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Giornale di Taranto - GRANDI MANOVRE/ Ex Ilva, slitta dissequestro dell’area a caldo, Fiom chiede chiarimenti ai commissari, “ così si blocca futuro assetto societario”
Venerdì, 22 Aprile 2022 17:03

GRANDI MANOVRE/ Ex Ilva, slitta dissequestro dell’area a caldo, Fiom chiede chiarimenti ai commissari, “ così si blocca futuro assetto societario” In evidenza

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 “La complessità della vertenza ex Ilva necessita di un approfondimento e del massimo della chiarezza rispetto alle fasi previste dagli accordi sottoscritti con ArcelorMittal, in particolar modo della clausola sospensiva inerente il dissequestro degli impianti dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico di Taranto”. Con questa premessa, la Fiom Cgil ha chiesto un incontro ai commissari di Ilva in amministrazione straordinaria, Francesco Ardito, Antonio Lupp ed Alessandro Danovi. Ilva in as é la società proprietaria degli impianti siderurgici mentre Acciaierie d’Italia, la società tra ArcelorMittal e Invitalia, ne é il gestore. Ricordando che “lo scorso 4 aprile ’22 i legali dei commissari  di Ilva  hanno presentato alla Corte d'Assise di Taranto un'istanza di dissequestro degli impianti dell'area a caldo dello stabilimento siderurgico”, la Fiom parla di  “tempi che appaiono tardivi rispetto a delle scadenze previste dagli accordi sottoscritti con la multinazionale” . In particolare, afferma la Fiom Cgil, “la scadenza del 31 maggio, data in cui dovrebbero concludersi le clausole sospensive previste dall’accordo del 10 dicembre 2020, rivisitato a marzo del 2021, tra il Ilva in as e Arcelor Mittal per garantire l’ingresso di Invitalia nel capitale sociale di Acciaierie d’Italia in quota di maggioranza al 60%, sembra allontanarsi per evidenti criticità rispetto all’adempimento contrattuale delle  clausole sospensive”. “È del tutto evidente - dichiara la Fiom - che, in assenza del dissequestro penale  degli impianti dell’area a caldo, non potrà concludersi l’iter sui futuri assetti societari”. Questo, per il sindacato, determinerà  “conseguenze gravi dal punto di vista degli investimenti ambientali, sul processo di transizione ecologica e ripercussioni pensatissime per i lavoratori che continuerebbero a vivere in una condizione di precarietà con ammortizzatori sociali che di fatto hanno già falcidiato i salari”. Di qui, chiede la Fiom ai commissari di Ilva in amministrazione straordinaria, “un incontro tra azienda ed organizzazioni sindacali per avere delucidazioni sulle possibili conseguenze di slittamento degli adempimenti contrattuali che devono, inevitabilmente, trovare delle risposte rispetto al futuro di un territorio e dei lavoratori che da tempo attendono un cambiamento che possa dare una chiara prospettiva ambientale ed industriale”. 

Ultima modifica il Venerdì, 22 Aprile 2022 17:28