla pubblica fruizione capolavori della ceramica apula che erano stati trafugati da contesti archeologici tarantini. Oggi come allora - prosegue - quella identità storico-culturale  rappresenta un legame indissolubile con questa terra. Sarebbe pertanto auspicabile che Orfeo e le sue Sirene tornassero a casa e potessero entrare a far parte della esposizione permanente del MarTa. Dopo l’esposizione romana, il MarTa sarebbe pronto ad ospitare il gruppo di figure in terracotta, anche in virtù - rileva  la direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto - del progetto in corso di nuovo allestimento espositivo che consentirebbe al gruppo scultoreo di poter recuperare il proprio contesto identitario”.