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Sabato, 23 Luglio 2022 14:21

IL CASO/ Medico di Manduria stroncato da un infarto in reparto: inchiesta della Procura e sit-in In evidenza

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Un’inchiesta della Procura di Taranto, aperta dal procuratore capo Eugenia Pontassuglia e una protesta della Cgil per il 27 luglio con presidio sotto la sede dell’Asl Taranto. Tiene banco la morte di Giovanni Buccoliero, il dirigente medico 61enne dell’ospedale Giannuzzi di Manduria, primario di medicina facente funzioni in assenza del titolare, stroncato due giorni fa da un infarto fulminante mentre era in reparto.

    Non ci sono per il momento indagati nel fascicolo aperto dalla procura che intende accertare se rispondono al vero le ipotesi lanciate da varie parti circa il fatto che Buccoliero fosse in attività da molte ore. I Carabinieri si sono già recati al Giannuzzi prelevando la documentazione relativa ai turni del personale medico. 

 

 La mattina in cui é deceduto, Buccoliero - ha precisato Asl Taranto - non era in servizio. Sarebbe entrato in turno alle 21 ma si era comunque recato in reparto per vedere se c’erano o meno problemi. I funerali sono stati celebrati ieri pomeriggio e la Magistratura non ha disposto l’autopsia. Il certificato medico redatto dopo il decesso parla di attacco cardiaco fulminante.

    A Manduria l’ospedale ha un organico di 22 medici per cinque reparti: medicina, chirurgia, ortopedia, nefrologia, pronto soccorso e il servizio di radiologia. Il reparto di medicina dove lavorava Buccoliero è retto attualmente da quattro medici che devono garantire la presenza nelle 24 ore in una divisione con 25 posti letto ordinari e 8 dell’area Covid.

    Paolo Peluso, segretario Cgil Taranto, dichiara che “la situazione della sanità tarantina meritava di essere approfondita immediatamente". "Credo - aggiunge - che si debba passare alla mobilitazione per evitare che la condizione di allarme che vive il bisogno di salute del territorio, possa pian piano scomparire dai radar”. Anche la Cisl funzione pubblica ha chiesto un incontro ad Asl Taranto e “reputa  necessario riflettere e rilanciare nelle sedi opportune questi che sono gli esiti dello scempio che si consuma quotidianamente". 

Giornalista1

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