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Giornale di Taranto - L’INCHIESTA/ Gare d’appalto truccate, 10 misure cautelari, sindaco e vice di Polignano ai domiciliari
Venerdì, 22 Aprile 2022 07:51

L’INCHIESTA/ Gare d’appalto truccate, 10 misure cautelari, sindaco e vice di Polignano ai domiciliari In evidenza

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Ci sarebbero 9 procedure di gara, relative al periodo 2020-2021, al centro dell'inchiesta “Amici miei” portata avanti dalla Guardia di Finanza di Monopoli (Ba) e che ha visto coinvolto il comune di Polignano a Mare, nel Barese. Agli arresti domiciliari sono finiti il sindaco, Domenico Vitto, il suo vice Salvatore Colella e i dirigenti comunali Nicola Cicala, Raffaele Lassandro e Pasquale Teofilo. A loro e ad altri 5 imprenditori locali – nei confronti dei quali sono state emesse misure interdittive - viene contestato il concorso in “una molteplicità di reati contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica: dalla turbata libertà degli incanti in forma aggravata, alla turbativa del procedimento di scelta del contraente nei pubblici appalti, da plurimi falsi ideologici in atti pubblici, a fatti di peculato, di rivelazione del segreto d’ufficio, di omissione atti d’ufficio e di sub-appalto illecito”.

 

 In tutto sono 24 le persone sottoposte ad indagine. Le attività delle fiamme gialle sono andate avanti con attività come intercettazioni, attività di analisi della documentazione amministrativa e contabile acquisita nel corso di perquisizioni personali e domiciliari. Sarebbero state “plurime e sistematiche le condotte collusive e perturbatrici dei pubblici appalti banditi, negli ultimi anni, nel Comune di Polignano a Mare”, attività portate avanti dai pubblici ufficiali apicali dell’ente locale (politici e tecnici), di volta in volta in concorso con diversi imprenditori e professionisti economici interessati all’aggiudicazione di appalti e affidamenti diretti 'sotto soglia comunitaria' in un quadro di evidenti legami funzionali al sostegno elettorale nelle elezioni amministrative”. Nel dettaglio sarebbero emerse tecniche collusive collaudate, con adattamento e taratura dei bandi di gara, prima della loro pubblicazione, sugli operatori economici collegati agli indagati o soggetti loro vicini. In alcuni casi si sarebbe assisto alla “alterazione della procedura del sorteggio pubblico stabilito nella gara ad evidenza pubblica, in realtà mai avvenuta, con l’intento di escludere gli operatori economici provenienti da altre località del territorio nazionale e, quindi, al di fuori della sfera d’influenza delle figure politico-istituzionali coinvolte nell’inchiesta”.