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Giornale di Taranto - ALTA TENSIONE / Dalle a 7 di oggi sciopero di 24 ore nell’Ex Ilva di Taranto, coinvolto anche l’indotto
Venerdì, 06 Maggio 2022 08:53

ALTA TENSIONE / Dalle a 7 di oggi sciopero di 24 ore nell’Ex Ilva di Taranto, coinvolto anche l’indotto In evidenza

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Alle 7 è scattato a Taranto lo sciopero di 24 ore che coinvolge i dipendenti di Acciaierie d’Italia (ex Ilva), società gestore del sito siderurgico, di Ilva in amministrazione straordinaria, società proprietaria degli impianti, e delle aziende dell’appalto e indotto. Una serie di presidi sono stati organizzati davanti agli ingressi del siderurgico dai lavoratori, cassintegrati e delegati sindacali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb, le quattro sigle che hanno indetto la protesta. Sit-in attuati prima davanti alle singole portinerie per poi muoversi in direzione della portineria C, la più grande dello stabilimento, da cui transitano merci e mezzi, e che fu teatro tempo fa della protesta dei trasportatori e degli imprenditori dell’appalto quando rivendicarono ad ArcelorMittal (Acciaierie d’Italia non esisteva ancora) il pagamento delle fatture scadute relative a lavori fatti. 

 

Acciaierie d'Italia e Ilva in amministrazione straordinaria hanno dipendenti in cassa integrazione straordinaria. Per Acciaierie d’Italia sono circa 2 mila a Taranto su un numero massimo di gruppo di 3 mila. Gli ammortizzatori sociali, partiti a fine marzo scorso, dureranno un anno. Per Ilva in amministrazione straordinaria, i cassintegrati sono circa 1600-1700 ma in questo caso la cassa straordinaria è di più lunga durata. "Non è più possibile gestire una fabbrica così complessa attraverso il massiccio utilizzo della cassa integrazione, con un’assenza di programmazione di manutenzione ordinaria e straordinaria e una crisi sempre più dilagante per i lavoratori dell’appalto che pagano un duro prezzo in termini di ritardi sugli stipendi e di avvio di procedure di cassa integrazione per cessazione di attività”: così Fim, Fiom, Uilm e Usb motivano lo sciopero odierno che segue quello effettuato all’ex Ilva di Genova il 2 maggio. E annunciano: "Sarà la prima di tante altre mobilitazioni qualora non dovessero arrivare risposte sul futuro di migliaia di lavoratori".